No al carbone Alto Lazio

26 aprile 2010

Morti di lavoro, malati di nucleare

"Basta morire uccisi dal lavoro e dall'indifferenza"





"Morti sul lavoro e patologie per inquinamento ambientale, politica energetica non sostenibile, ritorno al vecchio nucleare: tutto origina dalla ricerca del profitto a qualunque costo"
(immagine e video: Maremmaoggi.it)


Punti chiave degli investimenti dei padroni: corruzione della politica, ignoranza delle masse, discredito dei critici. Nell'era dell'informazione, si scopre che senza un cittadino ben formato qualunque informazione è inutile.

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Inquinamento dell'acqua a Civitavecchia: in attesa di risposte da chi dovrebbe tutelarci

Comunicato del Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti

"Oggi apprendiamo con preoccupazione dagli organi di informazione nazionali che per nove anni alcune regioni italiane hanno agito in deroga alle norme di Bruxelles e fra queste anche il Lazio, permettendo l’utilizzazione di acque ai fini potabili con alte concentrazioni (fino a cinque volte i valori consentiti) di arsenico, bromo e fluoro. L’allarme è stato lanciato dal comitato scientifico incaricato dalla Commissione Ue di dare un parere sulle acque potabili italiane. Noi chiediamo al nostro Primo Cittadino, massima Autorità Sanitaria locale, se sia ancora in vigore, perché prorogato, il Decreto congiunto dei Ministri della Salute e dell’Ambiente (D.M. del 04/10/2007, in G.U. 06/11/2007) che, invece di interdire la captazione e la distribuzione delle acque del fiume Mignone (inquinate dagli scarichi fognari, mal depurati, di quattro Comuni: Vejano, Oriolo, Montevirginio e Canale Monterano), concede al Comune di Civitavecchia la facoltà di erogare acqua contenente un surplus di trialometani fino a 80 microgrammi per litro. Se cosi fosse, nella nostra città avremmo una situazione paradossale perché, agli effetti deleteri dell’arsenico, del bromo e del fluoro, si sommerebbero quelli dei trialometani nella assoluta indifferenza delle autorità preposte a vigilare sullo stato della nostra salute.

Sappiano i nostri distratti concittadini che i trialometani sono sostanze tossiche per tutti gli organi vitali e che sono stati dimostrati la loro patogenicità cancerosa ed altri effetti tossici che interferiscono in modo particolare sulla salute dei neonati, dei bambini e delle gestanti.

Pretendere che “per Decreto” le leggi di Natura e le certezze scientifiche si possano modificare ad libitum è un delitto contro l’intelligenza, oltre che contro ogni elementare principio di uno Stato di diritto quale ci illudiamo che sia la Repubblica Italiana. Per cui noi ci aspetteremmo che il nostro Primo Cittadino (che è la più alta carica di garanzia d’una corretta gestione della salute pubblica), si opponesse a tale ferita inferta alla pacifica convivenza dei propri amministrati, riportando i valori massimi consentiti delle sostanze inquinanti a quelli suggeriti dalla Comunità Europea, anche se il decreto sui trialometani dovesse rimanere ancora in vigore. Questo intervento di adeguamento alle normative europee è, per noi cittadini di questo comprensorio, di vitale importanza viste le innumerevoli fonti inquinanti cui siamo da decenni soggetti."

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La corsa dell'uomo-gambero

Intervento di Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore. Fonte: Centumcellae.it

'A margine degli ultimi eventi che hanno interessato il locale complesso energetico dell’Enel, ed alla luce dell’ultima proposta, in merito alla possibilità di utilizzare del cdr (combustibile da rifiuto n.d.r.) per alimentare la centrale di Tvn, presentata dall’on. Prestigiacomo, ritengo quanto mai opportuno, se non addirittura necessario, fare un paio di riflessioni in merito al problema della riqualificazione energetica del polo Enel di Civitavecchia.
La prima riguarda la già tanto discussa, e da me non condivisa, riconversione a carbone della centrale, conversione che di fatto ha proiettato indietro di qualche decennio la locale tecnologia produttiva di energia elettrica in relazione ad un panorama in cui tutto il mondo industrializzato sembrava andare già oltre il nucleare attraverso lo studio e l’adozione di tecnologie rivolte alle fonti alternative.
La seconda riguarda l’attuale ritorno al nucleare, quale fonte di produzione di energia elettrica, tecnologia che nel resto del mondo industrializzato sembra già essere in fase di abbandono per il concreto orientamento dei governi circa il ricorso alle fonti di energia rinnovabile.
In questo contesto mi sembra difficile, oggi, accettare “sic et simpliciter” la proposta della Prestigiacomo che rappresenta in sé un ulteriore terribile “aborto” sulla strada della salvaguardia ambientale che dovrebbe essere il viatico di una politica seria, rivolta alla tutela del territorio e dei cittadini: nella sola area di Civitavecchia, si registrano il 30% in più di patologie cancerogene rispetto alla media regionale, con l’aggravante che le relative terapie devono essere effettuate presso nosocomi esterni al comprensorio.
D’altro canto, che le discariche fossero uno scempio ambientale ed economico per il Paese mi è sempre parso lapalissiano, ma nessun governo si è mai curato di studiare ed attuare un corretto ed efficace “ciclo di smaltimento dei rifiuti” che rendesse possibile l’eliminazione delle discariche….chissà perché!
Ora ci accingiamo ad entrare nel “ nucleare”, ovvero ci accingiamo ad adottare fonti energetiche già vecchie di circa 30 anni e, peraltro, in fase di abbandono nel resto del mondo.
Il ministro Prestigiacomo propone, in tale contesto, il ricorso al Cdr! Viene da ridere per non piangere: il Cdr richiede la realizzazione di impianti dedicati solo alla sua costosa produzione che presuppone, peraltro, l’esistenza di una idonea catena di assorbimento del prodotto, localmente non presente.
In tale ottica, non sembrerebbe più economico ed efficace rivolgere l’attenzione alla realizzazione di impianti che, partendo dal rifiuto tal quale, producessero energia elettrica a basso costo come avviene in Germania, dove noi abbiamo esportato “pagando” tonnellate su tonnellate di rifiuti solidi urbani perché le famigerate ed inquinanti “discariche” erano esaurite? Alla fin , sorge spontaneo e logico chiedersi: “cui prodest ?”, ovvero, a “chi ha giovato”, a “chi giova” ed a “chi gioverà” questa eterna, perversa corsa del gambero?"'

La nostra risposta è: sul breve termine a pochi speculatori, ma sul lungo termine, a nessuno. Ci stiamo solo facendo del male, non ce n'è uno che ci avrà guadagnato, neanche tra i padroni che tramano per imporre i loro velenosi interessi. Una Terra malata e una società decadente sono un problema che coinvolge tutti.

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23 aprile 2010

Battaglia contro il carbone in Argentina

Riportiamo da Greenreport.it

"I ghiacciai si stanno ritirando ad un ritmo allarmante a causa del cambiamento climático. Nonostante questo, la presidente Cristina Fernández de Kirchner sta costruendo a Río Turbio una mega-centrale a carbone, la forma di produzione di energia più inquinante e che genera più cambiamento climatico. La soluzione per fermare il cambiamento climatico e salvare i ghiacciai è quella di smettere di utilizzare il carbone per produrre elettricità e farlo con le energie pulite e rinnovabili, come l'eolico». Comincia così l'appello ad una cyber-azione di Greenpeace Argentina che ha già intasato la casella e-mail della presidenza della repubblica con le firme di oltre 93.000 persone sotto questa lettera: «"Carbone o ghiacciai" è la sintesi del prezzo che hanno alcune delle iniziative che si stanno portando avanti in materia energetica. Cominciare a produrre elettricità basata sul carbone fossile, come vuole fare il suo governo con la costruzione della centrale termica di Río Turbio, costituisce un forte contributo alle emissioni di gas che influiscono sull'atmosfera e provocano il riscaldamento globale. Questo processo climatico sta mettendo a rischio la sopravvivenza dei ghiacciai, le principali riserve di acqua dolce. Il carbone non è una opzione da promuovere nell'attuale situazione e nella situazione che vivremo nei prossimi anni; averne promosso e incoraggiato l'utilizzo nella metà del secolo scorso, non fornisce nessuna razionalità per farlo ora. In relazione alla questione climatica, con frequenza si ripetono espressioni come quella che l'Argentina "non ha impegni". Questa dichiarazione è falsa, un grande equivoco. Quello che non ha l'Argentina è un impegno quantificato legalmente vincolante, vale a dire, non deve rispettare un obiettivo specifico in materia di riduzione di emissioni. Però l'Argentina, facendo parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (1992) si assume impegni di riduzione (Artícolo 4). Inoltre, essendo anche parte del Protocollo di Kyoto (1997) questo impegno si ripete nel suo articolo 10. Vale a dire, il nostro Paese, come parte di tali accordi, deve formulare delle politiche di mitigazione. Lo sviluppo del carbone come fonte di energia è un grave errore. Si tratta di una fonte di energia sporca mentre disponiamo di risorse energetiche pulite che non hanno nessuno sviluppo, come l'energia eolica. Mentre si destinano ogni anno milioni di dollari in energie sporche, per le energie rinnovabili esistono solo promesse e annunci che non si concretizzano mai. Lo scarsissimo sviluppo dell'energia eolica è una chiara dimostrazione del fallimento della politica energetica per mettere l'Argentina sulla strada della sostenibilità. E' necessario che il suo governo produca un modello energetico innovativo e che questo sia all'altezza della sfida climatica che stiamo affrontando. L'Argentina può iniziare da subito la transizione verso le energie rinnovabili, ridicendo emissioni ed inquinamento, minimizzando gli impatti sociali e producendo posti di lavoro sostenibili. Il potenziale delle risorse esistenti lo permette, e anche la capacità tecnologica, manca solo la volontà politica di cambiare».

Il problema del carbone in Argentina è arrivato alla ribalta internazionale il 12 aprile, direttamente sulle pagine del Washington Post: Greenpeace ha comprato una intera pagina per criticare il progetto di costruire una centrale a carbone in Patagonia, a Río Turbio, nella provincia di Santa Cruz, dando così il "benvenuto" alla presidente Cristina Fernández de Kirchner in visita ufficiale negli Usa. Il titolo dell'avviso riprendeva il titolo di una nota canzone del film su Evita Peron e non lasciava spazio a dubbi: "Don´t cry for me, Patagonia" e Juan Carlos Villalonga, direttore elle campagne di Greenpeace Argentina spiegava: «Si tratta del primo passo di un piano per cominciare ad utilizzare su grande scala il carbone come fonte di energia». Il paragone tra Evita Peron e la peronista Cristina Fernández de Kirchner è di quelli che bruciano in Argentina, e Greenopeace non risparmiava nulla alla "Presidenta": «Una donna con una visione di largo respiro non potrebbe mettere a rischio i ghiacciai e le riserve idriche dell'Argentina». Eugenia Testa, direttrice politica de Greenpeace Argentina ribadiva: «Il governo scommette sul carbone come fonte energetica, sta scommettendo sul peggior contributo alla mitigazione del cambiamento climatico» Dal Washington Post gli ambientalisti ricordavano ai peronisti: «L'Argentina deve avere un atteggiamento responsabile in materia di cambiamento climatico, tanto nelle sue decisioni interne, come per le sue richieste ai Paesi industrializzati perchè si assumano le loro responsabilità».

Lo scontro politico con le associazioni ambientaliste è molto forte: Greenpeace e l'Asamblea Ambiental Ciudadana (Acc) di Río Gallegos, Santa Cruz, hanno accusato il governo di aver già pagato prima della presentazione dello studio di valutazione ambientale 142 milioni di dollari all'impresa spagnola Isolux Corsán, che costruirà la centrale di Río Turbio. La Isolux Corsán ha risposto di aver ricevuto solo un anticipo di 74.723.863,16 pesos (circa 20 milioni di dollari), ma gli ambientalisti hanno dimostrato che «In virtù della Resolución Conjunta 142/2007 begin_of_the_skype_highlighting              142/2007      end_of_the_skype_highlighting e 9/2007 del 27 di dicembre», sono stati versati circa 142 milloni nell'agosto 2008, mentro lo studio per la Via è stato presentato nel settembre 2008. Secondo Greenpeace «E' una violazione della Ley General del Ambiente e dimostra che la realizzazione di questa opera era già in pieno procedimento esecutivo in maniera indipendente dai risultatoi del procedimento di valutazione ambientale. Secondo la Acc di Río Gallegos, «Isolux continua a mentirci».

Il Secretario de Minería dell'Argentina, Jorge Mayoral, del ministero di pianificazione federale, investimenti pubblici e servizi, ha definito la pagina sul Washington Post, una pubblicità che «Dispezza gli Argentini» e Villalonga e Testa gli rispondono a brutto muso: «E' lei che sta dispezzando gli argentini quando dice che l'impresa del Río Turbio «Cerca di aumetare il valore aggiunto recuperando e migliorando le condizioni di lavoro locali", essendo questo in realtà un'opera che non ha nessuna razionalità economica per poterla considerare come un investimento capace di produrre vero lavoro. Invece, questa proposta significa la continuità dei lavori insalubri come quelli nelle miniere di carbone e in una fonte di energia altamente inquinante. Da un lato, l'impresa che difendete come una "summa" della gestione energetica, in realtà quel che state facendo è solo peggiorarla, visto che già oggi è dipendente per il 90% da combustibili fossili . Quello che si sta aggiungendo è il peggiore combustibile in materia di contaminanti chimici e che più contribuisce al riscaldamento globale. Dall'altro lato, lei non solo disprezza l'intelligenza degli argentini, ma mente anche spudoratamente quando dice che Greenpeace non fa nessuna domanda ai grandi Paesi sugli stessi temi. Lei ha detto che Greenpeace ha "la vista cieca sull'impatto e la mancanza di mitigazione e le carenze delle grandi potenze". Il suo discorso ha riovelato chiaramente che non conosce completamente le discussioni e i negoziati internazionali sul cambiamento climatico che si tengono da più di 20 anni. Una loro m inima conoscenza le avrebbe dato un'idea del ruolo che hanno svolto organizzazioni come Greenpeace e si sarebbe evitato di dire queste sciocchezze».

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Norvegia: dubbi sull'eticità degli investimenti carboniferi

Da testimonianze concrete come queste si comprende il grado di avanzamento civile di un Paese.

"Norvegia, sotto esame gli investimenti "carboniferi" (da Borsaitaliana.it)

"Gli investimenti del Government Pension Fund norvegese in aziende che operano nell’estrazione di carbone sono all’esame del Consiglio Etico. Lo riporta il quotidiano online Valori.it che spiega come, quest’ultimo sia un organismo indipendente, interno del fondo, che si occupa di inviare raccomandazioni al ministro delle Finanze del governo di Oslo.
"A preoccupare - scrive il mensile di economia e finanza etica Valori - sono in particolare i numerosi incidenti che si sono verificati nelle miniere gestite dalle 25 aziende, sparse in tutto il mondo, le cui azioni sono presenti nel portafoglio

del fondo pensione. Ma sotto la lente dei cinque esperti in diritti umani, politiche ambientali, diritto economico internazionale ed economia che compongono il Consiglio, c’è anche l’inquinamento del Delta del Niger, provocato dal petrolio, «e le sue conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana». Una questione, quest’ultima, che chiama in causa direttamente il colosso petrolifero anglo-olandese Shell. Il fondo pensione del Paese scandinavo, dunque, si conferma uno dei più attivi per quanto riguarda il controllo e la vigilanza sui propri investimenti".

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22 aprile 2010

Tidei -tra i responsabili del carbone a TVN- invoca una nuova mobilitazione dei Medici

Lettera aperta dell'On. Tidei all'indirizzo dei Coordinamenti dei Medici, che in passato si sono battuti strenuamente per far conoscere i DATI allarmanti relativi ala condizione sanitaria del nostro territorio. Fonte: centumcellae.it

"La politica energetica in atto sul nostro territorio, suggellata dalle recenti parole del Ministro Prestigiacomo, sta delineando un futuro ambientale sempre più preoccupante per tutta la popolazione dell’Alto Lazio. Non solo tre centrali termoelettriche che costituiscono insieme il più grande polo energetico d’Europa, non solo il Porto con i maggiori approdi croceristici di tutto il Mediterraneo, non solo migliaia di transiti automobilistici al giorno su infrastrutture nodali come l’autostrada A12 e la statale Aurelia, non solo un cementificio ancora attivo nel centro di Civitavecchia, non solo una conversione a carbone di Torre Valdaliga Nord ormai in fase di ultimazione; a tutto ciò è ormai palese, proprio per voce governativa, l’intenzione di aggiungere la combustione di cdr nel quarto Gruppo di Tvn, il tentativo di non dismettere il quarto Gruppo di Tvs e, ancora più palesemente, l’intenzione di smaltire a Civitavecchia, attraverso Tvn, o il sistema Arrow Bio o una discarica a pochi passi di Allumiere, migliaia di tonnellate annue di rifiuti di Roma. Non credo sia necessario esprimere particolari commenti a questo quadro fosco e criminale che si sta abbattendo sui cittadini del nostro territorio, così come, soprattutto, appare quasi superfluo ricordare con quali dati rabbrividenti ripetute ricerche epidemiologiche hanno certificato l’imponente diffusione nell’Alto Lazio di affezioni alle vie respiratorie e l’incidenza del tumore al polmone in percentuali superiori alla media nazionale. Il pesantissimo inquinamento ambientale, con le sue conseguenze patologiche e mortifere, che affligge Civitavecchia è ormai un dato di fatto. Così come le politiche energetiche e ambientali in atto, a tutti i livelli istituzionali, che non mirano ad un contrasto dell’inquinamento ma semmai ad un ulteriore aggravio dei danni ambientali che già stiamo subendo
Voglio allora appellarmi a chi, in questi anni, ha combattuto strenuamente contro la riconversione a carbone di Tvn e contro l’inquinamento del territorio, a quei medici che hanno contribuito a lanciare l’allarme sui danni alla salute diffondendo una cultura della consapevolezza dell’inquinamento subito. Persone che, in nome di un ambientalismo “senza se e senza ma”, si sono anche avventurate in competizioni elettorali contribuendo talvolta, disperdendo voti, all’elezione di amministrazioni di centrodestra tutt’altro che sensibili alla tutela dell’ambiente, come i recenti fatti dimostrano.(No comment. ndr)
So che alcuni di questi medici continuano con abnegazione e dedizione ad impegnarsi nella sensibilizzazione dei cittadini e nella vigilanza delle istituzioni, ma anche che molti altri, dopo anni di battaglie radicali, si sono rifugiati in un preoccupante silenzio e in una incomprensibile indifferenza. Proprio ora che ulteriori e più nocive nubi si addensano sulle nostre teste la loro ribellione è assente. Non è mia intenzione indagarne le ragioni, ma certamente è mio interesse risvegliarne le coscienze. caro Tidei, poche righe dopo ci sta un altro bel NO COMMENT, ndr)
Ora più che mai, con il cdr che si affaccia a Torre Nord, con combustibili non definiti che si prospettano a Torre sud, con i rifiuti di Roma che si avvicinano a Civitavecchia, c’è bisogno della totale mobilitazione dei medici perché contribuiscano a sensibilizzare la popolazione e a contrastare amministrazioni e istituzioni scellerate nelle loro decisioni. A questi medici chiedo di rialzare la testa, offrendo un patto con quella classe politica che a scelte devastanti per il futuro del territorio vuole opporsi strenuamente, per contribuire insieme a difendere le nostre città, le nostre famiglie e i nostri figli.
A questi medici chiedo di tornare in campo e di rialzare forte la voce, unendo le forze contro chi ha deciso di svendere l’Alto Lazio in cambio di qualche denaro e di troppi morti.

(I due "No comment" di sopra saranno di certo presto colmati da dichiarazioni da parte dei diretti interessati, ndr)

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24/04 “Staffetta“ Civitavecchia–Montalto: morti del lavoro e nucleare, mai più!

"Quest’anno il 24° anniversario di Cernobyl - la catastrofe della centrale nucleare, che da quel 26 aprile 1986 ha procurato oltre 50000 morti e 6.000.000 di contaminati tra Bielorussia, Russia, Ucraina ed Europa – è vissuto anacronisticamente con il ritorno al nucleare deciso dal governo Berlusconi, in netto contrasto e dispregio della volontà popolare espressa nel 1987 con il plebiscitario referendum antinucleare.

Il governo di centrodestra, incurante degli enormi costi (oltre 32 miliardi di euro x 4 centrali), della pericolosità degli impianti,delle scorie e dei gravosi danni alla salute per le presenti e future generazioni, ha deciso questa ulteriore “ grande opera” inutile!
Nonostante l’Italia non abbia bisogno di altra energia elettrica – la potenza installata garantisce oltremodo il servizio comprese le criticità : 93.000 MW a fronte dei 55.300 MW consumati – e mentre gran parte del mondo punta sulle energie rinnovabili e il risparmio energetico, il governo per motivi spudoratamente affaristici impone agli italiani la neo tassa nucleare, che graverà sulla bolletta elettrica ben oltre il 2050.
Soprattutto all’enel, il governo affida la realizzazione dell’accordo che la vede subalterna all’EDF francese.

Un enel che ha vuote le casse per la enorme esposizione debitoria a fronte: degli spericolati acquisti di ENDESA e di obsolete centrali (anche nucleari) in Slovenia, Bulgaria, Russia; delle scelte sbagliate della riconversione a carbone di Civitavecchia(Tor Valdaliga Nord, che ha già procurato 3 morti tra i lavoratori, l’ultimo dei quali pochi giorni fa stante una prolungata catena di incidenti, causa la drastica riduzione delle spese per la sicurezza , per le manutenzioni e il proliferare dell’appalto.

Il capitolo della sicurezza e salute dei lavoratori e delle popolazioni, da Seveso a Viareggio a Civitavecchia, da Thyssen a Eternit a Enel, è l’ultima delle preoccupazioni che interessa a governo e padronato, famelici nell’approfittare di tutte le opportunità per ridurre i costi del lavoro e delle tutele ambientali.

Vogliamo cogliere proprio l’occasione dell’anniversario di Cernobyl per porre all’attenzione dei lavoratori e della cittadinanza , il legame che intercorre tra le morti del lavoro e la devastazione ambientale, fino alla follia del ritorno al nucleare , che nelle intenzioni ENEL è ancora primo il sito di Montalto di Castro : ancora a danno primario delle popolazioni della Maremma laziale e toscana!

MORTI DEL LAVORO E NUCLEARE…MAI PIU’!
In memoria e tributo delle vittime del lavoro e del nucleare , nell’impegno per la salute-sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni, nel contrasto all’energia padrona e nucleare,
facciamo appello ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, sociali e sindacali, perché assumano in proprio l’iniziativa della
“staffetta” Civitavecchia-Montalto di sabato 24 aprile,
con appuntamento a Civitavecchia ore 10-11,30 davanti Teatro Traiano/ Corso Centocelle e conclusione a Montalto ore 12-13,30 davanti centrale e Comune.

Cobas Energia/Cobas Lavoro Privato, RdB Energia, SdL ,
Coordinamento Antinucleare”salute,ambiente,energia” del Lazio e Toscana,
No Coke Civitavecchia eTarquinia, Attac

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Gruppi Misti e Partiti dell'Amore: dal vostro "bene" è igienico difendersi

In questo 2010 si agitano gli ormoni del malaffare politico italiano: amori di gruppo, larghe intese, appelli al Bene: son caduti i tabù e un crescente numero di malaffaristi si ammucchia senza pudore, in pubblico.
Dopo il Partito dell'Amore che scaglia contro odio e invidia le sue armate del bene, a Civitavecchia assistiamo all'inarrestabile coagularsi di un grumo di politicaglia pronta a tutto in nome di un non meglio precisato "bene", un "Gruppo Misto" dalla storia poco nobile e che continua a ingrassare.

Noi preferiamo giustizia, trasparenza, equità. Nella nostra inattualità non siamo alla moda e ne andiamo fieri. Da quel vostro bene, noi ce ne guardiamo.

Citiamo Marco Galice:
"...Naturale a questo punto chiedersi: ma qual è questo bene della città che
invoglia così tanti politici e consiglieri comunali ad amarsi così spassionatamente e a stare tutti insieme in coalizioni dalle larghissime intese? Per caso le tariffe dei rifiuti che raddoppiano in tre anni? Per caso l’inquinamento ambientale che ci assegna ancora il record di tumori al polmone nel Lazio? Per caso gli stipendi dei Consigli di amministrazione delle Holding? Per caso il cdr a Torre Nord e i rifiuti di Roma ad Allumiere o nella stessa Tvn? Per caso i morti e i feriti nella centrale Enel? Per caso un Comune indebitato fino al midollo? Beh spiegatecelo una buona volta questo che tanto vi spinge a stare tutti insieme, perché i cittadini, probabilmente, non l’hanno ancora capito."

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New Democratic Party, Canada: "bloccare subito le centrali a carbone"

Ci piacerebbe avere un Partito Democratico così anche in Italia

"TORONTO - Il ministro ombra dell’Ambiente dell’Ndp Peter Tabuns si è unito ieri a medici e infermieri nel chiedere al premier Dalton McGuinty di mettere immediatamente in stand by le centrali a carbone dell’Ontario come quella di Nanticoke. Secondo le cifre rese note ieri dalla Registered Nurses Association of Ontario e la Canadian Association of Physicians for the Environment mantenere in funzione fino al 2014 le centrali a carbone provocherebbe la morte prematura di mille abitanti della Provincia, oltre che la comparsa di disturbi legati all’inquinamento in altre 10mila persone.
«È avventato e illogico che il governo McGuinty continui a bruciare dello sporco carbone quando ci sono scorte più che sufficienti a mantenere accese le luci dell’Ontario anche senza - ha detto Tabuns - Non solo il carbone uccide, ma al momento è anche economicamente sconveniente e contribuisce a far salire le bollette

della corrente».
Ma le accuse del ndp hanno riguardato anche i 400 milioni di dollari che il governo provinciale ha destinato lo scorso anno alla produzione di carbone: «Invece di dare sussidi alla morte e alla malattia, il governo dovrebbe investire in iniziative economicamente convenienti per la conservazione dell’energia, il modo migliore per calmierare i crescenti costi della bolletta dell’elettricità».

Fonte: Corriere del Canada

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CGIL Civitavecchia: opporsi alla distruzione del territorio si può e si deve

Condividiamo ogni parola della lettera di Diego Nunzi (CGIL Civitavecchia). Fonte: trc Da leggere

"Le nubi che si addensano sulla nostra città e sul comprensorio sono estremamente più pericolose di quelle vulcaniche che hanno paralizzato i voli nel nord Europa. In un territorio già gravemente compromesso dall’insistenza in loco da mezzo secolo di centrali termoelettriche ed espansione portuale, che ormai copre tre quarti dello specchio marino civitavecchiese, le Istituzioni che considerano questo comprensorio servitù e la sua popolazione solo un intralcio, sferrano un attacco multiplo alla salute pubblica.

Se si realizzasse, il combinato disposto dei progetti di incenerimento rifiuti a TVN, Carbone anche a TVS, mega discarica ad Allumiere e da ultima l’ipotesi, (ahinoi non tanto ipotetica), di ampliare il sito di smaltimento delle armi

Chimiche e Batteriologiche (residuati bellici) presso il Centro NBC di Santa Lucia, ove peraltro si prevede di incenerire anziché rendere inerti tali sostanze, costituirebbe un progetto di utilizzo del territorio che non ha eguali in scala nazionale e forse anche Europea. La previsione del nucleare a Montalto di Castro completa il quadro…. Ci pare singolare, che ad oggi, la Politica continui ad esaminare tale realtà per segmenti, come dire che nel caso di uno tsunami ci si deve preoccupare di un’onda alla volta e che i resoconti che i Medici impegnati/illuminati periodicamente diffondono sulle insorgenze di malattie/allergie, ben oltre le medie nazionali, sono solo piccole scosse di assestamento…. Sarebbe interessante mescolare in laboratorio contemporaneamente tutte le sostanze chimiche che tali impianti immettono nell’aria che respiriamo, e magari aggiungervi l’acqua residuale del progetto rifiuti del Sindaco e poi scaldare un po’ il tutto… la chimica è una scienza esatta e Seveso qualcosa dovrebbe insegnare. Ma forse la vera strategia è di catapultare sul territorio tutte le jatture possibili, incluse le carceri galleggianti, per poi fingere mediazioni ed accoglierne solo alcune… come dire che il carbone inquinava meno….. di cosa ancora è da definire. No, noi non ci stiamo. Ed in questo caso saremo orgogliosi di far parte del partito del no, tanto in auge nella dialettica di chi vuol fare senza regole e a proprio comodo. Saremo del partito del no perché viviamo questo territorio, ma soprattutto perché sappiamo, con coscienza, che si può fare altro, a partire dalla differenziazione dei rifiuti, che oltretutto porta occupazione stabile e di qualità. Siamo e saremo per le energie rinnovabili, per le stesse motivazioni. Siamo e saremo con tutti i cittadini e con quella parte della politica che guarda soprattutto alla vivibilità ed alla salute pubblica come diritto Costituzionale, non sacrificabile agli altari degli interessi, siano essi di imprenditoriali o politici, troppo spesso mascherati da interessi Nazionali. Da subito inizieremo a confrontarci con tutti i soggetti che vorranno contrastare l’ennesimo scempio al nostro territorio a partire dalla ricerca di una posizione univoca nella CGIL. Faremo la nostra parte, anche per destare la cittadinanza resa narcolettica da una politica che appare orientata verso la autocelebrazione, spesso narcisistica e “distratta” ed incurante dei reali bisogni dei giovani e dei cittadini in generale, basti pensare alla ostinazione della Giunta nel realizzare casette di legno ed impedire la realizzazione di alloggi popolari veri. Sappiamo già che, come in passato, i falchi riproporranno i bisogni occupazionali; questa musica l’abbiamo già ascoltata…. Ad oggi mancano circa 4000 lavoratori edili e metalmeccanici a TVN. Dopo la riconversione, restano nella memoria solo dolore decessi ed infortuni, di sviluppo e occupazione duratura nessuna traccia e qui la crisi non c’entra nulla, era già previsto che andasse così, con nessuna impresa in grado di acquisire connotati industriali, nessuna crescita nell’indotto, solo palate di briciole, anzi… solo palate. Il grande sogno è durato appena pochi anni… il carbone brucerà a TVN per altri 20. E intanto le centraline che dovrebbero informarci sulla qualità dell’aria sono stranamente ferme da tempo…".

Il Segr. Gen. Fp CGIL Civitavecchia Diego Nunzi

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energia eolica = bollette meno care

(ANSA) - BRUXELLES, 21 APR - Piu' aumentera' l'uso dell'energia eolica, meno salate saranno le bollette dell'elettricita'. La buona notizia arriva da Varsavia dove e' riunito il Gotha dell'energia eolica per la conferenza europea del settore( EWEC). Il nesso eolico/riduzione dei prezzi dell'elettricita' al consumo viene dimostrato nello studio ''Wind energy and electricity prices'' realizzato dal gruppo di consulenza indipendente Poyry AS su commissione dell'Ewea (European Wind Energy Association) presentato ai lavori Ewec. Frutto per la prima volta di una comparazione tra dati di studi tedeschi, danesi e belgi, l'analisi mostra che, a seconda della quantita' di eolico utilizzato, i prezzi possono essere ridotti in

una forbice tra 3 e 23 euro per MWh. Una maggior penetrazione dell'eolico riduce i prezzi all'ingrosso dell'elettricita', conclude lo studio che analizza anche il rapporto tra l'uso dell'energia eolica e quelle prodotte con combustibili fossili. La forza del vento si sostituisce a tecnologie che producono CO2 in modo massiccio. Tra queste ultime quella che determina il prezzo all'ingrosso del mercato e' il carbone. In tutti i paesi l'eolico si sostituisce alle centrali a carbone nelle ore in cui la domanda e' bassa e a quelle a gas nelle ore di punta. L'impatto positivo sui prezzi e' dato dai bassi costi marginali, la materia prima e' fornita da madre natura e non si paga, che spingono le tecnologie piu' dispendiose, come quella del gas e delle centrali termiche, fuori dal mercato. (ANSA). YFZ-NAN
21/04/2010 19:40
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