No al carbone Alto Lazio

30 maggio 2009

EX SINDACO DI CIVITAVECCHIA ALESSIO DE SIO CONTRO CITTADINA DI TARQUINIA: IL PROCESSO VA AVANTI

MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO


Il processo andrà avanti.

La seconda udienza del processo intentato per diffamazione dall'ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio, nei confronti di una cittadina di Tarquinia, và avanti con l'acquisizione delle prove, sia orali che documentali, richiesta dal Pubblico Ministero e dalla difesa dell'imputata.

Il Giudice ha aperto la seduta prendendo atto della rinuncia al mandato da parte del legale del sig. De Sio (ufficialmente è la seconda volta che cambia avvocato) e acquisendo l'avvenuta remissione di denuncia depositata il 27 Maggio u.s. presso la caserma dei Carabinieri di Napoli.

La lettera di remissione, già preannunciata nell'udienza del 21 Maggio, è stata ufficialmente data all'imputata per la lettura dei contenuti e, successivamente, il giudice ha chiesto se la remissione fosse accolta.

La lettera seppur realmente formalizzando la remissione delle querela esprimeva, però, considerazioni alquanto estranee alle mere intenzioni di remissione ed infarcite di concetti e di aggettivi gravi e inaccettabili, rivolti, peraltro, indiscriminatamente.

De Sio afferma, infatti, di rimettere la querela "suo malgrado", perché "a Civitavecchia non è possibile difendersi, perché in presenza di intimidazioni..forme di isteria..", motivazioni non accettabili che hanno determinato la non accettazione della remissione facendo sì che il Giudice procedesse con l'apertura del dibattimento.

La prossima udienza è stata fissata per il 2 Luglio 2009, alle 14,30, per sentire De Sio e un maresciallo dei Carabinieri di Civitavecchia e, contestualmente, visionare in aula la puntata di Annozero del 5 Aprile del 2007.

Il movimento No Coke Alto Lazio continuerà ad essere a fianco di Marzia presenziando il 2 Luglio alla terza udienza del processo.

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29 maggio 2009

G8: "Carbone e nucleare obsoleti, il solare è la nuova frontiera"

Da megachip

"Sarebbe utile approfittare veramente dell’occasione per impostare la costruzione di un sistema energetico a bassa emissione di CO2, alternativo a quello attuale. Perché è chiaro che non si può vivere di solo petrolio e che la stabilità del prezzo del greggio, posta al centro di questo G8, non è assolutamente la soluzione né per la crescita economica, né contro il cambiamento climatico".
Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente ha commentato i primi esiti del 'G8 Energia' che si è concluso ieri a Roma. "Gli investimenti

vanno attivati per la ricerca in efficienza energetica e le rinnovabili per un modello di sviluppo che, per altro, può e deve fare a meno del nucleare. Perché oltre ai pesanti rischi che l’energia atomica comporta, i costi per la realizzazione delle centrali sarebbero tali da assorbire tutte le risorse. Pianificare stanziamenti per il nucleare insieme a incentivi per le fonti pulite è come pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca" - ha continuato Cogliati Dezza.

Una delegazione di Greenpeace ha manifestato davanti alla sede del meeting con 15 specchi, protestando contro il carbone e il nucleare "su cui sta puntando il governo Berlusconi" e invitando a investire nelle centrali solari a concentrazione (CPS), nuova frontiera dell'energia rinnovabile. "Le centrali a concentrazione possono fornire energia sicura su scala industriale per tutto il giorno ricorrendo a tecnologie di stoccaggio del calore" - ha spiegato Greenpeace che per l'occasione ha lanciato il rapporto economico e scientifico "Global CSP Outlook 2009" sul solare a concentrazione (CSP). Il solare a concentrazione - noto anche come solare termodinamico - produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tipicamente tra 400°C e 1000°C. "L’intensa attività di ricerca e sviluppo degli ultimi 15 anni ha permesso il decollo della tecnologia che negli ultimi anni si è sviluppata rapidamente".

Dal rapporto - redatto assieme a Estella (European Solar Thermal Electricity Association) e SolarPACES - emerge che gli investimenti nel "solare a concentrazione" supereranno i 20 miliardi di euro al 2015 e che il settore potrà dare lavoro nel mondo a circa 90mila persone nei prossimi cinque anni. I maggiori progetti in via di realizzazione sono in California e Spagna che prevede di raggiungere 10 GW di potenza entro il 2017, una cifra molto elevata. "Il costo dell’energia elettrica prodotta da centrali solari a concentrazione è in diminuzione. Mentre i costi di generazione della fonti rinnovabili continueranno a essere sempre più competitivi, il prezzo delle fonti fossili, invece, continuerà ad aumentare, sia a causa dell’esaurimento delle risorse che del costo crescente delle emissioni di CO2" - sostiene Greenpeace. Per questo - secondo l'associazione "puntare su carbone e nucleare - come sta facendo il governo Berlusconi - è una strategia ‘killer del clima’ e che rischia di far perdere all’Italia un’importante occasione di sviluppo economico". Greenpeace ha chiesto di "fissare obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle rinnovabili" e di promuovere la diffusione delle nuove tecnologie nei Paesi in via di sviluppo.

inseguitore-solareAl termine del suo intervento a chiusura della sessione mattutina del G8, il ministro Scajola ha incontrato una delegazione di Greenpeace, che gli ha consegnato uno specchio solare con la scritta 'Go Solar' ed una maglietta della campagna 'Save Our Climate' (foto). "Il ministro ha dichiarato di utilizzare nella sua casa solare fotovoltaico e termico" – ha riferito Francesco Tedesco, responsabile della campagna 'Energia e Clima' di Greenpeace a Vita. Scajola si è dichiarato interessato ad approfondire le potenzialità di questa nuova fonte rinnovabile e ha riconosciuto che sul solare a concentrazione l’Italia è in forte ritardo. In fase di realizzazione vi sarebbe solo il piccolo progetto - di appena 5 megawatt - di Priolo Gargallo (Siracusa) basato sulla tecnologia di Rubbia .

E i colossi come Enel ed Eni hanno dichiarato che non stanno sviluppando nessun progetto di solare a concentrazione in Italia. "Greenpeace si augura che il ministro alle dichiarazioni faccia seguire i fatti, spronando Eni ed Enel in questa direzione perché
continuare a puntare su carbone e nucleare è una strategia killer del clima" - ha commentato Tedesco. "Siamo soddisfatti per le misure di efficienza energetica decise ieri all’interno del G8 Energia, ma sul nucleare le opinioni di Greenpeace e del Ministro restano molto distanti. Per Scajola il nucleare non è pericoloso. Secondo Greenpeace il nucleare rimane una fonte non solo pericolosa, ma anti-economica, che negli anni non ha risolto nessuno dei suoi problemi, come quello delle scorie" – ha concluso Tedesco.

Il G8 Energia - a cui hanno partecipato 23 ministri dell'energia e le prime 20 aziende del settore - ha lanciato un patto tra governi pronti a garantire un quadro di regole certe e incentivi allo sviluppo e aziende impegnate a mantenere alto il livello degli investimenti - segnala 'La Nuova Ecologia'. Il confronto tra governi è stato allargato alla partecipazione delle prime 20 aziende del settore. Ma la maggiore attenzione si è dedicata al prezzo del barile, perché "un prezzo basso del petrolio è di aiuto sul fronte della crisi economica ma frena gli investimenti" - ha spiegato Scajola indicando che è necessario lavorare per un prezzo che "sia equo e non volatile".
I lavori del summit si sono focalizzati anche sul problema della povertà energetica: il sostegno agli investimenti energetici per l'Africa e i paesi più poveri. "In questo senso - ha evidenziato Scajola - si possono creare opportunità di lavoro e frenare le pressioni migratorie". Al riguardo ActionAid pur accogliendo con favore l’impegno dei Ministri dell’Energia del G8 per migliorare l’efficienza energetica e porre le basi per una piattaforma globale di tecnologie a bassa emissione ha chiesto "maggiore chiarezza" su quali
saranno queste tecnologie da utilizzare. "Soluzioni energetiche come i biocarburanti di prima generazione infatti, non possono rappresentare la vera strada nella lotta contro i cambiamenti climatici e l’accesso all’energia nei Paesi in Via di Sviluppo" - afferma il comunicato di ActionAid.

Proprio "l'industria dei biocarburanti – spiega ActionAid - è ormai considerata la principale causa della crisi dei prezzi che si è recentemente abbattuta sui mercati dei prodotti agricoli su scala globale. La corsa al soddisfacimento di target di consumo sempre più
ambiziosi sui biocarburanti, negli USA e in Europa, ha sostanzialmente e persistentemente alterato i mercati globali dei prodotti agricoli. I paesi membri del G8, ad eccezione di Russia e Giappone, hanno attualmente la maggiore capacità produttiva in questo settore. Per questo motivo Actionaid chiede a questi paesi un’immediata moratoria su un’eventuale ulteriore espansione dell’utilizzo di biocarburanti provenienti da produzioni agroindustriali monoculturali.

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Sondaggio su rinnovabili e nucleare

ANSA:
Il 60% degli italiani e' contrario al nucleare, per quasi sette cittadini su 10 e' pericoloso. Mentre le fonti alternative piacciono a otto italiani su 10: il 75% vorrebbe che l'energia fosse prodotta da solare e fotovoltaico. In generale, le questioni ambientali preoccupano il 68,7% dei cittadini, piu' del rischio terrorismo e guerre al 22,1% e del problema casa al 4,9%.


Questa la fotografia di una ricerca di Lorien Consulting e del mensile 'La nuova ecologia', presentata questa mattina a Roma al forum 'Qualenergia', iniziativa promossa da Legambiente e da Kyoto Club con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e del ministero dello Sviluppo economico.
Per avere energia pulita, il 57% degli italiani e' disposto a pagare di piu'. Il nucleare, al contrario, e' definita un'energia cara e pericolosa dalla stragrande maggioranza, e soltanto il 14% lo preferisce, ma esprime dubbi all'ipotesi di abitare vicino ad una centrale o ad un deposito di scorie radioattive.
Dal sondaggio risulta che i giovani sono piu' preoccupati per il futuro dell'ambiente. ''Qualificazione energetica, risparmio di Co2 e nuove tecnologie sono - rileva il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - le tre leve su cui deve puntare l'Italia''. (Ansa)

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Viterbo, continua la lotta per fermare l'aeroporto inutile e dannoso

Da Centumcellae.it

"Continua la lotta contro l’aeroporto che andrà a distruggere l’area termale del Bulicame. Scendono adesso in campo, insieme all’Associazione “Respirare”, persino la scrittrice Dacia Maraini ed il parlamentare Leoluca Orlando.


L’Associazione “Respirare”, promossa dall’Associazione “Medici per l’ambiente” e dal “Centro di ricerca per la pace”, ha presentato al Ministro delle Politiche Agricole Zaia un esposto con richiesta di richiesta scritta in cui gli segnalano la prossima devastazione di un’area cantata persino da Dante nella Divina Commedia, quella del Bulicame appunto, di immenso valore archeologico, termale ed agricolo a causa della costruzione di un aeroporto che, ribadiscono, sarà .
La realizzazione del mega-aeroporto – spiegano i membri di “Respirare” nella missiva indirizzata al Ministro - provocherebbe un danno enorme all'ambiente, ai beni archeologici e storico-culturali, alle attività produttive, alla salute della popolazione. La realizzazione del mega-aeroporto viola le leggi vigenti, il vigente piano regolatore e i relativi vincoli di salvaguardia; e costituirebbe altresì un delittuoso sperpero di fondi pubblici. Gli agricoltori della zona hanno promosso un comitato che si oppone al mega-aeroporto; ed al mega-aeroporto si oppongono altresì migliaia di cittadini, particolarmente quelli residenti nei popolosi quartieri più prossimi all'area, che a seguito della realizzazione del mega-aeroporto subirebbero una violentissima aggressione alla salute, alla sicurezza, alla qualità della vita, ai diritti. Illustri scienziati, associazioni professionali di medici, personalità autorevolissime delle istituzioni e della vita civile, prestigiose figure dell'arte e della cultura a livello nazionale ed internazionale sostengono l'impegno della popolazione di Viterbo e dell'Alto Lazio per impedire la realizzazione del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.
La richiesta fatta a Zaia è, pertanto, quella di un intervento del Ministero da lui guidato a sostegno del territorio viterbese con i suoi beni naturalistici, storico-culturali, agricoli ed economici, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori delle campagne, tutti minacciati da una lobby speculativa che vorrebbe realizzare il mega-aeroporto.
Anche il parlamentare Leoluca Orlando ha deciso di porre l’attenzione delle istituzioni nazionali sulla questione dell’aeroporto nell’area del Bulicame. Ed ha deciso di farlo mediante un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ed al Ministro dell’Economia, per conoscere la posizione che essi prenderanno nella vicenda.
Tale opera – scrive l’onorevole Orlando - non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge. Essa confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; è in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale. L’aeroporto provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area, ma anche un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area.
L’opera confligge - aggiunge - con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale, porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilità locale, costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro. Inoltre, la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area è viziata da flagranti errori di merito e di metodo, tali per cui un ente locale ha già presentato un ricorso al TAR del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilità dell'opera.
La realizzazione del mega-aeroporto, così come si spiega anche nell’interrogazione, avrebbe, dunque, un impatto devastante sulla zona. Innanzitutto, l’effetto estremamente nocivo sull’ambiente e sulla sanità, andando anche a combinarsi con gli effetti dell’inquinatissimo polo energetico Civitavecchia-Montalto, che costituirà un rischio non sostenibile per la popolazione di tutto l’Alto Lazio. Ma gli effetti saranno devastanti anche dal punto di vista sociale, dato che il “mostro” provocherebbe un degrado immediato della qualità della vita, un grave danno alla rete infrastrutturale (già gravemente insufficiente) ed all’economia, data la distruzione di beni archeologici, ambientali, culturali e scientifici.
I danni saranno immensi: costituiscono, nell’interrogazione presentata da Orlando, ben tre pagine di elenco.
Inoltre, l’opera non appare nemmeno utile dal punto di vista economico: appare utile solo per la lobby che ne vuole la costruzione. Ad esempio, la stessa compagnia aerea Ryan Air, il soggetto imprenditoriale maggiore fruitore dell’aeroporto, ha dichiarato in un’intervista trasmessa dalla Rai che non intende affatto trasferire la sua attività nell’eventuale scalo viterbese. Invece, l’idea madre della costruzione era proprio quella di un aeroporto per i voli low cost! Inoltre, al di là dell’impatto sul riscaldamento globale, la realizzazione di un altro mega-aeroporto appare contraria all’attuale trend del trasporto aereo, che va verso i grandi hub, come quello di Fiumicino, collegati ad aeroporti più piccoli.
Anche la scrittrice Dacia Maraini, sul Corriere della Sera, interviene sul caso mega-aeroporto, portandolo come caso emblematico del dissennato mito del progresso tecnologico senza limiti.
La piccola e bellissima città di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civiltà etrusca – scrive Maraini - è stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Lì in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non è una contraddizione? Ora ogni piccola città pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie città del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute?"


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Asse Camorra - Cina a Civitavecchia.


Eppure Moscherini si mostra così infastidito quando si tocca l'argomento...

"...Alleanze sempre più strette con la mafia cinese, il business della merce di contrabbando che passa attraverso il porto di Civitavecchia, l'infiltrazione negli appalti pubblici, anche quelli di modesta entità. E l'acquisto, attraverso una penetrazione silente sempre più pressante, di negozi, bar, ristoranti, case e attività imprenditoriali. E' la fotografia che la direzione antimafia ha fatto della Capitale e del Lazio nell'ultima relazione semestrale..."

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27 maggio 2009

"Svolta verde della Ferrari"

Da Apcom
Svolta verde a Maranello. Dalla fine di giugno la Ferrari si prepara a diventare totalmente autonoma dal punto di vista energetico, con l'accensione di un nuovo impianto a cogenerazione.

Lo anticipa ad Apcom il direttore comunicazione del gruppo, Stefano Lai. "Accanto all'impianto fotovoltaico inaugurato a gennaio 2009, e che alimentava solo una parte dello stabilimento, alla fine di giugno entrerà in funzione un nuovo impianto a trigenerazione che complessivamente, con il fotovoltaico, darà piena autonomia all'intera 'cittadella Ferrari', producendo in media 100 milioni di kwh annui, che coprono totalmente il nostro fabbisogno, dalla fonderia, dove avviene la fusione dell'alluminio delle future auto, fino a tutti gli uffici" conferma Lai. Il sistema a cogenerazione, e in questo caso in particolare a trigenerazione, produce contemporaneamente elettricità, calore per il riscaldamento invernale e freddo per il condizionamento estivo dell'area, utilizzando un solo combustibile, grazie ad un motore a combustione interna. E' proprio lo stesso principio del riscaldamento dell'auto, con un sistema basato su una microturbina a metano, che brucia combustibile per muoversi, caricare la batteria e riscaldare l'abitacolo. Il nuovo impianto che verrà avviato a Maranello punta a recuperare il calore generato durante la produzione di energia elettrica, che altrimenti verrebbe disperso nell'ambiente, e lo riutilizza per produrre energia termica. E' un sistema che porta benefici economici, con un risparmio sul costo dell'energia elettrica autoprodotta e sulla potenza installata. Rispetto alla generazione separata di energia elettrica e termica, infatti la cogenerazione riduce inoltre del 30-40% la quantità di combustibile utilizzato, e quindi le emissioni inquinanti. Per questo è assimilata all'energia rinnovabile ed è ritenuta fondamentale per raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto. "Oltre ai risparmi economici diretti, potremo ridurre in modo consistente anche le emissioni di C02 - ribadisce Lai- Un obiettivo che del resto ci siamo posti da tempo anche per le auto: abbiamo intenzione di ridurre del 40% entro il 2012 nelle road cars le emissioni di C02 rispetto ai valori del 2007. La Ferrari California ad esempio è già scesa del 20% rispetto ai modelli precedenti". Non è previsto per ora che Ferrari produca energia da destinare alla vendita all'esterno del complesso industriale.
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26 maggio 2009

"Un'estate di sogno o un'estate di fogna?"

Di A. Fanton, fonte: centumcellae.it

"Sulla battigia del Pirgo le ruspe lavorano alacremente per spianare i sassi e la poca sabbia, così da presentare ai nuovi gestori dell’arenile uno spazio più degno e gestibile.
Alcuni bagnanti, relegati almeno per oggi sul molo osservano le ruspe e fanno il bagno sopravvento all’acqua che si è tinta per qualche ora di sabbia smossa. I primi turisti perdono il loro tempo curiosando e chiedendosi cosa succede. Ne seguiranno molti, molti altri.

Come è auspicabile, e finalmente in anticipo sugli anni passati, i nuovi gestori dell’arenile offriranno servizi e svago ai frequentatori della spiaggia più popolare ma forse anche la più bella, all’interno della città. Gli operatori commerciali, quelli che sono sopravvissuti ad un lungo, piovoso e costoso inverno, hanno rinnovato il loro impianto e sono pronti all’estate.
Sembrerebbe uno scenario magnifico, privilegio della costa mediterranea e degno degli standard europei, ma tristemente e da anni, non è così. Perché sul tutto campeggiano cartelli bianchi di 50 per 70cm. dove una scritta in rosso e nero avverte minacciosa che è vietato fare il bagno.
Difatti, questo tratto di mare, ancora abitato da praterie di poseidonia in pericolo e da una fauna sopravvissuta miracolosamente, resta l’allegro scarico delle acque reflue di una città che non ci pensa proprio a fare nemmeno la raccolta differenziata, figuriamoci quello che scarica nella fogna.
Gli impianti, insufficienti o non propriamente funzionanti tutto l’anno, d’estate, appena cala il vento, regalano ai visitatori di questo sfortunato litorale odori insopportabili mettendo in seria difficoltà anche le attività del Lungomare Thaon de Ravel. Alcuni occludono i tombini con la plastica, altri cercano di far finta di niente. La gente se ne va, e tutti rischiano il lavoro.
Io non posso che ritrovarmi a ripetere quanto scritto lo scorso anno: è assolutamente necessario risolvere un problema che ogni nazione civile, prima che per calcolo turistico per dignità e rispetto di se stessa, ha risolto da tempo.
Ed a nome degli associati Pirgo.Org e dei cittadini tutti vorrei chiedere ancora una volta: siamo tutti coscienti che ogni giorno centinaia di bambini di questa città, i nostri figli, si bagnano nel mare vietato, dove associazioni come Marevivo, invitate ad una manifestazione ecologica nel 2008 hanno giustamente rifiutato di immergersi? Quali sono stati gli effetti dell’indagine del ROAN della Guardia di Finanza, sugli impianti di depurazione cittadini, conclusa nel 2008? Al di là dell’annoso rimpallo di competenze tra Provincia, Regione e Comune, non dovrebbe il nostro Sindaco farsi attore di un’azione forte per ripristinare uno stato di cose che conosce, che ha
denunciato anche in un convegno recente sullo stato del mare, e del quale aveva promesso comunque di occuparsi? Prima di pensare di coinvolgere capitali dell’ordine di 2.7 milioni di €, come annunciato e previsto per il rifacimento del belvedere del Pirgo, non sarebbe una buona idea risolvere il problema fognature? Ed infine: vogliamo tutti occuparcene e far sentire la nostra voce, a cominciare dagli assessori competenti di provincia, regione e comune, dalla pretura della città, nel caso l’indagine del ROAN ne richieda l’intervento, fino ai consiglieri comunali, le associazioni ambientaliste della città, gli sportivi che sul mare o nel mare esercitano le loro attività, per finire con i semplici cittadini che magari, passeggiando lungo il Pirgo, possono riflettere su quanto certe inadempienze dei loro
amministratori costino care in termini di salute e qualità della vita.
La nostra associazione ha deciso di raccogliere le firme ed i commenti di coloro che sono sensibili al problema e ha già attivato sul sito www.pirgo.org la possibilità di firmare per aderire alla richiesta di ripristinare la funzione delle fogne. Nei prossimi annunceremo altre iniziative alle quali ci auguriamo vorranno aderire tutti quelli che intendono fare qualcosa per restituire la balneabilità
del Pirgo ai cittadini.

Angelo Fanton - Presidente Ass. Culturale Pirgo.org

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25 maggio 2009

Agisci per la rivoluzione energetica, ORA.


Da Greenpeace.it un invito per una cyber-azione: contribuisci anche tu.

Vedi qui le foto

"...Mentre vi mandiamo questo messaggio, Greenpeace è in azione al G8 Energia di Roma. Siamo riusciti a portare il nostro messaggio ai grandi della Terra, quelli dai quali dipendono le soluzioni per combattere i cambiamenti climatici. Un gruppo di attivisti, infatti, sta manifestando davanti all’Hotel Excelsior - dove il meeting è in corso - con quindici specchi che proiettano la luce riflessa del sole. In uno specchio più grande c’è la scritta “Solar Revolution Now”.


Proprio oggi, in occasione del G8 Energia, Greenpeace lancia il rapporto “Global CSP Outlook 2009” sulla nuova frontiera dell’energia rinnovabile: il solare a concentrazione (CSP). Noto anche come solare termodinamico, il solare a concentrazione produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tra 400°C e 1000°C.

Negli ultimi quindici anni questa tecnologia si è sviluppata molto rapidamente prima in California e poi in Spagna. Secondo le stime del rapporto, il solare a concentrazione potrà soddisfare, nello scenario più favorevole, il sette per cento dei consumi mondiali di elettricità al 2030 e un quarto al 2050.

Vi chiediamo di aiutarci a fare informazione su questa nuova fonte rinnovabile. Inviate la cartolina “Solar [r]evolution now” ai vostri amici. E venite a vedere sul nostro sito la gallery dell'azione, che verrà pubblicata quanto prima. È ora di spezzare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. È ora di avviare una rivoluzione energetica pulita. È ora di salvare il clima!

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Affinchè le vittime vincano



Il movimento no coke ringrazia tutti coloro che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà alla cittadina di Tarquinia nel processo in cui l’ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio la denunciava per diffamazione per un’intervista rilasciata ad “Annozero” nell’Aprile 2007.
La solidarietà è arrivata da tutta Italia e questa mattina fuori il tribunale erano in tanti i cittadini del comprensorio che hanno voluto rimanere vicino a Marzia in occasione dell’apertura del processo.
In questa prima udienza l’avvocato di Alessio De Sio ha presentato una giustificazione per l’assenza in aula del suo assistito, per motivi di lavoro, e formalizzato una richiesta di rinvio per meglio valutare l’ipotesi di ritiro della denuncia motivata.
La richiesta di rinvio, è stata accolta dal Giudice e disposto per il 29 Maggio p.v. alle ore 9.00, lo svolgimento della prossima udienza.
In tale occasione l’accusa dovrà definitivamente dichiarare se intende ritirare la denuncia oppure procedere.
La trasparenza della posizione della nostra compagna, unitamente al sostegno ricevuto da tanti cittadini, ci fa essere sereni nell’affrontare tale vicenda, comunque vada a finire.

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Un freno ai brevetti sul DNA

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo:

NO ALLA MODIFICA DELLA SPECIE UMANA!
I brevetti sulla materia vivente e il loro percorso da tempo preannunciato

La brevettabilità della materia vivente (o facoltà di privatizzare, attraverso un brevetto, una pianta, un animale, ma anche una parte del corpo umano), è stata conquistata dalle aziende biotech negli anni ’80-’90, con nuove leggi brevettuali del tutto rivoluzionarie. Con il pretesto di una minima modifica genetica introdotta nell’organismo, la pianta o l’animale divenuto Ogm (organismo geneticamente modificato) viene trasformato da inalienabile “bene comune” dell’umanità (quale elemento del creato o della natura) in proprietà privata dell’azienda, alla quale consente di riscuotere i diritti ad ogni ciclo riproduttivo.



Le nuove leggi brevettuali hanno inoltre consentito di riscuotere i brevetti sui geni umani nel momento stesso della loro scoperta, senza Interventi di “creatività” umana (e oltre 6.500 brevetti per altrettanti geni furono concessi a Craig Venter, lo scienziato americano che nel 2000 riuscì per primo a pubblicare il sequenziamento del genoma umano, nonostante lui abbia sempre pubblicamente dichiarato che offriva la sua scoperta all’umanità…).

Ma la storia degli Ogm, in particolare delle loro applicazioni in agricoltura, dove le industrie che li imponevano sul mercato hanno potuto riscuotere ingenti diritti, ci ha in questi anni insegnato alcune cose.

La prima: dietro ai presunti benefici annunciati a gran voce per commercializzare gli Ogm non vi è altro che … i benefici commerciali per i detentori dei brevetti. Nessuna delle caratteristiche migliorative annunciate (maggiore produttività, maggiore sostenibilità) si è realizzata, mentre sono sempre più gravi le conseguenze negative, di carattere ambientale e di carattere sociale, che fanno degli Ogm di certo non la soluzione per la fame nel mondo, ma una importante concausa di essa (vedi anche le parole del Papa, citate nell’Osservatore Romano dell’1/05/09, “la campagna di semina di Ogm, che pretende assicurare la sicurezza alimentare […] rischia di rovinare i piccoli agricoltori […] e di renderli dipendenti dalle società produttrici di Ogm”).

La seconda: gli effetti ottenuti con la modifica del DNA, non corrispondono mai a quelli programmati. All’interno del DNA, i suoi diversi frammenti operano in combinazioni di tale complessità da non consentire di determinare i risultati. Allo stesso modo, dentro all’organismo o ad un ecosistema, le infinite relazioni che legano le diverse parti costituiscono una rete talmente fitta da rendere gli esiti delle manipolazioni, sia a breve che a lungo termine, del tutto imprevedibili.

La terza: chi detiene i brevetti possiede un potere economico di tale portata che ogni insuccesso verrà tenuto nascosto fino a negarne l’evidenza.

La quarta: la cultura temeraria che ha ispirato le nuove applicazioni di tante importanti scoperte scientifiche, mirata ad inseguire successi professionali e soprattutto economici, riduce l’essere vivente, uomo compreso, ad una scatola di montaggio, snaturando il valore stesso della vita. Questa cultura è una delle cause più gravi dell’attuale crisi globale che coinvolge l’intera società umana, la sua economia, la sua politica e soprattutto i principi più fondamentali di etica senza i quali essa non potrà sopravvivere.

Oggi, trascurando il fatto che l’intervento sulle linee germinali dell’uomo è vietato da precisi accordi internazionali, due idoli del mondo della Scienza infrangono, dalla prima pagina di “ Repubblica” (5/05/09) una nuova impensabile barriera: quella dell’eugenetica.
James D. Watson, scopritore ufficiale del DNA nel lontano 1953 e noto per la sua posizione favorevole ad un’eugenetica molto spinta, per la quale ha già in passato ricevuto molte critiche, in una intervista che reca il titolo alquanto esplicito “Usiamo il DNA per migliorare la specie” dichiara “se aggiungere 3 o 4 geni al DNA servirà a renderci più sani e intelligenti, dobbiamo farlo […] non dobbiamo avere paura di entrare nell’ignoto”.
Umberto Veronesi ha invece l’ardire, malgrado l’incalzare quasi quotidiano di documenti scientifici che dimostrano l’insuccesso degli Ogm in agricoltura (vedi nota 1), di affermare ancora che essi combattono fame e sete nei paesi poveri e che migliorano l’alimentazione nel mondo occidentale. Pur se più cauto nel valutare i futuri interventi sul DNA umano (che richiedono, egli afferma, un lungo dibattito pubblico) egli non sembra contrario ad un simile passo.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA, che ha sempre visto nella produzione dei “designer babies” (bambini prodotti su ordinazione) una minaccia ben reale - grazie ai brevetti sui geni umani, al brevetto anch’esso già concesso sull’embrione umano e ad un sempre più disinvolto uso della clonazione riproduttiva - mette in guardia chi con grande facilità accetta oggi dichiarazioni come quelle di Watson e di Veronesi, mette in guardia chi è inconsapevole delle spinte commerciali che continueranno ad essere il motore di ogni innovazione, di ogni passo futuro impropriamente definito come “progresso”.

Un business come quello dei “designer babies”, che di certo potrebbe essere il più importante di tutti i tempi per le aziende biotech, se autorizzato dalla Società Civile, renderà le visioni di Orwell e di Huxley per noi paurosamente reali.


(1) - Rapporto 2006 di Friends of the Earth “Who benefits from GM crops?”
- Rapporto IAASTD, International Assessment of Agricultural Knowledge, Science andTechnology for Development”, commissionato dalle Nazioni Unite
- Rapporto “Failure to yield” di UCS, Union of Concerned Scientists
- Documenti di Charles Benbrook, già direttore Agricoltura nella Academy of Sciences degli USA




Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it
Sito internet: www.equivita.org

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23 maggio 2009

Brutte notizie sull'effetto serra

Da uno dei centri "sacri" della ricerca scientifica mondiale arrivano brutte notizie sul nostro futuro. Leggi l'articolo: "Il Mit: «Effetto serra più grave del previsto»"

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"Il cielo sopra Civitavecchia"

Intervento del dott. M. Di Gennaro
"La perenne caligine sopra le nostre teste, particolarmente evidente nelle prime ore del mattino e la sera, ci dice che i conti, in termini di rispetto delle norme e della salute, non tornano. Ai buoni propositi dell’Autorità portuale non sembrano, infatti, corrispondere soddisfacenti risultati per quanto riguarda le emissioni della navi all’ancora ed in partenza o arrivo nel porto.

Dopo un periodo di apparente miglioramento delle emissioni, in probabile rapporto all’intervento dell’autorità giudiziaria, da qualche tempo tutto è ricominciato come prima soprattutto da parte di alcuni vettori nazionali e di qualche vetusta nave da crociera. Il fumo emesso è tale e tanto da far temere che a bordo di queste navi si sia sviluppato un incendio. Lo spettacolo si ripete ogni giorno, motivo per cui risulta stupefacente che nessuno si prenda la briga di intervenire di fronte a questa palese violazione della legge che riempie di veleni l’aria che respiriamo. La legge non sembra essere sufficiente, figuriamoci gli accordi. L’Autorità portuale deve svolgere un ruolo di controllo e di denuncia, in caso di accertate violazioni, più stringente in collaborazione con le forze di polizia e con l’autorità giudiziaria. La stessa ASL ed il Comune devono fare la loro parte visto che la tutela della salute e dell’ambiente è anche compito loro. E’ tempo che questi timidi ed inconcludenti atteggiamenti da parte di chi deve tutelare i cittadini di Civitavecchia abbiano fine."

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21 maggio 2009

Il Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini indagato dall'Antimafia


E' ufficiale: il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini è indagato dalla Direzione Investigativa Antimafia per "aver tentato, in concorso con altra persona, di ottenere notizie in ordine ad indagini in corso da parte della DIA"

Clicca qui per scaricare il resoconto integrale della seduta parlamentare di ieri che ha discusso l'interrogazione dell' On. Tenaglia, oppure leggi qui.


"La notizia, clamorosa e destinata a scatenare ardenti polemiche in città e non solo, è stata resa nota ieri durante la seduta della Camera dal Sottosegretario ai Trsaporti e alle Infrastrutture Giuseppe Maria Reina, che ha risposto ad una interrogazione presentata dal Deputato del Pd Lanfranco Tenaglia circa “Le problematiche connesse alla realizzazione del terminal Cina a Civitavecchia”. Ebbene nella sua risposta il Sottosegretario Reina ha testualmente dichiarato che "relativamente a Giovanni Moscherini, il 16 febbraio 2008 sono stati notificati dal centro operativo di Roma della DIA, un avviso di conclusione delle indagini ai sensi dell'articolo 415-bis del codice di procedura penale ed una contestuale informazione di garanzia in quanto indagato per i reati previsti dagli articoli 110, 81, 319 e 322 del codice penale per aver tentato, in concorso con altra persona, di ottenere notizie in ordine ad indagini in corso da parte del menzionato ufficio di polizia".
Ma non è tutto. Nella sua risposta l'On. Reina ha anche confermato che nel corso degli ultimi anni, sulla base delle indagini e delle operazioni effettuate dalla Dia, si è registrata una attività di infiltrazione mafiosa nell'Alto Lazio da parte di due clan di spicco della Campania e della Calabria: i Casamonica, che si sono radicati nel viterbese, e gli Alvaro-Piromalli-Molè, che si sono infiltrati sul litorale attraverso collegamenti romani, a conferma di quanto denunciato nei mesi scorsi circa le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio dall'Associazione regionale contro tutte le mafie Antonino Caponnetto, che infatti non ha tardato a commentare l'accaduto. "Ora – si legge in una nota stampa - cominciano ad essere chiare le ragioni di tanto livore nei confronti di un’Associazione come la nostra che, anziché esaurire la sua azioni in dissertazioni sociologiche come comunemente avviene, si sforza di individuare le mafie dovunque esse si annidino. Il nostro Convegno del 20 aprile u.s. ha fatto saltare i nervi ad alcuni che hanno mal tollerato la pubblicazione da parte nostra di un dossier sulle presenze ed attività mafiose sul nostro territorio. Ma, tant’è. Faremo chiarezza anche su questo nelle aule giudiziarie. Ognuno è innocente fino a prova contraria e sino allo svolgimento dei vari livelli processuali, ma etica avrebbe voluto che il sindaco Moscherini, come minimo, avesse reso nota la vicenda al Consiglio Comunale ed ai cittadini tutti, al fine di evitare dubbi infamanti che, l’aver scoperto per caso la questione, può far scaturire sull‘Ente che rappresenta. Dubbi che nessun “Ufficio per la legalità” può dissolvere fino all’esito dell’iter processuale, e che non fanno che alimentare quel clima di sospetto verso tutto e tutti che ormai aleggia in città, danneggiandola economicamente e socialmente."

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Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca

Comunicato Stampa

Civitavecchia 18 maggio 2009

Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca organizzata domenica scorsa dalla sezione locale di Italia Nostra “Asfodelo, Gruppo Civitavecchia” in collaborazione con il WWf-Litorale Nord Roma, con il Forum Ambientalista, con Etruria Servizi, con Seaport, con la IV Circoscrizione, con la Pro Loco di Civitavecchia, con la Ferramenta Fas. I volontari hanno anche potuto fare colazione grazie alle pasticcerie Bocchi e Chalet del Pincio che hanno sostenuto l’iniziativa


Oltre sessanta sacchi di immondizia sono stati raccolti dai 40 volontari che hanno lavorato per tutta la mattinata.
E’ stato inoltre possibile verificare come di anno in anno l’immondizia sia sensibilmente diminuita, risultato che fa ben sperare nel recupero e nella salvaguardia di questo straordinario angolo di paradiso ma soprattutto nell’educazione ambientale dei frequentatori della pineta.

La pulizia è infatti inserita nella campagna di sensibilizzazione su una delle zone verdi più belle del comprensorio e che rischia di andare perduta per sempre.
Italia Nostra è convinta che la fruibilità e la tutela della Pineta della Frasca sia il primo e fondamentale passo per salvare l’ultimo tratto di costa rimasto ai civitavecchiesi e per impedire lo scempio dell’unico polmone verde di Civitavecchia che deve diventare il tassello essenziale per alzare il livello del benessere e della qualità della vita dei cittadini

La spiaggia e la pineta della Frasca sono il luogo del cuore dei civitavecchiesi da tutelare e salvaguardare. Come si ricorderà la pineta conserva numerosi siti di interesse archeologico che grazie al lavoro di associazioni archeologiche e ambientaliste e di numerosi studiosi è oggi possibile conoscere meglio e che, se adeguatamente protetta e salvata, potrà rimanere intatta per le future generazioni.
Salviamo il salvabile, ora, adesso.

Info 347/2709089
Su Face book gruppo” Salviamo la costa e la pineta della Frasca a Civitavecchia”


Dott.ssa Roberta Galletta
Presidente Associazione Nazionale Italia Nostra
Sezione Asfodelo
Gruppo Civitavecchia

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CAROVANA CITTA' BENE COMUNE / DA RIFIUTI A RISORSE


DA RIFIUTI….A RISORSE: LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO NEL LAZIO
21 maggio ore 17 sala di Planetarietà via Paola Falconieri 84 – Monteverde

In una Regione in cui le lobby degli inceneritori forza le regole democratiche pur di far partire i nuovi impianti, i Movimenti mettono in campo una filiera “differenziata” . Partecipano i comitati di Malagrotta, Albano, Colleferro, Civitavecchia, il dott. Fabio Musmeci/ENEA, l’ing. Piergiorgio Rosso, il dott. Pietro Carideo/Medici per l’ambiente.



Questa iniziativa è una tappa della carovana “Città bene comune” che nasce dall’incontro tra la rete dei comitati di quartiere denominata “rete del mutuo soccorso” e la rete dei movimenti per il diritto all’abitare. A cui si sono aggiunti, comitati, associazioni, singoli cittadini da tutte le parti della città.

http://www.meetup.com/Grilli/calendar/10427421/?a=nr1c_grp

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20 maggio 2009

La legge NON è uguale per tutti, e allora?

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Greenpeace: sul sudiciume che viene a galla



"Lo sporco del carbone viene a galla"
Roma, Italia — Ci complimentiamo con il Corpo forestale dello Stato per aver sequestrato 100mila tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dalla centrale a carbone Enel di Brindisi. Tutto lo sporco viene a galla, a conferma che il carbone 'pulito' non esiste e che gli impatti per l’ambiente sono molteplici e gravi.



I rifiuti pericolosi venivano smaltiti in una cava del Reggino, in una zona sottoposta a vincolo. Dieci persone sono state arrestate tra cui tre funzionari Enel. Gli scarti, classificati come pericolosi, venivano trasformati con certificati di analisi insufficienti in rifiuti non pericolosi e avviati apparentemente a recupero per la produzione di laterizi.

Continuiamo ad assistere a incidenti gravi che interessano centrali a carbone in tutta Italia. A Genova è stato recentemente sequestrato un deposito di carbone per mancanza dei necessari impianti di depurazione delle acque di scolo. Nel Sulcis, invece, la scorsa estate carbonili a cielo aperto hanno preso fuoco per processi di autocombustione, diffondendo fumi tossici sul vicino centro di Portoscuso.

La gestione delle grandi quantità di rifiuti solidi dalle centrali a carbone rimane un grave elemento di preoccupazione. Eppure il governo continua ad autorizzare nuovi impianti a carbone, contro gli impegni europei al 2020 che spingono verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

L'ultimo caso è l'autorizzazione della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo del parco naturale del Delta del Po, contro le stesse leggi nazionali e regionali per la protezione dell'ambiente. Il fatto di autorizzarle in barba a regolamenti e norme regionali con un escamotage normativo rivela l'atteggiamento anti-ambientale del Governo.

http://www.greenpeace.org/italy/news/sequestro-rifiuti-enel

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A TVN enel scarica il carbone a cielo aperto, interrogazione parlamentare a Prestigiacomo e Scajola

Riportiamo l'articolo ci centumcellae.it Carbone a cielo aperto, Tidei interroga Scajola e Prestigiacomo
"Il Deputato chiede lo spegnimento della centrale finché carbone e gesso verranno scaricati all'aria aperta"

IVITAVECCHIA – Una interrogazione al Ministro dello sviluppo Claudio Scajola (nella foto) e a quello dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo per avere risposte sullo scarico del carbone a cielo aperto presso la centrale di Torre valdaliga nord. L’ha presentata l’On. Pietro Tidei ricordando come il Decreto autorizzativo Via del 2003 prevede per il trasporto del carbone dalla banchina alla centrale l’utilizzo di un nastro trasportatore chiuso e depressurizzato per evitare la dispersione di polveri nell’aria. Cosa, ad oggi, non sta avvenendo.
. Il deputato del Pd chiede dunque ai Ministri Scajola e Prestigiacomo .

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"Non trasformate la Basilicata in colonia energetica e pattumiera d''Italia"

La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - e le associazioni firmatarie dell''appello "Non trasformate la Basilicata in colonia energetica d''Italia", fanno ricorso alla sensibilità e coscienza dei cittadini, della società civile lucana, delle Istituzioni e delle organizzazioni politiche e sindacali ancora sane, affinché non venga portato a compimento il disegno di trasformare la Basilicata in colonia energetica e pattumiera d''Italia...


Per accedere al testo completo dell''Appello e firmare la petizione di sostegno, cliccate qui: http://www.olambientalista.it/salviamolabasilicata.htm

Grazie a quanti ci sosterranno.
Vito L'Erario
Responsabile rapporti con Associazioni
OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista)

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18 maggio 2009

NO COKE: 21 MAGGIO, PROCESSO AD UNA DI NOI DOPO IL CARBONE AD “ANNOZERO”


La mattina del 21 maggio, presso il tribunale di Civitavecchia una cittadina che da anni si batte contro la riconversione a carbone della centrale di TVN, “una di noi”, sarà processata presso il Tribunale di Civitavecchia, perché querelata per diffamazione da Alessio De Sio, colui che, nell’allora ruolo di Sindaco, contraddicendo quanto approvato pochi giorni prima in Consiglio Comunale, dopo aver stilato una milionaria convenzione con Enel, diede parere favorevole alla riconversione a carbone della centrale di TVN.

Né l’allora Sindaco De Sio, né tanto meno l’attuale sindaco Moscherini, hanno mai pensato di adire le vie legali contro l’Enel per le gravi carenze autorizzative relative alla centrale di TVN né, tanto meno, per l’esercizio in assenza di autorizzazione in essere dal 24 dicembre scorso. Alla sbarra è stata condotta, invece, una cittadina dell’Alto Lazio, una di quelle cittadine che hanno deciso di non poter far passare sotto silenzio la terribile ipoteca posta sul futuro dei propri figli e della propria terra, una “no coke”, una di noi, colpevole di aver confuso, durante un’intervista rilasciata nel 2007, nella trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro, la nomina di De Sio nel consiglio di amministrazione di Acquirente Unico spa, con una nell’ ENEL.

Una confusione di cui, probabilmente, potrebbe essere colpevole mezzo Lazio visto che ben pochi, tra i cittadini, hanno ben chiari gli effetti della privatizzazione di ENEL e della sua divisionalizzazione in numerose società, da cui Acquirente Unico spa nasce.

Il processo a Marzia è un processo a tutti noi, a tutti coloro che accusano quanti hanno acconsentito, e continuano ad acconsentire a tale scempio, di devastazione ambientale, di distruzione di un intera economia, di ipoteca sul futuro di un intera popolazione.

E noi saremo lì a farci processare e nelle nostre deposizioni faremo il nostro “je t’accuse” contro tutti coloro che nella coscienza e nelle azioni hanno la responsabilità di quanto si sta per abbattere su questo territorio; ricorderemo loro le inquietanti stime di mortalità e morbilità contenute nei monitoraggi epidemiologici; narreremo di cieli gialli e di nuvole rosse piene “solo di ruggine” e quindi, a dire di ENEL, innocue; ripercorreremo la storia di compensi milionari utilizzati, nella migliore delle ipotesi, per coprire l’incapacità dei vari amministratori succedutesi; parleremo della corruzione delle coscienze per il tramite di giochi, concorsi e spettacoli; racconteremo del silenzio, quando non della collusione, della politica davanti alle innumerevoli bugie e/o mistificazioni raccontate dall’ENEL per far digerire alla popolazione un futuro nero come il carbone.

Non sappiamo come finirà la vicenda giudiziaria, riponiamo tutta la nostra fiducia nella Magistratura. Oggi noi saremo processati, ma siamo certi che al banco della Storia saremo assolti, mentre De Sio, e quanti come lui, rimarranno macchiati dall’infamante marchio di aver svenduto per un piatto di lenticchie la salute e il futuro di un intera popolazione.

Un marchio che non potranno nascondere quando guarderanno negli occhi i loro figli che dovranno sapere che i loro padri hanno condannato a morte questo territorio.

Movimento no coke Alto Lazio

www.nocoketarquinia.splinder.com

www.noalcarbone.blogspot.com

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Conferenza stampa per la Campagna pubblica "Non bruciamoci il futuro" - 21/05/09, Roma

"La Campagna pubblica Non bruciamoci il futuro invita a partecipare alla conferenza stampa in oggetto, che si terrà giovedì 21 ore 12 presso la sala ex giunta della Provincia di Roma, su due importanti iniziative frutto del lavoro di elaborazione e ricerca degli ultimi mesi.

(Segue il comunicato)

Oggetto: presentazione ed illustrazione del Piano alternativo regionale sui rifiuti e della correlata proposta di legge regionale di iniziativa popolare per il Lazio.

Il Comitato Tecnico scientifico della campagna Pubblica “Non Bruciamoci il Futuro” invita tutti i soggetti istituzionali coinvolti alla CONFERENZA STAMPA per la presentazione e illustrazione del Piano alternativo regionale sui rifiuti e della correlata proposta di Legge Regionale di iniziativa popolare.

La Conferenza Stampa è convocata per il giorno 21 maggio 2009 alle ore 12:00 presso la Provincia di Roma, sala “ex-Giunta”.

Sono invitati e interverranno tutti i comitati e le realtà associative aderenti alla campagna pubblica stessa e tutte quelle interessate alla tematica, in particolare quelle rappresentanti le vertenze di Malagrotta, Albano, Colleferro, Civitavecchia.

Cordiali saluti

Per la Campagna pubblica “Non Bruciamoci il Futuro”

il portavoce

Massimo Piras (per info 3403719350)



per il Comitato Tecnico

Fabio Musmeci (per info 3333934898)

Carla Poli

Piergiorgio Rosso

Patrizia Gentilini

Stefano Montanari

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14 maggio 2009

Pulizia della Frasca domenica 17 maggio 2009

"Domenica 17 maggio 2009 si torna a pulire la costa e la pineta della Frasca. Italia Nostra, WWF, Forum Ambientalista, in collaborazione con la IV Circosrizione, Etruria Servizi, Ferramenta Fas, Chalet del Pincio restituiranno alla popolazione questo bellissimo angolo di paradiso nuovamente pulito. Anche se da tre anni a questa parte, grazie all'impegno delle associazioni ambientaliste e soprattutto ai tanti volontari che periodicamente puliscono e controllano la Frasca, la situazione è decisamente migliorata, in barba a quanti vorrebbero cementificare la costa con la mega banchina del terminal Cina coperto dalla foglia di fico rappresentata da un altro mega porto turistico, ben diverso dall'approdo turistico tanto necessario alla popolzione dei diportisti locali. A partire dalle 9.00 al Buena Vista Social Bar, per tutta la mattinata saremo lì, con l'attrezzatutra e la colazione per tutti. Più saremo, meno si faticherà, più pulita e più bella sarà la nostra pineta."

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Nuovo appuntamento con "Informiamoci" - venerdì 15 maggio, Tarquinia

Il comitato dei cittadini liberi di Tarquinia invita la cittadinanza a partecipare all’incontro informativo che si terrà il 15 Maggio a partire dalle ore 17.00 presso la sala convegni della Cooperativa Pantano.



Oggetto della conferenza sarà la Raccolta Differenziata, il servizio che non c’è e il pericolo che l’inerzia amministrativa diventi l’ennesimo problema per la comunità. Il motivo per cui i cittadini devo pretendere sia effettuata in maniera capillare e precisa è semplice ma basilare per scongiurare la realizzazione di inceneritori sul nostro territorio.

Interverranno il dott. Mauro Mocci, esperto di problematiche relative alla relazione stretta tra ambiente e salute,il consulente Giuseppe Pugliese che si è occupato anche in passato dei ricorsi sulla TIA,che ha molto da raccontare sulla storia riguardante i motivi dei ricorsi contro l’aumento della Tariffa.L’ avv. Massimo Pistilli, illustrerà i ricorsi che ancora attendono l’esito dalla commissione tributaria di Viterbo, mentre il consigliere comunale (pdl) Sergio Benedetti esporrà la mozione(non ancora votata) presentata nel consiglio comunale del 28 Aprile, inerente il Regolamento sulla gestione dei rifiuti urbani.

Nella seduta del consiglio comunale di Tarquinia del 28 Aprile il Presidente del consiglio Alessandro Dinelli: “nel condividere l’importanza di trattare tematiche come quella riportata nella mozione, ha proposto di fare prima un passaggio in commissione capigruppo, nell’intento di definire un testo condiviso da tutti e poi di portarla in discussione al prossimo consiglio comunale utile”.

Quindi un regolamento così importante non è stato neanche valutato preventivamente in commissione capigruppo??

L’assessore Sandro Celli Intervendo in merito agli emendamenti al regolamento presentati da Benedetti ha affermato che sono in contrasto con la legge vigente, e pertanto non accoglibili o comunque rimandando la discussione.

La legge,a cui si riferisce l’assessore è il decreto n.152 del 2006? La legge vigente non obbliga i comuni alla produzione o all’utilizzo del cdr (combustibile da rifiuto), al contrario mette al primo posto la scelta migliorativa per la salute e per l’ambiente.

La scelta della raccolta differenziata insieme all’incentivo all’utilizzo del compostaggio domestico, e in ultimo al trattamento a freddo dei rifiuti sono l’unica scelta possibile per scongiurare senza se e senza ma il ricorso all’incerimento dei rifiuti,giudicato ormai da tutto il mondo scentifico, pericoloso per la salute e che non risolve il problema delle discariche e dell’inutile spreco di energia nella combustione.Perchè gli inceneritori, non producono energia.

Per fortuna in Italia abbiamo buoni esempi da imitare (www.comunivirtuosi.org) ,il comune di Capannori e il centro di reciclo di Vedelago(www.centroriciclo.com), che verranno mostrati nel corso dell’incontro informativo.I cittadini non si arrendono agli esempi cattivi, che nostro malgrado, siamo costretti a veder compiere.

Riduci, riusa e ricicla! Questo vorremmo fare e questo dovrebbero dirci le istituzioni preposte.

comitatocittadiniliberi@yahoo.it

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BRINDISI: CENTRALE ENEL A CARBONE, 10 ARRESTI

BRINDISI / 12-05-2009: RIFIUTI TOSSICI DELLA CENTRALE ENEL A CARBONE, 10 ARRESTI
Disastro ambientale: arrestati anche funzionari ENEL

(UnoNotizie.it)

Centrale a carbone di Cerano a Brindisi. Disastro ambientale e associazione a delinquere finalizzata all'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi.


Questi i reati ambientali che hanno portato all'alba di oggi all'arresto di 10 persone nell'ambito di un'importante operazione del Corpo forestale dello Stato eseguita nelle province di Brindisi, Lecce eReggio Calabria.

Gli arrestati, tra cui 4 portati in carcere e 6 agli arresti domiciliari, sono accusati di traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere.

Tra gli arrestati alcuni funzionari ENEL della centrale a carbone di Brindisi.

Notevole è il danno ambientale provocato dallo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi.

L'inquinamento provocato dal rilascio di composti solubili ha effetti dannosi sulla salute pubblica a causa delle sostanze contaminanti nel suolo, nel sottosuolo e nella falda idrica, oltre all'alterazione paesaggistica ed idrogeologica, con conseguenti rischi di dissesto in un'area sottoposta a vincoli rigorosi.

Le indagini iniziate nel 2005 e condotte dal nucleo investigativo provinciale della Polizia Ambientale e Forestale di Reggio Calabria, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Alle indagini hanno collaborato anche i servizi segreti italiani, l'AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) l'ex SISDE, una collaborazione di rilievo visto che l'AISI ha fornito il suo importante e valido supporto al Corpo Forestale dello Stato.

La delicata attività investigativa, iniziata dopo la segnalazione dei cittadini, ha accertato l'esistenza di un'organizzazione malavitosa dedita al traffico illecito di rifiuti pericolosi prodotti in Puglia presso la centrale a carbone Enel "Federico II" di Brindisi, in località Cerano e smaltiti illecitamente nel Comune di Motta S. Giovanni (Reggio Calabria), in località Lazzaro. Tra l'altro il tratto di costa di fronte Lazzaro è un sito di importanza comunitaria denominato "Fondali da Punta Pezzo a capo dell'Armi".

I rifiuti tossici, provenienti dalla più grande centrale termoelettrica d'Italia a carbone e una delle più grandi d'Europa, venivano occultati in una cava di argilla adiacente un'industria di laterizi nella preziosa area sottoposta oltretutto a vincolo idrogeologico e paesaggistico.

Gli scarti, classificati come rifiuti pericolosi, venivano declassificati e trasformati, con certificati di analisi ad hoc, in rifiuti non pericolosi ed avviati, apparentemente, al recupero per la produzione dei laterizi.

L'enorme traffico illecito è stato scoperto grazie all'acquisizione di documenti, riprese video ed intercettazioni telefoniche.

Diversi anche i sopralluoghi realizzati dal Corpo Forestale presso le imprese produttrici dei rifiuti e presso il sito di ultima destinazione.

Migliaia sono le tonnellate di rifiuti smaltiti spacciandoli per rifiuti non pericolosi e occultandoli in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale a poca distanza dal mare, vicino a terreni agricoli, infatti sono circa 100mila le tonnellate di rifiuti smaltiti dal gruppo criminale nel 2006 e 2007 per un profitto di oltre 6milioni e 400mila euro l'anno.

Sono stati posti sotto sequestro dal Corpo Forestale anche la cava, l'industria di laterizi con automezzi e macchine per movimento terra e 15 autoarticolati utilizzati per i trasporti dalla centrale a carbone diBrindisi a Reggio Calabria, per un valore totale di circa 7 milioni di euro.

La centrale ENEL Federico II, da dove provenivano i rifiuti tossici, è una centrale termoelettrica a carbone e si trova presso la località Cerano nel territorio di Brindisi. Per estensione è la più grande centrale a carbone d'Italia, addirittura più grande dellacentrale a carbone di Civitavecchia, infatti ha un'estensione di circa 270 ettari ed è tra le centrali a carbone più grandi d'Europa.

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Le tappe di Slegalitalia: Val di Susa

"VAL DI SUSA, 12 maggio 2009 - La realtą dei No Tav č stata visitata dal
camper dell'iniziativa "Slegalitąlia". Sulle Alpi della Val di Susa c'č il
presidio attivo dei cittadini che si battono per la difesa della loro valle.
Tutte le comunitą della valle sono rappresentate: Condovč, Venaus, ...



L'accoglienza č stata speciale. La comprensione diviene da subito totale
nelle parole e negli atteggiamenti. Si viene ascoltati, si viene capiti,
consolati, consigliati. E poi si condividono le esperienze.

Loro ti raccontano la loro storia, tu ti riconosci negli episodi:

"questo č successo anche da noi", "da noi non era un accordo preelettorale,
ma ha avuto lo stesso effetto", "anche da noi c'č stato chi ha detto no per
tanto tempo e poi ha detto sģ, senza dare spiegazioni plausibili".

Noi sulle nostre belle pianure e colline in riva al Tirreno, loro in mezzo
alle montagne, nel verde pieno degli alberi, sul prato che ospita il
presidio, proprio davanti a dove sarebbe dovuta venire l'uscita di uno dei
trafori. Ma chiamarlo presidio č riduttivo. Dei 3 presenti in valle in
questo momento, quello visitato dalla gente di Maremma č diventato un
piccolo eco-villaggio nel quale vivono Raoul e Biagio: la loro tenacia č
stato "carburante" (da fonte rinnovabile!) come ricarica per affrontare i
nostri impegni futuri. E poi Bianca con Ubaldo, coppia inossidabile nella
vita, nella lotta alla distruzione della valle e nella costruzione del
futuro.

Noi, come formiche della legalitą, in questa impresa bella e difficile
abbiamo tentato di tessere una tela sottile e tenace, una tela che ci unisce
sentendoci un poco la parte migliore del nostro paese, senza mai sentirci
soli.



Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia



www.slegalitalia.eu



www.nocoketarquinia.splinder.com



www.cittadiniliberi.blogspot.com

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11 maggio 2009

E' difficile persino da digitare sulla tastiera, ma: si parla di un quarto gruppo a carbone a Civitavecchia.

da civonline.it

11/05/2009 19:03
Alessandro Manuedda interviene dopo la proposta della Federlazio. Il consigliere comunale dei Verdi parla di un’ipotesi priva di senso soprattutto per i dubbi sulle autorizzazioni della centrale. Su Tvs spiega: «Dietro queste voci c’è il maxi emendamento del Governo sul decreto incentivi. Si tratta di una sorta di sondaggio»

CIVITAVECCHIA - «Una proposta provocatoria e priva di senso». Così il consigliere comunale dei Verdi Alessandro Manuedda commenta il suggerimento lanciato nei giorni scorsi dal referente della Federlazio sul territorio Stefano Cervini il quale, all’indomani del convegno sulla crisi del territorio e delle voci circolate sul possibile utilizzo di carbone al quarto gruppo di Torrevaldaliga Sud , aveva parlato proprio della dismissione di questo gruppo, ad olio combustibile e del parco nafta, con la riconsegna alla città. Ma anche della possibilità di ripristinare il vecchio progetto di 4 gruppi a carbone a Torre Nord, con Enel impegnata a coinvolgere Tirreno Power dal punto di vista tecnico-organizzativo e di salvaguardia ambientale. «È un’ipotesi priva di senso – ha spiegato Manuedda – così come priva di senso è l’indiscrezione del carbone a Torre Sud, dove per il quarto gruppo è comunque prevista la dismissione: Tirreno Power, infatti, aveva avanzato due anni fa richiesta di autorizzazione integrata ambientale per mantenere in piedi il gruppo con un mix di olio combustibile e metano. Richiesta rimasta in sospeso, che ha aperto quindi la strada alla dismissione. Dobbiamo poi ricordare che sono ancora in piedi seri dubbi sulle autorizzazioni per la centrale a carbone di Tvn. Proprio su questo siamo in attesa di risposte da parte del ministro dell’Ambiente». Manuedda parla quindi dell’assurdità di riproporre quattro gruppi quando, da progetto originale si è passati a tre e si è ancora in attesa di conferme sulle corrette autorizzazioni, e soprattutto ricorda che si sta parlando di indiscrezioni e proposte che non sono state formalizzate da nessuno. «Se però vogliamo leggere oltre le righe – ha aggiunto – ci si può ricollegare al maxi emendamento del Governo sul decreto incentivi nel quale è stato inserito un comma specifico fatto apposta per la centrale di Porto Tolle, che non riusciva ad avere le autorizzazioni necessarie. La nuova norma, infatti, incentiva la riconversione da olio combustibile a carbone o altro combustibile solido, purché il nuovo impianto contribuisca ad abbattere le emissioni rispetto al precedente. Viene facile, a questo punto, l’associazione di idee con carbone o cdr. Certo è che, quando escono fuori notizie di questo tipo, si tratta di una sorta di “sondaggi” per testare le eventuali reazioni della popolazione locale, della società e delle amministrazioni. Adesso gli strumenti normativi, con questo emendamento, ci sono: certo per Tvn rimane difficile considerati i problemi autorizzativi».
http://www.civonline.it/CivOnLineNotiziaStandard.php?IDNotizia=77014&IDCategoria=356

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Le tappe di Slegalitalia: Valle di Ledro, Vicenza, Venaus

Pubblichiamo i resoconti dalle ultime tre tappe del Tour di Slegalitalia, in viaggio nello Stivale.


Resonto 1 - 9 maggio 2009

Slegalitalia è arrivata nella valle di Ledro. Qui vive una comunità
operosa che salvaguarda la propria vita e la propria salute con il
rispetto dell'ambiente, valorizzando le ricchezze del territorio per
una economia sana.
L'accoglienza è stata fraterna e spontanea.
Ci han fatto vedere i loro gioielli. I boschi, le sorgenti d'acqua, i
laghi, la palude naturale (dove stiamo organizzando la prossima
escurione!) ma anche le centraline di mini idroelettrico ben inserite
nelle fiancate delle montagne, che danno posti di lavoro ed un reddito
garantito annuo comunale senza produrre emissioni in aria e senza
intaccare la bontà dell'acqua. Ogni due milioni di Kw l'energia
prodotta viene venduta all'asta. Dal 2004 ad oggi gli entroiti sono più
che duplicati. Nell'ultimo bilancio sono stati di circa 500.000 euro e
nei bilanci futuri potranno continuare ad aumentare fintanto che
l'energia verrà prodotta: non ci sono scadenze, non ci sono clausole
contrattuali da rispettare perché non c'è contratto, non c'è un ente
terzo che ha dettato regole. Solo l'energia e i Cittadini della Valle
di Ledro.
L'ascolto che hanno prestato alla nostra storia ha dimostrato ancora
la loro disponibilità. Le tante tappe che ci hanno portato a voler
diventare autoproduttori di energia elettrica. Le nostre azioni non
violente per resistere, l'impegno profuso per non subire soprusi e
difendere la nostra salute e il nostro territorio è stato compreso così
come la volontà di proporre il nostro percorso di sostenibilità.
Siamo venuti via portandoceli nel cuore. Pietro, Giorgio, Ermanno e
Nicola.
Ed anche Maurizio, Maurizio Mazzola, il sindaco di Concei che ha
fatto sì che il mini idroelettrico diventasse realtà. Ebbene sì, nella
Val di Ledro in provincia di Trento abbiamo incontrato un altra faccia
della medaglia. Una faccia che vorremmo si trasferisse da noi almeno 12
mesi l'anno!!!!
Li abbiamo invitati tutti a Tarquinia, speriamo che vengano a
trovarci, ne vale la pena.
Ora siamo in viaggio per Vicenza. Ci aspetta l'inaugurazione
dell'acquisto del terreno del presidio dei No Dal Molin, i cittadini
che si battono contro l'allargamento di una base militare Nato.
A domani
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Resotonto 2 - 10 maggio 2009


L'iniziativa Slegalitalia è giunta al presidio "No dal Molin" a Vicenza.
L'incontro fra i Comitati e i Movimenti è ricco di solidarietà ai Cittadini veneti che continuano la loro azione non violenta contro l'ampliamento della base militare Nato "Dal Molin".
L'acquisto da parte loro del terreno sul quale è il presidio segna un passo importante per la loro e per la nostra storia.
Slegalitalia è partita dall'Alto Lazio, dove i cittadini non vogliono subire la violenza della centrale a carbone di Civitavecchia. Due volte violenta: una volta perché basata su una valutazione d'impatto ambientale taroccata e un'altra perché la lobby del carbone cerca d'inculcare l'idiozia del "carbone pulito": a Civitavecchia saranno emesse molte nano polveri, a volte letali, e verranno emesse altre 10.000.000 di tonnellate di CO2.
Siamo accomunati dalle tante tappe e dalle tante azioni non violente profuse per non subire soprusi e per difendere il nostro territorio.
Loro, come noi, sono stati denunciati. Loro, come noi, subiranno dei processi. Per diffamazione piuttosto che per violenza privata.
Il primo processo ad una di noi sarà il 21 maggio prossimo. Sarà un processo per diffamazione, perché nel 2003 l’allora sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valadaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto. Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, in diretta da Anno Zero, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era divenuto membro del Consiglio di Amministrazione di Enel. La nomina c’era stata ma non si trattava del CdA di Enel bensì del CdA di Acquirente Unico, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici. Un errore marginale.
Ma coloro che si oppongono pacificamente e pubblicamente alla realizzazione di opere dannose alla salute e all’economia dei territori, subiscono tentativi di corruzione e azioni intimitadorie personali. Paradossalmente i cittadini che s’impegnano a difendere i diritti imprescindibili alla salute e al lavoro rimangono soli ad invocare la legalità e diventano le vittime designate di un sistema corrotto.
Quel giorno ovunque tu sia dai forza ai cittadini che si battono contro la corruttela per difendere la salute e il futuro di tutti.

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Resoconto 3 - Venaus

IL CAMPER DI SLEGALITALIA E' ARRIVATO A VENAUS

11 maggio 2009 - La realtà dei No Tav è stata visitata ieri dal
camper dell'iniziativa slegalitalia. Sulle Alpi dellea Val di Susa c'è
il presidio attivo dei cittadini che si battono per la difesa della
loro valle. Tutte le comunità della valle sono rappresentate: Condovè,
Venaus, ...
L'accoglienza è stata speciale. La comprensione diviene da subito
totale nelle parole e negli atteggiamenti. Si viene ascoltati, si viene
capiti, consolati, onsigliati. E poi si condividono le esperienze.
Loro ti raccontano la loro storia, tu ti riconosci negli episodi:
"questo è successo anche da noi", "da noi non era un accordo
prelettorale ma ha avuto lo stesso effetto", "anche da noi c'è stato
chi ha detto no per tanto tempo e poi ha detto sì, senza dare
spiegazioni plausibili".
Noi sulle nostre belle pianure e colline in riva al Tirreno loro
immezzo le montagne, nel verde pieno degli alberi, sul prato che ospita
il presidio, proprio davanti a dove sarebbe dovuto venire l'uscita di
uno dei trafori. Ma chiamarlo presidio è riduttivo. Dei 3 presenti in
valle in questo momento, quello visitato dalla gente di Maremma è
diventato un piccolo ecovillaggio nel quale vivono Raoul e Biagio: la
loro tenacia è stato "carburante" (da fonte rinnovabile!) come ricarica
per affrontare i nostri impegni futuri. E poi Bianca con Ubaldo, coppia
inossidabile nella vita, nella lotta alla distruzione della valle e
nella costruzione del futuro.
Noi, come formiche della legalità, in questa impresa bella e
difficile abbiamo tentato di tessere una tela sottile e tenace, una
tela che ci unisce sentendoci un poco la parte migliore del nostro
paese, senza mai sentirci soli.

Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia


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"LETTERA APERTA ALL’ON.LE PIETRO TIDEI"

Riceviamo e pubblichiamo
Onorevole Pietro Tidei,

la lettera che Lei ha inviato all’Amministratore Delegato dell’Enel contiene gravi denunce di interesse pubblico: esse provocano in noi osservazioni critiche che intendiamo far conoscere a Lei, alla cittadinanza e alle Istituzioni di garanzia e di controllo democratico.



Noi del Coordinamento Medici-Farmacisti e Biologi conosciamo vita (nel 1949 nasceva la prima centrale a carbone a Fiumaretta), morte (“violenta” per Fiumaretta, che esplose, ma “eutanasica” per TVN ad olio combustibile, dismessa perché troppo inquinante e costosa) e miracoli (quello del carbone “pulito” di TVN e dei suoi filtri a manica efficienti al 99%!). Siamo felici che adesso Lei – seppure con qualche annetto di ritardo – dimostri di conoscere le drammatiche realtà sanitarie e ambientali, tanto da asserire categoricamente: “l’Enel da sessant’anni opera qui… danneggiando irreparabilmente l’ambiente, causando il diffondersi di malattie dell’apparato respiratorio e di allergie i cui livelli di espansione sono registrati con preoccupazione dalla Regione Lazio”. Poi, forse temendo di essere stato poco esplicito, Lei ricorda all’a.d. dell’Enel che “la città ha pagato e sta pagando per le conseguenze insalubri e malsane che ne ha subito”.

Lei non si sarà limitato ad informare il Ministro Scaiola e il Governatore Marrazzo, ma avrà certamente inviato contestuale denuncia al Procuratore della Repubblica dr. Amendola, ravvisandosi nei fatti da Lei esposti elementi penalmente rilevanti… Fatti che vanno sì posti in capo all’Enel, ma coinvolgono TUTTE le Istituzioni deputate alla tutela della salute e dell’ambiente.

Se quanto da Lei asserito (tardivamente) è così eclatante e dimostrato, TUTTI i Sindaci del Comprensorio, i Commissari prefettizi, i Responsabili dei servizi di controllo ambientale delle ASL e della Regione, gli Organi di polizia giudiziaria etc. sarebbero responsabili di miopia, disattenzione e imprevidenza. Non bastarono e non bastano, a quanto pare, le note di allarme sanitario che professionisti della salute quali noi siamo, inutilmente da tempo levarono e levano riguardo al vulnus inferto all’art. 32 della Costituzione Italiana. Oltretutto, non godendo dell’immunità parlamentare né disponendo di sovvenzioni statali, fummo e siamo esposti a ritorsioni economiche da parte dei protagonisti dell’impatto ambientale esasperato e patogenetico.

Confidiamo che adesso Lei – principale garante politico del nostro territorio e fruitore dell’immunità parlamentare – trovi il coraggio civico di denunciare le malversazioni subite da queste Sue e nostre popolazioni, facendo anche, perché no?, ammenda, per la Sua parte autodenunciandosi, in quanto più volte Sindaco di Civitavecchia e di Santa Marinella e per anni membro dell’ufficio legale dell’Enel.

Da parte nostra, tenuti al rispetto dell’art. 5 del nostro Codice deontologico, non desisteremo dalla lotta per la difesa della salute e degli equilibri ambientali del nostro comprensorio, consapevoli dell’alta funzione civica del nostro movimento apolitico e apartitico.

Il Coordinamento dei Medici – Farmacisti - Biologi per la difesa di salute e ambiente

Civitavecchia 10 maggio 2009

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8 maggio 2009

L'irresistibile comicità di Chicco Testa (Pimby col culo degli altri)



(ANSA) - ROMA, 7 MAG - ''Ambientalisti italiani rinunciate alla centrale a carbone di Porto Tolle e fate una centrale nucleare [...] in termini di inquinamento e' meglio vivere vicino a una centrale nucleare''. ''Non avrei nessun problema - ha quindi proseguito Testa rispondendo sulla difficolta' a localizzare i siti per le centrali nucleari in Italia - ad avere una centrale nucleare vicino casa. Io ho una casa di vacanze vicino Montalto di Castro, avrei preferito l'atomo piuttosto che un polo industriale di quel genere''
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati. Fonte: http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/energia/20090507154234874079.html

Come non essere travolti dal buonumore del pimby man, "per favore nel mio giardino".
Lo ringraziamo anzi per averci concesso questa seconda possibilità, nucleare dopo il carbone. Forse faremmo meglio a interpretare così le sue parole: tra 20 anni rassegnatevi a veder sostituire le centrali a carbone con il nucleare. Ha l'occhio lungo, il nostro uomo.

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L'illegalità corrode le fondamenta della democrazia, "Slegalitalia" parte dalla Maremma



Parte oggi Slegalitalia, l'iniziativa lanciata dal Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia per accendere i riflettori sulla storia di un' italiana, che il 21 maggio sarà processata per la battaglia che l'Alto Lazio e la Maremma conducono contro il carbone sporco che si vuole bruciare a Civitavecchia e contro le illegalità che porta con sè, in un territorio colpito per decenni dalle emissioni di quattro centrali termoelettriche, una delle quali da 3500 Megawatt. È una trama che in vario modo colpisce e ferisce molte comunità lungo lo stivale, vittime del sistema corrotto i cui protagonisti sono politici, funzionari pubblici e grandi società legate all'energia, al cemento e alle autostrade. I partiti ancora controllano tutto nonostante le liberalizzazioni, servite per arraffare ricchezza e sottrarre al controllo dei cittadini il funzionamento e la gestione di servizi essenziali. Anche questa è mafia.



Gli eventi che hanno preceduto il processo del 21 maggio sono emblematici, la loro valenza supera i confini regionali e diventa patrimonio civile di quanti non ci stanno più. Nel 2003 l’allora Sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto. Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, in diretta da Anno Zero, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era diventato membro del Consiglio d’Amministrazione di Enel. La nomina c’era stata ma non si trattava del CdA di Enel, bensì del CdA di “Acquirente Unico”, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici. Un errore marginale. Il processo avrà luogo perché il sindaco del sì al carbone ha ritenuto di essere stato diffamato.

L'avvio di Slegalitàlia prevede il contatto con i movimenti e i comitati che soffrono storie simili e inizia con l'Italia del Nord, verso cui oggi si dirigerà la missione in partenza dalla Maremma, per fondere le vicende di sofferenza e reagire insieme.

Il viaggio verso le regioni del Nord fa seguito all'analoga esperienza del 2008 allorchè l'Alto Lazio incontrò in Puglia i cittadini in lotta contro l'inquinamento a Brindisi e Lecce.


Comitato dei Cittadini Liberi

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7 maggio 2009

Brinda anche tu con papi!


Fonte: http://espresso.repubblica.it/multimedia/5820399/1

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Tutti a casa, mamma enel vi manda in pace.


Torrevaldaliga Nord, Civitavecchia.
Qualche stolto si accorge che per gli operai è già l'ora di tornare a casa. In compenso, sappiamo che ha sempre parlato in malafede.
Ora è il momento di godere dei benefici del carbone. Asfaltata la democrazia, bitumata la cittadinanza, carbonizzato il nostro futuro,
lavoratori! E' il vostro turno, mamma enel vi manda in pace.

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"L'Enel non deve intromettersi nell'Osservatorio ambientale"

Articolo di Centumcellae.it, vedi
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23810

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Umberto Guidoni a Gualdo Cattaneo a sostegno della lotta contro il carbone e di tutte le vertenze territoriali umbre

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo
Venerdì 8 maggio 2009 alle ore 19:30, presso la sala congressi del Centro Acquarossa sito in località Ponte di Ferro, l'eurodeputato Umberto Guidoni incontrerà i comitati civici dell'Umbria per raccogliere le istanze delle numerose vertenze territoriali in difesa dell'ambiente, della salute pubblica e dei beni comuni che da anni persistono nel cuore verde dell'Italia.


L'On. Guidoni, autore di un'interrogazione scritta presentata in data odierna presso la Commissione Europea sui problemi ambientali e sanitari connessi con l'attività della centrale a carbone di Ponte di Ferro, intende dar voce anche alle battaglie a tutela del territorio: dalla laguna di liquami di Bettona alle discariche di Orvieto e Pietramelina, dal progetto dell'inceneritore nell'Ato 2 agli inceneritori già esistenti di Terni, dalla vertenza contro il gasdotto che rischia di smembrare l'appennino umbro-marchigiano a quella che vede i cittadini di Boschetto e Rio Fergiaschierati contro il il tentativo di privatizzazione delle risorse idriche.
L'invito si intende esteso anche a tutti i cittadini sensibili ai problemi ambientali e attinenti alla tutela dei beni comuni che desiderano approfondire le proprie conoscenze in merito ad argomenti di capitale importanza come quelli che verranno trattati nel corso dell'incontro.

--
Comitato per la salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria (PG)
Blog: http://comitatoambientegualdocattaneo.blogspot.com

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Azione di Greenpeace al ministero dell'Ambiente

Nuova azione di Greenpeace:

http://www.greenpeace.org/italy/news/riconversione-porto-tolle

"Roma, Italia — Questa mattina abbiamo manifestato di fronte al Ministero dell'Ambiente per dire no alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. Oggi la Commissione di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) discuterà il via libera alla riconversione che regalerà all'Italia altri 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2."

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Il tour di "Slegalitalia"

Da carta.org

«Slegalitalia» parte da Tarquinia
[6 Maggio 2009]

«L’Italia sprofonda nell’illegalità – dice il Comitato cittadini liberi di Tarquinia [Viterbo] – e coloro che non si piegano al volere dei potenti, e si oppongono pacificamente e pubblicamente alla realizzazione di opere dannose alla salute e all’economia dei territori, subiscono tentativi di corruzione, azioni intimidatorie personali e, come membri di associazioni, comitati o movimenti, anche denunce».

Per raccontare questa condizione, ma soprattutto per raccogliere le tante energie in giro per il paese, hanno preso un camper e si preparano a partire. Un’idea nata per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le tante vicende come quella di una cittadina di Tarquinia che, il prossimo 21 maggio, andrà a processo per un banale errore. Ad Annozero, nel 2007, aveva raccontato che, nel 2003, il sindaco di Civitavecchia aveva detto prima no e poi sì al carbone e che, a fine mandato, era divenuto membro del Cda di Enel. In effetti, non era dell’Enel ma dell’Acquirente unico, società controllata dal Gestore dei servizi elettrici. Denunciata per diffamazione. Domani, il camper di Slegalitalia parte per una cinque giorni a tappe: fiera Solarexpo a Verona; cooperativa del Sole di Molina di Ledro [Trento]; presidio No Dal Molin a Vicenza; presidio No Tav a Venaus; cooperativa Solare Collettivo che ha promosso «Adotta un kilowatt» a Fosssano.

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5 maggio 2009

Richard Stallman in Italia per la conferenza "La Mala Educaciòn: Software Libero, cinema e net art come strumenti di consapevolezza"

Il 6 Maggio e l'8 Maggio prossimi, l'Università degli studi di Salerno e il Cinema Volturno Occupato di Roma, saranno il centro della cultura Hacker.

Richard Stallman, fondatore del movimento per il Software Libero, sarà
il testimone d'eccezione: in entrambe le tappe del convegno, Stallman
illustrerà la storia e la filosofia del Movimento per il Software
Libero, puntualizzando che il Software Libero non è ristretto all'ambito
meramente tecnico, ma si espande ad un settore molto più vasto stante le
sue solide basi etiche, filosofiche, e politiche. La conferenza, in cui
verrà approfondita l'importanza delle applicazioni e implicazioni del
Software Libero in ambito Educativo, avrà carattere informativo e
didattico e sarà aperta a tutti.

/La Mala Educaciòn/ è un evento creato per discutere e confrontarsi
attorno al tema dell'educazione, partendo dalla contrapposizione tra
Software Libero vs. software proprietario in ambito educativo/scolastico.

L'adozione del Software Libero nelle scuole porterebbe sicuramente ad un
enorme risparmio economico: le motivazioni per cui le strutture
educative utilizzano Software Libero sono però di natura più profonda.
Da un punto di vista simbolico accettare software proprietario in ambito
educativo significa accettare il principio dell'esclusione del grande
pubblico dalla conoscenza sul funzionamento della tecnologia. Non solo.
Utilizzare software proprietario significa dipendere da un'Azienda che
non ha come priorità l'educazione. E significa non poter adattare alle
proprie esigenze il funzionamento del computer.

Esempi come /wikipedia/, ci fanno vedere come la conoscenza grazie alla
rete e ai nuovi strumenti di comunicazione possano e debbano, per essere
migliori, essere condivise. Adoperiamo sempre più a scopi pedagogici
strumenti non nati originariamente per questo uso specifico, e che
grazie ad interfacce semplici danno la possibilità di collaborare,
diffondere informazioni, creare documenti, confrontare e condividere. Al
contrario, il modello che prevede l'utilizzo del software proprietario è
basato su asimmetrie informative ed ha l'effetto di castrare la sete di
conoscenza degli studenti che vogliono apprendere il funzionamento degli
strumenti che usano. Università e scuole dovrebbero rifiutare questo
modello incoraggiando tutti ad imparare. Inoltre la Scuola e
l'Università dovrebbero mirare ad educare alla libertà. Questa è la
motivazione più profonda per l'adozione del Software Libero. Dalla
scuola ci si aspetta l'insegnamento di fatti fondamentali e di capacità
utili, ma ciò non ne esaurisce il compito. Missione fondamentale della
scuola è quello di insegnare a essere cittadini liberi e consapevoli.
Per essere tali è necessario imparare a collaborare. Il sistema
proprietario delle licenze è in contrasto con la collaborazione.

L'educazione alla Libertà, in un contesto educativo/scolastico si può e
si deve avvalere di strumenti /artistici/ come il cinema, la musica, la
net art, per promuovere un uso consapevole e libero delle nuove
tecnologie della comunicazione. La costruzione di un'opera collettiva,
come può ad esempio essere un film, ben si presta all'apprendimento di
valori fondamentali come la cooperazione, la collaborazione e lo scambio
che stanno alla base della crescita della conoscenza di ognuno.



Programma dell'Università degli Studi di Salerno -- Facoltà di Scienze MM. FF.
e NN., Aula P1:

A partire dalle ore 15.00 interverranno:

* Alberto Negro (Direttore del Dipartimento): Saluto di ben venuto

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione

* Vittorio Scarano (Professore associato di Informatica): Una
esperienza di Software Libero in un progetto di ricerca europeo:
CoFFEE

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in libertà

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero.



Programma del Cinema Volturno Occupato di Roma, Via Volturno 37

A partire dalle ore 15:00 interverranno:

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in
libertà;

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione;

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero;

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi;

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali;

* Estereotips (rete di artisti/attivisti/hacker): Omnia sunt
communia: appunti per una creazione artistica/digitale liberata;

* Alessandro d'Urso (direttore artistico del Festival Cortoons):
promuovere il Software Libero nel cinema d'animazione;

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero

*Per informazioni:*

info@motoperpetuo.rogna.org

http://motoperpetuo.rogna.org/

http://liberacopia.org/

http://volturno.noblogs.org/

http://www.fsf.org

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