No al carbone Alto Lazio

30 maggio 2008

Talenti (AN) contro carbone e nucleare

Fonte: civonline.it

Talenti (AN): “Non bastava il carbone, dopo 20 anni torna anche lo spettro del nucleare"
MONTALTO DI CASTRO - “Non bastava il carbone, dopo 20 anni torna anche lo spettro del nucleare. Ma il territorio e la salute non sono in vendita. Mentre è in atto una dura battaglia contro il carbone dell'Enel, il sindaco Carai non trova meglio da fare che rilanciare il nucleare, dicendosi possibilista”. Interviene così il consigliere di An Fabiola Talenti all'indomani delle dichiarazioni apparse su alcuni giornali ad opera del primo cittadino: “Sono indignata – continua – un sindaco latitante, che ha sempre scelto un colpevole silenzio come modus operandi sulla scelta nefasta del carbone, un primo cittadino che ha fatto pesare la sua assenza a molti tavoli e meeting, oggi rilancia il nucleare per la cittadina montaltese. Non bastano 60 anni e più di servitù energetica, con tre centrali che svettano su di una fascia del litorale non più lunga di 30 km, non basta aver già fatto sacrifici in termini di salute e sviluppo economico, oggi ancora una volta, Carai dimentico di rappresentare l'intera cittadinanza, è pronto ad un nuovo diktat e ad incassare nuovi proventi dalla società energetica”. Il consigliere Fabiola Talenti mette nuovamente in evidenza come i soldi dell'Enel non abbiano apportato il tanto agognato sviluppo come sostanziali miglioramenti, cosa che tutti i cittadini possono constatare personalmente: “L'evidenza è sotto gli occhi di tutti – prosegue la Talenti – nell'ultimo bilancio presentato da Carai in sede consiliare si evince infatti che si è sotto di 9 milioni di euro. Intanto crescono le tasse che pesano sulle famiglie montaltesi: l'Irpef è ai massimi livelli, l'acqua si paga come fosse 'Ferrarelle'. La disoccupazione è poi alle stelle, insomma dove sono i benefici nell'ospitare sul territorio da decenni i mega impianti energetici”. Aspra poi al bordata del consigliere di An: “Questo comune, quindi, pur avendo incassato fino ad oggi milioni di euro, è in deficit, non crea sviluppo e di nuovo Carai cerca prebende da Enel – continua - magari dicendo sì al nucleare, il tutto senza ascoltare minimamente cosa ne pensino i cittadini. Senza chiedersi che futuro spetta al territorio e alla sua agricoltura con una centrale a carbone, una a metano ed una nucleare. Carai dimentica insomma di essere il rappresentante dei cittadini e dimentica quanto ha pagato il territorio. Abbiamo già dato alla nazione: basta con le storie di morti annunciate, mi chiedo chi si assumerà la responsabilità di quanto sta accadendo e accadrà sul territorio, chi risarcirà i danni. Prima di dire sì al nucleare quindi Carai lotti contro il carbone e faccia un referendum in città, per sondare la volontà popolare”.

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Siamo tutti con Greenpeace


29 Maggio 2008 - La nave ammiraglia di Greenpeace "Rainbow Warrior" nelle Filippine, in una nuova azione contro il carbone.

Roma, Italia — La nave ammiraglia di Greenpeace ha bloccato un carico di carbone nelle Filippine presso la centrale di Pigbilao. Obiettivo: protestare contro i piani di espansione dell'impianto e ricordare ai Ministri dell'ambiente dei Paesi del G8 riuniti a Kobe, in Giappone, che il carbone è la prima causa del cambiamento climatico. Lo stop al carbone per produrre elettricità dovrebbe essere tra i primi punti in agenda di tutti Governi.
Nonostante le Filippine siano il primo Paese al mondo per danni subiti dai cambiamenti climatici, il Governo ha intenzione di espandere la centrale a carbone di Pigbilao e aprire otto nuovi impianti.
La Rainbow Warrior ha bloccato per tre giorni la nave carboniera "Medi Firenze" nelle operazioni di carico e scarico del carbone presso la centrale, impedendo anche che la nave "Sam John Spirit" potesse avvicinarsi con un ulteriore carico. In seguito all'attività di Greenpeace diversi politici locali e senatori hanno supportato la richiesta di bandire il carbone e imporre una moratoria nelle Filippine sulla costruzione di nuove centrali a carbone. Per proteggere il clima.

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nubi nere di autoritarismo e carbone

Vocaboli, espressioni e azioni del nuovo governo, complice e connivente la "sinistra", ci richiamano quelli propri dei tempi migliori in cui si stava peggio. Assistiamo sbigottiti, di frequente restiamo senza parole. Leggete le dichiarazioni del Ministro Matteoli, riportate da maremmaoggi.it.
Non ci ridurranno al silenzio. Resisteremo, per noi, per i nostri figli, lo dobbiamo alle generazioni che si sono sacrificate per darci una Costituzione democratica. Ma la storia non si cancella.

29/05/2008 0.01.00 - CENTRALE ENEL A CARBONE DI CIVITAVECCHIA
''Attenzione, non si ritenga di aver risolto il problema energetico dicendo che si torna al
nucleare'', perche' questa ''soluzione e' fra 10-15 anni''. E' l'avvertimento lanciato dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, durante l'assemblea annuale dell'Unione industriale pratese.
''Siccome non e' possibile pensare di risolvere il problema solo con le energie alternative -ha sottolineato Matteoli- occorre un mix: i rigassificatori vanno fatti, non e' possibile bloccarli; l'uso del gas e' indispensabile, cosi' come l'uso del carbone pulito'', e ''i termovalorizzatori vanno costruiti'', accanto ad un potenziamento della ''raccolta differenziata. Non esistono alternative'', ha concluso il ministro.
"NON ESISTONO ALTERNATIVE"?! DISINFORMAZIONE DI REGIME, VIOLENZA, PENSIERO UNICO. FASCISMO. Non c'è più spazio per gli scherzi questa è l'alba di una lunga buia giornata.

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La forza della ragione, quando usata per il bene di tutti

Dal corriere.it "Macchina acchiappaonde per fare elettricità, progettata da un ricercatore dell'Università di Pisa. A settembre sarà sperimentato il modello finale"
La forma, ancora top secret nei dettagli, è quella di una mongolfiera. Subacquea, da immergere a cento metri di profondità per catturare l’energia delle onde. È una macchina, unica al mondo nel suo genere, progettata da un «cervello italiano», Michele Grassi, ricercatore al dipartimento di matematica dell’Università di Pisa. A che cosa serve? A trasformare in elettricità l’energia delle onde.

Grassi, 38 anni, studi alla Normale e dottorato alla Ucla di Los Angeles, ha costruito un prototipo che ha dato ottimi risultati al largo di Marina di Pisa. A settembre sarà sperimentato il modello finale, con tanto di validazione, e poi si passera al business, ovvero la vendita. Che potrebbe avere anche risultati eccellenti. Le prime prove marine sono state ottime. La «macchina delle onde» riesce a produrre energia a costi tre volti inferiori al fotovoltaico e simili a quelli dell’eolico. Con un vantaggio strategico: «Queste macchine non hanno impatto visivo come le pale eoliche», spiega Grassi, «perché stanno sotto il mare e sono ecologiche». Se ne possono costruire di più dimensioni e potenza. Grandi e costose (milioni di euro) ma capaci di erogare un megawatt di potenza e piccole ed economiche (100 mila euro) da 100 chilowattori capaci di soddisfare il fabbisogno energetico di una trentina di appartamenti.
MEGLIO IN OCEANO - «La macchina è diversa da tutti gli altri progetti per ricavare energia dal moto ondoso», continua Grassi. «Potrà essere utilizzata in un mare calmo come il Mediterraneo, anche se la sua efficienza nell’oceano potrebbe essere cinque volte superiore». La tecnologia? «Semplice, si tratta di basilari principi di ingegneria meccanica», risponde Grassi, «e dietro il prodotto non c’è neppure una grande industrializzazione». La macchina delle onde ha già iniziato a stuzzicare gli appetiti internazionali. Una società francese ha contattato il ricercatore pisano e il governo del Galles si è detto disponibile a finanziare per il 50% le spese di realizzazione e a contattare eventuali sponsor. «Una proposta molto lusinghiera, che mi ha sorpreso e onorato», conferma Grassi. Che poi aggiunge: «Ho preso un po’ di tempo prima di rispondere, nonostante la proposta sia straordinaria. Mi piacerebbe che il sostegno arrivasse dal mio Paese. Vedremo».

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29 maggio 2008

L.M. Saladini: "TVS ci sta uccidendo"

Pubblichiamo un comunicato di L. M Saladini, ma ribadendo la nostra contrarietà a qualsiasi idea di compensazione economica: il diritto alla salute non è in discussione né in vendita. Non può essere scambiato per ridicole riduzioni della bolletta o qualche decina di posti di lavoro. Di fronte alla ragion di Stato il nostro territorio ha già dato, troppo Quindi NO a TVN a carbone, innanzitutto. E via il prima possibile TVS da questo territorio. Dopo quello che abbiamo sopportato possiamo accettare SOLO energia pulita. Peraltro non esistono per noi forme di controllo o tutela nei confronti di questi inquinanti e delle loro sorgenti.

Così Tirreno Power ci sta uccidendo.
Considerazioni del Dott.Lucio Mario Saladini.... Si parla tanto della ormai prossima apertura della centrale a carbone di TVN ma prima di pensare al futuro sarebbe bene anche contrastare il presente e non dimenticare il passato, recente e meno recente.
L'allarme è serio, viene da ricercatori del Cnr ed è supportato da ricerche dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): non è vero che le centrali a turbogas come quella di TVS – Tirreno Power – per la produzione di energia elettrica sono "pulite", è esattamente il contrario, inquinano terribilmente e sono pericolosissime per la salute.
Il fatto è che gli inquinanti sono particelle ultra sottili, ancora poco studiate e non tenute in considerazione. In pratica, cambia solo la taglia degli inquinanti, rendendoli ancora più pericolosi.
Lo conferma l'OMS secondo la quale le particelle emesse sono talmente sottili da passare direttamente dai polmoni al sangue e quindi agli organi vitali, causando allergie, malattie respiratorie e cardiovascolari. Le particelle sono state individuate da analisi effettuate su impianti negli USA.
Il pericolo è ancora maggiore in quanto questo tipo di inquinamento non è ancora stato preso in considerazione dalle normative sulla qualità dell'aria.
Il controllo delle particelle ultra sottili è reso ancora più difficile dal fatto che solo una piccola quota di queste, un settimo, è emesso come inquinante primario al momento della combustione del gas; il resto si forma come inquinante atmosferico secondario a partire dai processi foto- himici in cui sono coinvolti gli scarichi delle centrali nell'ambiente.
Per chi volesse maggiori informazioni è sufficiente ricercare su internet il testo completo dell'articolo di Nicola Armaroli, chimico e ricercatore dell'Istituto per la sintesi organica e la foto reattività del Cnr di Bologna.
Ma intanto voglio ricordare che in Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbo-gas, cioè impianti a ciclo combinato alimentati a gas naturale (metano); ma dagli studi di Nicola Armaroli risulterebbero meno "puliti" di quanto ci abbiano fatto credere sinora i soliti untori.
Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza, che eroga 4670 GWh di energia, emette ogni anno, oltre ad anidride carbonica e ossidi di azoto (NOx) già preventivati, anche 290 t di particolato (PM 10, PM 2,5 e PM 0,1 - ovvero le "polveri" sospese in atmosfera, con diametro inferiore rispettivamente a 10-2,5-0,1 millesimi di mm), 9 t di ossidi di zolfo (SOx), 126 t di monossido di carbonio (CO), 205 t di metano e 42 t di altri composti organici volatili; sostanze che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Criticabile è anche una normativa che non impone controlli sul particolato secondario (non emesso direttamente ma che si forma poi in atmosfera) fine ed extrafine, cioè PM 2,5 e PM 0,1 particolarmente insidiosi per l'apparato respiratorio.
Altre conferme autorevoli sulla dannosità per la salute delle centrali termoelettriche a turbogas si trovano in un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto esistente a Montecchio Maggiore (Vc), dove vengono sottolineati i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini alimenta le preoccupazioni espresse da cittadini di tutta Italia in merito alla pericolosità delle emissioni di polveri fini e ultrafini da centrali termoelettriche a ciclo combinato.
Lo studio, commissionato dalla stessa Camera di Commercio di Vicenza e redatto da Paolo Baggio (Università di Trento), Giovanni Antonio Longo e Andrea Gasparella (Università di Padova), riguarda i parametri di valutazione dell’impatto del progetto di centrale termoelettrica di Montecchio Maggiore (Vicenza), della potenza di 760 Megawatt, e prende in considerazione tre punti essenziali: le emissioni in atmosfera, il sistema termodinamico della centrale e le compensazioni ambientali.
Per quanto riguarda il primo punto, si legge che la centrale, così come viene presentata dal progetto redatto da Euganea Energia, emette una quantità rilevante di ossidi di azoto, ossidi di carbonio e polveri. Una quantità talmente elevata da superare, secondo lo studio, quella emessa complessivamente dai 17 comuni del circondario. Le conclusioni relative al secondo punto indicano che il sistema termoelettrico è dotato di un “impianto non molto flessibile”, pur se fornito di turbine collaudate e quindi affidabili. Quanto alle compensazioni dell'impatto ambientale, infine, gli studiosi definiscono quelle che metterebbe in campo Euganea Energia “poco percorribili perché generiche e scarsamente documentate”.
Questa ricerca va ad aggiungersi all’ormai noto studio di Nicola Armaroli e Claudio Po del Cnr, e rappresenta a livello nazionale un ulteriore, autorevole campanello d’allarme sulla pericolosità delle centrali turbogas per la salute umana e l’ambiente.
A questo punto, analizzando ciò che ci fa respirare da anni Tirreno Power è lecito richiedere alla società energetica i danni per le passate “malefatte” e la stipula immediata di una convenzione con il Comune di Civitavecchia che ripaghi, almeno in parte, l’avvelenamento al quale siamo quotidianamente sottoposti e che, sembra, sia destinato a diventare veramente insopportabile con l’imminente apertura della nera e carbonifera TVN.
È quindi necessaria una vera e propria mobilitazione politica e popolare contro entrambe le società energetiche che appestano il nostro territorio in difesa della salute pubblica e dell’ambiente. In difesa dei nostri figli.

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28 maggio 2008

Nuovo intervento di Rubbia (da inoltrare ai noti talebani del carbone)


E' di questi giorni l'intervento di Carlo Rubbia, Premio Nobel per la fisica, a Torino per il convegno "Uniamo le energie". Ne pubblichiamo di seguito una breve sintesi.

"Partiamo da un dato che dà la misura della straordinaria esplosione demografica della popolazione mondiale: sul nostro pianeta nascono ogni secondo 3 persone, 10.000 persone all'ora, ogni due settimane si affaccia al mondo l'equivalente della popolazione di un nuovo Piemonte.
A fronte di questi fenomeni, si pone inevitabilmente il problema di produrre energia in quantità adeguate alle esigenze di una tale popolazione. L'energia tradizionale, tipica della civiltà industriale, è l'energia fossile, in primo luogo il carbone, il petrolio e il gas naturale: utilizzare le fonti fossili per produrre energia significa pagare un prezzo 100 volte superiore allo sforzo compiuto per produrla. Oggi abbiamo altre fonti energetiche alternative: innanzitutto il sole, una fonte straordinaria. Una superficie ben soleggiata di 200 km quadrati potrebbe produrre da sola l'energia solare equivalente a quella prodotta da tutte le fonti fossili presenti sul pianeta. Purtroppo, malgrado il sole sia una risorsa semplice, antica e gratuita, occorre ancora investire in ricerca per svilupparne l'utilizzo.
La seconda forma possibile di energia è il nucleare, inteso con modalità innovative e diverse da quelle odierne, ovvero basato sulla fusione o su un nuovo modello di fissione, che utilizzi per esempio il torio, un materiale a basso costo e disponibile in grande abbondanza, che presenta tutta una serie di vantaggi rispetto all'uranio. Si può infatti produrre 1 GigaWatt di potenza elettrica con 1 tonnellata di torio, laddove sarebbero necessarie 200 tonnellate di uranio metallico; il torio, inoltre, non è utilizzabile a scopi militari e le scorie, che sono oggi un problema molto serio, sono smaltibili in 200 o 300 anni rispetto alle decine di migliaia di anni necessari per l'uranio. Data la disponibilità di risorse e di soluzioni possibili, credo che l'intelligenza dell'uomo, così come ha risolto problemi importanti del pianeta, possa efficacemente risolvere anche il problema energetico."

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Nanoconduttori per l'energia solare


Riportiamo un articolo comparso su www.corriere.it

"SCOPERTA della Technische Universiteit di Delft, IN OLANDA. Energia solare moltiplicata per tre. Coi «nanoconduttori» anziché ottenere un solo elettrone da ogni fotone è possibile averne tre"
-
AMSTERDAM (OLANDA) - Un team di ricercatori dell’Università di Tecnologia di Delft (Olanda) e della Foundation for Fundamental Research on Matter hanno utilizzato nanocristalli come semiconduttori, approdando a una significativa scoperta: la capacità di produzione di energia delle celle solari con l’uso di questi semiconduttori viene triplicata. Gli studiosi hanno ribattezzato il processo di moltiplicazione «effetto valanga».
LO STUDIO - Lo studio verrà pubblicato sulla rivista Nano Letter e subito dopo inizieranno le prime sperimentazioni. L’effetto valanga era già stato individuato in passato e nel 2004 uno studio dei ricercatori del National Laboratories di Los Alamos, in Nuovo Messico, ipotizzava che il miglioramento nelle prestazioni di un impianto per l'energia solare, grazie ai nanocristalli, potesse essere ben maggiore.
[...]
In Italia si annuncia la riapertura delle centrali nucleari, Veronesi e Rubbia dibattono sulla quarta generazione dell’energia all’uranio, sulla sua validità e sulle alternative esistenti, mentre ancora una volta ci si chiede perché, in un Paese come l’Italia, l’energia pulita e poderosa che ci regala il Sole non venga sfruttata a dovere. Dall’Olanda potrebbe arrivare una piccola rivoluzione.

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"Io c'ero!" Un contributo di Patrizio Carlini


Pubblichiamo una lettera di Patrizio Carlini. (enel non può vincere, ha già perso, nemica della democrazia. Dovesse infine essere accesa la centrale, sarebbe un suggello definitivo sulla sua sconfitta.)

Eccomi di nuovo qui a scrivere per te, cara redazione.
Negli ultimi tempi ho latitato non poco, lo so, ma altre pressanti incombenze hanno occupato il mio tempo.
Veniamo al dunque: Negli ultimi tempi s'è assistito ad un' escalation di pareri sulla riconversione a carbone di tvn. Personaggi piu' e meno accreditati hanno sentito il bisogno di dire la loro sulla spinosa questione, riaprendo un dibattito mai terminato. Solo che se fino a qualche mese fà i toni erano sfumati, quasi spenti, mentre oggi sembrano montare due maree ideologiche contrarie ed antagoniste. Quella contro il carbone ed a favore di un nuovo, reale rinascimento ideologico, morale ed alfine energetico (la nostra, la mia) e quella potente, arrogante direi, economicamente soverchiante ed in taluni casi
ignobile dell'enel, orientata al massiccio e continuato sfruttamento del nostro territorio per generare utile. Utile d'impresa e, quindi, dividendi ai suoi azionisti di maggioranza.
Queste due maree, ormai è chiaro, non possono piu' convergere perchè in antitesi tra loro, ma sottomettersi l'una all'altra, in quanto agiscono per
motivi differenti e perseguendo fini contrapposti. Quali possono essere gli scenari successivi?
Se vince l'enel: E' fin troppo facile vedere questo territorio in ginocchio, tradito dalle false promesse di uno sviluppo che non c'è mai stato (sfido chiunque a dire il contrario, tanto piu' una volta che il cantiere di Tvn sarà chiuso) e violato nelle sue piu' profonde radici, con la popolazione umiliata nel diritto piu' fondamentale di qualunque società di diritto: La salute. La propria stessa vita. L'enel sarà sicuramente piu' ricca, ed i suoi azionisti piu' contenti, perchè avrà visto fruttare l'ingente investimento che non ha fatto, essendo stati noi contribuenti a finanziare Tvn con la famosa ecotax, vedendo in questo un doppio quadagno. Far investire tutti per far guadagnare i pochi. Robin Hood versione confindustria.
Se vince la battaglia contro il carbone. E se vincessimo la nostra battaglia? Questa è davvero una bella domanda. C'è chi ritiene (è il caso di alcuni comunicati dei lavoratori della centrale enel successivi alla manifestazione di sabato scorso a Tarquinia) che il futuro del mondo sia il carbone, e che la battaglia degli "eco-bugiardi" vada contro il progresso e lo sviluppo, costringendo addirittura l'italia a rimanere (parole loro) al freddo e al buio. Ridicolo, eh?!?!
Io non credo che la maggior parte dei lavoratori enel la pensi cosi, ed anzi credo che siano i primi a conoscere, nel loro animo, la verità. Detto questo: La nostra battaglia (se cosi la si vuol definire) è invece quella di gente responsabile(fin troppo) per il proprio futuro e per quello dei propri figli. Perchè no: anche di quello di chi ha firmato quel comunicato dato con tanta solerzia ai media. Perchè tutelare l'ambiente dove tutti noi viviamo e lavoriamo significa tutelare la salute di tutte le persone che "respirano" quest'aria, mangiano i prodotti della nostra terra e lavorano in questo territorio. Mentre per cio' che riguarda il futuro, beh, io non credo si rimarrà al buio. Sono io ad essere ottimista o quel comunicato è semplicemente...
criminale? Dire che Tvn sia la soluzione al problema(?) energetico nazionale è come cercare di dimostrare che pescare con le bombe a mano è la soluzione definitiva alla carenza di pesce del nosro mare(a proposito di pesce morto ritovato alla frasca).
Detto questo torno a ripetermi: L'enel "occupa" da 40 anni, in maniera diretta o indotta, metà del litorale di civitavecchia e diverse centinaia di
ettari di suolo comunale. Se si "convertisse" tutto quel territorio con produzioni integrate (del tipo: turistico ricettivo la costa ed energetico col solare,eolico e simili il resto del territorio) sono convinto che ci sarebbe molta(ripeto: molta!!!) piu' occupazione ed una qualità della vita
infinitamente (ripeto: infinitamente!!!) migliore.
E' chiaro che oggi non posso portare dati a favore di questa tesi (ma non è detto che non lo faccia, in futuro), la mia vuole però essere una provocazione. Un motivo di riflessione per chi crede che a questa situazione non ci sia alternativa. In realtà noi "eco-bugiardi" diciamo no al carbone non già perchè
disfattisti cronici ma, al contrario, proprio perchè vediamo tante differenti alternative a questo, e tutte migliori per tutti quanti. Si, anche per gli stessi lavoratori enel. Noi non riusciamo ad avercela con loro, nonostante tutto il veleno che ci hanno tirato addosso (non ultima la manifestazione di aprile a roma quando ci hanno chiamato "pecorari"), ci sentiamo vicini al loro futuro quanto a quello dei nostri cari. L'aria che respiriamo è la stessa.
-
Infine: Forse le mie rimarranno solo parole al vento. Che andranno ad ammucchiarsi e mescolarsi alle altre migliaia dette su quest'argomento. Ciò che invece veramente importa (almeno per me) è continuare ad esserci. A cercare di sensibilizzare chi, come chi ora legge, preferisce non vedere, non sapere o semplicemente ignorare la verità. Io non mi sento contro il carbone, non nel senso che l'enel cerca di dargli. Io mi sento molto piu' alternativo al carbone, certo che questo termine non possa essere travisato.
Sabato alla manifestazione di Tarquinia io c'ero, e con me mia moglie ed i miei due figli (il secondo sta per nascere). Il futuro purtroppo non lo conosco, ma voglio essere certo che, una volta grandi, apprezzino quello che io e mia moglie avremo fatto per loro, oggi. E non tanto per ciò che materialmente gli diamo, ma per aver cercato di lasciare loro un mondo migliore di quello che ci è stato consegnato.
Ripeto: Io c'ero!!!
P.s. Dati non ne ho, se non questo: *Carlo Rubbia ha dichiarato che n anello grande quanto il G.R.A. di Roma coperto di pannelli solari permetterebbe di produrre energia (dal sole!!! Quindi pulita!!!!)* *sufficiente a tutto il nostro paese. Chiaro no?!?!?*
Seconda cosa, una domanda: Ma noi viviamo in una città di mare? No perchè non mi pare che C.vecchia abbia una spiaggia che possa dirsi tale. Ieri ho provato a scendere alla marina...e penso che 200 mt di sabbia, sassi e detriti attaccati al porto croceristico piu' movimentato (e meno male!!) d'Europa siano davvero il degno monumento alla vocazione turistico balneare
auspicata da tutti noi.
Con preghiera di cortese pubblicazione.
Patrizio Carlini

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Sistematicamente disinformati.

Un piccolo articolo comparso su "Il Venerdì", e messo in evidenza da Beppe Grillo. Una lettura molto istruttiva, anche per comprendere la "buona fede" con cui sistematicamente si disinforma la popolazione. Lo stesso metodo utilizzato per il carbone da enel e compari.

“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”
(Il pezzo non è firmato ma sta all’interno di una specie di box dentro un articolo di Arnaldo D’Amico.)

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Ad Augusto Battilocchio (quando il potere è l'unico fine)

Una lettera amara, di accusa e denuncia contro il sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio.

GRUPPO CONSILIARE "UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE"
Caro Augusto,
dal giorno 24 Maggio, data della manifestazione a Tarquinia contro la riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord, alla quale il Comune di Allumiere non solo non ha partecipato in forma ufficiale con il gonfalone o la fascia tricolore del Sindaco, ma addirittura non ha nemmeno aderito, seppur sollecitato dal nostro gruppo e dai promotori, noi sottoscritti consiglieri comunali Carlo Amici e Manrico Brogi non ci rivolgeremo più a te chiamandoti Sindaco perché non ti riconosciamo più il diritto di rappresentarci. Vogliamo ricordarti che la lotta dei cittadini del Comune di Allumiere contro la riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord è iniziata nel lontano 2001, diventata patrimonio collettivo ed atto istituzionale, primo paese del comprensorio, con Delibera Consiliare nel 2002, punto di programma fondamentale della nostra coalizione alle ultime elezioni comunali del 2007 che, anche grazie a questo
gravoso e difficile impegno preso con i cittadini di Allumiere, abbiamo vinto.
Già nel Consiglio Comunale del 15 febbraio 2008, al momento della discussione sulla partecipazione o meno al famigerato Tavolo della Salute, dello Sviluppo e dell'Ambiente del "falegname" Marrazzo (traduzione in volgare: prendere i soldi dall'Enel e tacere sulle conseguenze della riconversione a carbone) noi non ti abbiamo concesso la nostra delega e quella dei cittadini contrari alla riconversione che abbiamo la "presunzione" di rappresentare, ed abbiamo rimesso nelle tue mani tutti gli incarichi che avevamo (la carica di Vice Sindaco ed Assessore all'Urbanistica – Carlo Amici - e la carica di Presidente della Commissinione Bilancio in Comune e Vice Presidente della Comunità Montana - Manrico Brogi), considerando le argomentazioni da te sostenute (la centrale è fatta, tanto vale prenderci un risarcimento in danaro - senza tenere nella dovuta considerazione tutte le malattie, i tumori, i danni alla nostra economia ed al nostro futuro che la riconversione produrrà) arzigogolio e arrampicamento sugli specchi.
In ogni caso abbiamo voluto credere, sforzandoci non poco, alla tua dichiarazione di contrarietà alla distruzione del nostro futuro da parte dell'Enel ed abbiamo mantenuto un profilo "basso" verso l'operato dell'Amministrazione, facendo per così dire "la minoranza della maggioranza" e non l'opposizione nell'istituzione comunale.
Oggi non possiamo non prendere atto che l'unico interesse che ti muove è quello, parafrasando Woody Allen, "PRENDI I SOLDI E SCAPPA". La non adesione e partecipazione alla manifestazione del 24 a Tarquinia lo dimostra in modo inequivocabile.
Il Sindaco di Tarquinia Mazzola, se pur della tua idea (infatti non ha accettato il punto della piattaforma presentata dal movimento NO COKE di non prendere soldi sporchi di carbone) è stato presente per tutto il giorno ed ha difeso le sue posizioni "sul campo", non è sparito nel nulla.
Il "silenzio assordante" dell'assenza del Comune di Allumiere conferma, purtroppo, la subalternità della tua amministrazione agli interessi dei poteri forti ed all'arroganza dell'Enel, nonché una concezione della politica e dell'amministrazione di basso profilo, che tende all'accaparramento di risorse, da qualunque parte vengano e per qualsiasi motivo siano concessi, per la realizzazione di opere pubbliche che generano soltanto cementificazione, spreco di danaro pubblico, falso benessere, clientele di vario genere.
Noi riteniamo che la politica, anche e di più quella istituzionale, deve tendere a soddisfare i bisogni reali e i diritti delle persone e promuovere i valori di democrazia, partecipazione e solidarietà. La salute dei cittadini e dell'ambiente è un "bene indisponibile" e va salvaguardata e difesa sempre e comunque, contro tutto e contro tutti, SENZA SE E SENZA MA.
Per tutto questo noi non ti consideriamo più nostro Sindaco.
Con amarezza
Allumiere, lì 26 Maggio 2008
Carlo Amici Manrico Brogi
Sul medesimo argomento anche civonline.it "Carbone, Battilocchio sulla graticola"

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26 maggio 2008

Presidio permanente sulla Statale Aurelia

foto: www.maremmaoggi.it

Presidio permanente sulla Statale Aurelia in attesa di risposte in merito alle richieste fatte pervenire al Governo tramite il Prefetto di Viterbo dopo la manifestazione contro la riconversione a carbone della centrale di TVN a Civitavecchia che ha visto la partecipazione di migliaia di persone con oltre cento istituzioni pubbliche e strutture associative.

Il presidio è formato da commercianti, agricoltori, operatori turistici e semplici cittadini e si trova a ridosso della Statale Aurelia, nella zona commerciale urbana di Tarquinia, dove in queste ore sta giungendo la solidarietà di numerose personalità. Tra queste anche politici, di tutti i partiti, come quelli dell’attuale maggioranza di governo, perché il cancro del carbone, che può attaccare l’economia e la salute, non ha colore politico. Tutti portano la loro solidarietà ad una popolazione laboriosa, unita contro chi ne minaccia il futuro e contro chi le nega il diritto alla salute e al lavoro. Una popolazione che trae sostentamento dai tesori di questa terra: campi fertilissimi, mare, boschi, bellezze architettoniche e naturali, oltre a tesori archeologici di rilevanza mondiale, patrimonio dell’umanità, unici siti etruschi dell’UNESCO.
Sull’Aurelia, all’interno del presidio, visibili alcuni trattori vista la forte preoccupazione degli agricoltori, non solo della Tuscia, ma anche della Toscana e della Maremma. Infatti, oltre al carbone di Civitavecchia, temono che sia riconvertita con il più dannoso ed inquinante dei combustibili fossili anche la centrale di Montalto di Castro, costruita durante la “prima repubblica” in zona sismica.
Questa sera, presso il presidio, saranno accese le fiaccole della legalità affinché, intanto, si inizi a far piena luce sulla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.
Comitato “Cittadini Liberi”.

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