Comunicato Fed. Verdi - Civitavecchia
Sostenemmo con entusiasmo la candidatura di un uomo che si proponeva come sbarramento contro le tante vessazioni di una democrazia immatura. Oggi è definitivamente tramontata la speranza in un Amministratore fedele. Oggi è impossibile assegnare al Presidente Marrazzo un giudizio meno severo di quello che attribuimmo al suo predecessore di destra.
Egli regala ad Enel, dopo tante parole buttate al vento, un accordo a perdere. L’Osservatorio sulla salute dei cittadini è un insulto alla loro intelligenza: si dà per scontato quello che tutti sanno, che ci saranno malati terminali e morti: ma almeno adesso quei malati e quei morti saranno monitorati, cioè contati!... Non dice, non può dire, né quando né come il mostro verrà fermato. Dice invece, e chiaramente, quanto costano quei morti, i denari di Giuda distribuiti con pessima coscienza.
Quell’accordo vuoto e vergognoso è stato siglato sulla testa e in assenza dei cittadini che a migliaia si sono battuti ed ancora si batteranno, anche con digiuni lunghi e pericolosi, contro il mostro che vorrebbe condizionare la loro vita, la salute e l’economia. Con la potenza di fuoco del denaro, si è consumato un ricatto indecoroso ai danni di Amministrazioni locali di destra e di sinistra, si è comprato il loro assenso. Salvo poi lagnarsi dell’antipolitica dilagante.
Per quanto ci riguarda, il nostro Partito e i Verdi di Civitavecchia continueranno a battersi per la transizione verso modelli di sviluppo ben diversi da quelli accettati supinamente nella nostra Regione. In futuro, gli accordi politici che stringeremo saranno soltanto con Partiti capaci di essere a fianco dei cittadini.
I Verdi di Civitavecchia - 5 luglio 2008
5 luglio 2008
"IMPEDIRE LA RICONVERSIONE DELLA CENTRALE A CARBONE”: PAROLE SCOLPITE NELLA NOSTRA MEMORIA MA SCRITTE SULLA SABBIA DEL PROGRAMMA DI PIERO MARRAZZO"
"Il trionfo della morte"
Comunicato
Non dovremo più recarci al museo del Prado di Madrid per visionare il dipinto "Il trionfo della morte" di Peter Bruegel. La tristezza che ispira quell’opera oggi la possiamo ritrovare tutta nella nostra terra.
Nel quadro del pittore fiammingo sono rappresentati gli stati d’animo più disparati dell’uomo nei confronti della fine incombente: dall’elegiaca rassegnazione allo sgomento, dall’inutile ribellione all’incoscienza.
Sono purtroppo queste le sensazioni che albergano nei cuori di quanti per otto lunghi anni hanno lottato come leoni per vedere riconosciuto il loro diritto alla salute calpestato senza vergogna dai poteri forti e dalle istituzioni dello Stato. Ieri, 4 luglio, la morte era impersonata da quella stretta di mano fra il Governatore Marrazzo e l’Amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti, accompagnata dal sorriso sardonico del Governatore. Come nell’opera di Bruegel uno scheletro a cavallo semina terrore con la sua falce, nel nostro territorio l’inquinamento miete indiscriminatamente vittime innocenti e la latitanza delle istituzioni toglie ai disperati che tentano di salvarsi ogni via di fuga.
Ormai sono tutti contenti e soddisfatti. Il Governatore Marrazzo dice di aver trovato un “equilibrio tra territorio e politica” rinnegando le promesse fatte in campagna elettorale; l’ing. Conti giura che per tranquillizzare i cittadini ridurrà ulteriormente le emissioni “massiche” dalla ciminiera (sic!); i Sindaci torneranno dai loro concittadini con le tasche ricolme di soldi sporchi di “polveri fini” che andranno come manna dal cielo a riempire le vuote casse dei Comuni. Tutti sereni e sorridenti come se non ci fossero perdenti.
I perdenti invece ci sono e hanno il volto dei malati, dei bambini, dei vecchi e di tutta la povera gente che non ha voce in capitolo e che vede sacrificata sull’altare dell’interesse nazionale il proprio diritto alla difesa dell’ambiente e della salute.
Così va il folle mondo!
Civitavecchia, 5 luglio 2008
Coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute.
"Centrale a carbone, dopo la denuncia contro l’ENEL il Comitato Cittadini Liberi diffida il sindaco di Tarquinia"
Comunicato
Il Comune di Tarquinia, fin da quando fu proposta la riconversione a carbone della centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, ha più volte deliberato all’unanimità la contrarietà a tale progetto, individuando nel carbone il combustibile fossile più pericoloso per la salute e l’ambiente. Infatti
con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 60 del 29.11.2006, approvata all’unanimità, il Sindaco e la Giunta si impegnano “ad esprimere in maniera inequivoca la contrarietà alla politica bieca delle “compensazioni” per i danni provocati al territorio dall’uso del carbone.” . Agli atti anche la deliberazione del Consiglio Comunale n. 1 del 12.04.07, approvata all’unanimità, che recita “…chiediamo ai partiti e alle coalizioni elettorali di Tarquinia che esprimano, con dichiarazioni pubbliche il loro impegno ad inserire nei propri programmi elettorali un no inequivocabile alla logica delle “compensazioni” : vanno rifiutati senza tentennamenti i soldi di chi ha scelto il carbone , per dare una mano a chi vuole mettere sotto silenzio le popolazioni inquinate accattivandosele con contributi per acquistare ambulanze, allestire centri per disabili, costruire campi sportivi, ecc,. non vogliamo i finanziamenti che puzzano di carbone” e, “impegna il Sindaco e la Giunta a rifiutare ogni tipo di contribuzione diretta ed indiretta volta a catturare il consenso con una sorta di monetizzazione del rischio a cui è sottoposta la popolazione dell’intero comprensorio”;
Considerato che le suddette deliberazioni sono tuttora vigenti e che ogni eventuale accordo sottoscritto costituirebbe libero arbitrio da parte del sottoscrittore in palese violazione di atti pubblici approvati dal Consiglio Comunale di Tarquinia nel suo ruolo di massima assise cittadina deputata a determinare gli indirizzi politico amministrativi dell’ente locale; i firmatari diffidano il Sindaco, o suo eventuale rappresentante, a sottoscrivere qualsiasi accordo e/o convenzione con la Regione Lazio, con ENEL S.p.a. e con qualsivoglia altro soggetto istituzionale e/o privato, che preveda da parte del Comune di Tarquinia l’accettazione di contributi economici comunque motivati, diretti o indiretti, correlati all’accensione o all’esercizio dell’impianto della centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia nella nuova conformazione a carbone.
La diffida è stata depositata oggi. Clicca qui per il testo integrale.
Comitato dei Cittadini Liberi
Per contatti: com.difesasalute@alice.it
4 luglio 2008
Carbone pulito, mare pulito, politica pulita...Gli ossimori che gravano sulla nostra testa.
Leggete di seguito come ormai è ridotta la nostra -un tempo- bella terra.
"Mare pulito, il Lazio maglia nera. In Italia peggio soltanto la Campania. Ma i parametri Ue promuovono le coste" di Renata Mambelli (da Repubblica.it)
Una buona notizia e una cattiva, per i bagnanti di Roma e dintorni: la buona è che le acque dei mari italiani sono tra le migliori d´Europa, la cattiva è che il Lazio è al penultimo posto per la qualità del suo mare, superato, nel record negativo, solo dalla Campania.
Sono questi i dati che emergono dal rapporto "Acque di balneazione 2008" che è stato presentato ieri dal ministero del Lavoro, quello della Salute e quello delle Politiche Sociali. Un rapporto che si attendeva da tempo e che fa una fotografia delle coste e delle spiagge italiane abbastanza lusinghiera. La qualità del nostro mare risulta infatti in conformità ai parametri microbiologici indicati nella Direttiva Europea vigente e dei 5.170 chilometri di costa sottoposti a controllo, sui 7375 della costa italiana, 4.970 sono balneabili, il 96,2% del totale.
Tutto bene, dunque? Non proprio. Perché nella nostra regione, il Lazio, questa percentuale vira verso il basso e scende al 93%, a pari merito con la Calabria. Peggio sta solo la Campania, che ha solo l´81% delle coste balneabili.
Si potrebbe obiettare che è, comunque, una buona percentuale, ma questo non è poi così vero visto che molte spiagge del Lazio hanno una fama di eccellenza, e che tra esse alcune sembrano non meritare del tutto questa fama. Per chi volesse andare a controllare da vicino lo stato della spiaggia dove prende i suoi bagni il Ministero della Salute ha da oggi messo a disposizione un sito, all´indirizzo: www. collaudo. portaleacque. it.
Spulciando tra i dati pubblicati in questo sito si può avere un´immagine veritiera della qualità delle spiagge laziali e romane in particolare. La premessa è che, naturalmente, parte della costa non è balneabile a causa dei porti, dei poligoni militari (come in una zona della spiaggia di Nettuno), delle centrali, come Torrevaldaliga, e infine delle spiagge presidenziali. Detto questo, però, ci sono 20 chilometri e mezzo di spiagge, nel Lazio, che non sono balneabili a causa dell´inquinamento.
Inquinamento che in molti casi è portato dai fiumi. Ed ecco che sono proibite ad ombrelloni e bagni a Cerveteri la foce del fiume Zambra, a Fiumicino la foce del Tevere, naturalmente, ma anche dell´Arrone, a Ladispoli la foce del Fosso Vaccina e a Santa Marinella, una delle spiagge più familiari per i romani, la foce del Fosso Quartaccio, del Fosso Santa Maria Morgana, del Fosso delle Guardiole.
La questione degli scarichi di questi fossi e fiumi non è da sottovalutare perché in realtà peggiora la qualità delle acqua limitrofe, anche se queste rientrano nei parametri di non inquinate. Anche Formia patisce gli scarichi di fossi senza depuratori, come Minturno, Ponza e Sabaudia, autentiche perle del mare laziale. Non va meglio, purtroppo, per quanto riguarda la balneabilità dei laghi: il problema delle foci dei fossi penalizza anche il lago di Bolsena e quello di Bracciano.
Ma se le spiagge del Lazio lasciano a desiderare, la stessa cosa non si può dire di quelle della capitale. Sono solo due le spiagge vietate alla balneazione per i romani, infatti: una è quella che confina col fosso Pantanello, l´altra è, appunto, la spiaggia privata del presidente della Repubblica.
(03 luglio 2008)
3 luglio 2008
Nuova denuncia contro enel
CENTRALE A CARBONE DI TVN: IL COMITATO DEI CITTADINI LIBERI DENUNCIA L'ENEL
Nel mese di maggio si è svolta sull'Aurelia, nel comune di Tarquinia, la grande manifestazione contro il carbone, che ha visto la partecipazione di oltre 4000 persone e 250 trattori. Nei giorni precedenti, dopo che il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola ha dato la sua adesione alla manifestazione, l’Enel ha annunciato ufficialmente l’interruzione dei rapporti con il Comune etrusco. “L’Enel – riferiva la s.p.a. elettrica in un comunicato diffuso, – prende atto della decisione del sindaco di Tarquinia di partecipare alla manifestazione. Tale decisione è incompatibile con le modalità istituzionali di dialogo, pertanto, l’Enel interrompe il confronto con il Comune di Tarquinia, mentre prosegue il rapporto collaborativo con il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e gli altri comuni del territorio, con l’obiettivo di onorare gli impegni relativi ai “Tavoli della salute e dello sviluppo” stabiliti con il Governo e con la Regione”.
Come anche riportato a seguito dei Tavoli, su alcuni organi di informazione, per il Comune di Tarquinia si parlava di una compensazione di 15 milioni di euro. Appare chiaro che la concessione di una somma così ingente o di qualsiasi altra cifra è un tentativo di condizionare le scelte amministrative, ancora più evidente allorché l’esborso di denaro fosse subordinato alla mancata partecipazione del Sindaco di Tarquinia ad una manifestazione di liberi cittadini contrari alla conversione a carbone, e quindi tendente a far assumere al Sindaco di Tarquinia provvedimenti a favore dell’Enel s.p.a. in contrapposizione con i diritti primari dei cittadini, quali il rispetto della salute ed altro. Per questo il Comitato dei Cittadini Liberi si è rivolto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma chiedendo di verificare se nei fatti riportati ricorrano ipotesi di reato nei confronti del Presidente dell’Enel s.p.a. o di chiunque altro, anche in concorso, quali la corruzione e/o l'istigazione alla corruzione e/o violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale (art. 336 cod. pen.) considerato che oggetto giuridico tutelato è il buon funzionamento ed il prestigio della pubblica amministrazione in relazione alla libertà dei funzionari nel compimento degli atti del proprio ufficio.
Comitato dei Cittadini Liberi
Alcuni dati sul grave inquinamento proveniente dalle attività del porto di Civitavecchia
Porto di Civitavecchia: "la quantità emessa di inquinanti è molto elevata e potrebbe mettere a serio rischio la salute delle popolazioni del comprensorio di Civitavecchia, quella di tutti coloro che lavorano all'interno del porto stesso e la salute delle migliaia di turisti che sbarcano dalle navi crociera."
Civitavecchia 30/06/2008
Alla Procura della Repubblica di Civitavecchia
Al Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo
Il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio) e la Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE - Civitavecchia) espongono quanto segue.
L'Osservatorio Ambientale di Civitavecchia (clicca qui per scaricare il documento) ha valutato le emissioni annuali di inquinanti, causate dall’attività portuale (rif. anno 2005), in:
NOx 3.784 ton/anno
SO2 3.648 ton/anno
VOC 121 ton/anno
Polveri 464 ton/anno.
La quantità emessa di inquinanti è molto elevata e potrebbe mettere a serio rischio la salute delle popolazioni del comprensorio di Civitavecchia, quella di tutti coloro che lavorano all'interno del porto stesso e la salute delle migliaia di turisti che sbarcano dalle navi crociera.
Poiché gravissime patologie cardiovascolari (infarto cardiaco o ictus cerebrale ischemico/emorragico) possono occorrere solo dopo poche ore dall'esposizione anche a livelli non particolarmente alti di polveri sottili (1) e ozono (2,3), il Coordinamento dei Medici chiede che sia installata all'interno del porto una centralina di rilevamento dei maggiori inquinanti.
Tale richiesta anticipa una delle prescrizioni contenute nella Valutazione di Impatto Ambientale per la conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord che a pagina 32 cosi recita:
Prescrizioni relative ai limiti alle emissioni ed alla qualità dell’aria:
Stazioni di monitoraggio; dispositivi per il controllo delle emissioni diffuse di polveri: Dovrà essere messo in atto, secondo un protocollo da concordare con ARPA Lazio, l’aggiornamento delle stazioni di Monitoraggio gestite da ENEL secondo le specifiche riportate nello Studio di Impatto Ambientale; a queste dovrà essere aggiunta una stazione di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico finalizzata alla caratterizzazione dell’impatto sulla qualità dell’aria derivante dalle banchine carbone e calcare/gesso/ceneri, ed un sistema per il rilevamento in continuo, sulla sorgente costituita dal sistema di scarico di carbone dalla nave, delle emissioni diffuse di polveri.
Even Low Levels of Air Pollution May Pose Stroke Risk. Annals of Neurology, published online May 28, 2008.
Ozone Europea, Baseline Scenario for The Clean Air for Europe -CAFE – Feb. 2005.
Ozone modifies associations between temperature and cardiovascular mortality: analysis of the NMMAPS data Online First Occup Environ Med 2007; doi: 10.1136/oem.2007.033678).
Coordinamento Nazionale Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE - Civitavecchia)
Nel mondo continua la forte crescita delle rinnovabili.
(ANSA) - ROMA, 1 LUG - Un po' per le preoccupazioni per il riscaldamento globale, un po' per la crescita impetuosa del prezzo del petrolio, il mondo, e in maniera particolare quello economico, sta scegliendo sempre di piu' l'energia verde. Lo afferma il rapporto annuale dell'Unep, l'agenzia Onu per l' ambiente, secondo cui gli investimenti pubblici e privati in rinnovabili sono cresciuti del 60% nel 2007 rispetto al 2006, raggiungendo la cifra di 148 miliardi di dollari. Secondo il rapporto, il 23% di tutta la nuova energia installata lo scorso anno viene da fonti 'verdi', dieci volte di piu' di quella nuova ottenuta dal nucleare, e ormai le rinnovabili sono il 5,4% della produzione energetica mondiale.
''Queste cifre sono molto interessanti - commenta Carlo Manna, responsabile del centro studi dell'Enea - e conferma che l'industria nel mondo ha sempre maggior interesse verso l'eco-energia, mentre da noi si parla ancora troppo dei costi e troppo poco delle opportunita' da questo tipo di investimenti''. Ecco i principali numeri del rapporto: - CRESCONO EOLICO E SOLARE: la maggior parte dei nuovi investimenti riguarda l'eolico, con 50,2 miliardi di dollari, ma anche il solare sta crescendo impetuosamente, al ritmo medio del 254% all'anno dal 2004, e ha raggiunto i 28,6 miliardi di dollari. In particolare viene dal vento il 40% della nuova energia europea e il 30% di quella statunitense. In marzo e' stata superata la soglia dei 100 gigawatt totali ottenuti dal vento. Al terzo posto nella classifica dei nuovi investimenti, dietro a vento con il 43% e sole con il 20 ci sono i biocarburanti con il 17%, mentre al quarto le biomasse e l'energia dai rifiuti, con il 9% ma con un ritmo di crescita del 400% all'anno; - L'EUROPA SPENDE DI PIU': la fetta maggiore degli investimenti viene dall'Unione Europea, con quasi 50 miliardi di dollari, seguiti dagli Stati Uniti. In rapida ascesa India, Cina e Brasile, che insieme raggiungono il 22%. Ancora molto indietro l'Africa: pur avendo aumentato considerevolmente gli investimenti questi sono fermi a 1,3 miliardi di dollari. '''Lo sforzo dell'Europa e' necessario - spiega Manna - per recuperare rispetto a Usa e Giappone che investono da molto piu' tempo''; - ITALIA FANALINO DI CODA EUROPEO: il rapporto non presenta dati specifici sull'Italia: ''Abbiamo incluso nel rapporto solo le prime dieci nazioni per ogni tecnologia e per investimenti - spiega Eric Usher, uno degli autori del rapporto - e l'Italia non ne fa parte''. Il nostro paese e' ultimo nella Ue per investimenti: ''Da un rapporto che abbiamo stilato e che presenteremo a meta' mese emerge che siamo ultimi insieme alla Finlandia - spiega Manna - basti pensare che da noi si spende in ricerca e sviluppo qualche centinaio di euro, mentre la Germania ne spende quattromila. Da noi scontiamo il fatto di non avere ancora una 'road map' precisa di cosa fare, al contrario degli altri, e anche una certa farraginosita' nelle procedure burocratiche''; - PROSPETTIVE FUTURE: il trend positivo, secondo il rapporto, e' destinato a continuare: ''Dopo un rallentamento nei primi tre mesi del 2008 - si legge - nei secondi tre si e' avuto un aumento del 34%''. Tutti questi investimenti sono in gran parte privati, mnentre il pubblico contribuisce per circa il 20%: nel 2007 si sono raggiunti i 23,4 miliardi di dollari, una cifra raddoppiata rispetto all'anno prima. (ANSA). KYK Fonte
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2 luglio 2008
L'ozono sembra essere la chiave dell’aumento delle morti per cause cardiovascolari durante le ondate di calore
"CI SEMBRA INDISPENSABILE CHE LA POPOLAZIONE SIA INFORMATA CHE LE MORTI DURANTE LE ONDATE DI CALORE SONO DOVUTE IN PARTE AD UNA MAGGIOR TOSSICITA’ DEGLI INQUINANTI CAUSATA DALL’AUMENTO DELLA TEMPERATURA."
Secondo la direttiva 2003/4/CE, il non rendere disponibili al pubblico tali informazioni rappresenta la violazione di un diritto sancito dalla Commissione Europea.
Dal Rhenish Institute for Environmental Research at the University of Cologne ci giungono i dati sulle previsioni per l’ozono in Italia per oggi, domani e dopodomani.
In gran parte della penisola i livelli saranno molto alti.
Ai fini della protezione della salute umana, secondo l’Unione Europea, i limiti dei livelli massimi di ozono, calcolati nella media di otto ore, non devono superare i 120 mg /m3.
L’esposizione all’ozono, un inquinante secondario, provoca: respiro rapido e superficiale, irritazione delle vie respiratorie, tosse, spasmo bronchiale, riduzione della funzionalità polmonare, riacutizzazione dell’asma, riduzione della capacità del sistema immunitario nel combattere le infezioni batteriche, riduzione della performance atletica, congiuntivite, nascite premature, neonati di basso peso, possibile morte improvvisa del lattante, malformazioni congenite, riduzione dello sviluppo polmonare, possibili “modificazioni” a livello del cervello che renderebbero in qualche modo più sensibile l’organismo all’azione degli inquinanti (U.S. EPA. Air quality criteria for ozone and related photochemical oxidants; 600/P-93/004aF).
L’ozono sembra essere la chiave dell’aumento delle morti per cause cardiovascolari durante le ondate di calore (Occup. Environ Med 2007).
L’ozono si forma dalla ossidazione di composti organici volatili (VOCs) in presenza di NOx e dei raggi solari. I VOCs rappresentano il combustibile mentre gli NOx agiscono come una sorta di catalizzatori della reazione di ossidazione poiché non diminuiscono durante la reazione chimica che porta alla formazione di ozono. La fotochimica dell’ozono è un processo complesso e fortemente non lineare (European Commission - Ozone Position Paper).
Ad ogni aumento di un grado Celsius di temperatura corrispondono, negli Stati Uniti, circa 1000 decessi per inquinamento e circa il 40 % di queste morti è causata dall'ozono (GEO. RES. LETT, V. 35, L03809, doi:10.1029/2007GL031101, 2008).
CI SEMBRA INDISPENSABILE CHE LA POPOLAZIONE SIA INFORMATA CHE LE MORTI DURANTE LE ONDATE DI CALORE SONO DOVUTE IN PARTE AD UNA MAGGIOR TOSSICITA’ DEGLI INQUINANTI CAUSATA DALL’AUMENTO DELLA TEMPERATURA.
QUESTI DATI VENGONO NASCOSTI ALL’OPINIONE PUBBLICA CHE PENSA CHE IL PROBLEMA SIA ESCLUSIVAMENTE IL CALDO
IN BASE A QUESTE PREVISINI, SI RACCOMANDA DI NON PASSARE MOLTO TEMPO ALL’APERTO, SOPRATTUTTO NELLE ORE PIU’ CALDE, PER GLI ALTI LIVELLI DI OZONO.
LA RACCOMANDAZIONE VALE PRINCIPALMENTE PER I SOGGETTI PIU’ SENSIBILI COME GLI ANZIANI, I BAMBINI E GLI AMMALATI.
Giovanni Ghirga
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
1 luglio 2008
Il Consigliere Fortuna scrive a Marrazzo
"Centrale enel a carbone. Il consigliere Fortuna scrive al consiglio provinciale e bacchetta Marrazzo sulla scelta delle 'compensazioni." Fonte
All'attenzione del Consiglio Provinciale di Viterbo
e p.c. Al Presidente della Regione Lazio
On. Piero Marrazzo
Ai presidenti dei Gruppi Consiliari Regionali
Ai componenti la Giunta Regionale.
Al Sindaco di Viterbo, On. Giulio Marini
Marrazzo prometteva fuoco e fiamme contro il carbone a Civitavecchia, ma oggi -tre anni dopo la sua elezione- si avvia a firmare con ENEL l'accordo per le cosiddette 'compensazioni'.
Come se non bastasse invita una serie di sindaci fare lo stesso e a spartire una discreta quantità di soldi. Milioni di euro di cassa, convertibili in tutto ciò che questi primi cittadini ritengano utile a farsi rieleggere.
Porchette alle feste paesane, qualche marciapiede rifatto, qualche assunzione precaria in vista del voto, una fontana restaurata, oppure una rotatoria?
Si badi che a Tarquinia, ma anche altrove, una’ rotonda’ può arrivare a costare da sola una mezza milionata di euro, con ciò possiamo farci un'idea di come sia possibile finire in fretta persino 10 milioni.
Queste elargizioni, apparentemente ingenti, non possono compensare ovviamente le vite umane perdute, ma va tuttavia sottolineato che nemmeno si avvicinano a compensare i danni materiali che verranno prodotti dal carbone di TVN a discapito della collettività.
L'indotto di agricoltura e turismo nella Tuscia Litoranea si aggira attorno ai cento milioni di euro.
Il carbone ne determinerà un forte ridimensionamento, a cominciare dalle molte e pregiate coltivazioni alimentari, che verrebbero giocoforza rimpiazzate da coltivazioni 'no-food' ( 'no-cibo') per via degli inquinanti riversati sull'entroterra.
Per questa ragione, oltre che per la difesa della propria salute, le organizzazioni degli agricoltori si sono unite in blocco alla lotta degli altri cittadini contro il carbone a Civitavecchia.
La logica delle compensazioni
Anche se le elargizioni di ENEL vengono chiamate compensazioni, non mi pare che abbiamo a che fare con un meccanismo di (perversa) logica compensatoria del danno.
Non è la pretesa di 'compensare' morte e malattia con denaro, ma un calcolo più pratico che sottende le profferte ai comuni. Più che altro mi pare si tratti di iniettare liquidità nei bilanci di alcuni paesi, ciò dovrebbe facilitare i sindaci di ENEL a creare consenso elettorale intorno a sé.
Calcolo la cui validità è tutta da dimostrare, visto che in ballo c'è la salute della gente ed un movimento di presone forte e grande.
Fatto sta che di fronte a quei soldi, che per ENEL sono briciole, a molti viene subito l'acquolina in bocca.
Allo stesso modo il gigante elettrico sa chi conviene 'comprare' e quanto si può arrivare a pagare.
Leggendo la lista degli invitati al tavolo di Marrazzo saltano subito agli occhi due fatti, il primo è che sono davvero pochini, il secondo è che sono tutti sindaci di comuni che avevano palesato con un certo vigore la propria contrarietà al carbone. Come mai un invito non è pervenuto al primo cittadino di ogni comune interessato dall'impatto ambientale di TVN?
Ad esempio il sindaco di Monte Romano, come quasi tutti gli altri, non vedrà un euro, forse perché non c'è bisogno di comprarlo? Evidentemente, già di suo, non costituisce un problema e perciò ENEL non sente la necessità di intervenire su di lui in modo consistente?
Le compensazioni, ancorché sbagliate, dovrebbero seguire un principio (appunto) compensativo per il territorio, invece per ENEL sembrano essere una sorta di ricompensa per amministratori pubblici che cambiano fronte, figlioli prodigi ai quale sacrificare l'agnello più grasso.
Il fatto che non abbiano pensato di 'compensare' tutti i comuni, con le somme sino adora offerte ai soli invitati di Marrazzo, conferma che stanno per essere monetizzati proprio gli sforzi e i patimenti dei cittadini contro il carbone.
Scioperi della fame, presidi sull'Aurelia, manifestazioni e petizioni, nella testa di qualcuno hanno fatto il tempo loro, ora per i 'machiavelletti' locali è arrivato il momento di trasformare tutto ciò in moneta sonante.
Per capire meglio meglio la natura e l'intensità degli appetiti scatenati dai 30 denari di ENEL, può essere utile considerare i precedenti.
Precedenti...
L’ultima volta che ENEL ha concordato delle compensazioni, eravamo negli anni ‘90 e in Provincia di Viterbo si parlava di Parco Storico Archeologico Ambientale d'Europa.
Incredibile “volano di sviluppo”, “mirabile progetto” e giù di retorica e pubblicazioni varie, questo parco doveva proiettarci all'attenzione dell'Europa, fornendo un'offerta turistica e culturale di prim'ordine.
Tra la fine degli anni ’90 e il 2005 si sono mangiati, in senso lato, qualche miliardo di lire, mentre una mezza miliardata se la sono mangiata in senso stretto, nel senso che è passata per l'esofago di un mucchio di gente, ovvero si è trasformata nelle porchette di cui sopra, ma anche in tante e tante cene in buoni ristoranti di Viterbo e Provincia.
C’era da mangiare un po’ per tutti: politici, funzionari, ospiti di riguardo, ma anche associazioni sportive intere e quant’altro (in Provincia ci sono i mandati di pagamento a testimonianza di quanto dico). Se non si fosse capito, nel nord del Lazio le elezioni si vincono anche con le porchette.
C’erano poi congressi in giro per il Mondo, in posti splendidi ovviamente, ai quali davvero non si poteva mancare e ancora tante altre cose, che ahimè approfondiremo un'altra volta.
La fine di questo 'precedente', però, temo si sia già intuita: il Parco Storico Storico Archeologico Ambientale d'Europa chi l'ha visto?
Da 9 miliardi di lire, fatti degli 'storni' iniziali, si è passati a 5,4 miliardi, centinaia di milioni sono passati appunto per svariati condotti digerenti, mentre il grosso dei soldi sono stati usati per le finalità più disparate. Si sono fatte regalie squallide e anche qualcosa di sensato, ma in entrambe i casi, purtroppo, il criterio pare essere stato più che altro l'utilità alla carriera politica di questo o quello.
In ogni caso le misure attuate sono al 90% estranee a qualsiasi sensata definizione di 'parco' e quasi mai le spese sono state lontanamente attinenti alla valorizzazione dei beni culturali della Tuscia.
I 5 miliardi e mezzo sono serviti per lo più ad accontentare la platea di pretendenti, che normalmente 'attorniano' i vari assessorati, cioè quei soldi sono stati dispersi nei mille rivoli della politichetta locale.
Stessa fine mi pare plausibile che facciano queste nuove somme messe sul tavolo da ENEL, la grettezza dei nostri gruppi dirigenti è la stessa di cinque e dieci anni fa, stesse le regole del gioco, persino molte facce e molti nomi sono i medesimi: qualche dubbio ce lo possiamo far venire, no?
Certo, tra i sindaci c'è chi sa di inimicarsi un bel pezzo del proprio elettorato, ma evidentemente spera di 'comprare' la fiducia di altri grazie alle disponibilità di cassa fornite dalla società elettrica, che per un bilancio comunale sono notevoli.
ENEL ha oramai compreso che ogni tot anni, iniettando un po' di liquidità nelle casse degli enti locali del nord del Lazio, può creare una 'sua' stabile classe dirigente... 'sua' di ENEL, ma eletta da noi!
...postumi
In quegli anni ruggenti, mentre del mirabile parco si perdeva la traccia, accadeva anche che venissero immessi nell’atmosfera del Nord del Lazio quasi 100 milioni di tonnellate di inquinanti. Materiale che dalle ciminiere di TVN ricadeva al suolo diventando parte integrante del nostro habitat e dei nostri corpi.
Tolte quella percentuale di sostanze che possono essere ‘smaltite’ nei lenti cicli biologici, gli altri agenti sono ancora tutti in noi, nel suolo, nelle piante. Stanno dove ENEL li ha lasciati, in attesa di incontrarsi coi nostri tessuti e di coniugarsi con cellule ospitali, dando così origine ad un nuovo corpo all’interno del nostro: il tumore.
Come più volte denunciato dal movimento No-Coke, anche sulla stampa nazionale : “Secondo studi e ricerche comparative, analisi di dati già disponibili e monitoraggi a lungo termine effettuati da tecnici, Enti di Ricerca, Associazioni ambientaliste e dall'Osservatorio epidemiologico della Regione Lazio, l'utilizzo del carbone come combustibile comporterà un aggravio ambientale complessivo irreparabile rispetto ad una situazione decennale già intollerabile. Si avrà la movimentazione e l'emissione di enormi quantità di materiale pulverulento, fra cui le dannosissime micropolveri, cui è già sottoposto l'intero comprensorio fino a Roma o Civita Castellana. Solo il dato relativo a Civitavecchia e Tarquinia rende bene la gravità della situazione: le due cittadine vantano infatti il triste primato laziale per incidenza di tumori alla trachea, ai polmoni, al sistema linfatico ed ematopoietico, dove si rileva un costante aumento di leucemie e linfomi cui si aggiunge un'allarmante frequenza di disturbi asmatici e patologie respiratorie soprattutto in bambini e soggetti deboli.”
Siamo così diventati il polo di produzione energetica maggiore d’Europa.
Questo il lascito di 50 anni di servitù energetica del Lazio del nord, una eredità che va ad aggiunge il suo peso a alle medie nazionali di tumori e patologie varie, la cui incidenza viene data per fisiologica all’interno di un modo di produzione (e di consumo) strutturalmente sciagurato.
Come se non bastasse, al nostro territorio a questo punto mancava solo di dover sopportare il più sporco e (non a caso) redditizio combustibile in circolazione: il carbone.
Di fronte allo sfacelo palpabile del pianeta (compreso il nostro orticello), l'Italia prima sottoscrive il protocollo di Kyoto, poi torna all’ottocento, ai primordi dell’era industriale, quando i tumori nemmeno li diagnosticavano.
Si peggiora dunque il peggiorabile, ma volendo ovviare al problema, si paga un ufficio stampa per definire “pulito” il carbone.
Tutto ciò per ENEL costituisce un affare colossale che pagheremo noi, cittadini italiani, in termini di salute, di spesa sanitaria e di sanzioni per lo sforamento provocato dall'Italia (per conto di ENEL) al protocollo di Kyoto.
Per la precisione già sappiamo che circa 200 milioni di euro occorreranno per accompagnare alla morte i futuri terminali, 100 milioni per le altre patologie provocate dalle emissioni.
500 milioni di euro il popolo italiano li dovrà tirar fuori perché i nostri governi prima sottoscrivono accordi internazionali e poi, spinti da chissà quali nobili intenti, ignorano gli stessi e mandano tutti noi in mora ...e alcuni di noi all'altro mondo. Altro che compensazioni.
La fonte di tali numeri è direttamente l'UE (www.externe.info).
Non sappiamo se ci siano valori negoziabili, sappiamo però che ce ne sono di non negoziabili: primo tra tutti la permanenza in vita di ognuno di noi.
Stando ai valori contenuti nella VIA per la conversione a Carbone di TVN-Civitavecchia, andranno in fumo non meno di 800 milioni di euro nostri, senza contare i danni agli indotti dei settori economici tradizionali della Tuscia.
Risulta insultante per la sua banalità la risma di motivazioni a favore dell'accordo. Alcuni dei Sindaci interessati ai soldi di ENEL vanno in giro coperti da una foglia di fico, senza rendersi conto di aver lasciato nudo (e in vista) il loro lato peggiore.
Nel prendere atto che la centrale si farà, ma soprattutto nell' apporvi la propria firma, questi piccoli Von Clausewitz sono riusciti ad ottenere qualcosa che ci dicono essere molto importante!
Verranno istituiti dei 'tavoli' della salute. 'Tavoli' che verificheranno se ENEL rispetterà, o meno, i valori della Valutazione d'Impatto Ambientale. Perché? Nemmeno quelli vuole rispettare?
Con amaro sarcasmo potremmo dire che se ENEL fa un solo morto in più del previsto, questi signori sbruffoneggiano di chiudere immediatamente la centrale, magari con un ordinanza comunale...
Loro che non hanno nessuna competenza diretta, che non hanno soprattutto nessuna voglia di battersi ora che la centrale è ancora spenta, proprio 'loro' saranno quelli che arriveranno a fermare l'attività dell'impianto, appena il conto dei morti o dei danni ambientali non tornasse più...
Questo lo possiamo considerare uno scherzo cinico e di cattivo gusto, mi domando se qualcuno di questi signori, in caso di sforamento dei valori previsti (o di dissesto di bilancio?), avrebbe il coraggio di atteggiarsi di nuovo a Pater Patriae, magari chiamandoci tutti a raccolta come nelle passate campagne elettorali, per poi ripassare di nuovo, agilmente, dal tavolo della 'salute' a quello delle compensazioni.
Contro il silenzio
Risulterebbe patetico limitarsi alle considerazioni che riguardano sindaci e amministratori locali, che in fondo sono le ultime ruote del carro nella pratica di egemonia di ENEL o di altri capitali.
Il problema vero è che c'è un parlamento intero ad assentire al carbone di Civitavecchia e c'è un presidente di Regione, che invece di essere l'ultimo baluardo è disposto a fare da padrone di casa per la stipula delle compensazioni.
Berlusconi e la sua parte politica hanno avviato il progetto e lo rivendicano con fierezza, il centro-sinistra, come al solito più ambiguo, ha delegato a Bersani il triste lavoro di proseguire sulla strada del centro-destra. Si è rivelata assolutamente inefficace l'opposizione interna al Governo Prodi fatta dalla Sinistra.
Ricordiamo che i ministri della Salute e dell'Ambiente chiedevano ufficialmente la riapertura della VIA (col sostegno di un enorme schiera di parlamentari ed enti locali), ma da parte sua Bersani diceva 'no' e discorso chiuso: se non è debolezza questa...
Non ho personalmente gran rimpianto per il tracollo dei dirigenti della Sinistra l'Arcobaleno, ognuno va incontro al suo destino, ma è bene fermarsi a riflettere sul fatto che alla fine, nella casa del 'grande parlamento' sono rimasti solo i 'carbonari'... questo credo che aldilà di tutto sia preoccupante. I gruppi parlamentari per i cittadini del comprensorio purtroppo a questo punto sono tutti ostili.
Per questa ragione mi pare naturale bypassare totalmente le organizzazioni nazionali e rivolgermi alle singole persone che, pur ricoprendo incarichi istituzionali e di partito, hanno sempre palesato contrarietà al carbone, alla faccia della linea del PD o del PDL. Che si esprimano, almeno loro, sulla vergogna del tavolo delle compensazioni.
Invito i rapprentanti istituzionali (innanzitutto quelli menzionati in capo alle presenti pagine) a non rimanere in silenzio, ma ad esprimersi pubblicamente prima che si appongano le firme.
Auspico che la stipula degli accordi non avvenga affatto e penso che a tal fine sia utile che Marrazzo e i 'suoi' sindaci trovino sulla loro strada, non solo i cittadini, ma anche singoli appartenenti alle varie parti politiche, ovvero tutti quelli che fino a ieri hanno tuonato in difesa della salute e del lavoro.
Sulla firma delle convenzioni con ENEL potrebbe non essere chiamato ad esprimersi il Consiglio Regionale, mentre in ogni caso non lo sarebbe la Giunta, ma ciò non cambia di un punto il fatto che il Presidente della Regione, in queste ore, sta definendo le sue pesantissime scelte.
Marrazzo ha vinto le elezioni anche col voto dei contrari al carbone, il suo dietro-front è delegittimante per sé stesso e per la sua maggioranza, ancorché silente.
Inutile trincerarsi dietro ai limiti delle rispettive competenze e funzioni istituzionali: la gente formula un giudizio chiaro anche di chi non si espone, i 'prudenti' non si illudano del contrario.
Tacere è una responsabilità che spero non si assumano né i favorevoli, né i contrari alla riconversione a carbone di TVN.
Riccardo Fortuna
Consigliere alla Provincia di Viterbo
per il Partito della Rifondazione Comunista