No al carbone Alto Lazio

17 luglio 2007

Morire a norma di legge - S. Montanari

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16 luglio 2007

"Luoghi resistenti" - l'Alto Lazio & l'energia nemica del territorio


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"Luoghi Resistenti, una mostra sull'Italia che resiste". A Genova dal 19 al 21 luglio, poi in giro per l'Italia.

Luoghi Resistenti è una storia di battaglie in corso, da una parte gente comune che si organizza, dall'altra giganti da combattere: multinazionali, ecomafie, basi militari. [...] Lette insieme, come la mostra Luoghi Resistenti punta a fare, queste storie raccontano l'attacco organizzato al bene comune, il disprezzo delle regole, il sistema delle collusioni, l'abile ignavia dei governi locali. Raccontano anche, però, un modo nuovo e forte di fare politica, collegando la difesa del territorio a nette prese di posizione contro le logiche di sterminio dell'ambiente, di guerra, di privatizzazione delle risorse pubbliche, di omicidi tramite sostanze tossiche, scorie nucleari, amianto.
Luoghi Resistenti nel tempo crescerà, con la collaborazione dei comitati, per diventare mappa vivente, e ambulante, anche delle iniziative future. In una logica di massima diffusione, i pannelli della mostra sono stampati come se fossero doppie pagine aperte di un quotidiano. E di questo 'quotidiano' esistono mille copie, pronte a circolare perché la mostra possa rivivere nei presidi e in tutti i luoghi dove qualcuno vorrà esporla, magari aggiungendo nuovi materiali.

La mostra Luoghi Resistenti è realizzata dalle redazioni di due associazioni milanesi attive dal 2001: Progetto Comunicazione e Socialpress (www.socialpress.it). Hanno collaborato i vari comitati, con preziosa assistenza e materiali, e hanno generosamente contributo molti fotografi, come Elio Colavolpe, Massimo Di Nonno, Gabriella Mercadini, Luciano Ferrara, Ermes Beltrami Grazia Fiore, Dino Fracchia, Samuele Pellecchia, Eros Mauroner, Massimo Viegi.





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14 luglio 2007

Patto per il clima: Roma, 20/7 ore 17

"...Abbiamo il dovere di dare una risposta a questa domanda e alla richiesta che dalla popolazione viene sempre più forte di costruire politiche credibili e rigorose per contrastare i cambiamenti climatici .
Per trasformare in proposte i contenuti presenti nell’appello il patto per il clima (www.pattoperilclima.com), abbiamo convocato la prima assemblea nazionale degli aderenti al "Patto per il Clima" che si svolgerà a Roma venerdì 20 luglio alle ore 17.00 a piazza San Lorenzo in Lucina nella sala Etoile.
L’assemblea che sarà moderata da Mario Tozzi verrà introdotta da Grazia Francescato e Angelo Bonelli. Sono già previsti gli interventi di Alfonso Pecoraro Scanio e il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia ed uno speciale intervento di Jacopo Fo. All’iniziativa parteciperanno personalità del mondo della cultura e dello spettacolo..."

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Enel RESPONSABILE DEL 50% dello sforamento di Co2


Ecco un nuovo motivo di orgoglio per il made in Italy: la sovrabbondante produzione di Co2.
Dall'articolo "Centrali elettriche e cementifici - ecco chi inquina di più in Italia", (quotidiano la Repubblica, 11/07/07, pag.17), emerge a chiare cifre la grave responsabilità di Enel riguardo alla quantità di emissioni di CO2 nell'atmosfera. Purtroppo si tratta di un dato che descrive uno scenario ormai ben conosciuto, e che ci costa caro -e ci costerà sempre di più- in termini sanitari, ambientali ed economici. Nel 2006 infatti, Enel ha superato dell'11% le quote assegnate di C02, con un totale di 51.600.000 tonnellate prodotte. Il tutto in un contesto nazionale in cui le emissioni, anziché essere ridotte in vista di Kyoto, continuano a crescere in modo preoccupante.
Citiamo direttamente dall'articolo (che sottotitola: "Pagella delle aziende: male Enel e Edison, petrolieri ok"):
"...a determinare l'impasse sono soprattutto le centrali elettriche, a carbone e a gas [...] I parametri di riferimento sono quelli forniti dal mercato delle emissioni (Emissions Trading System, Ets) che Bruxelles ha creato all'inizio del 2005 per fornire strumeni concretu alla realizzazione del protocollo di Kyoto [...] Chi sfora deve comprare il diritto a emettere la Co2 in più. Lo può fare acquistando da chi, avendo risparmiato Co2 rispetto alla sua quota, si trova in credito. Oppure realizzando interventi di miglioramente dell'efficienza energetica fuori da casa propria e incassando il credito conseguente. Ne è nato un vivace mercato [...] sul quale il sistema Italia è compratore netto. Perché la stabilizzazione nelle emissioni italiane contraddice il percorso virtuoso disegnato dalla UE, che prevedeva una riduzione. [...] con un costo crescente per le aziende che hanno dovuto comprare i relativi diritti. [...] Se il sistema Italia si trovasse in debito ancora, nel 2009, per 22 milioni di tonnellate, si troverebbe a dover pagare, per i diritti, una cifra complessiva vicina al MEZZO MILIARDO DI EURO (!!). Cifra che potrebbe crescere se, come probabile, i prezzi dei diritti dovessero salire. META' DEL BUCO 2006 E' ATTRIBUIBILE ALLA SOLA ENEL.


La conclusione dell'articolo preferiamo riportarla per intero (click per ingrandire):

Ne vedremo davvero delle..brutte.

Qualcuno sa spiegarsi ora -al di là di logiche economiche che riguardano le tasche di pochi- cosa guadagna l'Italia dal carbone?

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Un carosello dal prezzo troppo alto

Riceviamo e pubblichiamo:

"VENENUM ET CIRCENSES"
Il cartellone estivo degli spettacoli del duo Moscherini-Quartullo farà, senz’altro, contenti molti civitavecchiesi: grandi nomi, cultura alta, musica di altissimo livello.
E’ necessario però che qualcuno ( e vogliamo farlo noi ) sottolinei due cose molto importanti che possono sfuggire ai più.
La prima è che i molti artisti tipo Pino Daniele, Renzo Arbore e Daniele Silvestri ( a proposito: tutti di sinistra…) vengono a Civitavecchia pagati con i soldi dell’Enel.
La seconda, forse ancora più importante, è che l’Enel propose analoga sponsorizzazione anche alla Giunta Saladini, che rifiutò e la città ebbe un estate sotto tono.
L’operazione dell’Enel, fallita con Saladini e riuscita con Moscherini e prima ancora con De Sio, può essere ricondotta nella antica tradizione del “ Panem et Circenses”, dove, però, al posto del pane, visto che il numero dei dipendenti dell’ente elettrico è calato vertiginosamente, l’Enel si appresta ad elargire veleni per altri trenta anni.
La bella musica, il teatro ed una manciata di sponsorizzazioni a società sportive ed eventi vari sarebbero, perciò, la contropartita del carbone: un metodo scorretto, ipocrita ed immorale con il quale l’Enel continua a comprare le coscienze ed a favorire gli schieramenti politici che la sostengono, determinando, così, nei fatti un controllo del territorio, che non ci pare eccessivo definire di stampo para-mafioso, dove alla lupara si sostituiscono le chitarre.
Verdi - Civitavecchia

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Monta la rabbia anche in Puglia contro l'arroganza di Enel

La misura è colma anche a Brindisi, dove la popolazione non ci sta a subire l'ennesimo sberleffo da parte di Enel: in seguito al recente grave provvedimento del Sindaco per tutelare la salute pubblica (vedi qui), l'azienda "concede" alla popolazione la costruzione di un nastro trasportatore coperto per il carbone, e di realizzare un sito di stoccaggio detto "carbonile". Ma c'è chi ne ha davvero abbastanza...

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Anche Confesercenti contro il carbone: lettera a Bersani

Il presidente della Confesercenti Vincenzo Peparello ha consegnato al Ministro Bersani una lettera in cui si richiede una nuova valutazione d’impatto ambientale per la riconversione a carbone di Tvn.
Vedi il testo integrale qui

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13 luglio 2007

Prossime mobilitazioni NoCoke

Il movimento contro il carbone non va in ferie!

  • Lunedì 16 luglio ore 19,00 presso il WWF (piazza Saffi) riunione con i medici delegati per preparare l'incontro al Ministero della salute;
  • Martedì 17 luglio incontro a Roma col ministro on. Livia Turco. Presidio sotto il ministero.

carbone pulito

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11 luglio 2007

Governo latitante su Kyoto

Governo Prodi latitante e connivente con le lobby del carbone(click sui link):

Greenpeace al Governo: CO2 l'Italia peggiora, esiste un piano?

Energia e carbone: governo punta su sviluppo carbone

E' il fallimento della democrazia, il fallimento della cosa pubblica, che soccombono sotto la ricerca del profitto, unico obiettivo di quanti ancora sostengono la menzogna del carbone pulito. Tutto questo deve cambiare.

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Salute pubblica o carbone? Al ministro Turco la responsabilità di una scelta chiara

Citiamo liberamente dal blog Nocoke Tarquinia, che ringraziamo per l'intervento:

"...Il giorno 17 Luglio 2007, dopo mesi di sollecitazioni e richieste senza risposta, una equipe dei nostri medici consulenti sarà ricevuta dal Ministro Livia Turco presso il Ministero della Salute, per discutere in merito alla documentazione ufficiale che dimostra in chiare cifre il grave tasso di mortalità delle popolazioni del Lazio (e non solo), in conseguenza di decenni di esposizione alle emissioni delle centrali elettriche.

Era urgente, e lo è ancora dopo mesi e mesi di rinvii, conoscere la posizione del Ministero in merito alle scelte economiche energetiche che vanno a discapito della salute e dell'economia del Paese.

Ricordiamo, con l'occasione, che gli impianti che bruciano "carbone pulito", olio combustibile e rifiuti non differenziati, producono, oltre alla diossina, le famigerate (eppure non considerate nella VIA) polveri ultrafini PM02 - PM2,5 (nanopolveri), responsabili dello stesso tipo di patologie neoplastiche che hanno colpito -ad esempio- i militari che hanno operato nelle zone dell'ex-Jugoslavia dove si è fatto uso di proiettili ad uranio impoverito"; le stesse nanopolveri sono anche responsabili
delle orrende malformazioni manifestatesi in neonati concepiti in zone esposte all'inquinamento di centrali a carbone (vedi il triste pluridocumentato esempio del Texas).

Ci auguriamo di tutto cuore che il Ministro Livia Turco non voglia compiere lo scempio definitivo di un eventuale rinvio / pronunciamento ambiguo, che avrebbe un chiaro significato politico. Ovvio che la doverosa (diremmo quasi scontata, visto il ruolo del Ministero di cui è attualmente titolare la Turco) condanna dei progetti di riconversione a carbone da parte del Ministro creerebbe più di "qualche imbarazzo" nel partito necrofilo trasversale, legato alle lobby del carbone. Anche perché -parole del Ministro Bersani- se finalmente venisse accertato che la presenza della centrale a carbone costituisce una palese violazione del diritto alla salute dei cittadini, i lavori di riconversione della stessa dovrebbero venire bloccati.
D'altra parte ogni persona raziocinante, dotata di buon senso e minimamente documentata sul caso non può concepire come la Turco potrebbe evitare di esprimersi chiaramente sul carbone, se non abdicando alle responsabilità cui la vincola il suo ruolo istituzionale.

I cittadini dell'Alto Lazio e di Roma attendono, tutt'altro che indifferenti e pronti a manifestare in conseguenza delle decisioni del Ministro. A questo proposito: chiunque volesse partecipare al raduno che si terrà lo stesso giorno nei pressi del Ministero, può contattarci via mail o telefonicamente: 329 7924124 - 338 7118224

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Necrofili in passerella: le quote-cancro di Enrico Letta

Stavolta nella nostra rubrica "Necrofili in passerella" fa bella mostra di sè il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Secondo il -ahinoi, di nuovo- Nostro, nel mix energetico una quota di carbone sarebbe necessaria al paese, pur in quantità minore rispetto al gas. Ma Letta assicura che la produzione di energia dal carbone verra’ attuata “con le tecnologie piu’ avanzate possibili” allo scopo di preservare l’ambiente.
Poco importa se queste tecnologie "più avanzate possibili" non sono affatto sufficienti ad evitare l'esposizione delle popolazioni dell'Alto Lazio ad un alto rischio cancro. E poco importa se a Civitavecchia le percentuali di mortalità per tumori e incidenza di alcune patologie a carico delle vie aeree sono già da decenni ben più alta della media italiana, proprio grazie alla presenza delle centrali Enel.
Siamo stati scelti, è nostro il prezzo da pagare, la nostra classe politica ritiene che quote-cancro ci appartengano ormai per tradizione.
Un elemento in più per spiegare il consenso che, trasversalmente ai partiti italiani, sa raccogliere il cinico Enrico Letta.

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