No al carbone Alto Lazio

12 gennaio 2011

11_1_11 palindromi velenosi a TVN

Grazie al monitoraggio dei cittadini che vegliano sul territorio e condividono i loro scatti!  
Tranquilli è solo vapore®




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11 gennaio 2011

Civitavecchia, torna il pericolo inceneritore al centro chimico-militare Nbc

Da BigNotizie.it
Si fanno sempre più insistenti le voci su un accordo tra il sindaco di Roma, Alemanno, e il Ministro della Difesa (proprietario dei terreni del centro chimico militare Nbc a Santa Lucia), La Russa per realizzare un inceneritore nell'area militare tra Civitavecchia ed Allumiere. Gino De Paoli (Sel): "L'avevamo detto da tempo". Il deputato del Pd Pietro Tidei ha presentato una interrogazione urgente al ministro. Sulla discarica il sindaco di Ladispoli Paliotta: "Se la facciano a Roma"

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Puntare sul carbone è scommettere su un cavallo bolso

Intervista a Vanni Destro da RovigoOggi.it
"Secondo Vanni Destro, esponente del movimento 5 stelle rodigino, la firma del ministro Romani sul decreto autorizzativo di Polesine Camerini, è stata un atto dovuto che sarebbe arrivato anche prima se Scajola non avessero lasciato vacante il posto di Ministro dello Sviluppo Economico per oltre sei mesi.
Ben più pesante e, forse, meno scontato è stato il placet dato dal Ministero dell'Ambiente Prestigiacomo.
Ora, comunque, l'iter è concluso e l' Enel ha tutte le carte in mano per avviare i lavori della riconversione partendo dalla demolizione della vecchia centrale a olio.
Quella è un bel po' che comunque è in atto, se si considera che, più che in "riserva energetica", la centrale di Polesine Camerini, è una sorta di magazzino ricambi dal quale si prelevano pezzi per altre centrali in funzione.
Sempre secondo Vanni Destro tornando ai lavori che Enel dovrebbe avviare sorgono dubbi legittimi.
Nel Paese è in calo prolungato, il 6-7% rispetto ad un paio d'anni fa, la richiesta di energia elettrica e la situazione che ha portato alla riconversione a Civitavecchia, dove per altro funziona un solo gruppo, è abbastanza mutata da suggerire cautela rispetto a nuovi investimenti.
La riconversione a Civitavecchia ha, oltretutto, fatto emergere una serie di problematiche legate al mancato rispetto di norme previste in sede di progetto, come, ad esempio, il trasporto del carbone e dei residui post combustione che dovrebbero avvenire al chiuso e non all'aperto come in qualche caso pare sia avvenuto, a incidenti mortali o a casi di corruzione.
Vi sono inchieste aperte dalle Procure di Roma e Civitavecchia che, assieme ad altri, hanno coinvolto l'ex sindaco di Civitavecchia e anche l'ex direttore di quella centrale e attuale direttore a Porto Tolle Ivano Ruggeri.
Pare addirittura che non esista un piano reale del costruito che sarebbe, come spesso accade, difforme rispetto al progetto e che la divisione di ingegneria stia lavorando a testa bassa per avere tutti i disegni tecnici aggiornati.
Stando ai dati in possesso al Movimento 5 stelle sulle questioni legate agli investimenti, sembra che l'attenzione di Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, sia principalmente rivolta alla riduzione del debito che ammontava, alla fine del 2009 a circa 51 miliardi di euro, vedremo per il 2010, pena il declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating con un più complicato accesso a eventuali finanziamenti che, nel caso di avvio concreto del programma nucleare italiano, servirebbero come il pane ad Enel.
Non da ultimo vi è il fatto se un anno fa si incassavano circa 90 euro per MWh ora se ne incassano circa 60 il che significa tirare la cinghia e rinunciare alla cosiddetta manutenzione programmata per intervenire sui guasti.
Questo significherebbe che al momento Enel non sta investendo un euro in nuovi impianti e che in questo 2011 non si prevederebbero investimenti reali, al massimo la predisposizione del cantiere a Polesine Camerini, perchè i soldi non ci sarebbero.
La conclusione logica quindi è che la riconversione rimarrebbe al palo con buona o cattiva pace di chi ha puntato troppo su un cavallo bolso.
Il Movimento 5 Stelle di Rovigo, che è comunque contrario al carbone, vive l'amarezza di constatare la miopia collettiva della classe dirigente politica e imprenditoriale che insegue un miraggio e non investe nelle reali potenzialità del territorio polesano.

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Riconversione a carbone di Porto Tolle, qualche retroscena

Da QualEnergia.it "L'avallo del Governo al carbone di Enel"
"L’Italia, in barba agli impegni sulle emissioni presi con il protocollo di Kyoto e a quelli di medio periodo, continua a puntare sul carbone, sotto la pressione di Enel e del ricatto occupazionale. La querelle sulla conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, arriva dopo alcuni anni al capolinea con l’autorizzazione del Ministro Paolo Romani, dopo il giudizio di compatibilità ambientale e dopo il via libera di luglio della Conferenza dei Servizi (contraria solo l’Emilia Romagna).

Già nel marzo 2010 la Regione Veneto e l’Enel avevano sottoscritto un accordo di programma per la sua riconversione a carbone che prevedeva anche una serie di finanziamenti per diversi milioni di euro per compensazioni ambientali, la costruzione di un osservatorio e il risarcimento dei disagi provenienti dalla costruzione e dal funzionamento della centrale. Qualche briciola rispetto a un progetto di conversione che richiederà da parte di Enel un investimento di circa 2 miliardi di euro e porterà ingenti profitti.

La centrale, che attualmente brucia olio combustibile, si trova all’interno del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, un'area ad alto pregio naturalistico, che comprende alcune riserve naturali di rilievo internazionale (il sito è patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è Sito di Importanza Comunitaria all’interno dell’Unione europea, nonché zona umida protetta dalla convenzione internazionale di Ramsar). Il progetto potrebbe mettere sotto scacco ambientale un’intera area visto anche che l’approvvigionamento del combustibile e lo smistamento dei materiali avverrà principalmente per mare e per le vie fluviali, utilizzando un sistema di stoccaggio e movimentazione appoggiati su una nave “storage”, ancorata al largo del delta del Po.

La centrale, una volta ultimata la riconversione, funzionerà con tre sezioni alimentate a carbone e parzialmente a biomasse per una potenza elettrica lorda nominale complessiva pari a 1.980 MW. Attualmente è costituita da quattro sezioni da 660 MW elettrici ciascuna.
Si stima che la centrale a carbone, che potrebbe essere ultimata in 6 anni, produrrà annualmente circa 10,3 milioni di tonnellate di CO2, oltre ad altri inquinanti, come ossidi di azoto e zolfo, particolati, nichel, piombo, cromo, cloro, arsenico, mercurio, ecc. Nel 2005 la centrale aveva emesso 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Insomma la messa in opera di questo grande impianto ci porterà sempre più lontani dai target climatici (Qualenergia.it, Il carbone nello stivale, un ritorno al passato).

Ai margini di questa, peraltro scontata, decisione del Ministro Romani, vanno ricordati due fatti.
Il primo riguarda la sentenza del TAR del Lazio che il 14 ottobre 2010 ha respinto il ricorso presentato da associazioni ambientaliste e di categoria di pescatori e operatori turistici. Una decisione che smentisce che la conversione a carbone della centrale, con tutte le infrastrutture necessarie a tale intervento, abbia conseguenze negative al territorio del delta e all’ambiente. Per i propugnatori del ricorso questa è una sentenza che risulterebbe impugnabile perché non risponde, sulla base di motivazioni omissive e illogiche, a quasi tutte le censure formulate.

Il secondo fatto riguarda due magistrati, il Pubblico Ministero Manuela Fasolato e il procuratore Dario Curtarello, che sono stati recentemente sottoposti a procedimento disciplinare in seguito alle indagini da loro condotte sulla centrale Enel di Porto Tolle. Già un anno fa ispettori ministeriali, guidati da Arcibaldo Miller (attualmente indagato per l’inchiesta sulla nuova P2), erano stati inviati dal Ministro della Giustizia Alfano per far luce su presunti rallentamenti all’iter della nuova centrale. I magistrati stavano indagando sui legami tra le emissioni della centrale e l’aumento dell’incidenza di malattie nei territori circostanti.
Secondo alcuni comitati di cittadini e sezioni locali di partiti politici questa ispezione, fortemente criticata, ma appoggiata dai lavoratori della centrale, nascerebbe da una richiesta pubblica di Luciano Violante del Partito Democratico, che in qualità di Presidente dell’Associazione “Italia Decide”, aveva proposto di avviare un’ispezione nella Procura di Rovigo per “capire se un’autorità giudiziaria può compiere un atto di questo genere, intimidendo sostanzialmente quelli che dovrebbero prendere la decisione”. Non è superfluo andarsi a vedere chi c’è tra i Soci fondatori di questa associazione. Già, proprio Enel SpA.

Il procedimento disciplinare ai due magistrati si basa su tre capi d’accusa che possono essere sintetizzati nell’ultimo: “l’aver impedito, mediante un’indebita ingerenza nelle attività degli apparati amministrativi, la commissione di reati, quando ancora non erano stati acquisiti sufficienti e concreti indizi della consumazione di fatti di rilievo penale, interferendo e condizionando in questo modo le attività degli organi amministrativi stessi, determinandone il rallentamento”.

Ma ci chiediamo: il vero atto intimidatorio è quello dei magistrati, come dice Violante, o piuttosto quello del Ministro della Giustizia? E’ ancora possibile in questo paese sottoporre a critica o a valutazioni tecnico-scientifiche le iniziative e gli interessi di Enel, e dell’industria in generale, senza che i rappresentati del Governo e dello Stato ne prendano sempre e incondizionatamente la difesa, il più delle volte a detrimento degli interessi dei cittadini e delle condizioni ambientali che invece dovrebbero tutelare?

Si sta scatenando in Italia un’assurda campagna denigratoria nei confronti di impianti a fonti rinnovabili che deturperebbero territori e ambiente, mentre passano troppo spesso sotto silenzio i gravissimi danni sanitari che impianti energetici e industriali causano alle popolazione e all’ambiente di vaste zone del paese, spesso in maniera irreversibile.

La forte lobby energetica italiana, a volte con l’appoggio compiacente di autorevoli personalità, prova a mistificare o a nasconde la diffusione di dati scientifici e medici su questi impianti. E quando qualcuno osa contestare queste asserzioni ne paga le conseguenze o viene tacciato di anti modernismo. Quando va bene, questa lobby ama bombardarci di spot molto green e politically correct o di spot sul nucleare ammantati di una fasulla equidistanza.

LB

10 gennaio 2011

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9 gennaio 2011

"Il silenzio colpevole dei moderni carbonari"

Comunicato di G. Pedrini - Fiamma Civitavecchia-Rm nord, riceviamo e pubblichiamo


"Nel prendere atto della recrudescenza del fenomeno di “protesta” e “ contestazione” che sul WEB e sulla stampa cittadina si sta concretizzando nei riguardi dei “ fumi di variegato colore” emessi da TVN non posso fare a meno di rimarcare alcuni aspetti altamente significativi della faccenda. Il primo é costituito dal pesante , colpevole , silenzio sul problema da parte di quei politicanti che scelleratamente e consapevolmente votarono la “ conversione a carbone” di TVN . Il secondo si riferisce a coloro che , pur consapevoli del disastro ambientale in atto , hanno il barbaro coraggio di contrabbandare co me un’azione di promozione socio – economica la possibilità di “bruciare CDR “ nell’impianto di TVN . Il terzo fa riferimento allo “squallore morale” di quanti , pur avendo votato a favore della “conversione a carbone”, oggi si ergono a pseudopaladini dell’ambiente al fine di sfruttare ipocritamente il disastro da loro provocato per scopi ci auguriamo puramente “ politici”: la memoria di quei nomi fa ormai parte della Storia incancellabile della città e delle pesanti patologie che affliggono in maniera consistente i cittadini. La Sig.Polverini ha concesso sei mesi di proroga alla discarica di Malagrotta, ovvero al Sig.Cerroni come riportato recentemente dalla stampa , il cui nome , nel settore dello smaltimento dei rifiuti , é pari a quello degli Agnelli nel settore automobilistico. Gioca in questa proroga , oltre al nome del citato signore , la presenza di una srl interessata alla “lavorazione del rifiuto” prima del suo incenerimento , per la produzione di CDR , in impianti che ; parte di questo , secondo voci correnti, potrebbe essere combusto presso TVN o altro impianto da realizzare in area comprensoriale: un giro inimmaginabile di interessi economici e politici da far tremare i polsi qualora tali voci corrispondessero a realtà. Questa é la fotografia della situazione rispetto alla quale chiediamo al Sig. Direttivo del Polo Civico di spiegarci ora il suo progetto di “ bruciare una quantità pari al 5% di CDR presso TVN”ed a quanto corrisponde tale percentuale in tonnellate annue. Da parte loro i signori “ carbonari della prima ora” dovrebbero a questo punto chiarire pubblicamente perché autorizzarono uno scempio ambientale di tale portata e dovrebbero sentirsi in parte colpevoli dell’incremento in area delle patologie “ cancerogene”o “allergiche” e se qualche contribuente trascinasse in Tribunale costoro e l’ENEL per un risarcimento danni in seguito all’insorgere di un male conclamatamente connesso al “mercurio” od alla presenza di particelle di PM10 nell’aria che si respira nel comprensorio non penso che faccia male…anzi sarebbe un’azione altamente meritoria. Da ultimo chiederei a qualche “ carbonaro della prima ora” di non fare troppa ammuina” sulle emissioni della Centrale altrimenti dovremmo cercare in esse un probabile effetto secondario di natura “ psichedelica” per spiegarci come mai egli riesca a dimenticare con eccessiva “non chalance” che tali emissioni sono comunque il risultato del suo voto ed invece di preoccuparsi della “co-combustione” e del “silenzio dei responsabili” in merito al problema si preoccupasse di chiarirci , insieme agli altri, il suo silenzio tanto in merito alla “combustione del carbone” quanto ai motivi che lo spinsero a votare per essa."
Il Segretario Federale Fiamma Tricolore
Gabriele Pedrini

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7 gennaio 2011

Il "Coord. dei medici e dei farmacisti" sulle emissioni di TVN

Comunicato stampa (le evidenziazioni in grassetto sono nostre, NdR)

"Nei giorni scorsi è ricomparsa sopra la città quella che gli organi di informazione hanno definito una “nube densa”. La cosa è passata come al solito nel silenzio più assordante delle Istituzioni di garanzia e di controllo: non una sola parola da parte della AUSL, dell’Arpa, del Ministero dell’ambiente e del nostro Sindaco. Solo il Presidente dell’Osservatorio ambientale dott. Coleine ha accennato un timido sussulto di orgoglio chiedendo all’Enel “spiegazioni sulle anomale emissioni di una densa coltre di fumo” e ricevendo dall’Ente elettrico una lapidaria risposta: “si è trattato di normale condensa di vapore acqueo”.

Ma non dovrebbe essere l’Osservatorio ambientale a dirci cosa respiriamo? Invece assistiamo attoniti al fatto che, come al solito, sono gli inquinatori a darci le risposte sulla qualità dell’aria. Tutto prevedibile e scontato, è un copione che si ripete da anni. Cosa dovrebbe rispondere l’Enel se nel proprio sito internet dichiarava già nel lontano 2003: “le ricadute al suolo delle emissioni saranno nulle” e ancora: “dalle ciminiere di TVN non uscirà fumo” senza che nessuna Istituzione pubblica mettesse in risalto l’assurdità di tali affermazioni? Noi ricordiamo un analogo fenomeno verificatosi il 18 gennaio 2008 con l’emissione da parte di TVS di una “misteriosa cappa di fumo sopra la città” ed allora puntualmente fu l’Ing. Prelati, referente della Tirreno Power, a rassicurare i cittadini che si trattava solo di “vapore”. Come al solito l’oste giura di “darci da bere del buon vino”! Eppure, allora come oggi, quei “vapori” presentavano il colore giallognolo tipico di ben altre emissioni che l’esperienza del passato ci ha insegnato a distinguere.


L’inquietante scenario del dissesto ambientale e sanitario che grava sul nostro comprensorio dovrebbe far rabbrividire le Istituzioni pubbliche che invece appaiono asservite e prone ai poteri economici forti e alle lobbies politico-plutocratiche che ruotano attorno al Ministero delle attività produttive.

Noi come sempre stiamo dalla parte dei perdenti, dei malati, dei bambini, dei vecchi e di tutta la povera gente che non ha voce in capitolo e che vede sacrificato sull’altare dell’interesse nazionale il proprio diritto alla difesa dell’ambiente e della salute. Siamo delusi e amareggiati ma non sconfitti. L’Enel è bene che lo sappia. Non possiamo e non vogliamo abbandonare le armi del confronto democratico e della legittima difesa dopo tanti anni di lotte a salvaguardia della dignità di uomini liberi e del futuro dei nostri figli. Siamo certi che la Procura della Repubblica continuerà a vigilare sulla corretta applicazione delle norme, dei vincoli e delle prescrizioni contenuti nel Decreto Marzano del dicembre 2004.

Civitavecchia; 07/01/2011

Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti.

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Sulle recenti emissioni di Torrevaldaliga Nord

Interviene il fantoccio, zitti tutti. Per chi volesse sapere chi è il dott. Manrico Coleine, si veda qui


da IlFaroonline
"In merito alle anomale emissioni di una densa coltre di fumo nero verificatesi nel periodo compreso tra gli ultimi giorni del 2010 ed i primi giorni del 2011 dal camino della centrale di Torrevaldaliga Nord”.
Così Manrico Coleine, presidente del Consorzio per la Gestione dell'Osservatorio Ambientale, in una lettera all'Enel.
“Considerato che l'elaborazione dei dati registrati dalla Rete di Rilevamento della Qualità dell'Aria nel periodo compreso tra il ventotto dicembre e il primo gennaio ha evidenziato valori di Pm10 insolitamente vicini al limite di legge nelle stazioni di Tolfa ed Allumiere, con due superamenti nella stazione di Tolfa il ventinove e il primo, a fronte dei quattro superamenti totali fino a quel momento registrati su tutta la Rete”.
“Richiedo - prosegue Coleine - spiegazioni esaurienti in merito alle cause dei suddetti eventi emissivi, facendo proprie le perplessità ed il diritto all'informazione dei cittadini. In tal senso, augurandosi comunque che tali circostanze non debbano ripetersi, si ritiene opportuno per il futuro che, nell'eventualità in cui simili fenomeni fossero causati da contingenze prevedibili (climatiche, tecniche, ecc.), se ne rendesse conto per tempo a codesto ente oltre che alla cittadinanza tutta per evitare allarmismi e permettere l'eventuale adozione di misure idonee di tutela della salute pubblica”.

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6 gennaio 2011

Befana fatti sotto

Cara Befana,
noi il carbone ce lo abbiamo avuto tutto l'anno, anche se fossimo stati cattivi dovresti stupirci con effetti speciali, stavolta.

Ecco la vignetta dell'epifania, proveniente da Facebook:


e l'immancabile componimento in dialetto (non conosciamo gli autori):

La centrale vien di notte
co le filtre tutte rotte
co quer vento de maestrale
viva viva la centrale!!
Co la scopa de saggina
viva viva la tossina!!!
Cor cannone bianco e rosso
butta fumo a più non posso!!!
La Centrale zitta zitta
quando viè la notte fitta
fa un casino colossale
viva viva la Centrale!!!
.. E co' n'antro paro de' mijoni
pe' comprasse sti' cojoni,
sora Ene' già s'attrezza
pe' bruciacce la monnezza.
La centrale vien di notte
co le filtre tutte rotte
co quer vento de maestrale
viva viva la centrale!!

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Il carbone stimola la fantasia?

Mentre gli studi scientifici hanno dimostrato che vicino alle centrali a carbone il feto è esposto al rischio di ritardi cognitivi (non è uno scherzo, vedi qui) pare che in questi giorni di preoccupante attività della centrale TVN i civitavecchiesi si stiano scatenando con immagini, vignette e ora addirittura poesie.


Quindi il carbone stimola la fantasia? No, la disperazione. Segue una delle poesiole diffuse in questi giorni sui social network. L'autore è Claudio Vela.

LA SOLITA STORIELLA

Mi sveglio apro gli occhi al primo mattino,
ti vedo e ti osservo come un bambino,
ignaro di quello che tu mi dai,
respiro la tua aria e sono nei guai...
Il sole cala dentro al mare,
e tu in penombra inizi a fumare,
tranquilli andiamo dentro al letto,
Ma tu ci arrivi sopra il tetto.
come un serpente inizi ad etrare
e copri noi del tuo male.
lento nel tempo ti fai scoprire
e dura per noi sarà poi guarire..
Grazie signori del vostro operato
però vi ricordo che ogni ammalato
sarà un tarlo nella coscienza,
del vostro guadagno e della vostra incoerenza.

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5 gennaio 2011

Le lobby energetiche finanziano spot falsamente neutrali sul nucleare

Lo spot atomico finto-neutrale, nuovo "brevetto di Chicco Testa", ecologista convertito e guru del marketing "p.i.m.b.y. col culo degli altri".

Da IlFattoQuotidiano.it
Il nuovo forum per l'informazione obiettiva sulla scelta per il nucleare è guidato da uomini di Enel e Edf. L'attuale campagna pubblicitaria, costata 6 milioni di euro, è pagata dalle lobby delle centrali
Gli antinuclearisti hanno reagito rabbiosamente. Altro che spot neutrale, protestano. Chicco Testa, presidente del Forum nucleare italiano, ironizza sulle critiche attirate dalla massiccia campagna pubblicitaria per una discussione senza pregiudizi sull’energia atomica: “Qualcuno sostiene che aver dato gli scacchi bianchi al filonucleare comunica in modo subliminale che quella è la parte migliore”. Testa ha ragione. E’ inutile analizzare i contenuti visivi e testuali di uno spot televisivo per capire da che parte tira. Si fa molto prima a guardare chi lo paga. E così si scopre che, in un Paese dove l’opposizione è accusata di ostacolare la regolare attività di governo, qualcuno considera normale che la lobby nucleare si tassi per affidare a se stessa l’informazione equilibrata da dare al popolo.

Testa conosce l’argomento. L’E-nel l’ha scelto per sanare i danni gravissimi da lui stesso prodotti alla cultura nucleare nazionale negli anni ‘80, quando guidava le manifestazioni per fermare le centrali. E’ lui che il 9 novembre 1987, deputato comunista, così commentava l’esito del referendum nucleare: “Il risultato è di grandissimo interesse politico. La battaglia è stata dura per i grossi interessi in campo”. Adesso evidentemente non ci sono più interessi in campo. Forse i 6 milioni stanziati per la campagna pubblicitaria sono disinteressati. E così, con la mente libera di spaziare senza pregiudizi nelle ampie praterie della conoscenza, l’ex leader antinucleare inonda tv e giornali con lo spot che invita a informarsi in modo serio, senza stare a sentire le assurdità propalate dai suoi successori di Legambiente e simili.

Lo spot
Creato dalla Saatchi & Saatchi così velocemente da andare in onda prima che il Forum nominasse il comitato scientifico che doveva approvarlo, rappresenta una partita a scacchi tra un favorevole e un contrario al nucleare, che sono poi la stessa persona, a rappresentare il dubbio che è in noi. Il dubbioso ha il nero, però muove per primo: “Sono contrario all’energia nucleare perché mi preoccupo per i miei figli”. Apertura generica. Il bianco replica mostrando conoscenze specifiche: “Sono favorevole perché tra cinquant’anni non potranno contare solo sui combustibili fossili”. E con i combustibili fossili, che tutti i telespettatori hanno imparato a enumerare fin dalle elementari, i figli sono sistemati.

Lo spaesato ci riprova: “Ci sono dei dubbi sulle centrali”. E’ ancora generico e disinformato, e il granitico lo infilza di nuovo: “Ma non ce ne sono sulla sicurezza”. E passa la paura. Terzo tentativo: “Il nucleare è una mossa azzardata per il Paese”, ci riprova l’ignorante. “O forse è una grande mossa”, insinua l’ottimista con il tono di chi sa a chi chiedere le dritte per vincere in Borsa. La voce neutrale dell’arbitro chiude lo spot: “E tu sei a favore o contro l’energia nucleare? O non hai ancora una posizione?”. Inutile qui ricordare i commenti diffusi nella Rete sui gradi angolari della posizione che lo spot suggerisce (subliminalmente) al cittadino.

Il caso
Lo spot finto neutrale solleva un problema più generale. L’informazione equilibrata e obiettiva sul nucleare, gestita dal Forum di Chicco Testa, è finanziata (fino a oggi per 7 milioni, mentre il budget 2011 è ancora in fase di definizione) dalle seguenti aziende, in ordine alfabetico: Alstom, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, Eon, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Gdf Suez, Sogin, Stratinvest Ru, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Westinghouse. Tra i soci del Forum ci sono anche Cisl e Uil di categoria, più alcune Università italiane.

I dirigenti del Forum sono, oltre a Chicco Testa, Bruno D’Onghia (capo in Italia dell’Edf, gigante elettrico nucleare francese), Karen Daifuku (nota lobbista internazionale del settore), e tre dirigenti Enel: Giancarlo Aquilanti, Paolo Iammatteo e Federico Colosi. L’associazione è fondata sul “supportoorganizzativoestrategico” della Hill & Knowlton, multinazionale della comunicazione. Testa, che non disdegna mai la polemica, replica alle critiche degli antinuclearisti con una provocazione: “Mi diano sui loro siti lo stesso spazio che noi diamo a loro sul nostro Forum”.

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4 gennaio 2011

Monitoraggio e un presidio fisso dell'Arpa a Torrevaldaliga Nord

Petrelli, consigliere IdV a Civitavecchia: "Tvn, servono più controlli e un presidio fisso dell'Arpa" Fonte: BigNotizie.it

Il consigliere comunale dell'Idv Vittorio Petrelli, alle luce delle fuoriuscite di fumo grigiastro dalla centrale di Tvn di cui si è parlato molto (anche sui socialnetwork) nei primi giorni di questo 2011, ha scritto una dettagliata lettera inviata al principali esponenti del governo nazionale, ma anche alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini ed al sindaco Gianni Moscherini. Nella lettera Petrelli chiede maggiori controlli e l'istituzione di un presidio zoonale dell'Arpa Lazio

"E' molto probabile che quello fuori uscito dalla ciminiera, specie per l'episodio del 2 gennaio, sia dovuto ad un'anomalia di funzionamento e non a fenomeni di condensazione dei fumi che regolarmente fuori escono dalla ciminiera perché la temperatura esterna in quella data era di circa 14°C o che si siano deteriorate alcune calze dei filtri a manica per problemi di pressione dei fumi. Potete immaginare – scrive - cosa si sia scatenato, giustamente, su Facebook (di cui allego parte di esso ed una e-mail che mi è giunta) e come nuovamente siano state rimarcate le disattese, le promesse, gli impegni ed i proclami del "carbone pulito" prodotti sin dalla fase di presentazione e protratte per quello autorizzativo non solo da parte dell'azienda ma anche dalle Istituzioni che hanno autorizzato quella scelta. Ancora una volta la cittadinanza viene lasciata assistere a fenomeni atmosferici di inquietante apparenza senza che nessuno fornisca spiegazioni idonee a farne individuare le cause e circoscrivere gli effetti. Nel vuoto informativo l'opinione pubblica viene lasciata libera di formulare anche le peggiori ipotesi che nel silenzio restano avvalorate anche nelle versioni più negative. Ancora una volta l'azienda, l'Assessore all'Ambiente, il Sindaco ed il Consorzio dell'Osservatorio Ambientale si trincerano in un preoccupante silenzio. Al di la di questi fenomeni quello che più sconcerta e che qualcuno senza conoscere il territorio del distretto industriale di Civitavecchia, ignorando i limiti gestionali delle realtà produttive, stia progettando di gravare ulteriormente la situazione ambientale del Territorio mi riferisco ad esempio alla prospettiva di collocare una mega-discarica e di prevedere anche la co-combustione dei rifiuti prospettive che determinerebbero fattori di insostenibilità contraddicendo inoltre il Protocollo di intesa del 19 dicembre 2003 sottoscritto dall'allora ministero delle Attività Produttive con i comuni del comprensorio. Chiedo quindi con la presente che si riscontri ai fenomeni sopra descritti. Si chiede inoltre un impegno concreto e fattivo perché quello che è stato autorizzato e prescritto sia rispettato e condiviso con il Territorio e che soprattutto sia fermata qualsiasi prospettiva che vada a procurare altre pressioni ambientali che determinerebbero situazioni di criticità pericolose per la salute pubblica. Si chiede altresì di rispettare le indicazioni che sono scaturite nell'ultimo rapporto epidemiologico luglio – ottobre 2006 relativo al Territorio dal Dipartimento di epidemiologia, Asl RM E della Regione Lazio in collaborazione con Lazio sanità Agenzia di sanità pubblica della Regione Lazio. In considerazione degli insoddisfacenti risultati prodotti dal Consorzio dell'Osservatorio ambientale chiedo di valutare l'opportunità che con parte dei finanziamenti ad essa destinati venga realizzato un Presidio zonale con personale dell'Agenzia che supervisioni tutte le operazioni di manutenzione così come si sta provvedendo per la costruenda riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle da parte della Regione Veneto, presidio che potrebbe efficientemente intervenire anche per ridurre le pressioni ambientali prodotti dagli altri fattori".

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