Riceviamo e pubblichiamo:
"Completa adesione dei Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio alla seguente interrogazione:
Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105
Pubblicato il 5 dicembre 2007
Seduta n. 261
ROSSI - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. - Premesso che:
la Commissione europea ha dedicato un apposito software EcoSenseLE (http://www.externe.info) per la quantificazione economica dei danni alle persone ed all’ambiente, per una qualunque fonte di emissione, attraverso l’indicazione di dati quali NOx (ossidi di azoto), SO2 (diossidi di zolfo), PM 10 (polveri), NMVOC (composti organici volatili non metanici, benzene, toluene, xylene, 1-3 butadiene), la CO2, il metano ed il protossido di azoto;
i dati sulle emissioni relativi alle fonti inquinanti non mobili possono essere ricavati consultando l’Inventario delle emissioni e delle loro sorgenti (APAT: INES – EPER, sul sito www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/);
ad esempio, per un caso tipo, come quello della centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, il costo annuale per la società è, in Italia, di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per la morbilità; dopo 25 anni di attività il prezzo per la perdita di vite umane sarà stato di oltre 200 milioni di euro; a queste spese vanno poi aggiunte quelle per le emissioni annuali di oltre 10.730.000 di tonnellate di anidride carbonica che, nel 2001 e 2002, erano state invece rispettivamente di 5.621.111 e 7.338.833 (ENEL Dichiarazione ambientale anno 2002-2004). A fronte di una previsione di spesa sanitaria (2008) di oltre 100 miliardi di euro all’anno, va rilevato che, nonostante l'impiego del combustibile fossile porti ad una maggiore produzione di polveri e sostanze tossiche, si stia addirittura cercando di implementare l’utilizzo del carbone quale fonte di produzione di energia,
si chiede di sapere:
se il Governo non intenda avviare, per gli impianti autorizzati dopo il recepimento della direttiva europea 77/CE/2001, le opportune procedure di richiesta di risarcimento danni a carico delle società proprietarie e dei responsabili del rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di centrali turbogas, a carbone, di termovalorizzatori e di tutte quelle strutture volte alla produzione di energia attraverso fonti che non siano integralmente rinnovabili (beneficiando all’uopo di consistenti contributi pubblici come stabilito nella citata direttiva europea);
se il Governo non ritenga opportuno sospendere l’iter per l’avviamento di centrali come quelle di Modugno (Bari), Napoli, Ferrara, Civitavecchia (Roma) o le autorizzazioni al potenziamento di numerosi inceneritori sul territorio nazionale, per compiere le opportune valutazioni, nel bilancio “costi/benefici”, circa la “convenienza” derivante dall’attivazione di tali strutture;
se il Governo non intenda valutare, per il futuro, con maggiore attenzione le possibili autorizzazioni e il rilascio di finanziamenti pubblici per impianti di produzione energetica non completamente imputabili a fonti rinnovabili, alla luce dei dati derivanti dalla spesa per la mortalità, per la morbilità e per i danni derivanti dall’inquinamento all’ambiente.
Senatore Fernando Rossi
22 dicembre 2007
richiesta di risarcimento danni alle società responsabili di inquinamento ambientale
20 dicembre 2007
Scientific American: carbone e radioattività
Coal Ash Is More Radioactive than Nuclear Waste
16 dicembre 2007
Conferenza sui cambiamenti climatici, Bali 2007: alcuni approfondimenti
Da "La festa è finita", articolo di B. Spinelli visibile su LaStampa.it (vedi qui):
- A Green view on Bali '07
- Avaaz.com - the world in action (fossil awards)
- United Nations Framework Convention on Climate Change
- Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
- Climate Action Network
- Friends of the earth international
13 dicembre 2007
"Assenteismo civile", due esempi: i civitavecchiesi e Scaroni
Riportiamo la notizia, visibile su Civonline.it (vedi qui), per permettere al lettore di costruirsi un'idea organica di cosa sia Civitavecchia. Non è affatto un caso che proprio qui Enel riesca in tutte le sue porcate.
I veri complici sono i civitavecchiesi, al di là delle responsabilità politiche ben individuabili.
Scaroni , Amministratore Delegato Eni, ex AD Enel
Scaroni e Pierluigi Bersani "Mr. Asso di carboni".
Riportiamo "en passant" anche l'ultima sortita dell'AD Eni Scaroni (illustre pluricondannato, vedi qui l'articolo a firma M. travaglio "Il caso Paolo Scaroni Ovvero il manager all'italiana")
durante un comizio pro-carbone all'università Luiss di Roma si è così espresso:
"KYOTO è [...] 450 milioni di persone colte nel mondo che danno il buon esempio, ma non risolvono un accidente".
Da un punto di vista politico e educativo si tratta di un messaggio propriamente criminoso. Da parte dell'AD di un'azienda multinazionale miliardaria -l'Eni- che si permette anche il lusso di divulgare spot pubblicitari sul risparmio energetico per un pianeta migliore.
Che Scaroni soffra di sensi di inadeguatezza di fronte alla complessità della vita? Caro Scaroni, "un accidente" vale lei, le sue parole, il suo operato, rispetto ai valori civili, e a quanti s'impegnano nella prospettiva di rendere migliore questo mondo. Le più grandi testimonianze umane, i più grandi messaggi, provengono da quanti hanno dimostrato che anche con l'azione appassionata di pochi si può cambiare il mondo.
Quanto contenuto nel trattato di Kyoto, di per sé, non potrebbe mai risolvere i problemi del pianeta, eppure Kyoto è il simbolo di una svolta che si vuole negare.
L'esternazione di Scaroni, non merita affatto attenzione, né tempo: perchè si tratta -è evidente- dell'ennesimo tentativo di far breccia nell'opinione pubblica col banale ma sempre fascinoso principio del "mal comune mezzo gaudio", che tanto piace a chi vuol mantenere le mani libere per lucrare a scapito di interessi pubblici, nazionali e mondiali. Ma abbiamo già avuto modo di argomentare ampiamente su questo.
Semmai a inquietare dovrebbe essere il fatto che Scaroni si permetta di pronunciare quele parole innanzi a un pubblico -in teoria- colto e informato abbastanza da poter ridere della pochezza di certe affermazioni: quello di un'università (non una a caso: si tratta della Luiss...)
Scaroni: una testimonianza di inciviltà paradigmatica.
Uno sguardo al percorso
Ad ogni modo, negli ultimi due mesi le pagine viste sono state 3000, i visitatori 1840.
Grazie.
PS:
Rispondete al sondaggio sulla colonna destra!
12 dicembre 2007
L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN...
"L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN confermando quanto più volte evidenziato dal Movimento No Coke.
Lo scorso 13 novembre l’Arpa Lazio ha avanzato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di riesame del decreto autorizzativo della riconversione di TVN, ai sensi dell’art.9 comma 4 lettere a) e d) del D.Lgs. 59/05, evidenziando, fra l’altro, che “per le emissioni in atmosfera i valori di flusso di massa prescritti all’intera centrale per gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri non sono congruenti con quanto autorizzato per sezione e inoltre non sono stati stabiliti i valori limite per una serie di macro e micro inquinanti”.
Carenze e lacune già poste in evidenza dalla perizia disposta dal Tribunale e sulla base delle quali, già precedentemente, era stata avanzata richiesta di riapertura della Conferenza dei Servizi.
A breve il Ministero dovrà istruire il procedimento, richiesto peraltro anche dal Ministero dell’Ambiente, e a cui auspichiamo si aggiunga analoga richiesta della Provincia di Roma.
Ma ci preme sottolineare come le tante denunce effettuate dal Movimento, dai medici e da innumerevoli esperti, trovino in questa richiesta non solo una ulteriore conferma di merito, ma anche, e soprattutto, la riprova che le tante rassicurazioni fornite da Enel circa l’impegno ad abbattere del 30% il livello degli inquinanti che la centrale a carbone avrebbe emesso non possono essere credibili perché basate su una valutazione d'impatto ambientale inattendibile e lacunosa, fondata sulla menzogna del carbone pulito.
È ormai evidente che le autorizzazioni per la conversione a carbone di TVN sono state concesse sulla base di errori grossolani e colpevoli omissioni. È necessario fermare la costruzione di quell'insulto all'umanità e indagare sulle responsabilità di chi quelle autorizzazioni ha concesso.
La proposta di autoriduzione del 30% delle emissioni avanzata da Enel rappresenta una presa in giro ed un oltraggio per la popolazione dell'Alto Lazio e, allo stesso tempo, una riduzione allo status di colonia per le istituzioni che hanno ufficialmente richiesto la riapertura della Conferenza dei Servizi.
Per Bersani rappresenta, al contrario, la solenne e ormai superflua investitura a "Ministro dell'Enel".
Contatti:
Il bluff mediatico by enel
Il Comitato dei Movimenti NO COKE dell’Alto Lazio non può restare inerte di fronte al maxi-bluff mediatico posto in essere dalla plutocratica azienda ENEL, sotto gli occhi distratti delle Istituzioni di garanzia.
Andiamo per ordine.
- L’anno scorso l’Agenzia Italiana per l’Energia informò il mondo politico e imprenditoriale che la rete nazionale di produzione di energia elettrica, nel suo complesso, era (ed è) in grado non solo di soddisfare le esigenze interne (che sono di cinquantacinque mila Megawatt) ma di esportarne almeno diecimila all’anno! Quindi: la tanto decantata e urgente riconversione a carbone (pulito) NON è necessaria per i nostri fabbisogni energetici nazionali ma risponde soltanto agli smodati appetiti e profitti settoriali a tutto danno delle popolazioni inquinate dal surplus di CO2 (per rimanere nell’ambito della combustione del carbone)… surplus di emissioni che costringerà il Governo Italiano (non le aziende elettriche!) a pagare multe salate per il mancato rispetto del protocollo di Kyoto.
- Ora apprendiamo che le classifiche internazionali ci pongono agli ultimi posti per i progetti di ricerca e di attuazione di centrali energetiche da fonti rinnovabili. A nulla valgono le manovre diversive poste in essere dall’Ufficio stampa dell’ Enel che sbandiera la prossima installazione a Montalto di una centralina a pannelli fotovoltaici (cioè ad energia solare) che produrrà SEI - diconsi SEI ! - megawatt. Anche il più disinformato dei cittadini comprende che si tratterebbe di una goccia in un mare magnum e che siamo ridotti proprio male se le possibilità di sottrarci al ricatto delle forniture di gas e petrolio sono, di fatto, inesistenti!
- Il 13.11.2007 (con un ritardo di undici anni dalla direttiva europea 96\67\CE, di quattro anni dal Decreto Marzano, di due anni dal D.Legvo 51/ 2005) l’Arpa Lazio (nella figura del suo Direttore tecnico Dr.Gianfranco Bielli) ha protocollato un documento che ha per oggetto “la richiesta di RIESAME dell’autorizzazione alla riconversione a carbone di TVN.
Noi siamo, per natura e per forma mentis, garantisti; però non siamo nemmeno talmente obnubilati nel raziocinio, a causa degli inquinanti che da decenni aggrediscono i nostri cervelli, da non accorgerci dell’enorme bluff mediatico ordito dall’Enel ai danni di una collettività asservita e ormai demotivata. Ma Noi non desistiamo e segnaliamo queste manovre diversive e pseudoscientifiche da parte dei tecnici dell’Enel che trovano risonanza in alcune testate giornalistiche locali.
La nostra buona fede e il nostro garantismo non fanno velo al nostro intelletto perché - come dicevano i nostri padri antichi: “Amicus Plato sed magis amica VERITAS “ (Sono amico di Platone, ma lo sono ancor di più della verità).
Il coordinamento dei comitati locali contro il carbone
Civitavecchia 12.12.2007
10 dicembre 2007
Bersani, Enel, carbone: le vignette satiriche di Lorenzo Fortunati
9 dicembre 2007
Veltroni parla di rinnovabili...
"Veltroni: dobbiamo assumere la sfida delle rinnovabili"
Ce lo dica lei, Veltroni, qual'è la sua ricetta: un pannello solare sul tetto e centrali a carbone fuori casa?
7 dicembre 2007
altri 105 morti nelle miniere di carbone cinesi
Vedi qui per l'articolo intero
I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.
Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.
Inquinamento e nascite premature
Lo studio effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003. I ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall’esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l’ossido di carbonio. In particolare, i risultati di questa ricerca hanno messo in evidenza come l’aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l’esposizione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto.
Gli autori concludono che i governi DOVREBBERO effettuare una valutazione costi/benefici quando si prende in esame la necessità di ridurre l’inquinamento. Tale valutazione dovrebbe essere fatta non solo in termini economici ma, soprattutto, in rapporto ai gravi danni alla salute causati dagli inquinanti.
I risultati di un recente studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato in Italia quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (2,3). La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori, complessivamente, sono responsabili dell’emissione in aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico (2,3).
Giovanni Ghirga
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio
4600 MW dal risparmio energetico
"Con un miliardo di investimenti in efficienza si evita di sprecare circa 4.600 megawatt.L'a.d. di Terna Cattaneo: "Via cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture"
Esulta Pecoraro Scanio: "E' come se avessimo costruito il super impianto di Civitavecchia"
ROMA - Del risparmio ottenuto in bolletta se si sostituiscono in casa le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo o se siscelgono elettrodomestici di classe A al posto di quelli energivori si sa ormai praticamente tutto. Ma cosa succede se a puntaresull'efficienza energetica è un colosso come Terna? Accade che il risultato è straordinario e si può fare a meno di costruire cinque o seinuove centrali di grossa taglia.
La società che gestisce la rete elettrica nazionale ha presentato oggi a Roma dieci progetti in via di realizzazione che permetteranno direcuperare circa 3.500 megawatt di energia (l'equivalente di 300 milioni di kilowattora, tanti quanti ne cosumano centomila famiglienell'arco di un anno) e di immetterne oltre mille ottenuti da fonti rinnovabili, in particolare dall'eolico, che pone problemi particolariper quanto riguarda i picchi di produzione. Un piano benedetto dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto allapresentazione del pacchetto di interventi. "La ristrutturazione avviata da Terna sulla rete elettrica libera 4600 MW, più del doppio dellamega centrale di Civitavecchia", ha esultato Pecoraro. E' questa, ha aggiunto, "l'imprenditoria del sì, la cultura dell'impresa e lacultura della programmazione", che si contrappone a quella "dell'incassare". "Quando si parla di efficienza energetica - ha ricordatoancora il ministro - dobbiamo riferirci anche e soprattutto all'efficienza delle infrastrutture di trasporto dell'energia" perché"l'energia in Italia c'è, ma la bruciamo e poi la buttiamo".
A illustrare nel dettaglio i dieci progetti è stato l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo. L'azienda, ha spiegato, "hastanziato un investimento di un miliardo di euro per razionalizzare e sviluppare in modo compatibile con l'ambiente la rete elettrica aalta tensione in Italia". Se il tornaconto ottenuto nel campo dell'efficienza con la rimozione degli "imbottigliamenti" è il più immediatoe apprezzabile, i "10 progetti per uno sviluppo sostenibile" messi in cantiere avranno anche diverse altre ricadute positive.
"Saranno eliminati cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture - ha sottolineato ancoraCattaneo - 1200 chilometri di linee da smantellare a cui saranno sostituiti 450 chilometri di nuovi elettrodotti". A guadagnarne sarannoquindi anche il paesaggio e l'estetica, con l'abbattimento di 4.800 tralicci per l'alta tensione, 161 dei quali in cemento armato.Materiale per oltre sessantamila tonnellate che verrà avviato al riciclo. Inoltre saranno liberati circa 4 mila ettari di territorio.
I nuovi tralicci e le nuove infrastrutture saranno messe a disposizione per altri usi, come il monitoraggio degli incendi e la diffusionedella rete wi-fi, evitando quindi inutili raddoppi e sovrapposizioni. Si cercherà anche di realizzarle con il massimo dell'attenzioneall'integrazione paesaggistica e allo scopo Terna ha già lanciato alcuni concorsi internazionali d'architettura per ottenere piloni etralicci "esteticamente sostenibili".
Le regioni interessate dai progetti sono undici: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata,mentre il raddoppio del collegamento attraverso lo Stretto di Messina riguarda sia la Calabria, divenuta esportartice di energia, e laSicilia. In tutti i casi, ha rivendicato Cattaneo, è stata cercata e trovata l'intesa con le amministrazioni locali adottando i criteridella Vas, la "valutazione ambientale strategica". Un risultato ottenuto - e questa è forse la più sorprendente di tutte le cifre fornitedal manager - attraverso 40 mila ore di concertazione con enti locali ed istituzioni.
E anche questo è stato un aspetto sottolineato con soddisfazione da Pecoraro Scanio. "Pianificazione e concertazione - ha osservato ilministro - sono le strade maestre da seguire per ottenere risultati importanti, esattamente il contrario di quanto stabilisce la leggeobiettivo, che infatti non è riuscita a far approvare neppure l'1% dei suoi progetti".
Comunicato Nocoke Brindisi su Enel
Brindisi, 5/12/2007
Siamo certi che, a differenza di quanto pensi l'ENEL, le parole di Errico non siano "l'ultimo atto". E ricordiamo le parole del Sen. Eupreprio Curto che in Consiglio Provinciale ha affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza risolvere il problema ENEL.
Proprio perchè l'ENEL è quotata in Borsa, è bene che il mondo finanziario sappia che giganteschi profitti sono conseguiti a Brindisi per la esternalizzazione di costi ambientali (emissioni in atmosfera di gas inquinanti e clima-alteranti, scarichi in mare di acque calde e inquinate, polvere di carbone) che Brindisi non ha più intenzione di subire a favore di quei profitti.
Proprio perchè l'ENEL è partecipata dallo Stato, la politica nazionale deve sapere quale impatto ambientale un'azienda dello Stato produce in una sfortunata parte del territorio nazionale.
La riduzione delle emissioni, il progetto di copertura del carbonile e il cristallizzatore, tanto sbandierati dall'ENEL negli ultimi tempi, sono proprio il risultato della forte pressione degli Errico e dell'opinione pubblica.
Ci aspettiamo che la politica brindisina non chini il capo, e con la massima durezza inchiodi l'ENEL alle sue responsabilità, coinvolgendo il Ministero dell'Ambiente in questa battaglia di civiltà."
5 dicembre 2007
Manovra sospetta della Soprintendenza dei beni architettonici - Lazio
Zaratti, il quale non ha mancato di manifestare la propria preoccupazione ed il proprio dissenso. "Comportamenti come questi devono essere ragionati fondo - ha commentato - perché rischiano di minare la fase di star up delle rinnovabili e di creare inutili allarmi
sull'impatto ambientale delle energie pulite. In tema di energia solare è necessario fare molta attenzione nel fluidificare le procedure per l'installazione dei sistemi energetici, specialmente per quelli di piccole dimensioni che sono utilizzati dai cittadini."
Nessuno avrebbe a stupirsi se si venisse a sapere che che dietro questo provvedimento ci sia la pressione delle lobbies energetiche.
Che si affronti immediatamente questa iniziativa indecente.
vedi anche: Qualenergia.it
Nuovo incidente a TVN, la vita degli operai a rischio
Lo riferisce in una circostanziata nota stampa il partito della Rifondazione Comunista che precisa come solo per una pura fatalità sia stata scongiurata l'ennesima tragedia. Per il partito è inconcepibile che a un mese e mezzo di distanza dalla morte di Michele Cozzolino non si sia registrato alcun serio progresso in materia di sicurezza ed entrare nel cantiere di Torre Nord per lavorare è come giocarsi la vita. Anche per questo secondo il Prc la
questione del cantiere più grande d'Italia non può restare un fatto di carattere locale ma occorre portare la situazione ad una gestione superiore, con il coordinamento di Comune, Provincia e Regione, con un rallentamento dei tempi di realizzazione dell'impianto, e con la pretesa di controlli sistematici, mentre vanno rimossi i responsabili in una situazione ormai insostenibile. In caso contrario vuol dire che l'amministrazione comunale sta solo facendo melina negli interessi di Enel, che certamente è disposta a pagare anche molti
Sullo stesso argomento vedi anche:
Senatore Fernando Rossi (Movimento Politico dei Cittadini): "Le scelte energetiche oggi? Una condanna a morte"
Roma, 4/12/2007
"Il nostro paese ha svolto una meritoria opera di sostegno per ottenere un voto dell'ONU per la moratoria sulla pena di morte. Nei giorni scorsi ho visitato il quartiere S. Giovanni di Napoli e mi chiedo perché, con l'autorizzazione a realizzare un impianto Turbogas, si sia deciso di applicare la pena di morte ad un imprecisato numero di abitanti di quella città, addirittura senza nemmeno applicare una parvenza di tutela della salute rappresentato dalle procedure obbligatorie di Valutazione Impatto Ambientale. Sono lavori illegittimi ed in violazione di ogni elementare regola di tutela della salute dei cittadini.
Altrettanto avviene a Modugno (BA), dove gli stessi EE. LL. rinunciano a verificare l'osservanza delle, pur labili, disposizioni da loro emanate.
Quello delle Turbogas è un businnes osceno, che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, pur fermandosi alle PM 10 (e quindi non calcolando il devastante impatto delle nanopolveri), stabilisce portatore di morti, malattie invalidanti e danni permanenti al sistema cardiovascolare, alle vie respiratorie ed all'apparato digerente.
Ho già presentato, in data 16 maggio, una interrogazione sull'incredibile immissione in atmosfera di diossina all'Ilva di Taranto (90,3% del totale nazionale), una sulla centrale a carbone di Civitavecchia (il 17 ottobre), una su Modugno e oggi stesso ne presenterò una su Napoli, ma i tempi delle risposte sono lunghissimi e lo diventano ancor più quando di mezzo c'è la vita delle persone."
Rossi ha poi rivolto un accorato appello al Presidente del Senato: "Mi rivolgo quindi a lei, che è la seconda carica dello Stato, augurandomi che voglia far sentire la sua autorevole voce presso il Governo, e presso tutte le sedi competenti; ma se anche questo risulterà inutile, a causa delle buone protezioni politiche di cui godono le grandi società coinvolte nell'affare delle Turbogas, ....non ci resterà che rivolgerci alla Magistratura per bloccare i lavori e per ottenere, nonostante i tempi lunghi, la condanna dei responsabili.....sempre che il potere politico non decida di intervenire per sbarrarle la strada."
4 dicembre 2007
Enel, nuove modifiche al progetto TVN: ma Gasbarra ribadisce il NO AL CARBONE
Roma, 4/12/07.
Al termine dell'incontro organizzato presso la Regione Lazio per discutere sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga nord a Civitavecchia, il Presidente della Provincia di Roma E. Gasbarra ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Abbiamo deciso di avviare una sorta di controllo, di monitoraggio dell'area dal punto di vista dell'inquinamento ambientale che e' stato da tutti condiviso prevede di affidare alla Regione Lazio e al suo Presidente Marrazzo il coordinamento di tutti quegli enti preposti al controllo della salute. Io stesso rispetto a incombenze ambientali tipo questa sono disposto a trasferire in questa fase e in quel territorio fondi e ruoli per la Regione Lazio". Lo ha detto Enrico Gasbarra,
All'incontro era presente il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e i rappresentanti di una decina di comuni della zona.
"E' stato un tavolo tecnico interessante, -ha proseguito Gasbarra- nel quale i sindaci hanno ribadito, salvo piccole defezioni, la loro contrarieta' al processo di riconversione a carbone per la centrale di Torre Valdaliga nord. Pare ci sia una novita' nel progetto Enel, ma non c'e' stata su questo nessuna comunicazione ufficiale. La comunicazione verra' eventualemnte data al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che la inviera' alle istituzioni degli enti locali".
"Per quanto ci riguarda -ha concluso Gasbarra- se il progetto sara' il miglioramento della proposta della centrale a carbone avra' il voto contrario della mia amministrazione. La mia istituzione e' infatti contraria al carbone e lo ha dimostrato gia' con un voto pieno delle due assemblee, se invece sara' una proposta completamente nuova la valuteremo".
Secondo quanto riporta RomaOne.it (vedi qui):
"L'Enel ha modificato il progetto e ora la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord passa nelle mani del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Il governatore ieri aveva convocato il Tavolo regionale dopo la lettera con la quale il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani lo informava della disponibilita' di Enel a ridurre ulteriormente l'impatto della centrale sul comprensorio di Civitavecchia. Il progetto, dunque, subirà delle correzioni e sarà inviato alle istituzioni locali per una valutazione..."
Rifkin: le vie del nucleare e del carbone non sono praticabili
"Per avere qualche effetto sul clima dovremmo arrivare a 2.400 impianti nucleari dai 400 attuali. Significherebbe - ha osservato - costruire due impianti al mese per i prossimi 60 anni. Inoltre non è ancora risolto il problema delle scorie. Sono consulente di diverse aziende di produzione nucleare e nessuno pensa che si costruiranno centinaia di centrali nei prossimi anni".
Anche sul fronte del carbone pulito, Rifkin non crede sia la soluzione per risolvere i problemi energetici, neanche con lo sviluppo delle più recenti tecnologie per lo stoccaggio delle emissioni nocive: "Non esiste una soluzione commercialmente fattibile per la sequestrazione del carbonio emesso dalle centrali a carbone. Dal punto di vista industriale non è una strada accettabile e comunque non si arriverebbe ad una sua applicazione concreta prima del 2020."
Fonte: Alice Notizie
3 dicembre 2007
Si apre il vertice ONU a Bali - Quinto assalto Greenpeace in Italia, per dire NO al carbone
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Fonte: PugliaTv.it, vedi qui
E proprio in vista di Bali, Greenpeace nelle ultime settimane ha portato avanti una forte attività di denuncia contro la pericolosa dipendenza energetica dal carbone: dalla protesta in Sardegna contro Soru al blitz nella centrale Enel di Civitavecchia, dalla "visita" alla centrale di Brindisi all'azione via mare in corso contro una nave carbonifera.
L'Italia è un perfetto esempio di incoerenza politica sul tema del clima: pur appoggiando gli obiettivi di Kyoto a livello internazionale, non sta facendo nulla per ridurre le emissioni nazionali di CO2. Il Governo - azionista di maggioranza dell'Enel con il 30 per cento delle azioni - appoggia apertamente l'espansione del carbone in Italia voluto dalla Società..."
Fonte: Greenpeace.it, vedi qui il COMUNICATO
"Greenpeace chiede ai Governi riuniti a Bali di definire un percorso preciso per le trattative, in modo che i nuovi impegni per salvare il clima vengano definiti al massimo entro il 2009."
Altre azioni del genere sono state effettuate recentemente in India, Indonesia, Spagna, Regno Unito e Israele.
Il Movimento Nocoke è con Greenpeace
"Proposta di una mozione di voto dove si impegna il Sindaco ad intervenire presso le sedi regionali e governative a favore di quelle popolazioni gravate dal rischio di inquinamento, quali la riconversione delle centrali elettriche a carbone." Vedi qui
"Questa mattina 6 Consiglieri di Opposizione di un piccolo paese alle porte di Roma - San Polo dei Cavalieri - hanno inoltrato una richiesta di un Consiglio comunale straordinario. Tale decisione è scaturita per "celebrare" la ricorrenza del ventesimo anniversario del Referendum abrogativo sul nucleare. Tra le delibere proposte abbiamo deciso di inserirne una per dare solidarietà a voi, popolo dei no coke! "
Ringraziamo i Consiglieri per l'impegno e la solidarietà.
2 dicembre 2007
Lettera aperta di un residente al sig. Donato Robilotta
"Egregio Signore,
con quale diritto Lei si erge continuamente ad interprete di quelle che sono le aspirazioni e le volontà degli abitanti di Civitavecchia? Forse vive in modo continuativo nel nostro comprensorio? Parla il nostro dialetto? Ha vissuto decenni “all’ombra delle ciminiere” degli opifici elettrici? Ha respirato giorno e notte gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri fini? Ha mai pulito i davanzali della sua casa di quella fuliggine nera che corrode il marmo e distrugge i polmoni? Ha forse visto le pietre tombali dei suoi cari al cimitero sciogliersi come la neve al sole sotto le piogge acide? E’ stato mai angosciato dalla vista di un suo congiunto in preda ad una crisi asmatica? Allora un po’ di rispetto per quanti hanno sofferto e sono morti nell’indifferenza di coloro che hanno saccheggiato il nostro territorio per fini utilitaristici. Noi non accetteremo l’elemosina dagli Enti elettrici che qui operano. Chiediamo invece che vengano fatte applicare immediatamente le normative e le leggi poste a salvaguardia dell’aria, del suolo e delle acque, disattese o eluse da decenni dagli Amministratori. Vogliamo inoltre che venga al più presto riequilibrata la macroscopica ingiustizia che vede installati 7.000 Megawatt (70 pro/capite) nel raggio di 18 chilometri. Abbia per una volta il coraggio di confrontarsi con la gente ed accetti un dibattito pubblico dove potrà esporre, argomentandole, le sue opinioni e non continui a trincerarsi in modo asettico ed irraggiungibile dietro la maschera degli organi di informazione. Abbia l’onestà intellettuale di sentire la voce di chi vive sulla propria pelle le conseguenze dell’inquinamento selvaggio e chieda di indire, questo sì, un referendum consultivo per conoscere se la popolazione residente sia disposta a mercificare la propria salute svendendola all’Enel, altrimenti taccia, perché persistere con tale atteggiamento non Le dà alcun “diritto di domicilio” in questo territorio.
1 dicembre 2007
Il coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute.
"Carbone: la centrale si deve fermare"
Comunicato Nocoke Tarquinia:
Anche i cittadini saranno lì a difendere la propria salute.
Il Ministro della Salute Livia Turco è con i cittadini e non vuole essere complice, per questo ha messo tutto nero su bianco ed ha già scritto allo stesso Bersani chiedendo di riaprire la conferenza dei servizi per una vera Valutazione d’Impatto Ambientale
“Vogliamo una Valutazione di Impatto Ambientale vera, in quella fasulla non c'è Tarquinia, impolverata da tre centrali! – è il coro unanime dei cittadini contro il carbone- Abbiamo il diritto di sapere quali inquinanti ci colpiranno. Non siamo cavie e la nostra salute vale molto più dei guadagni Enel. Il Ministro della Salute ha capito la porcata della centrale a carbone di Civitavecchia e non vuole essere complice perché sa cosa accade alla salute. Per questo ha chiesto una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale a Bersani, che ha detto no. Il Movimento l'ha denunciato. Oltre 5000 cittadini adulti hanno già firmato per sostenere la denuncia contro Bersani e ci informano che migliaia di persone stanno firmando a sostegno della denuncia anche negli altri comuni dell’Alto Lazio,in Toscana e Umbria.
A chi giova la centrale a carbone di Civitavecchia? Il Sole 24 Ore, giornale degli industriali, scrive a pagina 2 il 22/11/07: in Italia si costruiscono troppe centrali, c'è sovrapproduzione di elettricità. Il miglior filtraggio possibile dei fumi della centrale a carbone, (che in ogni caso non impedirebbe la fuoriuscita dei quattro micidiali killer: Arsenico, Mercurio, Cadmio e Nichel), costerebbe ogni anno ad Enel 300.000.000 di euro. L'Ing. Arrighi di Enel ha ammesso che l'investimento annuo per il filtraggio sarà di circa 100.000.000 di euro quindi non sarà nemmeno quella schifezza che chiamano carbone pulito. E' chiaro come funziona? Con la differenza risparmiata dai costi per il filtraggio pagano le compensazioni! 10.000.000 di euro per Moscherini, gli spiccioli per la centralina di Ladispoli, gli spiccioli per l'ospedale di Tarquinia, gli ancora meno spiccioli per i letti di ortopedia dello stesso ospedale, etc... Tutto a sconto salute.
Lunedì, 3 dicembre, in Regione si incontrano Marrazzo, Enel, ed i sindaci della zona. Anche i cittadini saranno lì a difendere la propria salute.
http://nocoketarquinia.splinder.com
Quarto assalto Greenpeace al carbone: dopo Porto Tolle, Cagliari e Civitavecchia, è la volta di Brindisi
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ID Immagine: 1591705
Un gruppo di attivisti ha effettuato un'azione dimostrativa all'interno della centrale a carbone di Brindisi Sud.
Alcuni operai della centrale Enel si sono radunati sul luogo dell'azione, ed hanno srotolato sulla facciata della centrale un grande striscione, recante al scritta: "Benvenuti"
"Solo pochi giorni fa, la foto action in mutande, l'azione alla centrale di Civitavecchia e la protesta contro la politica energetica promossa, in Sardegna, dal Governatore Soru. Oggi, all'alba, una nuova azione alla centrale Enel di Brindisi. Per ricordare a tutti che il carbone è il nemico numero uno per il clima."
[...]
"I nostri attivisti sono entrati all'interno dell'impianto e hanno aperto striscioni sia sul tetto della centrale, che sul grande carbonile all'aperto. Il banner più grande - 500 mq di striscione - è stato posto accanto al logo dell'Enel con la scritta "1st climate killer in Italy"
La centrale di Brindisi Sud è il primo impianto in Italia per emissioni di gas serra, con 14,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2006. Enel è la prima azienda 'clima killer' in Italia
[...]
Occorre investire su fonti rinnovabili e misure per l'efficienza energetica [...] E' questo, infine, il cuore della "Energy Revolution", la strategia globale di politica dell'energia proposta da Greenpeace.
L'Europa dovrà ridurre le proprie emissioni di almeno il 20 per cento entro 2020. Non ci sono alternative: per raggiungere questo obiettivo, l'Italia dovrà riportare le proprie emissioni sotto controllo e dire NO al carbone, chiudendo gli impianti obsoleti come quello Enel di Brindisi..."
VEDI QUI per l'articolo orginale e per altre foto dell'azione
A breve il Ministero per lo Sviluppo Economico definirà il nuovo Piano Nazionale di allocazione delle emissioni di CO2. Greenpeace Legambiente e WWF hanno già denunciato il rischio che, sotto la pressione di grandi gruppi industriali, vengano concessi aiuti di Stato alla produzione di energia elettrica da carbone."
29 novembre 2007
Salute e inquinamento: spese e risarcimenti
"Per una data fonte di emissione, quale essa sia, una volta in possesso di dati quali NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva, 1999) e CO2, oggi è possibile quantificare economicamente i danni alle persone ed all’ambiente grazie ad un software dedicato della Commissione Europea (http://www.externe.info).
Per le fonti inquinanti non mobili i dati sulle emissioni possono essere ottenuti consultando online l’Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti (APAT: INES - EPER - http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/).
L’emissione annuale, per esempio, di oltre 3.000 tonnellate di ossidi di azoto, altrettante di zolfo e di oltre 350 tonnellate di PM 10, sono responsabili in Italia di un costo per la società di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per le malattie. Come si può osservare nella tabella allegata non citiamo le ulteriori spese per la mortalità e la morbilità in Europa, i milioni di euro persi per i danni alle cose ed, infine, i 204 milioni di euro per le emissioni di oltre 10.000.000 di tonnellate di CO2 (Capros, P. and Mantzos, L. (2000). Kyoto and technology at the European Union: costs of emission reduction under flexibility mechanisms and technology progress, Int. J. Global Energy Issues, 14, pp. 169 -183). Il costo totale dopo decine d’anni di attività di un impianto è altissimo.
Tuttavia, i dati più impressionanti sono le spese per la mortalità e per la cura delle malattie. Non lo sono di per se ma per l’infinito dolore che le accompagna. E’ il dolore della perdita della propria vita, l’angoscia della sofferenza nel veder un figlio andarsene, lo strazio della mancanza di una persona cara. I loro lamenti e le loro grida ci spingono, non perché medici, ma perché esseri umani a continuare a combattere l’infamia e l’arroganza di chi, illuso, pensa di poter continuare impunito a rubarci l’aria che respiriamo. "
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio
28 novembre 2007
I veri ecobugiardi Vol.1: la pubblicità ingannevole di Sorgenia.
Ebbene, ecco subito spuntare un esempio di quelli che a nostro parere sono I VERI ECOBUGIARDI. Ormai saranno pochi quelli che non si siano imbattuti in qualche spot di Sorgenia, in cui l'azienda si descrive come attenta all'ambiente, in quanto produttrice di energia pulita. Vediamo cosa ne pensa l'esimio prof. Stefano Montanari:
Qualora non ci bastasse, potremmo rinverdirci la memoria anche cliccando qui.
A proposito di queste analogie tra le pubblicità ingannevoli e la politica energetica di questa sinistra, dobbiamo sapere che "i proprietari di Sorgenia" sono anche gli stessi che mantengono un fitto silenzio mediatico sulle nostre lotte per l'adozione di un modello di sviluppo ecosostenibile, contro il carbone. Ma guarda caso... A chi ci riferiamo? A De Benedetti, proprietario del quotidiano La Repubblica, di cui abbiamo già avuto modo di parlare.
Cogliamo l'occasione per ricordare a quanti ci bollano in modo disonesto come "popolo dei no a tutto", che noi abbiamo delle alternative ben chiare in mente rispetto agli oggetti del nostro dissenso. Bollarci come popolo dei no serve a mettere in ombra le nostre proposte. Risparmio ed efficenza energetica (a cominciare dalla messa al bando delle lampadine incandescenti come in altri Paesi), investimenti e incentivi seri nell'energia del futuro, quella rinnovabile, sono proposte chiare semplici e praticabili, molto più di quanto si voglia far credere.
Il gigante Google investe in energia pulita (altro che carbone!)
Sul sito del quotidiano LaStampa (vedi qui) è apparsa questa notizia:
Aggiornamento al 29/11/07: nel frattempo anche altre testate giornalistiche hanno dato qualche rilievo alla notizia:
27 novembre 2007
Arsenico, comunicato Nocoke
"ARSENICO MALE COMUNE
I comitati dei Medici dell'Alto Lazio non ne possono più e dopo l'esposto presentato un anno fa tornano in Procura per consegnare nuovi documenti. Anche i No-Coke chiedono il rispetto della salute degli operai e dei cittadini e vogliono sapere perchè in questo territorio non sia rispettata la legge. Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta.
27 novembre- Sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell'Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull'obbligo dello screening periodico per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo della esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.
L'importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l'esposizione cronica all'arsenico rimane per decenni.
Alla Procura è stata anche consegnata l'interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri del Senatore Rossi, su questo tema, e Ia comunicazione della Commissione Europea che conferma l'obbligo del controllo e rimane in attesa dell'intervento degli organi istituzionali interessati.
I No-Coke plaudono all'iniziativa dei medici: "dov'è finito - tuonano in coro - l'obbligo di screening per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che lavorano vicino ad una centrale ad olio combustibile o a carbone? E cosa sta accadendo alla salute di noi cittadini? Perché non viene fatta rispettare la legge?
Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta e, auspicando che anche i medici locali prendano un posizione in merito, preannuncia iniziative volte alla sensibilizzazione della popolazione residente e delle autorità competenti affinchè venga fatto rispettare l'obbligo dello screening sui lavoratori e tutelato il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione, nell'interesse dei cittadini e degli stessi addetti dell'impianto.
nocoketarquinia.splinder.com
"
Kamikaze sur tirreno - Civitavecchia is burning
Esistono anche grandi eccezioni, anche se ovviamente trovano altrove lavoro, riconoscimento, fama; salvo poi essere scoperti, eventualmente, anni dopo (ultimo esempio in ordine di tempo: la produzione del film "Il lato chiaro", vedi http://www.orsomandofabrizio.com/latochiaro/. Nemo profeta in patria? Civitavecchia, e l'Italia, non possono permettersi di scherzarci su.
Comunicato Nocoke sull'azione del 26/11/07
Cinque climbers si sono arrampicati su una delle gru del cantiere e hanno aperto uno striscione che raffigura un paio di mutande e lo slogan “Kyoto: Italia in mutande” e altri striscioni più piccoli con scritto “no carbone” e “stop CO2”.
Per fermare la protesta è stata messa in pericolo la vita di un’attivista polacca facendo muovere la gru dell’ENEL mentre la ragazza si arrampicava.
[apprendiamo da www.maremmaoggi.it che l'Enel che si debba imputare a un colpo di vento il movimento della gru; tuttavia chi scrive, presente all'azione presso il porto di Civitavecchia, può assicurare che si è trattato di una giornata con clima quasi estivo, calma piatta e neanche una bava di vento. Viene quindi da sospettare fortemente di questa "scusa" in merito all'accaduto. Ndr.]
“L’Italia, con le attuali misure adottate, si appresta a fallire miseramente gli obiettivi di Kyoto e la centrale di Civitavecchia aggrava ulteriormente il ‘deficit ambientale’ dell’Italia di oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno” spiega Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. Infatti, la centrale di Civitavecchia, che secondo Enel entrerà in funzione entro il 2008, emetterà oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 che si aggiungono all’attuale quantità da ridurre per raggiungere gli obiettivi di Kyoto, oggi stimata in 103 milioni di tonnellate (Mt).
L’Italia si troverà al 2012 maggiori emissioni di circa 50 milioni di tonnellate di CO2 rispetto all’obiettivo di Kyoto.”
Continuando così l’Italia sarà costretta a comprare “crediti” all’estero invece di investire risorse nell’economia nazionale.
Nel frattempo stiamo dando noi stessi contro il mostro di Civitavecchia: 5.000.000 t/anno di carbone, 8.000.000 mc/h di fumo con la dispersione di un'elevata quantità di polveri ultrasottili cariche di metalli pesanti.
In questo momento, senza centrale a carbone, 11 gruppi a gas (1800 MW) e 5 gruppi a olio combustibile (3200 MW) per complessivi 5000 MW, sono installati a Civitavecchia e Montalto di Castro a disposizione delle società elettriche.
A Civitavecchia, come a Tarquinia patologie come le leucemie sono ormai consuete, i tumori invadono l'esistenza delle famiglie e da Montalto arrivano voci tremende a proposito di gravissime patologie nei bambini.
Ciò nonostante questo territorio è stato dato in pasto all'opinione pubblica come affetto dalla sindrome di quelli che non vogliono niente nel proprio giardino. Abbiamo denunciato il ministro Bersani per non aver riaperto la conferenza dei servizi, come richiesto dal ministro dell'Ambiente, dal ministro della Salute, dal presidente della Regione, dai sindaci del comprensorio inquinato e dai presidenti delle Province di Roma e Viterbo ( la denuncia è visionabile sul sito www.nocoketarquinia.splinder.com) Continueremo le nostre iniziative per far emergere contraddizioni e responsabilità delle istituzioni e i pericoli e le menzogne su cui è fondata la “riconversione a carbone pulito” della centrale di Civitavecchia.
A fine luglio è bastato che Bersani dicesse ad Enel: sei in difetto di comunicazione con le popolazioni (da interpretare: guarda che la storia del carbone pulito non regge più) ed Enel ha prontamente abbattuto gli inquinanti del 30% e giocato la carta del confinamento della CO2, nel tentativo di far passare l'idea che la centrale a carbone sia già dotata di una tecnologia che invece, per sua stessa ammissione uscirà dalla fase sperimentale solo nel 2012.
Siamo qui anche per chiedere di nuovo risposte in merito alla grande voragine che viene scavata a largo di Civitavecchia.
Vogliamo legalità e rispetto per la salute dei cittadini.
Movimento Noocke - Nocoke Tarquinia http://nocoketarquinia.splinder.com
26 novembre 2007
Azione Greenpeace a Civitavecchia, contro il carbone e per una politica energetica responsabile
Vietata l'archiviazione e la vendita. Guarda la Copyright policy per ulteriori informazioni.
ID Immagine: 1573452
"...Otto climber sono saliti questa mattina all'alba su una delle gru del cantiere della centrale Torre Valdaliga Nord per protestare contro la riconversione a carbone dell'impianto, di proprietà dell'Enel.
Per fermare la protesta, Enel ha messo in pericolo la vita di una nostra attivista, Magdalena, facendo muovere la gru proprio mentre la ragazza si arrampicava. Magdalena è arrivata dalla Polonia per partecipare a questa azione
Occorre fare immediatamente marcia indietro sul carbone, a Civitavecchia, come in Sardegna. E puntare sulle rinnovabili. Serve inoltre un vero e proprio Piano Marshall per l'efficienza energetica che preveda l'introduzione di standard minimi di efficienza in tutti i settori, ad esempio con la messa al bando delle lampadine a incandescenza."
Integrazioni all'esposto sul rischio arsenicosi negli operai
Riceviamo e pubblichiamo
Venerdì scorso sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell’Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull’obbligo dello screening periodico per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo dell’esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.
L’importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l’esposizione cronica all’arsenico rimane per decenni.
Alla Procura è stata consegnata l’interrogazione al Senato del Senatore Rossi su questo tema e l’Intervento della Commissione Europea che conferma l’obbligo del controllo e rimane in attesa dell’intervento degli organi istituzionali interessati.
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio
23 novembre 2007
Azione Greenpeace a Cagliari. Sacchi di carbone per Soru
Lo scorso settembre Greenpeace ha inviato una lettera alla Regione Sardegna per chiedere che il Piano Energetico Ambientale (PEARS) venga completamente ripensato in modo da garantire il massimo sviluppo dell'eolico e delle altre rinnovabili, e accantonare i progetti di espansione del carbone a Fiumesanto e nel Sulcis per ridurre le emissioni regionali di gas serra.
"Nessuna risposta alle nostre richieste è mai arrivata.
Soru ha invece chiesto che i contributi CIP6 per le fonti rinnovabili vengano dati al carbone nel Sulcis,
La Sardegna è la Regione più ventosa d'Italia e bloccare l'eolico qui significa compromettere lo sviluppo delle rinnovabili in tutta Italia. Entro il 2012 la Sardegna potrebbe trarre dal vento la metà dell'energia elettrica di cui ha bisogno, raggiungendo la tanto acclamata indipendenza energetica. Per fare questo basterebbe solo il 3 per cento del territorio sardo.
Da un recente sondaggio condotto da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) e Greenpeace, risulta che il 90% dei Sardi non è contrario all'eolico, e il 60% pensa che l'eolico sia un'opportunità positiva per la Sardegna. L'Isola potrebbe effettivamente diventare leader nello sviluppo delle rinnovabili nel Mediterraneo, creando un bagaglio di competenze e professioni a livello locale per una nuova "occupazione pulita".
"Pochi giorni fa l'IPCC ha presentato il quarto rapporto sui cambiamenti climatici - spiega Tedesco - il tempo a nostra disposizione per evitare i peggiori impatti sta velocemente esaurendosi. Le emissioni mondiali di gas serra devono essere stabilizzate al 2015 e occorre una rivoluzione energetica pulita fondata su rinnovabili ed efficienza energetica. Il carbone non può avere spazio nel nostro futuro".
Domani sabato 24 novembre la nave "Artic Sunrise" di Greenpeace, attraccata al porto di Cagliari, sarà aperta al pubblico per visite.
Grazie a Roberto Pirani - Rete naz. Rifiuti Zero per la segnalazione
carbone, mercurio, pesca: comunicato alla cittadinanza
Riceviamo e pubblichiamo:
Del resto, l’art. 5 del codice di deontologia medica ci obbliga a “promuovere una cultura civile…tesa allo scopo di garantire la fruizione d’un ambiente vivibile”.
A tal proposito (visto che gli organi istituzionali a ciò deputati tacciono colpevolmente) vogliamo segnalare un altro pericolo inquinante che incombe sul settore ittico, strettamente legato alle ricadute sulle acque marine di sostanze tossiche disperse nell’aria (ma, poi, ineluttabilmente assorbite dai pesci di cui ci alimentiamo) per la combustione del carbone delle centrali termoelettriche.
Le fonti scientifiche alle quali attingiamo sono:
- la FISAP = Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee;
- l’Università della Tuscia, i servizi veterinari della Asl Rm/F, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Toscana e Lazio;
- l’Università di Pittsburg in Pennsylvania USA.
Ebbene: le evidenze tossicologiche dovrebbero indurre i nostri Governanti ad essere più cauti (rispettando, almeno una volta, il Principio costituzionale di precauzione!) e a porre in essere norme cogenti di politica sanitaria e ambientale (invece di “concedere deroghe sui trialometani” o su altri delicati settori della prevenzione collettiva).
Ecco le evidenze:
A) nel pescato della costa di Santa Marinella si è riscontrato un tasso di mercurio superiore alla norma (che è 0,5 mg/kg), e la presenza di Pcb (considerati tossici non desiderabili);
B) nel pescato di acque vicine a centrali a carbone di Pittsburg è stato rinvenuto nel tessuto dei pesci un alto contenuto di mercurio e selenio.
Quelli i dati e queste le considerazioni :
l’ingestione di pesce contaminato da mercurio aumenta il rischio infantile di ritardo mentale, difficoltà d’apprendimento, difettoso sviluppo neurologico, defict del linguaggio, della motorica, dell’attenzione e della memoria (sembra che alcune malformazioni congenite vengano facilitate da tale metallo tossico);
l’ingestione di pesce al mercurio causa danni neurologici e cardiovascolari anche negli adulti .
Vogliamo ricordare agli Organi Istituzionali di tutela che già nella VIA (ch’è parte integrante del Decreto di autorizzazione alla conversione a carbone di TVN) c’è scritto a chiare lettere che la combustione del carbone “aumenterà le emissioni di mercurio del 50%” e che “c’è perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere contenute nel valore di legge “(che è di 0,8 microgrammi per metro cubo di emissioni al camino).
I nostri padri latini dicevano “Intelligenti pauca” (cioè: per chi comprende il problema servono poche parole). Noi parliamo di pericolo immanente di inquinamento da molti anni e abbiamo scritto e detto molte parole scientificamente ineccepibili. A quanto pare, dentro le Istituzioni e nel mondo dell’economia politicizzata esistono pochi “intelligenti”!
Che Dio ce la mandi buona… visto che Bersani e compagnia carbonifera cantante ce la mandano decisamente cattiva… e cattiva assai!"
Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente.
Civitavecchia, 23 novembre 2007