No al carbone Alto Lazio

17 gennaio 2008

Provincia di Vt -sfiducia a Bersani: comunicato nocoke civitavecchia


Riceviamo e pubblichiamo:

COMUNICATO

La mozione approvata dal consiglio provinciale di Viterbo è un ulteriore atto importante a dimostrazione che la lotta contro il carbone prosegue con determinazione, nonostante i tentativi dell’Enel di invischiare alcuni comuni nella trattativa per le compensazioni, ossia nell’indecente baratto della salute in cambio di soldi, al cosiddetto tavolo dello sviluppo, voluto dal ministro Bersani.
Il consiglio provinciale ribadisce ancora una volta la contrarietà alla conversione di Torrenord e condanna l’ostinato rifiuto del ministro Bersani a riaprire la conferenza di servizi, come gli hanno chiesto i Consigli comunali dell’Alto Lazio, le Province di Roma e Viterbo, la Regione e i Ministri della salute e dell’ambiente. Un atto che invece il ministro dovrebbe responsabilmente compiere poiché l’autorizzazione concessa per la riconversione si basa su una valutazione carente, lacunosa, mancante delle garanzie sufficienti di tutela della salute.
In questi giorni è intervenuta anche l’Arpa Lazio, organo preposto istituzionalmente al monitoraggio ambientale, con la richiesta di riesame del decreto di autorizzazione, che viola la normativa prevista dall’Autorizzazione integrata ambientale perché carente delle prescrizioni necessarie per i controlli sulle emissioni inquinanti e per le procedure di salvaguardia.
Il Coordinamento dei comitati NO al carbone ha denunciato pubblicamente l’irresponsabilità del sindaco Moscherini, destinatario della nota di Arpa Lazio, che non solo non ha preso nessuna iniziativa a sostegno della richiesta, ma ha lasciato volutamente cadere nel silenzio i pesanti rilievi mossi dell’ente di controllo ambientale.
Riguardo alla necessità di controlli sull’inquinamento delle centrali i nostri comitati rivendicano nei confronti del sindaco, quale primo garante della salute dei cittadini, il diritto della popolazione ad avere un monitoraggio efficiente e pubblico, gestito dall’Arpa, svincolato dai soldi e dal tutoraggio dell’Enel, che fornisca risultati affidabili e non manipolati sulle emissioni, la qualità dell’aria e dell’ambiente.
Siamo certi e lo vogliamo dimostrare con dati incontrovertibili che i nostri polmoni già ora sopportano livelli di inquinamento molto alti e che bruciare il carbone produrrebbe una situazione disastrosa.
Abbiamo più volte illustrato pubblicamente la proposta di un Organismo tecnico ambientale locale, previsto dalla legge e non per concessione del sindaco, che sostituisca quel carrozzone inutile e costoso che è stato l’Osservatorio ambientale.
Vogliamo perciò tranquillizzare quanti possano aver prestato incautamente ascolto alle chiacchiere strumentali delle comari dell’Enel: non stiamo conducendo una trattativa riservata col sindaco, ma rivendichiamo un diritto sacrosanto della collettività nei confronti dell’istituzione comunale. Diritto che peraltro rimane disatteso, perché al di là di generiche disponibilità verbali non c’è alcun atto concreto dell’amministrazione.
Lo scopo del nostro impegno e della nostra lotta in questi sette anni è stato e rimane uno solo: fermare il carbone, contrastare il tentativo di comperare il consenso su questo progetto devastante e di colonizzare il territorio con le compensazioni e lo scambio sulla nostra pelle.

Civitavecchia, 17 gennaio 2008

COORDINAMENTO DEI COMITATI NO AL CARBONE DI CIVITAVECCHIA

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Torchiarolo - manifestazione contro il carbone

Riceviamo e pubblichiamo:

Torchiarolo, 16/01/2008

Sabato Manifestazione contro il carbone in difesa dell’ambiente

Il Comitato Promotore, composto da cittadini, associazioni, movimenti, unitamente alla Amministrazione Provinciale di Brindisi, alle Amministrazioni Comunali di Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Cellino San Marco invitano i cittadini a partecipare alla manifestazione promossa a Torchiarolo il 19 Gennaio in difesa dell’ambiente e della necessità che siano svolte azione positive per il raggiungimento di tale obiettivo.

L’appuntamento è per le ore 15,00 davanti il Municipio di Torchiarolo da dove partirà il corteo, con i gonfaloni in testa e subito dopo i bambini delle scuole elementari, che attraverserà le strade di Torchiarolo .

Il corteo si concluderà in Piazza Castello dove su di un palco si alterneranno gli interventi dei Promotori e delle Amministrazioni.

Il protagonismo dei cittadini e la massiccia partecipazione che abbiamo visto durante tutte le manifestazioni realizzate sul problema del rigassificatore siamo convinti che ci sarà anche sabato 19 Gennaio a Torchiarolo .

Sarà una conferma al fatto che la volontà di cambiamento espressa in questi anni da parte dei cittadini, che chiedono insistentemente la forte correzione dell’esistente unitamente ad un nuovo modello di sviluppo, è realmente una cosa realizzabile.

L’adesione convinta degli Enti Locali a questa manifestazione è la dimostrazione di un risveglio destinato a costruire migliori condizioni di vita, per una reale difesa del diritto alla salute dei cittadini e dell’ambiente .

Comitato promotore manifestazione di Torchiarolo 19 gennaio
Per informazioni: 340 0407757, 329 9866096, 338 6105312

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16 gennaio 2008

Inceneritore di Brescia. Qualche info per Moscherini

Moscherini prepara il pellegrinaggio presso alcune sedi dove operano le lobbies degli inceneritori. Prime mete Brescia e Germania, per raccogliere "informazioni" in merito. Ovviamente vorrà esser presente di persona. Noi fingiamo di non sapere cosa Moscherini & Co stiano cercando. Di certo è "ALTRO" dalla ricerca di una soluzione per trattare i MATERIALI POST - CONSUMO (come andrebbero in effetti definiti i rifiuti, visto che rappresentano una risorsa e non solo un problema).

Con una velocissima ricerca in rete, riportiamo alcune info sull'inceneritore di Brescia che a Moscherini & co. tanto interessano (va bé, si sa: a lui piace la moda, li chiama termovalorizzatori) sono alla portata di tutti:

  1. http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/premioinceneritoreBrescia.pdf
  2. http://www.comitatiscrivia.it/ambiente40.htm
  3. http://alex321.splinder.com/post/12201764
  4. http://www.larivistadelmanifesto.it/archivio/web/W0A20041202.html
  5. http://www.questotrentino.it/2002/14/Lettera_Incener_Cova.htm
  6. http://www.stefanomontanari.net

Vale un solo commento: l'interesse comune può essere, appunto, interessato, SOLO ad UN TRATTAMENTO INTELLIGENTE, CONVENIENTE, NON INQUINANTE: a partire dalla RACCOLTA DIFFERENZIATA!!

Vedi anche la categoria "Inceneritori" in questo Blog per saperne di più.

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costi sanitari del carbone a Civitavecchia: milioni di euro




Riceviamo e pubblichiamo:


Gruppo Consiliare del PRC alla Provincia di Viterbo

COMUNICATO STAMPA


200 milioni di euro per “curare” i morti della centrale di Civitavecchia.

200 milioni di euro per assistere le persone destinate a morire per le emissioni della futura centrale a carbone di Civitavecchia. Il dato sconcertante viene da un software dell'Unione Europea liberamente utilizzabile via internet sul sito istituzionale www.externe.info.it.

L'UE infatti mette a disposizione di tutti un programma, nel quale si possono immettere i dati relativi a centrali di varia entità. Il software a questo punto elabora una serie di proiezioni sulle conseguenze economiche e sanitarie a carico delle popolazioni che ospitano tali impianti.

Inserendo i dati ufficiali (certo non sovrastimati) della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione a carbone di Civitavecchia, ipotizzando un periodo di funzionamento di 25 anni, ne risulta l'amaro conto di 200 milioni di euro che verranno spesi per accompagnare alla morte i futuri terminali, ma anche 100 milioni per chi sarà colpito da patologie meno gravi. Risulterebbero poi circa 500 milioni di euro che il popolo italiano dovrà pagare sotto forma di sanzioni, per il relativo sforamento del protocollo di Kyoto.

Abbiamo una legislazione a “tutela” della salute che consente di mettere in conto un certo numero di morti in nome del profitto. Ciò permette dunque ad una ristretta platea di padroni (politici ed economici) la singolare facoltà di cancellare altri esseri umani per legge di mercato, senza per questo essere riconosciuti come assassini.

Nel caso del carbone a TVN , la Provincia di Viterbo ha dimostrato di essere un istituzione “resistente” alla logica del profitto sopra la salute, un'istituzione della quale stavolta possiamo ben dire di essere orgogliosi.

Sono passate due mozioni che assieme segnano la condanna netta della linea energetica seguita dal centro-destra e dal centro-sinistra, che si alternano alla guida del Paese. La richiesta di dimissioni formulata dal Consiglio di Viterbo farà senz'altro sorridere Bersani, sempre che questi trovi buffo essere un ministro senza popolo, tanto nella Tuscia, quanto a livello nazionale visto che non rispetta il vincolo contratto con gli elettori tramite il famoso programma dell'Unione.

Il Consiglio Provinciale ha ufficialmente condannato la condotta del governo Berlusconi, e del attuale sindaco di Civitavecchia Moscherini (di centro destra), contro i quali si sono espressi unanimemente gli stessi consiglieri del centro-destra a Palazzo Gentili dei quali abbiamo stimato il coraggio. Lo stesso senatore Marini, in veste di consigliere provinciale, ha votato un emendamento di Rifondazione anche contro il suo attuale gruppo nazionale e non ci pare poco.

Di fronte ad un vero attentato alla salute pubblica, dei piccoli amministratori, quali sono i consiglieri di Palazzo Gentili, hanno creato le condizioni perchè sulla vicenda del carbone di Civitavecchia, fosse formalmente respinto il principio di affiliazione/padrinaggio colle coalizioni politiche nazionali. Per una volta degli eletti dai cittadini hanno dimostrato di comprendere bene a chi debbano obbedienza.

Bersani, Prodi, Berlusconi, Matteoli sorridano pure, sorridano anche i vertici dell'ENEL. Noi invece sorrideremo quando la nostra gente sarà al sicuro dalla loro politica energetica.

Difendiamo la nostra terra, difendiamo le nostre vite.


I consiglieri provinciali

Riccardo Fortuna, Massimo Miccini

per contatti: Riccardo Fortuna 333-7221487

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TERNI - INCENERITORE ASM: SEQUESTRO E AVVISI DI GARANZIA



"14 Gennaio 2008
di Massimiliano Mattei - Fonte: Terni in rete - cod.105770

Paralizzato il sistema di trattamento e di smaltimento dei rifiuti della città di Terni.

E' stato posto in essere questa mattina il provvedimento di sequestro dell’inceneritore ASM ubicato a Maratta, della stazione di trasferenza e degli impianti connessi.
Tredici i presunti reati ambientali contestati al Sindaco Paolo Raffaelli, al Consiglio di Amministrazione e ad acluni tecnici dell’ASM, in tutto nove persone, che hanno ricevuto questa mattina dal Pubbblico Ministero Elisabetta Massini una informazione di garanzia."

Clicca qui per il video apparso in merito sul Blog di Beppe Grillo

Vedi anche AGI News "RIFIUTI: MAGISTRATO TERNI, DATI INCENERITORE ALLARMANTI"

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15 gennaio 2008

Torrevaldaliga: la Provincia di Viterbo SFIDUCIA Bersani


Pubblichiamo un articolo apparso su Tusciaweb (vedi qui)

La Provincia sfiducia il ministro Bersani e rispedisce al mittente il carbone.
La Befana non c'entra. Si tratta della riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia, per la quale ieri a palazzo Gentili c'è stata una seduta straordinaria di consiglio, dove con la partecipazione anche in questo caso straordinaria di Rifondazione Comunista, l'opposizione è riuscita a far approvare una mozione di sfiducia al ministro per lo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani.
Rifondazione non solo ha votato ma addirittura il consigliere provinciale Riccardo Fortuna è entrato gamba tesa dicendo: "Chiedo un'integrazione alla mozione. Che venga sottolineato che la linea portata avanti da Bersani è quella che intraprese Berlusconi".
A presentare la mozione era stato il consigliere Udc Francesco Bigiotti. "C'è un solo responsabile per il carbone a Civitavecchia - ha detto il capogruppo Udc - ed è Bersani".
Il ministro è stato giudicato colpevole di non aver voluto riaprire la conferenza dei servizi.
Una mozione che ha mosso qualche dubbio anche a chi dalle posizioni del ministro è lontano da sempre.
"Non ha effetti concreti - spiega Bengasi Battisti (Pd) - mentre i lavori vanno avanti. Occorre capire come fare per invertire la rotta, tutelando la salute dei cittadini".
Battisti alla fine si è astenuto e la mozione è passata con dodici voti favorevoli (opposizione e Rc) e dieci contrari. Come dire che la maggioranza è andata sotto.
In una sala di consiglio gremita di comitati arrivati non solo da Tarquinia, ma anche da Civitavecchia. Tra i presenti, anche il commissario Arpa Carruba che ha messo in discussione la valutazione d'impatto ambientale dell'opera.

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Sul medesimo argomento interviene anche Civonline.it (vedi qui) con l'articolo

CIVITAVECCHIA - Si è concluso alle 20 il consiglio provinciale che si è svolto oggi a Viterbo sulla riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord. Molti gli assenti e nessun rappresentante del Comune di Civitavecchia pare si sia recato all’incontro. Tema centrale sul tavolo, il polo energetico più grande d’Europa e ovviamente l’atmosfera si è incendiata immediatamente. «La riconversione a carbone di Tvn - hanno commentato i no coke di Tarquinia - è un problema che riguarda la salute dei cittadini che vivono nei comuni dell’Alto Lazio, nella Bassa Toscana, a Roma e provincia». Nei giorni scorsi l’Arpa ha scritto al ministro Bersani, già denunciato dai cittadini, per riaprire la Valutazione di Impatto Ambientale, come ha dichiarato ieri il commissario Carruba: «Marrazzo ha chiesto all’Arpa di monitorare l’area di Civitavecchia, e ad oggi il territorio è sotto controllo. Il progetto è ampio ma c’è un problema di risorse». Ad alzare i toni, l’intervento del dottor Mocci di Medici per l’Ambiente: «Cosa devono fare i cittadini in assenza delle Istituzioni? L’Arpa dice che la centrale non è in regola e che così non funziona. L’ennesima bugia di Bersani è che dobbiamo avere più carbone perché l’Enel ne fa poco. Mi stanno facendo accertamenti sul conto corrente, solo perché mi sono comprato casa, chissà cosa cercavano, pensavano fossi pagato».


di seguito gli interventi della seduta fino a chiusura:

Dottor Gianni Ghirga (No coke). "Quando parliamo in termini di mortalità, si pensa che siano solo numeri. Sul sito della comissione europea ci sono delle schede da riempire: una volta immessi i dati di emissione, tra le risposte c'è la spesa per i danni in euro sulla mortalità. Dopo 25 anni in Italia ammontano a 200 milioni di euro. Non avete idea del dramma di una chemioterapia per un bambino che fugge nella stanza. Siamo responsabili. Che paese è dove non si effettuano controlli sugli operai dove i valori dell'arsenico nell'aria intorno alle centrali Enel sono dieci volte superiori ai valori normali?Dove smaltiscono i quintali di fango che produco? Chi ci dice che non li bruceranno? Difendetevi".
L'architetto
Ernesto Cesarini: "Mi dispiace che sia andato via il nostro sindaco (Mazzola). Siamo il paese dell'ambiguità. Enel sta facendo quella centrale perché non vuole essere soggetta al gas di Eni. Che cosa ha fatto Enel per presentare quella centrale come la migliore possibile? Ci ha presentato, tramite azioni di marketing, la teoria del carbone pulito. L'enel per ammissione diretta di Arrighi non avremmo nemmeno il carbone pulito. Di fronte a questo dobbiamo fare di tutto, ci chiediamo di sostenere le nostre inziative. Non abbiamo avuto paura di mettere 11 firme contro Bersani per omissione dei dati d'ufficio. Si tratta solo di capire se qui ci sono dei cittadini o dei sudditi. I cittadini hanno paura di morire, loro e i loro figli".
Fiorentini Fulvio (Italia nostra): "Abbiamo già sostenuto lo sviluppo di energie sostenibili. Chiediamo che la centrale, alla luce di quanto detto e delle normative europee, ci sia un'immediata riconversione per far nascere un sito multienergetico misti con istallazione di pannelli solari e biogas".
L'avvocato
Corrado Carruba, commissario dell'Arpa: "Devo fare una precisazione. Io prima ho specificato che abbiamo chiesto al ministero di rivedere l'atto del 2003 alla luce della normativa comunitaria del 2005. Di questo siamo convinti che non è esattamente quello che ha riportato il comitato no coke sulla stampa. In una situazione così delicata bisogna essere molto accorti alle parole. Volevo dire anche che è vero: l'attuale autorizzazione non è perfettamente in linea con la normativa successiva rispetto alla data di rilascio. Questo però non porta a dire che la centrale è illegittima".
Il presidente Mazzoli. "Ringrazio tutti quelli che hanno offerto un contributo alla discussione. Abbiamo fatto bene mettere da parte le schermaglie politiche e a tenere il consiglio. Considero la situazione molto seria: al di là delle schermaglie abbiamo sempre condiviso un percorso all'unanimità. Solo stavolta non è accaduto e non è un segnale positivo. Nel tentativo di difendere le persone, saremmo stati più forti con una posizione comune. E' stato detto apertamente che tanto qualunque cosa decidiamo non serve a niente, almeno stiamo sul giornale. E' del tutto irrilevante chiedere le dimissioni: domani staremo sul giornale, dopodomani ci ritroveremo con lo stesso problema, paro paro. Non si farà mezzo passo avanti. Per me le cose concrete sono ribadire una posizione di contrarietà rispetto al progetto della centrale. Non possiamo limitarci a scegliere la strada della propaganda su un problema simile. Dobbiamo proseguire su un percorso che abbia elementi di concretezza, ovvero rendere trasparente un sistema di monitoraggio dell'area, ci sono i dottori e ci spiegano che serve. Il Comune di Civitavecchia ha trattato una cosa molto precisa: se la centrale supera i limiti è il Comune che impone lo stop. La cosa deve riguardare un'area più vasta. L'unica possibilità è riaprire la conferenza dei servizi. Non possiamo accontentarci della pagina sui giornali e poi siamo di nuovo daccapo. Devo dire al governo che voglio risposte sulla base di elementi di controllo: questo è il punto. Poi occorre fare iniziative mirate, mantenendo aperto un rapporto di collaborazione che c'è sempre stato".
Il consigliere
Riccardo Fortuna illustra la seconda mozione, che deriva da un documento dei no-coke. Si richiede al ministero il riesame dell'autorizzazione concessa nel 2003 per la riconversione a carbone, alla luce di quanto illustrato dall'Arpa, ovvero che l'autorizzazione non è in linea con la normativa comunitaria del 2005. Si chiede inoltre la riapertura della conferenza di servizi. Si chiede inoltre un monitoraggio dell'area.
Il consigliere
Bigiotti chiede cosa ha fatto il presidente per dare seguito alla delibera adottata a Roma dai consigli provinciali congiunti. "Lei di concreto non ha fatto niente: non abbia paura dei giornali se ha la coscienza pulita".
I cittadini chiedono di inserire un dispositivo che permetta di tutelare gli stessi rispetto a pressioni che si stanno intensificando nell'ultimo periodo. Chiedono che gli enti locali non accettino la collaborazione e i soldi o i servizi da parte di chi inquina e ammala la gente, né tanto meno nessuna forma di monetizzazione delle malattie e dei morti.
Il consigliere Equitani. "E' assurdo fare battaglie quando nessuno ascolta. Abbiamo fatto anche dibattiti sui rifiuti solidi urbani, abbiamo fatto proposte concreta senza avere riscontri. Purtroppo è un'aula in cui si parla, i risultati però non li avremo mai. Questa distanza tra istituzioni e cittadini cresce sempre di più. Non possiamo riunirci ogni volta che c'è un problema o che ce lo chiede un comitato. Dobbiamo avere le idee chiare sul piano energetico, dobbiamo pianificare un sistema che dia risposte ai cittadini. Tutti sappiamo che Bersani non si dimetterà, è per dimostrare che il territorio si ribella. Abbiamo fatto duemila tavoli senza risolvere niente. Annuncio il voto favorevole di Forza Italia, ma non possiamo essere sempre costretti a subire".
Il consigliere
Gemini: "Gli interventi che si sono succeduti sono stati validi, hanno preso in esame aspetti particolari e denunciano una serie di rischi. Dal punto di vista della funzionalità non è cambiato molto. Su queste posizioni ci siamo tutti incontrati e non ci sono voci diversificate. Era quindi un po' scontato quello che si sarebbe detto. Oggi a cosa è servito? Secondo un certo punto di vista è scontato anche l'odg di Fortuna che io voterò. E' mancata l'illustrazione del percorso che dovrebbe metterà in campo la Provincia per risolvere il problema".
Il consigliere
Miccini: "Qui sta succedendo qualcosa di forte e il messaggio va colto. Si stanno gettando le basi per discutere il futuro della nostra società. SI sta creando una condizione per guardare olte. Non bisogna aver paura allora di prendere decisioni contro il ministro. Perché è giusta che i responsabili si prendano le giuste responsabilità. Quindi ben vengano queste discussioni e questi ordini del giorno. Perché stiamo parlando di cose che fino a poco tempo fa passano sopra la testa dei cittadini. Oggi quello che è stato sancito qui dentro avrà ripercussioni serie".
Un cittadino: "Mi risulta che è stata defalcata la presenza della Provincia a una eventuale manifestazione di protesta dei no coke. Chiediamo quindi che la Provincia ci dia la sua disponibilità alla presenza".
Il consigliere
Gidari: "Chiedo se sono stati recepiti gli emendamenti dei comitati".
Il consigliere
Fortuna: "Sì sono stati accolti tutti, anche l'ultimo basta che arrivi un invito".
Il presidente
Mazzoli: "In riferimento alle responsabilità non è generico, ma al consigliere Bruni. I pronunciamenti che sono venuti dai consiglieri di maggioranza e minoranza che prospettano l'unanimità mi sembrano un buon punto di partenza. Sull'adesione alla manifestazione mi sembra sia difficile partecipare a una proposta che non si sa ne dove si farà ne quando. Noi partecipiamo alle iniziative di questo movimento".
Un
cittadino del movimento no coke: "Non è deleterio finire sui giornali, perché per noi da sette anni è l'unica cosa che cerchiamo di fare per far uscire fuori la notizia di questo mostro. Se fare una mozione per chiedere le dimissioni di Bersani è ridicolo ma qualcuno dovrà prendere le proprio responsabilità".
Il consigliere
Palozzi: "Non è che il presidete nel suo intervento ha messo in discussione il succo di questo consiglio. A nessuno è mai venuto in mente di esprimerci a favore della centrale di Civitavecchia. La preoccupazione del presidente è che in questo problema si vuol fare politica. Noi dovremmo andare sul giornale con la sostanza. Siamo tutti disponibili a fare qualcosa di sostanzioso come andare sotto palazzo chigi a protestare con le fasce tricolore. Io se fosse stato possibile avrei chiesto le dimissioni di Rossi".
Il consigliere
Zezza: "Possiamo chiedere di fare una cosa a un'istituzione per cui ha le competenze".
Si vota la mozione: il consiglio approva
La seduta è sciolta.

"

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14 gennaio 2008

Sen. Rossi - Interrogazione al Senato: "Emissioni inquinanti annuali simili a quelle della centrale a carbone di Civitavecchia..."

Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105



Pubblicato il 5 dicembre 2007

Seduta n. 261



ROSSI - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. - Premesso che:

la Commissione europea ha dedicato un apposito software EcoSenseLE (http://www.externe.info) per la quantificazione economica dei danni alle persone ed all’ambiente , per una qualunque fonte di emissione, attraverso l’indicazione di dati quali NOx (ossidi di azoto), SO2 (diossidi di zolfo), PM 10 (polveri), NMVOC (composti organici volatili non metanici, benzene, toluene, xylene, 1-3 butadiene), la CO2, il metano ed il protossido di azoto;

i dati sulle emissioni relativi alle fonti inquinanti non mobili possono essere ricavati consultando l’Inventario delle emissioni e delle loro sorgenti (APAT: INES – EPER, sul sito www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/);

ad esempio, per un caso tipo, come quello della centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, il costo annuale per la società è, in Italia, di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per la morbilità; dopo 25 anni di attività il prezzo per la perdita di vite umane sarà stato di oltre 200 milioni di euro; a queste spese vanno poi aggiunte quelle per le emissioni annuali di oltre 10.730.000 di tonnellate di anidride carbonica che, nel 2001 e 2002, erano state invece rispettivamente di 5.621.111 e 7.338.833 (ENEL Dichiarazione ambientale anno 2002-2004). A fronte di una previsione di spesa sanitaria (2008) di oltre 100 miliardi di euro all’anno, va rilevato che, nonostante l'impiego del combustibile fossile porti ad una maggiore produzione di polveri e sostanze tossiche, si stia addirittura cercando di implementare l’utilizzo del carbone quale fonte di produzione di energia,



si chiede di sapere:



se il Governo non intenda avviare, per gli impianti autorizzati dopo il recepimento della direttiva europea 77/CE/2001, le opportune procedure di richiesta di risarcimento danni a carico delle società proprietarie e dei responsabili del rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di centrali turbogas, a carbone, di termovalorizzatori e di tutte quelle strutture volte alla produzione di energia attraverso fonti che non siano integralmente rinnovabili (beneficiando all’uopo di consistenti contributi pubblici come stabilito nella citata direttiva europea);

se il Governo non ritenga opportuno sospendere l’iter per l’avviamento di centrali come quelle di Modugno (Bari), Napoli, Ferrara, Civitavecchia (Roma) o le autorizzazioni al potenziamento di numerosi inceneritori sul territorio nazionale, per compiere le opportune valutazioni, nel bilancio “costi/benefici”, circa la “convenienza” derivante dall’attivazione di tali strutture;

se il Governo non intenda valutare, per il futuro, con maggiore attenzione le possibili autorizzazioni e il rilascio di finanziamenti pubblici per impianti di produzione energetica non completamente imputabili a fonti rinnovabili, alla luce dei dati derivanti dalla spesa per la mortalità, per la morbilità e per i danni derivanti dall’inquinamento all’ambiente.

Senatore Fernando Rossi

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Alternative alla follia degli Inceneritori

Riceviamo e pubblichiamo:

"ERRONEAMENTE la stampa oppressa ci fa credere che...

"Anche se si facesse la raccolta differenziata la necessità di un trattamento non scomparirebbe del tutto e qualche inceneritore, magari di nuova generazione, si dovrebbe pur fare e da qualche parte dovrebbe pur stare..."

In realtà la corretta filiera normata in Europa ed in italia in modo abbastanza chiaro prevedrebbe in effetti (a valle di norme precise per una diversa produzione di molti materiali) una raccolta differenziata dei cosiddetti materiali post-consumo, recupero/riuso di taluni materiali e, al limite, recupero energetico del residuo. Ma se si separassero realmente le varie frazioni (a valle di una raccolta differenziata spinta: l'unica efficiente e conveniente per tutti) e si riciclassero carta, cartone, materiali lignei e vetro, si recupererebbero ed utilizzerebbero a freddo le plastiche e si separerebbe ed utilizzerebbe l'umido per il compostaggio,
rimarrebbe solamente un residuo minimale che non potrebbe essere riutilizzato e che NON BRUCIA.

Dunque gli INCENERITORI funzionano essenzialmente bruciando i prodotti dell'ipotetico ricilaggio (che per questo NON deve essere fatto in modo serio e corretto se si vogliono fare gli inceneritori: impianti costosissimi e poco redditizi anche sul piano energetico.

Dr. Giovanni Ghirga

in nome dei

Medici per l'Ambiente Alto Lazio




Inoltre per solidarietà e condivisione totale del contenuto:

"Le Ragioni di un Misfatto Storico"
lettera della prof.ssa Floriana Viggiano ai Rappresentanti delle Istituzioni Nazionali e Campane e agli Organi di Stampa


Mi capita spesso di pensare agli avvenimenti dei nostri giorni vedendoli proiettati nel futuro, nei libri di storia dei nostri pronipoti e analizzati da storici ed esperti.


Ebbene, immagino come sarà finalmente letta, la questione dei rifiuti campani quando tutti i misfatti saranno compiuti e sulla "Santa Croce" sarà stato immolato il nostro territorio, mentre il sangue avvelenato dei suoi abitanti presenti e futuri sarà stato versato ed i profitti del malaffare già incassati. Sono anni che la buona società civile del Sud Italia si batte per una soluzione al problema.Inoltre le ragioni del bene comune purtroppo ignorate, sottovalutate e dimenticate da tutta la nostra classe politica e anche dai media sono oggi il soggetto di una guerra mediatica che ancora non vuole far luce sul problema analizzandolo in modo complessivo ed onesto.

Hanno ragione gli abitanti di Pianura ? Pianura è una discarica già avvelenata, le promesse sono state tante, troppe. Rinnegare il degrado ambientale e le patologie connesse già in atto e quelle che si stanno innescando subdolamente, è trattare i cittadini da bestie. Hanno ragione ad opporsi gli abitanti delle varie zone requisite per diventare discariche? Io credo di sì, come anche credo che abbiano ragione gli abitanti di Caserta (vedi quello che è successo a Lo Uttaro che da discarica illegale e tossica è diventata, con un falso in atto pubblico, legale e innocua) quelli di Santa Maria C.V. e Caivano (vedi il funzionamento pessimo dei "falsi"CDR) di Acerra e S.Maria la Fossa ( che accoglieranno inceneritori con mille problemi tecnici e gestionali appetiti da una spregiudicata imprenditoria che aspira più al contributo statale del CIP6 che alla massima tutela della salute pubblica)

La salute (in questo caso del suolo e dell' aria) è un bene primario!

Hanno ragione i Veneti, i Sardi, i Pugliesi,i Siciliani quando non vogliono accettare rifiuti indifferenziati e dare solidarietà alla Campania? Tutto sommato sì, perché chi ha buon senso sa che esistono soluzioni civili al problema e che questa cosiddetta emergenza non finisce così. Ma allora, direbbero in buona o in cattiva fede i nostri opinionisti della TV, quelli che hanno il diritto alla parola tutte le sere e che ci inondano di tendenziose verità (velenose falsità) : come mai in altri luoghi il problema è stato già risolto oppure semplicemente non esiste?

Ebbene vorrei umilmente, proprio io, da semplice cittadina tentare di dare una risposta al problema. In questi giorni è stato dato un segnale"forte" da parte dello Stato ai cittadini, che il problema verrà risolto dal capo della polizia De Gennaro in 120 giorni. Niente di più falso! Di "forte" c'è solo l' intimidazione a stare zitti e a non esprimere opinioni perché a parlare siano ancora e sempre "loro" quelli della TV: politici e giornalisti in buona o cattiva fede,ma sicuramente molto poco preparati da un punto di vista scientifico. Anche una parte vitale della Chiesa è stata vergognosamente fatta zittire stravolgendo il messaggio che ha provato a lanciare alle istituzioni. (Vedi Zanotelli e Nogaro)

Ormai è una corsa contro il tempo, l'ha detto anche Bassolino: Quanto prima vengano ultimati e accesi gli inceneritori con o senza riciclaggio.

Nel frattempo bisogna "infrattare" la spazzatura dovunque: in vecchie e nuove discariche all' estero o in altre regioni e poi tra 120 giorni che tutto bruci:" Ahimè in modo indifferenziato".

Il cittadino Campano si sa ha tanti difetti, ma ha l' occhio lungo ed ha imparato ad essere diffidente; sa che i controlli in Campania non sono sempre veritieri, sa che esiste da sempre uno scollamento disastroso tra le Autorità soprattutto sanitarie e la realtà vera, quella dei veleni nei terreni coltivati, della malformazioni congenite e dei tumori, che vive sulla sua pelle; sa che la Campania è già da anni la pattumiera dei rifiuti speciali, quelli che nessuno vuole e di cui tutti vogliono sbarazzarsi. Perché dargli torto. Dov'è lo Stato? E perché in parlamento non si varano immediatamente leggi che incentivino ancor di più la raccolta differenziata, premiando direttamente quei cittadini che hanno i comportamenti virtuosi prevedendo serie multe e punizioni per quelli che sbagliano. A tutti farebbe comodo risparmiare qualche euro di Tasse (semplici cittadini, imprese industriali e commerciali, condomini, comuni..ecc.)

Perché non si prevedono premi tra gli imprenditori che nella catena di produzione sappiano includere la chiusura (..vera) del ciclo di produzione col ciclo di smaltimento e recupero, adottando per esempio una politica di imballaggio ecocompatibile ed il vuoto a rendere? Ma soprattutto, perché non è stata fatta e anche ora non si fa una seria ed economica pubblicità progresso che comunichi correttamente anche a chi non ha studiato cosa significa un ciclo della materia per indurlo a comportamenti virtuosi, perché da noi vergognosamente, il cittadino per bene " da anni" deve vedere vanificato il proprio operato vedendo la propria spazzatura accuratamente differenziata che viene ignobilmente mescolata. Ne sono esempio quintali di carta e plastica raccolta da alcune scolaresche ignobilmente messe in discariche dai Consorzi di gestione rifiuti!

Ma soprattutto perché un provvedimento così speciale non prevede una raccolta differenziata che parta non tra 120 giorni, ma da subito,da stasera.

Forse perché con altri 120 giorni di immondizia indifferenziata possano ancora di più alzarsi i cumuli di rifiuti che ci sommergono, e possano meglio scoppiare malattie da incenerimento selvaggio o che le popolazioni delle altre regioni possano odiarci ancora di più pensando che non vogliamo collaborare ?

Forse perché finalmente si possano chiudere completamente gli occhi e tapparsi il naso sulla tipologia di CDR (acronimo di combustibile da rifiuto) che dovrà invece essere bruciato necessariamente "tal quale" insieme alle lucrosissime tonnellate di ecoballe per un disastro ambientale regionale senza precedenza? A questo punto vorrei ricordare anche ai nostri più colti tra giornalisti e politici, che forse hanno fatto solo studi classici, ma che avrebbero necessità di approfondire tematiche di tipo scientifico, il principio basilare di Lavoisier che insegna che "nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma" e quindi che bruciare significa solo trasformare spazzatura solida in spazzatura gassosa.

Diceva mia nonna, ottima cuoca, quando parlava di buona cucina: "Quello che ci metti, ci trovi." Io lo ripeto adesso per gli inceneritori : quello che ci metti ci ricavi fumo e ancora rifiuto solido ( 1/3 del peso totale, tanto più tossico, quanto più tossico è in partenza).

Ed allora mi rivolgo direttamente al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Prodi e al commissario straordinario De Gennaro, uomini che entreranno nella Storia del nostro Paese per i loro meriti o demeriti, affinché abbiano un po' d' amore per il loro buon nome, che studino a fondo la situazione, che concertino come non hanno mai veramente fatto le istanze di tutti, che parlino con la loro coscienza e che immediatamente attuino e facciano attuare la raccolta differenziata obbligatoria e spinta, unica vera soluzione al problema servendosi della comunicazione pubblica e dell' esercito non per punire i cittadini dimostranti ma per punire i comportamenti sbagliati.

S.Maria.C.V.

12/01/2008

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nuovi morti per il carbone

Appena segnalati da RaiNews24 (vedi qui)
nuovi incidenti mortali nelle miniere di carbone cinesi. Si parte da 11 morti, ma come al solito la cifra è destinata a salire nelle prossime ore.
Per le stime ufficiali nel 2007, solo considerando le miniere cinesi, il carbone ha portato quasi 4000 cadaveri. Che sia una forma di controllo demografico? Tuttavia la stime non governative (quindi non ufficiali) parlano di cifre di molto superiori e ben più gravi. Ma non stiamo affatto considerando le conseguenze sanitarie dell'inquinamento derivante dal business energetico del carbone.
Un carbone che è sempre più pulito, come dice l'Enel.

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12 gennaio 2008

Civitavecchia, provincia di Napoli

Per saperne di più su rifiuti, inceneritori, energia, clicca sull'immagine


Riceviamo e pubblichiamo:

Civitavecchia (Napoli)

Anche se non ci sono montagne di rifiuti ai bordi delle strade e neppure roghi e blocchi stradali, la questione dei rifiuti della nostra città assomiglia terribilmente a quella dei Comuni campani. La pulizia della città è, a dir poco, scadente; il contributo dei cittadini minimo; la raccolta differenziata è praticamente nulla. In compenso si continua a conferire i rifiuti in discarica e si delega ad operatori economici di individuare soluzioni per il futuro. Sul “famoso” progetto della BEG per l’impianto di pirolisi occorre almeno fare una doverosa premessa: una società per azioni non si occupa del benessere di una comunità ma ha come unico scopo quello di massimizzare i profitti per i suoi azionisti. Pertanto questa è l’ottica entro la quale va considerato ed analizzato il progetto di cui si sta parlando. Cioè se il legittimo utile aziendale è funzionale alla risoluzione della complessa questione della gestione dei rifiuti del nostro territorio. Alcuni giorni fa il supermanager Lombardi, messo da Moscherini a capo dell’Etruria Servizi senza che il servizio ne abbia risentito in meglio, ha dichiarato che la raccolta differenziata non potrà decollare fino a che il Comune non deciderà come intende gestire tutto il ciclo dei rifiuti. Lombardi non ha detto, ma lo diciamo noi, che qualsiasi soluzione di termo-combustione (compresa la pirolisi) è sostanzialmente alternativa ad un sistema di raccolta differenziata spinta, sia per motivi economici sia per motivi culturali. Infatti un impianto di combustione dei rifiuti ha bisogno di un conferimento di rifiuti tal quale essendo carta, legno e plastica prodotti ad alto potere energetico. Quindi la raccolta differenziata sarebbe non soltanto inutile ma persino dannosa. Viceversa un progetto serio di raccolta differenziata, effettuata porta a porta, ha bisogno, principalmente, di una capillare informazione (e formazione) dei cittadini e di una ferrea organizzazione dei tempi e delle modalità di conferimento dei diversi tipi di rifiuto da parte della cittadinanza. Tutto questo sarebbe reso vano dalla mancanza di collaborazione (spontanea o coatta) dell’intera città. Si tratta, quindi, di un problema culturale che deve coinvolgere necessariamente scuole, famiglie, associazioni e naturalmente l’intera pubblica amministrazione. Quanto alle frottole che in questi giorni una certa informazione nazionale sta propagando circa la “cosiddetta” marginalità della raccolta differenziata sono gli stessi dati ufficiali che le smentiscono: la quota di rifiuti differenziati del Piemonte è del 40%, quella del Veneto addirittura del 48% e sia la Lombardia che l’Emilia Romagna superano il 40%. Persino la Provincia di Salerno, a pochi chilometri dai roghi di Napoli, ha da tempo superato il 20%. Questo significa che è possibile dimezzare la quantità di rifiuti da conferire in discarica ed anche in tempi relativamente brevi, specie in Comuni non particolarmente vasti, come il nostro. Soltanto che a conferire il rifiuto tal quale e magari a bruciarlo ci si guadagna di più. Questo, magari, può aiutare a spiegare la situazione di Napoli e gli interessi della camorra. Analogamente, però, questa considerazione può aiutarci a mettere nella giusta luce gli interessi dei “professionisti” dei rifiuti nella nostra città e l’appoggio, ormai chiarissimo, del Sindaco Moscherini a progetti, come quello della pirolisi, dannoso per la città ma straordinariamente conveniente per qualcuno. In tal senso diciamo che Civitavecchia è in provincia di Napoli. Con una differenza notevolissima: in fatto di solidarietà nazionale (e regionale), Civitavecchia HA GIÀ DATO E STA DANDO in abbondanza, pertanto nessun promotore di nuove generosità ha titolo valido a sollevare alibi del genere. Anzi: poiché il primo cittadino, offendendo gli “ambientalisti estremisti” che si battono in difesa della salute che spetterebbe a lui tutelare, sembra voler “baipassare” perfino il Consiglio comunale, i VERDI fanno appello sin d’ora all’ennesima OCCUPAZIONE DI POPOLO DI QUELLA SEDE ISTITUZIONALE COLPEVOLMENTE ESAUTORATA DAL NOVELLO PODESTÀ.

I VERDI di CIVITAVECCHIA

12 gennaio 2008

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VITERBO: ASSISE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE SULLA RICONVERSIONE A CARBONE DELLA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA

Al consiglio provinciale aperto parteciperanno, oltre ai cittadini, anche i comitati, le associazioni, i sindaci e gli amministratori che vogliono difendere la salute delle popolazioni che rappresentano, evitando una sciagura annunciata su questi territori che hanno ben altre vocazioni.

La riconversione a carbone della centrale di Tor Valdaliga Nord a Civitavecchia sarà al centro di una seduta aperta del Consiglio Provinciale di Viterbo che si riunirà in seduta straordinaria lunedì prossimo, 14 gennaio, alle ore 15.30 nella sede di Via Saffi. Un consiglio tra i più importanti degli ultimi mesi, visto che si parlerà di carbone e quindi della salute dei cittadini che vivono nei comuni della provincia di Viterbo e non solo. Ricordiamo infatti che la Provincia di Viterbo ha ribadito più volte il suo NO al carbone anche in assise congiunta con la Provincia di Roma che soffrirà, come la Tuscia, per le ricadute dei veleni del carbone. Il No al carbone è giunto anche da molti sindaci dei comuni interessati, dal Ministro per i Beni Ambientali e dal Ministro della Salute Livia Turco che comprendendo grazie agli esperti ed ai medici le gravissime malattie che causa l’utilizzo del carbone, ha scritto al collega Bersani chiedendo una nuova e completa Valutazione di Impatto Ambientale. Nei giorni scorsi anche l’ARPA ha scritto a Bersani con inconfutabili e gravi motivazioni, ma il Ministro, già denunciato dai cittadini, nulla ha ancora fatto per riaprire la Valutazione di Impatto Ambientale. La denuncia è ora giunta al Tribunale dei Ministri. Nel frattempo qualche sindaco (alzando perfino il prezzo grazie alle battaglie della popolazione) sta barattando la salute dei cittadini con le compensazioni che arrivano dalla società elettrica. “Il 1° obbligo di un Sindaco è difendere la salute delle popolazioni, è una cosa vergognosa quanto sta accadendo, non si devono accettare soldi da chi ci fa del male e poi ci paga- tuonano in coro i cittadini che si battono contro il carbone- e non ci sono scuse di alcun tipo perché la salute non ha prezzo. Noi, nonostante la stanchezza, continuiamo a batterci con tutte le nostre forze. Lo facciamo soprattutto per i nostri figli. L’eredità che vogliamo lasciargli non sono i veleni prodotti dal carbone.”

P.S. Chi volesse ricevere documentazione sulle gravi malattie causate dal carbone (che pulito non esiste), sulla radioattività prodotta dall’uso del carbone, sull’avvelenamento da arsenico, ecc. può contattarci: nocoketarquinia@yahoo.it

LUNEDI', ALLE 15,30, VI ASPETTIAMO IN PROVINCIA.
http://nocoketarquinia.splinder.com

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11 gennaio 2008

Antonio Bassolino


Da notare lo sguardo costantemente obliquo di Bassolino, che sembra dire al mondo:
"Mica vorrai parlare seriamente?"

Ci allontaniamo brevemente dai temi più specificamente pertinenti a questo blog, per una domanda cogente: come può l'ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti (2000-20004) Antonio Bassolino, negare le sue gravissime responsabilità di fronte all'attuale emergenza in Campania? D'accordo, è una questione da trattare con sguardo ampio: ciò non toglie che in questi anni, Bassolino, pur mobilitando ingenti finanziamenti, abbia fallito a tutto campo nel gestire il problema dei materiali post-consumo (erroneamente definiti "rifiuti"), e questo ci riguarda e coinvolge tutti. Come se non bastasse, Bassolino è tra gli assertori più convinti della costruzione di nuovi "termovalorizzatori", per sbarazzarsi -in apparenza, e a caro costo per salute, territorio ed economia- del problema.

Quello di Bassolino è un esempio estremamente negativo, e merita nient'altro che una condanna senza appello. La cosa più triste è che si riesce con fatica a immaginare qualcuno, tra i candidati politici che hanno concorso alle recenti elezioni campane, che avrebbe saputo far meno peggio di lui. La Mussolini, ad esempio...Per carità.

Dal blog di Stefano Montanari:
...Sull’onda di un’emozione costruita con maestria ben conoscendo l’italica indole, adesso si va a raccogliere un frutto maturo: una bella fungaia d’inceneritori, ribattezzati “termovalorizzatori” grazie all’efficace scuola di marketing di Wanna Marchi, su cui ingozzarsi di tanti bei quattrini pubblici, non solo infischiandosi delle conseguenze economiche e, soprattutto, sanitarie di una strategia così palesemente demenziale e priva di qualunque sostegno scientifico, ma, addirittura, forti di un consenso popolare che stanno guadagnando giorno dopo giorno. E come si fa per finalizzare l’azione, come si dice nel calcio? La palla ormai è in area e per spingerla dentro occorre solo un ultimo sforzo. Si pubblicano un po’ di articoli allestiti per la bisogna firmati da giornalisti sempre pronti ad affittare la penna che saranno sì ignoranti dell’argomento, ma che, in un’Italia dove essere noti equivale ad essere autorevoli non importa in che cosa, sono le persone giuste al posto giusto ed un passaggio smarcante è fatto. Poi si organizza una bella raffica di trasmissioni radio e TV (RAI e Mediaset, ormai lo abbiamo visto, sono pappa e ciccia) in cui si fanno sedere in un salotto politicanti di ogni risma (“dove si manducca Dio mi conducca” si diceva un tempo a Bologna), magistrati, sindacalisti, professori e gl’immancabili tuttologi pennivendoli, e l’arbitro indica il centrocampo: gol convalidato...

BASSOLINO, SANTO SUBITO!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 11 gennaio 2008





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Spartizione delle elemosine

Apprendiamo da maremmaoggi.it (vedi qui per l'articolo intero) che:

Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere e S. Marinella. Sono i comuni che rappresenteranno il
comprensorio, così come stabilito dalla legge 8, interessato dalla presenza della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, in fase di riconversione a carbone chiamati ad avviare "entro breve tempo" le trattative con la Spa elettrica per "raggiungere un accordo quadro complessivo che stabilisca, ricadute economiche favorevoli per lo sviluppo del comprensorio limitato ai cinque comuni indicati dalla legge 8". Questo l'esito del tavolo sullo sviluppo convocato dal Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, assente all'incontro ma rappresentato da membri della presidenza, al quale hanno preso parte i sindaci di Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, il commissario prefettizio del comune di S.Marinella e il presidente di Enel Produzione, Sandro Fontecedro. Un incontro che dopo il tavolo sulla salute ha aperto il confronto diretto fra Enel e comuni per stabilire tempi e modalità del percorso che dovrà portare in tempi rapidi alla definizione di un accordo che riguardi le ricadute economiche per la presenza della centrale sul territorio. Un percorso, quello del tavolo sullo sviluppo del territorio, che proseguirà parallelamente al tavolo della Salute che, a breve sarà riconvocato per discutere con gli enti locali il progetto per la diminuzione ulteriore delle emissioni della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord consegnato da Enel a regione e comuni il mese scorso e per studiare un sistema di controllo e monitoraggio ambientale complessivo del territorio...

Ecco che i nostri amministratori politici possono trovarsi di nuovo a cospetto di sua velenosità l'Enel per contendersi le elemosine e far cassa a scapito del nostro futuro e della nostra salute. Del resto l'abbiamo evidenziato tante e tante volte, il nostro "NO" al carbone è stato cavalcato da destra e sinistra, a livello locale, per alzare la posta delle compensazioni. Può essere che qualcuno prima o poi tenti di impiantare un "ufficio nocoke" all'interno dei comuni, strumentalmente preposto per rappresentare una pseudo-opposizione all'Enel
allo scopo di raccattare il raccattabile dalla servitù, e attingere così in modo più o meno occulto a finanziamenti per opere di vario tipo, ma che certo non possono fare il bene della popolazione.
Tutto è in vendita, no? Basta solo decidere il prezzo...O accettare l'offerta, come in questo caso, purché ci sia qualche briciola da leccare.


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"I piazzisti degli inceneritori"

Clicca sull'immagine per il video dell'intervista al prof. Paul Connett in tema di "rifiuti"


Beppe Grillo torna sul tema emergenza rifiuti, e noi decidiamo di amplificare la sua voce in un momento così delicato. Il titolo del post è appunto "I piazzisti degli inceneritori", e ne riportiamo la prima parte. Per l'articolo intero, vedi qui.

In passato le catastrofi naturali, dall'inondazione del Polesine al terremoto del Friuli, provocavano il fenomeno degli sfollati. Oggi si assiste allo sfollamento della monnezza, però in ottica federale. Se la Regione è di centro sinistra apre discariche e inceneritori alla spazzatura della Regione Campania (di centro sinistra). Se è di centro destra mette il veto.
I piazzisti degli inceneritori sono scatenati, a Milano ne vogliono subito un altro, chi li ha già, ma a basso regime, chiede più spazzatura da bruciare. Nessuno affronta il problema della raccolta differenziata e dell'eliminazione dei contenitori inutili. Nessuno spiega che l'acqua può essere bevuta dal rubinetto di casa e non da bottiglie di plastica. Siamo il primo Paese al mondo per consumo di acqua in bottiglie di plastica. Nessuno parla dell' ecomafia contigua alla politica in Campania (ma anche altrove) che trasforma terreni agricoli in tumorifici.
Dove c'è la raccolta differenziata l'inceneritore non serve. Rifiuti zero: questo deve essere l'obiettivo. La diossina e le nanopolveri le respirino Matteoli e Bersanetor.

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10 gennaio 2008

Creazione e gestione dell'emergenza rifiuti

In accordo con quanto affermato dal WWF, siamo convinti che l'attuale emergenza rifiuti sia da un lato il prodotto della pochezza degli amministratori che presidiano le istituzioni italiane, dall'altra un risultato deliberatamente perseguito allo scopo di avere mano libera sul business dei rifiuti. Creare un'emergenza di questo tipo (con tante sistuazioni in giro per l'Italia che minacciano di scoppiare come in Campania) significa proporre la costruzione di inceneritori (ribattezzati e rideclinati in modo più digeribile come termovalorizzatori, conditi con pirolisi e menate varie) in un momento in cui qualsiasi possibile soluzione apparentemente immediata, viene salutata come salvifica. Così dunque si tenta di prevenire sul nascere la possibile opposizione delle popolazioni alla costruzione degli ecomostri.

La strategia dell'emergenza è del resto ben diffusa e praticata da millenni, per incassare l'adesione -o quantomeno la non opposizione- delle masse alle politiche più sciagurate. Il problema più serio resta infatti la nostra ignoranza, pigrizia, ignavia di "cittadini".

Riportiamo nel proseguio del post alcuni interventi pubblicati in queste ultime ore dai blog di Beppe Grillo e di Stefano Montanari.

Dal blog di Beppe Grillo (vedi qui)

Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria.
Nessuna, nessuna stramaledetta istituzione è responsabile di una Regione rovinata, con scorie radioattive sotto i campi di pomodori e un incremento di malati di tumori spaventoso.
La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.
La colpa è di chi vuole la raccolta differenziata, rifiuti zero.La colpa è di chi pensa che i campani siano una popolazione civile come le altre che può ottenere gli stessi risultati per l’ambiente dei danesi o dei californiani.
La colpa è di chi dice la verità sugli inceneritori e sul Cip6, la tassa sulla nostra bolletta dell’Enel, che ha sottratto miliardi di euro alle energie rinnovabili per regalarli ai petrolieri.
Uno dei più grandi fallimenti politici della Repubblica Italiana è stato trasformato in un problema di ordine pubblico. Bassolino regna con De Gennaro alla sua destra.


Dal blog di Stefano Montanari:

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BASSOLINO, SANTO SUBITO!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - giovedì 10 gennaio 2008
© IL BLOG DI STEFANO MONTANARI
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Tossicità dei prodotti della pirolisi: il pericolo dei bromurati

Non c'è alcuna indagine sugli effetti tossici sulla salute delle persone che vivono in vicinanza di impianti che usano la pirolisi per il trattamento dei rifiuti.

I residui tossici che rimangono sono altamente cancerogeni e vanno al loro volta smaltiti come rifiuti speciali.

L'acqua utilizzata da un impianto di pirolisi è anch'essa molto tossica e può infiltrare il terreno.

La pirolisi di una imperfetta separazione dei rifiuti (chi la potrebbe mai controllare) provoca la liberazione di quantità elevate di diossina e di altre sostanze tossiche.

Un esempio sono gli antifiamma bromurati che hanno un'importante fetta di mercato legata principalmente all'utilizzo nella produzione di schede di supporto per circuiti elettronici, ma anche ad altri settori. Essi consistono in un'ampia gamma di composti organici a struttura aromatica o alifatica, ad elevato peso molecolare ed elevato contenuto di bromo, qualitetrabromobisfenolo A (TBBA), esabromociclododecano (HBCD), bis(2,4,6-tribromofenossi)etano, tris(2,3-dibromopropil) fosfato. Si calcola che nel 2000 il 38% della produzione mondiale di bromo fosse destinata alla produzione di antifiamma bromurati. Tra questi, il TBBA e l'HBCD detengono la quasi totalità del mercato mondiale, stimato pari a circa 310000t/anno nel 2000. L'elevata persistenza ambientale di questi composti e la possibile formazione di sostanze altamente pericolose nella loro combustione accidentale o trattamento ad alte temperature ha posto e continua a porre importanti interrogativi sulla impossibilità di smaltirli in questo modo.

Topic Report 15/2001. Biodegradable municipal waste management in Europe Part 3: Technology and market issues.

Environ Sci Technol. 2005 Jul 1;39 (13):4857-63 16053084. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:16053084> Surface-mediated formation of polybrominated dibenzo-p-dioxins and dibenzofurans from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol on a CuO/silica surface.

Chemosphere. 2007 Nov 14; : 18023845. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:18023845> Mechanisms of molecular product and persistent radical formation from the pyrolysis of hydroquinone.

Environ Sci Technol. 2003 Dec 15;37 (24):5574-80 14717166. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:14717166> Mechanisms of dioxin formation from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol.


Coordinamento medici per l'ambiente - Alto Lazio

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"Chiarezza non alberga nel cervello di chi ci governa"

Riceviamo e pubblichiamo:

"La chiarezza non alberga nel cervello di chi ci governa

Questa è una libera traduzione del motto latino: “Rem tene, verba sequentur”. Quando si gestisce un fenomeno vitale per la collettività, bisogna conoscerne le basi scientifiche per poter poi agire finalizzando gli interventi al bene comune.
Il complesso fenomeno dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani comporta una presa d’atto delle ricadute sugli equilibri ambientali e sulla tutela della salute. Per questo noi, Medici impegnati in una battaglia di civiltà e sensibili alle norme deontologiche, non possiamo restare muti di fronte ad esternazioni ciniche ed antiscientifiche. Ci riferiamo a quanto il Sig. Luigi Scardone (segretario della UIL Lazio) ha asserito e, cioè: “a TVN si dovranno bruciare almeno 160.000 tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani al posto del carbone”, “il combustibile prodotto dai rifiuti (CDR) costa poco e inquina meno del carbone”, “l’immondizia della Campania non è purificata e contiene diossina”, invece, i rifiuti del Lazio sono sanificati. Per cui non si fa un soldo di danno se si trasforma Civitavecchia in una maxi-pattumiera. Possiamo allora dormire sonni tranquilli perché il sindacalista scienziato CI ASSICURA CHE le eco balle romanesche sono più pulite di quelle partenopee! E ci domandiamo, con un malcelato senso di colpa: “perché nessuno si è accorto di questo genio della tecnologia ambientalista che, finalmente, ha estratto dal cilindro del suo atenaico cervello una così rivoluzionaria scoperta, forse degna di un premio Nobel?” A Civitavecchia non esiste raccolta differenziata, e le discariche a cielo aperto sono pressoché sature. Quindi abbiamo tre opzioni di smaltimento dei rifiuti solidi urbani:
l’inceneritore (compresso tecnologico di grossa taglia, divoratore di numerosi carichi di rifiuto allo stato indifferenziato) che genera calore (per teleriscaldamento) e produce un po’ di energia elettrica, ma al prezzo di un inquinamento proporzionato alla quantità di rifiuti combusti;
il gassificatore (struttura tecnologica più snella) che sfrutta il syngas prodotto dalla combustione di materiali organici secchi, vagliati e compressi nelle eco balle (quelle di tipo “partenopeo”) per poi, fornire energia elettrica; però anche con questo sistema si immettono nell’ambiente sostanze inquinanti e scorie che hanno poco da invidiare a quelle vomitate dalle ciminiere dell’Enel;
il pirolizzatore che è un impianto piccolo, tecnologicamente più sofisticato, ma che può bruciare solo le eco balle “pulite” (quelle romanesche… per intenderci!) e che fornisce calore per teleriscaldamento) nonché syngas, residuo oleoso e carbonella… prodotti chimici che possono generare energia elettrica ma che, inevitabilmente, inquinano l’ambiente in proporzione alla quantità di eco balle bruciate.
Questo il “roseo” panorama del prossimo futuro per gli equilibri ambientali dell’hinterland di Civitavecchia. Ma perché tanto interesse del Commissario Regionale ai Rifiuti On. Marrazzo per il nostro territorio? Il federalismo è una forma concreta di civiltà democratica che dovrebbe rispettare il principio di sussidiarietà per garantire ad ogni cittadino pari diritti e pari doveri, senza prevaricazioni. Invece, da cinquattotto anni, il cittadino civitavecchiese subisce l’impatto negativo degli opifici elettrici a favore dell’approvvigionamento nazionale senza trarne alcun vantaggio. (Le tanto sbandierate compensazioni sono un’offesa alla nostra intelligenza oltre che un mostro giuridico!). Se vigesse il federalismo ci basterebbe produrre 700 Megawatt e non 7.000 con una proporzionale riduzione dei danni all’ambiente e alla salute. Se, ancora, il nostro amabile Commissario Regionale ai rifiuti rispettasse il dettato costituzionale degli eguali diritti e doveri per tutti i cittadini, dovrebbe autorizzare un mini pirolizzatore sufficiente a smaltire i rifiuti prodotti dalla nostra comunità e si guarderebbe bene dal sottoporre la popolazione inerme ad uno spaventoso sovraccarico di rifiuti provenienti da mezzo Lazio e fors’anche da mezza Campania. Se, come sussurrano insistenti voci di corridoio, i giochi sono già stati fatti ad esclusivo danno e beffa della cittadinanza, scendere in piazza e opporsi alla violenza dello Stato con altrettanta ostinazione e determinazione di popolo non sarebbe da considerare insurrezione ma esercizio di legittima difesa.
Noi Medici saremo sempre al fianco di chi soffre nel corpo e nello spirito e denunceremo senza tentennamenti ogni manovra furbesca (e fors’anche immorale) tesa a favorire i prepotenti di turno che si sono istallati dentro le istituzioni e nel tessuto sociale più degradato."

Civitavecchia, 09 gennaio 2008

Il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la difesa dell’ambiente e della salute.


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8 gennaio 2008

I motivi del no al carbone di Polesine Camerini

Riportiamo un articolo apparso sul Resto del Carlino (vedi qui)

Rovigo, 7 gennaio 2008- Trentatre pagine e 18 allegati per dire no alla riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini. No anche al progetto arricchito dalle integrazioni richieste ad Enel dalla commissione Via nazionale il 13 agosto (e consegnate il 4 dicembre).
Il dossier anti-riconversione preparato dai comitati della provincia di Rovigo, insieme a Wwf e Italia Nostra, nei giorni scorsi è arrivato sul tavolo del Ministero dell’Ambiente consegnato direttamente dalle mani di Giorgio Crepaldi, del comitato Cittadini liberi. Insomma, siamo di fronte all’ennesima mossa di quella che ormai sembra un’infinita partita a scacchi giocata su una tavola che dal Delta del Po scivola fino alla capitale. Una partita non da poco: perchè si parla di sviluppo e ambiente, di posti di lavoro (circa 300) in bilico, e soprattutto di energia in un momento in cui il nostro Paese di energia è affamato.

Nel loro dossier i comitati hanno preso di mira tutte le integrazioni presentate da Enel. E poi hanno sparato una bella raffica di cartucce. E’ davvero così conveniente il carbone, considerando le tecnologie pensate per migliorare l’impatto ambientale?, chiedono i comitati. "No — spiegano nel dossier presentato al Ministero — non c’è la convenienza del kilowattora prodotto con il carbone: le tecnologie disponibili mitigheranno di molto gli effetti negativi, ma la loro applicazione inciderà in misura considerevole sul costo finale". Se saranno applicate in modo corretto e continuativo incideranno sui costi anche del 50%: a quel punto, dicono, "il carbone risulta meno vantaggioso rispetto al gas e all’olio combustibile, è per questo che dubitiamo che nella fase d’esercizio le cose non andranno come previsto".

La commissione Via, lo ricordiamo, aveva chiesto ad Enel anche una relazione tecnica sull’uso di dispositivi di ultima concezione per limitare le emissioni inquinanti in atmosfera. Soprattutto le micropolveri. E anche su questo punto i comitati sollevano più di qualche dubbio, scettici sull’efficacia dei dispositivi applicati per il monitoraggio delle polveri sottili, quelle più dannose per la salute umana, le pm 10 e pm 2,5.

E sull’impatto nelle lagune attraversate dalle bettoline e l’approvvigionamento d’acqua tramite la Sacca del Canarin? "Riteniamo — è la voce dei comitati — che l’argomento sia stato trattato in modo superficiale e non appropriato alla realtà locale, mentre per quanto riguarda l’impiego del Cdr (il combustibile da rifiuti, ndr), in difformità dalla prescrizione regionale, Enel sostiene di non essere interessata e non prevedere di utilizzarne".

I comitati, insomma, hanno fatto ancora una volta la voce grossa nel tentativo di influenzare la commissione Via nella decisione finale. Anche questa volta, insomma, il partito del no boccia in tutto e per tutto il progetto Enel: "E’ ambientalmente incompatibile, con il territorio nel quale il sito è inserito, illeggittimo nei confronti della legge regionale istitutiva del Parco e non rispettoso delle direttive comunitarie per il non adempimento del protocollo di Kyoto che assegna all’Italia quote di emissione di anidride carbonica ben inferiori a quanto invece si realizza", chiudono severi gli ambientalisti.

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Pirolisi a Civitavecchia?

SINISTRA EUROPEA
Nodo Ambientalista – Civitavecchia

COMUNICATO STAMPA

Le funamboliche quanto patetiche e contraddittorie risposte del sindaco Moscherini e dell’assessore Attig circa la richiesta di valutazione d’impatto ambientale per un impianto di pirolisi con annessa discarica di servizio, sono emblematiche della mala fede insita nel loro agire. Ma questo era scontato.

Spiace, però costatare che nel dibattito sviluppato da altri interlocutori, di ben diversa sensibilità ambientale, si ponga maggior attenzione sulla quantità dei rifiuti, questione certo importante ma non esaustiva, quanto non invece sul chiedersi e chiedere come sia anche lontanamente concepibile e sostenibile una tale ipotesi su un territorio martoriato, a livello ambientale e sanitario, come il nostro se non suffragati da una perversa quanto criminale volontà di trasformare la nostra città in una sorta di laboratorio per testare i vari inquinamenti ambientali.

Sul chiedersi e chiedere il perché dopo anni di delibere, di prese di posizioni, di commissariamenti più o meno palesi della municipalizzata di servizio, non ci sia il benché minimo avvio di un circuito virtuoso dei rifiuti basato, non ci stancheremo mai di dirlo, su riduzione, riuso, recupero e riciclo; in chi risiedano le responsabilità del mancato avvio nonostante i ripetuti e solenni annunci in merito e se questo mancato avvio, causato dall’incapacità e dalla connivenza della classe politica locale e non solo, non sia stato in realtà propedeutico e funzionale proprio a favorire la lobby inceneritorista che, da anni, ha messo gli occhi sul comprensorio.

Ed in questo la vicenda locale ricorda, anche se, per fortuna, con meno clamore, la vicenda dello scandalo campano che, prima ancora che scandalo ambientale e legalitario, è scandalo politico ed etico.

Infine sconcerta che la vicenda venga affrontata isolatamente, quasi decontestualizzata dalla realtà concreta del territorio.

E’ bene che i cittadini tutti abbiano la consapevolezza che l’impianto di pirolisi con annessa discarica di servizio di ben 806.000 mc., ovvero 725.400 ton/totali non di rifiuti, ma di residui di lavorazione dell’impianto (per definizione tossico nocivi), andranno ad insistere su un territorio già fortemente sofferente.
Un territorio dove già insistono un’altra discarica, in via di realizzazione da parte della società MAD di 97.000 mc; le due discariche di Fosso del Prete e Fosso del Crepacuore in fase di post mortem che insieme ammontano a circa 340.000 mc di rifiuti ammassati; alla discarica per rifiuti tossico nocivi sita in zona industriale; alla centrale di TVS dove vi sono tre gruppi a turbogas ed uno, che sarebbe dovuto essere dismesso, per ora ad olio combustibile; ad una centrale a carbone, nella quale, purtroppo indipendentemente dalle mendaci dichiarazioni, ad avvio effettuato si brucerà anche cdr (Fusina docet); un cementificio; un porto con le sue meganavi corrispondenti a piccole centrali; una boa petrolifera che si vorrebbe trasformare in terminal per la trasformazione del gnl; una probabile piccola centrale ad olio di colza a servizio del porto e, tanto per non farci mancare nulla, un Centro Chimico con annesso deposito nazionale di iprite.
Ed in questo elenco dell’orrore, per amor di carità, tralasciamo traffico, speculazione edilizia, cementificazione della costa, dissesto idrogeologico e quant’altro posizionato nel nostro comprensorio concorre a determinare un effetto sommatoria.

Questo è il futuro che Moscherini, la Attig, ma anche l’inettitudine e la connivenza delle amministrazioni precedenti ed attuali ai vari livelli, stanno consegnando ai nostri figli, raccontandoci d’inquinamento a norma di legge e d’inesistenti impianti ad emissioni zero, tentando di tranquillizzarci garantendoci che effettueranno offensivi studi epidemiologici che ci rappresenteranno con quali percentuali i residenti del comprensorio sono presenti nei vari reparti oncologici, mentre la Beg, l’Enel e quanti altri, accumuleranno profitti da favola e sponsorizzeranno ogni attività che la classe politica del momento gli porrà dinanzi come la vergognosa calza della befana, sponsorizzata da Tirreno Power, consegnata a tutti i comunali pochi giorni or sono.
A noi tutti la responsabilità di tentare di cambiare questo epilogo.
Civitavecchia, 08.01.2008

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Moscherini come Bassolino: affari e monnezza!

Riceviamo e pubblichiamo:

La giunta Moscherini rischia di essere travolta dalla monnezza!

Il faraonico progetto costituito da “un inceneritore camuffato (pirolisi), da una discarica e da un impianto di compostaggio” – progetto mai discusso né deliberato in sede di Commissioni e Consiglio Comunale – può mandare in tilt la grigia e inadempiente sindacatura Moscherini.
E’ pur vero che il trasversale ceto affaristico Civitavecchiese ha dato lunga prova di trasformismo, e che di fronte ai quattrini non ci sono remore a cambiare casacca e opinione, ma tant’è se dovesse passare il progetto deve essere chiaro a tutte/i che Civitavecchia diverrebbe la pattumiera di Roma !

Per smaltire in modo salubre ed economico la monnezza del Comprensorio è più che sufficiente la Raccolta Differenziata e una Compostiera, eliminando così il drammatico inserimento che produce i malefici Diossine-Furani, con il rincarico di tumori e malformazioni genetiche (lo screening del latte materno, effettuato sulle mamme di Brescia – che si vanta di avere un inceneritore innocuo - ha evidenziato un enorme quantità di diossina, che passa dal latte al neonato fissandosi nel fegato).
La monnezza, non deve diventare oggetto di speculazione e malavita (come avviene da 50 anni in Campania). Chi ha a cuore il bene collettivo e la salute dei cittadini deve adoperarsi per ridurre al minimo l’impatto dei rifiuti urbani e di azzerare quelli “speciali” non producendoli (guardate a cosa sono ridotte le 3 province di Napoli-Caserta-Salerno, dove sono stati sversati milioni di tonnellate di rifiuti industriali, soprattutto del Nord: l’acqua, l’aria, gli alimenti, sono impestati di veleni, si campa di meno, la mortalità infantile è 8 volte di più della media , così come i tumori e le malformazioni).
In un inceneritore, su 100 Kg di monnezza da bruciare, si producono 33 Kg di “ceneri/rifiuti speciali”, che devono essere smaltiti per legge in discariche speciali.
Pensate che paradosso della “ modernità”, nell’inceneritore entrano rifiuti urbani “normali” ed escono “rifiuti speciali” !! Una maledizione da evitare, invece ai politicanti conviene moltiplicare gli sprechi e i danni alla salute !!!

Vigliacchi! Maledetti! Non è sufficiente il danno già procurato alla popolazione del Comprensorio dalla lobby Enel-energetica ?? E quanto raddoppierà con la riconversione a carbone di Torvaldaliga Nord ? Ci vuole un cuore di pietra e una mentalità criminale il solo pensare anche all’inceneritore ( e/o a bruciare rifiuti a TVN ” tanto più monnezza del carbone” ??!).

Tutto il mondo industrializzato va chiudendo gli inceneritori - Usa ( New York, la California, vanno verso” rifiuti zero”), Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Francia, Svezia – in Italia non ci sarebbero se non venissero incentivati con i soldi sottratti alle energie rinnovabili
(finora 70 miliardi di euro): dal ’92 con il CIP6 sulla bolletta elettrica paghiamo un 7% in più; poi con la TARSU, la pesante tassa sulla monnezza, invece di pagare a tariffa, ” pago quanto produco ”.
Eliminando il CIP6 ( si sta avviando in tutta Italia la procedura legale della richiesta di rimborso), passando da “ tassa a tariffa”, soprattutto andando alla RACCOLTA DIFFERENZIATA spinta, non ci sarebbe più il problema dei rifiuti e di chi specula, fa affari e malavita sulla monnezza .
Anzi, i singoli cittadini e i Comuni, limiterebbero a pochi euro la spesa per lo smaltimento dei rifiuti urbani, con enorme guadagno per la salute, per l’ambiente, per l’economia, per il lavoro ) il recupero di “carta – vetro – alluminio – plastica - compost/concime, favorirebbe nuova occupazione giovanile).

NON PERDIAMO ALTRO TEMPO, BOCCIAMO IL “ PROGETTO MONNEZZA” ,
E IL MONNEZZAIO MOSCHERINI !!

CONFEDERAZIONE COBAS
COMITATI LAUT

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5 gennaio 2008

Violenze e minacce contro un manifestante e la figlia di 11 mesi

Comunicato stampa, riceviamo e pubblichiamo:

Le battaglie civiche per il diritto alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica si scontrano, a volte, con l'insensibilità di chi tende a porre i propri interessi economici in cima alla scala dei valori.
Nel comprensorio di Gualdo Cattaneo il profitto di pochi è per anni stato anteposto al diritto alla salute di tutti, ed è giunto il momento di invertire la tendenza: per aver osato sostenere ciò gli attivisti del Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo sono talvolta oggetto di calunnie e pesanti offese sul piano personale ad opera di un – fortunatamente esiguo – gruppo di individui che, senza avere argomenti con cui contrastare l'opera di sensibilizzazione del Comitato, cercano di far valere la prepotenza sulla ragione.
L'Italia è uno Stato di diritto: è pertanto inaccettabile il verificarsi di episodi come quello che alcune settimane or sono ha visto il portavoce del Comitato di Gualdo Cattaneo, Raoul Mantini, oggetto di un'aggressione ad opera di due autotrasportatori di carbone di Bastardo di Giano dell'Umbria.
Mantini aveva in braccio la figlioletta Emilia di soli undici mesi quando, in seguito ad uno scambio di battute, è stato percosso, spintonato e insultato dai due energumeni uno dei quali ha perfino minacciato di uccidere lui e la bambina "..guarda che ammazzo te e lei..".
Si precisa che il Comitato in prima persona non intende generalizzare l'accusa nei confronti di un'intera categoria, composta in grande maggioranza da tranquilli padri di famiglia che mai sarebbero capaci di un simile gesto e che anzi lo condannerebbero senza riserve.
Invano sono state attese le scuse e la ritrattazione delle minacce: da chi arriva a minacciare di uccidere una creatura indifesa non ci si può, evidentemente, aspettare simili gesti di umanità e civiltà.
I due aggressori sono stati regolarmente denunciati presso il Comando dei Carabinieri di Gualdo Cattaneo.


Al di là delle singole responsabilità personali, un ringraziamento va ai tanti filo-carboniani che sfruttano le loro posizioni politico-istituzionali per fomentare moti reazionari nei lavoratori coinvolti dal business del carbone. Un esempio ormai celebre, gli operai che Enel paga per manifestare a favore del carbone.

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L’inceneritore di TVN: un modo per bruciare le ceneri e i fanghi del carbone?

Comunicato stampa nocoke:

500.000 tonnellate di ceneri e 5.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dalla centrale. Una montagna di rifiuti radioattivi da smaltire.

Le popolazioni del comprensorio intorno a Civitavecchia, coinvolte nella sciagurata riconversione a carbone di Tvn, non smetteranno mai di denunciare i problemi legati alla presenza di una gravissima fonte inquinante come il carbone.

In questo momento la nostra preoccupazione è rivolta alla possibilità di realizzare un inceneritore a Tvn o, come si vocifera, nella discarica del comune di Civitavecchia.

Tutti gli abitanti sanno quanto sia pericoloso un impianto di incenerimento dei rifiuti, soprattutto per le polveri sottili che rilascia e per i metalli pesanti che ricadono sui terreni causando un gravissimo avvelenamento dell’acqua nelle falde sottostanti, dei prodotti agricoli coltivati nei dintorni e del mare. (www.nanodiagnostic.it)

Il nostro comprensorio non può sopportare altri fattori inquinanti, il suo 50% è destinato alle colture agricole, che impatto terribile avrebbe sulla nostra economia?

Leggendo il documento ufficiale della V.I.A., (valutazione di impatto ambientale), riguardo ai rifiuti della combustione, si trovano dei dati assolutamente spaventosi: Ceneri 500.000 tonnellate annue, fanghi 5.000 tonnellate annue.

Dove vengono smaltite queste enormi quantità di rifiuti radioattivi?

Sempre sulla V.I.A. si legge che queste ceneri vengono trasferite sulle navi, ma non è descritto né il luogo di destinazione né il tipo di smaltimento.

Sempre sulla V.I.A. si legge che le polveri dei filtri a manica vengono smaltite come le ceneri della combustione, trasferite su nave, anche qui nessun dato sulla destinazione.

Se i filtri a manica sono utilizzati per l’abbattimento delle polveri pericolose per l’uomo e per l’ambiente, saranno sicuramente un rifiuto pericoloso, per quale motivo non si spiega la loro destinazione?

Il nostro timore è che i rifiuti della combustione possano essere destinati ad un inceneritore per essere bruciati nuovamente.


CONTATTI:

335 8272742 329 7924124

nocoketarquinia.splinder.com

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Di nuovo: a TVN si vogliono bruciare rifiuti

Riportiamo, vista l'importanza, un articolo comparso giorni fa su Civonline.it (vedi qui)

La centrale Enel di Civitavecchia sarà utilizzita come combustore di rifiuti del Lazio e della Campania? La domanda sorge spontanea dopo l’articolo apparso sul Corriere della Sera, in cui si riportava l’ipotesi rilanciata dal ministro dell’Ambiente Alfonso Pecorario Scanio di bruciare i rifiuti nell’impianto Enel di Civitavecchia, notizia nel pomeriggio smentita dallo stesso ministro che l’ha definita «falsa e priva di fondamento».
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno si è tornato dunque a discutere animatamente di quarto impianto ed emergenza immondizia nel Lazio, anche in vista del termine, il 31 dicembre, del commissariamento sui rifiuti del presidente della Regione Piero Marrazzo, il quale dovrà decidere quale soluzione avviare al più presto per risolvere il problema. E proprio giovedì pomeriggio in un vertice segretissimo in Campidoglio Marrazzo ha incontrato il sindaco di Roma Walter Veltroni e i ministri allo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Mentre da quest’ultimo è arrivata la smentita sull’utilizzo di Tvn per bruciare rifiuti, Marrazzo sembrerebbe puntare invece per un quarto impianto di gassificazione nei pressi di Albano, impianto che dovrebbe essere realizzato da un consorzio pubblico-privato composto da Ama, Acea e da una società di Manlio Cerroni. Questa ipotesi, si è fatto notare durante la riunione in Campidoglio, costerebbe meno del carbone e potrebbe permettere di eliminare una parte dell’immondizia del Lazio e pure di altre regioni, prima fra tutte la Campania, che da tempo tenta di trovare una soluzione a un’emergenza che ha assunto connotati spaventosi.
Mentre si attende la prossima mossa di Marrazzo in tema di rifiuti, si è subito attivato il mondo politico di Civitavecchia. Con ironia sulla smentita del ministro è intervenuto il leader dell’opposizione Nicola Porro: «Sulle ecoballe, a quanto pare, sono circolate ‘‘ecoballe’’. Per fortuna. Sarebbe bene che tutti condividessero un’altra idea di sviluppo per il nostro territorio, che passa per il progressivo ridimensionamento del vincolo energetico in tutte le sue modalità». «Per noi - ha spiegato il consigliere comunale dei Verdi Alessandro Manuedda - fare di Tvn un inceneritore è un’ipotesi impraticabile e che inciderebbe negativamente su una già precaria situazione ambientale e sanitaria della città». «Non si comprende - ha aggiunto il direttivo di Ambiente e Lavoro, contrario all’ipotesi Tvn - perché non si voglia prendere in esame il sistema moderno della dissociazione molecolare che superando quello della termodistruzione e basandosi sul fenomeno della ossidazione dei rifiuti consente uno smaltimento con impatti ambientali assai minori di quelli in uso finora». Per il capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti - Giovane Italia Donato Robilotta bruciare i rifiuti a Tvn «è la più inquinante delle ipotesi, quasi come mettere diossina in un cannone e spararla in aria. Il presidente della Regione Marrazzo - ha detto Robilotta - firmi il decreto che autorizza la costruzione del quarto impianto di gassificazione ad Albano, quello Ama-Acea-privati, entro il 31 dicembre, data di scadenza del commissariamento sui rifiuti, o sarà responsabile dell’emergenza che colpirà la nostra Regione così come sta colpendo la Campania».
(S.Car.)


I bene informati sanno che non si trata di una novità, affatto. Basta vedere il sito Nocoke.org, per averne prova. Non c'è limite all'oltraggio.

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1 gennaio 2008

le miniere di carbone divorano altre 19 persone

"Pechino, 31 dic. (AP) - Sono diciannove i minatori morti in seguito all'esplosione in una miniera di carbone della provincia di Heilongjiang, nel nord-est della Cina. I corpi sono stati recuperati due giorni dopo l'incidente. Lo riferisce l'agenzia di stampa Xinhua..."

Fonte: Alice Notizie

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