No al carbone Alto Lazio

28 ottobre 2007

Greenpeace in azione per l'efficienza energetica

Comunicato stampa

Il 27 ottobre Greenpeace ha effettuato un blitz dimostrativo a Roma, presso il centro commerciale di Auchan Casal Bertone (via Pollio), per chiedere al Gruppo di rimuovere le lampadine incandescenti dagli scaffali dei propri punti vendita in Italia, come misura per limitare le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici.
Le tradizionali lampadine incandescenti disperdono sotto forma di calore oltre il 90% dell’energia elettrica consumata, e solo il 10% si trasforma in luce. È un enorme spreco di energia che potrebbe essere evitato utilizzando invece lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza che permettono di abbattere i consumi dell’80%.
“I cambiamenti climatici sono la più grave crisi ambientale di oggi e occorrono misure concrete e immediate per fronteggiare il fenomeno” spiega Maria Stella Carbone, coordinatore del gruppo locale di Greenpeace a Roma. “Puntare sull’efficienza è il modo più economico per limitare i consumi energetici e ridurre le emissioni di gas serra. Chiediamo ad Auchan di prendere un impegno concreto per la salvaguardia del clima e rimuovere le lampade incandescenti dai propri scaffali al più presto”.
La semplice messa al bando delle incandescenti nel settore residenziale in Italia permetterebbe di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all’anno, pari a circa 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno. Sarebbe una misura a costo nullo per lo Stato, con risparmi in bolletta per i consumatori pari a circa 1 miliardo di euro all’anno.
“La vera soluzione per fronteggiare i cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza energetica del Paese è l'efficienza, altro che carbone e nucleare” conclude Maria Stella Carbone. Il rapporto di Greenpeace “La rivoluzione dell’efficienza” indica che tramite misure di efficienza energetica in tutti i settori, e non solo nell’illuminazione, si potrebbero risparmiare al 2020 circa 100 miliardi di chilowattora all’anno, pari alla chiusura di 15 centrali da 1000 MW.
27/10/2007

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27 ottobre 2007

"Più soldi per gli inceneritori": è la politica energetica Bersani-Prodi

EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALLA FINANZIARIA


Nella sezione materiali abbiamo inserito un documento, contenente un Emendamento del Governo Prodi alla Legge Finanziaria, che dimostra come la formulazione di "Norme per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili" serva come occasione per far passare anche nuovi, consistenti investimenti per la costruzione di, chiamiamoli col loro nome, impianti di incenerimento di biomasse.

"Il Senatore Fernando Rossi (Movimento Politico dei Cittadini) ha presentato oggi un sub-emendamento per tentare di bloccare un articolo emendativo inserito, all'ultimo momento dal Governo sulla sua stessa Finanziaria.

Il Senatore Fernando Rossi (Movimento Politico dei Cittadini) ha presentato oggi un sub-emendamento per tentare di bloccare un articolo emendativo inserito, all’ultimo momento dal Governo sulla sua stessa Finanziaria.

“In zona Cesarini il Ministro Bersani ha infilato la sua polpetta avvelenata”.
Così Rossi definisce l’emendamento 30 bis.
“Gli incentivi vengono così previsti per l’energia elettrica prodotta da ‘impianti che impiegano anche altre fonti energetiche non rinnovabili’ , e nella tabella relativa alle fonti rinnovabili compaiano anche rifiuti biodegradabili, biomasse e biogas alimentanti impianti di cogenerazione ad alto rendimento, gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione nonché biogas diversi da quelli indicati” .
Rossi sottolinea il fatto che,mescolando fonti energetiche non rinnovabili come fanghi/ceneri e/o i rifiuti urbani con materiali a più elevata combustione, cioè con biomasse (mais e legno), l’impianto di smaltimento dei rifiuti (inceneritore-termovalorizzatore) diventa inquadrabile come centrale “a biomasse”, (quindi fonte definita rinnovabile). Ma le emissioni nocive non sparirebbero cambiando loro il nome, e si disperderebbero come inquinanti gassosi nell'ambiente, insieme ad anidride carbonica, micro e nanopolveri, particolati secondari, pesticidi, diossine e molte altre sostanze tossiche.”
Il Senatore evidenzia anche il passaggio con il quale si prevede che “per i soli impianti così alimentati sotto la voce biomasse, l’accesso agli incentivi previsti dall’emendamento del Governo è cumulabile con altri incentivi pubblici: nazionali, regionali, locali o comunitari. Mentre tale ‘privilegio’ è addirittura escluso per le fonti davvero rinnovabili: eoliche, solari, geotermiche, idrauliche e da moto ondoso.”
“Auspico che a fronte di una simile trappola vi sia un soprassalto di coerenza da parte dei Verdi e della sinistra di Governo– conclude Rossi – a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

Sen. Fernando Rossi
Gruppo Misto – Movimento Politico dei Cittadini..."


Fonte: politicamentecorretto.com

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Combustione di biomasse e inquinamento atmosferico

Riceviamo e pubblichiamo:

WHO air quality guidelines
global update 2005
Report on a Working Group meeting,
Bonn, Germany, 18-20 October 2005
http://www.euro.who.int/Document/E87950.pdf

(il documento in oggetto si trova anche nella sezione Materiali di questo blog. NdR)

Nonostante siano passati anni dalla segnalazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del fatto che anche la combustione del legno e di altre biomasse può essere una causa importante di inquinamento atmosferico esterno, tutti i soggetti interessati fanno finta di non sapere.

L’OMS segnala che la maggior parte del materiale particolato che si libera con questo combustibile ha un diametro inferiore ai 2.5 μm (PM 2.5), vale a dire le polveri più tossiche. Sebbene siano pochi gli studi epidemiologici che paragonino gli effetti tossici del PM 2.5 emesso dalla combustione delle biomasse da quello causato dai combustibili fossili, danni simili sono stati riscontrati in numerose città anche con caratteristiche diverse, sia nei paesi in via di sviluppo che non. Sembra logico quindi considerare che gli effetti tossici del PM 2.5, anche se proviene da fonti diverse, siano gli stessi (1).

La mortalità totale, cardiovascolare e per il cancro al polmone, correlata con il PM 2.5, si riduce con l’abbassamento dei suoi livelli (AJRCCare Me Vol 173. pp. 667-672, 2006).

Ignorare, dunque, queste informazioni significa non voler ridurre la mortalità causata dal PM 2.5 emesso dalla combustione delle biomasse.

Il bisogno di posti di lavoro non può e non deve essere un freno alla riduzione delle emissioni di PM 2.5.

Nel suo documento American Energy, il Worldwatch Institute, un famoso istituto americano di ricerca su temi ambientali, afferma che le energie rinnovabili creano più posti di lavoro di quelli prodotti sfruttando i combustibili fossili. In teoria, c’è talmente abbastanza vento nel Kansas, nel Nord Dakota e nel Texas che, se si sfruttasse a pieno l’energia eolica, si potrebbero risolvere tutti i problemi energetici del paese.

Coordinamento dei Comitati dei Medici dell’Alto Lazio per l’Ambiente e la salute

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26 ottobre 2007

Convegno "Maremma SOS" - 27/10/07

Toscana e Alto Lazio contro il carbone

“Maremma sos : tanti pericoli ed ora anche la centrale a carbone” è il titolo del convegno organizzato da Nicola Caracciolo, Presidente per la Toscana di Italia Nostra, in programma sabato 27 ottobre a Capalbio. Durante l’incontro non solo si parlerà dei rischi causati dal polo energetico Civitavecchia-Montalto di Castro, (il più grande d’Europa), ma anche degli altri problemi legati all’ambiente e alla salute dei cittadini.

Il titolo del convegno di Capalbio, -dice Caracciolo- rende l’idea del nostro stato d’animo: il polo energetico Montalto-Civitavecchia (il più grande d’Europa) e ora anche il carbone a Civitavecchia e un inceneritore a Scarlino, autostrada, edilizia selvaggia. E poi un gigantesco e inutile aeroporto che si vuole costruire a Sovicille, presso Siena, in un incantevole antico paesaggio, tra splendidi monumenti medioevali. D’accordo, non è Maremma, ma ci siamo ben vicini. È la classica cattedrale nel deserto.E che dire degli altri punti all’ordine del giorno? Gli inquinamenti della centrale a carbone di Civitavecchia colpiscono l’Alto Lazio ma anche la Toscana meridionale. E così, su scala più ridotta, per l’inceneritore di Scarlino.Altro tema tradizionale della nostra azione è l’autostrada tirrenica: per l’economia turistica e agricola del capalbiese sarebbe un disastro.Va dato atto a Lucia Biagi, deciso e coraggioso sindaco di Capalbio, d’essersi sempre opposta a questo devastante progetto, così come si sta adoperando per mettere ordine all’edilizia nel comune.Italia Nostra in Toscana critica molto e protesta molto. Forse un po’ troppo, ci vien talvolta rimproverato. Però, osservo, è questa la nostra tradizione e la nostra gloria. Trovo in un Bollettino dell’Associazione del 1961: «Ma dove hanno la testa gli sciagurati che sovraintendono alla tutela delle bellezze naturali italiane? Non hanno mai riflettuto che il reato che compiono le ciminiere vomitanti fumo e polvere si chiama furto? I produttori di acciaio e cemento sono scorrettamente avvantaggiati perché nei bilanci non si tiene conto del costo di rimangiarsi fumo e polveri. Eppure questo costo c’è e acciaierie e cementerie preferiscono accollarlo al pubblico, cioè agli innocenti. È fatto illecito di attentare alla pubblica felicità e alla pubblica salute solo per tener bassi i prezzi». Una denuncia chiara e la firma di un autorevole simpatizzante di Italia Nostra: l’ex presidente e senatore a vita della Repubblica, Luigi Einaudi.Dunque, lo scontro muro a muro, che ci ha visto su posizioni critiche rispetto alle pubbliche autorità e alla Regione Toscana, fa parte del nostro Dna: è destinato a continuare? Al convegno ci saranno ambientalisti come Asor Rosa, Gianni Mattioli e Valentino Podestà. Poi le sezioni di Italia Nostra di Capalbio, di Grosseto, di Siena, di Castiglion della Pescaia, il Regionale Toscano, i Comitati della rete toscana di Asor Rosa, quelli contro il carbone di Tarquinia e Civitavecchia.Ma avremo anche un ospite di riguardo: Riccardo Conti, assessore toscano al territorio. È autore di un bel libro-intervista - “L’identità toscana” - in cui dimostra un’approfondita conoscenza dei classici del pensiero progressista contemporaneo. Come Italia Nostra Toscana dobbiamo a Riccardo Conti se abbiamo sempre un dialogo - pur nella differenza di opinioni - con il governo della Regione. Ripeto: critiche e polemiche fanno parte del nostro Dna. Ma dopotutto nel Dna della sinistra oggi, non solo in Italia ma nel mondo, c’è l’ambientalismo. Spero di tutto cuore che in un futuro non troppo lontano si possa in Toscana, andare oltre al dialogo. Avviare cioè una qualche forma di collaborazione. Sarebbe una tragedia per tutti se questo non avvenisse.

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Firme contro il progetto biomasse - Gualdo Cattaneo

Riceviamo e pubblichiamo
Comunicato stampa
Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo intende informare i cittadini circa l'andamento della raccolta di firme contro il progetto biomasse, che sta superando ogni aspettativa, e circa le proprie intenzioni, indefesse ed immutabili, circa la pretesa che la Regione ricusi il progetto stesso, considerando il parere negativo espresso dal Consiglio Comunale di Gualdo Cattaneo ed anche le dichiarazioni del Dott. Massimo Bruno di ENEL S.p.A. il quale, convocato dal Sindaco Giancarlini per essere informato circa l'esito del pronunciamento consiliare, ha pubblicamente affermato che l'Azienda non è interessata alla produzione energetica mediante l'uso di biomasse, specificando che la cosa era da loro intesa come un "servizio al territorio". Il Comitato dichiara che qualora dovesse emergere che in Regione qualcuno tenti di "forzare la mano" in direzione dell'approvazione del suddetto progetto, metterà in atto forme di protesta clamorose, sia pure estremamente civili e non volente, in grado da attirare l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale su quanto sta accadendo a Gualdo Cattaneo, ovvero nel cuore della zona DOCG del Sagrantino. Il Comitato aggiunge che andrà avanti nella propria missione fino al raggiungimento del proprio obiettivo, ovvero la chiusura della Centrale a carbone di Ponte di Ferro oppure la sua conversione con fonti energetiche realmente ecosostenibili quali eolico, solare termodinamico o fotovoltaico. In tal proposito il Comitato ribadisce la necessità di una rivisitazione del progetto del parco eolico dei Monti Martani, cui si era opposto il Consiglio Comunale di Giano dell'Umbria con in testa il Sindaco Morbidoni: definire le biomasse "un'opportunità per il territorio" e bocciare il parco eolico non appare una scelta coerente. Per questo il Sindaco Morbidoni, in occasione dell'ultima riunione del Consiglio dei Comuni, è stato insignito dal Comitato del prestigioso "tapiro di biomassa", premio che, ci auguriamo, gli sarà utile per eventuali spunti di riflessione.

Comitato per la salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria (PG)
ID Skype: comitatoambientegualdocattaneo
E-mail: comitato.ambiente.gualdo.cattaneo@gmail.com
Blog: http://comitatoambientegualdocattaneo.blogspot.com

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25 ottobre 2007

"No al carbone!" - Goletta Verde nel Lazio

La Goletta Verde nel Lazio a Civitavecchia
Domenica 28 Ottobre alle 11.00
molo n. 6 (Michelangelo)

“No al carbone!”

in barca fino alla centrale Torre Valdaliga Nord
in occasione del passaggio della
Goletta Verde nel Lazio
un’ uscita in barca insieme alle imbarcazioni
dei pescatori fino davanti alla
centrale di Torre Valdaliga Nord
per ribadire il NO AL CARBONE!

Al ritorno della passeggiata in mare si potranno degustare
i prodotti tipici di Tarquinia
offerti dai produttori agricoli che da sempre lottano contro la riconversione a carbone di Civitavecchia.

La Goletta Verde nel Lazio di Legambiente è la campagna regionale di informazione e analisi sul litorale e il mare del Lazio, organizzata da Legambiente Lazio con il contributo della Regione Lazio –Assessorato all’Ambiente e alla Cooperazione tra i popoli.

Sono invitati le Amministrazioni Comunali, gli Enti Locali, le Università Agrarie

Una giornata organizzata da Legambiente Lazio e Movimento No-Coke
www.nocoketarquinia.splinder.com nocoketarquinia@yahoo.it

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Il 10 novembre a Roma, contro carbone e nucleare

Riceviamo e pubblichiamo
20 anni senza


L’8 e 9 novembre del 1987 con il referendum sul nucleare 21 milioni di italiani, pari all’81 % dei votanti, dissero no alle centrali nucleari. Un grande successo che portò l’Italia fuori dal nucleare da fissione e fuori dall’incubo degli incidenti nucleari.
20 anni dopo quella importante vittoria alcune forze politiche ed economiche Più arretrate vorrebbero riaprire all’energia nucleare senza che ad oggi sia stato risolto il problema delle scorie radioattive e della sicurezza.
In questi anni persino la Germania, la Svezia, l’Olanda e il Belgio hanno deciso di avviare un programma di abbandono del nucleare e di puntare sulle politiche del risparmio ,dell’ efficienza energetica e delle energie rinnovabili.
Riteniamo che la grande questione dei cambiamenti climatici debba essere affrontata attraverso una profonda riconversione ecologica del modo di produrre. Ecco perché riteniamo che il Patto per il Clima, lanciato da migliaia di cittadini rappresentativi del mondo della politica, del sindacato, della cultura, della scienza e della ricerca, dei comitati e delle associazioni sia lo strumento per dare una risposta efficace e strutturale nella lotta al riscaldamento globale.
Va superato l’attuale modello economico basato sull’uso del petrolio e più in generale delle fonti fossili e su un consumo senza limit­i delle risorse naturali che hanno generato nel pianeta povertà, squilibri ,precarietà del lavoro, conflitti sociali e guerre. Il futuro energetico del mondo non è l’attuale nucleare con il drammatico problema delle scorie radioattive e della sicurezza e nemmeno il carbone con il suo forte impatto ambientale e sanitario provocato dalle emissioni di CO2 e delle polveri sottili. Una nuova politica energetica deve basarsi sulle rinnovabili, a partire dal sole, sul risparmio e l’efficienza , su una rete energetica intelligente per ridurre al minimo gli sprechi, puntando fortemente sulla ricerca e l’innovazione tecnologica che consenta tra l’altro di utilizzare l’idrogeno e le bionergie prodotte su filiera corta. L’energia del futuro sarà democratica,decentrata, distribuita e fonte di richhezza per i cittadini. Tutto ciò è indispensabile per costruire una società più giusta, sostenibile e senza guerre.
Per questi motivi abbiamo deciso di ricordare l’anniversario di quell’importante vittoria del referendum sul nucleare, organizzando una manifestazione-festa che si terrà a il prossimo 10 novembre a Roma a Piazza Farnese a partire dalle ore 16.00. All’iniziativa vi saranno le testimonianze di coloro che hanno combattuto la battaglia nel comitato anti-nucleare, le istituzioni e i tanti cittadini che allora vissero quel delicato momento storico.


Vi aspettiamo in tanti e per chi volesse aderire all’appello può inviare un’email a info@20annisenza.org
o inviare un fax a 06.42004600 presso federazione dei Verdi

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ddl Levi-Prodi sul palcoscenico internazionale


(E' evidente a chi si siano ispirati gli autori di The Matrix per dare un volto al malvagio Agent Smith)
(It seems evident how the Matrix creators have been inspired by the evil Ricardo Levi to choose the face of "Agent Smith" )

Anche grazie all'eco mediatica delle denunce di Beppe Grillo, il ddl imbavaglia-web Levi-prodi si guadagna un palcoscenico internazionale.

Lo stesso Beppe Grillo torna sull'argomento: vedi qui
Speriamo piuttosto che questa notizia, diffusa fuori dei nostri confini, non ingolosisca la mente torbida di qualche altro legislatore...

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24 ottobre 2007

Nuova interrogazione del sen. F. Rossi

riceviamo e pubblichiamo:

Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02900

Atto n. 4-02900

Pubblicato il 18 ottobre 2007
Seduta n. 234

Senatore Fernando ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

la mattina del 18 ottobre 2007 è deceduto un operaio di 32 anni, Michele Cozzolino, mentre lavorava alla costruzione della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia (Roma). Il giovane è stato colpito da un tubo caduto da un altezza di 70 metri;

da tempo i sindacati e le imprese coinvolte nella costruzione avevano denunciato i ritmi serrati cui gli operai sono sottoposti, a causa del lavoro pressante che l''Enel ha imposto per concludere in tempi brevi la realizzazione della citata centrale a carbone;

l’interrogante ha già presentato un’altro atto di sindacato ispettivo (l'interrogazione 4-02841) nel quale erano posti in evidenza i danni, per la salute e l’ambiente, derivanti dalla conversione della centrale di Torre Valdaliga Nord,

si chiede di sapere:

se il Governo intenda attivarsi presso i servizi competenti al fine di ottenere un'urgente verifica del rispetto delle norme anti-infortunistiche messe in atto presso la centrale di Torre Valdaliga Nord;

se si ritenga necessaria ed urgente una rivalutazione delle proprie politiche energetiche, disincentivando il ricorso all'utilizzo di sistemi di produzione di energia non assimilabili strettamente a quelli da “fonti rinnovabili, dal momento che, come nel caso illustrato in premessa, pur di raggiungere urgentemente una operatività molto redditizia, le aziende tendono a soprassedere in materia di sicurezza sul lavoro.

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Ciclo del carbone e morti nere

LETTERA AL PORTAVOCE DEL MINISTRO BERSANI
di Gianni Naggi . responsabile Energia del PRC/SE

Omicidi bianchi. Ma di lavoro si continua a morire.

Caro direttore, ti scrivo in merito alla lettera del portavoce del ministro dello Sviluppo Economico, pubblicata il 20 ottobre, a proposito della mia in merito alla morte dell'operaio cantierista nella centrale di Torrevaldaliga nord. Mi stupisce la necessità di sottolineare che l'operaio è morto in «un incidente in nessun modo riconducibile all'uso di un combustibile piuttosto che un altro». In nessun modo ho addebitato la morte all'uso diretto del carbone, visto che la centrale è ancora in costruzione. Bensì lo collegavo alle altre morti presenti nel ciclo del carbone, richiamando direttamente quelle nelle miniere cinesi, anche là non addebitabili all'uso diretto del carbone. Il portavoce del ministro ricorda l'impegno del governo per aver varato un nuovo testo per la sicurezza, cosa che ritengo utile, ma non sufficiente. Non risolveremo certo il problema delle morti sul lavoro solo con le norme, è fondamentale mettere in discussione i criteri di appalto e l'abuso di subappalti frequentemente in nero, fondamentale per rimuovere le principali cause d'infortuni, altrimenti finiremmo per dire che tutta la colpa della morte di Michele è dell'operaio che ha lasciato cadere il pezzo di tubo che l'ha ucciso. Del resto per quel cantiere sono già state presentate alcune denunce da parte della Fiom locale, a causa della grande quantità di manodopera irregolare e quindi senza tutele, che certamente si guarda bene dal denunciare gli incidenti che accadono. Voglio ricordare che l'Enel è ancora per il 30% proprietà dello Stato. In conclusione, se mi è permesso, ricordo al portavoce del ministro Bersani, che da nessuna parte è scientificamente riconosciuta l'esistenza del "carbone pulito", come egli cita, tanto meno per l'impianto che si sta costruendo a Civitavecchia. Forse sarà la messa in dubbio di questo dogma a infastidire tanto il ministro?

Gianni Naggi


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Negli USA qualcosa si muove

Su Internazionale.it

interessante articolo: aumentano gli stati che si impegnano attivamente nella riduzione di emissioni di gas serra.

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Quando apriremo gli occhi

"Il secolo del Sole - L'energia solare potrebbe essere la principale fonte mondiale di elettricità entro la fine del secolo"
Vedi qui l'articolo da La Nuova Ecologia .it

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Altri 12 morti nelle miniere di carbone

PECHINO - ll crollo di un tunnel in una miniera di carbone ha causato la morte di dodici operai nel nord della Cina. Lo riferisce la stampa cinese. L'incidente è avvenuto mentre gli operai stavano riparando il tunnel, che è lungo 85 metri e che si trova sotto ad una zona abitata. In seguito al cedimento cinque edifici che si trovavano sopra alla miniera, nella provincia del Shanxi, sono a loro volta crollati. Dall' inizio dell'anno oltre duemila persone sono morte in incidenti nelle miniere di carbone cinesi. (Agr)
Fonte: Instablog

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Carbone e inquinamento: continua la protesta degli agricoltori

Prosegue la protesta degli agricoltori brindisini scesi in piazza nei giorni scorsi a protestare per gli ingenti danni subiti a seguito della ordinanza sindacale dello scorso 26 giugno, con la quale si inibiva l’uso dei terreni adiacenti il nastro trasportatore della centrale Enel di cerano e, sempre nello stesso provvedimento, si ordinava di distruggere il raccolto proveniente da quelle aree.
Questa volta gli agricoltori si sono messi in marcia, a bordo dei propri trattori, e si sono diretti presso la centrale di Cerano per protestare.

Enel, con un comunicato stampa, ha ribadito ancora una volta la sua estraneità e che l'inquinamento riscontrato non può essere legato in qualche maniera alle sue attività. Nega che la gran parte dell’inquinamento riscontrato sia stato provocato dal nastro che trasporta il carbone alla centrale Enel di Cerano, anche se il problema pare interessare maggiormente proprio i terreni che corrono lungo il percorso del carbone.

Fonte: Brundisium.net

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Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

Brindisi, 24/10/2007

COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi
Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

L’agricoltura rappresenta, da sempre, una parte importantissima della nostra economia ed è pertanto doveroso da parte di tutti prestare la massima attenzione ai motivi che hanno portato i nostri agricoltori nelle piazze a protestare con forza.
Riteniamo, per questo, che occorra andare in fondo a quanto emerso per scoprirne le cause e adottare i provvedimenti più opportuni, poiché non è in discussione l’esito di un raccolto, ma l’intera economia legata all’agricoltura e la salute stessa dei cittadini.

Che l’Enel avrebbe dichiarato la propria estraneità in merito agli inquinamenti dei terreni oggetto del provvedimento comunale, non v’erano dubbi di sorta, ma proprio per questo ora si esige, da parte delle autorità preposte, un estremo rigore, la massima celerità e l’assoluta trasparenza nel chiarire tale grave situazione. I cittadini devono sapere chi inquina e nello specifico chi ha inquinato quei terreni, basta con i teatrini!

I settori più importanti della nostra economia (attività portuali e aeroportuali, agricoltura ecc.), invece di essere aiutati, subiscono quotidianamente vere e proprie azioni di danneggiamento, ciò mette in discussione il nostro futuro. Il comparto agricolo del nostro territorio ha necessità d’importanti investimenti per una veloce modernizzazione e divenire competitivo in un mercato che lega sempre più i prodotti agricoli all’ambiente in cui questi sono prodotti. Quindi quanto più questo è integro, più fortuna commerciale hanno i prodotti.

Le vicende che stanno accadendo in questi giorni ledono gravemente - e ci auguriamo non irreversibilmente - l’immagine della nostra agricoltura.
Si chiede ormai da troppo tempo una drastica riduzione del traffico di carbone, otto milioni di tonnellate annue sono una quantità insostenibile per il nostro territorio ed è inammissibile che ciò continui ad avvenire con la colpevole indifferenza di molti. Nella convenzione del 1996 era stata riconosciuta tale insostenibilità fissando il tetto massimo in 2,5 milioni di tonnellate annue. Ed è ai valori di quella convenzione che occorre fare riferimento.

Se è opportuno arrivare quanto prima alla firma delle nuove convenzioni è altresì basilare che queste, a differenza di altre più recenti, non debbano essere “dettate” dagli interessi dell’Enel che non sono mai coincisi con quelli del territorio.
Italia Nostra sollecita la cittadinanza ad essere attenta, e la politica a non mancare d’esercitare i propri compiti precipui: la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e la salvaguardia e la valorizzazione del territorio da cui può derivare uno sviluppo duraturo e non effimero.

Il Consiglio Direttivo
COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi

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23 ottobre 2007

"Agent Levi" e la Matrix burocratica prodiana


Accidenti...Abbiamo smascherato la vera identità di Ricardo Levi!
L'inquietante personaggio è attualmente sotto i riflettori in quanto papà del DDL imbavaglia-web (vedi qui). Probabilmente è a lui che gli autori di Matrix si sono ispirati per dare un volto al malvagio Agent Smith...Un'analogia tutt'altro che priva di significato!




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22 ottobre 2007

Denunciato il ministro Bersani

Tarquinia, 22 ottobre 2007

Nocoke: DENUNCIATO il ministro BERSANI


I cittadini che si battono contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, dopo lo sciopero della fame, hanno deciso di mettere nelle mani della giustizia la loro richiesta di riapertura della conferenza dei servizi.

Il Movimento No Coke, dopo il lungo percorso che ha visto tutto il territorio interessato dalla riconversione di TVN dichiararsi contro l’uso del carbone, torna alla riscossa e denuncia penalmente il Ministro Bersani, colpevole di non aver dato seguito alle richieste delle istituzioni territoriali e dei Ministeri della salute e dell’Ambiente di riaprire la conferenza dei servizi relativa all’autorizzazione concessa per la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.

Da domani il Movimento sarà di nuovo in piazza per chiedere ai cittadini le firme di sostegno alla denuncia presentata.

I motivi della contrarietà all’uso del carbone sono ormai condivisi da tutti, l’unico che non vuole riconoscere neanche le evidenze scientifiche sulla correlazione tra combustione del carbone e cambiamenti climatici è solo il Ministro delle attività produttive Pierluigi Bersani.

Nel mese di aprile, infatti, i cittadini che hanno aderito allo sciopero della fame hanno trovato in tutti livelli istituzionali la compattezza del no al carbone:

20 comuni del comprensorio, le Provincie di Roma e Viterbo, la Regione Lazio, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Salute hanno dato sostegno, e fatta propria, la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi per TVN, unico strumento per avviare, di fatto, la riapertura della Valutazione d’Impatto Ambientale che tenga conto dell’impatto complessivo degli inquinanti su tutto il territorio dell’Alto Lazio.

Inoltre, né il decreto autorizzativo, né la V.I.A propedeutica a quest’ultimo, hanno mai preso in considerazione l’impatto sul territorio e sulla salute della zone circostanti; non hanno valutato le ricadute degli inquinanti sull’agricoltura e sul mare; non hanno preso in considerazione l’impatto delle centinaia di navi carboniere che dovrebbero portare 15.000 tonnellate di carbone ogni giorno; non è stato calcolato l’impatto sul territorio e sulla salute della radioattività del carbone né è stato descritto il sistema di smaltimento delle sostanze pericolose provenienti dai filtri e delle 500.000 tonnellate di ceneri.

Inoltre non è stata valutata l’alta mortalità e morbilità della zona di Civitavecchia: il 30% sopra la media Regionale.

IL Ministro Bersani nonostante queste evidenti mancanze e nonostante abbia dovuto necessariamente amettere la pericolosità dell’impianto sulla salute dei cittadini, non intende ascoltare il nostro territorio ed ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di riaprire la conferenza dei servizi.

Per questo il Movimento No-Coke, e le popolazioni dell’Alto Lazio, denunciano il Ministro.

Di certo i cittadini non si arrenderanno, mai. E una questione di legittima difesa.

La denuncia è disponibile sul sito nocoketarquinia.splinder.com


MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO CONTATTI.:335.8272742 329.7924124


Rassegna stampa:




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17/10/07: Interrogazione al SENATO sull'ARSENICO emesso dalla combustione del carbone

Riceviamo e pubblichiamo:
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Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02841


Atto n. 4-02841

Pubblicato il 17 ottobre 2007


Seduta n. 231

ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

  • secondo il Registro europeo di emissione degli inquinanti (EPER-INES) le centrali ad olio combustibile ed a carbone emettono nell’ambiente ogni anno numerose sostanze tossiche e, in particolare, centinaia e centinaia di chili di arsenico. Quest’ultimo viene veicolato da polveri di dimensioni migliaia di volte più piccole di una sezione di un capello;
  • gli effetti acuti dei composti inorganici di arsenico possono consistere in irritazioni: pelle, occhi, mucose; se inalato: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite, danni all’apparato respiratorio; se ingerito: debolezza, disturbi gastro-intestinali, crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie periferiche, epato e nefrotossicità;
  • gli effetti cronici dei composti inorganici di arsenico possono essere: congiuntivite faringite, ulcerazione e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea, ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni cardiovascolari, neuropatie periferiche;
  • secondo il Centro Internazionale di ricerca sul cancro (IARC) l’arsenico può causare il cancro nell’uomo;
  • a livello comunitario, la protezione della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro è disciplinata dalla direttiva “quadro” 89/391/CEE e dalle sue direttive particolari che coprono settori specifici; in particolare vi è inoltre la direttiva 2004/37/CE che si applica alle attività in cui i lavoratori sono esposti o suscettibili di essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni derivanti dal loro lavoro;
  • a livello nazionale gli articoli 16 e 17 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 delineano il contenuto ed i criteri di massima in base ai quali effettuare la sorveglianza medica in ambito lavorativo; inoltre, in particolare, l'art. 16 comma 1, codifica esplicitamente l'obbligo di effettuare "la sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla normativa vigente". La normativa attualmente in vigore prevede espressamente che la sorveglianza medica venga attuata nel caso di esposizioni ad amianto, piombo, rumore, ad agenti cancerogeni, ad ammine aromatiche, ad agenti biologici, a movimentazione manuale dei carichi, eccetera. La sorveglianza medica si rende cioè necessaria in tutte quelle attività lavorative che, sulla base di indicazioni epidemiologiche, hanno dimostrato di comportare dei rischi per la salute dei lavoratori;
  • l’esempio della conversione a carbone della centrale ad olio combustibile di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, certificata EMAS nel 1998 e nel 2002, è lampante. Il controllo periodico per l’arsenicosi cronica non è avvenuto e non avviene nonostante che la dichiarazione INES dell’anno 2003, per la stessa centrale Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, riporti che nell’anno 2002 siano stati emessi nell’aria 287 chilogrammi di arsenico e che il carbone, futuro combustibile, contenga una quantità molto più elevata di questo cancerogeno.Di tale situazione di rischio di esposizione ai carcinogeni in ambiente di lavoro sono stati informati il Ministero del lavoro, il Ministero della salute, la Procura della Repubblica di Civitavecchia, la Direzione provinciale del lavoro, l’Ispettorato provinciale del lavoro di Roma, il Nucleo dei Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, la ASL RM F - Servizio di igiene e medicina del lavoro (Civitavecchia), la Confederazione generale italiana del lavoro, la Confederazione italiana sindacati dei lavoratori, l’Unione italiana del lavoro, la Commissione europea. A distanza di un anno, solamente la Commissione europea finora è intervenuta, confermando la necessità di un controllo dei lavoratori a rischio;
  • non risulta che le persone che hanno lavorato e lavorano nelle centrali a carbone o ad olio combustibile siano state e siano periodicamente sottoposte a screening per l’esposizione cronica all’arsenico, come la ricerca in un campione di capelli. Infatti, la negatività del dosaggio dell’arsenico nel sangue e/o nelle urine, prassi consolidata per la valutazione delle intossicazioni acute, può falsamente rassicurare le persone colpite da arsenicosi cronica,

si chiede di sapere:

  1. se il Governo non ritenga opportuno provvedere ad emanare con urgenza apposite direttive affinché le persone che hanno lavorato e lavorano nelle centrali a carbone o ad olio combustibile, nonché i cittadini che abitano nella zone di caduta delle micropolveri, siano periodicamente sottoposte ad apposito screening che ricerchi le tracce di arsenico;
  2. SE IL GOVERNO NON INTENDA RIVALUTARE LE PROPRIE POLITICHE ENERGETICHE, RIDUCENDO L’USO DEL CARBONE, PERCHÉ È RICCO DI ARSENICO, DAL MOMENTO CHE LO SCREENINGOBBLIGATORIO METTE IN EVIDENZA LE DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE INTOSSICATE E DI SOGGETTI A RISCHIO.

I Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio sottolineano l’importanza di questa interrogazione ed aggiungono che il problema riguarda anche le persone che lavorano e vivono vicino ad un inceneritore. LE LEGGI SUL LAVORO VANNO RISPETTATE E LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE DIFESA STRENUAMENTE


Il portavoce

dr. Giovanni Ghirga (Medici per l'Ambiente e la Salute - Alto Lazio)



---vedi anche http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=17540

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21 ottobre 2007

ddl R.F.Levi imbavaglia-web

Parentesi più che necessaria: dedichiamo la nostra attenzione a un Disegno di Legge che rappresenta un insulto alla democrazia. Il buongiorno si vede dal mattino: il Disegno di Legge in questione è stato presentato il giorno 03/08/2007: guarda caso in un momento in cui sarebbe passato (come è passato) del tutto inosservato. Per riassumere:

"...un disegno di legge in base al quale tutti i blog dovrebbero essere registrati presso un’Autorità appositamente costituita (ROC) e, a quanto pare, avere anche alle spalle un direttore responsabile, sceglibile all’interno dell’elenco dei pubblicisti, e una società editoriale..."(Solignani blog)

"...In questo Disegno c'è la possibilità di porre lacci, norme e vincoli a chiunque apra bocca in qualche modo su internet [...], laddove esistono già norme ben codificate: da anni, su Internet, ognuno è responsabile di quello che dice [...] La resposabilità penale è personale [....] esiste già la responsabilità di chi commette l'illecito [...] basta applicare la normativa esistente, il diritto copre già i problemi in oggetto" (V.Spataro)

"...Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato...." (B.Grillo)

Questo è un vero tentativo di imbrigliare la libertà d'espressione in rete.

Per approfondire:
Punto Informatico/ Valentino Spataro
Adnkronos
Punto Informatico
Beppe Grillo 20/10/07
Beppe Grillo 19/10/07
Per il testo integrale del disegno di legge, vedi nella sezione "Materiali" il file: "DDL Editoria"


Si può scrivere al responsabile di questo oltraggio: levi_r@camera.it


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19 ottobre 2007

Vari comunicati sulla morte di M. Cozzolino a TVN

Enrico Luciani, presidente della Commissione Mobilità della Regione Lazio:

"Questo è l'epilogo di una situazione che si trascina da due anni. Il lavoro incessante che l''Enel ha imposto per portare a termine in tempi brevi la realizzazione della Centrale a carbone è un dato appurato. I sindacati e le imprese implicate nella costruzione, già da tempo avevano denunciato i ritmi serrati a cui gli operai sono sottoposti, anche a fronte degli incidenti accaduti in precedenza. Ma, oggi una vita si è spenta definitivamente. Una morte annunciata che deve farci riflettere su quale prezzo siamo costretti a pagare. Mentre, l'Enel con l'appoggio di una parte delle forze politiche continua a spadroneggiare propinando quest'opera come sinonimo di sviluppo, eccone i risultati.
Auspico che questo drammatico episodio sia da monito ai responsabili affinchè prevalga la consapevolezza che questa centrale a carbone lascerà un segno indelebile sul territorio, sia dal punto di vista umano che ambientale.
Questo è un giorno che sarà tristemente ricordato da tutta la cittadinanza di Civitavecchia. Mi unisco al dolore della famiglia Cozzolino, gettata improvvisamente nella disperazione per la perdita di Michele. Una situazione a cui non avremmo mai voluto assistere."

SINISTRA EUROPEA - Nodo Ambientalista:

Vogliamo esprimere tutto il nostro dolore e la nostra indignazione per l’ennesimo incidente sul lavoro nel cantiere per la riconversione a carbone della centrale di TVN, questa volta, purtroppo, con esiti mortali.
Una tragedia annunciata dalle innumerevoli denunce dei sindacati e dei lavoratori che, a più riprese, e da svariato tempo, avevano espresso le proprie preoccupazioni riguardo la sicurezza, legate ai serrati ritmi lavorativi imposti e alla sovrapposizione di operazioni lavorative di vario e diverso genere, oltre al non controllo di maestranze fortemente variabili e precarizzate, nella totale latitanza dell’Enel che, in qualità di committente, avrebbe dovuto garantire l’andamento in sicurezza del cantiere.
Era, invece, troppo impegnata nelle operazioni di marketing pubblicitario per far ingoiare la pillola amara della riconversione a carbone alle popolazioni da sempre contrarie.
In tale contesto indignano ancora di più le vergognose parole dell’ente energetico che parla di “accidentalità assoluta” e, nel tentativo di trovarsi un alibi, comunque non plausibile, afferma che” Quello di oggi è il primo incidente mortale e veramente grave dall'apertura del cantiere di Torrevaldaliga Nord nel marzo 2004 e dopo un monte di 8 milioni di ore lavoro”, come se uno o più infortuni, una o più vite fossero un prezzo già messo in conto e quindi poco rilevanti.
Una ulteriore dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’arroganza con cui l’Enel ha colonizzato il nostro territorio, considerandone cittadini e lavoratori semplici variabili dipendenti, a volte, peraltro, sacrificabili alla propria ricerca smodata di profitto, e di come l’inerzia, quando non proprio la subalternità, delle istituzioni, Comune in testa, abbia consentito che ciò avvenisse.
Di questa gravissima morte, come di quelle che saranno conseguenti l’avvio della centrale a carbone, riteniamo responsabili l’Enel, i massimi rappresentanti delle istituzioni, primo fra tutti il Sindaco, ed anche il nostro “illuminato” ministro Bersani, ai quali,senza ombra di dubbio,la popolazione chiederà conto.
Nel frattempo ci aspettiamo che il Consiglio Comunale, in qualità di massima assise rappresentativa della popolazione, si costituisca parte civile nell’eventuale processo che verrà intentato per stabilire le responsabilità di questa tragedia.

Lettera aperta -
Gianni Naggi, responsabile energia del PRC

Ho saputo da Liberazione che è morto Michele, operaio di 35 anni, nel cantiere della centrale ENEL di Valdaliga nord. Il primo istinto è di essere triste e non dire nulla per non strumentalizzare la morte di uno dei tanti che insanguinano i luoghi di lavoro d’Italia e del mondo. Per non fare retorica. Ma poi mi viene da pensare che povero Michele non potrà nemmeno essere ricordato come un eroe del lavoro, caduto per il bene della collettività. Perché quella collettività di Civitavecchia e dintorni, da quella centrale a carbone, quando entrerà in funzione, riceverà altre morti e danni alla salute. Perché sappiamo e l’abbiamo scritto nel Programma del governo, quella centrale non dovrebbe essere messa in funzione. Perché sappiamo che il nostro paese è fortemente in ritardo in efficienza energetica, solare, eolico, maree ecc. da cui trarre energia e tanto altro lavoro diverso. Perché sappiamo che ogni giorno la nostra atmosfera si riempie di altra CO2, di cui le centrali a carbone sono le maggiori emettitrici, e il clima diventa invivibile.
Ciò che più mi fa incazzare è che anche il ministro Bersani lo sa, ma continua a sostenere il volere di ENEL, e così Michele è morto aggiungendosi alle molte migliaia di morti che ogni anno produce il ciclo del carbone, sporco o pulito che sia, primi fra tutti le molte migliaia delle miniere da dove lo si estrae (almeno 4.000 ogni anno in Cina). Anche là a causa della scarsa sicurezza per ridurre i costi, così l’ENEL può dirci che il carbone costa poco.


CONFEDERAZIONE COBAS:

"Lavoro in nero e caporalato, turni sovrapposti, lavoro di notte e nei giorni festivi, appalti ai massimi ribassi possibili, fretta di terminare i lavori.
Questo( incidente!??) ” Michele Cozzolino 31 anni, moglie e 1 figlia ed un altro in arrivo, lavorava alla Ceit , una delle tante ditte di appalto nella riconversione a carbone della centrale Torvaldaliga Nord di Civitavecchia.”
Morto sul lavoro non è da imputare alla condotta degli operai che lavorano all’interno del cantiere di Tvn, ma alla gestione di Enel Produzione e delle ditte appaltatrici, su cui la stessa ente energetica dovrebbe vigilare. Non serve alla tutela dei lavoratori l’ennesimo ed inutile tavolo delle trattative. Basterebbe il rigoroso rispetto delle leggi vigenti in materia di sicurezza sul posto di lavoro e la tutela dei diritti sindacali riconosciuti. Per questo suonano come estremo esercizio di gratuita cinicità le dichiarazioni del direttore di Enel Produzione Sandro Fontecedro che, poche ore dopo la tragedia (peraltro già annunciata da innumerevoli incidenti più o meno denunciati), correva ai ripari tentando di scagionare l’ente elettrico da ogni responsabilità.
A lui vorremmo ricordare che la responsabilità diretta di tutto ciò che accade all’interno del cantiere è innanzi tutto del committente – e quindi proprio del partito trasversale Enel Spa. In questo caso la mancanza di reti di protezione (già richieste da tempo) e la sovrapposizione delle fasi lavorative hanno determinato direttamente l’accaduto. Evocare il fato per pulirsi la coscienza risulta essere soltanto una fastidiosa provocazione ad una cittadinanza che già ha pagato caro il prezzo della dipendenza da questa azienda. Quante altre vittime sacrificali bisogna ancora immolare sull'altare del profitto prima che la Regione Lazio, la Provincia di Roma, i vari Comuni decidano di intervenire drasticamente ?
E’ per questo che rivolgiamo un appello ai lavoratori di Tvn ed alla cittadinanza affinché non vengano ripresi i lavori di riconversione fin quando non sia garantito il massimo livello di sicurezza.
Non un ora di lavoro senza sicurezza!

Civitavecchia,19 Ottobre 2007 "

"Non un'ora di lavoro senza sicurezza?" Viene da pensare che Enel stia lavorando consapevolmente, in realtà, in perfetta coerenza coi propri fini. Come può occuparsi della sicurezza dei propri operai, quando agisce contro il pubblico dirito alla salute?

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"Greenpeace oggi a Rovigo per Porto Tolle"




Leggi qui
il comunicato di Greenpeace

"...Il carbone è il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra, tre volte tanto il gas naturale. Con la sola conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, si avranno circa 11 milioni di tonnellate di nuove emissioni di CO2 in atmosfera, mentre dovremmo abbatterne 100 milioni per rispettare Kyoto. Oltre Porto Tolle e Civitavecchia, dove Enel sta già procedendo con i lavori di conversione, sono a rischio carbone anche altri impianti in Sardegna. [...] Fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica sono la vera soluzione per abbattere emissioni e favorire l’indipendenza energetica del Paese. Secondo lo stesso “Piano Nazionale per l’efficienza energetica” di Confindustria in Italia si potrebbero risparmiare entro il 2014 oltre 13 miliardi di kilowattora (TWh) con interventi di efficienza per l’illuminazione solamente nel settore terziario, più di quanta energia produrrà un domani il nuovo impianto dell’Enel a Porto Tolle, circa 12 TWh."

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Stoccaggio di CO2 nel sottosuolo: una scusa per rinviare gli investimenti nelle rinnovabili

"In Germania arrivano al pettine i nodi della CO2 capture and storage": così titola Greenreport, con un articolo piuttosto interessante, visibile a questo link

"...in Germania (ed anche in Italia, diverse associazioni ambientaliste) Bund, Greenpeace e Germanwatch, un’associazione che si occupa di riscaldamento climatico, sollevano molti problemi sull’efficacia - CO2 capture and storage - e sulla sua sicurezza per l‘ambiente e la salute per i rischi di fuga di gas e dei trasporti di CO2. Ma le perplessità sono soprattutto sul modello energetico che la Ccs sottintende con l’argomentazione della tecnologia provvisoria fino a che le energie rinnovabili non saranno in grado di coprire i bisogni di energia. «La Ccs - dicono le tre associazioni ambientaliste tedesche - permette di proseguire la produzione di energia a carbone e ritarda ancora l’espansione delle energie rinnovabili. In più il costo di ogni tonnellata di CO2 stoccata è valutata tra i 40 e i 60 euro, mentre i fornitori di energia da carbone si sono visti allocare quote di emissioni di CO2 gratuite che offrono loro un margine di manovra supplementare»..."

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Convegno "MAREMMA S.O.S.: TANTI PERICOLI E ORA ANCHE LA CENTRALE A CARBONE!"

Riceviamo e pubblichiamo:

Autostrada, edilizia selvaggia, i rischi del polo energetico Montalto-Civitavecchia fra i più grandi d’Europa, e ora ..... anche la centrale a carbone di Civitavecchia e un nuovo inceneritore a Scarlino?

Convegno di studio – Capalbio, 27 ottobre 2007
Sala Tirreno, Borgo Carige

h. 9,30 Presentazione del convegno
Nicola Caracciolo, presidente Italia Nostra Toscana e Maremma Tuscia

h. 9,45 Linee guida per il governo del territorio e dell’ambiente
Lucia Biagi, sindaco di Capalbio

h. 10,00 Capalbio: contraddizioni in atto. Il Piano Strutturale e il progetto SAT-Regione Toscana per il corridoio tirrenico
Valentino Podestà, vicepresidente Italia Nostra Toscana e Maremma Tuscia

h. 10,15 Il cogeneratore di Scarlino e i danni alla salute. Un’altra politica dei
rifiuti è possibile.
Roberto Barocci, vicepresidente Italia Nostra Grosseto

h. 10,30 La centrale a carbone di Civitavecchia
Simona Ricotti, Movimento No-Coke Alto Lazio
Giovanni Ghirga, portavoce Medici per l’Ambiente e la Salute Alto Lazio
Roberto Musacchio, vicepresidente Commissione sul cambiamento climatico
e membro della Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza
alimentare del Parlamento Europeo

h. 11,45 La posizione della Regione Toscana
Riccardo Conti, Assessore Regionale al territorio e alle infrastrutture

h. 12,00 Agricoltura di qualità e agriturismo: uno sviluppo possibile.
Tavola rotonda : Esterino Montino, Paolo Veronesi, Mauro Del Vecchio,
Rodolfo Bilotta – produttori
Giovanni Cerretelli – agronomo, Coordinamento Toscano Produttori Biologici
coordina Corinna Vicenzi

h. 13,00 Proposte: un dialogo fra Alberto Asor Rosa, Gianni Mattioli,
Nicola Caracciolo, Lucia Biagi

h. 13,30 Buffet con offerta di prodotti locali


Italia Nostra, Sezione Toscana, Sezione maremma-Tuscia


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18 ottobre 2007

Lettera a Moscherini da un cittadino di Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera pervenuta qualche giorno fa:

"Si va in scena: Moscherini e la Commedia per l'assunzione di 30 operai a TVN"

Sostenitore del carbone?
Finalmente il sindaco del comune di Civitavecchia gioca a carte scoperte, comincia a sentirsi fiero dell’elemosina che gli fanno. Proprio lui dice “non significa elemosinare soldi o svendere salute e ambiente per quattro spiccioli, ma fare in modo che Enel collabori allo studio, alla cultura, all'arte, alle infrastrutture dei comuni. Carissimo sindaco,Guardi la sua città,da sempre ha avuto i soldini delle elemosine da spendere ma non hanno mai risolto i problemi della città.
Lo dice proprio lei” Abbiamo reti fognarie e idriche colabrodo”, come? Con tutti i soldi che le società elettriche hanno guadagnato in 50 anni il comune non è riuscito neanche ad avere i servizi essenziali. Ecco perché le fanno la carità. La verità è un’altra, tutti i sindaci che la pensano come lei,fanno la stessa fine,gestire un sacco di promesse senza dare migliorie alla propria città. Dove è finito lo splendore che ha circondato la sua campagna elettorale,se già è a caccia di elemosine.
Ci sono inoltre due episodi di recente cronaca che ai cittadini di Tarquinia gli hanno mostrato il vero volto del sindaco di Civitavecchia.
La prima è La campagna colonialistica verso Tarquinia con la richiesta dell’ aeroporto. Ancora una volta chiariamo le idee al sindaco di Civitavecchia,Tarquinia non vuole svendere il proprio territorio ai favori di chi gli vuole male ed è incapace di capire che la ricchezza di un territorio è proporzionata alla fierezza di possederlo senza sudditanze e servitù,l’inquinamento di un’ereoporto è per noi,produttori agricoli, e operatori turistici è una bestialità. Non esiste una città al mondo che abbia avuto i benefici da una servitù di un aeroporto lowcost,basta andare a Ciampino,il resto sono chiacchiere e speculazioni.
La seconda è L’iniziativa promossa anche dal comune di Civitavecchia,tristissima, dove vedeva alcune hostess davanti agli scali croceristici con la missione di far desistere i turisti nella scelta dell’escursione a Roma,convincendoli invece con depliants descrittivi di Civitavecchia a rimanervi. Fiumi di croceristi scendono a Civitavecchia e non si fermano?? Moscherini non ci avevi fatto caso?? Che cosa dovrebbero visitare le centrali elettriche di Torrevaldaliga sud oppure quella bellissima di Torrevaldaliga nord o meglio ancora dovrebbero rimanere estasiati dal fetore inquinato del suo meraviglioso porto!!! Un grande manager come lei che non sa come catturare il turismo croceristico! Non ci crediamo,lo sa benissimo come fare,bisogna partecipare alle borse sul turismo croceristico e offrire pacchetti allettanti. Forse la sua città,intasata di fonti inquinanti non è possibile metterla in un pacchetto.
Siamo stanchi di ascoltare bugie. Quelle che raccontano a lei sull’abbattimento delle emissioni del carbone nero e sporco di TVN, se le tenga per quando tornerà ad allungare la mano per l’elemosina.

Un cittadino di Tarquinia

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Enel: "morti bianche", coscienze sporche.

Il profitto è l'unico parametro che Enel ritiene opportuno monitorare.
Sulla nostra pelle. E' "l'energia che ti ascolta", baby.

Sulla tragica morte di Michele Cozzolino nel cantiere di TVN, vedi i link:
Lavoro in nero e caporalato, turni sovrapposti, lavoro di notte e nei giorni festivi, appalti ai massimi ribassi possibili, fretta di terminare i lavori. Ovviamente gli sgherri dell'Enel si affrettano a comunicare che si tratta di un caso del tutto accidentale. Ma su questo è inutile commentare, chi vive in questa città sa bene come stiano le cose.

Interviene sulla faccenda anche l'ipocrita
"...Presidente del Consiglio comunale, Francesco Cappellani, evidenzia le critiche espresse nei giorni scorsi "sulla politica spregiudicata dell'Enel nella gestione del cantiere di Tvn, improntata e gestita secondo una logica di frettolosità per arrivare alla accensione del primo gruppo". "La fretta – ha commentato – è nemica delle sicurezza: oggi emerge che a Tvn si lavora la notte e i giorni festivi; questa impostazione dissennata ed irresponsabile ha portato alla tragedia di oggi. A questo punto il cantiere si deve fermare e la riconversione della centrale va fermata e vanno rinegoziati e garantiti i massimi standards di sicurezza per tutti gli operai. Non c'è più tempo da perdere, questa città è stufa di pagare tributi all'Enel....."
Fonte:
"Centumcellae.it" (II)


Lucro, ad ogni costo, e non è un paradosso, poiché chi paga, siamo noi. Oppure lo è? Enel è un'azienda per la maggior parte parte pubblica. Come si può ammettere tutto questo?

Tranquillizziamoci pure, si tratta di una morte che rientra ampiamente nel progetto di Enel. Così come il problema dell'impatto del carbone sulla nostra salute è stato messo in conto (meglio sarebbe dire: liquidato), giudicato pegno ragionevole (comunque necessario) per la realizzazione di questo business. Con la benedizione ed il sostegno più che attivo dei nostri "rappresentanti" politici.

"...Le chiamano "Morti Bianche" come se il tutto fosse frutto della casualità e della sfortuna.
Le chiamano morti bianche quasi non ci fossero dei responsabili dietro gli omicidi che si compiono ogni giorno sui posti di lavoro..." Da "Nomortilavoro"

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17 ottobre 2007

Petizione: servirebbero altri zeri ma...

Petizione online contro il carbone: siamo a 999 firmatari..Chi vuol essere il millesimo?

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La diffusa preoccupazione per la politica energetica del PD

Interessante articolo su Aprile Online. Vedi qui

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"NOCOKE, AVANTI TUTTA!"

Riceviamo e pubblichiamo:

"A fine luglio Bersani ha detto: Enel hai sbagliato a non informare le popolazioni sul trattamento da carbone a Civitavecchia, come gesto riparatore devi ridurre le emissioni della nuova centrale.

Tempo una manciata di giorni ed Enel ha trovato nuovi filtri a manica che abbattono gli inquinanti del 30%. Vuol dire alcune vite salvate, Bersani ha salvato delle vite!

Ma quanta gente invece non si salverà e creperà se Bersani non impedisce che la centrale inizi a funzionare? I morti da carbone si possono contare prima, senza aspettare i decessi; per il calcolo si applica una procedura basata sulle caratteristiche della centrale e del territorio d'impatto, è solo questione di quantità: più o meno; i morti sono certi. Bersani non può non saperlo e bene ha fatto la Ministra Turco a metterlo di fronte alle sue responsabilità, chiedendogli una nuova valutazione d'impatto ambientale della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Ma lui non intende.

I cittadini che hanno fatto lo sciopero della fame lo denunceranno per questo.

Agli abitanti del comprensorio, che vogliono sapere se il Movimento No Coke è stanco diciamo che il Movimento non molla, è in prima linea e va avanti. Chi ha responsabilità antiche o recenti non deve dormire sonni tranquilli. Nonostante lo sgambetto subito a Tarquinia con la rimozione dei cartelli e degli striscioni i No coke stanno preparando un'agenda fitta d'iniziative.

L'obiettivo è uno solo: fermare il carbone.

I fronti aperti sono molteplici, due in particolare richiedono attenzione in questo momento: compensazioni e osservatorio ambientale.

Le compensazioni si esplicitano in vario modo: Enel attiva nel risanamento ambientale, Enel che s'impegna per le fonti alternative, Enel e le biomasse, Enel che sostiene finanziariamente la progettualità dei Comuni.

Dopo il pronunciamento dei Ministri dell'Ambiente e della Salute l'unico risanamento ambientale sarebbe fermare la riconversione a carbone e ridurre le taglie della centrale a olio (dei peggiori sul mercato) di Torrevaldaliga sud e quella di Pian dei mangani a Montalto (terza in italia per emissioni co2)

Gli enti che producono energia sono ostili allo sviluppo delle fonti alternative con autoproduzione di energia. È ovvio che la loro diffusione comporta la perdita di contratti per chi vende energia.

Le biomasse promesse agli agricoltori da un colosso energetico sono la negazione dell'unica forma ambientalmente compatibile di biomassa, quella che usa scarti agricoli e forestali ed è adatta ad un bacino rurale per la propria autonomia energetica. L'esempio di Guessing in Austria è esemplare e merita di essere conosciuto. Le biomasse che destinano la produzione agricola primaria ad essere incenerita sono una bestialità.

Il sostegno finanziario ai Comuni è un prezzo; che cosa si vende? Dopo le verità dichiarate dai Ministeri dell'Ambiente e della Salute l'attività mercantile è chiara, si vende e si compra la vita di una parte consistente di popolazione per i lucrosi affari del carbone.

Infine l'osservatorio ambientale. I lupi restano lupi, se diventano agnelli c'è di che temere.

Su Rai Utile, durante un confronto svoltosi a metà estate tra il Prof. Mattioli e l'Ing.Arrighi, uno dei padri della centrale a carbone di Civitavecchia, garanti la sen. De Petris dei Verdi e l'on. Fabio Rampelli di Alleanza Nazionale, sono stati dichiarati i dati che seguono.

Se il carbone venisse trattato con le migliori tecnologie possibili, che comunque non impedirebbero la fuoriuscita delle nanopolveri e delle micropolveri generatesi per condensazione dopo che il fumo è uscito dalla ciminiera, Enel dovrebbe investire, rispetto al costo iniziale d'acquisto e combustione il 50% in più per il filtraggio. Il costo complessivo del Kwh salirebbe in tal modo oltre 7 centesimi e costerebbe più del Kwh prodotto a gas-ciclo combinato. Enel invece ha scelto di produrre a carbone con un costo inferiore di quello a gas-ciclocombinato prevedendo per il filtraggio un investimento rispetto alla base iniziale, per ammissione dell'Ing.Arrighi, del 15%, optando quindi per un carbone inquinante.

Altro che nuova generazione di filtri a manica, sono tutte scelte industriali: da una parte quanto s'investe per pulire il carbone, che sempre nero resta, e dall'altra la quantità variabile di morti che la centrale lascerà dietro di se. La recente concessione di un ulteriore abbattimento del 30% di alcuni inquinanti abbasserà di poche unità la quantità di morti. Per ora spetta a Bersani l'onere di fermare questo meccanismo perverso e denunciamo lui. Un istante dopo l'eventuale accensione della centrale metteremo in mora il Ministro della Salute e il Sindaco di Civitavecchia per spegnere la centrale, se non lo faranno denunceremo anche loro e tutti quelli che avranno il potere reale di fermarla e non lo faranno..

A questo punto è ovvio, Sindaco Moscherini, che l'Osservatorio Ambientale è una farsa, a cui alcuni esponenti del movimento che si oppone al carbone parteciperanno, per avere comunque informazioni in più ed essere più efficaci con le denunce.

Nessun impianto in Italia è stato,mai,fermato dagli osservatori,sono sempre arrivati a farlo le sentenze dei tribunali,civili e penali.

Ma sul fatto che il carbone è una macchina della morte non c'è bisogno che lo dica l'Osservatorio fra qualche anno. Lo sappiamo già e non vi molleremo.

nocoketarquinia.splinder.com

nocoketarquinia@yahoo.it

I contatti telefonici ufficiali sono sul sito del gruppo.

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“Chiediamo ai sindaci dell’alto Lazio di scendere al nostro fianco contro il carbone”

COMUNE DI LADISPOLI

Provincia di Roma

COMUNICATO STAMPA

"Chiediamo ai sindaci dell'Alto Lazio di scendere al nostro fianco contro il carbone"

Rinnoviamo l’invito a tutti i sindaci del comprensorio di scendere al nostro fianco nella battaglia contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia perché la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente non ha prezzo”. Con queste parole il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, ha annunciato l’intenzione dell’Amministrazione comunale della città balneare di ripresentare il ricorso per la tutela della salute dei cittadini che la sentenza della Corte costituzionale ha spostato per competenza dal tribunale civile al Tar del Lazio.

Al nostro fianco – ha proseguito Paliotta – abbiamo già la Provincia di Roma. L’assessore al lavoro, Gloria Malaspina, ha dichiarato tutto il suo appoggio. I nostri legali, insieme a quelli di Palazzo Valentini, sono già al lavoro per valutare quale iter adottare per riprendere la causa intentata nel 2005 da Ladispoli al Tribunale civile di Civitavecchia contro la riconversione a carbone della centrale elettrica civitavecchiese. Seguiremo le indicazioni della sentenza della Corte Costituzionale che ci ha invitato a rivolgerci al Tar Lazio per tutelare il diritto alla salute. Quindi ripartiremo dai dati contenuti nella perizia effettuata dai tre consulenti tecnici nominati dal giudice del tribunale di Civitavecchia Cecilia Pratesi prima che il comma 552 della legge finanziaria 2005 le impedisse di arrivare a sentenza spostando la competenza in materia ambientale e di salute dal tribunale ordinario al Tar. A questo aggiungeremo nuovi ed interessanti studi. Per fare sentire più forte la nostra voce, però, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo motivo chiediamo a tutti i comuni dell’alto Lazio di seguire le nostre orme e di partecipare, attraverso un formale passaggio in Giunta o in Consiglio Comunale, al ricorso presso il Tribunale amministrativo del Lazio”.

Come amministratori e come cittadini – ha concluso Paliotta – dobbiamo impedire che, solo per opportunità, venga realizzato un progetto che danneggerebbe per anni l’ambiente dell’Alto Lazio con l’emissione delle polveri della lavorazione del carbone”.

L’Ufficio stampa

Ladispoli 16.10.07


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"Produzione di energia e rischi per la salute"

"Il Comitato di quartiere "Uniti per la Salute", invita all'incontro pubblico ed informativo sul tema "Produzione di energia e rischi per la salute", che si terrà questo venerdi 19 ottobre presso il Teatro Nuovo di Valleggia, a partire dalle ore 21.

Durante la serata parteciperanno: dr. Giovanna Ghirga, pediatra-Medico Isdde, portavoce dei Medici per L'Ambiente e la Salute dell'alto Lazio; dr. Ugo Trucco, cardiologo e Presidente dell'Ordine dei Medici per la Provincia di Savona; dr. Paolo Franceschi, pneumologo, specialista in Tisiologia e Malattie dell'Apparato Respiratorio. Tra i vari apetti che verranno affrontati, anticipiamo che si parlerà della radioattività del carbone, saranno illustrati gli inquinanti della combustione del carbone, analizzate le caratteristiche delle polveri emesse, discussi gli effetti sulla salute."
Fonte: http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=26383

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Al Gore: "Se la terra non muore per colpa degli Alieni"

"Noi, la specie umana, siamo arrivati a un momento cruciale e dobbiamo prendere una decisione. Non ha precedenti ed è perfino ridicolo per noi presumere di dover in verità scegliere consapevolmente in quanto specie, ma nondimeno questa è la sfida che dobbiamo raccogliere. Il nostro pianeta, la Terra, è in pericolo. Ciò che rischia di essere distrutto non è il pianeta stesso, bensì le condizioni che lo hanno reso in grado di ospitare gli esseri umani.
Senza renderci conto delle conseguenze delle nostre azioni, abbiamo iniziato a immettere talmente tanto biossido di carbonio nell'esile guscio d'aria che circonda il nostro pianeta che abbiamo letteralmente alterato l'equilibrio del calore esistente tra la Terra e il Sole. Se non smetteremo di farlo, e rapidamente, le temperature medie aumenteranno a livelli mai conosciuti in precedenza dagli uomini, e porranno fine al propizio equilibrio climatico dal quale dipende la nostra civiltà.

Negli ultimi 150 anni, in una frenetica accelerazione abbiamo prelevato crescenti quantità di carbonio dal sottosuolo - essenzialmente sotto forma di carbone e di petrolio - e l'abbiamo bruciato in modo tale da immettere nell'atmosfera terrestre 70 milioni di tonnellate di CO2 ogni 24 ore. Le concentrazioni di CO2 - che in almeno un milione di anni non avevano mai superato le 300 parti per milione - sono cresciute dalle originarie 280 parti per milione dell'inizio del boom del carbone alle 383 parti per milione di quest'anno.
Di conseguenza, molti scienziati oggi stanno mettendo in guardia dal fatto che ci stiamo avvicinando a molteplici "punti irreversibili di svolta" che potrebbero - nel volgere di dieci anni appena - renderci impossibile evitare di arrecare un danno irreparabile all'abitabilità del pianeta da parte della civiltà umana. Ancora negli ultimi mesi, nuovi studi hanno permesso di appurare che la calotta polare artica - che aiuta il pianeta a raffreddarsi - si sta sciogliendo a un ritmo di tre volte superiore a quanto abbiano previsto i modelli informatici più pessimisti.

Se non passiamo immediatamente all'azione, i ghiacci d'estate potrebbero scomparire del tutto in soli 35 anni. Similmente, vicino al Polo Sud, all'estremità opposta del pianeta, gli scienziati hanno scoperto che nell'Antartide Occidentale le nevi di un'area grande quanto la California si stanno sciogliendo. Questa non è una questione politica, bensì una questione etica, che concerne la sopravvivenza della civiltà umana. Non si tratta di sinistra contro destra, ma di ciò che è giusto contro ciò che è sbagliato. In parole povere, è incivile distruggere l'abitabilità del nostro pianeta e compromettere le prospettive di tutte le generazioni che verranno dopo di noi.
Il 21 settembre 1987 il presidente Ronald Reagan disse: "Nelle nostre ossessioni per gli antagonismi del contingente, spesso dimentichiamo quante cose uniscano tutti i membri del genere umano. Forse, per prendere atto dell'esistenza di questo vincolo comune, ci occorre una minaccia universale ed esterna. Di tanto in tanto penso a quanto rapidamente svanirebbero le differenze che ci caratterizzano se dovessimo improvvisamente far fronte a una minaccia aliena proveniente da fuori di questo mondo".

Oggi noi, tutti noi, dobbiamo far fronte a una minaccia universale. Quantunque non arrivi da fuori, nondimeno è di portata cosmica. Si consideri la realtà di due pianeti, Terra e Venere, aventi quasi esattamente le stesse dimensioni e quasi esattamente la stessa quantità di carbonio. La differenza tra loro è che la maggior parte del carbonio sulla Terra è nel terreno, lì depositata da varie forme di vita nel corso degli ultimi 600 milioni di anni, mentre la maggior parte del carbonio di Venere è nell'atmosfera. Di conseguenza, sulla Terra la temperatura media è pari a 15 gradevoli gradi Celsius, mentre la temperatura media su Venere arriva a 463,89 gradi Celsius. È vero, Venere è più vicina al Sole della Terra, ma la differenza non è imputabile alla nostra stella. Venere è mediamente tre volte più calda di Mercurio, che si trova vicinissimo al Sole. La colpa è dell'anidride carbonica. Questo pericolo, per di più, ci impone - come ha detto Reagan - di sentirci uniti nel prendere atto della nostra sorte comune.
L'operato dei singoli dovrà inoltre plasmare e ispirare l'azione dei governi. A questo proposito gli americani hanno una responsabilità del tutto particolare: nel corso di buona parte di tutta la nostra storia più recente, gli Stati Uniti e il popolo americano hanno assicurato la leadership morale nel mondo. Aver scritto la Carta dei Diritti, aver integrato la democrazia nella Costituzione, aver sconfitto il fascismo nella Seconda Guerra mondiale, aver rovesciato il Comunismo ed essere sbarcati sulla Luna: sono tutti risultati della leadership americana.

Oggi, ancora una volta, noi americani dobbiamo sentirci uniti e premere sul nostro governo affinché raccolga questa sfida globale. La leadership americana è un prerequisito essenziale per conseguire il successo. A questo fine dovremmo esigere che gli Stati Uniti aderiscano al trattato internazionale che entro i prossimi due anni si ripromette di tagliare le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento del clima nella misura del 90 per cento nei Paesi sviluppati e di oltre la metà in tutto il mondo, così che la prossima generazione possa ereditare il pianeta Terra in buone condizioni di salute."

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14 ottobre 2007

L'amore di Bersani per la combustione...

A volte penso che in certuni uomini, sotto sotto, permanga intatto quel piacere di saggiare i limiti delle cose, finanche bruciarle, tipica di molti ragazzini nella "fase esplorativa" dell'ambiente circostante: mettere fuoco, bruciare, per vedere che succede.
Non fosse che ci sono in ballo lobbies e interessi ingenti -di salute, ambiente ed economia nazionale ora non parliamo neppure- questa visione potrebbe renderci per un istante più indulgenti nei confronti del sadico bamboccione Bersani, così appassionatamente impegnato a cospargere la penisola di centrali a carbone e "termovalorizzatori".

Un articolo di Beppe Grillo, fresco fresco dal suo blog:

"Bersanetor è il ministro delle centrali nucleari in Slovacchia comprate dall’Enel, il garante dei gruppi economici degli inceneritori e dei rigassificatori. Il finanziamento agli inceneritori attraverso il Cip6, la tassa sulla bolletta della luce è stato abolito. Il Cip6 doveva servire per le fonti rinnovabili, ha invece alimentato per un decennio il tumorificio degli inceneritori grazie all'aggiunta della parolina fonti “assimilabili”.
Bersani cucù, il Cip6 per i tuoi amici petrolieri non c’è più.
L’uomo è in preda al panico. Dopo che la Federazione regionale Emilia Romagna degli Ordini dei Medici chirurghi aveva chiesto di non procedere alla costruzione di nuovi inceneritori per tutelare la salute dei cittadini, l’aveva denunciata ai ministri Turco e Mastella.
I medici non si sono fatti intimidire.
Bersanetor si è esercitato davanti allo specchio a fare la faccia scura e ha quindi fatto sapere che:
“Stiamo diventando un Paese dove ognuno fa il mestiere degli altri e nessuno si preoccupa di fare per bene il proprio.”
Traduco: i medici non si occupino della salute dei cittadini.
“Leggo che il presidente dell’Ordine dei medici dell’Emilia Romagna vuole insistere. Il compito dell’Ordine non è in nessun modo di esprimere valutazioni che ancora oggi il presidente Pizza ribadisce.”
Traduco: L’Ordine dei medici non esprima opinioni contrarie agli interessi delle lobby.
“Se l’Ordine ritiene che qualche suo aderente, nei processi di autorizzazione di qualsivoglia impianto, sia venuto meno o possa venir meno alla deontologia, intervenga. Per il resto si astenga da valutazioni che inducano di fatto disorientamenti e confusione nella pubblica opinione.”
Traduco: l’inceneritore s’ha da fare.

I medici insistono. Bersanetor li denuncerà a Al Gore?
Sentite infatti la strepitosa dichiarazione del portaborse degli inceneritori:
“"Una bella notizia il Nobel ad Al Gore. Speriamo che questo si traduca presto in un forte impegno degli Stati Uniti nella lotta al cambiamento climatico e quindi in politiche volte alla riduzione delle emissioni di CO2 e si possa dare credibilità ad un impegno globale sulla questione climatica, portando, quindi, ad efficacia gli sforzi che in sede europea si stanno già facendo".

C’è chi ha la faccia come il culo e chi il culo lo ha in faccia.

Ps: I globuli si sono formati. Ripeto: i globuli si sono formati"


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