No al carbone Alto Lazio

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27 novembre 2010

Gli U2 omaggiano i minatori morti in Nuova Zelanda

Da Tg24.Sky.it
"Omaggio degli U2 ai minatori rimasti intrappolati in una miniera della Nuova Zelanda. La rock band irlandese, nella tappa ndi Auckland del suo tour mondiale '360 gradi', ha voluto ricordare i 29 uomini rimasti bloccati da una violenta esplosione nella miniera di Pike River e dati per morti.

"Le persone hanno diverse maniere di affrontare il lutto. In Irlanda noi cantiamo", ha detto il leader Bono durante il concerto, prima di lanciare l'esecuzione di I Still Haven't Found What I'm Looking For e di One Tree Hill, mentre sui maxischermi scorrevano i nomi dei minatori.

In precedenza anche il rapper Jay-Z, in tour con la sua band, aveva ricordato i minatori scomparsi, dedicando Forever Young (Sempre giovane). "Saranno sempre nei nostri cuori e resteranno sempre giovani", ha detto.

Il tour mondiale degli U2, iniziato a metà del 2009 a Barcellona, ha raggiunto la Nuova Zelanda dopo la tappa di Roma in ottobre. Dopo l'Australia proseguirà nel 2011 in Sudafrica e in Nordamerica fino a fine luglio.

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26 novembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Le lagne"

Con grande piacere anche questa settimana abbiamo la possibilità di pubblicare un nuovo sonetto del prof. Giancarlo Peris sui problemi ambientali che affliggono le terre dell'alto Lazio. La verve critica del nostro Tedoforo non manca di colpire la scellerata riconversione a carbone della centrale enel di Torrevaldaliga Nord. Buona lettura.
*"Grillo" è l'ex Monsignore noto per aver fatto piangere sangue alla celebre "Madonnina" di Civitavecchia, NdR

Le lagne (7 febbraio 2001)

Nessuno ride più ne 'sto paese:
Nun ride chi se sveja a ben bon’ora,
Nun ride chi è già adurto e nun lavora,
Nun ride chi ‘n ci ha i sordi pe’ fa’ spese;

Nun ride er sindaco, sempre a le prese
Co' Garufetta che je ruga ancora,
Nun ride Grillo che allancato implora
d’ave’ dar cielo du’ portenti ar mese.

Nun ride chi respira e chi va ar mare
Che guarda esterrefatto a le magagne
De chi che cor carbone fa l’affare;

Anzi, tanto de casa so' le lagne
Che pure la Madonna a l'antri appare,
A noi s'abbotta e ce se mette a piagne.

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18 novembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. Monnezza fa rima con carbone.

Ottavo appuntamento con la poesia a sonagli del nostro prof. Peris, come sempre in dialetto civitavecchiese. Il seguente componimento non ha una datazione precisa:

Ne l’Unione Europea, ché so’ cojoni,
Insistono pe’ l’energia pulita,
Ma j’ha risposto a tono Berlusconi:
“La murta che ce fate adè inaudita.”

Obama che è un boscimano abbronzato
Disse: “ Dev’esse difeso l’ambiente”,
Ma quello è un bingo bongo sciamannato
Che, lo sapemo, nun capisce gnente.

Noi invece, pe’ fortuna, ne ‘sto sito,
Ce so’ De Sio, Garufa e Moscherini:
I primi due er carbone hanno smielito,
L’antro corona ‘st’esiti già fini:

Difatti ringraziamo a pecorone:
Bruceremo monnezza ortre ar carbone.

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10 novembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Le Cavie"

Veronesi "cancronesi", notoriamente (?) sponsorizzato dai costruttori di inceneritori e da poco sdoganatore ufficiale del ritorno nucleare in Italia, faccia da greenwashing (per chi sa cos'è, non è un complimento), uno sconcertante esempio della deriva culturale italiana. Qualche anno fa, per un periodo limitato di tempo, circolò voce di una sua possibile candidatura a presidente di quell' "Osservatorio ambientale" malamente concepito e tuttora in condizione di non essere operativo (nonostante abbia assorbito, indagine della Procura in corso, milioni di euro dei contribuenti per le sue attività fantasma.)

"Le Cavie"

Er fatto che qui mo vie’ Veronesi,
Uno dei granni oncologhi viventi,
A sorveja’ malati e inquinamenti,
Ce fa gioi’ pe’ quanto so’ cortesi


Er sindaco e la giunta, oggi protesi
A proteggice tutti da l’eventi
Che accaderanno, essenno adesso spenti,
Quanno i fornelli risaranno accesi.


Questo, dopo l’idea de un ospedale
Più grosso, pe’ attuticce er fumo nero,
È un passo, pe’ ‘sto popolo, epocale;


Er terzo, ortre a Pantano a accenne un cero,
Sarà de fa’, a le Terme o a l’Ideale,
Un novo, più spazioso, cimitero.

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"Dallo zolfo al carbone", un documentario di L. Vullo



Pluripremiata opera di un giovane regista italiano,
"Dallo zolfo al carbone è un documentario sul fenomeno migratorio derivato dal Patto Italo-Belga del 1946, che portò all’emigrazione obbligata di migliaia di minatori e contadini siciliani diretti alle miniere di carbone del Belgio.

Un ritratto storico-sociale che Luca Vullo traccia ripercorrendo i momenti salienti che condussero milioni di giovani siciliani alla schiavitù: mancanza di lavoro, problema dell’emigrazione, sfruttamento, assenza di sicurezza sul lavoro, l’integrazione e perdita d’identità.

Temi attuali che il giovane regista ci porta a ri-vivere nel suo viaggio tra le viscere della terra, con uno sguardo rivolto al passato, quando gli italiani venduti dal proprio Paese per un sacco di carbone, diventarono demoni neri prigionieri nell’inferno delle miniere, dove il buio è sempre più pesante e il silenzio assorda i pensieri."
Tratto dal sito del documentario

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1 novembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Tutto nel mio giardino"


Una progettualità di ampio respiro, uno sguardo sistemico sui problemi del reale: è quanto più ci fa difetto, come società e come cultura. Abbiamo sotto gli occhi gli effetti nefasti di una simile ignoranza, ne risente in modo diretto la qualità delle nostre vite, pagheranno un prezzo salato i nostri figli.

I cittadini ribattezzati con sarcasmo da certi media come "n.i.m.b.y." (not in my backyard, "non nel mio giardino" o "non nel mio cortile") sanno bene come vanno le cose: nella cronica assenza di un piano di sviluppo armonico e sostenibile, quando apri la porta all'insediamento sul tuo territorio del malaffare cementificatore/industriale, quella porta resterà sfondata da qul momento in avanti, aperta per razzìe di ogni genere. Certe radici velenose attecchiscono in fretta, crescono, e non si debellano più. Lo sappiamo bene noi, nell'Alto Lazio.
Per questa rubrica settimanale è il sesto sonetto di Giancarlo Peris, dedicato alle sventure del nostro martoriato territorio. Buona lettura.


"Tutto nel mio giardino" 19 febbraio 2006


A Citavecchia c’è un cementificio,
Du’ enormi, fosche e lugubri centrali,
Banchine ar porto co’ cromo e silicio
E da le navi fumi a noi esiziali.


Inoltre ce sta un centro militare
Indove se smartisce er gas nervino
Che si lì je se guasta quarche affare
Ce fa ‘na trita fino a Fiumicino.


Mo “NO NER MIO GIARDINO” adè ‘no spettro
Che gira in lungo e in largo per pianeta,
Ma io fo ‘sta domanna a chi ha lo scettro
Pe interveni’, e me pare assai concreta:


Perché tra li tanti orti der bon Dio
La monnezza ha da sta’ tutta ner mio?

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26 ottobre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Carbone pulito"


Durante il passato Governo Prodi, quel Bersani ministro dello sviluppo economico che si distinse tra l'altro per il tentativo di zittire i medici bolognesi che si erano espressi contro gli inceneritori, fu anche un irriducibile sostenitore dell'energia prodotta col carbone (vedi la nostra denuncia contro Bersani).
Alle menzogne sue e a quelle di enel è dedicato questo nuovo sonetto in dialetto del prof. Peris. Buona lettura.

"Carbone pulito" 27 ottobre 2006

Da quello che ci ha detto mo Bersani,
Su quanto adè pulito ormai er carbone,
Aumenta solo canchero ar pormone,
E effetto serra pe’ animali e umani.

Mo i cancri, dice l’ENEL, nun so’insani,
E si se scalla er globo ‘sta regione
L’effetti azzera de la conversione
Voluta da epuloni e pescecani.

Difatti, si se squaja er ghiaccio ar polo,
A noi, de certo, ce farà der male,
Perché sarà sommerso er porticciolo,

La Madonnina, er Pincio, l’ospedale,
Ma, si Dio vole, insieme a ogni antro molo,
Sott’acqua ce va pure la Centrale.

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18 ottobre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "La pubblicità dell’ENEL"


Formidabile quel settore Comunicazione di enel, colosso malato che anche con 50 miliardi di euro debiti mai risparmia sul makeup pubblicitario, per ripulir bene l'immagine dei suoi business presso l'opinione pubblica.
Ecco il quarto sonetto del prof. Giancarlo Peris, a un mese dall'inizio di questa rubrica settimanale dedicata alle sue opere di poesia dialettale. Buona lettura e buona settimana a tutti.

"La pubblicità dell’ENEL" 18 ottobre 2010

Vedo ogni giorno a la televisione
‘No spot dell’ENEL tanto convincente
‘Ndove co’ sole, vento e co’ soffione
Produce ininquinabile corrente.


E so’ basito pe’ l’evoluzione
Che ha avuto ne ‘sti sessant’anni l’ENTE
Che emette aria pulita a profusione
Quanno ‘na vorta adera puzzolente.


E me sorprenno che co’ ciò ch’ha fatto
De granne pe’ abbelli’ ‘sto litorale
Co’ cielo terso e carbone pulito,


Su quelo spot ‘n appare tutt’a un tratto,
Su lo sfonno de un ber prato pulito,
La ciminiera e er fumo ornamentale.

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12 ottobre 2010

I sonetti di giancarlo Peris: "Piove sul bagnato"


Terzo appuntamento con la rubrica dedicata ai Sonetti di Giancarlo Peris. Di questo non conosciamo la data esatta di creazione, ma si tratta di un componimento recente.
Buona lettura

Piove sul bagnato

Mo tutti a lamentasse che er comune
Ce vole fa’ brucia’ pure monnezza,
Ortre ar carbone ché qui ognuno è immune
Pe’ quanto amo assorbito de sconcezza.


‘Ndo’ la voi mette, in Friuli, in Trentino
‘Ndo’ l’abitanti nun abituati,
La donna er vecchio, l’omo, er regazzino
Potrebbero rischia’ d’esse inquinati?


Voi rovina’ li siti più puliti
‘Ndo l’aria è pura, fresca, dorce e fina,
‘Ndo’ l’erba è rigogliosa, i cieli miti
E l’acqua de la fonte è cristallina?


Coraggio, Moscheri’, daje er permesso
Ché Citavecchia intanto adè già un cesso.

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7 ottobre 2010

Eliminare chi inquina per tagliare le emissioni (The exploding-kids climate video)

A proposito della campagna 10/10/10, c'è un video che in rete sta facendo discutere, forse più di quanto meriterebbe.
Un gruppo di attivisti inglesi ha creato e diffuso in rete un video che una parte della popolazione potrebbe trovare troppo ambiguo o scioccante, sia per reale timore di fondamentalismi vari (qualunque maglietta indossino), sia perché si tratta di una forma di humour per il palato di pochi, e infine perché, oggettivamente, lo spirito degli autori, almeno alla prima visione, si coglie solo da un certo punto in poi.

Ecco il video:


Lo stesso McKibben, ideatore della campagna 10/10/10, ha preso chiare distanze dal video, spiegando che c'è una fetta non piccola della popolazione che non coglierà l'ironia o comunque non apprezzerà. Difficile dargli torto.
Gli autori dell'opera controversa hanno chiesto scusa e rimosso il video dal loro sito, ma naturalmente questo continua a girare sulla rete. Non sono mancati quanti -talebani dalla parte opposta o semplici sciacalli- hanno colto la palla al balzo per criticare l'iniziativa tout court:
[il video]

"No Pressure" celebrates everybody who is actively tackling climate change ... by blowing up those are aren't.
In realtà il messaggio è chiaro: "No pressure" significa che non c'è molto da scherzare, non possiamo permetterci di rimandare, un'azione globale per rivedere il nostro modello di sviluppo e le nostre abitudini quotidiane. Del resto, viviamo in tempi in cui la parola d'ordine è "scioccare" per attirare l'attenzione, "fare sensazionalismo" a ogni costo.

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3 ottobre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Re Mida"

Giancarlo Peris il 25 agosto scorso in Campidoglio per il cinquantenario delle Olimpiadi Roma 1960

Torniamo con lo spazio dedicato ai sonetti "a sonagli" del nostro Giancarlo Peris e pubblichiamo un secondo componimento, che come il precedente ("Immuni") risale al 2001.
Buona lettura.

Re Mida (14 luglio 2001)

Sia sindacati e giunta comunale
C’esortano a nun perde l’occasione
De accoje tonnellate de carbone
Pe’ trasmutalle in fumo a la centrale.


Che, dice, ce farà assai meno male,
Ce moltiplicherà l’occupazione
E a la città darà un’evoluzione
Che ar monno nun ce n’è ‘n’antra ch’è uguale.


Quindi, prima ho pensato ch’è da matti
Fa’ fa’ ‘na commissione che decida
De guarda’ in bocca a ‘sto cavallo e poi,


Avenno già esperienza d’antri fatti,
Me chiesi perché un dono da re Mida
Lo vonno fa’, fra tanti, proprio a noi.

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1 ottobre 2010

IdV prepara le cartoline "Salute da Civitavecchia"

 

Da BiGnotizie.it
"Da domani il partito distribuirà 6.000 cartoline con raffigurati i problemi ambientali della città

CIVITAVECCHIA - "Salute... Da Civitavecchia". L'Italia dei Valori usa un gioco di parole per introdurre la sua iniziativa che da domani vedrà arrivare in tutte le sedi istituzionali comunali, provinciali, regionali e nazionali delle cartoline particolari.
Si tratta di quattro tipi di cartoline che raffigurano i diversi problemi ambientali che vive, secondo l'Idv, la nostra città e quindi si vedono chiaramente nelle immagini i fumi del porto ("quasi tutti provenienti dai traghetti" hanno precisato), quelli della centrale Enel, la raccolta differenziata che non c'è e il taglio degli alberi.

Una provocazione, certo, ma che il partito vuole utilizzare per sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto le istituzioni circa i problemi che riguardano la salute pubblica di Civitavecchia. "Ne abbiamo stampate circa 6.000 - spiega il consigliere Vittorio Petrelli - e da domani le distribuiremo ai cittadini. Potranno spedirle a chi vogliono. La prima noi la manderemo al sindaco Giovanni Moscherini ma le spediremo anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".

"Crediamo che le nostre preoccupazioni - ha aggiunto Cristina Riccetti - siano del tutto giustificate e lo dimostra ad esempio la recente presa di posizione del Ministero dello Sviluppo Economico nei confronti di Enel. Senza contare il taglio indiscriminato degli alberi e con l'occasione confermiamo il nostro supporto agli ambientalisti per la realizzazione del boschetto Enel".

Autore di alcune delle immagini sulle cartoline, Massimiliano Di Grado. "Quel che mi stupisce - ha detto - è che negli stessi giorni in cui si vedeva quella coltre nera a Civitavecchia sui pannelli che forniscono i dati sulla qualità dell'aria si leggeva 'buono'. Al massimo ho letto 'discreto' e solo ieri ho letto 'scarso'. Non mi sembra normale...

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24 settembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Immuni"

Cari amici,
con questo post inauguriamo un appuntamento settimanale interamente dedicato ai componimenti in versi di Giancarlo Peris, esimio civitavecchiese e autore di poesia in dialetto.

Il diciottenne Giancarlo Peris accende il braciere olimpico (Roma, 1960)
Ex professore di Italiano, Peris è impegnato da dieci anni nel movimento che si oppone alla riconversione a carbone della centrale di TorreValdaliga Nord, ed è stato tra i fondatori del comitato cittadino "No al carbone".
Il suo nome è legato alla storia recente per essere stato l'ultimo tedoforo nelle Olimpiadi di Roma 1960. Per saperne di più: vedi qui e qui.
G. Peris durante le celebrazioni del Cinquantenario 1960-2010, a Roma
Le opere qui selezionate contengono riferimenti chiari alla vicenda del carbone che ha colpito le nostre comunità; ritmi intessuti di amara ironia, questi sonetti testimoniano lo stato d'animo di un territorio che si sente assediato, in pericolo.
Auguriamo a tutti una buona lettura.

"Immuni" (24 settembre 2001)



Ner mentre ce parlava entusiasmato
De Bush e de le bombe nucleari
Lo spike aggiunse che so’ cazzi amari
Perché ce fanno un àntero attentato.


‘Sta mano d’armi chimiche e lo stato
Sarà quello che li Kamikazzari
Se scejeranno e noantri ingenui e ignari
Ci avremo un gran ber triste risurtato.


Così diceva la televisione
E che l’atomo in bomba po fa’ male
È pure nostra futile opinione;


De chimica ar contrario nun ce cale
Perché ce farà peggio cor carbone
Chi lo farà brucia’ ne la centrale.

   

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30 agosto 2010

Vita da minatore: i New Trolls cantano "Una miniera" (1969)



Gli immortali New Trolls in una canzone da loro dedicata alla vita drammatica del minatore, che ancora oggi si immola sull'altare del lucro. Segue il testo:

Le case, le pietre
ed il carbone dipingevan
di nero il mondo.
Il sole nasceva
ma io non lo vedevo
mai laggiù nel buio.
Nessuno parlava solo


il rumore di una pala
che scava, che scava.

Le mani, la fronte
hanno il sudore
di chi muore
negli occhi, nel cuore,
c'è un vuoto grande
più del mare,
ritorna alla mente
il viso caro
di chi spera
questa sera
come tante
in un ritorno.

Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di fumo, bianche d'amore

Ma un' alba più nera,
mentre il paese
si risveglia,
il sordo fragore
ferma il respiro
di chi è fuori
paura, terrore,
sul viso caro
di chi spera
questa sera come tante
in un ritorno.

Io non ritornavo
e tu piangevi
e non poteva
il tuo sorriso togliere
il pianto dal
tuo bel viso.

Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di fumo, bianche d'amore.

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24 agosto 2010

Miniere di carbone che consumano vite umane: M. Travis canta "Dark as a dungeon"



Un pezzo storico che canta la tremenda vita dei minatori nelle miniere di carbone. Una realtà ancora presente, specialmente nei paesi più poveri, per estrarre il nero combustibile che spinge il cosiddetto "sviluppo".

Di seguito riportiamo il testo:
"Come and listen you fellows, so young and so fine,
And seek not your fortune in the dark, dreary mines.
It will form as a habit and seep in your soul,
'Till the stream of your blood is as black as the coal.

CHORUS:
It's dark as a dungeon and damp as the dew,
Where danger is double and pleasures are few,
Where the rain never falls and the sun never shines
It's dark as a dungeon way down in the mine.

It's a-many a man I have seen in my day,
Who lived just to labor his whole life away.
Like a fiend with his dope and a drunkard his wine,
A man will have lust for the lure of the mines.

I hope when I'm gone and the ages shall roll,
My body will blacken and turn into coal.
Then I'll look from the door of my heavenly home,
And pity the miner a-diggin' my bones.

The midnight, the morning, or the middle of day,
Is the same to the miner who labors away.
Where the demons of death often come by surprise,
One fall of the slate and you're buried alive.

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8 agosto 2010

S-concerto e contestazione a Cerano



Aggiornamento: disponibili atri due video





RepubblicaBari racconta la mobilitazione

"Accoglienza assordante, come promesso. Il popolo dei manifestanti sotto le insegne del “No al carbone”, almeno duecento, non ha mancato l’appuntamento con il concerto organizzato alla centrale Federico II di Cerano, armato di vuvuzelas, ma anche fischietti e tamburelli.

I fan di Irene Grandi e Patty Pravo, le due artiste che hanno declinato l’invito degli ambientalisti a non cantare per Enel, sono stati ricevuti dal presidio armato delle infernali trombette, già schierato intorno alle diciannove di ieri all’ingresso della centrale. Le vuvuzelas hanno continuato a suonare fino all’arrivo dell’ultimo fan. Per quelli che sono arrivati sprovvisti, ma intenzionati a ingrossare le fila dei manifestanti, nessun problema: erano in vendita su un banchetto appositamente allestito, disponibili al prezzo minimo di sette euro l’una, di contributo volontario, naturalmente.

I No al carbone hanno preso letteralmente d’assalto le auto che si approssimavano alla centrale, cariche soprattutto di famigliole e irriducibili aficionados delle due star della canzone italiana, nel tentativo di dissuadere il pubblico e dirottarlo nelle fila della protesta. Quasi tutti hanno reagito all’assalto rispondendo con un sorriso paziente malgrado il frastuono, leggendo i volantini e fermandosi a parlare con i manifestanti. Qualcun altro ha tirato dritto infastidito, premendo sull’acceleratore e aprendosi un varco nella folla, anche grazie alle forze dell’ordine, oltre l’ingresso. A questi ultimi è toccato defilarsi in mezzo a un coro di “vergogna, vergogna”, al quale si è unito anche qualche senatore della Repubblica, come Giuseppe Caforio di Italia dei Valori, in prima fila contro quella che è stata ribattezzata la “centrale della morte”.
Manifestazione numerosa, rumorosissima, ma anche pacifica, a dispetto del sarcasmo sferzante di slogan e striscioni. Gli ambientalisti, a dirla tutta, sembrano aver risparmiato la signora Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, alla quale è toccato aprire le danze della tappa brindisina del tour “Correnti musicali”. Non si capisce se per riguardo alla lunga carriera o altro. Quella colpita al cuore dall’ironia dei No al carbone, non è stata lei. Ad avere la peggio è stata l’artista senese, ribattezzata dai manifestanti “Irenel”, con appendice di messaggi del tipo “Bruci la città”, facendo eco a uno dei refrain che hanno reso famosa la Grandi. Ma anche, in schietto dialetto brindisino: “Campagna avvelenata, no vi putimu tirare mancu li pumbitori”. Il riferimento è all’ordinanza del sindaco, che vieta la coltivazione nei campi intorno a Cerano, causa inquinamento. Di Simone Cristicchi, l’unico ad opporre il gran rifiuto di suonare per Enel, accogliendo l’invito degli ambientalisti, è rimasto solo il nome, scritto sulle magliette e le brochure in mano al service del concerto.
Di tutto questo, nessuna eco sotto il palco della centrale, dove le artiste sono state accolte da un pubblico di almeno 1.200 partecipanti. Folla delle grandi occasioni dunque, fuori ma soprattutto dentro.

Leggi anche_ Trentinoweb.it

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16 giugno 2010

Quando un'azienda non mente

Dalla rivista LIFE del 2 febbraio 1962 una profetica pubblicità:

"Ogni giorno forniamo abbastanza energia da fondere 7 milioni di tonnellate di ghiacciai"


Non si tratta di uno scherzo, la rivista è visibile integralmente su Google Books

Avevano più ragione di quanto immaginassero.
Fonte: Grist

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7 maggio 2010

San Tupolev, il culto si diffonde. "Polonia: pezzo Tupolev diventa reliquia"

Riprendiamo dalla Gazzetta del Mezzoggiorno, fonte originale: ANSA

"Frammento aereo su cui mori' Kaczynski trafugato da una suora
(ANSA) - VARSAVIA, 30 APR - Un pezzo di ala del Tupolev schiantatosi il 10 aprile a Smolensk sara' una reliquia al Santuario polacco di Jasna Gora, a Czestochowa.
Il frammento, trafugato di nascosto da una suora polacca, sara' incastonato, assieme ad altre pietre preziose, in un nuovo drappo con cui sara' rivestita l'immagine della Madonna Nera.
Contraria la procura militare che indaga sull'incidente nel quale hanno perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski, sua moglie e altre 94 persone." (tra cui molti politici, alcuni ministri, alti gradi dell'esercito, NDR)

San Tupolev, il santino

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28 aprile 2010

S. Fermina e S. Tupolev


Nella nostra bella cittadina oggi si festeggia Santa Fermina, ma in questo momento difficile, alcuni sperano piuttosto nell'assistenza del tristemente noto -ma efficace- San Tupolev per certa politicaglia itaGliana.

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15 aprile 2010

Ministro Prestigiacomo: "Civitavecchia è la fogna perfetta dove si può bruciare di tutto"


Per qualcuno, questa passata dev'essere stata una notte insonne per le risate, magari lo scopriremo con qualche intercettazione tra qualche anno.

Qui la notizia: "La centrale Enel di Civitavecchia può bruciare una quantità significativa di rifiuti", firmato Stefania Prestigiacomo, attuale Ministo dell'Ambiente.

Ebbene: quando hai un Ministro dell'Ambiente che spinge verso la combustione dei rifiuti come soluzione del problema, cosa puoi fare oltre a sperare in un Tupolev per lei e i suoi compari?

Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che esistono alternative alla combustione dei rifiuti (vedi il modello di S. Francisco), collaudate da anni e più convenienti? Forse lo sa, ma l'interesse pubblico non la interessa.

Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che per fare quel CDR che lei vuole bruciare in TVN serve una raccolta differenziata capillare e perfettamente organizzata, che nel Lazio non c'è? Magari sa, ma finge di non sapere. NB: bruciare CDR non adeguato (rifiuti malamete trattati) significa diossina e veleni in surplus.)

Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che in ogni caso aggraverebbe la nostra situazione ambientale e sanitaria dopo 50 anni di veleni? Lo sa invece! E ci si è fatta pure qualche risata.

Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che il bilancio energetico complessivo della combustione dei rifiuti è RIDICOLO? E' ignoranza o malafede? Entrambe, probabilmente.


E allora San Tupolev, liberaci dal male. Accogli sulle tue ali tutta questa marmaglia di cialtroni, ladri e corrotti, e porta il più lontano possibile questi RIFIUTI pericolosi.
--
Aggiornamento al 16/04: oggi l'On. Tidei, colui che per primo avallò la riconversione a carbone, ha rivolto alla ministrucola questa interrogazione urgente.

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