Comunicato - riceviamo e pubblichiamo
"La Campagna pubblica Non Bruciamoci il Futuro annuncia che oggi procederà a depositare le firme raccolte in tutto il Lazio nei sei mesi che hanno visto progressivamente crescere l’interesse ed il coinvolgimento di centinaia di associazioni, comitati, movimenti civici e forze politiche regionali nel sostenere e concorrere alla prima vittoria alla battaglia per un nuovo ciclo dei rifuti:
circa 12.000 cittadini nel Lazio, oltre altre migliaia di firme che stanno arrivando a tempo scaduto, che sostengono una nuova ed alternativa legge regionale, scritta dai cittadini stessi.
Le motivazioni della Proposta di una nuova Legge regionale sui rifiuti nel Lazio sono diverse e fondamentalmente riconducibili all’attuale illegittimità di una “decotta” normativa regionale del 1998 ancora in vigore che la attuale maggioranza non è stata in grado di cambiare, soprattutto alla luce degli obblighi di legge previsti dal Testo Ambientale nazionale in vigore dal 2006 e dalla prossima introduzione delle norme contenute nella Direttiva CE 2008/98.
Nel Lazio risultano ancora quasi sconosciute le fasi della Prevenzione e Riduzione dei rifiuti, del Riuso di prodotti riparabili , del Riciclo con particolare riferimento alla raccolta porta a porta e del Recupero con trasformazioni in materiali nuovi riciclati, puntando per l’85% solo sullo Smaltimento in discarica od nei nuovi inceneritori oltre ad aver raggiunto un misero 18% di raccolta differenziata invece del 45% previsto dalle norme.
La nostra proposta di una nuova legge regionale sui rifiuti si basa quindi:
1. Sulla dichiarazione di rifiuto dell’incenerimento come sistema di smaltimento dei rifiuti accettabile dal punto di vista dell’enorme danno ambientale e sanitario, della appurata inefficienza industriale, dello sperpero di risorse pubbliche e dei costi a carico degli utenti,
2. sulla applicazione della “Gerarchia di trattamento” in linea con le norme in vigore,
3. sull’obbligatorietà della raccolta differenziata porta a porta invece della raccolta stradale con i cassonetti, con un periodo di massimo due anni per la riconversione,
4. sullo scioglimento del monopolio dei rifiuti esistente di fatto, separando per legge chi gestisce raccolta e riciclaggio da chi gestisce smaltimento con discariche ed inceneritori,
5. sull’introduzione di una tassa “contro l’usa e getta” e nel contempo di una incentivazione economica ai materiali comportabili e riciclabili,
6. sull’introduzione di un processo di reale partecipazione/informazione dei cittadini e dei Comitati ed associazioni locali alle decisioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti ed alle verifiche dei dati di inquinamento sugli impianti esistenti.
Campagna pubblica Non Bruciamoci il Futuro
Il Portavoce
Massimo Piras
26 dicembre 2009
Per una nuova legge regionale sui rifiuti
Il Premio Nobel C. Rubbia: "L'errore nucleare. Il futuro è nel sole"
Da Repubblica.it - 29/11/2009
"Parla il Nobel per la Fisica: "Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati". La strada da percorrere? "Quella del solare termodinamico. Spagna, Germania e Usa l'hanno capito. E noi..." di ELENA DUSI
Carlo Rubbia
ROMA - Come Scilla e Cariddi, sia il nucleare che i combustibili fossili rischiano di spedire sugli scogli la nave del nostro sviluppo. Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".
La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese. Ma in questi giorni il premio Nobel è a Roma, dove ha tenuto un'affollatissima conferenza su materia ed energia oscura nella mostra "Astri e Particelle", allestita al Palazzo delle Esposizioni da Infn, Inaf e Asi.
Un'esibizione scientifica che in un mese ha già raccolto 34mila visitatori. Accanto all'energia oscura che domina nell'universo, c'è l'energia che è sempre più carente sul nostro pianeta. Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.
Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".
Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".
Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".
La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".
Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico
Riceviamo e pubblichiamo
"Comunicato stampa Agenzia Europea Ambiente. Dopo l’inganno le beffe!
Anna Gasquet dell’Ufficio Comunicazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) risponde ai Cittadini ed al WWF con una breve nota di spiegazioni su quanto denunciato nei giorni scorsi circa l’approssimazione insolita di un sito web gestito proprio dall’Agenzia stessa.
“In prossimità dell’Edipower nel comprensorio del Mela (Messina) non ci sono centraline di monitoraggio che trasmettono dati della qualità dell’aria al sito Eye on Earth. L’autore
del comunicato stampa (WWF), per affermare che l’Agenzia definisce “Ottima” la qualità dell’aria nella zona di ASI, deve aver utilizzato i dati del modello il quale procura valori approssimativi per superfici molto estese di territorio. Come tutti i modelli, sembra ingiusto imputare all’Agenzia colpe di mancata accuratezza: specialmente in una zona di superficie così limitata come nel caso del sito Edipower. Eye on Earth, nella sezione “Aiuto”, procura indicazioni molto chiare su la differenza tra dati della qualità dell’aria, effettivamente misurati sul territorio, e quelli che risultato da calcoli del modello di previsione della qualità dell’aria. Il comunicato afferma che il sito Edipower si vede solo in Google Earth ma non nelle mappe dell’Agenzia. Ciò è vero. I governi hanno in genere regole diverse nel consentire la pubblicazione di immagini aeree di zone ritenute sensibili dal punto di vista di sicurezza nazionale. Particolarmente quando queste sono acquisite dallo spazio aereo da essi controllato. E’ possibile che il governo italiano abbia identificato dei dettagli nelle immagini ad alta risoluzione della Microsoft che non potevano essere mostrati per motivi di sicurezza nazionale. Allora perché è diverso in Google? Bene, Google utilizza immagini satellitari raccolte al disopra dello spazio aereo controllato dove il diritto nazionale d'Italia non si applica.”
Anna Gasquet - European Environment Agency Communications.
Avevamo ragione! L’EEA ha confermato i sospetti circa l’approssimazione delle rilevazioni e i segreti di Pulcinella che sono alla base delle false comunicazioni ai Cittadini. In questo caso la Salute ed il diritto alla informazione sono mero appannaggio di opportunismo economico quali i diritti di pubblicazione di un sito web piuttosto che un altro. E mentre continuano le pericolose fumate della Centrale Edipower (le immagini allegate sono del 15/12/2009 alle ore 7.20), si assiste alla indecorosa battaglia verbale che il Consiglio comunale di Milazzo sta diluendo nel tempo per poter giungere ad un “documento di condanna” per chi inquina. La verità è che non si ha il CORAGGIO di denunciare gli inquinatori e di prendere le difese dei Cittadini senza mezze misure. Nei giorni scorsi c’è stata una importante riunione a Palermo all’Assessorato Territorio ed Ambiente per definire alcune regole importanti volte alla regolamentazione dell’installazione di nuovi impianti ed è stato ufficialmente detto che il “Piano di Risanamento” del Comprensorio del Mela è pronto dal 2008 ma NESSUNO ne tiene conto per adottare i provvedimenti suggeriti!
Milazzo li 19/12/2009
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti
22 dicembre 2009
Moscherini: regali per enel, merda sui cittadini
Riportiamo da civonline.it
“Come spesso accade il sindaco inventa – ha aggiunto il consigliere di opposizione – in questa come in altre occasioni non ci si può girare intorno o trovare sotterfugi: il parco in quel modo e in quell’area è una “prescrizione”, non ottemperarle significa incorrere in sanzioni. Lo scorso aprile, prima della lettera del sindaco (che è di settembre) il Ministero dell’Ambiente aveva già sollecitato in questo senso evidenziando la mancata ottemperanza e quindi la realizzazione dell’area boscata”
Una lettera del sindaco Moscherini cambia lo "spirito" della mozione presentata dalla minoranza sul verde. Nella missiva il primo cittadino propone di "sparpagliare" i 40 ettari di bosco che da prescrizione VIA sarebbero dovuti sorgere a ridosso di Tvn.
CIVITAVECCHIA - È durata circa due ore e mezzo la discussione in consiglio comunale della mozione presentata dai consiglieri di opposizione Guerrini, Piendibene, Cosimi , Porro, Gatti e Gaglione “inerente la problematica che impegna il verde pubblico della città”. Un dibattito alla fine risultato poco produttivo: l'argomento della mozione è stato sospeso e rinviato in altra sede, nella prossima seduta dei capigruppo, dalla quale se usciranno spunti o soluzioni concertate verranno eventualmente inserite all'odg del prossimo consiglio comunale utile.
In realtà la discussione del provvedimento, illustrato da Mauro Guerrini, ha focalizzato l’attenzione del consiglio circa un particolare aspetto del “verde pubblico”, ovvero la realizzazione così come previsto dal decreto 680 del 2003, di un parco di 40 ettari a ridosso di Tvn come compensazione all’inquinamento dell’impianto.”È assurdo che la prescrizione dal 2003 non sia stata ancora ottemperata – ha commentato Guerrini – anche perché a breve ci troveremo a vivere l’incredibile avventura di una centrale potentissima che brucerà 20mila tonnellate al giorno di carbone (7 milioni in un anno) ogni giorno verranno prodotte 1000 tonnellate di scorie che per spostarle saranno necessario 100 autotreni al giorno (365mila in un anno). Serve un parco immediatamente. Chiediamo al Comune di mettere in mora Enel per non avere ancora adempiuto alla prescrizione e chiediamo al sindaco di fornire dati e date certe circa la realizzazione e la gestione di quest’area verde”. Guerrini ha infine infine tirato in ballo Tirreno Power e sull’impianto di Tvs, alimentato a metano ma che nella sua storia è “sempre stato visto come una sorta di problema minore benché con le stesse pecche e livelli di inquinamento
L’intervento del consigliere di maggioranza Vitali ha però decisamente cambiato lo “spirito” della mozione, soprattutto oggettivamente. Il provvedimento infatti non “era al corrente” di una lettera datata 23 settembre del 2009 firmata in calce dal sindaco e inviata ai vari ministeri, Regione Lazio, Provincia ed Enel. Il consigliere di An ha tirato fuori l’atto rendendolo pubblico al consiglio. Sostanzialmente nella lettera il sindaco propone, dato che sono cambiate le condizione rispetto alla soluzione prospettata da Enel, di “spostare” l’area verde sparpagliandola più in prossimità della città. “Si potrebbe avviare un’opera di rimboschimento – ha letto Vitali – di alcuni fossi torrentizi anche a scopo di prevenzione del degrado idrogeologico. Anche perché l’area dei serbatoi, dove doveva nascere il “Parco dei Serbatoi” nell’attuale Piano Regolatore Generale è destinata ad usi industriali in quanto “sulla stessa insisteva il parco serbatoi di olio combustibile che alimentava la vecchia centrale”. Quelle aree inoltre, come si legge nella lettera, potrebbero essere “più proficuamente destinate ad usi produttivi legati all’esercizio della centrale (riutilizzo del gesso per manufatti edilizi, sperimentazione e cattura Co2). Una lettera che di fatto contiene “una proposta” coma ha ribadito nel suo intervento il presidente Cappellani anche perché “l’isola verde in quell’area fa comodo sola ad Enel. “Quale sarebbe l’utilità di un parco in quella zona – ha ribadito Cappellani – sarebbe più giusto rimboschire e riqualificare i parchi cittadini ma anche valutare azioni più utili in termini di “verde” in altre zone, ad esempio la valle di Fiumaretta se si salverà dal progetto Bretella A12-porto”. Questi elementi di novità e la necessità di concertare l'argomento più accuratamente (magari cercando la "solidarietà" della maggioranza) sono stati gli elementi che hanno fatto sorgere qualche dubbio nell’opposizione. Per Alessio Gatti il problema è addirittura antecedente e da ascrivere a quanto contenuto nell’accordo Comune-Enel. “Quell’accordo fu finto – ha aggiunto il consigliere di minoranza – senza obblighi da parte dell’Enel. Fu un accordo sbagliato fino ad un certo punto, sicuramente fatto nell’interesse di pochi. Non si riesce ancora a capire il perché furono fatti quei tipi di consorzi quando gli unici che servivano per lavorare nel cantiere erano quelli “di settore” per tutelare le imprese civitavecchiesi. La città ha preso solo subappalti e si è impoverita”. Gatti ha poi incalzato in merito all’ipotesi di una conversione a carbone del 4°gruppo di Tvs. “ Sarebbe una richiesta legittima - ha aggiunto – in questo senso: sullo stesso territorio c’è una concorrente che produce energia sul mercato a metà del costo, perché Tirreno Power non dovrebbe essere messa nelle stesse condizioni”.
Petrelli (AeL) sarebbe anche disposto ad accettare la “proposta” di dislocare in polmone verde qua e la nella città ma “a patto che vengano piantate le 1500 specie arboree previste dalla prescrizione”. Parco a ridosso di Tvn senza sé e senza ma per Roberto Cosimi (Pd) perché “in politica e in città c’è una cattiva interpretazione degli elementi che verranno bruciati a Tvn. In un paese se non c’è la salute non c’è libertà”.
Tagliente e puntiglioso l’intervento di Manuedda (Verdi) ha parlato di “atteggiamento creativo del sindaco nei confronti della Pubblica Amministrazione”. “Come spesso accade il sindaco inventa – ha aggiunto il consigliere di opposizione – in questa come in altre occasioni non ci si può girare intorno o trovare sotterfugi: il parco in quel modo e in quell’area è una “prescrizione”, non ottemperarle significa incorrere in sanzioni. Lo scorso aprile, prima della lettera del sindaco (che è di settembre) il Ministero dell’Ambiente aveva già sollecitato in questo senso evidenziando la mancata ottemperanza e quindi la realizzazione dell’area boscata”. Manuedda ha infine citato il contenuto di un’altra missiva del Ministero per i Beni culturali nella quale l’ente preciserebbe che “la semplice richiesta inoltrata dal Comune di Civitavecchia non può consentire la sospensione della realizzazione di un progetto che risulta già approvato” (nota del 17.11.209). Non risulterebbe idoneo a modificare una prescrizione ministeriale quindi.“Non mi risultano infatti ad oggi – ha concluso Manuedda – prescrizioni ministeriali Via (valutazione impatto ambientale) modificate successivamente all’approvazione. Può anche essere che si possa fare, ma significa avere gli alberi piantati tra molti anni”. Insomma una discussione che è rimasta nel vuoto, o meglio maggioranza e opposizione hanno lasciato nell’aria, che attende già da troppo tempo di essere arricchita di ossigeno pulito. Il parco non può certo risolvere i problemi ambientali di Civitavecchia, ma sicuramente è meglio che ci sia.
Mat. Mar.
Inquinamento acustico da Torrevaldaliga Nord
Da qualche tempo molti cittadini lamentano i loro sonni disturbati da un rumore cupo durante la notte. L'origine pare essere la "fabbrica d'aria pulita", la pluri inquisita piaga a carbone di enel.
Vedi qui
Proposta per la raccolta di materiali ferrosi
Lettera a Moscherini dal
Coordinamento Cittadino per il Sì alla raccolta differenziata “porta a porta”
“Caro Sindaco, come Lei certamente saprà, nel mese di novembre c.a., nei giorni 20, 21 e 22, si è svolta nella nostra città una raccolta straordinaria di materiali ferrosi e non. L’iniziativa, denominata “Civitavecchia Differente”,
è stata organizzata da un gruppo di cittadini che aderiscono al Coordinamento che chiede l’attivazione della raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti denominata “porta a porta”. L’evento ha avuto un grande successo. Moltissimi i cittadini che hanno conferito i materiali di scarto presso la piattaforma allestita dal Coordinamento. Ben 3 800 chilogrammi di rifiuti sono stati sottratti alla discarica diventando una vera e propria risorsa. Infatti dalla vendita dei materiali ad un’impresa locale si è ricavata la somma di ben 700,00 euro. Interamente devoluti all’ As.S.Pro.Ha, un’associazione cittadina che si occupa di sostegno all’handicap. Ma il successo dell’evento sta a testimoniare una grave situazione sotto il profilo della gestione dei rifiuti. Da quasi un anno la città è priva dell’isola ecologica. L’assenza di uno spazio attrezzato, imposto dalla normativa vigente (decr. lgs n. 152 del 2006 – D.M. 08/04/2008), priva i cittadini di conferire alcune tipologie di rifiuti in modo corretto. Ciò dà luogo a smaltimenti illegali delle stesse, causando il proliferare di discariche abusive. Visto dunque il risultato dell’iniziativa di cui sopra; considerato che la città non dispone ancora dell’isola ecologica, rilevata l’assenza della raccolta differenziata “filo strada” dei materiali ferrosi e non, Le chiediamo di attivarsi quanto prima al fine di dotare la città di piattaforme di raccolta dei materiali sopra detti. La raccolta potrebbe avere cadenza mensile. In questo modo i cittadini disporrebbero di spazi di conferimento vicini alle loro abitazioni. Come sopra dimostrato, i materiali a cui ci si riferisce sono fonte di ricavi rilevanti. Ricavi che possono essere ottenuti conferendo ai Consorzi di filiera oppure alle imprese locali che lavorano nel settore specifico. Visto il risvolto remunerativo dell’iniziativa che Le stiamo proponendo, La invitiamo a valutare l’idea di sostenere il lavoro delle associazioni di volontariato locali che operano egregiamente in molti settori sociali. Infatti, le somme ricavate dalla vendita dei materiali raccolti potrebbero essere totalmente o in parte destinate a finanziare quelle attività di volontariato che non di rado sopperiscono alla mancanza di servizi pubblici mirati. Certi di un Suo pronto interessamento Le porgiamo cordiali saluti”.
Coordinamento Cittadino per il Sì alla raccolta differenziata “porta a porta”
21 dicembre 2009
"Un altro regalo di Moscherini all'Enel"
"Enel se la ride beata: ma dove lo trova un altro Sindaco così! Uno che non solo non reclama minore inquinamento, uno che non solo non ficca il naso in centrale, ma che oltretutto, imbeccato a dovere, si fa pure in quattro per riconsegnare ad Enel un’area di molte decine di ettari."
L'area dell'attuale Parco nafta, su cui secondo prescrizioni ambientali doveva sorgere l'ormai famoso parco con boschetto realizzato dall'Enel, sarebbe stato restituito dal Comune all'azienda elettrica. E' quanto denuncia Rifondazione comunista che parla di un ennesimo regalo alla Spa attaccando duramente il primo cittadino richiamandolo al rispetto di quanto prescritto dal Ministero dell'Ambiente con l'autorizzazione alla riconversione di Tvn. Di seguito l'intervento integrale del Prc a firma dell'ex consigliere comunale Roberto Bonomi.
Da Centumcellae.it
Ma come, si sono allora chiesto in molti, ci sono tutti questi problemi sul tappeto e l’Amministrazione non fa nulla? Non interviene? Non è possibile, il Sindaco deve reagire!!!
E infatti il Sindaco ha reagito. Solo che invece di rivendicare soluzioni favorevoli alla comunità, invece di mostrarsi furibondo verso Enel e ministeri, il Nostro ha preso carta e penna e con polso fermo ha avanzato la sua inedita trovata: riconsegnare alla stessa Enel l’ex Parco nafta, realizzando il parco lì previsto in altre aree comunali. Che piglio! Che inarrivabile genio! Che condottiero indomabile!
Enel se la ride beata: ma dove lo trova un altro Sindaco così! Uno che non solo non reclama minore inquinamento, uno che non solo non ficca il naso in centrale, ma che oltretutto, imbeccato a dovere, si fa pure in quattro per riconsegnare ad Enel un’area di molte decine di ettari. Un regaluccio da diversi milioni di euro per la povera multinazionale che formalmente non chiede alcunché: per carità, al lavoro sporco ci pensa l’Amministrazione locale che, se qualcuno l’ha dimenticato, senza i soldi Enel avrebbe già dichiarato bancarotta. Roba da Tapiro d’oro.
Ora, precisato che la realizzazione del cosiddetto Parco dei Serbatoi è una prescrizione ministeriale, e sottolineato altresì che l’autorizzazione alla riconversione di Torrevaldaliga Nord è “subordinata al rispetto delle prescrizioni formulate dalle Amministrazioni” (art. 2 decreto n. 55/2003 del Ministero Attività Produttive), vorremmo ricordare al Sindaco e all’Enel che il parco previsto deve essere almeno in parte realizzato “prima della chiusura del cantiere della centrale” (Decreto VIA n. 680/2003 del Ministero dell’Ambiente). Altro che spostarlo altrove: piaccia o non piaccia deve rimanere lì. E vorremmo inoltre ricordare che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a fronte della istanza avanzata dall’Amministrazione di soprassedere alla realizzazione del parco, ha esplicitamente dichiarato che “la semplice richiesta inoltrata dal Comune di Civitavecchia non può consentire la sospensione della realizzazione di un progetto che risulta già approvato” (nota del 17.11.209). E’ sufficiente?
Se Enel vuole donare qualche area verde alla città ha tutte le risorse per farlo. E per la verità ne avrebbe il dovere. In tal senso, se ritiene opportuno faccia dunque la sua offerta, ma non cerchi di pretendere in cambio ciò che ha già concesso per realizzare il proprio impianto>
Roberto Bonomi - Rifondazione comunista
A Montalto di Castro la più grande centrale ad energia solare d'Italia, e presto d'Europa.
"La mafia esiste perche' esistono gli italiani"
Dal blog di B.Grillo
Le mafie investono sul cemento, sul Ponte di Messina, sulla TAV, sulle centrali nucleari, sugli inceneritori? Secondo Spatuzza e altri pentiti la mafia ha fatto un patto con lo Stato? Per Lunardi con la mafia bisogna convivere? In Parlamento ci sono due senatori di cui faccio solo il cognome: Cuffaro e Dell’Utri, condannati in primo grado per rapporti con la mafia? La prima impresa del Paese sono le mafie con un giro di affari di centinaia di miliardi di euro
all’anno? Lo Scudo Fiscale per il rientro dei capitali mafiosi con un cinque per cento di tassa e l’anonimato garantito è un vestito su misura per la mafia? La messa all’asta dei beni sequestrati in precedenza ai mafiosi favorisce, per l’appunto, i mafiosi? Il taglio alle forze di Polizia, ridotte a spingere le autovetture per strada, rinforza la criminalità organizzata? L’attacco alla magistratura da parte del Governo esalta la mafia? Se avete letto tutte le domande ve ne farò un’altra: perché dare una risorsa come la mafia in appalto allo Stato?
La mafia può diventare il motore del Paese, i suoi enormi investimenti essere pilotati verso il futuro. Sole, eolico, energie rinnovabili per una mafia rinnovabile. Cemento e inceneritori distruggono il territorio in cui vivono i mafiosi, discariche e rifiuti tossici uccidono cittadini, anche facoltosi, che non pagheranno più il pizzo. Di cosa vivrà domani la mafia?
I politici “collegati” non sono affidabili, non lo sono mai stati, sono ominicchi, quaqquaraquà come scriveva Sciascia. Non vedono più in là della loro tangente o della posizione di potere. C’è più dignità in un Provenzano che in molti parlamentari.
Nell’Ottocento le mafie erano latenti, il loro concime, ciò che le ha fatte crescere, è stata l’Unità d’Italia. Nel 2011 si festeggeranno, insieme a quello dello Stato italiano, i 150 danni della nascita delle mafie. Un senatore a vita, Andreotti, è riverito da tutti media, dal Corriere alla Repubblica, ed è un prescritto di mafia. I migliori uomini della Repubblica, da Falcone a Dalla Chiesa, sono stati uccisi dalla mafia, o da parti dello Stato che hanno usato la mafia come braccio armato. Nella seconda guerra mondiale la Sicilia è stata conquistata dagli Alleati grazie alla mafia e gli Stati Uniti, in cambio, hanno permesso l’insediamento di frotte di uomini d’onore nelle posizioni chiave dell’isola da cui non si sono più mossi.
Oggi è difficile segnare una linea di confine tra cos’è mafia e ciò che non lo è. Di certo non si può continuare per altri 150 anni con la barzelletta, sempre meno credibile della lotta alla mafia. La mafia esiste perché esistono gli italiani, dobbiamo farcene una ragione o cambiare noi stessi.
20 dicembre 2009
"Copenhagen: il fallimento non è un'opzione. La lettera di Kumi Naidoo"
Da Greenpeace.it la lettera aperta di Kumi Naidoo, Direttore esecutivo di Greenpeace International, a commento della conclusione del Summit sul clima di Copenhagen.
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all’ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l’obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l’aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un’occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un debole accordo, pieno di lacune, abbastanza grandi da farci passare dentro tutto l’Air Force One.
Il fallimento è dovuto in parte alla mancanza di fiducia reciproca tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo. I leader dei Paesi industrializzati hanno avuto moltissimo tempo per fissare obiettivi ambiziosi e impegnativi di riduzione dei gas serra. E, allo stesso tempo, per accordarsi sui miliardi di euro che avrebbero permesso alle nazioni in via di sviluppo di fare la propria parte per ridurre i gas serra da combustibili fossili e arrestare la deforestazione su larga scala.
Nel corso dell’anno, le nazioni in via di sviluppo hanno mostrato la volontà di impegnarsi in questa direzione. Ma sono le nazioni industrializzate che non si sono mosse a sufficienza. E i meno pronti sono stati gli Usa, che ora meritano la parte del leone nella nostra condanna.
Ma il fallimento non è un’opzione. I climatologi di tutto il mondo ci dicono che la crescita delle temperature globali deve arrestarsi al più presto, per poi iniziare a tornare sotto i livelli attuali. Anche una crescita della temperatura di 1,5 gradi potrebbe determinare impatti irreversibili, e una di 2 gradi rischia di portare verso cambiamenti climatici catastrofici.
Per evitare questo, le nazioni industrializzate – che hanno la maggiore responsabilità del problema – devono adottare i tagli più drastici. Inoltre, devono fornire almeno 140 miliardi di dollari all’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a fare la propria parte e incamminarsi in un percorso di energia pulita, proteggere le foreste tropicali e adattarsi a quei cambiamenti climatici che – purtroppo – sono ora inevitabili.
E tutto questo deve essere racchiuso in un trattato legalmente vincolante. Questo è il lavoro non concluso a Copenhagen. Ed è nostro compito – vostro e mio – assicurarci che i potenti della Terra tornino al lavoro e concludano il proprio compito.
Greenpeace, come molte altre organizzazioni attorno al pianeta, continuerà a premere, in modo pacifico, affinché i nostri leader facciano quello che deve essere fatto … salvare vite umane e proteggere specie che non possono parlare per sé stesse.
Non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e lo stanno ancora chiedendo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazione di un mondo sempre più caldo, ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Executive Director
Greenpeace International
18 dicembre 2009
Nessun inceneritore ad Allumiere
"Rifiuti Lazio, Montino: Bertolaso chiede un quinto impianto, ma sbaglia i calcoli"
Dal Messaggero.it
Secondo Guido Bertolaso il piano dei rifiuti del Lazio deve comprendere un quinto impianto, ma il vicepresidente della Regione Esterino Montino assicura che la Protezione Civile sbaglia i calcoli e che il piano rprevisto regge: comprende anche Albano «dove i lavori non partiranno prima di Pasqua».
Quanto al sito dove dovrebbe sorgere l'eventuale quinto termovalorizzatore, Montino spiega che l'unica ipotesi è Allumiere «ma
questo territorio vicino a Civitavecchia è già gravato».
Il calcolo della Protezione civile secondo Montino è sbagliato perché si parte «dal presupposto di modificare la percentuale di riferimento della raccolta differenziata, abbassandola rispetto al piano e questo in termini legislativi non si può fare, lo stabilisce la direttiva europea a cui il nostro piano è conforme».
La creazione di un quinto sito aprirebbe «anche il problema della rivisitazione del vecchio piano firmato da Marrazzo e pone il problema di adeguare il numero degli impianti rispetto agli obiettivi e alla produzione rifiuti».
Montino ha criticato la scelta di togliere la raccolta dei rifiuti porta a porta nel centro storico per far partire la raccolta differenziata: «un azzardo», ha detto, e il rischio è quello di «trovare immondizia per strada». Con questo sistema ci sono «sei sacchetti per ogni famiglia di colori diversi» e sono stati «fissati in luoghi convenzionati lo scarico di questi sacchetti dalla mattina alle 7 fino alla sera alle 10 per singolo prodotto, creando difficoltà molto serie».
Carlo Lucherini, vicepresidente del Consiglio regionale e segretario provinciale del Pd, ipotizza che il quinti impianto venga realizzato all'interno del Comune di Roma. «L'ipotesi di Allumiere dice - deve essere assolutamente respinta, così come l'ipotesi di bruciare il Cdr nella centrale di Torre Valdaliga. Il territorio già paga un contributo altissimo in termini ambientali con gli impianti di Civitavecchia. Oltretutto ad Allumiere la discarica sarebbe ubicata in una zona di pregio come i Monti della Tolfa».
Autostrada tirrenica. Come primo piatto: sassi al bitume e una spolverata di cemento
Comunicato del Comitato dei Cittadini Liberi
A Viterbo s'è svolto il Consiglio Provinciale aperto per discutere di autostrada tirrenica, cioè di quei 2.000 ettari di fertili terre sottratte alla produzione agricola e consegnate ai signori del cemento, dell'asfalto, delle cave e del petrolio dal Ministro Matteoli, dai presidenti di Toscana e Lazio Conti e Marrazzo e complice quel tal Parroncini che vorrebbe presentarsi come dispensatore di sviluppo. A Palazzo Gentili c'erano il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia, una rappresentanza degli Agricoltori di Maremma e il Comitato Amici della Maremma che
hanno presentato il documento votato all'unanimità dal Consiglio Provinciale e denunciato il danno grave arrecato agli abitanti. La prova è negli atti: il Consiglio Comunale di Tarquinia prima e la Giunta Regionale poi hanno deliberato il tracciato autostradale senza preoccuparsi dell'inquinamento che avrebbe prodotto; nemmeno una riga nella delibera comunale e nemmeno una riga in quella regionale e così è stata approvata l'autostrada tra le case dell'abitato di Tarquinia, con un raddoppio istantaneo degli inquinanti rispetto all'Aurelia, dovuto all'incremento della velocità e al numero di veicoli che passerà da 17.000 a 42.000. Il diritto alla salute sancito dall'art. 32 della Costituzione ancora una volta è stato negato da quelli che come Matteoli, Marrazzo, Parroncini, Mazzola forse no, sanno bene che l'autostrada è un'opera inutile e dannosa e che solo l'intermodalità bilanciata – ferrovia, autostrade del mare e gomma – può migliorare realmente quel sistema dei trasporti a cui era sufficiente il poco costoso completamento a quattro corsie dei tratti d'Aurelia ancora a due. Ma si sa, pochi soldi pochi appalti. E questo ai mestieranti della politica non piace. Meglio 4 miliardi di euro di appalti e affari lucrosi per cementifici, cave, centrali di conglomerati cementizi e bituminosi, cioè per le attività più appetibili per le mafie, che hanno sempre soldi da investire. A Viterbo i cittadini hanno ricevuto il sostegno unanime dei Consiglieri di destra e di sinistra, dopo aver denunciato l'atto di barbarie compiuto da chi ha messo l'autostrada nel centro abitato di Tarquinia.
In questi ultimi tempi al clima di saccheggio della salute si affianca spesso il furto di legalità, che proprio a Tarquinia ha subito un'ulteriore accelerazione con la brutta storia del cementificio. Ma ancora una volta i cittadini sono scesi in campo, da soli, armati di sole parole e voglia di libertà e hanno bloccato l'ultimo misfatto: un cementificio, di cui ancora non si sa chi sia il vero finanziatore, stava per essere approvato con tanto di studio ambientale falsato.
Oggi ci tocca pure leggere le cavolate.
Speriamo che nessuno legga quello che ha scritto Parroncini.
Comitato dei Cittadini Liberi
17 dicembre 2009
enel clima killer. Il sito web
Un sito web tutto da vedere: http://www.greenpeace.it/enel/
Leggi anche qui: http://www.greenpeace.org/italy/news/enel-sito
"NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE DA enel" (minuscole sempre d'obbligo)
Da Greenpeace.it, 9/12/2009
Roma, Italia — Confermiamo le notizie di stampa anticipate questa mattina dal Financial Times. Enel, il più grande emettitore di CO2 in Italia, alla vigilia del summit di Copenhagen, ci ha chiesto 1,6 milioni di euro per le azioni di protesta dei nostri attivisti presso le centrali a carbone.
Il carbone è la fonte energetica con le maggiori emissioni di CO2, sia in assoluto che in termini relativi, e i piani di Enel di espandere la produzione a carbone non faranno altro che accelerare i cambiamenti climatici.
Se Enel pensa di intimidirci o mettere pressione perché abbassiamo il tono della nostra campagna su quella che è la principale questione ambientale globale, i cambiamenti del clima, si sbaglia di grosso.
Invece di investire massicciamente in fonti rinnovabili, l'Enel è in Italia di gran lunga il primo produttore a carbone e solo il terzo nell'eolico (nel 2008, addirittura, si è classificato solo quinto).
Chiedere soldi a Greenpeace per aver protestato è come chiedere soldi al sindacato quando c'è uno sciopero. Abbiamo il diritto di protestare, a maggior ragione quando chiediamo misure per proteggere il pianeta, che è di tutti.
È il commento del nostro direttore esecutivo, Giuseppe Onufrio.
Gran parte della richiesta di risarcimento dell'Enel (80 per cento circa) è motivata da perdite di profitto dovute all'uso – al posto del carbone – di olio combustibile, che Enel sostiene di aver dovuto utilizzare durante le azioni condotte presso la centrale di Brindisi Cerano nel 2007 e nel 2009.
Pensiamo che se c'è qualcuno che deve pagare, in questa vicenda, è l'Enel, i cui piani di espansione del carbone ci porteranno ancora più vicini alla catastrofe climatica.
16 dicembre 2009
"Moscherini ha omesso di porre in atto interventi amministrativi e tecnici di prevenzione e controllo dell’ambiente e della salute collettiva"
"Perché omette i controlli su salute e ambiente?" Comunicato del Movimento civico
"Il Sindaco esercita la funzione pubblica di “responsabile governativo della tutela sanitaria e ambientale” (binomio inscindibile) attuando iniziative concrete volte alla salvaguardia dei diritti esplicitati dall’art.32 della Costituzione.
Nell’esercizio di tale funzione primaria Egli recepisce il supporto di altre Istituzioni pubbliche e della “società civile” secondo il concetto basilare della sussidiarietà e si uniforma al Principio di precauzione che è eticamente cogente (Corte Costituzionale).
Ogni omissione nell’ottemperanza a tali principi va a ledere il dovere ineludibile di promozione di tutti i mezzi finalizzati alla migliore qualità di vita della collettività.
Ogni omissione, quindi, si connota come penalmente rilevante e tale dovrebbe essere considerata dall’Autorità giudiziaria (art.328 C.P.).
I fatti eclatanti comparsi in cronaca locale (depositi di materiale inquinante all’interno di Tvn; denuncia –anche se anonima - di esistenza di una discarica interrata abusiva; disseminazione di “cenerino” inquinante nel luogo di lavorazione del carbone; trasporto di rifiuti tossici fuori dal rispetto di ogni prescrizione legale; notizia – da Lei pronunciata - che fino al giugno 2010 il nostro comprensorio rimarrà senza controlli e senza rispetto delle prescrizioni; depotenziamento delle funzioni scientifiche dell’O.A. comprensoriale, ridotto a mera fotocopia dell’Arpa etc…) dimostrano che Lei ha reiteratamente omesso di porre in atto interventi amministrativi e tecnici di prevenzione e controllo dell’ambiente e della salute collettiva.
Infatti Lei:
1° non ha vigilato sull’opificio energetico di Tvn eludendo gli obblighi di controllo delle attività all’interno della centrale elettrica onde evitare che il materiale inquinante (polveri macroscopiche e microinquinanti correlati; metalli e metalloidi con potenzialità cancerogena) fosse trasportato e depositato in barba ad ogni norma di legge, cioè contro il Decreto Marzano e l’Accordo Pincio-Enel del 2003;
2° non ha posto in essere la doverosa richiesta di supporto tecnico da parte dell’Arpa Lazio: organo deputato al controlli delle emissioni al camino e alla valutazione delle ricadute al suolo con l’installazione di una rete di centraline funzionante in tempo reale;
3° non ha sensibilizzato - con atti amministrativi imperativi - l’intervento metodico delle Autorità sanitarie locali, provinciali e regionali onde monitorare l’incidenza percentuale delle patologie correlate all’inquinamento e istituire (finalmente!) i registri dei tumori, delle malattie cardiorespiratorie, delle malattie professionali, delle sindromi degenerative del sistema nervoso centrale e periferico;
4° ha concorso ad affossare la costituzione d’un Osservatorio ambientale a valenza scientifica: cioè un’istituzione squisitamente tecnica, affidata ad ingegneri-impiantisti e a medici-epidemiologi e clinici di chiara e specchiata capacità professionale…..sganciati dai partiti politici, arruffoni e inaffidabili!
5° ha pervicacemente voluto – in sintonia con l’ex Presidente Marrazzo – l’inconcludente e pletorico “Tavolo regionale dell’Ambiente e della Salute” (da Lei definito” il vero Osservatorio Ambientale”) che si sta dimostrando un nuovo porto delle nebbie dove le competenze e le responsabilità personali (secondo il vecchio metodo dello scaricabarile) sono già talmente incomprensibili e caotiche da creare il “nulla” operativo che permetterà ogni abuso “personalistico e lobbystico”;
6° non ha tenuto fede al Suo stesso programma elettorale che tuona: “Qualora si verifichino situazioni d’inquinamento lesivo della salute pubblica il Sindaco s’impegna ad ordinare la chiusura definitiva della centrale”.
Le chiediamo di convocare una pubblica assemblea o una conferenza –stampa ufficiale per spiegare alla cittadinanza le motivazione che l’hanno indotta ad affrontare il drammatico problema della tutela della salute e dell’ambiente con sussiego e scarsa sensibilità civica. La preghiamo di considerare questo nostro documento come una denuncia dello sconcerto che il Suo comportamento ha indotto in tutta la cittadinanza che noi ci pregiamo di rappresentare. Valga – questo documento – come formale diffida.
I referenti del Movimento civico a difesa dei diritti costituzionali violati a causa delle Sue omissioni
MAXI BLITZ delle forze dell'ordine a Torrevaldaliga nord - enel
Da Maremmaoggi.it
Maxi blitz nel cantiere Enel di Civitavecchia dove si stanno ultimando i lavori della centrale a carbone di TVN. Almeno un centinaio dei carabinieri della locale caserma, agenti di Polizia, della Direzione investigativa antimafia della Guardia di Finanza e del Gico della stessa arma hanno passato al setaccio il cantiere controllando e identificando centinaia di operai . Bocche cucite da parte degli inquirenti che non confermano e non smentiscono il fermo di quattro persone. Secondo quanto si apprende il controllo interforze è stato disposto dalla Prefettura di Roma nell'ambito dei controlli, previsti per i cantieri che ricadono nelle Grandi Opere. Con le forze dell’ordine anche numerosi ispettori del lavoro.
15 dicembre 2009
Corridoio tirrenico - Dalla Provincia di Vt un NO unanime per preservare la Maremma
Perchè, invece, non viene resa sicura l'Aurelia dove si continua a morire?
Da Maremmaoggi.it
I consiglieri provinciali di Viterbo all'unanimità hanno deciso di dire "no" alla dannosa autostrada che devasterà la Maremma con danni, non solo alla salute, ma alle fonti di reddito di questi territori, alle numerose famiglie che vivono di agricoltura e turismo.
Il punto all'ordine del giorno del consiglio provinciale aperto sull'autostrada, è stato illustrato dal consigliere Fortuna:
"Prima di iniziare vorrei sapere se sono stati invitati gli assessori regionali, che più volte si sono dichiarati favorevoli. Francamente non sono d'accordo. Oggi sono qui i movimenti cittadini per presentare un'eleborazione. C'è abbastanza condivisione credo sul documento che i cittadini presenteranno. Però auspico che il documento, una volta letto e approfondito, possa essere condiviso da tutto il consiglio. Come sempre è accaduto quando si parla di salute e di tutela del territorio".
Ernesto Cesarini del comitato cittadini liberi di Tarquinia. "Inizio ringraziando il consigliere Fortuna per aver fatto propria questa voce. Noi a Tarquinia stiamo subendo da tempo una situazione che dire catastrofica è poco. L'autostrada è parte di questa catastrofe . Nel documento ci sono elementi concreti. Questa autostrada nella sua formulazione passerà dentro il centro abitato di tarquinia. E' un atto di barbarie. A Tarquinia è stata approvata una zona industriale. Su questa c'era un carbonile. Adesso è in itinere una via per aumentare il volume e la proprietà sta insistestendo per volerlo a cielo aperto. Oltre a questo sta arrivando un cementificio. L'autostrada si calerà in questo territorio, dove ci sarà un impianto per rifiuti non pericolosi che si andrà a sommare a tutto il resto. Noi vi diciamo che dovete votare no all'autostrada. Ma lo diciamo noi".
Luigi Ambrosini presidente del comitato amici della maremma. "La maremma tosco-laziale è un territorio di particolare pregio, c'è turismo a livello internazionale. E' quindi un territorio da salvaguardare. Solo nel tratto Capalbio-Tarquinia vengono sventrati 250 poderi. Solo a Capalbio vengono abbattuti 47 fabbricati rurali. L'intento è quello di far diventare l'Aurelia strada parca e di fare un'autostrada a 4 corsie. L'opera è stat aanche giudicata antiecomica, tanto è vero che nemmeno le banche sono completamente d'accordo perché non sono convinte della previsioen fatta. Qui si va a distruggere un territorio che effetti che incideranno nei secoli successivi. In questo modo tutto il territorio della provincia sarà messo in una riserva indiana. Rischiamo l'isolamento. Con questo tracciato non portiamo gente ma la allontaniamo".
Il consigliere Miccini. "Sembra ci sia un accanimento su quel territorio.E' singolare che andiamo a cercare mare e aria pulitica, quando un tempo ce l'avevamo a casa. La politica si deve fermare, ragionare sullo sviluppo".
Il consigliere Novelli. "Come amministratore avrei voluto preservare il territorio da ogni rischio. Poi ci siamo scontrati con altre situazioni, strutture, impianti. QUindi devo dire grazie a voi perché con questa mozione avete a cuore quello che ho anch'io per il mio territorio".
Il consigliere Santucci. "Diamo la nostra disponibilità a votare il documento presentato dai cittadini. Credo che le infrastrtture vadano fatte. Ma sono altrettanto convinto che vadano fatte nel rispetto del territorio. Che la fascia costiera del Lazio sia devastata è un fatto conclamato. Credo che vada fatto un ragionamento su questo. Sul cementificio dovremmo fare un discorso a parte perché quello sì che è veramente grave. Soprattutto le dimensioni".
Il consigliere Bigiotti. "Voterò il documento, ma alcuni chiarimenti occorre averli. Questo consgilio ha messo nell'ultimo bilancio fondi per la creazione di un rgistro tumori. Credo quindi sia bene metterli a frutti affinché questo registro diventi realtà. Bene ha fatto poi Fortuna ha stigmatizzare l'assenza dalla Regione, è grave anche l'assenza dei sindaci del comprensorio interessato".
Il consigliere Manglaviti. "Dobbiamo tenere presenti le richieste dei cittadini di quel comprensorio. Che chiedono attenzione e il diritto alla salute. Il documento proposto ci chiede di ribadire con forza il diritto 32 della costituzione. E di non stravolgere la loro zona. Il consiglio provinciale ha quindi il dovere di rispondere a questi cittadini".
Ernesto Cesarini. "Preciso che il tratto laziale è ancora in discussione. Per questo chiediamo a voi di dire no a un progetto che vuole un'autostrada in mezzo alle nostre case".
Il consigliere Equitani. "Questa provincia ha già data molto dal punto di vista ambientale, forse troppo. Pensare a un'ulteriore messa in crisi del sistema ambientale ci preoccupa. E questo problema riguarda tutti, i fumi non seguono i perimetri comunali. Dobbiamo essere pronti a fare una battaglia sul cementificio, perché non è più tollerabile. Invito il presidente del consiglio a farsi interprete per capire, magari convocando anche il sindaco di Tarquinia. Dobbiamo sostenere i comuni in questa vicenda. Simo vicini ai comitati perché siamo convinti ambientalisti".
Il consigliere Gemini. "Non trovo difficoltà a dichiarare che in questa sede ci siamo sempre schierati a favore della tutela del territorio. Tradiremo il nostro mandato se da politici non ci facessimo interpreti di queste esigenze. Per essere sinceri con i cittadini dovremmo fare qualcosa di più. Che questo consiglio si faccia carico di questo problema, mettendo insieme i soggetti coinvolti per fare qualcosa di operativo".
Il consigliere Fortuna. "E' un momento importante e mi rimpie di soddisfazione. Non è stata smentita una linea condivisa per tutta la consigliatura".
Si vota: il consiglio approva all'unanimità.
Il consiglio è sciolto.
Torrevaldaliga Sud (Tirreno Power / Sorgenia) a carbone: rabbrividiamo?
Invece di smantellare le esistenti, portiamo altre e più nuove fabbriche di morte sul nostro territorio? Da TrcNews
"La temuta richiesta di autorizzazione da parte di Tirreno Power al Comune di dotarsi anch’essa di un gruppo a carbone appare sempre più plausibile. Lo scrive in una nota il consigliere comunale del Pd, Mauro Guerrini, facendo riferimento alle voci di allarme che si sono levate e che sono state seguite da silenzi che definisce inquietanti.
Secondo Guerrini ci troviamo di fronte ad una situazione analoga a quella che ha portato alla riconversione di Torre Valdaliga Nord e per questo il consiglio comunale deve esprimersi subito ed una volta per tutte con una mozione apposita contro l'incremento in città dell'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica. Per Guerrini bisogna anche mettere in atto urgentemente un sistema di controllo serio ed efficace che possa monitorare istantaneamente la qualità delle emissioni, in modo da consentire alle istituzioni il blocco immediato della produzione qualora si riscontrassero anomalie di funzionamento."
14 dicembre 2009
Niente violenza, niente dittature
Tirava una brutta aria.
Gianfranco Fini, nella famosa registrazione fuorionda della settimana scorsa, affermava che Berlusconi farebbe meglio a non scherzare col fuoco, poiché è facile, come monarca assoluto perdere la testa.
L'atmosfera già pesante s'era ancor più inasprita negli ultimi giorni, e certi proclami simil-dittatoriali del Premier hanno fatto rabbividire l'Italia.
Se è risaputo che le personalità eminenti evitano occasioni di contatto con la folla, e la storia è piena di casi di attentati e ferimenti in simili situazioni, a maggior ragione il Cavaliere, con la sua personalità e i suoi modi, dovrebbe praticare in modo sistematico questo tipo di attenzione.
In considerazione delle condizioni appena esposte: vi sembra che fosse questo il momento adatto per un bagno di folla di Berlusconi? Non è un caso che nei commenti dei media Statunitensi, ad esempio, sia stata bene evidenziata questa mancanza di cura per la sicurezza del Premier.
Il narcisismo e il culto di se stesso del signor B bastano a giustificare le condizioni in cui s'è verificato il suo ferimento? La realtà supera sempre la fantasia, ogni dubbio pare lecito. Stiamo a vedere cosa accadrà: nulla di buono, presumibilmente.
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Comunque la si voglia vedere, ci pare che la spiegazione di questo fatto di cronaca possa trovarsi meglio in un testo plurimillenario che nelle cronache del presente.
13 dicembre 2009
Osservatorio ambientale: indagini della Procura e cancellazione all'orizzonte
La Procura indaga sui due milioni di euro spesi dal Comune in passato per le attività dell'Osservatorio (Quali? Si chiedono anche i cittadini), e sugli altri quattro che sarebbero da destinarsi alle medesime attività, provenienti da enel (parte dell'elemosina per la quale siamo stati venduti assieme alla nostra salute).
Si affaccia all'orizzonte la possibilità che l'organismo sia del tutto cancellato dalla prossima Finanziaria.
Vedi trcnews
11 dicembre 2009
"Lettera aperta a Moscherini"
Comunicato del "Coordinamento dei Comitati contro il carbone", 08/12/2009
"Egregio signor Sindaco,
recentemente Lei ha affrontato sui Media lo spinoso problema dell’Osservatorio Ambientale.
Le esprimiamo le nostre perplessità riguardo alla pessima piega che sta prendendo la questione vitale delle croniche omissioni e delle elusioni alle prescrizioni previste dal Decreto Marzano (dicembre 2003)che obbliga la Regione Lazio ad Istituire un Osservatorio Ambientale per il controllo d’un maxipolo energetico definito “ a rischio “ da tutti gli esperti del settore energetico e sanitario (Rubbia compreso).
Da quando la politica energetica ha coinvolto il maxipolo Civitavecchia-Montalto (1999) abbiamo subìto le decisioni improvvide dei Sindaci Tidei, De Sio, Commissari di governo, Saladini :alcune miopi, altre ciniche, tutte poco sensibili al dissesto ambientale e sanitario. Noi del Coordinamento dei comitati contro il carbone ci rivolgemmo a Lei fin dal 2007 per stigmatizzare il caos e la mostruosità giuridico-tecnica dell’Osservatorio Ambientale civitavecchiese che dal 2004 ha ingurgitato sei milioni di Euro ,elargiti dall’Enel ,senza che si sia svolta alcuna attività di controllo e di prevenzione come previsto sia dall’Accordo Pincio –Enel sia dalla VIA inclusa nel decreto Marzano. Lei sembrò recepire le nostre istanze volte a revisionare l’organigramma troppo politicizzato e poco tecnico , con grave nocumento al diritto della cittadinanza ad essere protetta contro l’inquinamento ambientale e la patogenicità delle sostanze tossiche immesse in atmosfera e al suolo.
Ci fidammo di Lei che – invece – nel frattempo ,“flirtava “ con i Sindaci del Comprensorio ( un redivivo pentapartito ) e con la plenipotenziaria Enel in cambio di aiuti economici ( le orrende “ compensazioni “ ) e di una politica ambientalista soft e inconcludente a scapito del diritto ad una decorosa qualità di vita e alla salute psicofisica dei suoi amministrati….il tutto sotto la “copertura “ della Regione Lazio la quale istituiva il fantomatico e zoppicante “ Tavolo regionale dell’ambiente e della salute “ : Organismo che Lei ha recentemente definito “ il vero Osservatorio ambientale “! Ne deriva che il Consorzio comprensoriale penta -comunale per la gestione dell’Osservatorio Ambientale ( prima civitavecchiese , ora tarquiniese ) sia da considerare poco più che una finzione giuridico- amministrativa finalizzata a “premiare “ i cinque alter-ego dei sindaci del comprensorio con prebende d’oro( sfido , io , che il milione di euro non basta! ).
E ci chiediamo , preoccupati e sdegnati :
1°se l’O.A. comprensoriale deve soltanto affiancarsi all’ARPA ( già presente al Tavolo regionale ) per l’installazione e la diretta gestione di QUATTRO delle dodici centraline di rilevamento degli inquinanti perché non sopprimerlo e destinare il milione di euro annui dell’Enel al funzionamento di tutta la rete delle centraline ?
2°se nello Statuto dell’Osservatorio Ambientale non è previsto un Comitato dei Garanti chi “osserverà criticamente “ l’operato dei “ limitatissimi specialisti veri del settore “ assunti alla chetichella , senza una selezione congrua (…specialisti di cui nessuno conosce né i nomi né le referenze scientifiche ! )?
A riprova che questa metodologia “politichese “ di affrontare un problema squisitamente scientifico (ingegneristico-impiantistico e sanitario ) è errata alla radice sta il fatto che :
a)non esiste un registro pubblico e trasparente dei controlli in tempo reale dei livelli di impatto dei vari inquinanti (effluenti al camino e ricadenti al suolo );
b)non esiste un registro pubblico sull’andamento cronologico dell’incidenza delle malattie correlate all’inquinamento ( registro dei tumori e delle patologie cardiorespiratorie e professionali );
c) non esistono rilievi sulla compromissione qualitativa delle caratteristiche merceologiche dei prodotti agricoli DOC , ittici,animali che entrano nel nostro ciclo alimentare umano .
Continuiamo a vivere sotto una cappa di omertà tecnico-economico-politica che dissipa le già scarse risorse mentre il nostro territorio ( fino al giugno 2010 …così ha detto Lei ) rimarrà senza controlli e senza rispetto delle prescrizioni , in attesa che qualche politico illuminato o qualche Magistrato sensibile al dettato dell’articolo 32 della Costituzione si svegli dal sopore e inizi una stagione di moralizzazione della vita pubblica .
Restiamo in attesa d’una Sua risposta - scritta o mediatica - indirizzata a tutta la popolazione che Lei ha l’onore e l’onere di governare e di tutelare , essendo Lei la massima autorità governativa di garanzia dei propri amministrati ,soggetta anche ai dettami della legge.
Il Coordinamento dei Comitati contro il carbone.
Civitavecchia 8.12.2009
10 dicembre 2009
l'Osservatorio ambientale è nato per restare paralizzato
La vecchia telenovela per dementi dell'Osservatorio ambientale, organismo-bufala per costituzione, continua attraverso le dichiarazioni del "prima-NO-poi-SI-al-carbone" Manrico Coleine
Potete leggere qui.
8 dicembre 2009
TVN - enel, carbone: nuova indagine sulla movimentazione delle polveri.
"I Carabinieri sono di nuovo tornati nella centrale di Torre Valdaliga Nord, ma questa volta non nella zona di cantiere. Nei giorni scorsi, infatti, i militari dell'Arma hanno effettuato una serie di verifiche, sembra sulla movimentazione del materiale pulverulento. Non solo. Sulla questione sarebbero già state sentite alcune persone e sarebbe in fase di valutazione una serie di documenti. Dopo l'inchiesta della Procura sulla presunta discarica abusiva nell'ex area di cantiere, gestita dal comitato interimprese, adesso le indagini arrivano quindi direttamente all'interno dell'impianto."
Per leggere tutto l'articolo clicca qui
GRAVISSIMO: polveri cancerogene dai nastri della centrale a carbone enel TVN.
No, non godiamo affatto nel dire "ve lo avevamo detto". Ma questa è oggi la realtà.
Da Civonline.it
Tvn. Un operaio intento a liberare il nastro trasportatore del carbone che si è inceppato. Pala alla mano, l’uomo, senza alcun tipo di protezione, scaraventa di sotto da 30 metri d’altezza quantità ingenti di materiale. Sono le immagini contenute in un cd che insieme ad una lettera è stato recapitato da un anonimo operaio di una ditta civitavecchiese nella cassetta della posta del ‘‘solito’’ Angelo Pierotti. Le riprese, effettuate probabilmente con un telefonino, mostrano chiaramente ciò che accade.
«Ho trovato la busta mercoledì 25 novembre – riferisce l’esponente dei Riformisti di sinistra – ma come espressamente richiesto dall’anonimo lavoratore che ha scritto la lettera, ho aspettato dieci giorni. Ora è necessario che la città venga informata di quello che sta realmente accadendo». Nella lettera che accompagna il video, il misterioso operaio chiede a Pierotti di portare il materiale direttamente in Procura, senza diffonderlo a mezzo stampa perché, testuali parole, «se venisse fuori questa cosa in centrale pulirebbero tutto e tutto finirebbe così». Poi l’operaio aggiunge ironicamente: «Spedire comunicazioni in questo modo va di moda». L’uomo spiega le motivazioni che lo hanno spinto ad effettuare le riprese oltre a fornire a Pierotti una dettagliata descrizione di ciò che accadrebbe nel cantiere e nell’impianto. «Quel signore che si vede è un collega della ditta Magaldi – prosegue – impegnato a spalare a mano il cenerino, ovvero il carbone bruciato che non dovrebbe in teoria (e come previsto dal progetto) mai vedere la luce del giorno ed essere respirato, perché è la sostanza più cancerogena di tutto il ciclo. Dovrebbe viaggiare sui nastri ed arrivare fino al molo, che però non è stato ancora completato». Un racconto inquietante fatto con dovizia di particolari, perché chi scrive è probabile che compia quotidianamente le operazioni accanto alle caldaie nei pressi della ciminiera. L’operaio racconta che il carbone combusto uscirebbe in maniera anomala e pericolosa dai nastri e dalle tramogge. «Se venisse fatto un controllo - si legge nella lettera – l’impianto verrebbe chiuso. Il cenerino dal cielo caldaia cade di sotto, sollevando un gran polverone. A terra c’è una ditta che con gli “aspirapolveri” cerca di raccogliere il materiale». Chi scrive la lettera ha fretta di porre fine alla grave situazione che si starebbe verificando a Tvn, e sembrerebbe molto attento anche ai recenti fatti di cronaca che hanno interessato l’impianto. «Le dico, signor Pierotti – dichiara l’operaio – che quella storia dell’immondizia di qualche giorno fa è vera. Nell’area dove sorgevano i vecchi serbatoi, sottoterra c’è una discarica. Sono i rifiuti seppelliti durante la costruzione del nuovo gruppo». Pierotti si pone degli interrogativi: «Chi avrebbe dovuto controllare, cosa ha fatto fino ad oggi?».
Per sapere se quanto scritto nella lettera corrisponde al vero occorreranno solo pochi giorni: pare infatti che i carabinieri abbiano già disposto ed effettuato i primi controlli, sui quali vige il massimo riserbo.
Riprendiamoci il diritto alla salute. CODACONS: "avvisi di garanzia per inquinamento"
Riportiamo dal Blog di Beppe Grillo
Per l'inquinamento dell'aria, a Milano (e non solo) i cittadini muoiono di tumore ai polmoni, i bambini di leucemia infantile, i vecchi di complicazioni ai bronchi. A Milano (e non solo) centinaia di persone affollano i pronti soccorso per i danni causati dall'inquinamento. 73 persone al giorno vengono ricoverate in ospedale OGNI GIORNO a Milano per l'aria mefitica. L'inquinamento è la nuova peste e gli amministratori comunali, regionali, provinciali fino all'ultimo assessore per il traffico o per la salute sono responsabili.
Mortizia Moratti, sindaco di Milano per censo, e Formigoni, presidente della Regione Lombardia per Comunione e Liberazione, hanno ricevuto un avviso di garanzia per l'inquinamento a Milano. Basterebbero poche misure, come le targhe alterne, le piste ciclabili in tutta la città, i mezzi pubblici elettrici, il centro chiuso, per fare respirare Milano (ma non solo). Se saranno condannati quanti morti e malati avranno sulla coscienza? Nessuno. Mortizia sarà impegnata a comprare le nuove scarpe in via della Spiga. Formigoni a parlare di giustizia a orologeria. Qui di orologeria c'è solo la morte dei cittadini. Da Milano in tutta Italia: RIPRENDIAMOCI L'ARIA! Avanti con le cause. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Intervista a Marco Maria Donzelli, presidente del CODACONS.
"Sono un avvocato, mi chiamo Marco Maria Donzelli e sono presidente del Codacons. A seguito di due esposti, ma per la verità sono venti anni di denunce da parte del Codacons rivolte alla Procura della Repubblica di Milano, siamo arrivati a questa situazione, per cui ci sono degli avvisi di garanzia. In realtà il Pubblico Ministero che si era occupato della vicenda aveva chiesto l’archiviazione, come altre volte: in questo caso, come negli altri, abbiamo fatto opposizione all’archiviazione e un G.I.P. - il Pubblico Ministero si chiama Benedetti, invece il G.I.P., che ha vantato e deciso sull’opposizione e l’archiviazione, si chiama Zelante, ha deciso che obiettivamente gli elementi costitutivi della denuncia non potevano dare origine a un’archiviazione, in quanto vi è una violazione delle leggi, del DM 60/2002, ci sono degli studi gravissimi sull’impatto dell’inquinamento e, da ultimo, uno studio presentato dal Comune di Milano nel quale si riferisce che 73 persone al giorno, secondo i dati di cinque ospedali milanesi, vengono ricoverate per il problema dell’inquinamento atmosferico.
In questo caso abbiamo un procedimento penale, per cui abbiamo due avvisi di garanzia nei confronti di Moratti e di Formigoni, e del presidente della Provincia Podestà. Non sappiamo bene, in realtà, per quale motivo sia stato tirato in ballo, forse perché comunque è un riferimento normativo che riguarda anche le strade della Provincia, che dovrebbero essere interessate dal blocco nel caso di chiusura del traffico, ma in ogni caso sono due avvisi di garanzia che, nel territorio fiorentino, si sono invece tramutati in richieste di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex sindaco Dominici, il quale attualmente sta affrontando un processo per questo tipo di reato, che è un reato, ricordiamo, contravvenzionale, di scarsa entità, ma poco ci importa dell’aspetto penale. Quello che ci interessa è che venga sollevata la questione, vengano individuate le responsabilità degli amministratori che, nella fattispecie, sono riferite al superamento per oltre 35 volte del PM10. La legge, il Decreto Ministeriale 60/2002, che recepisce numerose direttive comunitarie, sancisce che, superato per 35 volte il livello uguale del PM10, il sindaco o il presidente della Regione devono intervenire per far cessare gli effetti di un inquinamento atmosferico così alto, così elevato.
Così non è, perché dopo i 35 giorni di superamento ce ne sono stati altri 60, negli anni scorsi stesso discorso e le misure antinquinamento non hanno assolutamente raddrizzato la questione. Inoltre, se la questione deve essere spostata in ambito politico, ricordiamo che il Codacons è un’associazione apolitica, che i procedimenti penali non sono di questo periodo, ma nel 2007, del 2009, fin dai tempi del sindaco Formentini, per cui stiamo parlando di 10/15 anni fa, che la vicenda che ci interessa riguarda un procedimento penale delle contestazioni del reato, in realtà, che si risolvono con una condanna all’acqua minerale. Ma quello che rileva è l’accertamento della responsabilità dei pubblici amministratori, che può dare seguito poi a delle azioni di risarcimento da parte di tutti i cittadini, che sono vittime dell’inquinamento atmosferico. Ricordiamoci che non possiamo andare ai funerali e domandarci: “poverino, gli è venuto il cancro, un tumore” e dire: “speriamo che non tocchi a me”, sono sempre di più le persone tra i 60, 70, 80 anni che muoiono di tumore e ci dobbiamo interrogare per quale motivo queste persone muoiono di tumore. Uno di questi motivi gli scienziati - l’Istituto dei Tumori di Milano - ritengono che possa essere l’inquinamento atmosferico.
Se non applichiamo il principio di precauzione, ovverosia che bisogna salvaguardare la salute delle persone e fare sì che gli inquinanti che assumiamo non superino un certo valore, perché non si sa in che modo influiranno sulla nostra salute, se non applichiamo il principio di precauzione ci ritroviamo a avere dei mali inspiegabili a una certa età, il proliferare di malattie, oppure più semplicemente vediamo i nostri bambini che per un mese non escono di casa perché hanno sempre la tosse e non riescono a guarire; oppure vediamo i cardiopatici e gli anziani che vengono ricoverati negli ospedali per un semplice raffreddore, perché poi dopo ci sono tutte delle concause gravi che determinano l’insorgenza di numerose patologie. La legge prevede che debbano cessare gli effetti dell’inquinamento e politiche di disinquinamento come quelle dell’Ecopass non rientrano nei criteri stabiliti dalla legge, perché l’Ecopass non è una misura di disinquinamento, antinquinamento, ma è una misura nella quale chi desidera usare la macchina e quindi vuole inquinare lo può fare, pagando un biglietto. Per cui non si può ritenere che questo sia il centro della politica antinquinamento, di cui spesso i politici parlano, su cui spesso i politici si accapigliano e su cui alcuni politici reclamano una certa immunità: l’immunità di disinquinamento e di ambiente salubre non può derivare da una misura risibile come l’Ecopass, che trasferisce l’inquinamento dalla zona centrale alle zone periferiche.
Per quanto riguarda il governatore della Regione Lombardia, si tratta di una reazione da politico e non da pubblico amministratore, conoscendo le iniziative del Codacons sa benissimo che non sono di natura politica: c’è una violazione di leggi sull’inquinamento conclamata.
Per quanto riguarda il sindaco Moratti, ci dice: “ma come, proprio io che dal primo giorno che sono venuta qui ho fatto di tutto per disinquinare e per combattere l’inquinamento?!”, a parole i politici dicono questo, nei fatti risulta che, da quando è subentrato il sindaco Moratti nella gestione del Comune milanese, l’inquinamento non è diminuito, conseguentemente le persone che si ammalano sono sempre le stesse, se non di più e i problemi di inquinamento sono evidenti a tutti coloro che transitano nella zona di Milano o risiedono in Regione Lombardia.
Per chi sente questo messaggio e vuole fare qualcosa riguardo il problema dell’inquinamento, può inviare ogni giorno una raccomandata, oppure una volta ogni tanto, oppure quando ne ha voglia, alla Procura della Repubblica dicendo: “sono inquinato, vivo a Milano, fate qualcosa!”, magari ricevendo una denuncia al giorno la Procura della Repubblica si sensibilizzerà al problema, perché chi dovrebbe essere sensibile a questo problema, cioè i politici, gli amministratori della città, purtroppo non fa niente e ai cittadini non rimane altro che rivolgersi all’autorità giudiziaria."
Marco Maria Donzelli, presidente Codacons
2 dicembre 2009
TVN, discarica abusiva nel cantiere enel: confermato il sequestro da parte del Gip
Fonte: trcgiornale.it/news
Rifiuti a Tvn, il gip conferma il sequestro dell'area
L'area del cantiere della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord resta sotto sequestro. Il giudice per le indagini preliminari ha infatti confermato i sigilli posti dalla procura della Repubblica nella zona del cantiere dove un video aveva evidenziato la presenza di una vera e propria discarica al suo interno.
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La magistratura inquirente ha quindi aperto un'indagine sulla vicenda, che ha portato come detto al sequestro, dopo una prima ricognizione aerea eseguita dai carabinieri con un elicottero. Nel frattempo sono scattati anche i controlli, effettuati dai carabinieri del Noe e dal personale dell'Arpa Lazio. E' stato controllato il terreno su cui presumibilmente sorgeva la discarica, per verificare la presenza o meno di rifiuti inquinanti o peggio ancora tossici. Adesso invece, a quanto pare i controlli sarebbero più concentrati sotto l'aspetto della documentazione relativa ai permessi sulla movimentazione dei rifiuti interna a quell'area.