No al carbone Alto Lazio

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8 maggio 2009

L'illegalità corrode le fondamenta della democrazia, "Slegalitalia" parte dalla Maremma



Parte oggi Slegalitalia, l'iniziativa lanciata dal Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia per accendere i riflettori sulla storia di un' italiana, che il 21 maggio sarà processata per la battaglia che l'Alto Lazio e la Maremma conducono contro il carbone sporco che si vuole bruciare a Civitavecchia e contro le illegalità che porta con sè, in un territorio colpito per decenni dalle emissioni di quattro centrali termoelettriche, una delle quali da 3500 Megawatt. È una trama che in vario modo colpisce e ferisce molte comunità lungo lo stivale, vittime del sistema corrotto i cui protagonisti sono politici, funzionari pubblici e grandi società legate all'energia, al cemento e alle autostrade. I partiti ancora controllano tutto nonostante le liberalizzazioni, servite per arraffare ricchezza e sottrarre al controllo dei cittadini il funzionamento e la gestione di servizi essenziali. Anche questa è mafia.



Gli eventi che hanno preceduto il processo del 21 maggio sono emblematici, la loro valenza supera i confini regionali e diventa patrimonio civile di quanti non ci stanno più. Nel 2003 l’allora Sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto. Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, in diretta da Anno Zero, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era diventato membro del Consiglio d’Amministrazione di Enel. La nomina c’era stata ma non si trattava del CdA di Enel, bensì del CdA di “Acquirente Unico”, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici. Un errore marginale. Il processo avrà luogo perché il sindaco del sì al carbone ha ritenuto di essere stato diffamato.

L'avvio di Slegalitàlia prevede il contatto con i movimenti e i comitati che soffrono storie simili e inizia con l'Italia del Nord, verso cui oggi si dirigerà la missione in partenza dalla Maremma, per fondere le vicende di sofferenza e reagire insieme.

Il viaggio verso le regioni del Nord fa seguito all'analoga esperienza del 2008 allorchè l'Alto Lazio incontrò in Puglia i cittadini in lotta contro l'inquinamento a Brindisi e Lecce.


Comitato dei Cittadini Liberi

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23 aprile 2009

ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

TUSCIA, AI CONFINI DELLA REALTA': ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

VITERBO (UnoNotizie.it)
"Il nostro comitato mesi fa ha richiesto alla Regione Lazio di poter prendere visione della documentazione concernente l'aeroporto di Viterbo disponibile presso quell'ente.

Solo ora, con missiva della "Regione Lazio. Dipartimento territorio, Direzione regionale trasporti", datata 27 marzo 2009, protocollo D2/2E/00/57697, ci giunge la seguente risposta:
"Gentilissima dottoressa, in riscontro alla richiesta di accesso agli atti formulata in qualita' di portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo, Le comunico che presso gli uffici di questa Direzione non vi sono documenti inerenti l'aeroporto di Viterbo. Infatti allo stato vi e' soltanto la delibera della Giunta della Regione Lazio n. 87/2008, che recepisce l'intesa programmatica sottoscritta con il Ministro dei trasporti. Cordiali saluti".

Nient'altro.

Cosa significa, e cosa implica, una risposta così incredibile?

Che alla Regione Lazio si delibera in assenza della benchè minima documentazione?

O forse che documenti imbarazzanti spariscono per magìa?

La Regione non ha neppure la documentazione che il nostro comitato le ha inviato (documentazione dalla quale risulta dimostrata l'irrealizzabilita' e l'illegalita' del mega-aeroporto a Viterbo)?

O semplicemente la risposta che abbiamo ricevuto non corrisponde al vero?

E magari si e' preferito farci rispondere da un ufficio mentre la documentazione e' presso qualche altro, magari sepolta in qualche armadio della vergogna?

C'e' materia per un intervento delle competenti istituzioni di controllo e delle competenti magistrature.

E c'e' motivo di profonda preoccupazione per i cittadini.



Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti



Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: antonella.litta@libero.it

Per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra": nbawac@tin.it

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6 aprile 2009

Civitavecchia, far west della politica

Invito alla lettura:
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23439
Ma certo la popolazione non ha saputo fare granché per scuotersi di dosso questo destino. Le corti del malaffare qui manovrano alla luce del sole.

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26 gennaio 2009

Comitato dei cittadini liberi: la verità sull'Autostrada

Comunicato, riceviamo e pubblichiamo:
Autostrada: il sindaco di Tarquinia dichiara che l'autostrada è un'imposizione governativa ma i fatti non stanno così.

L'onestà intellettuale e l'assunzione di responsabilità sono doti che distinguono il buon amministratore dal ciarlatano. Il ciarlatano rozzamente oppone la sua ignoranza alle ragioni della verità, espressa da quanti sono liberi dai condizionamenti del potere. Il ciarlatano maschera la sua codardia con frasi scomposte e assalti d'ira insensata; privo di coraggio e protetto da compagnucci della sua risma, non difende più la popolazione e la sua terra da chi la violenta. Laddove trova resistenza minaccia ritorsioni. Chiedetevi se questo profilo calza con la vostra personale esperienza e se, scevri da pregiudizi, vi riconoscete qualcuno, spendete un po' della vostra energia e del vostro tempo per impedire ulteriori danni.



È vero che la striscia d'asfalto, inutile e costosa, è nei piani del Governo Berlusconi ed è vero che il Ministro Matteoli, pubblicamente e con sfrontata arroganza, ha ammesso di contrastare l'adeguamento dell'Aurelia che se realizzato impedirebbe la costruzione dell'arteria privata.

È vero anche che la legge detta "legge obiettivo" scavalca i comuni e permette al governo centrale di approvare e cantierare l'autostrada dopo l'accordo ma solo con il consenso delle regioni interessate.

La Regione Lazio, ha sempre, bocciato l'ipotesi dell'autostrada e approvato, con il consenso delle popolazioni, la messa in sicurezza dell'Aurelia, una soluzione definitiva che aveva fermato tutte le manifestazioni popolari sull'autostrada.

Pertanto è grande anche la colpa del Presidente della Regione Lazio, in primis quella di aver tradito, ancora una volta il territorio, senza vergogna.

Comunque, senza le delibere di sostegno al brutto progetto autostradale, votate dai consigli comunali di Tarquinia e Montalto, l'ex paladino dei deboli "Marrazzo" si sarebbe ben guardato dall'assentire ad un'opera da sempre rifiutata dalla Regione che, ancora, presiede.

Per bloccare la nuova autostrada sta crescendo il movimento che si oppone allo scempio della Maremma. Il Sindaco di Tarquinia tenta di nascondere la colpa, condivisa con il Consiglio Comunale, di aver detto sì danneggiando fortemente il nostro territorio. La delibera sblocca-autostrada votata dal Consiglio Comunale di Tarquinia calpesta la storia contraria scritta da generazioni di Tarquiniesi che invece, con senso di responsabilità, da sempre sostengono l'adeguamento dell'Aurelia. Il giorno 29 gennaio presso la sala Sacchetti della STAS, dalle Ore 16.00 Alle 20.00, verranno illustrate le iniziative in atto per fermare l'autostrada che fa scempio della nostra bella terra; autostrada costosissima, inutile e antieconomica; autostrada già rifiutata dall'Europa.

Comitato dei Cittadini Liberi

comitatocittadiniliberi@yahoo.it
www.cittadiniliberi.blogspot.com

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8 gennaio 2009

"L'osservatorio ambientale è una bufala"

Concrete novità per i comitati che si battono contro il carbone e da anni denunciano l'inaffidabilità dei rilevamenti per testare il livello di inquinamento ambientale.

La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per indagare sulla reiterata omissione di atti d'ufficio da parte di funzionari pubblici incaricati di acquisire e pubblicare i dati ufficiali delle centraline di rilevamento della qualità dell'aria.

La questione riguarda l'Osservatorio ambientale di Civitavecchia, istituito in base alle previsioni prescrittive della Via di Torrevaldaliga nord, che al punto n.5 stabilisce: "si dovrà istituire un osservatorio ambientale allo scopo di analizzare lo stato ambientale del comprensorio".

L'Osservatorio ambientale, che avrebbe dovuto essere un presidio a tutela delle popolazioni, non ha prodotto un solo studio sulla reale condizione ambientale e sanitaria del comprensorio, perché è stato pianificato per non funzionare.

Se il controllato (Enel) è coinvolto in qualunque modo nella procedura di controllo è stupido ritenere che i dirigenti di Enel possano agevolare l'acquisizione regolare e corretta di dati che li potrebbero "inchiodarli".

Per comprendere che l'Osservatorio ambientale è una bufala, al pari del "carbone pulito", basta sapere che le centraline di rilevamento della qualità dell'aria appartengono a Enel Spa, che ne cura pure il funzionamento.

Anche Tarquinia è presente nella mappa dei rilevamenti, ma dove sia la centralina è da sempre un mistero.

Per capire ancora meglio che l'Osservatorio ambientale è un'autentica fregatura, è sufficiente andare sul sito web www.osservatorioambientale.org e appare subito chiaro che l'informazione rivolta agli utenti è ridicola.

Ogni dato rilevato dalle centraline dovrebbe essere liberamente accessibile sul sito, invece non esiste nulla.

Ma qualcosa si muove dopo tanti anni.

L'inquinamento prodotto non si ferma a Civitavecchia e difendere la salute dei cittadini della città portuale è difendere la salute di tutti, perché le particelle ultra fini emesse bruciando combustibili fossili si spostano molto velocemente spinte dal vento e non risparmiano nessuno.

Se fino a poco fa le responsabilità maggiori sul funzionamento dell'Osservatorio ambientale ricadevano sul sindaco di Civitavecchia, oggi la platea dei responsabili è più vasta.

Gli altri sindaci stanno cadendo nel tranello di fare comunella con il controllato.

Il grado di compromissione del sindaco di Tarquinia sta crescendo.

Grazie a lui, l'Enel, già proprietaria delle centraline che rilevano la qualità dell'aria e già finanziatrice dei monitoraggi, sarà il simbolico "padrone di casa" delle strutture che ospiteranno l'Osservatorio ambientale presso le Saline di Tarquinia.

È auspicabile che l'iniziativa della magistratura sia di monito per gli altri sindaci e i consiglieri comunali che li sostengono.

La nostra preoccupazione ora è rivolta all'evidenza delle mancanze da parte dei responsabili dell'Osservatorio ambientale, che oltre le centraline, hanno riguardato anche le indagini epidemiologiche necessarie a monitorare lo stato di salute degli abitanti del comprensorio inquinato, prima e dopo l'accensione della centrale di Torrevaldaliga nord, ma che non sono mai state fatte.

Manca del tutto lo stato sanitario prima dell'accensione dell'impianto a carbone, e i sindaci potrebbero essere responsabili di ciò che accadrà in futuro.

Rimarrà tra le mani dei quattro sindaci un cerino acceso: se i monitoraggi saranno falsi i comitati saranno i primi a dare l'allarme.

Se invece daranno risultati allarmanti, quale sindaco per primo ammetterà che il nostro territorio è compromesso?

Dato che hanno stipulato un accordo economico per l'esercizio della centrale, quando verranno diffusi i dati allarmanti sull'inquinamento cosa faranno? Chiuderanno il traffico nelle città? Se la prenderanno con le caldaie casalinghe? Se la prenderanno con gli agricoltori?

Daranno, come a Brindisi, la colpa dell'eccessivo aumento di PM10 alla combustione delle potature delle campagne?

Enel Spa li sta impacchettando.

Movimento no coke Alto Lazio

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1 dicembre 2008

L'incenerimento dei rifiuti (aka termovalorizzazione) è una speculazione criminale. Esistono alternative convenienti e non autodistruttive.

Pubblichiamo le dure parole del dott. Marco Di Gennaro contro l'ipotesi (su cui noi mettiamo in guardia da anni) di incenerimento dei rifiuti nelle centrali di Civitavecchia.

"Un progetto criminale. Non si può definire altrimenti l’ipotesi di bruciare “monnezza” nelle centrali. Avere previsto che per il quarto gruppo di TVS, anzichè la prevista chiusura , così come per TVN, si sarebbero avanzate scandalose proposte non ci consola. Carbone, traffico, navi dai neri fumaioli, discariche di rifiuti tossici, residuati bellici di gas micidiali, inquinamento elettromagnetico, un depuratore maleodorante ed ancora, per qualcuno, non basta.

Invece di migliorare un ambiente gravemente compromesso si vuole dargli il colpo di grazia senza alcuna preoccupazione per la nostra salute. Si capisce, allora, perché nulla si è fatto per far decollare la raccolta differenziata, unica vera soluzione di civiltà al problema dei rifiuti e perché si vuole strangolare Etruria servizi negandogli i 2 milioni di euro dovuti . Creata la falsa emergenza, ripercorrendo un copione già visto, qualche “furbetto” proporrà la miracolosa ricetta dell’incenerimento dei rifiuti cercando di convincerci che questo porterà soldi, occupazione ( ??) e riduzione delle tariffe che, con un tempismo premeditato, si è ventilato, in questi giorni, di aumentare.
Come se non bastasse ci diranno pure che bruciare monnezza non inquina, anzi fa bene alla salute. Fino a quando permetteremo a questi imbonitori senza scrupoli di offendere la nostra intelligenza, rovinare la salute dei nostri figli, consegnare un ambiente degradato alle generazioni future?
E’ ora di finirla di speculare sui bisogni della gente offrendo morte in cambio di pane. Civitavecchia ha la responsabilità di gestire i suoi rifiuti non di essere l’immondezaio del Lazio o, addirittura, dell’Italia. Abbiamo già dato, anche troppo; è criminale chiederci di più.
E se qualche premio ci fosse stato da dare per il carbone, sarebbe stato molto più indicato un bel Tapiro.

Dott. Marco Di Gennaro

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Sulle dichiarazioni di Di Gennaro vedi anche qui

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28 novembre 2008

Il nero carbone si appresta a invadere le nostre vite, e i sindaci tornano a MENDICARE e a SVENDERE i nostri interessi

"Mentre Enel S.P.A. gioca a nascondino con le sue pesanti responsabilità sui quantitativi degli inquinanti a TVN,i sindaci chiedono un acconto per le compensazioni.
Enel aveva promesso il carbone pulito,invece,brucerà carbone sporco,con la complicità delle istituzioni,messe a tacere con i soldi."

I cittadini sono sgomenti.
Mentre al ministero dell'ambiente si dibatte il problema dell'AIA,sulle numerose manchevolezza poste sui limiti degli inquinanti delle emissioni provenineti dalla combustione del carbone sporco di TVN,proprio mentre i cittadini e gli avvocati dei comitati,continuano ad inviare "osservazioni tecnico legali" sulla procedura dell'AiA,i sindaci che fanno?
Chiedono all'ente elettrico un acconto sulle compensazioni.

Proprio domani,durante il consiglio comunale di Tarquinia verrà presentato un ODG in cui si denuncia la mancanza di garanzia sui limiti di legge contro le ricadute inquinanti di TVN,per quanto riguarda la procedura AIA e la denuncia sul mancato impegno di Enel sulla riduzione del 30% dei limiti di emissione,l'amministrazione Mazzola di Tarquinia e l'amministrazione Battilocchio di Allumiere chiederanno l'approvazione per mettere in bilancio un "acconto",proveniente dall'accordo sulle compensazioni.

Questo è il silenzio colpevole!
Come può un sindaco che chiede soldi all'inquinatore,tutelare la salute,l'ambiente e il lavoro dei suoi cittadini!
Come potrebbe una scimmia ammestrata smettere di ballare mentre la musica incalza?

I cittadini si augurano che in sede di consiglio comunale coloro che hanno la responsabilità delle scelte collettive,abbiano un sussulto e facciano con coscienza il proprio ruolo,ci riferiamo anche ai revisori dei conti,che oltre al rispetto della legge in materia, in un clamoroso conflitto di interessi,scelgano la tutela del lavoro piuttosto che i soldi delle compensazioni,con cui tacere per sempre.

Il mondo agricolo ha dimostrato la sua fermezza contro il carbone sporco,le compensazioni sono un errore,sono un atto colpevole contro lo sviluppo di questo territorio che ha e che vuole mantenere la sua vocazione agricola.

Finalmente anche i cittadin meno informati hanno visto il vero volto dei sindaci di Civitavecchia,Tarquinia,Allumiere,Tolfa e Santa Marinella,il volto del silenzio colpevole.

L'esclusiva responsabilità sull'imposizione della "schiavitù energetica del nostro comprensorio" che prima aveva solo il sindaco di Civitavecchia,ora sarà condivisa anche dai sindaci dei comuni limitrofi.
Imporranno agli abitanti la presenza del polo energetico più grande d'Europa,in cambio di 30 denari.

A Civitavecchia i soldi dell'Ente elettrico non sono serviti a migliorare la qualità della vita dei cittadini,piuttosto il contrario,basti osservare la città e i suoi problemi cronici,di disoccupazione e inquinamento.

I cittadini che vivono nel comprensorio intorno a Civitavecchia,l'avevano preannunciato un anno fa,tutti i sindaci che si renderanno colpevoli di accettare i soldi di Enel S.P.A.,dimenticheranno giorno dopo giorno di difendere il diritto alla salute,il diritto al lavoro dei loro cittadini.
Disgraziatamente per noi.

Movimento no coke Alto Lazio
www.nocoketarquinia.splinder.com
nocoketarquinia@yahoo.it

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24 novembre 2008

"Di Carlo: un assessore alla vaccinara"

Comunicato stampa - riceviamo e pubblichiamo

La mondezza puzza, ma certa politica non è da meno

Fare verde chiede le dimissioni dell'assessore alla casa e ai rifiuti, si schiera contro il monopolio dei privati sui rifiuti e indica la soluzione nella raccolta porta a porta della differenziata.
ROMA, 23/11/2008 - La discarica più grande d'Europa, falde inquinate, aria irrespirabile, raccolta differenziata ai minimi termini, monopolio dei privati nella gestione dei rifiuti, uso di "nuove tecnologie" messe al bando nel resto d'Europa, produzione di diossina, mancanza di centraline, piani d'emergenza e controlli inesistenti.

Questa è la situazione dei rifiuti a Roma, portata all'attenzione nazionale dalla trasmissione Report. Una situazione che Fare Verde denuncia da anni, aggravata oggi dalle incredibili affermazioni dell'assessore regionale Mario Di Carlo.

“Dopo le gravissime affermazioni fatte nel corso dell'ultima puntata della trasmissione televisiva Report” - afferma Massimo De Maio presidente nazionale di Fare Verde onlus - “è inammissibile che l'assessore Mario Di Carlo possa continuare a gestire serenamente la propria delega ai rifiuti nella Giunta della Regione Lazio. In un contesto tragico come quello della gestione dei rifiuti, scoprire che i massimi responsabili pubblici delegano completamente le scelte all'imprenditore privato Manlio Cerroni fa inorridire, ma al contempo spiega la mancanza di qualsiasi politica seria sul problema rifiuti”.

“Le affermazioni di Di Carlo” - aggiunge Claudia Iacobelli, presidente regionale di Fare Verde Lazio - “sono gravissime nella misura in cui prima giustificano l'invio di materiali riciclabili all'incenerimento contro qualsiasi normativa europea e, subito dopo, confermano i propri personali legami con l'imprenditore interessato a bruciare e non riciclare i rifiuti di Roma. Di Carlo sostenendo in modo molto colorito che a bruciare "certo non poteva essere verdura", dimostra la totale inadeguatezza al ruolo che ricopre e fa emergere pesanti interrogativi sul perché la delega ai rifiuti sia stata assegnata a lui e non all'assessore all'ambiente che, di contro, ha recentemente lanciato progetti per la riduzione dei rifiuti.

Un capitolo a parte meritano le dichiarazioni del nuovo amministratore dell'AMA Panzironi che definendo la raccolta porta a porta dispendiosa offre un sostegno alle tesi di Di Carlo e apre la via al tutto in discarica/tutto da bruciare, tesi che fanno felice il monopolista Cerroni, ma non i cittadini romani”.

“Quanto dovremo aspettare,” - conclude Iacobelli - “per vedere Comune, Provincia e Regione costituirsi parte civile nei processi ambientali contro i gestori della discarica di Malagrotta, per avere le centraline e monitoraggi intorno a discarica e inceneritore, per avere amministratori, che si occupano di rifiuti tutelando gli interessi dei cittadini e non favorendo imprenditori privati?

Dopo il sequestro dell'inceneritore di Malagrotta, Roma deve avere il coraggio di aprire una nuova stagione nella gestione dei rifiuti. Per adesso, come segnale positivo, vorremmo vedere le dimissioni di Di Carlo”.


Per Informazioni: Claudia Iacobelli

presidente regionale Fare Verde Lazio

339 7632 885

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6 novembre 2008

La Frasca: esiti dell'incontro Ciani - Associazioni ambientaliste

"Si è svolto il 3 ottobre scorso, presso la sede dell’Autorità Portuale, l’incontro tra le Associazioni ambientaliste WWF, Italia Nostra e ForumAmbientalista, e il Presidente della Autorità Portuale, Fabio Ciani, per discutere del futuro della Frasca, degli irrazionali progetti di cementificazione, di cui talvolta si sente parlare, del Terminal Cina e dell‘istituzione del Monumento Naturale sul sito in questione.

Il Presidente Ciani ha ribadito l’impegno dell'Autorità per la tutela del Sito, la ferma contrarietà ad ogni ipotesi di cementificazione ed ha confermato l’individuazione della centrale di Torrevaldaliga Nord come limite naturale allo sviluppo del porto, dichiarando fermamente come le ipotesi di realizzazione di un fantomatico Teminal Cina per lo scarico di container è un'idea priva di qualunque fondamento tecnico ed inutile per lo sviluppo dello scalo commerciale di Civitavecchia.

Per la realizzazione del porticciolo turistico chiarissima è stata la posizione del Presidente che non intende avallare alcun progetto che interferisca con l'area della Pineta e la costa rocciosa e bassa de La Frasca e preveda cubature commerciali di vario tipo, ribadendo l’intento di dare assenso solamente ad un approdo con strutture amovibili a servizio dei diportisti locali, da localizzare in
corrispondenza dell'area industriale di Torre Valdaliga, e non oltre.

Il presidente Ciani ha infine illustrato il progetto, in fase di perfezionamento, di riqualificazione ambientale della Frasca che, in sintonia con gli indirizzi di Regione e Arsial, è articolato con un sistema di opere a verde e la messa a dimora di specie arboree ed arbustive coerenti con i caratteri fitoclimatici locali.

Fondamentale, infine, il riconoscimento, e il relativo parere positivo, da parte del Presidente, circa l'istituzione del Monumento Naturale quale strada perfettamente compatibile ed anzi necessaria per lo sviluppo razionale del Litorale Nord, al fine di garantire la fruibilità dell’area a TUTTA la cittadinanza ed evitare, in futuro, che l’area ritorni al degrado in cui l’incuria, più o meno voluta, l’ha gettata in questi anni.
"

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20 ottobre 2008

CIA "Si all’adeguamento della strada statale Aurelia,no all’autostrada"

Comunicato della Confederazione Italiana Agricoltori

"La confederazione italiana agricoltori di Tarquinia,da sempre attenta alle problematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente e per la sicurezza alimentare esprime la sua assoluta contrarietà al progetto di “autostrada” sul territorio di Tarquinia.
Siamo convinti,che tutte le battaglie fatte in passato contro l’autostrada ,non possano essere buttate nel dimenticatoio,le ragioni che univano le popolazioni il
mondo agricolo e quello politico siano ancora attuali. La proposta di approvazione da parte del comune di Tarquinia alla realizzazione dell’autostrada è un colpo di spugna che la politica vuole realizzare ai danni delle popolazioni di questo territorio,a cui si chiede ancora una volta di subire in silenzio una “servitù”,
troppo impattante per l’ambiente e per l’agricoltura.
Riteniamo che i cittadini di Tarquinia non siano stati sufficientemente informati sulla nuova proposta di “autostrada”,che utilizza ingannevolmente la parola adeguamento della strada statale Aurelia in autostrada di tipo “A”,di fatto propone una seconda arteria di 25,5 mt di sede stradale (da calcolare in più i metri di
distanza di sicurezza dall’autostrada) e di 4.00-7.00 mt di altezza rispetto
all’Aurelia.
Questo territorio deve essere difeso per poter esprimere ancora la sua vocazione agricola e turistica,ecco perché siamo contro le scelte scellerate come quelle della riconversione a carbone di Tvn a Civitavecchia,e quella dell’autostrada che per la sua realizzazione taglierà in due,la città riversando tonnellate di cemento su
centinaia di ettari di terreni agricoli. Noi eravamo e siamo convinti che si debba realizzare l’adeguamento dell’Aurelia in un’arteria più sicura e più efficiente rispetto al problema di mobilità del tratto Grosseto-Civitavecchia,tenendo sempre nel dovuto conto l’impatto sull’ambiente e il diritto di insistenza
degli agricoltori sulla propria terra,che con gli espropri verrebbe
meno.
La confederazione italiana agricoltori,comincia a chiedersi: ma cosa hanno deciso di fare di questo territorio?"

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14 settembre 2008

Solidarietà da Beppe Grillo per i cittadini denunciati dal Sindaco di Tarquinia, Mazzola




Il video dei cittadinidenunciati a Tarquinia dal Sindaco Mauro Mazzola

Dal blog di Beppe Grillo, "Comuni a carbone" (11/09/2008)

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L'operazione "Fiato sul collo" sta producendo i primi effetti. Sindaci e assessori abituati a gestire il Comune come se fosse "Cosa Loro" stanno reagendo. Non con il confronto con gli elettori, ma con denunce e querele ai cittadini. Che possono votare, ma non possono essere informati, non possono protestare, non possono filmare consigli comunali PUBBLICI.

I nostri amministratori sono dei pirahna che nuotano nell'acqua torbida delle compensazioni, degli affari, dei favori. Sono, quasi tutti, pilotati dai partiti. Un inceneritore sul territorio può fruttare un posto di deputato nella prossima legislatura. Una nuova discarica e ci si ritrova in Senato. Le aziende di Stato come l'ENEL e le municipalizzate hanno la precedenza sui diritti dei cittadini. Nel caso, improbabile, qualche magistrato faccia chiarezza sulle delibere comunali c'è il suo trasferimento. Nel caso, quasi impossibile, un amministratore finisca sotto inchiesta viene promosso parlamentare per meriti sul campo. La fedeltà al partito è un investimento sicuro.
Oggi pubblico il video del consiglio comunale di Desio. Il cittadino che ha ripreso i SUOI dipendenti è stato convocato dai Carabinieri e minacciato di querela da due assessori.
E, sempre oggi, dò spazio agli abitanti di Tarquinia denunciati dall'amministrazione comunale dopo una civile protesta attuata durante il consiglio comunale del 13 agosto per tutelare la salute e le imprese locali, per non morire di tumore a causa delle centrali a carbone.
In quell’occasione, la maggioranza di centro-sinistra che guida il Comune, deliberò la piena delega al Sindaco ad accettare le “compensazioni” economiche dell’Enel, a risarcimento del gravissimo inquinamento che provocherà la centrale di Civitavecchia alimentata a carbone.
Dal sito Nocoketarquinia:
"Il sindaco non tutela le aziende agricole e turistiche e sceglie il carbone, questo emerge dai tanti comunicati del comune di Tarquinia che sceglie la polemica piuttosto che rispondere ai temi concreti che riguardano la riconversione a carbone di Civitavecchia, come quello legato all’economia. Per onorare la verità, bisogna però fare chiarezza su un tema che il nostro sindaco usa fin troppo spesso, su cui vorrebbe ricadesse una sorta di ruolo rassicurante: il “monitoraggio” . Il sindaco di una città ha il potere ed il dovere di fermare la centrale di TVN. Ma scegliendo di prendere i soldi sporchi del carbone, è evidente che Il sindaco del comune di Tarquinia non ha scelto la tutela del territorio:rimane da una parte a guardare il monitoraggio ambientale,che per legge compete agli istituti regionali e nazionali.Un sindaco dovrebbe tutelare i cittadini e la loro economia, piuttosto spieghi meglio la relazione che c’è tra il ruolo tecnico del monitoraggio e i soldi che intende incassare dall’accordo con Enel. Spieghi poi per quale motivo prende i soldi da Enel per un ruolo istituzionale che non gli compete, il monitoraggio, magari con le centraline acquistate proprio dall’ente elettrico che si fa controllare dallo stesso sindaco che accetta i suoi soldi. Per favore! Non siamo stupidi come lei vorrebbe.Infatti nella delibera del 13 Agosto il sindaco non è stato delegato dal consiglio comunale per fare il monitoraggio, ma per prendere i soldi da Enel, non si può mistificare la realtà fino a questo punto. Il sindaco di Tarquinia poteva scegliere di stare dalla parte dei cittadini e dell’economia del nostro territorio, ha scelto di stare dalla parte di Enel, dalla parte di chi prende i soldi e non gli resta altro che “monitorare”!.
Le aziende che insistono sul territorio coinvolto dalle ricadute dell’utilizzo del carbone non staranno a guardare il proprio tracollo economico e si organizzano senza il proprio sindaco.
Quindi il comune invece di polemizzare su due parole gridate in consiglio comunale ed arrivare addirittura a denunciare i suoi stessi elettori dovrebbe dire come salvare l'economia, l’agricoltura fiorente, la storia millenaria di questa meravigliosa cittadina che ha radici profonde nella storia ricca di tesori archeologici di valore inestimabile.
Le due imprenditrici denunciate hanno ricevuto fiumi di messaggi di solidarietà, questo per tutti noi è lo stimolo giusto per continuare a lottare contro il carbone e contro tutti coloro che lo sostengono, sindaco compreso." Comitato Tarquinia No Coke

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7 settembre 2008

"Tutti insieme, per salvare il nostro territorio e le nostre aziende dal carbone."

Intervento del consigliere comunale di Tarquinia Marco Tosoni.

Non avrei mai voluto intervenire nella querelle tra il sindaco,il pd,scomodato fino alla segreteria provinciale e la vicenda legata alla riconversione a carbone di Civitavecchia,ma ritengo sia opportuno ristabilire un criterio per la lettura degli eventi e delle vicende politiche legate alla riconversione a carbone di Civitavecchia.

Seguendo tutta la storia del l’iter autorizzativo della riconversione a carbone di TVN,arrivando fino ai giorni nostri possiamo scorrere nomi e politici di tutti gli schieramenti politici,gli stessi che oggi si rimpallano le responsabilità,sperando magari di cogliere i lettori in un momento di amnesia.

Vero è che nel 2003 la centrale Enel di TVN,viene autorizzata alla riconversione a carbone dal governo di centro destra con Matteoli come ministro all’ambiente che ne firma la V.I.A.

Vero è che fino al 2005 tutta l’opposizione,la sinistra i DS (sic),rimangono fortemente contrari,scrivono insieme il programma elettorale per le regionali,contro il carbone.

Il 5 Febbraio 2006 si raggiunge l’acme della lotta con la grande manifestazione ,dove tutti scendono sull’Aurelia per protestare contro il carbone.

Nel 2006 arriva il governo di Prodi,Bersani come ministro alla sviluppo economico,non solo non recepisce le istanze di tutto il comprensorio che sotto lo sciopero della fame chiede la riapertura della via,ma mette nel cassetto due richieste di ministeri competenti,(conquistate da tutto il popolo inquinato a suon di manifestazioni) ed una denuncia per omissioni di atti di ufficio a suo carico.

Sarà di fatto proprio lui che inizierà la trattativa economica con Enel per le compensazioni.

Con questo atteggiamento politico,partitico dei Ds prima e Pd poi,il cerchio si chiude:destra,centro,sinistra gettano la maschera,sono uguali davanti ai poteri forti,contro i cittadini.

Nel 2007 rimangono i sindaci in campagna elettorale a proclamare la ferrea contrarietà al carbone;Giulivi e Mazzola.

Due programmi simili solo per la lotta strenua contro il carbone.

Il sindaco Mazzola,ricorda benissimo i giorni delle candidature,la mia accettazione era secondaria alla piena condivisione alla lotta al carbone,lotta alla resa del territorio ad una minaccia per la salute e per la categoria che su quella lista rappresentavo,quella degli agricoltori.

Signor sindaco,c’ho creduto veramente:nel gioco di squadra e nei proclami elettorali,ma ora siamo arrivati ai giorni nostri,mi ritrovo davanti una maggioranza che denuncia,che non posso più condividerne né i toni e neppure le scelte.

Ho scelto un’altra strada ma comunque in linea con la mia passione per la coerenza,fosse anche per abbandonare la fiducia nei partiti politici,contenitori vuoti di umanità.

Quando vivi la lotta alle ingiustizie,come quella del carbone,sdraiati sull’asfalto,armati solo di coraggio si assiste alla vera passione per le cose giuste,non utili,non comode,ma giuste,un partito politico non può chiederti di rinnegarle,per i suoi utili.

Per questo,chiedo a tutte le associazioni che hanno condiviso la piattaforma della grande manifestazione del 24 Maggio,di rinnovare l’impegno contro il carbone,di proseguire il percorso iniziato tutti insieme.

La politica può decidere,anche sbagliando di stare a guardare,ma noi abbiamo il compito di difendere le nostre aziende,fino alla fine.

Le parole profuse dai nostri amministratori come monitoraggi e controlli sono pericolose e noi lo abbiamo capito bene,portano forse soldi alle casse comunali ma inquietudine per il futuro delle nostre aziende.

Non dimentichiamo la storia di Brindisi,anche lì le compensazioni hanno portato i monitoraggi ed i controlli ma sono serviti solo a dare la colpa dell’inquinamento agli agricoltori per aver bruciato troppe potature.

Anche il sindaco di Brindisi diceva di non poter fermare l’avvio della centrale,di fatto però non ha potuto esimersi dal firmare l’ordinanza di sequestro delle terre e dei prodotti coltivati intorno alla centrale a carbone,quando ormai l’inquinamento aveva compromesso i terreni.

Troppo tardi,per loro,non per noi.

Rimettiamoci tutti di nuovo insieme,associazioni e cittadini,c’è da salvare Tarquinia.

Il consigliere comunale di Tarquinia Marco Tosoni

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26 agosto 2008

Il Comune di Mazzola denuncia due libere cittadine

A Tarquinia alcuni amministratori e consiglieri comunali del Pd denunciano due imprenditrici locali. La loro colpa? “Tutelare la propria azienda dalle conseguenze dell’avviamento a carbone di TVN”
L’amministrazione comunale denuncia due donne che lottano contro la riconversione a carbone.

Il Comitato dei Cittadini Liberi: “Difendiamo e sosteniamo le nostre amiche a cui sono state notificate le denunce per presunte offese verbali ricevute nell’ambito dei consigli comunali infuocati a causa della presa di posizione dell’amministrazione di Tarquinia completamente antitetica a quanto promesso in campagna elettorale”. Quali siano le parole che hanno spinto l’amministrazione a denunciare i propri elettori, rinunciando a quell’etica di sinistra che pretende coerenza e democraticità oltre che dialogo, non lo sappiamo. Se le parole che hanno offeso e scaldato gli animi dei nostri amministratori siano state “traditori e venduti” non le riteniamo così esagerate, poiché il tradimento c’è stato e anche l’acquisizione di denaro dal padrone inquinatore, nonostante le numerose delibere pre-elettorali ” contro ogni tipo di compensazione”. I cittadini continuano rivolgendosi all’amministrazione: “Dopo questo atto, ritiriamo le centinaia e centinaia di voti ( oltre ai 56: differenza che ha permesso a questa gente di vincere grazie a noi) e quindi la delega ad amministrare questa città. Non siete più il nostro sindaco, i nostri amministratori e non ci rappresentate più. “In realtà pensiamo che questa amministrazione voglia spostare l’attenzione dai fatti, cioè il problema del carbone, alle parole, perché incapaci di dare risposte vere atte alla salvaguardia dell’economia di questa terra. Con le denunce si tenta soltanto di far abbassare la voce ai cittadini che vogliono fermare la centrale a carbone! Ma non ci riusciranno mai, perché dalla nostra abbiamo la ragione. Al dialogo e ai fatti si prediligono le denunce: è vergognoso che sindaco, consiglieri ed assessori denunciano quei cittadini che esprimono indignazione e di contro smettono di denunciare il loro inquinatore, arrivando addirittura ad aprigli le porte della città, nonostante i cittadini siano ancora lì a difenderla cercando di tenerla chiusa. Ricordiamo poi che le prime offese siano venute proprio dal palazzo, abbiamo assistito a sproloqui a suon di bestemmie, insulti e minacce indirizzati alla volta dei cittadini. La differenza tra loro e noi è in questo: noi crediamo nel valore della dialettica e non temendola non abbiamo ancora denunciato alcuno. Sulla vicenda interviene il Consigliere Comunale Marco Tosoni: l’amministrazione avrebbe dovuto lasciar cadere la cosa -riferisce- In quanto certe parole forti sono volate sotto la spinta di una grande delusione, la delusione di aver delegato qualcuno, avergli creduto e poi averlo ritrovato inaspettato nemico.
“Comprendo bene la delusione e rimango al fianco dei cittadini denunciati”.

Comitato dei Cittadini Liberi

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19 agosto 2008

Tarquinia, 13/08/2008. Un commento dell'Ass.ne "Fontana di Piazza".

"La votazione del 13 agosto scorso, ha cancellato in un colpo solo anni di battaglie portate avanti dai cittadini, dalle associazioni culturali, turistiche e di categoria.
Con il voto di mercoledì scorso, i consiglieri comunali dell’attuale maggioranza hanno gettato alle ortiche montagne di documenti e delibere, i cortei, le manifestazioni popolari e gli articoli sui giornali.
Chi ha votato quel documento, che delega il Sindaco a prendere i soldi dell’ente elettrico, ha girato le spalle alla città e ai suoi abitanti.

Abbiamo visto, con tristezza, tre consiglieri comunali che svolgono la professione di medico, votare un documento che accetta i soldi per curare le malattie che colpiranno i loro pazienti.

Abbiamo visto votare quella delibera, una consigliera comunale che svolge l’attività di guida turistica e che per la sua preparazione e per gli studi fatti, dovrebbe essere più sensibile di altri nella difesa della storia e delle tradizioni della città.

Abbiamo visto un Sindaco, che in campagna elettorale diceva di essere l’amico in comune, cambiare improvvisamente idea, tradire il mandato ricevuto dagli elettori e consegnare il futuro della città a un ente estraneo.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che fa l’insegnante e quindi dovrebbe educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, difendere il provvedimento con giri di parole e argomentazioni assolutamente inesistenti.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che nella vita fa l’operatore turistico, insistere per prendere i soldi delle compensazioni, invece di difendere l’economia della città.

Li abbiamo visti questi consiglieri comunali e con noi li hanno visti tanti cittadini che si ricorderanno dei loro nomi quando sarà il momento di andare nuovamente a votare."

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14 agosto 2008

Tarquinia, accettati i soldi del carbone. "Svenduta la dignità della città".

Tarquinia - Consiglio Comunale. Foto da maremmaoggi.it
Con un colpo di mano, in data 13 agosto 2008 il sindaco Mazzola e la sua giunta di centrosinistra votano la delibera e accettano i soldi sporchi da enel.

“Nel Consiglio comunale svoltosi mercoledì 13 agosto a Tarquinia il Sindaco e la sua maggioranza hanno svenduto la storia e la dignità della città.
Tarquinia, da sempre fiera della sua indipendenza, ha combattuto contro soprusi ed angherie di ogni genere, riuscendo ad opporsi a tiranni e usurpatori.
Mercoledì sera,

un gruppo di consiglieri comunali, alzando la mano e approvando il documento che delega il Sindaco a firmare l’accordo con l’Enel, ha svenduto in un colpo solo, in cambio di un misero pugno di quattrini, la dignità, la salute e il futuro di Tarquinia.

Quella di mercoledì sera è la pagina più brutta della storia millenaria della città, una vicenda sporca di carbone, una giornata da ricordare in negativo.

Lanciamo un appello ai cittadini, affinché proseguano nella lotta per la salute e la difesa del territorio e non si facciano ingannare dagli euro sporchi di carbone che pioveranno sulla città.

Ai soldi della paura e della vergogna, che il Sindaco andrà ad elemosinare dall’Enel, preferiamo l’onesta dignità.”

Associazione "Fare Verde"

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1 agosto 2008

Luciani (PRC) su Tidei e TVN

Interventi di Enrico Luciani, consigliere regionale PRC, su Tidei e sulla sicurezza nel cantiere di TVN.

Luciani: "ancora una volta la realtà smentisce il ministro di turno".
"Ancora una volta la realtà dei fatti smentisce le parole altisonanti del ministro di turno". Questa la considerazione di Enrico Luciani, Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista, alla notizia dell'ennesimo incidente sul lavoro accaduto ieri mattina presso il cantiere della centrale Enel. Secondo Luciani nel cantiere più grande d'Europa non si deve rimanere inerti a numerare gli incidenti accettabili. Per questo il Consigliere Regionale torna a chiedere alle istituzioni di intervenire con un presidio all'interno di Torre Valdaliga Nord per dare alle famiglie dei lavoratori ed ai civitavecchiesi la certezza che la sicurezza sia al primo posto nelle preoccupazioni di chi amministra. Per Luciani il presidio dovrebbe occuparsi sia di controllare i processi di lavorazione che, soprattutto, i turni a cui gli operai delle ditte assegnatarie e subassegnatarie sono sottoposti. Fonte: trcgiornale.it

Luciani attacca Tidei: «Oggi si erge a paladino dei no coke»
CIVITAVECCHIA - Il consigliere regionale del Prc, Enrico Luciani, interviene sull’avvio della centrale a carbone, sottolineando i danni provocati dal carbone, senza risparmiare attacchi a quei politici che «oggi trovano l’ardire, a cose fatte, di dire che è cosa sbagliata la riconversione». Il riferimento, come spiega lo stesso Luciani, è al deputato del Pd Pietro Tidei: «Stupisce che gli artefici di questa ingloriosa pagina della storia nostra città - continua Luciani - trovino oggi il coraggio di ergersi a paladini della protesta no coke: credo che molti dirigenti Enel, che ben conoscevano siffatti mediocri personaggi, oggi si spanceranno dalle risate». Afferma che qualcuno ha avuto bisogno della debacle politica di un partito nazionale per avere uno scranno in Parlamento all’opposizione: «Vergogna, dopo aver spianato la strada alla riconversione a carbone di Tvn, hanno disposto un’azione che ha portato prima Civitavecchia e poi Santa Marinella ad essere, come Comuni, a favore o ambiguamente nel limbo». Fonte: civonline.it

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31 luglio 2008

30/07/2008, inaugurazione TVN: commento dei Verdi Civitavecchia.

Forse le comparse erano e sono inconsapevoli dei danni presenti e futuri della nuova centrale. Forse la tutela del lavoro, per alcuni; la difesa di privilegi per altri giustifica ai loro occhi il misfatto. I protagonisti però lo conoscono, infatti goffamente portano giustificazioni non credibili.

Il primattore è stato il più astuto. Dopo aver occupato per una settimana la scena mediatica, ha saltato la prima evitando, da populista consumato, di mettere la faccia nel funerale del popolo.
Gli altri hanno figurato per lo più da accattoni. Qualche Sindaco convertito all’ultima ora si è prestato alla mostra indegna della fascia tricolore. Fra tutti spiccava il sindaco di Civitavecchia, cinico al punto da tentare di coinvolgere alla sua parte proprio i No-Coke che fuori, sotto il solleone, gridavano rabbia e dolore. Si è però ben guardato dal fare un solo nome di oppositori convertiti alla causa nel nome di un Osservatorio Ambientale inutile quanto ingannevole.
Fra i commedianti, ci duole dirlo, il Presidente Piero Marrazzo. Colui che in campagna elettorale aveva dialogato con il popolo elettore interpretandone l’anima, ieri era inconsapevole di dove il popolo fosse e millantava un ruolo di garante che nessuno più gli riconosce. Se la politica è mediazione, ciò non lo autorizza a considerare carta straccia il Programma. Egli aveva assunto l’impegno di fermare il mostro che ieri invece ha tenuto a battesimo; come lui, poco o nulla hanno fatto alcune forze politiche che giocavano pericolosamente sulla doppia sponda. Questo è ormai scritto nella storia.
Citazione a parte merita il gran ciambellano, ministro Scaiola. Personaggio noto alle cronache soprattutto per lo sprezzante necrologio su Marco Biagi assassinato dalle BR, ieri ha replicato arrivando a ringraziare i due morti sul lavoro per aver offerto la loro vita alla grande opera di modernizzazione del Paese. Il carbone: tanto può l’autoesaltazione!
La triste commedia ha comportato l’azione di molti altri interpreti. Politici, come l’evocato De Sio, colui che da Sindaco mostrò tentennamenti prima del determinante voltafaccia; o Storace, che vendette, dichiarandolo senza vergogna, la salute di una parte consistente della Regione a lui affidata.
Re della festa, ovviamente, Enel, che nella persona del boiardo di Stato Fulvio Conti, dichiarava la propria vittoria, fiero di un incarico ottimamente svolto, quello di realizzare i profitti dei Soci azionisti.
La centrale da lui decantata produrrà fumi e inquinamento ben superiori a quelli confessati: ma intanto ceneri tossiche già sono prodotte, le ceneri della democrazia.

I Verdi Civitavecchia

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Rassegna stampa sulla manifestazione 30/07/2008 di fronte ai cancelli di TVN


Offriamo alcuni link ad articoli che i media locali hanno dedicato alla manifestazione di ieri 30/70/2008 a TVN.
La scelta di inserire soprattutto contributi dai media locali viene dalla constatazione che quelli di carattere regionale o nazionale non hanno che una vaga e maleinformata idea di quanto pertiene alla riconversione a carbone di TVN: oltre che pessimi esempi di giornalismo, leggere i loro articoli risulta offensivo e disinformante. Il fatto che si tratti di una lotta locale non è certo una scusa per la vasta ignoranza in tema di scelte energetico/ambientali, visto il momento storico e la trasversalità dei problemi coinvolti.

"Celebriamo il funerale di tutto il territorio" - Civonline.it
"Comincia l'era del carbone" - centumcellae.it
"Gasbarra: 'Torrevaldaliga Nord è un atto di arroganza della grande industria'" - maremmaoggi.it
"Il carbone pulito non esiste" - WWF Italia
"Nessun avvio dell'impianto, ma solo sfumata di vapore per il circo mediatico" - maremmaoggi.it

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29 luglio 2008

Tidei a Fulvio Conti (enel): l'inaugurazione di TVN rappresenta un lutto, non una festa, per il territorio


Per la giornata di domani, ENEL ha inoltrato un invito a tutte le persone aventi ruoli politici istituzionali nel comprensorio, per assistere alla messa (nera) d'inaugurazione di TVN, con la presenza di Berlusconi e Scajola.
L'On. Tidei, che pure ha pesanti responsabilità per quanto riguarda la sudditanza del territorio al dominio enel, invia una lettera in cui respinge in modo sdegnato l'invito di Conti: "Quella di domani è una giornata di lutto, non di festa, per la città". Pubblichiamo integralmente la lettera.


Egregio Dott. Conti,
ho ricevuto il Suo invito a presenziare all'incontro in programma domani, alla presenza del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi, per l'inaugurazione del primo gruppo della riconvertita centrale di Torre Valdaliga Nord. Un invito di cui la ringrazio ma che non intendo accettare per una lunga serie di motivi che vorrei qui sintetizzarle.
In primo luogo mi basterebbe ricordarLe, da rappresentante dei cittadini di questo territorio, che la dirigenza di Enel spa, al momento della presentazione del progetto di riconversione a carbone di Tvn nel lontano 2000, quando proprio il sottoscritto ricopriva la carica di sindaco di Civitavecchia, affermò che mai avrebbe dato il via ai lavori senza il consenso dei cittadini. Mi sembra che negli anni ci siano stati referendum, manifestazioni, pronunciamenti istituzionali di decine di consigli comunali del territorio, oltre che della Provincia di Roma e di Viterbo, che hanno espresso un netto dissenso al progetto di riconversione ma di cui non vi siete assolutamente curati. Solo questo disprezzo mostrato per il parere dei cittadini, e la gestione dell'intera questione carbone avvenuta in forma indecentemente privata con singoli amministratori, basterebbe a motivare il motivo della mia non partecipazione.

Ma voglio tuttavia approfittare di queste righe per esprimere altre motivazioni.
In primo luogo non ci può essere motivo di soddisfazione alcuna nell'inaugurazione di una centrale che condannerà ad altri decenni di inquinamento un territorio gravato ormai da mezzo secolo da una servitù energetica che ne ha drasticamente compromesso qualsiasi altra possibilità di sviluppo; senza contare il drastico incremento delle patologie respiratorie e tumorali di questo comprensorio che avrebbero dovuto indurre l'Enel e il Governo a scartare in partenza qualunque ipotesi di conversione. Credo infatti che dopo tanti anni di inquinamento, di cui è la causa principale, l'Enel avrebbe dovuto rappresentare uno strumento di sviluppo di questo territorio e non di ulteriore sfruttamento e rovina. In che modo? Portando a termine almeno quegli impegni presi a suo tempo con la presentazione del progetto di riconversione, posti a garanzia della bontà del carbone, ma rivelatisi assolutamente falsi e ingannevoli: la crescita delle imprese locali, il rapporto proficuo e rispettoso con la popolazione, l'incremento dell'occupazione.
Lei sa bene, egregio Dott. Conti, che niente di tutto questo si è realizzato e che, soprattutto in termini occupazionali, una volta chiusi i cantieri la città tornerà a sprofondare in quelle percentuali di lavoro da profondo Mezzogiorno; e ad fronte della servitù e dell'inquinamento che pagheremo sulla nostra pelle è francamente inaccettabile.
Tante erano le possibilità per l'Enel di instaurare un rapporto diverso e comunque produttivo con il territorio di Civitavecchia. Le cito solo alcuni esempi:
la realizzazione di una catena del freddo attraverso i processi di recupero della condensazione del calore prodotto dalle caldaie;
la realizzazione di una vasta area industriale, con annesse infrastrutture, per lo sviluppo della logistica che permetterebbe di attrarre investimenti nella città;
la realizzazione di infrastrutture retroportuali;
la creazione di una società mista Enel-Comuni per la distribuzione di energia elettrica nel territorio a basso costo con forti risparmi per i cittadini sulla bolletta;
la realizzazione, come concordato preventivamente, di un impianto di selezione e trattamento dei rifiuti del territorio con conseguente abbattimento delle tariffe sui rifiuti;
la creazione di un polo energetico per fonti rinnovabili;
la creazione di una scuola di formazione energetica nazionale;
la creazione di un polo scientifico di eccellenza per la ricerca delle energie rinnovabili all'interno del Polo universitario di Civitavecchia.
Niente di tutto ciò, tuttavia, è stato fatto. Vi siete limitati a sponsorizzare, con amministratori poco avveduti e compiacenti, qualche concerto e tanti spettacolini, per indorare la pillola del carbone ai cittadini secondo il vecchio detto “panem et circenses”, dispensando in trattative private soldi alle amministrazioni comunali che non produrranno alcun tipo di sviluppo. Perché è evidente che finanziare quattro concerti e cinque marciapiedi, a lungo termine, non lascia niente di niente a questo territorio. Quello che di sicuro resterà saranno i fumi inquinanti del carbone e la servitù energetica; e di questo i cittadini non possono per nulla essere contenti.
Per questo considero inutile e di cattivo gusto partecipare domani a quella che si prefigura esclusivamente come una iniziativa di pura propaganda, con una sfilata di politici a cui non voglio in alcun modo aggregarmi.
Per la città, infatti, e per tutto il comprensorio non sarà assolutamente un giorno di festa, ma di lutto. Come quello delle famiglie dei due operai morti nei cantieri di Tvn che mi auguro, domani, avrete almeno la sensibilità e il buon gusto di ricordare.

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La Frasca: i piromani cittadini sembrano della stessa opinione di Moscherini e Ciani

Riportiamo un articolo comparso su www.centumcellae.it

La pineta della Frasca torna a bruciare, quasi certamente in modo doloso, e la certezza che ci sia un piromane dietro gli incendi di questi giorni è sempre più consistente. Questa mattina altri due focolari sono infatti divampati a pochi minuti l'uno dall'altro tra gli alberi e i cespugli della pineta. Fortunatamente il fumo è stato presto notato dai frequentatori della Frasca che hanno immediatamente dato l'allarme; in pochi minuti sono così giunti sul posto quattro mezzi dei Vigili del Fuoco, coadiuvati da altri mezzi della Protezione civile, che in breve hanno circoscritto le fiamme e quindi spento l'incendio. Scampato il pericolo odierno resta tuttavia la forte preoccupazione per il quarto e quinto rogo divampato in meno di dieci giorni alla Frasca, sulla cui origine dolosa sembra ci sia poco da dubitare, come confermato questa mattina dal capo distaccamento dei Vigili del Fuoco Giuseppe Ibelli; dolo che lascia intravedere a questo punto un possibile cupo disegno volto a distruggere una pineta che evidentemente qualcuno preferisce far scomparire; forse perché d'impiccio a porticcioli e vasche di colmate tanto desiderate da sempre più numerosi amanti degli affari?
Articolo originale

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