No al carbone Alto Lazio

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27 luglio 2011

Bloomberg dona 50 milioni di dollari alla lotta contro il carbone

Secondo il multimilionario statunitense Michael Bloomberg
il carbone, è un rischio per la salute pubblica, poiché inquina l’aria e acqua ed è responsabile dei cambiamenti climatici

Per questo Bloomberg ha donato 50 milioni di dollari a sostegno dell'iniziativas del Sierra Club denominata "Beyond Coal" (Oltre il carbone) che propone di sostituire le centrali a carbone con impianti ad energie pulite, come quella eolica e quella solare.

28 maggio 2011

Cina, ora cancro prima causa di morte. Il carbone tra i principali responsabili

Tradotto in italiano da Comedonchisciotte.org / Di J. Larsen http://www.earth-policy.org

Il cancro è ora la principale causa di morte in Cina. I dati del Ministero della Salute cinese riporta che le morti per tumori sono quasi un quarto del totale dei decessi in tutto il paese. Mentre nei paesi in via di industrializzazione sono comuni le piaghe della povertà - malattie infettive e alta mortalità infantile – in questo caso siamo di fronte a patologie associate ai paesi più ricchi, come le malattie del cuore, gli infarti e il cancro.

Anche se ci si aspetterebbe che tutto ciò avvenga nella città più ricche della Cina, dove le biciclette sono state rottamate per le auto e il consumo di carne è in aumento, invece vale anche per le aree rurali. Infatti, gli studi dalle zone di campagna rivelano un’epidemia di “paesi dei tumori” collegati all’inquinamento di alcuni dei settori industriali che danno la spinta all’esplosiva economia cinese. Ma, nel porre la crescita economica al di sopra di qualsiasi altra cosa, la Cina

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2 aprile 2011

Il carbone fa più morti del nucleare? Rinnovabili unica via

Un articolo tratto da ecologiae.com

Dopo tutto quello a cui stiamo assistendo in questi giorni proveniente dal Giappone, nessuno più si permette di dire (se non i più testardi) che il nucleare è sicuro. Ma per essere onesti, bisogna anche ammettere che il nucleare non è la forma energetica più pericolosa di tutte.

Bisogna partire da un assioma, e cioè che ogni centrale può esplodere, solo che quando accade ad una nucleare, i tassi di mortalità risultanti, per non considerare il terrore generato, sono di gran lunga superiori a tutte le altre fonti messe insieme. Ma se volessimo contare i morti che provoca ogni fonte energetica, considerando anche quando funziona normalmente, scopriremmo che il carbone è più pericoloso persino di una bomba atomica.
Tutti sembrano dimenticare che la combustione del carbone emette continuamente un flusso incontrollato di mercurio e radionuclidi. Ci

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29 marzo 2011

Di Gennaro: l'apparato cardiocircolatorio minacciato dall'inquinamento di TVN

"L'inquinamento atmosferico da polveri fini fa male al cuore. Numerosi studi lo hanno dimostrato e molti se ne aggiungono di continuo a sostegno di questa negativa correlazione. Due recenti studi pubblicati su JACC ( Journal of American Cardiovascular Cardiology ) nel novembre 2010 e nel gennaio 2011 riportano preoccupanti dati a conferma del danno da polveri fini. In uno di questi viene, infatti, dimostrata una chiara associazione tra esposizione a lungo termine al PM 2.5 e rischio di aterosclerosi carotidea.

Nel secondo viene, invece, dimostrato come una breve esposizione di due ore ad una elevata concentrazione di polveri fini nell'aria respirata determina, in soggetti

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5 marzo 2011

Carbone, mortalità infantile, aspettativa di vita

Un contributo del dott. M. Portaluri, da Brindisium.net

"Alcuni ricercatori di varia nazionalità (USA, Svizzera, Nuova Zelanda) hanno recentemente (febbraio 2011) pubblicato un interessante lavoro scientifico in cui mettono in relazione i consumi elettrici, i consumi di carbone come combustibile e alcuni risultati di salute.
L'analisi è stata condotta su serie di dati relativi a 41 paesi nel mondo e sulle condizioni di salute in un periodo che va dal 1965 al 2005.
L'elettricità serve per ottenere acqua potabile e per riscaldare gli ambienti di vita senza inquinarne l'aria. Ma i costi sanitari esterni agli impianti di produzione di energia con combustibile fossile come il carbone rappresentano circa il 70% dei costi esterni totali e sono stati stimati negli USA, dalla Accademia Nazionale delle Scienze, in 120 miliardi di dollari solo per il

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16 gennaio 2011

Tirreno Power denunciata per omicidio dai cittadini di Savona

Comunicato stampa
L'Unione Cittadini e Comitati di Savona denuncia Tirreno Power per "Getto pericoloso di cose, lesioni personali ed omicidio"
Sono queste le principali accuse contenute nell'esposto/denuncia che verrà depositato presso la Procura della Repubblica di Savona alle ore 11:30 di martedì 18 gennaio 2011 con richiesta di sequestro preventivo degli impianti di Vado Ligure / Quiliano.
Quarant'anni di inquinamento ininterrotto, enormi ripercussioni sulla salute dei

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2 gennaio 2011

"Maledetto chi specula sulla salute delle persone"

Riportiamo dal blog di B. Grillo: Tumori, il punto di non ritorno

"E' arrivato il punto di non ritorno, a fare ammazzare dall'inquinamento noi stessi e i nostri figli io non ci sto più. Si può fare qualcosa e da subito. Proibire tutti gli inceneritori sul suolo italiano. Eliminare la diffusione di sostanze cancerogene da parte delle aziende con nuove leggi e denunciando per procurata strage gli imprenditori che scaricano arsenico, cromo, benzene, toluene, etilbenzene e diossine nell'ambiente e i politici che lo permettono. Un dato della dottoressa Gentili è drammatico: in Italia i tumori aumentano del 3,2% all'anno nei primi dodici mesi di vita, la morte è trasmessa ai neonati dal corpo delle loro madri. L'avvelenamento dell'aria e dell'acqua è stato tollerato come se morire di tumore fosse la cosa più naturale del mondo, ma ora la musica deve cambiare. Maledetti coloro

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12 dicembre 2010

Dossier "Carbone: ritorno al passato"

Riportiamo da DazebaoNews:

"Legambiente presenta i numeri e i motivi del ‘NO’ nel dossier ‘Carbone: ritorno al passato." (Clicca qui per scaricare il dossier)

Una centrale tutta nuova a Saline Joniche in provincia di Reggio Calabria e la riconversione della centrale di Rossano Calabro per i gruppi alimentati a olio combustibile. Sono le ultime due proposte di ‘ritorno al passato’ fondate sul carbone che l’Italia potrebbe vedere realizzate dopo la riconversione, già attuata, della centrale di Civitavecchia (Rm), il nuovo gruppo autorizzato di Fiume Santo in Sardegna e i progetti di Porto Tolle (Ro) sul delta del Po e Vado Ligure (Sv), sui quali manca solo la firma del decreto autorizzativo da parte del Ministro dello Sviluppo economico.

Ora c’è la Calabria nel mirino di chi ha scelto di puntare sulla fonte fossile più

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7 dicembre 2010

Disastro in Colombia: è questo il "carbone pulito" di ENEL, SEI & co.


Un bell'articolo di Stefania Summermatter, da swissinfo.ch
E' proprio questo: il "carbone pulito" di enel e della svizzera SEI

"Colombia, il lato oscuro delle miniere svizzere di carbone

In Colombia le attività minerarie hanno portato ricchezza, ma non per tutti. Se le multinazionali continuano a espandersi, il prezzo da pagare per le comunità locali è altissimo: villaggi evacuati, fiumi inquinati, sindacalisti messi a tacere. Violazioni che chiamano in causa pure un'impresa svizzera, che respinge però ogni accusa.

La Colombia è il quinto paese esportatore di carbone al mondo. Dalle miniere del nord, questa materia prima viene trasportata fino in Europa – soprattutto in Germania – e utilizzata per la produzione di energia elettrica. Le centrali a carbone

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20 novembre 2010

Gli USA si mobilitano per il problema delle ceneri da combustione di carbone

Da Greenreport
"Alla vigilia del termine del periodo di consultazione pubblica sulla "Toxic coal ash protections", le famiglie delle aree interessate dallo smaltimento e scorie delle centrali elettriche a carbone si sono riunite nella capitale Usa Washington per chiedere All'Environmental protection agency (Epa) di adottare le maggiori salvaguardie possibili contro le ceneri tossiche di carbone che contengono inquinanti che provocano il cancro ed altre malattie gravi.

«Come madre di due bambini piccoli, chiedo all'Epa di fare la cosa giusta e regolamentare le

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18 novembre 2010

Il primo osservatorio globale sull'inquinamento da mercurio

Da ZeroemissionTv, via Uniti Per La Salute
Sarà presentato domani a Roma (ieri, NDR), nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche: il progetto Gmos, dal costo complessivo di circa 10 milioni di euro, vedrà impegnati esperti provenienti da 34 università e istituzioni di ricerca da tutto il mondo per la realizzazione di un network globale di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e marino da mercurio, con punti di rilevazione persino nelle aree polari presso le basi di Ny Alesund sulle Svalbard Islands in Artico e la base italo-francese Dome-C in Antartide.

I vari snodi della rete saranno poi collegati ad una centrale di smistamento dei dati, la Sezione di Rende dell’Iia, Istituto sull’inquinamento atmosferico-Cnr, che

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13 novembre 2010

Ecatombe minatori del carbone: in Cina le patologie polmonari uccidono 3 volte di più degli incidenti

Da Asianews.it
"Secondo dati ufficiali, vi sono oltre 14mila nuovi casi di “morbo nero del polmone” (pneumoconiosi) ogni anno, ma Xinhua dice che sono molti di più. Spesso assente la prevenzione. La cura è lunga e costosa e molte imprese minerarie rifiutano di pagarla.


Le malattie ai polmoni uccidono 3 volte più minatori cinesi che i disastri nelle miniere. Una conferenza nazionale per la sicurezza sulla lavoro, a Pechino il 9 novembre, ha lanciato l’allarme su queste malattie professionali, lente a manifestarsi, ma micidiali verso chi passa una vita in fondo a una miniera.

Nel 2009 i dati ufficiali parlano di 2.700 minatori cinesi vittime di incidenti e disastri. Si calcola che i morti per pneumoconiosi, o "morbo nero del polmone", siano stati oltre 8mila. Secondo l'agenzia Xinhua, corrispondono a oltre il 40% delle malattie nel Paese per ragioni di

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19 ottobre 2010

Progetto UE "Intamap": monitoraggio in tempo reale dell'inquinamento

Da Ecologiae.com (via UPLS)
Il programma, open source, sarà consultabile via web attraverso l’Open Geospatial Consortium (OGC).L’Unione europea ha finanziato con 1,8 milioni di euro il progetto Intamap che permette di mappare, in tempo reale, l’inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo delle nostre città. L’iniziativa, che fa parte dei progetti di ricerca nel settore ambientale dell’Ue, è già attiva in Germania dove è utilizzata per monitorare le zone soggette a radiazioni nucleari di tipo gamma.
Intamap è un software che dà accesso, pubblico, a tutte le informazioni sulla salute dell’aria, dell’acqua e del suolo del pianeta. Sulle mappe dell’inquinamento si possono rintracciare, attraverso delle curve di isolivello,

Il progetto INTAMAP è un buon esempio del contributo che la ricerca può apportare al miglioramento della vita quotidiana in Europa. Le mappe in tempo reale dell’inquinamento possono costituire per le autorità pubbliche uno strumento fondamentale per individuare le fonti dell’inquinamento e il modo migliore per risolvere il problema, ma possono anche aiutare i singoli cittadini ad evitare l’inquinamento come lo smog.

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13 ottobre 2010

Effetti dell'inquinamento sulla salute dei bambini: crescono i tumori in età pediatrica

Da Salus.it Riportiamo l'articolo "Aumentano i tumori dell'infanzia, un sintomo dell' ambiente inquinato" del 11/10/2010

"Al Congresso nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri, pediatri e medici dell’ambiente si sono confrontati sul binomio ambiente e neoplasie infantili. In Italia si registra un aumento delle neoplasie infantili del 2 per cento ogni anno. L’incremento più consistente riguarda i bambini sotto l’anno di età e alcune forme tumorali: leucemie, tumori del sistema nervoso centrale e linfomi. Da una lato si assiste a un cambiamento radicale dell’ambiente per mano dell’uomo, dall’altro si registra un notevole aumento di tumori dell’infanzia. Quale relazione intercorrere tra questi due scenari?

Sabato scorso, alla sessione conclusiva del XXII congresso nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri (Palermo, 7-9 ottobre), è intervenuto sul tema

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4 ottobre 2010

Tumori in Puglia: il silenzio degli ospedali

Fonte: StatoQuotidiano, via UPLS
"Il rapporto con l’ambiente è uno dei fattori determinanti sullo stato di salute della popolazione. L’esito dei lavori della Commissione OMS su ambiente e salute afferma: “ La salute umana è funzione della capacità delle società di gestire la integrazione tra le attività umane e l’ambiente fisico e biologico in modo tale da garantire e promuovere la salute senza incidere sulla integrità dei sistemi naturali dai quali dipendono l’ambiente fisico e biologico medesimo”. Solo tramite l’incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici, epidemiologici, di indicatori demografici che si può tracciare, per una determinata popolazione, il profilo di salute come inteso dalla definizione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La prevenzione di malattie di origine ambientale richiede un vasto sforzo che parte dagli stili di vita e alle misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza

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16 settembre 2010

Carbone sporco da morire: migliaia di vittime, costi enormi


Riportiamo da ecologiae.it

"Un esempio perfetto di quanto il costo dell’energia elettrica proveniente dai combustibili fossili non è pienamente rappresentato dal prezzo lo possiamo ottenere dal nuovo rapporto della Clean Air Task Force americana, dal quale si evince che le particelle di inquinamento dal carbone esistenti nei cieli degli Stati Uniti potrebbero causare circa 13.200 morti premature nel 2010, per non parlare dei circa 9.700 ricoveri e dei 20.000 attacchi di cuore.
I dati sulla mortalità stimati per il 2010 vedono la Pennsylvania “vantare” un poco invidiabile primato come nazione con il maggior numero di vittime per l’inquinamento con 1.359 persone probabilmente uccise, 1.016 persone ricoverate, e 2.298 che hanno subìto attacchi di cuore collegati all’aria sporca. L’Ohio arriva secondo con 1.221 morti premature, lo Stato di New York terzo con 945 morti da inquinamento da carbone.
Il rapporto rileva che:
Il valore monetizzato totale di questi impatti negativi per la salute ammonta a oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Tale onere non è distribuito uniformemente in tutta la popolazione. Gli impatti negativi sono particolarmente gravi per gli anziani, i bambini, e quelli con altri problemi di salute. Inoltre i poveri, le minoranze e le persone che vivono in zone sottovento delle centrali elettriche rischiano di essere eccessivamente esposti ai rischi per la salute e dei costi di l’inquinamento delle polveri sottili.
Anche se questi numeri sembrano terrificanti, si può tirare un “sospiro di sollievo” in quanto la situazione è migliorata rispetto al passato. Nell’ultima versione di questo studio, svolto nel 2004, è stato stimato che l’inquinamento da carbone avrebbe causato circa 24.000 morti premature ogni anno (secondo i dati del Washington Independent). Quasi il doppio rispetto ad oggi.
Gli autori hanno citato l’azione EPA nel 2005 nel quadro del Clean Air Interstate Rule come fattore fondamentale nella mortalità in declino. Anche se il CAIR è stato abrogato dalla corte federale nel 2008, i requisiti di riduzione dell’inquinamento rimangono in vigore ancora oggi, ed altre regole ancora più ferree sono previste per il futuro.

L’inquinamento da carbone negli Stati Uniti è solo il fattore più pesante dell’inquinamento atmosferico industriale, ma di certo non l’unico. Anche se con un numero molto ridotto, secondo il rapporto le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto delle centrali elettriche
continuano a richiedere significativi dazi sulla salute e la longevità di milioni di americani.
Nel complesso, afferma il rapporto
tra tutte le fonti di inquinamento atmosferico industriale, nessuna pone maggiori rischi per la salute umana e l’ambiente quanto le centrali elettriche a carbone.
Una relazione simile fatta l’anno scorso per valutare i costi sanitari e ambientali delle 400 centrali elettriche a carbone della nazione ha stimato che i costi nascosti della combustione del carbone ammontassero a circa 62 miliardi di dollari (48 miliardi di euro) l’anno.

Fonte: [Treehugger]"

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10 settembre 2010

Dopo la combustione del carbone: centinaia di milioni di tonnellate annue di ceneri residue, e dove finiscono?

Si parla spesso dell'impressionante quantità di Co2 che le centrali a carbone emettono annualmente nell'atmosfera, un'ammontare insostenibile per l'equilibrio del Pianeta.

Ma delle ceneri del carbone, vogliamo parlarne? La Environmental Protection Agency (EPA) statunitense ha appena indetto sette audizioni pubbliche in tutto il Paese per sondare l'opinione pubblica sulla sua proposta di regolamentare la gestione delle ceneri prodotte dalla combustione del carbone nelle centrali elettriche.
Queste ceneri rappresentano un rischio sanitario e ambientale. Si vedano le catastrofi ambientali del 2008 a Kingston (Tennessee)



e quella del 2000 a Martin County Kentucky



anche se causate da un tipo di impianti con gestione delle ceneri differente da

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7 settembre 2010

Inquinamento industriale e malattie genetiche: l'indagine nel polo Augusta-Melilli-Priolo

...Il patrimonio genetico dei residenti sarebbe quindi attaccato da metalli pesanti, diossine e polveri finissime diffuse sull’atmosfera, responsabili dell’incremento di tumori, malattie croniche e malformazioni congenite...

...Sostituire le coltivazioni presenti con altre in grado di produrre, ad esempio, olio da impiegare nella produzione di biodiesel allontanando il pericolo di contaminazione di frutta e verdura causato dalle polveri emesse dai camini industriali. Vietare, inoltre, il pascolo, inoltre, per non alterare la catena alimentare e, parimenti, applicare un rigido controllo sul divieto di pesca dentro il porto...

"Augusta – Promossa da AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia una nuova indagine, condotta esaminando un campione di donne in età fertile, residenti all’interno del polo industriale Augusta-Melilli-Priolo, il cui esito ha ulteriormente confermato l’esistenza di una relazione causa/effetto tra l’inquinamento atmosferico e la diffusione di alcune malattie genetiche, la cui incidenza, in quest’area, raggiunge parametri completamente fuori controllo.

Lo studio dimostra l’esistenza di un fenomeno di intossicazione da metalli pesanti e da diossine, in parte determinato dalle “polveri sospese”, emesse dai camini industriali, e per l’altra parte dall’ingestione di sostanze nocive introdotte nella catena alimentare dal consumo di pesce catturato in tratti di mare inquinato.

Qual è

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16 agosto 2010

Inquinamento da mercurio - effetti sulla salute


"Mercurio ed effetti patologici sulla salute umana" - Comunicato Medici ISDE

"Secondo il recente documento delle Nazioni Unite sul mercurio, la maggior parte delle emissione nell’ambiente di questo elemento sono causate dalle attività umane. Circa il 70 % delle emissioni antropogeniche sono provocate dall’incenerimento dei rifiuti e, soprattutto, dalla combustione del carbone (Mercury UNEP; 2010).

Il carbone può contenere fino a 150 volte la quantità di mercurio presente nell’olio combustibile (Ambient Air Pollution by Mercury (HG); Position Paper. European Communities; 2001). Il metilmercurio (derivato del mercurio), anche a dosi estremamente basse può causare disturbi dell’apprendimento, ritardo mentale, ritardo dello sviluppo neurologico, deficit del linguaggio, della funzione motoria, dell’attenzione, della memoria e un basso score in altri test cognitivi di performance (Grandjean et al. Lancet, 2006; Yager et al. Env Health Perspect, 2006; Methylmercury effects. EPA; 2009).

Un settantesimo del contenuto di un cucchiaino di mercurio può rendere il pesce che vive in un lago avente una superficie di 10.000 m2 non sicuro per l’alimentazione (Great Lakes Environmental & Molecular Sciences Center, USA. 2010).

Il mercurio, come altre centinaia di inquinanti immessi nell’ambiente dalle attività umane, ha la capacità di modificare l’espressione genetica. Vale a dire di attivare o di inibire l’attività di un gene. Tale modifica può predisporre a malattie croniche come il diabete, l’arteriosclerosi ed il cancro (Lane et al. Curr Op Ped; 2009).

In Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada ed Australia, laddove sono stati rilevati livelli pericolosi di mercurio in alcuni tipi di pesce, allo scopo di proteggere la popolazione più a rischio (bambini e donne durante la gravidanza), viene consigliato di non mangiare o limitare l’assunzione di quei tipi di pesce nei cui tessuti è stata trovata una dose
pericolosa di mercurio (Chief Medical Officier Urgent Comunication: Food Standard Agency: 14 May 2002).

In seguito alla conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord ci sarà un aumento del 50 % delle emissioni di mercurio (Valutazione di Impatto Ambientale. Relazione Istruttoria, pag. 39, riga 26).

Il raddoppio delle emissioni di mercurio contrasta con l’EU Legislation and Policy Relating to Mercury and its compounds, Working document, March 2004, 1.1. Regulatory area: Main rilevant Provision. In questo lavoro della Commissione Europea si afferma, infatti, l’intento di ridurre l’inquinamento da mercurio presente nell’aria, nell’acqua e nel terreno, al fine di ottenere un alto livello di protezione completa dell’ambiente.

A conferma, inoltre, delle preoccupazioni delle popolazioni per la presenza di mercurio nel pesce, nel decreto di valutazione di Impatto Ambientale della Centrale di Torre Valdaliga Nord si legge (pag. 18, riga 16): “Si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 0.8 microgr/Nm3”.

Non è possibile valutare la quantità di mercurio che verrà immessa nell’aria in forma ossidata ed in forma elementare. La prima porrà un rischio di inquinamento da mercurio per le popolazioni che risiedono in un raggio di centinaia di km dalla centrale a carbone; le emissioni di mercurio in forma elementare causeranno invece un danno su scala mondiale (U.S. Department of Energy National Energy Technology Laboratory – Five Year Research Plan on Fine Particulate Matter in the Atmosphere. FY2001-FY2005, pag. 27).

Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente - Alto Lazio
Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute - Lazio

Giovanni Ghirga