No al carbone Alto Lazio

24 aprile 2007

Carbone, dilagano occupazioni e scioperi anche nelle Province

Si allarga ancora la protesta.
Vedi il link: http://www.trcgiornale.it/modules.php?name=News&file=article&sid=15678

Comunicato del 24/04/07
Dopo tarquinia, Civitavecchia, Roma XI municipio, anche Viterbo, occupando il consiglio provinciale, insorge nel nome del diritto allla salute, contro una riconversione a carbone a dire poco dannosa e scellerata, messa in atto in un territorio, che paga da anni con la salute con la propria servitù energetica. La salvaguardia della salute, dell'ambiente, del territorio è un pubblico diritto. Difendilo, fai sentire la tua voce.

Movimento nocoke Alto Lazio

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23 aprile 2007

Risposte al comunicato dei lavoratori dell'Enel-3°giorno di occupaz.

Riteniamo a dir poco sconcertanti le dichiarazioni di questo fantomatico e "spontaneo" gruppo di lavoratori ENEL. Visto che ormai tutti sanno che tra i lavoratori sono poche decine i civitavecchiesi impiegati nel cantiere di TVN, tra l'altro con contratti precari e condizioni di sicurezza da terzo mondo, non riusciamo a comprendere questo accanimento nei confronti di chi lotta per la salute di tutti.Lanciamo un'appello ai lavoratori affinché non aderiscano a questa improvvisata pagliacciata a cui sono estranee -tra l'altro- le forze sindacali. Solo a Civitavecchia capita di assistere a manifestazioni dei lavortori a favore del proprio padrone e contro la cittadinanza. Riteniamo questa manifestazione un'inutile tentativo (l'ennesimo) da parte di ENEL di creare una contraposizione fraticida in città. L' ENEL è in chiara difficoltà perchè non può far fronte al focolaio della protesta che è viva da sette anni in tutto l'alto lazio, e da oggi , anche a Roma. Nessuna iniziativa di ENEL fermerà la protesta contro il carbone, a favore della salute e dell'economia degli abitanti dell'Alto Lazio. Per la protesta contro il carbone è un buon giorno: Il gigante ENEL vacilla davvero e si fa scudo degli operai.
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E’ doloroso leggere il comunicato dei lavoratori di Torre Valdaliga Nord.
Comprendiamo il disagio di chi lavora per aziende, come Enel, che fa del lavoratore una semplice variante dipendente, e nemmeno la più importante, buona da sacrificare pur di incrementare i propri bilanci aziendali.
Quell’Enel che ci parla oggi di carbone "pulito" come ieri ci parlava dell’"innocuità" dell’amianto.
Quell’Enel che si preoccupa dell’occupazione solo quando deve usarla come ricatto per la realizzazione dei propri progetti, ma che con i suoi spacchettamenti, i suoi appalti al massimo ribasso ha fatto carne da macello dei lavoratori, dei loro diritti e del loro futuro.
E spiace che i lavoratori cadano in questo tranello, continuando a parlare di dati che non trovano conferma alcuna nel mondo scientifico e che, purtroppo, sono avvalorati dalla dolorosa esperienza dei troppi, ed i lavoratori sono tra i primi, che, in questo territorio, hanno pagato con la vita gli effetti nefasti di cinquantanni di servitù energetica.
Non vogliamo di nuovo raccontare di come il carbone pulito non esista per stessa ammissione dell’Enel, di quanti tonnellate di veleni saranno immessi nella nostra aria, ne il pesantissimo contributo del carbone all’effetto serra.
Non vogliamo nemmeno disquisire sulla necessità, condivisa anche da noi, di combattere con la stessa determinazione l’inquinamento proveniente dal porto.
Siamo uomini e donne, lavoratrici e lavoratori che hanno messo in gioco il proprio tempo, e finanche la propria salute per difendere il futuro di tutti, anche dei lavoratori del comparto energetico.
Ma riteniamo non sia più accettabile la mistificazione della realtà, di insistere con la pseudo propaganda secondo cui il sacrificio ambientale è tappa indispensabile per la creazione di quel lavoro che altrimenti mancherebbe (e che manca comunque).
E’ una logica ormai intollerabile ed anacronistica alla quale si deve reagire.
Per questo chiediamo ai lavoratori di TVN, e di tutto il comparto energetico, di unire la nostra lotta.
Uniamoci e pretendiamo dal Governo e dall’Enel una presenza energetica altra, non più legata alla produzione, quanto piuttosto alla ricerca, alla innovazione, alla manutenzione e quant’altro.
Riappropriamoci insieme del nostro territorio e del nostro futuro e non consentiamo all’ENEL di dividerci ancora una volta.
Movimento NO-COKE

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22 aprile 2007

Coordinamento dei Medici del comprensorio

Da un comunicato del Coordinamento dei Medici del comprensorio:
[..] L'uso del carbone può dar luogo ad una serie di consegenze dannose...Che fanno della produzione e conversione di questo combustibile in energia utile UNA DELLE ATTIVITA' PIU' DISTRUTTIVE DEL PIANETA.
"Malgrado la diffusione del termine PULITO, in realtà il carbone E' SPORCO, e la produzione ed il consumo di questo combustibile sono tuttora uno dei processi PROCESSI INDUSTRIALI PIU' DISTRUTTIVI" (vedi le ricerche scientifiche di D.G. Hawkins, D.A. Lashof e R. H. Williams).
[...] Noi diciamo all'Enel e ai nostri governanti che bisogna smettere di usare METAFORE INGANNEVOLI con le quali ancora oggi si prendono gioco delle nostre popolazioni. Sarebbe ora di iniziare ad attribuire al carbone l'aggettivo di SPORCO, che è l'unico che scientificamente gli compete.

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Cambiare è ancora possibile!

Ieri 21 aprile il movimento NO COKE ha iniziato l'occupazione dell'aula consigliare del comune di Civitavecchia (Aula Pucci) in appoggio all'azione non violenta in corso da 23 giorni a Tarquinia e nel comprensorio, attuata contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord. L'iniziativa, superando le appartenenze politiche intende ulteriormente e fermamente ribadire la determinata opposizione alle scellerate decisioni dell'Enel che ricadono sulla salute della popolazione. Cambiare è ancora possibile!
Si invita la cittadinanza a partecipare attivamente affinché la sallvaguardia della salute, dell'ambiente e del territorio rimanga un diritto dei cittadini.

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L'occupazione continuerà fino alla chiusura dei cantieri

Se entro breve i cantieri della centrale di Torre Valdaliga Nord non verranno chiusi, faremo propaganda di astensione al voto – per assurdo questa ci sembra la via migliore. Durante l’occupazione decideremo se seguire i passi dei compagni di Tarquinia e passare quindi a misure più decise, come il loro sciopero della fame. Siamo indignati dalla profonda separazione creatasi tra la politica dei partiti (anche quelli locali) e l’opinione pubblica: la politica di destra ha realizzato il progetto, il governo di sinistra lo sta rendendo operativo; tutto ciò contro la volontà manifestata dalla popolazione del circondario. Esortiamo tutta la cittadinanza ad unirsi alla protesta scendendo in piazza, e a contribuire all’occupazione dell’aula consiliare, dimostrando così che il movimento è solido e deciso. L’occupazione andrà avanti ad oltranza, fino a che i risultati da noi perseguiti non arriveranno; vogliamo fatti e non promesse: la strumentalizzazione del movimento è un problema che va risolto prontamente visto che le precedenti amministrazioni ci hanno deluso

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Alcune immagini dall'Aula Consigliare occupata di Civitavecchia













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Mobilitiamoci tutti contro il carbone "pulito"

A Civitavecchia e a Montalto di Castro, l'Enel sta riconvertendo (nel secondo caso è in procinto di riconvertire) a carbone due centrali, situate a soli 30 km di distanza l'una dall'altra, che insieme formeranno il più grosso polo energetico d'Europa. Civitavecchia subisce già da 40 anni gli effeti della presenza di una centrale a Olio combustibile, con tassi assai superiori alla media nazionale di patologie respiratorie e tumori.
La popolazione di tutti i comuni circostanti ha già fermamente espresso il suo dissenso riguardo alla riconversione, ma le autorità politiche -nel migliore dei casi- finora non hanno saputo rappresentare questa volontà nei confronti dei meri interessi speculativi dell'Enel.
Ieri, sabato 21 aprile, abbiamo occupato il Comune di Civitavecchia per istituire un luogo d'incontro e discussione per la cittadinanza, dove rimettere insieme il movimento locale contro il carbone e mantenere viva l'attenzione dei media sul problema. IL NOSTRO OBIETTIVO PIU' IMMEDIATO E' FERMARE LA RICONVERSIONE A CARBONE DELLA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA, E LA PROSSIMA RICONVERSIONE DI QUELLA DI MONTALTO DI CASTRO.

In questo particolare momento, grazie allo sciopero della fame sostenuto da liberi cittadini in Tarquinia (http://nocoketarquinia.splinder.com/) contro la conversione a carbone delle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro, i media nazionali hanno diffuso largamente -pur in modo discutibile- notizie sulla protesta locale in atto.

Quello che serve ora è lottare affinché si affermi a livello governativo la volontà di modificare subito la politica energetica del nostro paese. E' intollerabile che nel 2007 si costruiscano centrali a carbone, ovunque esse si trovino.
IL CARBONE PULITO NON ESISTE.
L'incremento di emissioni di Co2 -principale responsabile dei mutamenti climatici- ci provocherà -tra l'altro- pesanti sanzioni per la violazione del Trattato di KYOTO. Nelle valutazioni di impatto ambientale sin qui effettuate (si fa per dire, visto che sono state spesso bloccate dai ricorsi dell'Enel) non si prendono attualmente in considerazione le conseguenze dell'esposizione alle NANOPARTICELLE risultato della combustione del carbone.

L'applicazione del protocollo di Kyoto è un primo passo -in sé- tutt'altro che sufficiente ad affrontare seriamente l'emergenza climatica. Tuttavia essa costituisce un passo importante dal punto di vista politico. Se noi in Italia, con la nostra storia, orgogliosamente (?) appartenenti a questo "faro di civiltà" che l'Europa afferma di voler essere sullo scenario mondiale, diffondiamo questo messaggio: "ricorrere al carbone, anche oggi, si può" è perché non vogliamo farci carico della nostra responsabilità verso la costruzione di un futuro possibile, migliore! Sarà ben difficile proporre ancora a giganti come India e Cina della necessità di ridurre le emissioni di Co2, con questa nostra testimonianza.

Le alternative esistono. ORA! Vedi ad esempio le interviste al premio Nobel Carlo Rubbia:
http://www.enel.it/eventi/priolo/leggiInterview.asp?m=4&wInt=2 http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/scienza_e_tecnologia/archicentrale/archicentrale/archicentrale.html

Dobbiamo riuscire ad imprimere alla protesta una caratterizzazione non solo locale. Questa lotta interessa tutti, è indispensabile che si riveda l'intera politica energetica italiana. Mobilitiamoci.

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