No al carbone Alto Lazio

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28 luglio 2010

Negli USA l'energia solare costa meno di quella nucleare

Oggi negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un articolo pubblicato il 26 luglio sul New York Times, che riprende uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University. Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn. «Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn, nel suo articolo Solar and Nuclear Costs - The Historic Crossover, pubblicato sul sito dell’ateneo. «Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» (12,3 centesimi di euro/kWh). Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse.
COSTI FOTOVOLTAICO IN DISCESA - Secondo lo studio di Blackburn negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a dieci nel 2010. In un precedente studio Blackburn aveva dimostrato che se solare e eolico lavorano in tandem possono tranquillamente far fronte alle esigenze energetiche di uno Stato come il Nord Carolina senza le interruzioni di erogazione dovute all’instabilità di queste fonti.

COSTI NUCLEARE IN CRESCITA - I costi dell'energia fotovoltaica, alle luce degli attuali investimenti e dei progressi della tecnologia, si ridurrà ulteriormente nei prossimi dieci anni. Mentre, al contrario, i nuovi problemi e l'aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90% delle centrali nucleari pianificate negli Stati Uniti, spiega Mark Cooper, analista economico dell'Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell'Università del Vermont. I costi di produzione di una centrale nucleare sono regolarmente aumentati negli ultimi anni e le stime sono costantemente in crescita.
Redazione online
27 luglio 2010 

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19 luglio 2010

Una nota nera come il carbone, pessima figura di Irene Grandi


Giorni fa i cittadini del Brindisino avevano chiesto (vedi) a Irene Grandi di non prestare la sua immagine per le losche operazioni di makeup di enel, che l'ha inserita nel solito cartellone estivo con una esibizione presso la più velenosa centrale a carbone d'Italia, quella di Cerano.

La risposta della cantante toscana è arrivata tramite Facebook, e parla con molte delle solite parole d'ordine by enel, al punto che pare concordata con l'azienda. La Grandi declina la richiesta dei cittadini e se ne lava le mani con una nota stracolma di sciocchezze, ingenuità assortite, luoghi comuni. Il senso della risposta è chiaro: non le interessano certe faccende, e per togliersi la patata bollente dalle mani, si sarà probabilmente affidata alla società che cura la comunicazione pubblica per enel. In Italia anche gli artisti tengono famiglia, zia enel è troppo ricca e forte per contrariarla.

Agli occhi di chiunque sia minimamente informato sui fatti in oggetto, la cantante s'è giocata faccia e credibilità. Lo testimoniano i 130 e più commenti critici che la cantante ha già ricevuto in risposta alla sua nota.

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Provocatori prezzolati aggrediscono Goletta Verde e i manifestanti contro il carbone a Rossano

Riportiamo la notizia di un grave atto di inciviltà:

"Si è sfiorata la rissa a Rossano in occasione della manifestazione promossa stamattina da Goletta Verde di Legambiente per dire no alla riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano, che è stata interrotta. A bloccare i manifestanti recatisi davanti ai cancelli della centrale sono stati alcuni sostenitori del Sì alla riconversione che, in seguito ad un’accesa discussione, hanno anche tentato di aggredire fisicamente i rappresentanti di Legambiente. Sul posto è intervenuta la Polizia, che dopo aver sedato gli animi, ha permesso ai sostenitori del No al carbone di allontanarsi per manifestare sul litorale adiacente la zona della centrale. Da tempo si fronteggiano due opposti schieramenti a sostegno della riconversione a carbone dell’impianto secondo il progetto dell’Enel e contro tale ipotesi. Lo scorso 15 luglio a Roma si é svolta anche una Conferenza dei servizi al Ministero dello sviluppo economico per il procedimento di autorizzazione.(ANSA)."
Fonte: ReggioTv

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15 marzo 2010

"Ogm, un vantaggio per chi? Non per il clima né per i poveri del mondo"

Riportiamo da Da Equivita.it

"Secondo il nuovo rapporto di Friends of the Earth ("Who Benefits from GM Crops 2010”) le colture geneticamente modificate non solo non servono a combattere i cambiamenti climatici, ma li aggravano perché incrementando l’uso di pesticidi derivati dal petrolio e alimentando il fenomeno della deforestazione in Sud America contribuiscono a incrementare le emissioni di CO2 del pianeta.

Dati recenti del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (USDA) hanno dimostrato che nel 2008 le colture gm coltivate negli Stati Uniti hanno richiesto rispetto alle colture convenzionali un 26% di pesticidi in più per ettaro. In Argentina, oltre 200.000 ettari di foresta originaria sono


cancellati ogni anno, principalmente a causa dell’espansione delle piantagioni di soia gm.

Il rapporto di Friends of the Earth denuncia, inoltre, che a livello mondiale le colture gm sono ancora confinate al solo 3% del territorio coltivabile, e che il 99% degli Ogm vegetali serve a produrre mangimi per animali o agrocarburanti invece che cibo. Ad oggi, inoltre, nonostante le promesse dell’industria, non è stata immessa sul mercato nessuna coltura gm in grado di incrementare il rendimento dei raccolti, resistere alla siccità, o apportare sostanze utili alla nutrizione.

Sul fronte europeo l’estensione dell’area coltivata con Ogm è diminuita per il quinto anno consecutivo registrando una riduzione del 10% rispetto al 2008. Nel 2009 la Germania è diventato il sesto stato europeo a proibire la coltivazione del mais gm portando a meno dello 0,5% la percentuale totale di terra coltivata con Ogm in Europa. Nonostante ciò alcuni governi continuano a investire milioni in Ogm che promossi come una soluzione per i cambiamenti climatici potrebbero persino essere finanziati nell’ambito del Meccanismo di sviluppo pulito (CDM) previsto dal protocollo di Kyoto.
Dichiara la portavoce di Friends of the Earth Kirtana Chandrasekaran: “In Sud America il cocktail di pesticidi applicato alla soia gm avvelena le comunità e contamina l’ambiente. Le colture gm e il controllo sulle sementi esercitato dalle aziende multinazionali rappresentano un ostacolo allo sviluppo di soluzioni reali perché sottraggono fondi preziosi alla ricerca e limitano l’accesso dei contadini alle sementi e al sapere. Studi autorevoli come “Agricoltura biologica e sicurezza alimentare in Africa” dell’UNEP (agenzia per l’ambiente delle Nazioni Unite) e il rapporto IAASTD (International Assessment of Agricutlural Knowledge Science and Technology for Development) hanno individuato nell’agricoltura ecologica, caratterizzata da grande varietà genetica, e nel sapere tradizionale la chiave per rispondere alle emergenze attuali”.

*Sponsorizzato dall'industria del biotech, lo statunitense ISAAA (Servizio per l'acquisizione delle applicazioni agro-biotecnologiche) promuove gli Ogm come soluzione contro la fame e la povertà mondiali e produce dal 1997 un rapporto annuale intitolato "Global Status of Commercialized Biotech".

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15 dicembre 2009

Torrevaldaliga Sud (Tirreno Power / Sorgenia) a carbone: rabbrividiamo?

Invece di smantellare le esistenti, portiamo altre e più nuove fabbriche di morte sul nostro territorio? Da TrcNews

"La temuta richiesta di autorizzazione da parte di Tirreno Power al Comune di dotarsi anch’essa di un gruppo a carbone appare sempre più plausibile. Lo scrive in una nota il consigliere comunale del Pd, Mauro Guerrini, facendo riferimento alle voci di allarme che si sono levate e che sono state seguite da silenzi che definisce inquietanti.

Secondo Guerrini ci troviamo di fronte ad una situazione analoga a quella che ha portato alla riconversione di Torre Valdaliga Nord e per questo il consiglio comunale deve esprimersi subito ed una volta per tutte con una mozione apposita contro l'incremento in città dell'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica. Per Guerrini bisogna anche mettere in atto urgentemente un sistema di controllo serio ed efficace che possa monitorare istantaneamente la qualità delle emissioni, in modo da consentire alle istituzioni il blocco immediato della produzione qualora si riscontrassero anomalie di funzionamento."

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17 novembre 2009

"Venite a vedere l’ Enel dove tiene i rifiuti della combustione di TVN"

Il Movimento No Coke Alto Lazio scrive alla Commissione Europea: ”Venite a vedere l’ Enel dove tiene i rifiuti della combustione di TVN”.Questo è il carbone pulito.

Non ci ha stupito più di tanto apprendere dalle immagini scattate dentro il cantiere di TVN che i rifiuti della combustione del carbone sono abbandonati sul terreno, nell’incuria più totale.
Dire l’avevamo detto sarebbe retorico.
Siamo esterrefatti, semmai, che una società civile, quale crediamo tutti di condividere, possa continuare a sopportare.

Dove sono i controlli che avrebbero dovuto garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini ?
Osservatorio ambientale, tavolo della salute, cosa stanno facendo se chiunque può verificare che tutte le indicazioni e prescrizioni della VIA e dei vari atti autorizzativi, vengono puntualmente inosservate, alla faccia della salute dell’intero comprensorio!
Siamo stanchi di fare “proiezioni profetiche ” sulle scelleratezze legate al carbone, tutte verità che si stanno compiendo sotto gli occhi di tutti.
Il problema dello stoccaggio delle ceneri e della loro pericolosità rispetto allo smaltimento è stato uno dei tanti argomenti a cui Enel non ha mai dato un’esauriente risposta: risposta che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Vale appena la pena ricordare che le ceneri della combustione del carbone, oltre ad essere ricche di metalli pesanti gravemente nocivi della salute, sono anche radioattive e che, proprio per la loro pericolosità, sia negli atti autorizzativi che nelle dichiarazioni dell’Ente energetico, si è sempre garantito il loro trattamento con sistema pneumatici, ovvero in condizioni che evitassero dispersione delle stesse nell’aria.
Le immagini visibili sul web dimostrano, semmai ce ne fosse bisogno, ancora una volta, l’inaffidabilità dell’ENEL, convinta di poter agire impunita ed indisturbata sul territorio.
E d’altronde già il giorno che ENEL alzò il muro alto due metri per togliere la visuale dalla strada pubblica era evidente vi fosse qualcosa da nascondere.
Un atteggiamento che rafforza la posizione intransigente del movimento No Coke che continua a chiedere, inascoltato, che trasparenza e legalità vengano garantite dagli enti preposti, Amministrazione comunali in testa.
Orfani dei nostri rappresentanti locali, ci rivolgeremo alla Commissione Europea per chiedere l’invio di un commissario a visitare il cantiere, per controllare l’esatta corrispondenza con le prescrizioni della Via del 2004.
Nel frattempo chiederemo alla magistratura di individuare, e perseguire, quanti, oltre all’ente energetico, siano responsabili penalmente dello scempio mostratoci da quelle foto.
Non assisteremo silenti alla devastazione della nostra terra; devastazione che garantirà fama imperitura a quanti hanno l’onere e l’onore di amministrarci e consentono con il loro silenzio assenso complice di avvelenare la terra e di privarla di un futuro.
I sindaci del comprensorio e Marrazzo avevano promesso il tavolo della salute,i rifiuti dentro tvn,abbandonati all’acqua e al vento sono la prova che gli accordi economici sono un pericolo per le popolazioni,sono fette di prosciutto sopra gli occhi di tutti gli amministratori,che non gli impediscono però di spendere soldi destinati alla salvaguardia della salute,per maquillage urbani e politici del territorio.
I sindaci Moscherini e Mazzola in primis se avete,ancora,una coscienza battete un colpo.

Movimento no coke Alto Lazio
www.nocoketarquinia.splinder.com
www.noalcarbone.blogspot.com

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31 luglio 2008

"Lettera del Capo Indiano Seathl al presidente degli USA"

Ringraziamo di cuore Massimo Aprile (pastore battista, Civitavecchia) per averci inoltrato quanto segue."Talvolta c'è più verità in un' "eresia" che in tutte le cattedrali di santità."

[Dopo che il Governo degli Stati Uniti aveva espresso l'intenzione di
acquisire il territorio della Tribú Duwamish, nell'odierno Stato di
Washington, il Capo Indiano Seathl scrisse la seguente lettera al
Presidente nordamericano Franklin Pierce, nel 1855.]

Il Grande Capo di Washington ci informa che desidera comprare la nostra
terra. Il Grande Capo ci ha anche rassicurato circa la sua amicizia e
benevolenza nei nostri confronti. Questo é gentile da parte sua, perché noi
sappiamo che non necessita della nostra amicizia. Peró rifletteremo sulla
tua offerta, perché sappiamo che se non lo facciamo, l'uomo bianco verrá
con le armi e si prenderá la nostra terra. Il Grande Capo in Washington puó
confidare in quello che il Capo Seathl dice, con la stessa certezza con la
quale i nostri fratelli bianchi possono confidare nell'alternanza delle
stagioni durante gli anni. La mia parola é come le stelle, esse non
impallidiscono.

Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Quest'idea
ci é estranea. Noi non siamo padroni della purezza dell'aria o dello
spendore dell'acqua. Come potete allora comprarli da noi? Decidiamo solo
sul nostro tempo. Questa terra é sacra per il mio popolo. Ogni foglia
rilucente, tutte le spiaggie di fine sabbia, ogni velo di nebbia nelle
foreste scure, ogni bagliore di luce e tutti gli insetti che vibrano sono
sacri nelle tradizioni e nella coscienza del mio popolo.

Sappiamo che l'uomo bianco non comprende il nostro modo di vita. Per lui,
una zolla di terra é uguale all'altra. Perché egli é un estraneo che viene
di notte e ruba dalla terra tutto quello di cui necessita. La terra non é
sua sorella, semmai sua amica, e dopo averla esaurita, lui va via.

Lascia dietro di sé la tomba di suo padre, senza rimorsi di coscienza. Ruba
la terra dei suoi figli. Non rispetta. Scorda la sepoltura dei suoi
antenati e il diritto dei propri figli. La sua sete di possesso impoverirá
la terra e lascerá dietro di sé i deserti. La vista delle tue cittá é un
tormento per gli occhi del pellerossa, un selvaggio che non capisce niente.

Non si puó incontrare la pace nelle cittá dell'uomo bianco. Né un luogo
dove si possa udire lo sbocciare delle foglie in primavera o il tintinnare
delle ali degli insetti. Forse per il fatto di essere un selvaggio che non
capisce niente, il fracasso delle cittá é per me un affronto alle orecchie.
E che specie di vita é quella in cui l'uomo non puó udire la voce del corvo
notturno o il dialogare dei rospi nella laguna, di notte?

Un indio preferisce il soave sussurro della brezza sullo specchio d'acqua
ed il proprio odore del vento, purificato dalla pioggia di meggiogiorno e
dall'aroma dei pini. L'aria é preziosa per il pellerossa. Perché tutti gli
esseri viventi respirano la stessa aria: animali, alberi, uomini. Non pare
che l'uomo bianco si interessi all'aria che respira. Come un moribondo egli
é insensibile al cattivo odore.

Se io mi decidessi ad accettare, imporrei una condizione: l'uomo bianco
deve trattare gli animali come se fossero suoi fratelli. Io sono un
selvaggio e non capisco che possa essere certo in un'altra forma. Ho visto
migliaia di bisonti imputridendo nelle praterie, abbandonati dall'uomo
bianco che li abbatteva con tiri di fucile sparati dai treni in corsa. Sono
un selvaggio e non capisco come un fumoso cavallo di ferro possa aver piú
valore di un bisonte che noi, gli indiani, uccidiamo solo per sostenere la
nostra propria vita.

Che cos'é l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali non esistessero
piú, gli uomini morirebbero di solitudine spirituale, perché tutto quello
che succede agli animali puó attingere anche gli uomini. Tutto si
relaziona. Tutto quello che ferisce la terra, ferisce anche i figli della
terra.

I nostri figli vedranno i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri
guerrieri soccombono sotto il peso della vergogna. E dopo la sconfitta
passano il tempo in ozio, avvelenando il loro corpo con alimenti, dolci e
bevande ardenti. Non ha molta importanza dove passeremo i nostri ultimi
giorni: non sono molti. Alcune ore in piú, forse solo qualche inverno, e
nessuno dei figli delle grandi tribú che vissero in questa terra o che
hanno vagato in piccole bande nei boschi, resterá per piangere sulle tombe,
un popolo che un giorno fu tanto potente e pieno di fede in sé come il
nostro.

Una cosa sappiamo che l'uomo bianco forse un giorno scoprirá: il nostro Dio
é lo stesso Dio. Egli pensa forse che lo puó possedere alla stessa maniera
di come desidera possedere la nostra terra. Ma non puó. Egli é Dio
dell'umanitá intera. E vuol bene ugualmente al pellerossa come all'uomo
bianco. La terra é amata da Lui. E causare danno alla terra significa
dimostrare disprezzo al suo creatore. Anche l'uomo bianco scomparirá, forse
piú in fretta delle altre razze. Continua inquinando il tuo proprio letto e
morirai una notte, soffocato dai tuoi propri rifiuti! Dopo aver abbattuto
l'ultimo bisonte e domato tutti i cavalli selvaggi, quando i boschi
misteriosi puzzeranno di gente e le ripide colline si riempiranno di
vociferanti donne, cosa resterá delle savane? Non esisteranno piú. E le
aquile? Saranno andate via. Rimarrá solo di dire addio alla rondine della
torre e alla caccia della fine della vita e comincerá la lotta per
sopravvivere.

Forse capiremmo, se conoscessimo con che sogna l'uomo bianco, se sapessimo
quali speranze trasmette ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali
prospettive di futuro offre alla sua mente perché possa formare i desideri
per il giorno di domani. Ma noi siamo selvaggi. I sogni dell'uomo bianco
sono occulti per noi. E siccome sono occulti, dobbiamo scegliere il nostro
cammino. Se acconsentissimo, sarebbe per garantire le riserve che ci
prometteste. Lá, forse, potremmo vivere i nostri ultimi giorni come noi
desideriamo.

Dopo che l'ultimo pellerossa sia partito ed il suo ricordo non sia piú che
l'ombra di una nuvola che passa sulle praterie, l'anima del mio popolo
continuerá a vivere in queste foreste e spiagge perché noi le amiamo come
un neonato ama il battito del cuore della sua mamma. Se ti venderemo la
nostra terra, amala come noi la amavamo. Proteggila come noi la
proteggiamo. Non ti scordare mai come era la terra quando ne prendesti
possesso. E con tutta la tua forza ed il tuo potere, e tutto il tuo cuore,
conservala per i tuoi figli. Una cosa sappiamo: il nostro Dio é lo stesso
Dio. Questa terra é amata da Lui. Neanche l'uomo bianco puó evitare il
nostro comune destino.

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17 luglio 2008

Sono tutti PIMBY, col culo degli ALTRI


PIMBY, Please In My Backyard. Non ditelo a Moscherini, per carità.

Incredibile ma vero.
Un evento che disvela il cinismo della "nuova" intellighenzia del partito affarista che racchiude quasi tutta la politica italiana.

Tanto s'è parlato e sparlato della cosiddetta sindrome Nimby ("Not In My Backyard", "non nel mio giardino"), che qualcuno ha pensato bene di creare un movimento d'opinione speculare e contrario: PIMBY, cioè "Please In My Backyard" (per favore, nel mio giardino).

Prima considerazione: se, come i politicanti affermano, i NIMBY coincidono sostanzialmente con i sostenitori ad oltranza del "no a tutto", dunque i PIMBY (che poi sono quegli stessi politicanti) intenderanno essere i "SI A TUTTO". Sì a ogni opera, mostro di cemento, killer sanitario-ambientale: sì a tutto, perché con appalti e subappalti ci si mangia, si lucra, si comprano i voti. L'esperienza sul nostro territorio è lunga, emblematica.
Tralasciando gli aspetti più ridicoli che riguardano l'immagine di questo nuovo "movimento d'opinione" (che non nasce tra la gente, ma è del tutto artificiale, creato ah hoc dai soliti cinici senza scrupoli e la faccia "ripulita" come Chicco Testa) la cosa che più colpisce è quanto si può leggere nel loro "Manifesto" (vedi qui), che s'intitola "Partecipare per Decidere", alludendo alla necessità di coinvolgere cittadini e istituzioni nel dibattito sulla pianificazione e lo sviluppo dei territori, ma allo stesso tempo snellire gli "ostacoli" burocratici per la realizzazione delle opere.
Ora, chi segue il dibattito in questo momento avrà già lasciato cadere le braccia, avrà sprofondato il viso trale mani, una o più volte. Qualcuno si rifiuterà di andare oltre, perché ha già capito di cosa si tratta. Sa che, in bocca a gente come Chicco Testa, simili parole suonano paradossali, più o meno come se Hitler, prima di invadere la Polonia, ne avesse chiesto l'opinione tramite un referendum popolare.

Il Manifesto dei PIMBY continua, recitando "[occorre] prendere decisioni strategiche che siano allo stesso tempo legittimate ed efficaci; [servono] strumenti in grado di garantire, sin dalla fase di progettazione, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni."
Tradotto concretamente, ormai sappiamo, questo significa: strategie per una coercizione "morbida" ai confini della legalità, tramite ricatti martellanti e mazzette, ungendo bene ogni ingranaggio che faccia parte dell'iter autorizzativo delle opere. Ovviamente, in Italia, questa "unzione" è una pratica ben consolidata: e infatti i vari rappresentanti politici o sindacali fanno a gara per essere uno di quegli ingranaggi, che puntualmente vengono oliati. Da bravi italiani servili e ottusamente opportunisti, ci lamentiamo e ci lasciamo comprare per il solito vecchio piatto di lenticchie.

Saremmo oltremodo curiosi di conoscere l'opinione di questi PIMBY sull'iter che ha riguardato e riguarda TVN, se vi trovino applicata la loro visione.
La popolazione dell'Alto Lazio è da anni pervasa dalla sensazione, ormai certezza, che le sue opinioni espresse democraticamente contino nulla. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio, i loro diritti fondamentali. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche.

Il Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" va esattamente nella direzione auspicata
dai PIMBY, e ne svela le vere intenzioni, al di là dell'immagine moderna e rassicurante.

I PIMBY scrivono "partecipazione", ma si legge "ricatto con elemosina compensativa", senza dimenticare i circenses del Programma estivo cittadino. Se poi la popolazione esprime forme di contrarietà, si intensifica l'unzione strategica, si comprano i media, si finanziano i partiti, e si procede con la campagna di "sterminio" dell'opinione avversa. Se la popolazione resiste, la si ignora, la si copre con tutto il silenzio possibile, e avanti tutta.
Anche perché, il partito affarista-trasversale lo sa bene: una volta sfondata l'opinione pubblica, dopo decenni di vessazioni, il territorio diventa insensibile, senza dignità, abituato al ricatto e al mercanteggio, terra di facile conquista per sgherri d'ogni provenienza.
Questo modo di intendere la partecipazione è offensivo nei confronti di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
PIMBY, col culo degli altri.

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4 giugno 2008

ecomafia, ecobugiardi: tragico quadro dal rapporto "Ecomafie 2008"

Terrificante. Il rapporto di Legambiente "Ecomafia 2008" ci restituisce l'immagine di uno stato in cui la complicità delle istituzioni con le ecomafie è quasi la norma. Vedi l'articolo di M. Cedolin in proposito (clic qui). Come se non bastasse, dobbiamo considerare anche la "libertà relativa di parola" di cui Legambiente dispone (vedi qui), che non le avrà quindi consentito ti mostrare il volto ancora più vergognoso di questa catastrofe.
Preso atto di questo, come possiamo fidarci
quando veniamo rassicurati circa lo smaltimento delle ceneri gravemente inquinanti provenienti dalla combustione del carbone, o anche delle scorie radioattive ? Oppure, ancora più grave, in un quadro di questa gravità, come si può accettare il recente Decreto n.90 che si propone di estendere il Segreto di Stato ad opere come centrali energetiche, siti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, discariche e inceneritori? Abbiamo idea delle mostruosità che si potrebbero compiere con uno strumento del genere, in questa situazione?

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22 gennaio 2008

"GLI AMICI DEL CARBONE SCRIVONO DALL’ ALDILA’"


Riceviamo e pubblichiamo:

Arrivano lettere dall’oltretomba contro i no coke. Scoppia il caso delle lettere ad alcuni quotidiani online ed a qualche giornale. C’è chi usa gli strumenti di informazione per attaccare i comitati che lottano contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia scrivendo lettere firmate da persone defunte.

Incredibile ma vero!!! Che i no coke creino imbarazzo ai poteri forti ed a quella politica serva degli interessi economici lo si poteva capire, ma che destassero l’ira dei morti, questo davvero non lo si sarebbe mai potuto pensare. Eppure è successo: quattro lettere scritte da ipotetici lettori rappresentanti della società civile ed indirizzate ad alcuni quotidiani online e ad alcuni giornali, che avevano per obiettivo le recenti manifestazioni no coke, si rivelano una clamorosa bufala.

Una delle firmatarie risulta infatti defunta, da diverso tempo, e madre di un dipendente Enel di Montalto di Castro. Un altro firmatario è un geometra. Non vorremmo che fosse quel geometra, che noi conosciamo, che lavora anche per la centrale Enel, molto vicino ad un assessore di Montalto. Per giunta, il di lui padre, avrebbe appalti di pulizia, guarda caso, proprio nel cantiere della centrale a carbone.

Resta ora il mistero degli altri due firmatari di missive anti no coke. Non ci stupiremmo se fossero defunti anch’essi, oppure dirigenti della società elettrica o nomi inventati da chi non ha argomenti contro le scomode verità che hanno messo a nudo il carbone ed i suoi gravi danni alla salute, all’agricoltura ed al turismo. Questa storia puzza di marcio: chi c’è dietro questi attacchi? Chi usa disonestamente i defunti per prendersela contro la sacrosanta battaglia dei no coke? Un altro capitolo vergognoso, come vergognosi, patetici e caricaturali sono sempre stati i tentativi di nascondere i danni causati alle persone ed al territorio dall’attività ultradecennale delle centrali.

Ma la vicenda non si chiuderà qui: il movimento No Coke Alto Lazio andrà avanti e episodi simili non fanno altro che aumentare la solidità di chi lotta contro il carbone e contro la monocultura che l’ente energetico vuole imporre a tutto il territorio.

Da queste azioni vigliacche i no coke escono più rafforzati che mai.
Movimento No Coke Alto Lazio

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19 gennaio 2008

Marrazzo - Marra-sshole. Commenti alle sue ultime esternazioni circa la possibilità di incenerire i rifiuti a TVN




"Asshole".
Letteralmente si traduce con "buco di culo". In inglese questo termine è usato per indicare un Idiota la cui qualità caratterizzante, appunto l'idiozia, raggiunge una magnitudine considerevole. Un Idiota con la "I" maiuscola, insomma. Ad esempio, George Bush è notoriamente uno tra i politici più colpiti da questo insulto, nel suo Paese d'origine.

Il "buco di culo", da un punto di vista etico-politico, è un oggetto a cui la figura di Piero Marrazzo si è ormai indelebilmente legata, dopo le sue ultime dichiarazioni. (Vedi questo post).
Di qui il nuovo epiteto, che speriamo si diffonda in fretta: "Marrasshole" (pronuncia: "marrasshol")

Riceviamo e pubblichiamo subito sotto alcuni commenti sulle recenti esternazioni di Marrazzo, che oggi si dice favorevole all'incenerimento dei rifiuti nella riconvertenda venefica centrale a carbone TVN - Enel di Civitavecchia.

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NOCOKE TARQUINIA:
"Il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, propone la co-combustione del combustibile da rifiuti assieme al carbone per la centrale di Tvn. Finalmente getta la maschera e dopo le vacue promesse elettorali si rivela per quello che è. Ma il comitato no coke Alto Lazio non si arrende e promette nuove iniziative di lotta.

18 gennaio_Vergogna. Ricordiamo ancora nell’ottobre del 2005 un Marrazzo sudato e in maniche di camicia scendere dal suo ufficio per abbracciare e tranquillizzare i no coke recatisi a Roma per ricordargli le sue promesse elettorali; in quell’occasione ripromise ancora che avrebbe fermato la conversione a carbone della centrale termoelettrica di TVN.
Sono passati più di due anni e dopo aver tenuto atteggiamenti ambigui, il Presidente della Regione Lazio getta la maschera e dichiara che “A Civitavecchia non c'è possibilità che si costruisca un nuovo impianto per i rifiuti, mentre uno scenario possibile è quello della co-combustione. Si può infatti immaginare che nella centrale Enel, appena sarà pronta, sia bruciato oltre al carbone anche il cdr, quando si è pensato di essere portatori di una politica di sviluppo con il carbone pulito non si è fatta una grande scelta mentre la co-combustione è qualcosa che ha un minor impatto ambientale e non si appesantisce la zona di Civitavecchia con altre strutture, l'impianto consentirà la produzione di energia elettrica mediante la combustione combinata di carbone e rifiuti solidi urbani pretrattati: siamo nel solco della massificazione (Ansa)”.
I comitati no coke Alto Lazio non ci stanno e gridano vergogna. Bruciare il Cdr assieme al carbone sarebbe l’ennesimo affronto per questo territorio, divenuto ormai la discarica d’Italia. Marrazzo, con le sue affermazioni, offende i cittadini che lottano contro il carbone ai quali aveva promesso ben altro. Fra le righe delle sue dichiarazioni, si può forse intravedere quella che è la proposta dell’Enel ai comuni del comprensorio per il fantomatico abbattimento del 30% delle emissioni inquinanti : bruciare la “monnezza” assieme al carbone, spacciandola per una sostanza innocua, come il carbone pulito del resto.
La lotta non si ferma, a tutti i livelli. I comitati gridano forte il no alle compensazioni e alle politiche a dir poco distruttive paventate dal Presidente Marrazzo. Non rinnovargli la fiducia alle prossime tornate elettorali sarà semplicemente un atto di salute pubblica.
Contatti:nocoketarquinia.splinder.com"

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Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti
Il Governatore Piero Marrazzo come il Generale Bava Beccaris
E’ a tutti noto il triste e luttuoso episodio accaduto a Milano nel maggio 1898 passato alla storia come “la protesta dello stomaco”, quando il Generale Bava Beccaris ordinò, senza alcuno scrupolo, di sparare cannonate sulla folla affamata che chiedeva pane, provocando una strage. L’episodio è stato immortalato in una canzone di dominio pubblico che così recita: “Alle grida straziate e dolenti di una folla che pane chiedeva il feroce e tirannico Bava gli affamati col piombo sfamò”. Così il Governatore Piero Marrazzo vuole compensare l’inquinamento atmosferico inondando di maleodorante “monnezza” una città già annerita dal carbone. Una volta si uccideva sparando, oggi si attua lo stesso misfatto danneggiando la salute e vessando l’ambiente mentre si rinnegano senza vergogna le promesse elettorali fatte ad una popolazione inquinata. 18 gennaio 2008
Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti.

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18 gennaio 2008

Marrazzo è ormai da smaltire



Eccolo, di nuovo, Marrazzo.

Già protagonista della nostra rubrica "Gli Ecobugiardi Vol.I", mai pago, eccolo di nuovo, ormai trasformato (scoperto) in ciò che è. Un uomo portatore di un pensiero residuale, da smaltire. Giusto quindi che sieda dov'è, coerente coi tempi che corrono.
Massì, tanto ci penserà Gasbarra a fare il Robin Hood della situazione, nel solito ruolo di salva-voti dopo le sparate sempre peggiori dell'ex piazzista televisivo. A farci credere che la politica della sinistra governativa è vicina ai cittadini, non all'Enel (decidete voi da chi dipenda il fatto che gli interessi dei cittadini non coincidono mai con quelli di Enel, e viceversa).

Ma leggiamo questa Ansa:

"RIFIUTI: MARRAZZO, A CIVITAVECCHIA ENERGIA DA CDR E CARBONE

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''A Civitavecchia non c'e' possibilita' che si costruisca un nuovo impianto per i rifiuti, mentre uno scenario possibile e' quello della co-combustione. Si puo' infatti immaginare che nella centrale Enel, appena sara' pronta, sia bruciato oltre al carbone anche il cdr''. E' quanto afferma il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nel corso di una trasmissione radiofonica. ''Quando si e' pensato di essere portatori di una politica di sviluppo con il carbone pulito - spiega Marrazzo - non si e' fatta una grande scelta mentre la co-combustione e' qualcosa che ha un minor impatto ambientale e non si appesantisce la zona di Civitavecchia con altre strutture''. Per Marrazzo, ''l'impianto consentira' la produzione di energia elettrica mediante la combustione combinata di carbone e rifiuti solidi urbani pretrattati: siamo nel solco della gassificazione''. (ANSA). "

"Siamo nel solco della gassificazione".
No. Tu, Marrazzo, sei nel solco delle chiappe, proprio li in mezzo. Un buco di culo, insomma, come dicono gli anglofoni: ASSHOLE!!

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7 dicembre 2007

I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo


Secondo appuntamento con la rubrica "I Veri Ecobugiardi".
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.

Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):

Il presidente del Lazio Piero Marrazzo commenta la firma del protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Previsto anche un impianto per la produzione di energia solare termodinamica a concentrazione. Tutto, però, dopo il carbone. Gasbarra su Tvn: «Facciamo in modo che dall’Enel non ci venga data questa sòla obsoleta»

Da quanto si evince dalle dichiarazioni, si possono individuare elementi positivi per il futuro del territorio che tenta di accumulare ulteriori motivi per scacciare finalmente la venefica presenza di Enel; in un futuro, però, tutt'altro che prossimo.
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.

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28 novembre 2007

I veri ecobugiardi Vol.1: la pubblicità ingannevole di Sorgenia.


Inauguriamo con questo post la rubrica "I veri ecobugiardi": uno spazio di informazione che ci pare necessario proporre vista la progressiva diffusione mediatica di questo neologismo, "ecobugiardi". Un termine a volte usato a mò di clava dai vari filo-carboniani contro quelli che definiscono catastrofisti in malafede: cioè quanti sono impegnati a vario titolo nella lotta per impedire lo scempio dell'ambiente di vita nostro e delle generazioni future, e per mostrare che le alternative esistono. Ovviamente questo carattere di alternatività risulta piuttosto indigesto ai soggetti interessati allo sfruttamento del business energetico sporco, i quali certo non gradiscono il fastidio provocato da chi si oppone ai loro disegni.

Ebbene, ecco subito spuntare un esempio di quelli che a nostro parere sono I VERI ECOBUGIARDI. Ormai saranno pochi quelli che non si siano imbattuti in qualche spot di Sorgenia, in cui l'azienda si descrive come attenta all'ambiente, in quanto produttrice di energia pulita. Vediamo cosa ne pensa l'esimio prof. Stefano Montanari:


Ma ci lasciamo fregare proprio da tutti?
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - mercoledì 28 novembre 2007


Qualora non ci bastasse, potremmo rinverdirci la memoria anche cliccando qui.

Chissà, magari un giorno qualche multinazionale potrebbe provare a brevettare l'espressione "energia pulita", per poterla poi sfruttare e declinare nei modi che riterrebbe più opportuni. Ma fino a che quel giorno non verrà, noi utenti -quando non lo Stato...per carità- potremmo provare ad alzare la testa contro chi impunemente ci propone bugie su bugie, a nostro danno. In questo caso addirittura tentando di intercettare la crescente sensibilità ecologista, spacciando pubblicità ingannevoli. Tutto questo mi ricorda da vicino la politica della sinistra, che prima si fa eleggere proclamando intenti ecologisti, per poi proporre menzogne e carbone, peraltro senza un vero progetto. Kyoto è sempre più lontano, ma qualcuno definisce noi "ecobugiardi".

A proposito di queste analogie tra le pubblicità ingannevoli e la politica energetica di questa sinistra, dobbiamo sapere che "i proprietari di Sorgenia" sono anche gli stessi che mantengono un fitto silenzio mediatico sulle nostre lotte per l'adozione di un modello di sviluppo ecosostenibile, contro il carbone. Ma guarda caso... A chi ci riferiamo? A De Benedetti, proprietario del quotidiano La Repubblica, di cui abbiamo già avuto modo di parlare.

Cogliamo l'occasione per ricordare a quanti ci bollano in modo disonesto come "popolo dei no a tutto", che noi abbiamo delle alternative ben chiare in mente rispetto agli oggetti del nostro dissenso. Bollarci come popolo dei no serve a mettere in ombra le nostre proposte. Risparmio ed efficenza energetica (a cominciare dalla messa al bando delle lampadine incandescenti come in altri Paesi), investimenti e incentivi seri nell'energia del futuro, quella rinnovabile, sono proposte chiare semplici e praticabili, molto più di quanto si voglia far credere.


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22 maggio 2007

Le Province di Roma e Viterbo, il Presidente della Regione Lazio, i cittadini: UNITI IN UN NO CHIARO E DEFINITIVO AL CARBONE





"...I consigli provinciali di Roma e Viterbo riuniti questo pomeriggio a Palazzo Valentini in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità il preannunciato ordine del giorno con il quale chiedono al Governo la convocazione di una nuova conferenza dei servizi sulla riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord.Un emendamento alla delibera prevede che vengano avviati degli studi socio-economici su Civitavecchia e il suo comprensorio al fine di individuare proposte di sviluppo alternative alla conversione a carbone della centrale di Torre Nord, accordando la precedenza alle fonti rinnovabili. Dopo il voto dell’assise il consiglio si è aperto agli interventi esterni, tra i quali anche quello del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Sono intervenuti in assemblea i rappresentanti di ben 24 amministrazioni comunali delle due province..."
 
Tratto da http://www.trcgiornale.it/modules.php?name=News&file=article&sid=16096

Vedi anche http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/atmosferico/7665.php

Un giorno importante che dimostra ancora una volta l'importanza dell'azione diretta dei cittadini. Caro Bersani, che sia pillola o supposta, ora dovrà mandarla giù -o, se preferisce, su- a forza...

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