No al carbone Alto Lazio

8 maggio 2009

L'irresistibile comicità di Chicco Testa (Pimby col culo degli altri)



(ANSA) - ROMA, 7 MAG - ''Ambientalisti italiani rinunciate alla centrale a carbone di Porto Tolle e fate una centrale nucleare [...] in termini di inquinamento e' meglio vivere vicino a una centrale nucleare''. ''Non avrei nessun problema - ha quindi proseguito Testa rispondendo sulla difficolta' a localizzare i siti per le centrali nucleari in Italia - ad avere una centrale nucleare vicino casa. Io ho una casa di vacanze vicino Montalto di Castro, avrei preferito l'atomo piuttosto che un polo industriale di quel genere''
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati. Fonte: http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/energia/20090507154234874079.html

Come non essere travolti dal buonumore del pimby man, "per favore nel mio giardino".
Lo ringraziamo anzi per averci concesso questa seconda possibilità, nucleare dopo il carbone. Forse faremmo meglio a interpretare così le sue parole: tra 20 anni rassegnatevi a veder sostituire le centrali a carbone con il nucleare. Ha l'occhio lungo, il nostro uomo.

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L'illegalità corrode le fondamenta della democrazia, "Slegalitalia" parte dalla Maremma



Parte oggi Slegalitalia, l'iniziativa lanciata dal Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia per accendere i riflettori sulla storia di un' italiana, che il 21 maggio sarà processata per la battaglia che l'Alto Lazio e la Maremma conducono contro il carbone sporco che si vuole bruciare a Civitavecchia e contro le illegalità che porta con sè, in un territorio colpito per decenni dalle emissioni di quattro centrali termoelettriche, una delle quali da 3500 Megawatt. È una trama che in vario modo colpisce e ferisce molte comunità lungo lo stivale, vittime del sistema corrotto i cui protagonisti sono politici, funzionari pubblici e grandi società legate all'energia, al cemento e alle autostrade. I partiti ancora controllano tutto nonostante le liberalizzazioni, servite per arraffare ricchezza e sottrarre al controllo dei cittadini il funzionamento e la gestione di servizi essenziali. Anche questa è mafia.



Gli eventi che hanno preceduto il processo del 21 maggio sono emblematici, la loro valenza supera i confini regionali e diventa patrimonio civile di quanti non ci stanno più. Nel 2003 l’allora Sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto. Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, in diretta da Anno Zero, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era diventato membro del Consiglio d’Amministrazione di Enel. La nomina c’era stata ma non si trattava del CdA di Enel, bensì del CdA di “Acquirente Unico”, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici. Un errore marginale. Il processo avrà luogo perché il sindaco del sì al carbone ha ritenuto di essere stato diffamato.

L'avvio di Slegalitàlia prevede il contatto con i movimenti e i comitati che soffrono storie simili e inizia con l'Italia del Nord, verso cui oggi si dirigerà la missione in partenza dalla Maremma, per fondere le vicende di sofferenza e reagire insieme.

Il viaggio verso le regioni del Nord fa seguito all'analoga esperienza del 2008 allorchè l'Alto Lazio incontrò in Puglia i cittadini in lotta contro l'inquinamento a Brindisi e Lecce.


Comitato dei Cittadini Liberi

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7 maggio 2009

Brinda anche tu con papi!


Fonte: http://espresso.repubblica.it/multimedia/5820399/1

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Tutti a casa, mamma enel vi manda in pace.


Torrevaldaliga Nord, Civitavecchia.
Qualche stolto si accorge che per gli operai è già l'ora di tornare a casa. In compenso, sappiamo che ha sempre parlato in malafede.
Ora è il momento di godere dei benefici del carbone. Asfaltata la democrazia, bitumata la cittadinanza, carbonizzato il nostro futuro,
lavoratori! E' il vostro turno, mamma enel vi manda in pace.

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"L'Enel non deve intromettersi nell'Osservatorio ambientale"

Articolo di Centumcellae.it, vedi
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23810

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Umberto Guidoni a Gualdo Cattaneo a sostegno della lotta contro il carbone e di tutte le vertenze territoriali umbre

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo
Venerdì 8 maggio 2009 alle ore 19:30, presso la sala congressi del Centro Acquarossa sito in località Ponte di Ferro, l'eurodeputato Umberto Guidoni incontrerà i comitati civici dell'Umbria per raccogliere le istanze delle numerose vertenze territoriali in difesa dell'ambiente, della salute pubblica e dei beni comuni che da anni persistono nel cuore verde dell'Italia.


L'On. Guidoni, autore di un'interrogazione scritta presentata in data odierna presso la Commissione Europea sui problemi ambientali e sanitari connessi con l'attività della centrale a carbone di Ponte di Ferro, intende dar voce anche alle battaglie a tutela del territorio: dalla laguna di liquami di Bettona alle discariche di Orvieto e Pietramelina, dal progetto dell'inceneritore nell'Ato 2 agli inceneritori già esistenti di Terni, dalla vertenza contro il gasdotto che rischia di smembrare l'appennino umbro-marchigiano a quella che vede i cittadini di Boschetto e Rio Fergiaschierati contro il il tentativo di privatizzazione delle risorse idriche.
L'invito si intende esteso anche a tutti i cittadini sensibili ai problemi ambientali e attinenti alla tutela dei beni comuni che desiderano approfondire le proprie conoscenze in merito ad argomenti di capitale importanza come quelli che verranno trattati nel corso dell'incontro.

--
Comitato per la salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria (PG)
Blog: http://comitatoambientegualdocattaneo.blogspot.com

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Azione di Greenpeace al ministero dell'Ambiente

Nuova azione di Greenpeace:

http://www.greenpeace.org/italy/news/riconversione-porto-tolle

"Roma, Italia — Questa mattina abbiamo manifestato di fronte al Ministero dell'Ambiente per dire no alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. Oggi la Commissione di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) discuterà il via libera alla riconversione che regalerà all'Italia altri 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2."

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Il tour di "Slegalitalia"

Da carta.org

«Slegalitalia» parte da Tarquinia
[6 Maggio 2009]

«L’Italia sprofonda nell’illegalità – dice il Comitato cittadini liberi di Tarquinia [Viterbo] – e coloro che non si piegano al volere dei potenti, e si oppongono pacificamente e pubblicamente alla realizzazione di opere dannose alla salute e all’economia dei territori, subiscono tentativi di corruzione, azioni intimidatorie personali e, come membri di associazioni, comitati o movimenti, anche denunce».

Per raccontare questa condizione, ma soprattutto per raccogliere le tante energie in giro per il paese, hanno preso un camper e si preparano a partire. Un’idea nata per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le tante vicende come quella di una cittadina di Tarquinia che, il prossimo 21 maggio, andrà a processo per un banale errore. Ad Annozero, nel 2007, aveva raccontato che, nel 2003, il sindaco di Civitavecchia aveva detto prima no e poi sì al carbone e che, a fine mandato, era divenuto membro del Cda di Enel. In effetti, non era dell’Enel ma dell’Acquirente unico, società controllata dal Gestore dei servizi elettrici. Denunciata per diffamazione. Domani, il camper di Slegalitalia parte per una cinque giorni a tappe: fiera Solarexpo a Verona; cooperativa del Sole di Molina di Ledro [Trento]; presidio No Dal Molin a Vicenza; presidio No Tav a Venaus; cooperativa Solare Collettivo che ha promosso «Adotta un kilowatt» a Fosssano.

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5 maggio 2009

Richard Stallman in Italia per la conferenza "La Mala Educaciòn: Software Libero, cinema e net art come strumenti di consapevolezza"

Il 6 Maggio e l'8 Maggio prossimi, l'Università degli studi di Salerno e il Cinema Volturno Occupato di Roma, saranno il centro della cultura Hacker.

Richard Stallman, fondatore del movimento per il Software Libero, sarà
il testimone d'eccezione: in entrambe le tappe del convegno, Stallman
illustrerà la storia e la filosofia del Movimento per il Software
Libero, puntualizzando che il Software Libero non è ristretto all'ambito
meramente tecnico, ma si espande ad un settore molto più vasto stante le
sue solide basi etiche, filosofiche, e politiche. La conferenza, in cui
verrà approfondita l'importanza delle applicazioni e implicazioni del
Software Libero in ambito Educativo, avrà carattere informativo e
didattico e sarà aperta a tutti.

/La Mala Educaciòn/ è un evento creato per discutere e confrontarsi
attorno al tema dell'educazione, partendo dalla contrapposizione tra
Software Libero vs. software proprietario in ambito educativo/scolastico.

L'adozione del Software Libero nelle scuole porterebbe sicuramente ad un
enorme risparmio economico: le motivazioni per cui le strutture
educative utilizzano Software Libero sono però di natura più profonda.
Da un punto di vista simbolico accettare software proprietario in ambito
educativo significa accettare il principio dell'esclusione del grande
pubblico dalla conoscenza sul funzionamento della tecnologia. Non solo.
Utilizzare software proprietario significa dipendere da un'Azienda che
non ha come priorità l'educazione. E significa non poter adattare alle
proprie esigenze il funzionamento del computer.

Esempi come /wikipedia/, ci fanno vedere come la conoscenza grazie alla
rete e ai nuovi strumenti di comunicazione possano e debbano, per essere
migliori, essere condivise. Adoperiamo sempre più a scopi pedagogici
strumenti non nati originariamente per questo uso specifico, e che
grazie ad interfacce semplici danno la possibilità di collaborare,
diffondere informazioni, creare documenti, confrontare e condividere. Al
contrario, il modello che prevede l'utilizzo del software proprietario è
basato su asimmetrie informative ed ha l'effetto di castrare la sete di
conoscenza degli studenti che vogliono apprendere il funzionamento degli
strumenti che usano. Università e scuole dovrebbero rifiutare questo
modello incoraggiando tutti ad imparare. Inoltre la Scuola e
l'Università dovrebbero mirare ad educare alla libertà. Questa è la
motivazione più profonda per l'adozione del Software Libero. Dalla
scuola ci si aspetta l'insegnamento di fatti fondamentali e di capacità
utili, ma ciò non ne esaurisce il compito. Missione fondamentale della
scuola è quello di insegnare a essere cittadini liberi e consapevoli.
Per essere tali è necessario imparare a collaborare. Il sistema
proprietario delle licenze è in contrasto con la collaborazione.

L'educazione alla Libertà, in un contesto educativo/scolastico si può e
si deve avvalere di strumenti /artistici/ come il cinema, la musica, la
net art, per promuovere un uso consapevole e libero delle nuove
tecnologie della comunicazione. La costruzione di un'opera collettiva,
come può ad esempio essere un film, ben si presta all'apprendimento di
valori fondamentali come la cooperazione, la collaborazione e lo scambio
che stanno alla base della crescita della conoscenza di ognuno.



Programma dell'Università degli Studi di Salerno -- Facoltà di Scienze MM. FF.
e NN., Aula P1:

A partire dalle ore 15.00 interverranno:

* Alberto Negro (Direttore del Dipartimento): Saluto di ben venuto

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione

* Vittorio Scarano (Professore associato di Informatica): Una
esperienza di Software Libero in un progetto di ricerca europeo:
CoFFEE

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in libertà

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero.



Programma del Cinema Volturno Occupato di Roma, Via Volturno 37

A partire dalle ore 15:00 interverranno:

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in
libertà;

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione;

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero;

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi;

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali;

* Estereotips (rete di artisti/attivisti/hacker): Omnia sunt
communia: appunti per una creazione artistica/digitale liberata;

* Alessandro d'Urso (direttore artistico del Festival Cortoons):
promuovere il Software Libero nel cinema d'animazione;

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero

*Per informazioni:*

info@motoperpetuo.rogna.org

http://motoperpetuo.rogna.org/

http://liberacopia.org/

http://volturno.noblogs.org/

http://www.fsf.org

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"Campagna Caro Candidato: si riparte"

Comunicato

"Dopo il test delle elezioni regionali di febbraio in Sardegna
http://www.softwarelibero.it/carocandidato
Caro Candidato riparte per l'importante appuntamento delle elezioni europee ed
amministrative di giugno.


La campagna per le elezioni europee fa parte del network The Free Software
Pact
http://www.freesoftwarepact.eu/
http://www.april.org/en/european-parliament-2009-elections-a-pact-support-free-software
http://www.softwarelibero.it/freesoftwarepact
ed è particolarmente importante.

Se la campagna avrà successo, infatti, sarà per noi più facile promuovere la
costituzione di un intergruppo sul software libero al Parlamento Europeo.
Un intergruppo è composto da Parlamentari di diversi paesi appartenenti a
gruppi politici differenti riuniti per un obiettivo comune.

La costituzione d'un intergruppo crea le condizioni per:
- promuovere la causa del software libero nel Parlamento Europeo in modo
proattivo ed efficace,
- organizzare incontri di formazione / informazione dei Parlamentari Europei
per far crescere consapevolezza e consenso sui temi del software libero.

Richard M. Stallman, fondatore del progetto GNU e della Free Software
Foundation ha detto a proposito dell'iniziativa:
“Grandi pericoli minacciano le libertà del software libero in Europa: brevetti
sul software, DRM, vendita di programmi legati all'hardware, informatica
ingannevole. Faccio appello a tutti i cittadini europei che apprezzano il
software libero affinché aderiscano a questa campagna e contattino i loro
candidati esortandoli a firmare il Patto per il Software Libero.”
http://www.fsf.org/blogs/community/free-software-pact .

Le vicende di questi giorni sul voto del “Telecom Package” al Parlamento
Europeo
http://www.laquadrature.net/Telecoms_Package
ci confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, l'importanza di un'azione
efficace e di lungo periodo.

La sfida che ci aspetta è molto impegnativa e richiede l'impegno di tutti.

Mentre i primi gruppi che supportano il software libero hanno già iniziato ad
aderire alla campagna
http://www.carocandidato.org/content/gruppo_partner
http://www.carocandidato.org/wiki/view/gruppo_partner
invitiamo:
i candidati a sottoscrivere il Patto per il Software Libero
http://www.carocandidato.org/candidate/subscribe
e tutti ad aiutarci
http://www.carocandidato.org/wiki/view/support .

per l'Associazione per il Software Libero
il Presidente
Marco Ciurcina

==========================================
Chi siamo
==========================================

L'Associazione per il Software Libero (Assoli) è un'associazione
senza scopo di lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del
software libero in Italia ed una corretta informazione sull'argomento.


==========================================
Contatti
==========================================

web: http://softwarelibero.it
mail: info@softwarelibero.it
Tel: (+39) 06 99291342
Fax: (+39) 06 83391642

--
Annunci dell'Associazione Software Libero
http://www.softwarelibero.it/

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1 maggio 2009

Comuni a 5 stelle





"Questo VIDEO-INCHIESTA racconta un appassionante viaggio nei Comuni dell'Italia a 5 stelle, alla scoperta di persone e progetti che se non fossero veri sembrerebbero incredibili.
Uno schiaffo all'immobilismo della politica e agli sprechi della CASTA, l'esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico e economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell'acqua e del territorio... Successi indiscutibili che mostrano la concretezza di scelte alternative divenute possibili attraverso un grande coinvolgimento della popolazione, chiamata a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano l'intera comunità.
Migliaia di cittadini impegnati nella costruzione di un domani migliore."

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29 aprile 2009

Tolle a Porto Balle...

Greenpeace risponde: "Riduzione delle emissioni a Porto Tolle? Balle spaziali"

Roma, Italia — “Respingiamo al mittente le accuse di disinformazione. Disinformazione la fa chi parla di ‘carbone pulito’, chi si lascia strumentalizzare dai grandi interessi industriali che non guardano in faccia a nessuno, tanto meno alla salute dei lavoratori. La verità è che le emissioni di CO2 della nuova centrale non saranno affatto ridotte ma aumenteranno passando da circa un milione e mezzo nel 2006 a oltre 10 milioni” così Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace, risponde alle dichiarazioni del Comitato d’Azione dei Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle.

Greenpeace non rientra nel partito degli ambientalisti del “NO”, ma in quello degli ambientalisti del fare rispettando l’ambiente, e il carbone non lo rispetta. Sia perché la conversione della centrale verrà avviata in deroga alle leggi che proteggono l’ambiente, sia perché il passaggio di oltre 3000 chiatte all’anno per il trasporto del carbone in un Parco Naturale patrimonio dell’umanità per l’UNESCO è una vera mostruosità.

Greenpeace ricorda invece che alternative concrete e pulite al carbone esistono. L’impianto potrebbe essere “ambientalizzato” per ridurre le emissioni senza convertirlo a carbone, si potrebbe utilizzare il gas in arrivo dal nuovo vicinissimo terminal gasiero di Porto Levante, si potrebbe decidere di puntare sulle fonti rinnovabili creando molti più posti di lavoro sul territorio, come hanno fatto Austria e Germania, Paesi leader nelle rinnovabili.

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Tanto i debiti di enel li paghiamo noi


"L'ENEL ha debiti finanziari per 61 miliardi di euro. In due anni il suo debito si è moltiplicato per quattro. Una società normale diminuirebbe il debito. ENEL, invece, lo aumenta. Gli investimenti nel nucleare le costeranno 31,5 miliardi. Chi pagherà i debiti dell'ENEL? Per Greenpeace, ENEL ha deciso di vendere quote di Enel Green Power, la divisione specializzata in energie rinnovabili. Più nucleare, più tasse, meno rinnovabili, più costi in bolletta. Per fortuna che l'ENEL c'è.
Dal rapporto: "ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare"
Fonte: Beppe Grillo blog

Vedi l'articolo originale di Greenpeace: "Enel. Più nucleare, più debiti!"

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"Pandemia influenzale: stop ai brevetti che possono uccidere"

Una lettura consigliata:
http://www.medicinademocratica.org/article.php3?id_article=70

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Inceneritore di Albano- comunicato

Comunicato del Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano

"Il 20 aprile scorso la conferenza dei servizi ha approvato l'inceneritore di Albano, dando così il via libera al cantiere.

Due anni di iniziative e mobilitazioni del coordinamento contro l'inceneritore fatte sul territorio hanno portato i comuni di Albano, Ariccia, Lanuvio, Castel Gandolfo e Ardea - inizialmente favorevoli - a schierarsi contrari all' impianto in maniera unanime e categorica. Gli uffici competenti della regione, a marzo 2008, hanno emesso una prima Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) NEGATIVA che, formalmente, bloccava ogni autorizzazione definitiva all’ impianto. La Asl locale, con un documento di poche settimane fa, ha preso posizione a riguardo ritenendo l’impianto INCOMPATIBILE con la CONDIZIONE AMBIENTALE della ZONA. Si legge infatti che l' inquinamento ambientale che produrrebbe l’inceneritore unito allo sfruttamento e inquinamento della falda acquifera - già drasticamente compromessa - lo rendono insostenibile per il territorio dei castelli romani.

Nonostante la ferma opposizione popolare più volte espressasi nelle piazze dei castelli romani; nonostante una prima VIA negativa all’ impianto del marzo 2008; nonostante la contrarietà dei comuni interessati e il parere contrario della Asl Rm H; nononstante l’ incenerimento sia nocivo per la salute e l’ambiente, non risolva il problema rifiuti ed esistano moltissime altre alternative all’incenerimento...

...il PD di Marrazzo e Di Carlo, la compagine industriale di Cerroni, AMA e ACEA sono riusciti a far approvare l’ impianto.

Ci sono riusciti modificando illecitamente la prima VIA, ottenendo così un parere “favorevole” nell’ ottobre 2008. Ci sono riusciti facendo approvare l’ impianto alla conferenza dei servizi lo scorso 20 aprile ignorando le preoccupanti osservazioni della Asl di Albano e bypassandole con i pareri del dott. Perucci (epidemilogo di fiducia di Marrazzo, già autore delle autorizzazioni per la discarica e l’inceneritore di Malagrotta - sempre di proprietà del sig. Cerroni), ignorando le posizioni dei comuni e quelle delle popolazioni locali.
Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano
Fioca è stata comunque l’opposizione istituzionale che, nella sua debolezza, ha così favorito l’iter approvativo dell’impianto nocivo. La Asl locale infatti, nonostante la formale opposizione, il 20 aprile non si è presentata alla conferenza dei servizi, non potendo in questo modo sostenere la sua contrarietà. I comuni interessati hanno sempre sostenuto unicamente un’opposizione formale, atta solamente a garantire il consenso popolare. A tutti i sindaci è mancata la capacità di denunciare la vergogna e le contraddizioni strutturali dell’ impianto e MAI, in ogni caso, è stata fatta una battaglia reale al fianco della popolazione per cercare di bloccare il progetto.

Noi, nonostante tutto questo, OGGI COME IERI, diciamo NO A QUEST’ IMPIANTO. Perché è inutile e dannoso, perché non risolve il problema rifiuti ma arricchisce solo le tasche di pochi politici e imprenditori, perché saccheggerà e danneggerà questo territorio e la salute di chi lo abita. Diciamo NO A QUEST’IMPIANTO perché non lo vogliamo, come popolazioni che vivono questa zona e vogliono autodeterminare le scelte sul proprio futuro, come “esperti” di gestione dei rifiuti, come persone che cercano di ridurre al minimo l’ impatto sulla natura e l’ambiente. Diciamo NO A QUEST’ IMPIANTO perché è contiguo alle logiche di produzione e consumo capitalistico dove l’ imperativo è “produci, consuma, butta!”, perché spreca preziose risorse che potrebbero invece essere riciclate e riutilizzate.

Dopo anni di lotte nelle piazze e nei tribunali, dopo aver ascoltato la voce e le promesse di tutti, OGGI COME IERI, quando abbiamo iniziato, quando avevamo tutti contro e nessuno ci ascoltava, CREDIAMO ANCORA SOLO IN NOI STESSI. Crediamo solo nella NOSTRA capacità di autorganizzarci e determinare il nostro presente. Pensiamo che solo la forza del conflitto popolare sia in grado di fermare i padroni della devastazione ambientale, che solo la lotta dal basso e la partecipazione diretta siano in grado di fermare chi specula e avvelena ai danni di intere popolazioni e interi territori. OGGI COME IERI pensiamo che questa battaglia non sia conclusa e sappiamo benissimo che l’esito del verdetto dipende tutto da noi e da quello che siamo in grado di mettere in campo.
OGGI COME IERI NON CI ARRENDIAMO perché QUESTA NON E’ UNA LOTTA CHE SIAMO DISPOSTI A PERDERE!

BLOCCHEREMO I LAVORI, BLOCCHEREMO QUESTO SCEMPIO!

Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano

www.noinceneritorealbano.it

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25 aprile 2009

..E mentre commemoriamo la Liberazione, continuano i lavori di demolizione della democrazia

Gravissimo nuovo attacco ai valori fondanti della nostra democrazia.
Compare una legge per legare le mani a qualsiasi movimento di protesta che nasca dal basso contro i soprusi ai territori, alla salute, alla cittadinanza. Non ci sono parole. Se lasciamo che tutto questo accada, è evidente che ce lo meritiamo.

Leggi qui nocoketarquinia

La lotta dei Pimby che decidono col culo degli altri dà i suoi frutti, evidentemente. In questo PD e PDL non mostrano sostanziali differenze di vedute. Vergogna, vergogna e ancora vergogna.

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24 aprile, operaio folgorato a TVN

Operaio folgorato nel cantiere di TVN, inizialmente gravissime le condizioni.
Le ultime notizie riportano fortunatamente la sua uscita dal coma.
Clicca qui per i dettagli

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25 aprile, festa di Liberazione

La memoria e i valori di chi ha combattuto per la liberazione dai fascismi devono restare alla base della nostra Repubblica. Nessuna equiparazione tra partigiani e chi decise di stare dalla parte sbagliata.

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23 aprile 2009

ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

TUSCIA, AI CONFINI DELLA REALTA': ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

VITERBO (UnoNotizie.it)
"Il nostro comitato mesi fa ha richiesto alla Regione Lazio di poter prendere visione della documentazione concernente l'aeroporto di Viterbo disponibile presso quell'ente.

Solo ora, con missiva della "Regione Lazio. Dipartimento territorio, Direzione regionale trasporti", datata 27 marzo 2009, protocollo D2/2E/00/57697, ci giunge la seguente risposta:
"Gentilissima dottoressa, in riscontro alla richiesta di accesso agli atti formulata in qualita' di portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo, Le comunico che presso gli uffici di questa Direzione non vi sono documenti inerenti l'aeroporto di Viterbo. Infatti allo stato vi e' soltanto la delibera della Giunta della Regione Lazio n. 87/2008, che recepisce l'intesa programmatica sottoscritta con il Ministro dei trasporti. Cordiali saluti".

Nient'altro.

Cosa significa, e cosa implica, una risposta così incredibile?

Che alla Regione Lazio si delibera in assenza della benchè minima documentazione?

O forse che documenti imbarazzanti spariscono per magìa?

La Regione non ha neppure la documentazione che il nostro comitato le ha inviato (documentazione dalla quale risulta dimostrata l'irrealizzabilita' e l'illegalita' del mega-aeroporto a Viterbo)?

O semplicemente la risposta che abbiamo ricevuto non corrisponde al vero?

E magari si e' preferito farci rispondere da un ufficio mentre la documentazione e' presso qualche altro, magari sepolta in qualche armadio della vergogna?

C'e' materia per un intervento delle competenti istituzioni di controllo e delle competenti magistrature.

E c'e' motivo di profonda preoccupazione per i cittadini.



Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti



Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: antonella.litta@libero.it

Per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra": nbawac@tin.it

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22 aprile 2009

Obama: "Non possiamo più attendere"

Mentre enel accoglie i manager cinesi a TVN,
Obama afferma: occorre fermare ora la spirale suicida delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Le energie rinnovabili possono creare milioni di nuovi posti di lavoro e risollevare l'economia.



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20 aprile 2009

Il carbone pulito non esiste

Riportiamo un articolo pubblicato da Internazionale (http://www.internazionale.it/home/) nello scorso gennaio, a firma di Fred Pearce. Clicca sull'immagine per ingrandire.

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Convegno "Mafie e cultura mafiosa" - Ass. Caponnetto

Lunedì 20/04/2009 - Aula Pucci, ore 17,00, Civitavecchia

Sarà presente l'ex Viceprocuratore antimafia Luigi De Ficchy

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Programma di "monitoraggio ambientale" del territorio

LA COOPERATIVA PANTANO, IL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA MAREMMA ETRUSCA, LA CENTRALE ORTOFRUTTICOLA, L'AL.PO, L'ORTOTUSCIA SRL ED IL COMITATO DEI CITTADINI LIBERI DI TARQUINIA il giorno 16 aprile 2009 alle ore 18,00 presso il Salone della Cooperativa Pantano fra Produttori Agricoli scarl - S.P. Porto Clementino snc. Tarquinia hanno presentato ufficialmente il programma di "monitoraggio ambientale" del territorio.



Il comitato dei cittadini liberi, oggi presenta, insieme alle associazioni e cooperative agricole, il piano di monitoraggio ambientale, totalmente autonomo dai monitoraggi che dovranno essere messi in atto, sul nostro territorio, con i soldi di Enel spa. Insieme svilupperanno il programma di autodifesa contro tutte le fonti d'inquinamento che degradano l'aria che si respira da queste parti.

Questa è la prova che il tessuto economico fatto di piccole e medie imprese, teme per il futuro delle proprie aziende e sente di dover agire, a difesa del proprio reddito, me soprattutto a difesa della salute della popolazione del territorio che rappresentano.

Purtroppo le istituzioni che avevano promesso tutela per la salute e per l'economia agricola e turistica, di questo meraviglioso territorio, hanno deciso di accettare i soldi di Enel spa, per noi è stato un durissimo colpo, ma la reazione c'è stata ed ora siamo più convinti che mai che questa è la decisione più giusta che potevamo prendere.

Brindisi, Taranto, Brescia insegnano che i cittadini informati devono fare la loro parte.

Quando chi è preposto alla difesa e cura della salute, è latitante, bisogna organizzarsi e trovare strategie di difesa, per il futuro.

Questa per noi è legittima difesa.

Legittima come la richiesta di poter vivere in un ambiente sano e di poter esercitare attività lavorative come l'agricoltura e turismo, in un contesto di ambiente salubre.

Il Comitato dei Cittadini Liberi è formato da gente determinata e libera, unita contro chi vuole abusare della Maremma, inquinandola e distruggendo la sua vocazione agricola e turistica.

Il tributo già pagato dalle popolazioni è alto.

Le istituzioni che avrebbero dovuto difendere questo territorio negli anni dell'olio combustibile, bruciato a fiumi nelle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto sono state assenti per colpa di amministratori miserabili. Non ha mai funzionato la rete di rilevamento della qualità dell'aria, non è mai stato istituito il registro dei tumori, mai sono stati fatti screening sulla popolazione, non è mai stata fatta informazione per conoscere che cosa accadeva all'aria che respiravamo.

Il Comitato dei Cittadini Liberi porta avanti una molteplicità di iniziative per difendere la salute delle popolazioni dagli inquinatori e ha trovato un pilastro solido e altrettanto determinato nel mondo agricolo di Tarquinia.

www.comitatocittadiniliberi.blogspot.com cittadiniliberi@yahoo.it

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Sull'Autorizzazione Integrata Ambientale - Centrale a carbone di Civitavecchia

ROMA, PER AIA CENTRALE A CARBONE CIVITAVECCHIA ASCOLTATI COMITATI E CONSIGLIERI COMUNALI CHE DIFFIDA AD ADEMPIERE AL MINISTERO DELL'AMBIENTE.I CITTADINI CHIEDONO DI NON LEGITTIMARE CON IL RIESAME UN'AUTORIZZAZIONE SCADUTA E DI PROMUOVERE IL PROCESSO SANZIONATORIO PER ESERCIZIO SENZA AIA.


Si è svolta a Roma la seconda seduta della Conferenza dei Servizi per il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia. A difendere il territorio c'erano il Movimento No Coke Alto Lazio, il Forum Ambientalista, il Comitato dei Cittadini Liberi ed alcuni consiglieri comunali che hanno presentato formale diffida ad adempiere al Ministero dell'Ambiente. Assenti i sindaci dei comuni inquinati.

La diffida è stata consegnata personalmente a ciascun membro della Conferenza durante l'audizione chiesta e ottenuta dai rappresentanti delle popolazioni inquinate, per denunciare che la centrale di Torre Valdaliga Nord sta funzionando fuori legge, perché priva di Autorizzazione Integrata Ambientale dal 24 dicembre. I cittadini hanno puntualmente dimostrato come la normativa di riferimento non consenta la proroga di validità dell'autorizzazione da 5 a 8 anni, perché il nuovo impianto a carbone era privo di registrazione EMAS all'atto del rilascio dell'autorizzazione. Alla Conferenza è stato intimato di non legittimare con il riesame un'autorizzazione scaduta e di farsi promotore del processo sanzionatorio per esercizio senza AIA.

Nell'audizione ottenuta dai cittadini è stato sottolineato come i contenuti della diffida mettano a fuoco le responsabilità a carico del Direttore Generale per la Salvaguardia Ambientale, Ing. Bruno Agricola, che nella procedura di riesame ha reiterato verso la centrale a carbone un comportamento benevolo quanto meno sconveniente, considerando il suo passato in Enel. Fu lui che della centrale a carbone sottoscrisse nel 2003 quella Valutazione d'Impatto Ambientale piena delle "lacune, omissioni e carenze" accertate dai periti del Tribunale di Civitavecchia e fu sempre lui, prendendo atto delle critiche dei periti, ad ammettere nel 2007 che non avrebbe rifirmato quel documento. Errare è umano, perseverare è diabolico.

E' stato rilevato poi che nonostante le norme vigenti prescrivano la necessità di una corretta e puntuale descrizione del sito di ubicazione dell'impianto per un'adeguata valutazione e gestione ambientale, le Dichiarazioni Ambientali presentate da Enel ai fini dell'ottenimento della registrazione EMAS, omettano di descrivere la compresenza "canna a canna" della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Sud, di fatto alterando la realtà dei luoghi ove la centrale si trova ad operare.

Nell'ambito della conferenza dei servizi è stata giudicata particolarmente grave l'assenza del Sindaco di Civitavecchia che non solo non ha sentito l'obbligo di rappresentare quanto votato all'unanimità dal consiglio comunale circa l'ufficializzazione dell'impegno alla riduzione del 30% delle emissioni, ma che nella sua qualità di Primo responsabile della salute dei cittadini, non ha sentito nemmeno la necessità di fare presente gli ormai acclarati, quanto tragici, eccessi di tumori, di malattie respiratorie ed altre patologie correlate all'inquinamento, sanciti da numerosi studi epidemiologici.

La procedura attivata per il riesame dell'AIA costituisce per i membri della Conferenza, e per le Istituzioni che essi rappresentano, l'irripetibile opportunità di colmare le tante "lacune, omissioni e carenze" che hanno contraddistinto l'iter autorizzativo della centrale di TVN e che sono la palese dimostrazione di come, fino ad oggi, non vi sia stato alcun atto concreto disposto nell'esclusivo interesse della popolazione dell'Alto Lazio. I cittadini sono pieni di rabbia e dolore per le devastanti conseguenti subite a causa dell'inquinamento, e per l'acquisita consapevolezza che gli istituti di difesa delle popolazioni, della salute e dell'ambiente, previsti dalla legislazione vigente nazionale ed europea, sono stati piegati sistematicamente alla volontà del gestore.

I comitati continueranno la loro battaglia continuando a denunciare qualunque illegalità utilizzando anche lo strumento della Corte di Giustizia Europea.

Movimento No Coke Alto Lazio

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10 aprile 2009

La procura invita l'ARPA Lazio a monitorare TVN

Da trcgiornale.it
La procura: “Fumo nero da Tvn, l'Arpa controlli”
venerdì 10 aprile 2009 16:47


La procura della Repubblica di Civitavecchia, ha chiesto all'Arpa Lazio di monitorare l'attività della centrale di Torre Valdaliga Nord in questo periodo di prove prima dell'accensione definitiva. La decisione è stata presa dopo una serie di allarmi, lanciati da più parti, dove si sostiene che durante alcune notti, si è visto un fumo nero e denso uscire dalla ciminiera di quella che diventerà la centrale a carbone.


Il sostituto procuratore Elena Neri, che ha in carico un'indagine sulla centrale Enel, sarebbe in possesso anche di foto che dimostrerebbero queste fuoriuscite. L'ente ha sempre sostenuto trattasi di prove, quasi sempre con vapore acqueo e gas, oltre alle cosiddette "soffiature". Sta di fatto che la procura vuole vederci più chiaro e dunque ha disposto questo controllo attraverso l'Arpa Lazio, come detto.

Intanto l'indagine va avanti, e riguarda in particolare le centraline di controllo della qualità dell'aria. La magistratura inquirente ha scoperto innanzitutto che le centraline, gestite dalla Bi-Lab per conto di Enel, non sono state posizionate in posti indicati dalla legge. Aspetto che comunque pare non sia considerato irregolare, in quanto, essendo queste centraline gestite dall'Enel, può posizionarle dove vuole a seconda di quello che gli interessa verificare. L'aspetto anomalo invece, sta nel fatto che in questo caso l'Enel sarebbe nello stesso tempo il controllato ed il controllore, ed è infatti il punto che ha fatto scattare l'indagine della magistratura.

Indagine che ha già portato ad un primo risultato, dopo i controlli eseguiti dai carabinieri del noe, ovvero quello relativo all'accordo in via di definizione tra il comune e l'Arpa Lazioche, attraverso l'osservatorio ambientale, dovrà appunto gestire le centraline per il controllo della qualità dell'aria in città a norma di legge. Centraline che, peraltro, non sono più in funzione dal 10 gennaio scorso. I dati che vengono infatti ancora divulgati sui monitor sparsi in città, si riferirebbero a controlli effettuati prima di quella data.

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Cemento, interessi, ignoranza civile. Il terremoto sono gli italiani.

Alcuni tra i potentati del cemento, e relativi referenti politici. Ma chi tiene in piedi tutto questo? Il cemento armato senza cemento crolla, la democrazia senza cittadini non sta in piedi. Perché si rifletta sulla regolazione della res publica servono le tragedie?
Siamo noi stessi la causa di tutto questo, lamentarsi non serve. Le speculazioni fanno vittime, la nostra ignoranza civica fa vittime. I palazzi che crollano sono parte di ciò che siamo, corresponsabili per i morti e i costi del terremoto.
Metodi e dinamiche non cambiano, la riconversione a carbone di TVN ne è evidente testimonianza. E allora che facciamo, speriamo che arrivino altre e nuove tragedie cosicché siamo costretti a cambiare? Sì, dev'essere così! Finalmente è chiaro il fine dei politicanti del malaffare che mandiamo al potere. Condurci sull'orlo della catastrofe e oltre, per farci ravvedere. Grazie italiani, questo sì che è un sistema che ci garantisce un roseo futuro.










http://www.youtube.com/watch?v=jP6xfLjSX6s
http://www.youtube.com/watch?v=1QCmQhyBGaE
http://www.youtube.com/watch?v=fSuwuKyiq20

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9 aprile 2009

Firma la petizione

Diamo una mano agli amici ticinesi firmando la loro petizione contro il carbone. Clicca e firma:
http://www.greenpeaceticino.ch/content.php?id=46

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8 aprile 2009

Un ambiente degradato degrada anche il comportamento umano

Lettura consigliata: clicca qui

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Anche Tirreno Power (Sorgenia, quella dell'energia pulita) canta messe sulfuree sulla nostra testa

Riportiamo l'articolo di centumcellae.it su Tirreno Power, che di tanto in tanto tiene a farci ricordare della sua velenosa presenza. Tanto a chi importa? I cittadini ormai dormono di un sonno buio e drogato. Via libera per gozzovigliatori-camorristi-affaristi di ogni provenienza politica!


Anche Tirreno Power ci vuole tanto bene
Dopo Tvn anche dal camino di Tvs fuoriescono fumi inquietanti; ovviamente quando comincia a far buio…



CIVITAVECCHIA - Niente di nuovo sul fronte occidentale. Dai camini delle ciminiere che tratteggiano il confine ovest di Civitavecchia continuano infatti le improvvise esalazioni di inquietanti nubi tossiche. Ed il sistema, che ormai si può ben definire vigliacco, è sempre lo stesso: al calar del sole o con il sopraggiungere della notte, quando la gente non circola per le strade, sta chiusa in casa e i fenomeni inquinanti possono passare più inosservati. La scorsa settimana era stata Tvn a sputare una densa nube bianca; domenica sera, invece, verso le 20:00 è stata la volta di Tvs a bissare il regalo per i civitavecchiesi, con il camino più alto della centrale ha liberato per quasi un’ora una coltre nera alquanto allarmante (vedi foto). Dopo la fantasiosa spiegazione dell’Enel, che con parole rassicuranti ha descritto come “vapore acqueo” la nube bianca fuoriuscita da Tvn, definendo inoltre un’illusione ottica la nube inquinante che ha sovrastato la città, sarà ora interessante conoscere l’originale versione con cui Tirreno Power vorrà giustificare il fumo nero esalato da Tvs domenica sera, che tra l’altro, vale la pena ricordarlo, è stato preceduto sabato mattina presto, con la città ancora semi- addormentata, da un’altra improvvisa fumata mortifera. Se quella di Tvn era vapore acqueo, quelle di Tvs saranno per caso bolle di sapone? Ma la domanda principale è un’altra: esistono a Civitavecchia un assessore all’ambiente o un sindaco che si interessano della salute pubblica? Qualcuno vede quello che succede sopra le nostre teste oppure i soldi delle convenzioni servono soltanto a far quadrare i bilanci del Comune e a chiudere la bocca agli amministratori?

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-A chi si illude di poter arginare il consumo dei suoli con una semplice “grida”-

Riceviamo e pubblichiamo:

Una lettera aperta polemica nei confronti della proposta di legge di iniziativa popolare "Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica" presentata da Legambiente Lombardia.

Data di pubblicazione: 03.04.2009 Autore: Beltrame, Gianni
Non ci sono dubbi sul fatto che sia quanto mai giusto e opportuno sollevare e denunciare i pericoli e le nefaste conseguenze territoriali, ambientali e paesistiche di un eccessivo consumo di quel bene scarso che è il suolo.

Soprattutto di questi tempi.

L’eccessivo e dissennato consumo di suoli che oggi é in atto, ma che rappresenta anche, purtroppo, da lungo tempo un dato costante e peculiare del nostro Paese, non può essere però imputato né ascritto a generici e non ben identificati “nemici o consumatori” del suolo e dell’ambiente né ad altrettanto vaghe e non ben identificate ragioni.



Se non ci si sforza di individuare ed identificare col loro vero nome e cognome le reali cause di questo inaccettabile fenomeno e di identificare da cosa e da dove questo derivi e prenda origine e forza, difficilmente si potranno mobilitare con successo tutte le sane forze e le “anime belle” dell’ambientalismo o proporre e promuovere nuove leggi o regole che, se non ben mirate, saranno destinate, inevitabilmente, a rimanere inefficaci.



1) l’abnorme, smodato e dilagante consumo dei suoli del nostro Paese nasce, riguarda e prende origine, senso, forma e sostanza dalla natura e dall’origine esclusivamente “urbanistica” che ne causa il fenomeno.

O, meglio, dalle carenze, dalle insufficienze e dalle distorsioni create dalla assenza di una pratica corretta, diffusa e riconosciuta di amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del territorio rivolta alla valorizzazione e alla difesa di quei beni che sono il suolo, la terra e il paesaggio. Aggravate ed esasperate dalla attuale situazione critica della finanza locale che spinge spesso i Comuni a ricorrere ai peggiori “giochi della rendita” o ad esagerate “concessioni o svincoli o varianti” nella speranza di potere incassare risorse e oneri di urbanizzazione.

E non da altro.

Il problema del consumo e dello spreco dei suoli è un problema solo ed esclusivamente urbanistico e di natura urbanistica, che nasce e prende origine da quella profonda crisi e da quella assenza di funzionamento dell’urbanistica, della pianificazione territoriale e della amministrazione del patrimonio suolo che caratterizza l’attuale momento;



2) l’odierna assenza di una corretta gestione e pianificazione del territorio -potremmo meglio parlare della scomparsa e del sostanziale abbandono in atto di ogni credibile e concreta pratica e regola urbanistica - non deriva altro che da quella riuscita e radicale operazione di smantellamento - una vera e propria “ controriforma” - dei principi, delle regole, dei metodi e degli strumenti di pianificazione, voluta e promossa da quella destra ideologica e “liberista”, “antipianificatoria”, “antiurbanistica”, “sviluppista e cementificatrice”, che ha saputo, negli ultimi due decenni, distruggere quelle poche e faticate conquiste e regole faticosamente introdotte dalla legislazione precedente. Ovvero di quella destra ideologica che in nome del più rozzo laissez faire, cerca di celebrare oggi il suo trionfante credo con il così detto Piano Casa col quale intende dimostrare la completa inutilità, se non la dannosità, di ogni e qualsiasi regola edilizia e urbanistica.

Purtroppo a questa vincente e straripante controriforma non ha saputo - e spesso nemmeno voluto - opporsi una sinistra politica, culturale e ambientalista minimamente decisa e consapevole (troppo spesso, invece, metrocubo-sensibile e anch’essa responsabile, pertanto, della odierna situazione e degli eccessi dei consumi di suolo in atto) che non ha saputo distinguere e orientarsi tra le dichiarate e vaghe esigenze di innovazione e di rinnovamento contro le evidenti volontà e i concreti atti legislativi di controriforma.



Ecco pertanto le ragioni del mio dissenso dalla leggina proposta:

- la leggina presentata si illude di poter intervenire contro gli effetti del consumo dei suoli anziché, come si dovrebbe fare, contro le cause. Essa pertanto ha poco più del valore di una grida, se pur alla ricerca di un facile consenso popolare (chi mai, alla domanda, sarebbe favorevole al consumo dei suoli?); si comporta come se, volendosi contrapporre agli effetti di una violenta e distruttiva guerra in atto, si promuovesse una leggina per stabilire il numero massimo dei morti ammissibili;

- ancora una volta si evita e non si vuole affrontare nel merito il tema della avvenuta distruzione di ogni forma di controllo e di pianificazione del territorio, accettandone passivamente e senza nessuna azione di contrasto l’esistenza;

- ancora una volta non si vuole riconoscere che solo il ritorno ad una corretta e operante pianificazione territoriale-paesistico-ambientale è in grado di definire le regole e le basi per un corretto e razionale controllo degli usi e delle destinazioni del suolo (che non è un problema di controllo solo quantitatativo ma anche, ed eminentemente, qualitativo) e delle eventuali e necessarie “compensazioni ambientali” (ma non nei termini vaghi e confusi come propone il testo);

- ancora una volta non si sanno guidare e non si vogliono mobilitare le sane forze ambientaliste disponibili (e sono molte) per avviare una battaglia di ricostruzione delle regole di una corretta conduzione del territorio contro i disastri prodotti dal becero “ laissez faire” imperante.



On ne change pas la société par décret (C. Montesquieu).

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7 aprile 2009

"Polli toscani alla diossina in prossimità degli inceneritori"

Dal Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)

CLICCA QUI per scaricare la rassegna stampa

"Dopo la mozzarella campana, i suini irlandesi... ora anche i polli toscani
alla diossina?

Il 2 aprile 2009, in una riunione presso la Provincia di
Pistoia sono stati diffusi i risultati di esami fatti su matrici biologiche
( latte, uova, carne di manzo, pollo ecc) eseguiti - su forte pressione
dell'opinione pubblica- in seguito all' incidente occorso nell' estate del
2007 all'inceneritore di Montale (PT), incidente che comportò sforamenti
notevoli per diossine e similari e che portò alla sua chiusura, purtroppo,
temporanea.
Orbene questi valori sono assolutamente preoccupanti e nella carne di pollo
si arriva a livelli di diossine e PCB dioxin like fino a oltre 10 volte il
limite ammesso.
Il limite per la commercializzazione di carne di pollo è 4 ng/kg e su 8
campioni di carne di pollo 5 sono nettamente oltre il limite ( fino a 10
volte tanto) e fra i restanti tre due in soglia comunque di attenzione Anche
altre matrici sono risultate contaminate: uova di gallina 7,43 , uova di oca
10.31 (il limite per le uova è 6 ng/kg ). Nell'unico campione di carne
bovina è stato riscontrato un valore di 5.49, superiore al limite ammesso.
In un momento di crisi la giusta filiera dei rifiuti che ne preveda
riciclaggio e riuso comporta occupazione e recupero di risorse.
Il Centro di Vedelago che ha un bacino di utenza 1.150.000 abitanti, riceve
i rifiuti urbani e i materiali post- consumo dalle attività produttive della
Provincia di Treviso e nel 2008 ha trattato 27.062,730 tonnellate dando
lavoro a 61 persone (45 operai, 12 impiegati, 4 autisti).
Se le 800.000 ton bruciate a Brescia ogni anni fossero trattate secondo
questo metodo si darebbe lavoro a 1.800 persone!"

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Come aiutare l'Abruzzo

L'appello: «Servono soldi, non beni materiali». Ecco come aiutare l'Abruzzo

Vedi a questo indirizzo per alcune informazioni utili, per dare il proprio contributo alle vittime del terremoto. http://paturnio.blogspot.com/2009/04/come-aiutare-labruzzo-donazioni.html

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6 aprile 2009

Vergogna

Segue l'emendamento approvato dal Governo

Articolo 5-bis.

1. Per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l'alimentazione a carbone o altro combustibile solido, si procede in deroga alle vigenti disposizioni di leggi nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriale, purché la riconversione assicuri l'abbattimento delle loro emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti per i grandi impianti di combustione di cui alle sezioni 1,4 e 5 della Parte II dell'Allegato II alla Parte V del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni ed integrazioni.
La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

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Sadomasochismo al governo

COMUNICATO CONGIUNTO
Greenpeace - Legambiente -WWF

"Blitz inaccettabile per la riconversione di Porto Tolle a carbone"

Introdurre un emendamento approva centrali a carbone in un DL sugli incentivi anti crisi da sottoporre alla fiducia del Parlamento ? un inaccettabile inganno da prestigiatore contro le norme italiane ed europee. Invece che puntare sulle rinnovabili, come USA, Germania e altri Paesi leader nel mondo, l'Italia torna al carbone e al nucleare, una scelta di retroguardia che non tiene conto dello scenario internazionale di promozione delle tecnologie verdi in campo energetico e ambientale.



La conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo di un parco naturale patrimonio dell'Umanit? per l'UNESCO, comporter? impatti devastanti per il delicato ambiente del Delta del Po, come il passaggio di 3000 chiatte all'anno per portare il carbone all'impianto.

Con questo emendamento il Governo approva una deroga inaccettabile alla Legge Regionale che istituisce il Parco Naturale e che vieta espressamente l'utilizzo del carbone, permettendo la riconversione del nuovo impianto che aggiunger? 10 milioni di tonnellate di CO2 ai ritardi dell'Italia rispetto agli obblighi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto.

Le 12 centrali a carbone attive in Italia hanno prodotto nel 2007 il 14% del totale dell'energia elettrica a fronte di un'emissione del 30% dell'anidride carbonica emessa per la produzione complessiva di elettricit?.

Con questo "blitz" il Governo fa carta straccia degli impegni internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, per i quali l'Italia ? gi? inadempiente, e dei nuovi impegni europei per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020. Una politica energetica ottusa e antistorica che riporta il Paese al medioevo energetico, proprio mentre il resto del mondo guarda con fiducia a una nuova rivoluzione tecnologica pulita, efficiente e rinnovabile per salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici e per creare nuovi milioni di posti di lavoro verdi con cui affrontare la crisi economica. Greenpeace, Legambiente e WWF commentano cos? in una nota congiunta la norma che d? il via libera alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Roma, 3 aprile 2009


Gli Uffici stampa
Greenpeace
Ufficio stampa Greenpeace +39 06 68136061 (int.211)
Vittoria Iacovella, addetta stampa, +39 348 3988615
Francesco Tedesco, Responsabile Energia e Clima, +39 348 0856944

Legambiente (06.86268379-76-53-99)

WWF (06.844971)

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Civitavecchia, far west della politica

Invito alla lettura:
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23439
Ma certo la popolazione non ha saputo fare granché per scuotersi di dosso questo destino. Le corti del malaffare qui manovrano alla luce del sole.

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4 aprile 2009

Il latte bresciano avvelenato dalla diossina del termovalorizzatore.

TERMOVALORIZZATORE DI BRESCIA:DIOSSINA NEL LATTE

L'inceneritore (aka termovalorizzatore) bresciano è lo stesso che il vergognoso Moscherini è andato a visitare, scegliendolo come simbolo positivo e riferimento da seguire.

On. Scillipoti, Roma - 02.04.09
“Denuncio la totale irresponsabilità delle autorità competenti per quanto riguarda il caso Brescia. Nonostante reiterate analisi abbiano fatto riscontrare nel latte la presenza di diossina e di PCB ben oltre i livelli di legge. Il caso del Bresciano viene spesso descritto da certa stampa compiacente quale modello della gestione integrata dei rifiuti, basata sulla termovalorizzazione operata dal mega-inceneritore. La tendenza a mascherare la pericolosità degli agenti inquinanti è preoccupante oltre che vergognosa, bisognerebbe denunciare, invece, che ogni dose di diossina è in realtà un’overdose”.

Vedi l'opinione di Umberto Veronesi -e non solo- sugli inceneritori:

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3 aprile 2009

Pulito come solo il carbone pulito può essere

Il gruppo Archimede di S.Marinella ha tradotto e adattato un famoso spot americano firmato dai celebri Fratelli Coen (Non è un paese per vecchi, Fratello dove sei, Fargo...)





la versione originale "Get clean coal clean!":



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Rappresaglia dei potentati economici contro i cittadini italiani.

"Mentre la legge sulla CLASS ACTION rimane da anni nel cassetto...La politica al servizio dei poteri forti propone una vergognosa legge, per chiedere il risarcimento danni a coloro (comitati, Movimenti) che si oppongono alle grandi opere. Tutti i comitati e tutti i movimenti devono rispondere."
Leggi l'articolo

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In California il 33% dell'energia da rinnovabili entro il 2020?

Invito alla lettura:
http://www.ambientenergia.info/01/04/2009/6520/2/california_33_per_cento_di_rinnovabili_entro_il_2020.html

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1 aprile 2009

In Calabria energia pulita al posto del carbone

Da quotidianoenergia.it
Roma, 1 aprile - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’amministratore delegato di Api Nòva Energia, Mauro Sartori, hanno firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “polo tecnologico dell’energia sostenibile” in Calabria con un investimento di circa 500 milioni di euro. Api Nòva Energia ha individuato nelle aree industriali di Saline Joniche (Reggio Calabria), Lamezia Terme e Crotone le le migliori localizzazioni per le iniziative.

Il polo, ha dichiarato Loiero, è “alternativo alla centrale a carbone che la società svizzera Rezia Energie intendeva costruire a Saline Joniche, progetto non accettato dalla popolazione.

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31 marzo 2009

L'incidente nucleare a Three Mile Island (USA) - 30 anni dopo

Invito alla lettura:
"Three mile Island trent'anni dopo: quante radiazioni e quanti morti?"

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Replica alla "risposta" di enel sulla nube

Comunicato stampa del Forum ambientalista in risposta ad enel
La repentina risposta dell’ENEL alla pubblicazione delle foto sulle emissioni della centrale di TVN del 24 u.s. è’ offensiva per l’intelligenza della popolazione dell’Alto Lazio.


Con quale credibilità ENEL, quella condannata a Porto Tolle per “illecite emissioni di fumi in casi non consentiti dalla legge” nonché per “danneggiamento aggravato del patrimonio pubblico e privato”, quella stessa ENEL che negava gli effetti inquinanti della centrale di Brindisi fino a che non è stato fatto divieto di coltivare nei campi limitrofi,alla stessa, può affermare che la nube che sovrastava Civitavecchia era un semplice effetto ottico, che comunque era composta di solo vapore acqueo e che, infine, quel giorno la centrale andava a metano?
Un copione già visto quando dalla centrale, alcuni mesi fa, si alzo un’inquietante nube rossa che ENEL si affrettò a chiarire composta di sola ruggine e confinata (SIC!) nei soli limiti del cantiere di TVN.
Come se, peraltro, fosse normale che cittadini e lavoratori del cantiere siano costretti a respirare aria satura di ruggine!
Quanto ancora dovremo accettare che all’ENEL sia concesso di comportarsi da padrona del vento e dell’aria, e finanche della nostra salute, e di certificare da sola il proprio operato fungendo, nel contempo, da controllata e da controllore?
Qualcuno tra le istituzioni competenti, Ministero dell’Ambiente, Regione, Sindaci compiacenti, ha avuto il coraggio di dire ai cittadini dell’Alto Lazio che, grazie al loro immobilismo, quand’anche vi fossero, come probabilmente vi sono, sforamenti ai limiti di emissioni previsti dalle norme vigenti, quest’ultimi non possono né essere certificati né tanto meno sanzionati in quanto l’Autorizzazione unica relativa alla riconversione a carbone non contiene in alcuna parte misure relative alla fase diverse dal normale esercizio quali quelle di avvio e collaudo?
Proprio al fine di evidenziare il pericolo per l’ambiente e la salute della popolazione derivante dalla già avvenuta, e tuttora in corso, messa in esercizio dell’impianto senza l’individuazione di specifici limiti prescrittivi, la nostra associazione, unitamente al Movimento No Coke Alto Lazio, ha presentato formale denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Il silenzio delle Istituzioni, su questo come su tanti altri aspetti relativi alla condotta di ENEL, ha reso ormai evidente a tutti che la salute della popolazione e il futuro di questo territorio sono il prezzo pagato dai Sindaci per ottenere quei maledetti milioni di euro elargiti da ENEL a seguito dell’approvazione di quelle vergognose convenzioni.
Vogliamo infine invitare ENEL ad usarci la compiacenza di evitare di continuare ad illustrarci le bontà della sua mercanzia, la cui qualità è testimoniata non solo da quanto vediamo con i nostri occhi, ma anche e soprattutto dalle percentuali di mortalità e morbilità da sempre altissime sul nostro comprensorio.
Non risolverebbe il problema, ma almeno farebbe miglior figura!
La responsabile locale
Simona Ricotti

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29 marzo 2009

"riconoscimento dei danni alla salute causati dall'inalazione di polveri di carbone negli operai"

Riceviamo e pubblichiamo
Centinaia di migliaia di operai del Regno Unito hanno ottenuto una vittoria storica: il, la loro quantificazione e il relativo risarcimento economico. Sono state presentate oltre 600.000 richieste d’indennizzo per i danni conseguenti l’inalazione di polveri di carbone.


Il danno riconosciuto e oggetto del risarcimento è la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Questa è una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile secondo la gravità. La BPCO (nota in inglese come COPD, Chronic Obstructive Pulmonary Disease) è solitamente progressiva ed è associata a uno stato d’infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria.


Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze. Sebbene il fattore di rischio più importante sia il fumo di sigaretta, la BPCO è una nota complicanza dell’esposizione cronica alle polveri di carbone.


Invitiamo tutti gli operai che durante la loro attività lavorativa siano stati in contatto con le polveri di carbone e sono affetti da sintomi importanti a carico delle vie respiratorie, a recarsi dal proprio medico di fiducia per escludere una BPCO, un suo eventuale rapporto causale con il lavoro svolto e, se così fosse, l’inizio anche in Italia come nel Regno Unito di una richiesta di risarcimento nelle sedi opportune.

Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (Alto Lazio)

http://www.nao.org.uk/publications/0607/coal_health_compensation.aspx

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TVN torna a benedire le popolazioni coi suoi fumi


foto diffuse dai comitati nocoke

da centumcellae.it
Al calar del sole dalla centrale ufficialmente non ancora in funzione fuoriesce una tenebrosa cappa che avvolge la città. E i controlli?

CIVITAVECCHIA – Sonni tranquilli per i civitavecchiesi, tanto c'è mamma Enel che ci guarda e ci protegge. Come il fumo biancastro e denso che martedì sera, come immortalato dalla foto inviataci da alcuni no coke, fuoriusciva dai camini della centrale di Torre Valdaliga Nord avvolgendo cupamente l'intera città. Centrale a cosiddetto “carbone pulito” che, ufficialmente, non è ancora in funzione e quindi non dovrebbe produrre alcun fumo. Fermo restando che invece i fumi escono eccome, ovviamente quando il sole cala e la notte oscura alla vista della maggiorparte dei cittadini l'esalazione “pulita” che esala il lungo camino biancorosso, secondo una chiara strategia aziendale per cui “occhio non vede, cuore non duole”. Chi mai infatti controllerà che cos'è quel fumo uscito dalla ciminiera? Sicuramente nessuno, dato che, come ricordano i comitati no coke, attualmente non vi possono essere controlli dal momento che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quella attuale non è una fase da sottoporre a controllo. E il Sindaco? E l'assessore all'Ambiente? E l'Osservatorio ambientale? Ci sono in questa città? Esistono davvero? Come sono lontani quei tempi in cui si discuteva della centrale a carbone ed Enel, politici, imprese e pro coke si sperticavano per rassicurare i cittadini che i controlli sull'inquinamento di Tvn sarebbero stati ferrei e non c'era nulla da temere. Eccoci serviti.

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22 marzo 2009

Parco nazionale dei monti della Tolfa

da civonline.it
"ALLUMIERE - Un no secco ad ogni ipotesi di discarica allo Spizzicatore ed una proposta nuova: puntare su un parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. A parlare è Giuseppino Cammilletti, sindaco di Allumiere

per due mandati, dallo scorso anno all’’opera su tutto il territorio per cercare di costruire un Partito Democratico “dove si faccia politica e si mettano da parte i litigi e le divisioni di tipo personalistico”. «“Mi ha fatto piacere - afferma Cammilletti -– notare come sull’’idea dell’’Ama e del Campidoglio di realizzare una maxi discarica ad Allumiere si sia levato un coro unanime di protesta e ferma opposizione. Ritengo però che sia necessario avanzare contemporaneamente anche una contro-proposta forte: a chi vorrebbe speculare sull’’ambiente, contrapponiamo l’’idea di realizzare un parco nazionale che ci consenta di tutelare le nostre ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, sfruttando al tempo stesso le opportunità derivanti dai flussi turistici del porto di Civitavecchia»”. Da anni si parla, senza essere pervenuti a risultati concreti, del parco regionale dei Monti della Tolfa, «Anche questa –- afferma Cammilletti -– è un’idea da superare. Aveva senso proporre una battaglia quando c’’era la possibilità di essere inseriti nel piano regionale dei parchi. Oggi non ci sono più spazi di manovra a questo livello, e per di più con la istituzione della Zps vengono meno anche alcune motivazioni di tutela ambientale. Continuare la diatriba con i cacciatori non serve, per di più con il diverso approccio dei Comuni stessi: non mi sembra, ad esempio, che a Tolfa si riesca a dare la stessa risposta di Allumiere. Ma ad ogni modo, quello che servirebbe oggi è un salto di qualità anche nella proposta politica»”. Cammilletti quindi lancia la sua idea:“ «Coinvolgiamo sindaci e parlamentari del territorio dell’alto Lazio, oltre a Provincia e Regione, per una proposta di legge per l’istituzione del parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. Ci sarebbe la possibilità di attivare finanziamenti a livello nazionale per risolvere i problemi territoriali di occupazione e tutela ambientale, dando anche una risposta forte e univoca del territorio su una problematica (chiaro il riferimento al carbone) che in questi anni ha prodotto solo lacerazioni sul territorio».

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"“VERTENZA MAREMMA”: FESTA DELLA PRIMAVERA A CAPALBIO CONTRO LE MALVAGITA’ RISERVATE A QUESTO TERRITORIO"

riceviamo e pubblichiamo
Trentadue anni fa, a inizio primavera, nasceva a Capalbio il movimento antinucleare che, alcuni anni dopo, avrebbe promosso il referendum popolare per la chiusura delle centrali atomiche italiane e dato impulso alla sospensione dei programmi nucleari degli altri paesi. Siamo nel 2009: è tornata l'emergenza nucleare in Maremma; le lobby energetiche hanno imposto al Governo di irridere la volontà degli italiani che nel 1987 coniugarono ragione, emozioni e buon senso e dissero no alle centrali.

Per carpire un consenso distratto oggi si usano definizioni ad effetto come “nucleare di terza generazione”, parole nuove per una tecnologia vecchia. Il segretario dell' Associazione Nucleare Italiana, in una recentissima intervista ha dichiarato che il nucleare di terza generazione, a parità di uranio impiegato, si differenzia dal precedente per il fatto che produce il 15% in più di energia, costa il 15% in meno e riduce in parte la radioattività che colpisce quanti lavorano nelle centrali; praticamente un lifting; è sufficiente poi cercare in Internet il parere di esperti autorevoli, che non risultino sul libro paga delle lobby energetiche, per comprendere che nulla è cambiato per quanto riguarda le scorie e gli incidenti nucleari. Insomma un'altra sòla.

Purtroppo la Maremma oltre la questione nucleare deve affrontare altre emergenze, come la centrale a carbone di Civitavecchia, in corso di completamento e l'autostrada A12 fortemente voluta dal ministro Matteoli.

Monumenti all'insipienza umana e cartina di tornasole del distacco, dei professionisti della politica, dalla gente.

I decisori politici, a tutti i livelli, si muovono dentro partiti incapaci di ascoltare il battito dei cuori e il respiro delle persone. I decisori politici vedono solo due cose: i soldi e la rielezione; sono in genere molto sensibili alle grandi opere che generano lucrosi guadagni per gestori e concessionari e garantiscono ossigeno per i partiti; e alle popolazioni locali i danni. Grazie alla complicità dei decisori politici vengono esternalizzati la maggior parte dei costi.

Ad esempio il costo del chilowattora per il gestore della centrale a carbone di Civitavecchia è di circa 5,5 eurocent e nessun decisore politico lascia affiorare il fatto che ci sono altri 10 eurocent di costi occulti, che il carbone porta con sé come spese sanitarie per i futuri malati e come danno all'ambiente e all'economia agricola e turistica.

Un ragionamento analogo si può fare per l'autostrada A12. Una ricerca sviluppata nel 2006 dall'Università di Brescia indica che l'incremento della velocità massima, dai 90 km/h dell'Aurelia ai 130 km/h dell'autostrada, fa mediamente raddoppiare gli inquinanti emessi dai motori. Si aggiunga poi che per fare cassa il flusso veicolare aumenterà di 2 volte e mezzo, dagli attuali 16.000/18.000 a 40.000/45.000 al giorno, con una forte deviazione del traffico dell'autostrada Milano-Roma verso la A12.

Quale decisore politico s'è preoccupato di sapere che cosa succede sommando gli inquinanti dell'autostrada a quelli emessi dalle centrali elettriche, dal porto di Civitavecchia e da tutte le porcherie che menti criminali hanno in serbo per questo territorio e i suoi “miti” abitanti? Alla Festa di Capalbio si parlerà molto di autostrada, ma la vertenza è unica e si chiama “Vertenza Maremma”.

Si farà festa per cercare e trovare uno spirito di gruppo, si ascolteranno persone autorevoli e si preparerà una strategia comune per affrontare le malvagità riservate a questo territorio e per dire che la misura è colma.



Comitato dei Cittadini Liberi

http://cittadiniliberi.blogspot.com

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18 marzo 2009

Arsenico Denuncia dei Medici alla Procura di Civitavecchia



Clic qui per scaricare il documento

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSOIL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA

ESPOSTO - DENUNCIA

Il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS - sez. Lazio)

L’Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)

ESPONGONO quanto segue


il Comune di Civitavecchia, con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 521 del 14/02/1995, risulta inserito tra le aree a rischio di inquinamento per la presenza di tre centrali elettriche situate complessivamente, in linea d’aria, entro un raggio di circa 15 km dalla città, un porto sede di intenso traffico navale ed il traffico stradale;
l’incenerimento dei rifiuti, la combustione dell’olio combustibile e del carbone, l’industria mineraria e l’uso dei pesticidi hanno una importanza rilevante nell’inquinamento ambientale da arsenico, non inferiore alle cause naturali (Guidelines Canadian Drinking Water quality, 2006; EPA, Locating and Estimating Air Emissions from Sources of Arsenic and Arsenic Compounds, 1998);
il troppo frequente ricorso a deroghe sui limiti dell’arsenico nell’acqua potabile nel comprensorio di Civitavecchia, conferma dello stato di inquinamento da arsenico già presente in questo territorio;
le emissioni di arsenico causate dalla combustione cinquantennale dell’olio combustibile, emissioni che, nella centrale di Torre Valdaliga Nord nell’anno 2002 (dichiarazione INES anno 2003) sono state di oltre “287 chilogrammi”;
la Valutazione di impatto ambientale per la conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord, fase istruttoria, ha rilevato che in alcune aree di Civitavecchia come Sant’Agostino, Unon influenzate significativamente dal trafficoU, la presenza di arsenico nell’aria ha raggiunto livelli medi annuali 10 volte superiori ai limiti consentitiU, Ucon punte di superamento di 40 volteU.
la Valutazione di impatto ambientale ha messo in evidenza che, in passato, le concentrazioni di arsenico e nickel possono essere state anche superiori e la popolazione essere stata esposta a concentrazioni “non accettabili”. Tale situazione rappresenta un segnale di allarme da considerare con grande attenzione;
la combustione del carbone è associata ad un aumento del rischio di emissioni di arsenico per il maggior contenuto di quest’ultimo nel carbone rispetto all’olio combustibile. L’arsenico è contenuto nell’olio in una quantità media di circa 10 - 37 μg/kg, ma può oscillare tra i 0.2 ed i 1.630 μg/kg (Stigter, Env. Poll. 2000). L’arsenico contenuto nel carbone mediamente non è superiore a 5.000 μg/kg, ma può arrivare fino a 35.000.000 di μg/kg secondo la provenienza (Stigter, Env. Poll. 2000);

emissioni nell’ambiente di arsenico, in seguito alla combustione del carbone presso la centrale di Torre Valdaliga Nord, sono dichiarate, anche se nei limiti di legge, nella trasmissione degli elementi integrativi ai fini del riesame dell’autorizzazione unica n. 55/02/2003, del 24/12/2003, limitatamente agli aspetti inerenti l’autorizzazione integrata ambientale.

CONSIDERATO
che nel rispetto del DL 3 agosto 2007, n. 152 e sue Modifiche ed Integrazioni, DL 26 giugno 2008, n. 120, in attuazione della direttiva 2004/107/CE relativa all'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente, nel comprensorio di Civitavecchia l’arsenico avrebbe dovuto e dovrebbe essere monitorizzato. I dati ottenuti avrebbero dovuto e dovrebbero essere messi regolarmente a disposizione del pubblico.

CONSIDERATO INOLTRE
che il rischio di avere un cancro ai polmoni, al fegato, all’intestino, alla vescica, alla pelle ed al rene (US EPA 2003: Risk based concentration tables, riportato nella Relazione Istruttoria della V.I.A.) è di 1 caso su 1.000.000 per ogni 0.4 nanogrammi per metro cubo di aria;
che l’arsenico ha effetti acuti quali: irritazione locale: pelle, occhi, mucose; se inalati: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite, danni all’apparato respiratorio; se ingeriti: debolezza, disturbi gastro-intestinali, crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie periferiche, epato e nefrotossicità (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che l’arsenico ha effetti cronici quali: congiuntivite faringite, ulcerazione e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea, ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni cardiovascolari, neuropatie periferiche, diabete (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che recenti studi hanno messo in evidenza che l’arsenico, anche a dosi molto basse quali quelle presenti nell’acqua potabile, rappresenta una importante minaccia per la salute delle popolazioni (Hamilton, EHP, 10/2007). Dosi molto basse di arsenico hanno effetti negativi su recettori ormonali fondamentali quali quelli dell’acido retinoico e degli ormoni tiroidei (Bodwell, JCRT, 12/2006). In passato era già stata provata la possibilità di questi effetti negativi sui recettori degli estrogeni e del testosterone. I recettori cellulari ormonali ricevono dei segnali specifici dagli ormoni ed innescano una risposta cellulare indispensabile per la vita. L’arsenico è capace di interferire negativamente sull’attività recettoriale ormonale (endocrine disruptors) e minare un normale sviluppo dell’essere umano;
che l’esposizione all’arsenico durante la gravidanza può causare dei cambiamenti nell’espressione genetica che possono condurre al cancro e ad altre malattie croniche anche dopo decenni (Ruchirawat, PLoS Genetics, 11/2009);
che nell’ottobre 2006, presso questa Procura, è stato presentato un esposto da parte di comitati e cittadini sull’obbligo dello screening per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che avevano lavorato, lavoravano e che avrebbero lavorato nell’area di Sant’Agostino, per la presenza di arsenico nell’ambiente, nel rispetto del D.L 626 in relazione all’obbligo del controllo in tutti i lavoratori a rischio di esposizione ai carcinogeni;


i sottoscritti

VOLGONO ISTANZA
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrano ipotesi di reato. In caso affermativo, di procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.


Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS – sez. Lazio)
Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)

Civitavecchia, lì 09/03/2009

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Convegno "Inquinamento e Cuore" - Civitavecchia 19/03/2009

Giovedì 19 marzo 2009 - ore 16.00 aula Pucci
Comune di Civitavecchia

C O N V E G N O dal titolo

Inquinamento e Cuore

interverranno:

dott. F.Forastiere, dott. S.Calcagno, dott. M.Iacomelli, dott. T.Usai

moderatore: dott. Marco Di Gennaro

SI PREGA DI INTERVENIRE NUMEROSI

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Ci siamo ancora

Chiediamo scusa a tutti i nostri lettori per la prolungata assenza. Un problema tecnico ci ha impedito di pubblicare per più di un mese.

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