Da QualEnergia.it
"Rinnovabili in Italia nel 2007: cala la quota sulla produzione totale, ma eolico e solare confermano la loro ascesa. Un confronto anche con gli altri peasi dell'Unione Europea."
Come stanno le rinnovabili Italiane? E come reggono il confronto con quelle degli altri paesi europei? Un buon strumento per rispondere a queste domande sono le statistiche del GSE sulle fonti rinnovabili per il 2007, rese pubbliche mercoledì, che alleghiamo qui sotto.
Dei 339,9 TWh richiesti l’anno scorso si scopre che 49,4 sono venuti dalle rinnovabili mentre il resto da fonti tradizionali e da importazioni. Interessante notare come per la domanda di 339,9 TWh solo 319 siano andati ai consumi, le perdite di rete costano, infatti, ben 21 TWh. La potenza totale installata di impianti a fonti rinnovabili è, al 2007, pari a 22.307 MW.
Dalle rinnovabili - si legge nel rapporto - è venuto il 15,7% della produzione elettrica totale del nostro paese nel 2007, un dato tendente in calo rispetto agli anni scorsi, soprattutto per la forte diminuzione dell'idroelettrico: con 32,8 TWh di produzione lorda nel 2007, questa fonte ha registrato un calo dell’11% rispetto al 2006. Seguono, staccati di molto, biomasse e rifiuti [perché i rifiuti combusti sarebbero energie rinnovabili??! NDR] ( 6,9 TWh), geotermia ( 5,5 TWh) ed eolico (4 TWh).
Per il solare la cifra riportata parla solo di 39 GWh di produzione lorda. Eolico e solare, va comunque sottolineato, sono le due fonti che più crescono in termini di potenza installata dal 2006 al 2007: sono aumentati rispettivamente del 42,2% e del 92,8%.
Nel rapporto anche qualche dato disaggregato per regione. La regione con più potenza e produzione solare, si scopre che è il Trentino-Alto Adige, mentre il primato nell’eolico spetta alla Campania per potenza installata, ma alla Puglia per produzione, e la Lombardia è invece prima nell’idroelettrico.
A livello europeo altri dati su cui riflettere: la produzione complessiva nei 15 paesi da fonti rinnovabili è pari 488,4 TWh. In Germania, paese leader, si producono 99 TWh. Per il solare il vantaggio dei tedeschi è impressionante: dei 4,46 TWh prodotti in Europa, ben 4,3 sono prodotti in terra teutonica, il 92,63%. Anche per la produzione eolica la Germania, è in testa con 39 TWh, la Spagna segue con 29 TWh, staccati di molto gli altri. Per quanto riguarda il rapporto tra produzione totale di elettricità e fonti rinnovabili a guidare la classifica c’è invece l’Austria dove ben il 61,9% dell’energia prodotta viene dalle rinnovabili (da noi come detto è il 15,7%, stessa percentuale della Germania), seguono Svezia e Portogallo, ripettivamente 51,3% e 37,6.
21 luglio 2008
Clicca qui per il PDF del rapporto GSE
22 luglio 2008
It's Italy, baby
"Tra 10 anni energia Usa 100% rinnovabile”
La sfida di Al Gore: "Tra 10 anni energia Usa 100% rinnovabile”
18 luglio 2008 – “L’America ha solo dieci anni di tempo per salvare la Terra”. È l’appello lanciato oggi dall’ex vice presidente Usa Al Gore, prima premio Oscar per il documentario sull’effetto serra “Una verità scomoda”, poi Nobel per la Pace insieme all’Ipcc dell’Onu per il contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.
Ieri Gore è tornato alla ribalta dei media con una sfida lanciata (guarda il video) al futuro inquilino della Casa Bianca: porre le basi per arrivare a produrre il il 100 per cento dell’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2018.
Come fare? Mandando in soffitta i “carburanti di origine fossile” e puntando su sole, vento e geotermia. Citando studi recenti, Gore ha affermato che queste fonti energetiche hanno il potenziale per coprire il fabbisogno energetico del Paese, favorite non solo dalla riduzione del loro costo, ma anche e soprattutto dal parallelo aumento del prezzo del petrolio.
Un obiettivo difficile, ammette: “So che mi contesteranno e mi tacceranno di ingenuità – ha sottolineato – ma lo faranno solo per difendere lo status quo, senza curarsi del prezzo che dovremo pagare in futuro”.
Il profeta Gore rievoca la sfida di John F. Kennedy, che nel 1961 promise di portare l’uomo sulla Luna. Questa volta la sfida non si trova nello spazio, ma sulla Terra. Per ribadirlo Gore cita Neil Armstrong: “Dopo la conquista della Luna, la nostra nazione deve fare un altro passo, un passo gigantesco nei confronti dell'ambiente”.
Fonte: ZeroEmission.Tv
"Nell'anno 2007 l'economia tedesca e' cresciuta del 2,5% mentre i consumi di energia da combustibili fossili in Germania sono diminuiti del 5,6%"
Da Ansa.it
(ANSA) - ROMA - Germania sempre piu' lanciata nel settore delle rinnovabili. Di recente e' stato inaugurato il piu' grande ''campo solare'' del mondo: e' il Waldpolenz Solar Park, realizzato su un vecchio aeroporto di Leipzig, nella Germania dell'Est, che si estende per 110 ettari. La centrale che sta per produrre 24 megawatt di elettricita', entro il 2009 arrivera' a 40 megawatt, alimentando almeno 10.000 case e consentendo di risparmiare ogni anno almeno 25.000 tonnellate di carbonio. E il fenomeno non si limita a Waldpolenz. Anche Leipzig ospita 3 dei 50 campi solari piu' grandi del mondo. E l'economia della zona - solo fino a pochi anni fa depressa - sta decollando. Perche' i tedeschi non si limitano a istallare pannelli fotovoltaci, ma sviluppano in proprio le tecnologie innovative, che poi esportano. Nell'anno 2007 l'economia tedesca e' cresciuta del 2,5% mentre i consumi di energia da combustibili fossili in Germania sono diminuiti del 5,6% a dimostrazione del fatto che sviluppo economico e sostenibilita' ambientale non sono necessariamente incompatibili. Il governo tedesco dichiara di voler tagliare del 40% le emissioni di carbonio entro il 2020. Un obiettivo che e' il doppio di quello che si e' data l'Unione Europea. L'innovazione tedesca, infatti, si e' sviluppata in due diversi settori: da un lato le tecnologie che consentono una maggiore efficienza energetica e, quindi, un minor consumo assoluto di energia. Dall'altro nuove tecnologie nel campo delle energie rinnovabili, in particolare dell'energia solare dove la Germania risulta essere leader mondiale e il maggiore esportatore di tecnologia del settore. (ANSA). Y72
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Lorenzo Cherubini alias Jovanotti: ignoranza o malafede?
Un comunicato dei NoCoke Brindisi, che fa giustamente luce su una vicenda che alimenta dubbi sull'onestà intellettuale di Jovanotti.
Il nostro ha infatti accettato di farsi "patrocinare" dall'Enel il suo corrente tour italiano. La Società, infatti, promette di piantare N alberi per compensare le emissioni di CO2 provocate dal consumo energetico dei concerti del cantante.
In cambio, grazie all'esposizione in associazione con l'"equo e solidale" Jovanotti, ricava una bella "ripulita" all'immagine. In qualche modo, in senso lato e ovviamente non punibile dalla legge, si tratta di una dinamica assimilabile a quella del riciclaggio di denaro sporco.
Non sarebbe stato ben più coerente, meno paradossale, usare elettricità da energie rinnovabili?
"No Coke Brindisi: ma Jovanotti lo sa?"
Tutto è pronto per accogliere Jovanotti nella tappa di Brindisi del suo tour musicale “Safari".
Da un comunicato di Enel si apprende:
“L'Enel sostiene il Safari Tour di Jovanotti con un progetto ambientale, in collaborazione con AzzeroCO2, che prevede la forestazione di alcune aree urbane per compensare le emissioni prodotte dai concerti e la distribuzione di lampade a basso consumo…"
Ecco qui il beffardo paradosso, l'Enel pianta alberi (e pretende anche di farsi una pubblicità positiva) per far assorbire le emissioni che essa stessa produce.
Infatti, è appena il caso di ricordare che la società elettrica detiene ancora la MAGLIA NERA come maggior produttore, con la centrale di Brindisi Sud-Cerano, di CO2.
Di questo ne è a conoscenza Jovanotti?
“Il Safari Tour 2008 – continua il comunicato - è quindi un impegno concreto e tangibile di Enel e Jovanotti alla lotta al cambiamento climatico. Un nuovo modo di fare musica senza dimenticare l'importanza del rispetto per l'ambiente e l'amore per la natura."
Farebbe piacere a tutti che il famoso e bravo cantante dal palco di Brindisi - distante pochissime centinaia di metri da dove l'Enel scarica 8 milioni di tonnellate di carbone l'anno – lanciasse un monito anche al suo sponsor (l'Enel) che dal momento che annuncia i suoi molteplici impegni a favore dell'ambiente ed anche ad utilizzare “prodotti a basso impatto ambientale" lo facesse realmente, ad esempio, cominciando da Brindisi.
Ma lo sa Jovanotti che a Brindisi l'Enel e' il maggior inquinatore ed è da anni causa di gravi conflitti sociali come, del resto, ovunque ha le sue centrali?
Non si discute la bravura di Jovanotti artista e musicista, ma dall'uomo aspettiamo un segnale dal palco di Brindisi che è, del suo sponsor Enel, emblema e vittima della “invadenza" e mancanza di rispetto verso i cittadini del colosso energetico.
Brindisi, 20 Luglio 2008
NO_COKE_BRINDISI
19 luglio 2008
UE boccia la centrale a carbone nel Sulcis
Da greenreport.it
"Commissione Ue ferma progetto centrale a carbone del Sulcis
Motivazione: ritiene che gli incentivi previsti dallo Stato per la sua realizzazione possano essere lesivi della concorrenza"
LIVORNO. Nato per rispondere alla forte protesta dei minatori che non volevano la chiusura delle miniere di carbone del Sulcis (erano gli anni del primo governo Prodi) il progetto della centrale elettrica alimentata a carbone è ancora al palo. La Commissione europea ha infatti fermato il progetto della nuova centrale a carbone del Sulcis, perché ritiene che gli incentivi previsti dallo Stato per la sua realizzazione possano essere lesivi della concorrenza. Ma senza l’ausilio della finanza pubblica le imprese che dovrebbero partecipare alla gara per la costruzione e la gestione, non si fanno avanti. Quindi l’empasse è per il momento assicurata, dato che la Commissione europea che ha dato lo stop agli aiuti statali ha avviato a proposito un’indagine formale e invitato l’Italia a «sospendere immediatamente qualsiasi azione che conduca all’ulteriore avanzamento del progetto come previsto fino a d oggi».
Il progetto della centrale prevede un ciclo integrato tra l’estrazione del carbone e l’impianto per produrre energia alimentato dal combustibile fossile, un modo per valorizzare la miniera, dato che il recupero economico dei costi si avrebbe soprattutto con la produzione di energia elettrica. L’energia verrebbe poi venduta sul mercato a prezzi maggiorati (grazie agli incentivi statali), mentre le imprese sarde potrebbero ottenere sconti sulle tariffe. Ed è su questo che si sono concentrate le obiezioni della Commissione, perché potrebbe «dare un vantaggio competitivo non dovuto al nuovo impianto, che riceverebbe un aiuto operativo, e anche ai consumatori finali, che avrebbero la possibilità di comprare elettricità a prezzi artificialmente bassi».
Una bocciatura che già era stata data due anni fa sempre dalla Commissione europea e che torna oggi perché gli incentivi statali permangono nel progetto. Una vicenda che mette in evidenza il paradosso della politica energetica di questo paese, che continua a dare incentivi statali destinati alle fonti energetiche rinnovabili a progetti che di rinnovabile non hanno assolutamente niente. Difficile infatti considerare il carbone che è la fonte maggiormente responsabile delle emissioni di anidride carbonica una energia da incentivare, quando poi dovremo pagare in bolletta le multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni che ci sono stati assegnati in base al protocollo di Kyoto. Ancora più paradossale il fatto che tutto questo avvenga in una regione come la Sardegna in cui si blocca lo sviluppo di energia eolica perché accusata di rovinare il paesaggio dell’isola.
18 luglio 2008
Lucio Mario Saladini: "Io so".
"Io so", dice Lucio Mario Saladini, e cita Pasolini. Anche noi sappiamo. Sappiamo che anche il suo Partito Democratico non uscirebbe pulito, se "chi sa" parlasse. "Chi sa" è stretto tra la morsa dei partiti, gli affaristi senza scrupoli, e l'ignoranza (in)civile della gente. Ma se sai, parla. Trova il modo giusto di farlo, ma parla. Oppure scendi dal palco, ed evita proclami di questo tono.
Lettera inviata a Centumcellae.it
"Io so perché a Civitavecchia c'è ormai da anni una puzza nauseante ed ammorbante che cresce giorno dopo giorno.
Io so perché l'Enel continua a regalare soldi a piene mani a Civitavecchia.
I so chi sono coloro, i soli, che ci guadagnano nella realizzazione di inutili spettacoli realizzati con i soldi sporchi di fumo nero dell'Enel.
Io so i nomi dei responsabili del degrado morale, istituzionale e politico cittadino.
Io so i nomi di chi ha trasformato Civitavecchia in una "colonia dei sistemi mafiosi napoletani e calabresi".
Io so i nomi di chi muove i fili di quei mentecatti ed accattoni che giocano ad essere politici ed invece sono appena più di scimmiette ammaestrate.
Io so i nomi di coloro che hanno fornito i fondi per la scalata politica di opportunistici personaggi che sarebbe stato meglio non fossero mai giunti nella nostra città.
Io so cosa è alla base della "coalizione delle larghe intese" che ha comprato le ultime elezioni cittadine.
Io so come arrivano i soldi a Civitavecchia e di come vengono lavati e poi ritornano puliti alla fonte.
Io so perché in città gare ed appalti e lavori sono sempre e soltanto per le solite società.
Io so perché consiglieri dell'opposizione si vedono in giro a gozzovigliare assieme a consiglieri di maggioranza.
Io so perché il presidente del consiglio comunale banchetta amabilmente con proprietari di ditte edili.
Io so chi saranno i padroni delle holdings che Moscherini vorrebbe creare.
I so che i civitavecchiesi hanno venduto il loro territorio, il loro onore e la loro dignità per meno di trenta denari e per questo valgono meno di Giuda.
Io so i nomi di coloro che, tra un'orgia ed un festino a base di cocaina, progettano e danno le disposizioni che le marionette politiche cittadine sono obbligate a seguire.
Io so cosa c'è dietro le nomine di assessori e dirigenti e funzionari e consulenti.
Io so cosa c'è dietro l'Enel che elargisce milioni di euro per spettacoli che non servono a nessuno mentre la gente muore di fame ed è senza casa.
Io so cosa c'è dietro il fumo nero e pestilente delle centrali di TVN e TVS.
Io so cosa e chi c'è dietro la svendita del porto di Civitavecchia a Bellavista Caltagirone e Cozzi Parodi.
Io so cosa e chi c'è dietro la speculazione edilizia dell'ormai svanito sogno termale civitavecchiese.
Io so cosa e chi ha spinto Moscherini a diventare sindaco di Civitavecchia.
Io so che Moscherini non fa il sindaco per appena 2000 euro al mese.
Io so c'è dietro la concessione di case popolari senza averne diritto alcuno.
Io so tanto, so tutti questi nomi e so tutti questi fatti di cui si sono resi e si rendono colpevoli nauseanti personaggi.
Io so ed ho le prove ma non sono il solo a sapere e ad avere le prove.
Io so perché sono nato e vivo in questa città da sempre e non sono né cieco né sordo.
Io so perché è da tanti anni che cerco di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che c'è dietro a quello che appare, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace.
Io so perché ho coordinato tra loro fatti anche lontani ed ho messo insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico-criminale.
Tanti altri sanno ed hanno le prove ma il problema è proprio questo: perché tace e fa finta di niente chi ha l'onere, il dovere e la possibilità di agire contro tutto quello che sta accadendo nella nostra città da anni?
E allora....io so perché chi ha il dovere di agire invece fa finta di nulla!
Mi perdoni da dove si trova il poeta, lo scrittore, di cui utilizzo lo schema di un suo famoso articolo.
Lucio Mario Saladini
membro del Direttivo del Partito Democratico"
17 luglio 2008
New York cancella il progetto di un impianto a carbone
"Ogni genitore DEVE SAPERLO: la chiusura delle centrali a carbone comporta benefici per lo sviluppo cerebrale del bambino"
Lo sviluppo cognitivo dei bambini mostra un evidente beneficio dalla chiusura di impianti a carbone prossimi a quelli dove il feto si sviluppa.
Lo studio è stato condotto dal Columbia Center for Children's Environmental Health (CCCEH) - Columbia University's Mailman School of Public Health. Fonte originale: Science Daily
CHI RISARCIRA' LA NOSTRA COLLETTIVITA' PER QUESTO ENNESIMO SFREGIO?
L'energia pulita garantisce posti di lavoro stabili, al contrario...
Secondo il Worldwatch Institute, puntare oggi sulle fonti rinnovabili di energia significa garantire la creazione di posti di lavoro sicuri e stabili, a differenza del comparto di produzione energetica "sporco", che assiste a un'emorragia inarrestabile di posti di lavoro, in un trend negativo consolidato da anni. Un esempio emblematico è rappresentato dal settore del carbone negli Stati Uniti. Fonte
Sono tutti PIMBY, col culo degli ALTRI
Incredibile ma vero.
Un evento che disvela il cinismo della "nuova" intellighenzia del partito affarista che racchiude quasi tutta la politica italiana.
Tanto s'è parlato e sparlato della cosiddetta sindrome Nimby ("Not In My Backyard", "non nel mio giardino"), che qualcuno ha pensato bene di creare un movimento d'opinione speculare e contrario: PIMBY, cioè "Please In My Backyard" (per favore, nel mio giardino).
Prima considerazione: se, come i politicanti affermano, i NIMBY coincidono sostanzialmente con i sostenitori ad oltranza del "no a tutto", dunque i PIMBY (che poi sono quegli stessi politicanti) intenderanno essere i "SI A TUTTO". Sì a ogni opera, mostro di cemento, killer sanitario-ambientale: sì a tutto, perché con appalti e subappalti ci si mangia, si lucra, si comprano i voti. L'esperienza sul nostro territorio è lunga, emblematica.
Tralasciando gli aspetti più ridicoli che riguardano l'immagine di questo nuovo "movimento d'opinione" (che non nasce tra la gente, ma è del tutto artificiale, creato ah hoc dai soliti cinici senza scrupoli e la faccia "ripulita" come Chicco Testa) la cosa che più colpisce è quanto si può leggere nel loro "Manifesto" (vedi qui), che s'intitola "Partecipare per Decidere", alludendo alla necessità di coinvolgere cittadini e istituzioni nel dibattito sulla pianificazione e lo sviluppo dei territori, ma allo stesso tempo snellire gli "ostacoli" burocratici per la realizzazione delle opere.
Ora, chi segue il dibattito in questo momento avrà già lasciato cadere le braccia, avrà sprofondato il viso trale mani, una o più volte. Qualcuno si rifiuterà di andare oltre, perché ha già capito di cosa si tratta. Sa che, in bocca a gente come Chicco Testa, simili parole suonano paradossali, più o meno come se Hitler, prima di invadere la Polonia, ne avesse chiesto l'opinione tramite un referendum popolare.
Il Manifesto dei PIMBY continua, recitando "[occorre] prendere decisioni strategiche che siano allo stesso tempo legittimate ed efficaci; [servono] strumenti in grado di garantire, sin dalla fase di progettazione, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni."
Tradotto concretamente, ormai sappiamo, questo significa: strategie per una coercizione "morbida" ai confini della legalità, tramite ricatti martellanti e mazzette, ungendo bene ogni ingranaggio che faccia parte dell'iter autorizzativo delle opere. Ovviamente, in Italia, questa "unzione" è una pratica ben consolidata: e infatti i vari rappresentanti politici o sindacali fanno a gara per essere uno di quegli ingranaggi, che puntualmente vengono oliati. Da bravi italiani servili e ottusamente opportunisti, ci lamentiamo e ci lasciamo comprare per il solito vecchio piatto di lenticchie.
Saremmo oltremodo curiosi di conoscere l'opinione di questi PIMBY sull'iter che ha riguardato e riguarda TVN, se vi trovino applicata la loro visione.
La popolazione dell'Alto Lazio è da anni pervasa dalla sensazione, ormai certezza, che le sue opinioni espresse democraticamente contino nulla. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio, i loro diritti fondamentali. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche.
Il Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" va esattamente nella direzione auspicata
dai PIMBY, e ne svela le vere intenzioni, al di là dell'immagine moderna e rassicurante.
I PIMBY scrivono "partecipazione", ma si legge "ricatto con elemosina compensativa", senza dimenticare i circenses del Programma estivo cittadino. Se poi la popolazione esprime forme di contrarietà, si intensifica l'unzione strategica, si comprano i media, si finanziano i partiti, e si procede con la campagna di "sterminio" dell'opinione avversa. Se la popolazione resiste, la si ignora, la si copre con tutto il silenzio possibile, e avanti tutta.
Anche perché, il partito affarista-trasversale lo sa bene: una volta sfondata l'opinione pubblica, dopo decenni di vessazioni, il territorio diventa insensibile, senza dignità, abituato al ricatto e al mercanteggio, terra di facile conquista per sgherri d'ogni provenienza.
Questo modo di intendere la partecipazione è offensivo nei confronti di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
PIMBY, col culo degli altri.
Cittadini liberi, Medici, Nocoke a Bruxelles.
Una nutrita delegazione di cittadini, in rappresentanza della società civile e del mondo produttivo di Tarquinia, Civitavecchia ed Alto Lazio, è giunta a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, dove ha incontrato numerosi Eurodeputati, di tutti gli schieramenti politici, ivi compresi quelli che sono al governo in Italia. I cittadini sono stati anche ricevuti
dal Presidente della Commissione Petizioni, Libickj e dal Segretario Generale David Lowe per essere ascoltati in merito alla rivendicazione di diritti fondamentali, tutelati dalle norme comunitarie e dalla Costituzione italiana. Al Presidente è stata consegnata la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini del comprensorio inquinato dalle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto di Castro. Nella petizione si chiede di far luce sulle carte piene di lacune ed omissioni che hanno autorizzato l’apertura del cantiere della centrale a carbone di Civitavecchia.
Le popolazioni dell’alto Lazio hanno capito che la Valutazione d’Impatto Ambientale per TVN non è stata fatta nel loro interesse, come prescrivono le norme europee, ma solo per sbloccare un’operazione industriale che massimizza il profitto di Enel Spa senza tenere conto della salute dei cittadini e delle vere ricchezze della loro terra: agricoltura, ambiente e patrimonio culturale etrusco tutelato dall’UNESCO.
Molte di queste ricchezze ricadono nel territorio dell’ Università Agraria di Tarquinia che ha dato pieno mandato, per un totale sostegno ai cittadini, al Consigliere Giovanni Leoni presente a Bruxelles. La contrarietà alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia Torre Valdaliga Nord, è basata su evidenze sanitarie che rendono qualunque ulteriore immissione di inquinanti non un rischio, bensì un pericolo da eliminare. I risultati del “lecito” inquinamento causato da decenni di servitù energetica, secondo quanto rilevato in numerosi e autorevoli studi, sono allarmanti e sotto gli occhi di tutti.
Lo studio dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale del Lazio (OER) rileva a Civitavecchia un incidenza di mortalità per tumori ai polmoni, bronchi e trachea superiore al 35% della media regionale. Lo stesso OER, rileva che Civitavecchia (comprensiva di alcuni comuni dello stesso territorio) é al secondo posto nel Lazio per mortalità per tumori e al primo per quella relativa ai tumori ai polmoni).
Nella petizione si chiede anche perché le decisioni strategiche, rispetto ai piani di riconversione energetica, non tengano conto dello stato di salute della popolazione residente. Utilizzando il software http://www.externe.info che la Commissione Europea mette a disposizione del pubblico, nel quale si possono immettere i dati relativi a NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva,) e CO2, si elabora la proiezione delle conseguenze sanitarie e di mortalità misurate con un parametro economico, a carico delle popolazioni che ospitano impianti come quello per cui i cittadini si sono appellati alla Commissione Europea.
Immettendo i dati ufficiali (certo non sovrastimati) della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione a carbone di Civitavecchia e ipotizzando un periodo di funzionamento di 25 anni, ne risulta l'amaro conto di 200 milioni di euro che verranno spesi per accompagnare alla morte i futuri malati terminali e 100 milioni per chi sarà colpito da patologie meno gravi.
Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento no-coke Alto Lazio
Coordinamento Nazionale dei Medici per la Salute e L’Ambiente