No al carbone Alto Lazio

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9 aprile 2008

Greenpeace invita all'azione

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Comunicato stampa Greenpeace

Non lasciamo che Francia e Germania facciano uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto! Non svendete il clima!

Germania e Francia stanno concludendo a porte chiuse uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto. I due Paesi stanno cercando di indebolire la legislazione europea per permettere alle proprie industrie automobilistiche di sottrarsi agli impegni per proteggere il clima.

Petizione al Presidente del Consiglio Europeo Janez Jansa
Chiediamo al Consiglio Europeo di prendere posizione contro il tentativo di Germania e Francia di indebolire la decisione dell’Ue di ridurre le emissioni di CO2 delle auto. Sulla protezione del clima, l’Unione Europea deve passare dalle parole ai fatti. Difendi l’obiettivo di 120gCO2 per km al 2012, accompagnato da forti multe per chi non lo rispetta, e di 80 gCO2 per km al 2020.
Non lasciare che Germania e Francia vadano avanti con questo “sporco accordo”

Fai CLIC QUI per firmare la petizione

Ricordiamo che sulla colonna destra di questo blog, scorrendo in basso la pagina, è visibile un riquadro dove sono riportate tutte le cyber-azioni che possiamo intraprendere sul web a sostegno delle lotte di Greenpeace.


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20 marzo 2008

"Anche noi banditi per il clima" Invia la tua foto!

Greenpeace lancia oggi il sito web “I banditi del
clima” (www.greenpeace.it/banditi) per difendere il diritto di
protestare in nome dell’ambiente e della salute.

All'alba del 30 novembre 2007 gli attivisti di Greenpeace entrano nella centrale a carbone Enel di Brindisi Sud - la più inquinante d'Italia - e aprono striscioni di protesta sul tetto della centrale e sul grande carbonile all'aperto. Per ricordare che il carbone è il nemico numero 1 del clima!

Trascorso un mese, a 12 degli attivisti viene notificato da parte del questore di Brindisi il bando dalla città: dichiarati "socialmente pericolosi" viene loro vietato "di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per ANNI TRE". Come se si trattasse di delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica.

Greenpeace ha impugnato il provvedimento. Perché questa iniziativa del questore rischia di diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico.
Eccoli i "banditi" di Greenpeace. Studenti, lavoratori, madri e padri con un "pericoloso" obiettivo comune: difendere l'ambiente e la salute!

Difendi le azioni dirette e non-violente di Greenpeace! Unisciti ai banditi del clima.



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14 marzo 2008

Enel, Banca Intesa & il business dei rottami nucleari

Da Greenpeace.it:

Gli attivisti di Greenpeace fanno visita alle agenzie di Banca Intesa Sanpaolo. In tutta Italia hanno informato i clienti sulla decisione del Gruppo di finanziare il completamento di due reattori nucleari anni '70 a Mochovce in Slovacchia. È un progetto in cui è coinvolta Enel. La Banca ha già concesso una linea di credito di circa 100 milioni di euro, senza aver ricevuto alcuna garanzia sulla sicurezza dei reattori.

Per leggere l'intero articolo fai clic qui

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3 dicembre 2007

Si apre il vertice ONU a Bali - Quinto assalto Greenpeace in Italia, per dire NO al carbone

Attivisti di Greenpeace in azione nel porto di Brindisi, per dire NO al carbone.

© Greenpeace
Vietata l'archiviazione e la vendita. Guarda la Copyright policy per ulteriori informazioni.
ID Immagine: 1595117


"Dopo il blitz nella centrale di Cerano, questa mattina, attivisti di Greenpeace hanno effettuato un’altra azione di protesta, questa volta hanno tentato di simulare un attacco ad una nave carbonifera da oltre 36mila tonnellate, presso il molo di Costa Morena. Sulla fiancata della nave «Seaflower», gli attivisti hanno dipinto due messaggi in cui ribadiscono che il carbone è la prima causa del riscaldamento globale del Pianeta, ma poi sono stati bloccati e fatti allontanare dalle forze dell’ordine. L’azione è stata compiuta proprio oggi, tra le 7 e le otto del mattino, in concomitanza dell’apertura del vertice delle Nazioni Unite a Bali sui cambiamenti climatici. Presenti circa dieci attivisti su due gommoni e l’equipaggio composto da circa 30 persone, della nave di Greenpeace Arctic Sunrise. Restano comunque in allerta le forze di polizia, in quanto si ipotizza l’organizzazione a breve, di nuove manifestazioni."

Fonte: PugliaTv.it, vedi qui



"...Mentre i nostri attivisti sono in azione, a Bali si riuniscono i leader del mondo per parlare di clima. I risultati di questa Conferenza internazionale ci diranno se è possibile dare un futuro al Protocollo di Kyoto, mantenendo l'aumento della temperatura media del Pianeta al di sotto di +2°C, soglia di irreversibilità del fenomeno. Per fare questo è necessario che le emissioni di gas serra mondiali vengano stabilizzate al 2015, in vista di un loro dimezzamento al 2050.

E proprio in vista di Bali, Greenpeace nelle ultime settimane ha portato avanti una forte attività di denuncia contro la pericolosa dipendenza energetica dal carbone: dalla protesta in Sardegna contro Soru al blitz nella centrale Enel di Civitavecchia, dalla "visita" alla centrale di Brindisi all'azione via mare in corso contro una nave carbonifera.

L'Italia è un perfetto esempio di incoerenza politica sul tema del clima: pur appoggiando gli obiettivi di Kyoto a livello internazionale, non sta facendo nulla per ridurre le emissioni nazionali di CO2. Il Governo - azionista di maggioranza dell'Enel con il 30 per cento delle azioni - appoggia apertamente l'espansione del carbone in Italia voluto dalla Società..."

Fonte: Greenpeace.it, vedi qui il COMUNICATO



"Greenpeace chiede ai Governi riuniti a Bali di definire un percorso preciso per le trattative, in modo che i nuovi impegni per salvare il clima vengano definiti al massimo entro il 2009."

Altre azioni del genere sono state effettuate recentemente in India, Indonesia, Spagna, Regno Unito e Israele.


Il Movimento Nocoke è con Greenpeace






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2 dicembre 2007

Quarto assalto Greenpeace al carbone: dopo Porto Tolle, Cagliari e Civitavecchia, è la volta di Brindisi






© Greenpeace
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ID Immagine: 1591705



Venerdì 30/11/2007, Brindisi.

Un gruppo di attivisti ha effettuato un'azione dimostrativa all'interno della centrale a carbone di Brindisi Sud.
Alcuni operai della centrale Enel si sono radunati sul luogo dell'azione, ed hanno srotolato sulla facciata della centrale un grande striscione, recante al scritta: "Benvenuti"

"Solo pochi giorni fa, la foto action in mutande, l'azione alla centrale di Civitavecchia e la protesta contro la politica energetica promossa, in Sardegna, dal Governatore Soru. Oggi, all'alba, una nuova azione alla centrale Enel di Brindisi. Per ricordare a tutti che il carbone è il nemico numero uno per il clima."

[...]

"I nostri attivisti sono entrati all'interno dell'impianto e hanno aperto striscioni sia sul tetto della centrale, che sul grande carbonile all'aperto. Il banner più grande - 500 mq di striscione - è stato posto accanto al logo dell'Enel con la scritta "1st climate killer in Italy"

La centrale di Brindisi Sud è il primo impianto in Italia per emissioni di gas serra, con 14,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2006. Enel è la prima azienda 'clima killer' in Italia

[...]

Occorre investire su fonti rinnovabili e misure per l'efficienza energetica [...] E' questo, infine, il cuore della "Energy Revolution", la strategia globale di politica dell'energia proposta da Greenpeace.

L'Europa dovrà ridurre le proprie emissioni di almeno il 20 per cento entro 2020. Non ci sono alternative: per raggiungere questo obiettivo, l'Italia dovrà riportare le proprie emissioni sotto controllo e dire NO al carbone, chiudendo gli impianti obsoleti come quello Enel di Brindisi..."

VEDI QUI per l'articolo orginale e per altre foto dell'azione

"In Italia la prima fonte rinnovabile è l'efficienza energetica: investendo in misure di efficienza si potrebbe risparmiare al 2020 il 20% dei consumi elettrici nazionali - circa 100 miliardi di chilowattora - pari alla produzione di 6 centrali come quella di Brindi Sud.

A breve il Ministero per lo Sviluppo Economico definirà il nuovo Piano Nazionale di allocazione delle emissioni di CO2. Greenpeace Legambiente e WWF hanno già denunciato il rischio che, sotto la pressione di grandi gruppi industriali, vengano concessi aiuti di Stato alla produzione di energia elettrica da carbone."

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26 novembre 2007

Azione Greenpeace a Civitavecchia, contro il carbone e per una politica energetica responsabile

© Greenpeace
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ID Immagine: 1573452





Uno sforzo concreto ed immediato per incentivare lo sviluppo e l'impiego su larga scala delle energie pulite, un taglio immediato delle emissioni di CO2 che portano l'Italia lontana da Kyoto, un impegno per l'efficenza ed il risparmio energetico. Questo è quanto chiedono i cittadini che oggi con Greenpeace hanno partecipato alla "Photo Action" sotto documentata, "In mutande per Kyoto". Poche ma incisive misure sarebbero sufficienti in tempi brevissimi per permettere di risparmiare l'equivalente dell'energia prodotta dalla convertenda centrale Enel.



"...Otto climber sono saliti questa mattina all'alba su una delle gru del cantiere della centrale Torre Valdaliga Nord per protestare contro la riconversione a carbone dell'impianto, di proprietà dell'Enel.
Per fermare la protesta, Enel ha messo in pericolo la vita di una nostra attivista, Magdalena, facendo muovere la gru proprio mentre la ragazza si arrampicava. Magdalena è arrivata dalla Polonia per partecipare a questa azione

[...]
Occorre fare immediatamente marcia indietro sul carbone, a Civitavecchia, come in Sardegna. E puntare sulle rinnovabili. Serve inoltre un vero e proprio Piano Marshall per l'efficienza energetica che preveda l'introduzione di standard minimi di efficienza in tutti i settori, ad esempio con la messa al bando delle lampadine a incandescenza."



Altre immagini della giornata (da Greenpeace.it):








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23 novembre 2007

Azione Greenpeace a Cagliari. Sacchi di carbone per Soru

Fai clic qui per il comunicato intero.

Lo scorso settembre Greenpeace ha inviato una lettera alla Regione Sardegna per chiedere che il Piano Energetico Ambientale (PEARS) venga completamente ripensato in modo da garantire il massimo sviluppo dell'eolico e delle altre rinnovabili, e accantonare i progetti di espansione del carbone a Fiumesanto e nel Sulcis per ridurre le emissioni regionali di gas serra.

"Nessuna risposta alle nostre richieste è mai arrivata.
Soru ha invece chiesto che i contributi CIP6 per le fonti rinnovabili vengano dati al carbone nel Sulcis,
perpetuando lo scandalo delle assimilate a cui il Governo sta a fatica ponendo rimedio" denuncia Tedesco. "Nel caso il Governo pensasse di incentivare con i soldi per le rinnovabili lo sviluppo del carbone nel Sulcis, Greenpeace presenterà ricorso alla Corte di Giustizia europea".

La Sardegna è la Regione più ventosa d'Italia e bloccare l'eolico qui significa compromettere lo sviluppo delle rinnovabili in tutta Italia. Entro il 2012 la Sardegna potrebbe trarre dal vento la metà dell'energia elettrica di cui ha bisogno, raggiungendo la tanto acclamata indipendenza energetica. Per fare questo basterebbe solo il 3 per cento del territorio sardo.

Da un recente sondaggio condotto da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) e Greenpeace, risulta che il 90% dei Sardi non è contrario all'eolico, e il 60% pensa che l'eolico sia un'opportunità positiva per la Sardegna. L'Isola potrebbe effettivamente diventare leader nello sviluppo delle rinnovabili nel Mediterraneo, creando un bagaglio di competenze e professioni a livello locale per una nuova "occupazione pulita".

"Pochi giorni fa l'IPCC ha presentato il quarto rapporto sui cambiamenti climatici - spiega Tedesco - il tempo a nostra disposizione per evitare i peggiori impatti sta velocemente esaurendosi. Le emissioni mondiali di gas serra devono essere stabilizzate al 2015 e occorre una rivoluzione energetica pulita fondata su rinnovabili ed efficienza energetica. Il carbone non può avere spazio nel nostro futuro".

Domani sabato 24 novembre la nave "Artic Sunrise" di Greenpeace, attraccata al porto di Cagliari, sarà aperta al pubblico per visite.


Grazie a Roberto Pirani - Rete naz. Rifiuti Zero per la segnalazione



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22 novembre 2007

Appuntamento sotto la Arctic Sunrise, in MUTANDE NERE!


"Greenpeace lancia l'iniziativa "In mutande per Kyoto". L'Italia è in forte ritardo sugli obiettivi di Kyoto. Per protestare contro le inadempienze del Governo italiano, Greenpeace invita tutti a partecipare alla foto action "in mutande" a bordo del suo storico rompighiaccio, Artic Sunrise. Ci metteremo tutti in mutande per ricordare al Governo che con questa politica non andiamo da nessuna parte, tanto meno a Bali – dove, a dicembre 2009, si terrà il nuovo vertice sul clima delle Nazioni Unite [...]

L'appuntamento è per lunedì 26 novembre, ore 9.30, porto di Civitavecchia, sotto la prua della Artic Sunrise."

Indicazioni pervenute da Greenpeace:

"La photo-action avrà come obiettivo la denuncia all'opinione pubblica che il nostro governo è assai lontano dal raggiungimento degli obbiettivi di Kyoto, che non abbiamo una piano energetico nazionale che possa reggere in termini di efficienza ed energie rinnovabili, e che possa invertire la tendenza all'uso ed alla dipendenza dalle fonti fossili. Di conseguenza, noi italiani, ci ritroviamo tutti in mutande!!

Le istruzioni per l'uso sono poche e molto semplici:
- data, orario e luogo di ritrovo: lun. 26/11/07, ore 09:30, sotto la prua della nave Arctic Sunrise c/o molo 6 - porto di Civitavecchia.

Cosa portare: è importante che riusciate a portare un paio di mutande NERE. L'impatto di una mutanda nera su un corpo bianco è sicuramente una componente che non possiamo sottovalutare e che darà un valore aggiunto alla fotografia(se proprio non le avete e non riuscite nemmeno a comparle, non rinunciate alla fotografia e venite con le vostre mutande preferite). Un paio di ciabatte, un accappatoio..."


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17 novembre 2007

Greenpeace: in mutande per Kyoto

Fai clic sull'immagine per iscriverti all'iniziativa!

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13 novembre 2007

Immagini dal WEC, dove i potentati economici parlano del nostro futuro

Una cosa è certa: la macchina da guerra delle lobbies carbonare non è intenzionata a fare prigionieri. Altrettanto certo è che -pur rappresentando l'unico futuro possibile- le energie rinnovabili sono ancora oggi un tabù per i governi, ed infatti restano in secondo piano al WEC.

Un primo resoconto dal sito di Carta, vedi qui.

All'interno della sala dove lobbisti e fantocci governanti sono riuniti, prende la parola Prodi, e a quel punto fa irruzione Greenpeace:

QUIT NUCLEAR MADNESS
ENERGY REVOLUTION
NOW!


Aggiornamento al 16/11/2007:
Greenpeace irrompe di nuovo al WEC, per denunciare la politica energetica di ENEL:


ENEL e il caso MOCHOVCE:

ENEL e il caso BELENE:

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9 novembre 2007

Campagne Greenpeace

Scrivi al Presidente della Commissione Manuel Barroso e ai Commissari Dimas, Kyprianou, Fischer-Boel e Frattini. E chiedi di bloccare la coltivazione di Ogm in Europa!
http://www.greenpeace.it/ogm/dimas

Ti ricordo inoltre che, in questo periodo, è attiva un'altra cyberazione a livello italiano per chiedere alla grande distribuzione - Coop, Auchan ed Esselunga – di eliminare dagli scaffali le lampadine incandescenti, sprecone e nemiche del clima. Dopo 10 giorni siamo a più di 3000 email inviate. Ma dobbiamo fare molto di più. Partecipa adesso!
http://www.greenpeace.it/incandescenti/scrivi.php

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28 ottobre 2007

Greenpeace in azione per l'efficienza energetica

Comunicato stampa

Il 27 ottobre Greenpeace ha effettuato un blitz dimostrativo a Roma, presso il centro commerciale di Auchan Casal Bertone (via Pollio), per chiedere al Gruppo di rimuovere le lampadine incandescenti dagli scaffali dei propri punti vendita in Italia, come misura per limitare le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici.
Le tradizionali lampadine incandescenti disperdono sotto forma di calore oltre il 90% dell’energia elettrica consumata, e solo il 10% si trasforma in luce. È un enorme spreco di energia che potrebbe essere evitato utilizzando invece lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza che permettono di abbattere i consumi dell’80%.
“I cambiamenti climatici sono la più grave crisi ambientale di oggi e occorrono misure concrete e immediate per fronteggiare il fenomeno” spiega Maria Stella Carbone, coordinatore del gruppo locale di Greenpeace a Roma. “Puntare sull’efficienza è il modo più economico per limitare i consumi energetici e ridurre le emissioni di gas serra. Chiediamo ad Auchan di prendere un impegno concreto per la salvaguardia del clima e rimuovere le lampade incandescenti dai propri scaffali al più presto”.
La semplice messa al bando delle incandescenti nel settore residenziale in Italia permetterebbe di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all’anno, pari a circa 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno. Sarebbe una misura a costo nullo per lo Stato, con risparmi in bolletta per i consumatori pari a circa 1 miliardo di euro all’anno.
“La vera soluzione per fronteggiare i cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza energetica del Paese è l'efficienza, altro che carbone e nucleare” conclude Maria Stella Carbone. Il rapporto di Greenpeace “La rivoluzione dell’efficienza” indica che tramite misure di efficienza energetica in tutti i settori, e non solo nell’illuminazione, si potrebbero risparmiare al 2020 circa 100 miliardi di chilowattora all’anno, pari alla chiusura di 15 centrali da 1000 MW.
27/10/2007

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19 ottobre 2007

"Greenpeace oggi a Rovigo per Porto Tolle"




Leggi qui
il comunicato di Greenpeace

"...Il carbone è il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra, tre volte tanto il gas naturale. Con la sola conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, si avranno circa 11 milioni di tonnellate di nuove emissioni di CO2 in atmosfera, mentre dovremmo abbatterne 100 milioni per rispettare Kyoto. Oltre Porto Tolle e Civitavecchia, dove Enel sta già procedendo con i lavori di conversione, sono a rischio carbone anche altri impianti in Sardegna. [...] Fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica sono la vera soluzione per abbattere emissioni e favorire l’indipendenza energetica del Paese. Secondo lo stesso “Piano Nazionale per l’efficienza energetica” di Confindustria in Italia si potrebbero risparmiare entro il 2014 oltre 13 miliardi di kilowattora (TWh) con interventi di efficienza per l’illuminazione solamente nel settore terziario, più di quanta energia produrrà un domani il nuovo impianto dell’Enel a Porto Tolle, circa 12 TWh."

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Stoccaggio di CO2 nel sottosuolo: una scusa per rinviare gli investimenti nelle rinnovabili

"In Germania arrivano al pettine i nodi della CO2 capture and storage": così titola Greenreport, con un articolo piuttosto interessante, visibile a questo link

"...in Germania (ed anche in Italia, diverse associazioni ambientaliste) Bund, Greenpeace e Germanwatch, un’associazione che si occupa di riscaldamento climatico, sollevano molti problemi sull’efficacia - CO2 capture and storage - e sulla sua sicurezza per l‘ambiente e la salute per i rischi di fuga di gas e dei trasporti di CO2. Ma le perplessità sono soprattutto sul modello energetico che la Ccs sottintende con l’argomentazione della tecnologia provvisoria fino a che le energie rinnovabili non saranno in grado di coprire i bisogni di energia. «La Ccs - dicono le tre associazioni ambientaliste tedesche - permette di proseguire la produzione di energia a carbone e ritarda ancora l’espansione delle energie rinnovabili. In più il costo di ogni tonnellata di CO2 stoccata è valutata tra i 40 e i 60 euro, mentre i fornitori di energia da carbone si sono visti allocare quote di emissioni di CO2 gratuite che offrono loro un margine di manovra supplementare»..."

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11 luglio 2007

Governo latitante su Kyoto

Governo Prodi latitante e connivente con le lobby del carbone(click sui link):

Greenpeace al Governo: CO2 l'Italia peggiora, esiste un piano?

Energia e carbone: governo punta su sviluppo carbone

E' il fallimento della democrazia, il fallimento della cosa pubblica, che soccombono sotto la ricerca del profitto, unico obiettivo di quanti ancora sostengono la menzogna del carbone pulito. Tutto questo deve cambiare.

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22 maggio 2007

WWF, Greenpeace, Legambiente: appello contro il carbone a Civitavecchia

Appello congiunto lanciato oggi da Legambiente, Greenpeace e WWF in occasione della seduta congiunta dei Consigli provinciali di Roma e Viterbo. Vedi http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3931

"...Bloccare i lavori di riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia e riaprire la Valutazione di impatto ambientale, perché il carbone è la fonte fossile a maggiori emissioni specifiche di anidride carbonica. Questo l’appello congiunto lanciato oggi da Legambiente, Greenpeace e WWF in occasione della seduta congiunta dei Consigli provinciali di Roma e Viterbo.
“E’ giunto il momento che l’Enel e il governo si rendano conto del grave errore – dicono le tre associazioni ambientaliste -. In questi anni i danni sull’ambiente e sulla salute del progetto di riconversione della centrale di Torre Valdaliga sono stati ampiamente documentati da comitati di esperti indipendenti”.
Il carbone usato a Civitavecchia produrrà veleni e polveri sottili non filtrabili e fonte di tumori e danni al sistema nervoso e circolatorio che arriveranno anche nei cieli di Roma. Gli inquinanti prodotti dalla centrale contribuiranno a peggiorare la situazione già preoccupante delle polveri sottili emesse dal traffico nella capitale”.
L’Italia è in ritardo cronico rispetto alle politiche di Kyoto per difendere il nostro pianeta dall’effetto serra e dai mutamenti climatici e promuovere l’utilizzo del carbone è in totale controtendenza con quelli che sono gli obiettivi nazionali per il contenimento delle emissioni di gas serra.. L’Europa ha inoltre recentemente fissato nuovi obiettivi di riduzione assai più restrittivi per il 2020. “Lo sforzo da fare sarà enorme – concludono Legambiente, Greenpeace e WWF -: il carbone non è un’opzione praticabile”.


Rubbia
ritorna sul tema emissioni di Co2: http://www.montagna.tv/?q=node/5048, http://guide.dada.net/no_global/interventi/2007/05/295734.shtml

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2 maggio 2007

Cambiare si deve

Intervento di Greenpeace all'Ipcc - Bangkok
vedi il link: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=7191

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