Sabato 17 maggio 2008, Incontro di informazione, spettacolo con artisti di strada, mostra foto/artistica. Ore 17,00 Piazzale degli Eroi, Civitavecchia.
16 maggio 2008
Civitavecchia, sabato 17 ore 17,00
Sabato 17 maggio 2008, Incontro di informazione, spettacolo con artisti di strada, mostra foto/artistica. Ore 17,00 Piazzale degli Eroi, Civitavecchia.
11 maggio 2008
Non ci sono le condizioni perché il primo gruppo di TVN sia collaudato
"Si continua a parlare di date e di prove tecniche per la nuova centrale di Tvn, ma rimane ancora il fatto che le opere a mare non sono concluse. «Così – ha spiegato il consigliere comunale dei Verdi, Alessandro Manuedda – è impossibile far attraccare le navi e, soprattutto, far arrivare il carbone in centrale nel modo in cui è previsto, attraverso i nastri di trasporto, con strutture chiuse e depressurizzate.
L’avanzamento dei lavori a mare sarebbe giunto circa a metà e a febbraio la seconda fase dei dragaggi che, come si legge anche nell’ordinanza della Capitaneria di Porto 18/2008, prevede il dragaggio per circa 100 mila metri cubi». L’ipotesi che circola in ambienti locali è quella che le navi attraccherebbero in porto e poi il carbone verrebbe scaricato e trasportato su strada, con camion, fino alla centrale. «Se così fosse – ha aggiunto Manuedda - si registrerebbe una violazione al decreto Via e agli elaborati successivi, che parlano di un sistema di movimentazione e stoccaggio a ciclo chiuso». Proprio per questo lo stesso consigliere comunale ha intenzione di segnalare la questione al Ministero dell’Ambiente e al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. «Non so neanche – ha aggiunto – se Enel potrà procedere all’accensione del IV gruppo e alle prove tecniche delle sole caldaie che, come da progetto, prevedono il metano, in assenza dell’autorizzazione integrata ambientale sulla quale dovrebbe decidere a breve il Ministero. Autorizzazione che secondo noi è necessaria e obbligatoria per Tvn: fosse da considerarsi ricompresa nel decreto autorizzativo del 2003, dopo cinque anni sarebbe comunque necessario il rinnovo. Il decreto è del 24 dicembre 2003, i 5 anni scadono a dicembre prossimo ma la domanda di rinnovo va inoltrata sei mesi prima, ossia a giugno. Attendiamo intento la decisione del Ministero che solleciteremo anche la prossima settimana».
Una testimonianza gravissima. Ora chiamateci NIMBY
9 maggio 2008
Come far soldi col cinismo (e col carbone)
Quest'uomo invita a fare soldi con il carbone. Noi possiamo invitarlo a fare altro.
Off Topic: tra i ministri del governo Berlusconi
Istruzione: l'incubo Bondi è finito. Avevamo sudato freddo, implorato gli dei che il nome di Bondi ne restasse il più lontano possibile. Forse diffondere voci di una sua possibile investitura su quella poltrona, era stata solo un modo per farci sentire sollevati quando lo si fosse sostituito con chiunque altro. Insomma, la vecchia storia dell'operaio sventurato il cui unico piacere nella vita è, alla sera, togliere le scarpe di tre numeri troppo strette. Ecco, in questo senso è un vero piacere apprendere del nome della Gelmini.Certo, poi passata l'ebbrezza, ci si chiede: ma chi è costei? E allora si scopre che si tratta di un Avvocato 35enne con nessuna esperienza e conoscenza minimamente associabile al mondo della scuola o della formazione. In compenso rappresenta una delle fedelissime del Nanocavaliere. Visto che nell'istruzione risiede il luogo fondamentale per la crescita culturale ed il futuro di un Paese, la Gelmini è proprio ciò di cui avevamo bisogno. Non che si possa rimpiangere Fioroni, per carità. Ma un Ministero dato a una INCOMPETENTE nel senso proprio del termine, resta difficile da comprendere. Non dimentichiamo che le vie della politica sono infinite. Tutto quello che è saccheggiabile, violabile, vessabile, sfruttabile, sfondabile, tutto ciò che può rappresentare un attacco sadico al bene comune, la politica italiana lo esprimerà in modo mirabile.
6 maggio 2008
L'entità dell'affare "riconversione TVN"
"Enel pulisce il carbone cinese"
TVN rappresenta una vera e propria vetrina mondiale per ENEL, che infatti ospita regolarmente delegazioni di tecnici esteri in visita al cantiere di Civitavecchia. La riconversione a carbone di Civitavecchia rappresenta quindi un vero e proprio "ariete" per sfondare i mercati esteri, specie, si suppone, quelli dei paesi in via di sviluppo, con economia marcatamente industriale.
Comprendiamo ora il motivo dell'entità della mobilitazione di ENEL per far passare la riconversione a tutti i costi. L'affare coinvolge probabilmente un giro di affari di proporzioni colossali. C'è molto da riflettere.
Perché le tecnologie "carbon capture and storage" non rappresentano una via praticabile
Le cosiddette CCS (carbon capture and storage) tecnologie di stoccaggio dell'anidride carbonica nel sottosuolo, a dispetto di quanto dichiarato dalle lobbies del carbone, non potranno dare alcun contributo per preservare il nostro pianeta. I motivi sono chiari:
vedi qui per l'articolo originale di Greenpeace
4 maggio 2008
"Carbone, libertà di stampa e silenzi"
Riceviamo e con piacere pubblichiamo questo contributo di Giulio Carra.
"Nell’alto Lazio la Centrale TVN di Civitavecchia (RM) non metterebbe in pericolo soltanto la salute dei cittadini e l’economia dell’intera area.
volesse chiaramente prendere posizione sul problema anche alla luce degli intenti espressi di recente dall’Università Agraria e del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca (che raccoglie oltre venti comuni del comprensorio) di partecipare alla Manifestazione di protesta indetta, per il 24 maggio prossimo, dal “Comitato Cittadini Liberi per la Difesa della Salute e dell’Economia”.
Ben presto ci si è resi conto, però, che la realtà fosse un’altra. Comunica ai giornalisti presenti che ad aprire le trattative con l’Enel, per i cosiddetti interventi compensativi, non sia stato lui (di centro-sinistra) bensì la precedente amministrazione di centro-destra esibendo un vecchio documento del 19 dicembre 2002 relativo all’esame di un protocollo d’intesa, stipulato nel corso di una riunione al Ministero delle Attività Produttive, alla quale parteciparono la Regione Lazio, la Provincia di Roma, l’Enel, i comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa e Tarquinia.
Tralasciando il fatto che basterebbe rileggere le cronache giornalistiche di quel periodo o, forse, in maniera più asettica, quanto affermato nella sentenza n.5481 del Tribunale Amministrativo del Lazio dove chiaramente vi è scritto che, ad eccezione del Comune di Civitavecchia, nessuno dei comuni interessati e quindi anche Tarquinia, nel successivo 2003, non ratificò mai quel protocollo di intesa, non si riesce a capire perché si sia voluto ad ogni costo, oggi, reinnescare pericolose micce politiche quando proprio il Presidente dell’Università Agraria, Antonelli (ed occorre darne atto), avesse fatto tanto per andarle a smorzare. Non volendo entrare in merito alle diatribe che poi si sono, oggi, di nuovo scatenate, crediamo che la sortita del Sindaco Mazzola non faccia altro che confermare indirettamente la presenza di approcci recenti tra Enel e Comune di Tarquinia. Altrimenti non si spiegherebbe il perché ci si affanni a dimostrare che siano stati altri ad averli di fatto iniziati prima di lui e tanto tempo fa. Non si comprende, però, come mai sia così tanto difficile doverlo dichiarare apertamente.
Ma la storia sulla quale vogliamo soffermarci non è questa e sotto certi aspetti è molto più triste.
A quella conferenza stampa fatta nel suo ufficio, nella sede pubblica del Comune, solo alcuni giornalisti sono stati invitati, altri sono stati lasciati a casa, altri ancora, addirittura, non sono stati fatti entrare prendendo a pretesto, se pur conosciuti, che non sono iscritti all’Ordine Nazionale. Che curioso paese l’Italia: c’è chi chiede a gran voce l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e chi, invece, se ne fa scudo per comunicare soltanto, probabilmente, con chi è gradito.
Ma, fuori di quella porta, sono stati trattenuti anche alcuni rappresentanti dell’opposizione e ben presto da dentro quella stanza, invece, sono iniziate ad uscire urla e turpiloqui allorquando alcuni giornalisti, rischiando di essere materialmente cacciati, hanno iniziato a porre domande sicuramente non tanto gradite al Sindaco.
Perché parliamo di questi fatti? Purtroppo sono alcuni mesi che nell’Alto Lazio un’informazione corretta a 360 gradi sul carbone è assicurata soltanto da alcune e davvero poche testate giornalistiche telematiche, mentre per tutto il resto, e soprattutto da parte della carta stampata, radio e televisioni, si assiste ad un ignobile balletto di reticenze o, al contrario, di grandi spazi dedicati ad alcuni particolari, che in questa brutta “storia carbonara”, dovrebbero esclusivamente “filtrare” e raggiungere l’opinione pubblica.
Ora fa davvero male, nelle città dell’Alto Lazio, vedere giovani colleghi giornalisti, con gli occhi lucidi di rabbia, sfogarsi e confessare di essere stati senza scrupoli imbavagliati e censurati ufficialmente dalle redazioni centrali di blasonati giornali che invece ogni giorno, come prime donne su una passerella di una sfilata di moda, dalle loro colonne fanno sfoggio della parola “Libertà”.
Si parla di articoli scomodi mai pubblicati e di altri tagliati ad arte se non quando addirittura completamente rimaneggiati e stravolti nel senso. Non basta: ma sembrerebbe ormai certo che politici od amministratori di questa zona prendano contatto direttamente con i responsabili delle redazioni locali cercando di far rimuovere questo o quel giornalista.
Solo indebite interferenze non nuove alla storia del giornalismo italiano o dietro di esse si nascondono e celano ben altre cose?
Questa situazione mi fa ritornare indietro nel tempo di qualche decennio. Giovane cronista, rifiutai denaro, case e carriera per non tacere, e dopo essere stato redarguito anch’io dalla redazione centrale di un “bel” giornale, in pieno Consiglio Comunale, quello di Tarquinia, un’esponente dell’allora maggioranza urlò: “Cacciate Carra!”. Questo per aver dato notizia di un’inchiesta aperta dalla magistratura su alcuni esponenti politici dell’epoca. Ora determinati personaggi sono scomparsi dalla scena ed altri sono morti. Ma le tinte fosche sembrano essere, oggi, le stesse di allora.
Ho voluto ricordare questa personale storia, ormai sepolta, soltanto per dire che, purtroppo, non c’è niente di nuovo sotto il sole e per ricordare a quei giovani colleghi con gli occhi lucidi di rabbia che fortunatamente la libertà non è un articolo di legge che possa essere abrogato semplicemente con un colpo di mano. E’ un anelito dell’uomo, un principio socio-istituzionale ed allo stesso tempo una prassi che deve essere di giorno in giorno ribadita, professata, esercitata, strappata, attimo per attimo, dai vortici degli interessi particolari, costi quel che costi. Ma non ci si rassegni mai al silenzio. E’ davvero curioso che la stampa in genere sia ritornato a parlare di eventuali accordi ed incontri relativi agli interventi compensativi solo dopo una “pasquinata internettiana” a nome di un sedicente “Gasparino il Carbonaro”!
Francamente non so che tipo di 25 Aprile si sia mai festeggiato da queste parti alla luce di tali spigolature a margine.
Si avrebbe voglia di scrivere al Presidente della Repubblica, ai Prefetti di Roma e Viterbo, ma non vogliamo disturbarli per così tanto poco. In fondo la “Democrazia” è ben radicata nella coscienza del Popolo dell’Alto Lazio ovunque voti, e può anche ben sopportare colpi bassi di questa natura. Speriamo soltanto che la semplice eco delle cose che qui accadono possano giungere alle loro orecchie e che, in questa “storia carbonara”, ci siano ancora magistrati che non abbiano paura di essere trasferiti, come purtroppo è già successo. Se indagini dovranno mai essere aperte sugli iter burocratici di questa centrale e quanto altro non ci si basi sulle voci, sulle chiacchiere, sulle dicerie, sulle intercettazioni telefoniche, ma soltanto inforcando gli occhiali (perché bastano e sono sufficienti) per guardare quello che sta scorrendo davanti agli occhi di tutti.
Mettiamo a disposizione queste pagine, in ogni caso, di chi fosse censurato e volesse invece parlare, esprimendogli, al contempo, tutta la nostra solidarietà.
2 maggio 2008
Il solare è già più conveniente del carbone. STOP ORA AL CARBONE
Vedi l'articolo uscito su rinnovabili.it, a riguardo della nuova tecnologia XCPV.
Non c'è bisogno di ricordare che il prezzo del carbone è destinato ad aumentare, mentre quello del solare a scendere.
Ecco perché noi non vogliamo che si investa in carbone, che non si costruiscano centrali a carbone, che la centrale di TVN sia fermata ORA.
Il nostro Premio Nobel Rubbia non smette di ripetercelo: all'estero il boom del energia pulita è iniziato, e noi stiamo ancora costruendo centrali a carbone.
A chi conviene davvero tutto questo? Chi specula sulla nostra salute e frena il nostro sviluppo? Tra i responsabili di questa situazione, la lista di governi, ministri, partiti e aziende è sin troppo lunga, e la storia delle nostre battaglie si trova in questo stesso blog. Ora abbiamo le prove definitive che anche in termini strettamente economici il carbone NON è conveniente, ed è una soluzione anacronistica. L'opinione pubblica deve fare pressione sulla politica perché tutto questo cambi. CHE TVN SIA FERMATA SUBITO.
1 maggio 2008
I costi del solare già abbattuti in modo drastico!
Importante news segnalata dal blog futuroprossimo (vedi qui)
Il "fotovoltaico concentrato" della SUNRGI si basa su un sistema di lenti convettive che produce molta più elettricità dei sistemi tradizionali, e in molto meno spazio Domani è previsto l'annuncio da parte di Craig Goodman, il capo della National Energy Marketers Association.
Qui si fa sul serio. Secondo i piani della SUNRGI, entro un anno si avvierà il progetto di produzione per aziende e compagnie commerciali: entro 3 (tre) anni il mercato domestico sarà invaso di questo solare nuovo, più piccolo, più potente, a buon mercato.
Parliamo di costi, adesso. Attualmente il solare produce solo l'1% dell'energia mondiale, perchè costa circa 20 centesimi di euro a Kilowatt/ora. Esclusa l'installazione. La strategia fino ad ora era: entro il 2010 costerà dai 9 ai 15 centesimi. Tra i 4 e gli 8 entro il 2015. Sempre esclusi i costi di installazione.
La strategia della SUNRGI è molto, molto più 'aggressiva'...Entro il 2009 quest'azienda produrrà un pannello solare che costa circa 4,7 centesimi di euro per ogni KW-ora che produce. Compresa l'installazione.
Insomma, 6 anni prima del previsto avremo un'energia che costa 5 volte meno di quella attuale. Passi da gigante."
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Intanto nel Qatar, entro il 2013 sarà costruita una centrale solare DA 3500 MEGAWATT!! (vedi qui)
28 aprile 2008
Et voilà, le compensazioni son servite. Con tanti auguri da parte di Enel!
Fulvio Conti (AD Enel), Mazzola (Sindaco di Tarquinia), Moscherini (Sindaco di Civitavecchia). Vignetta di L. Fortunati. (clicca sull'immagine per ingrandire)
Pare che nessuna tra le amministrazioni locali abbia rifiutato di sedere al tavolo degli sconfitti, al cospetto di Sua Emissione ENEL. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni per aver sostenuto il loro "no al carbone", le varie amministrazioni stanno raggiungendo quello che evidentemente era il loro vero scopo: le compensazioni. I danni alla nostra salute, al nostro ambiente, alla nostra economia, vengono forfettariamente monetizzati: un bel piattone di lenticchie, qualche spicciolo per le spese e tanti auguri per il toto-cancro che ci attende, unica sicurezza del "carbone pulito". I cittadini ringraziano. Ma qualcuno dovrà pagare per tutto questo. Stanno tentando di vendere e svendere qualcosa che non ha padroni. Quanti ritengono che questo comprensorio sia ormai abitato da sudditi rassegnati o disinformati, presto vedranno da soli quanto grande è il loro errore.
Riportiamo stralci da un articolo apparso su civonline.it in data 24/04/08:
Da giorni ormai, voci sempre più insistenti si stanno diffondendo in relazione ad una presunta trattativa tra l’amministrazione comunale di Tarquinia e l’Enel. Tali accordi dovrebbero culminare, secondo i bene informati, con l’introito da parte del comune etrusco di circa 15 milioni di euro quale risarcimento per l’entrata in funzione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica a carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia. Nei giorni scorsi il sindaco Mazzola ed il presidente della cooperativa Pantano, Gianfederico Angelotti insieme agli agricoltori avrebbero discusso della questione Tvn. C’è chi sostiene sia pronto un accordo per monetizzare con l’ente elettrico il risarcimento per i danni che saranno procurati al territorio e alla salute degli abitanti.
I soldi del carbone non arriveranno soltanto a Tarquinia, ma sarebbero pronti a raggiungere anche gli altri comuni del comprensorio, da Tolfa ad Allumiere, a Santa Marinella, dove le trattative dovranno essere riaperte con il nuovo sindaco Bacheca che dovrà decidere che fare. Secondo indiscrezioni, l’accordo tra la società elettrica e i comuni del comprensorio sta arrivando al traguardo. L’Enel dal canto suo non ha fatto mistero dell’apertura di un tavolo di trattativa con i quattro comuni, anche durante i tavoli ministeriali e regionali, con il ministro Pierlugi Bersani e il governatore del Lazio Piero Marrazzo.
Il commento del "Comitato dei Cittadini liberi in difesa della salute e dell'economia":
"...Due i veri temi da dibattere: uno è l'epilogo della vicenda compensazioni, iniziata a gennaio con il sindaco di Tarquinia “indignato” perché i No coke lo imputavano di essere in trattativa con Enel, che non solo c'è stata ma s'è conclusa con un ridente Mazzola pronto ad afferrare 13 milioni di euro.
Non sappiamo se il prezzo della salute del sindaco sia giusto (13 milioni diviso 15.000 abitanti fa circa 867 euro) ma per i molti e sempre più cittadini che hanno compreso la verità sullo “sporco carbone pulito” la cifra è bassa.
Una cifra adatta dovrebbe essere almeno pari al risarcimento di un morto per tumore per famiglia nei prossimi anni. In alternativa potremmo accontentarci di una polizza assicurativa, con Enel che paga un premio corrispondente ad almeno due rischi morte per famiglia nei prossimi anni.
Non è una battuta, il programma di calcolo messo a punto dall' Unione Europea parla chiaro: inserendo quantità di carbone bruciato, ossidi di azoto e zolfo emessi, polveri emesse, altezza della ciminiera, densità e distanza della popolazione, il risultato è che i morti aggiuntivi da carbone per tutte le patologie derivate dall'inquinamento saranno pari, dopo alcuni anni, ad un risarcimento di 200 milioni euro.
Poi c'è il danno per malattie pari ad almeno 600 milioni di euro.
Senza contare i danni all'agricoltura, al turismo e alla dignità perché non siamo carne da macello.
Insomma pensiamo di valere più di 867 euro. Mazzola e chi lo sostiene in questa scelta, noi speriamo che almeno i medici si dissocino, è libero di pensarla diversamente ma i conti li sappiamo fare in modo dettagliato e li presenteremo a chi di dovere.
Ogni cittadino, ogni associazione, ogni cooperativa, ogni partito politico, ogni sindacato, ogni parrocchia, ogni aggregazione religiosa è chiamato a diventare movimento per scongiurare il pericolo mortale del carbone.
L'altro punto importante da trattare all'Agraria sono le azioni per fermare la centrale a carbone di TVN. Il comitato dei Cittadini liberi ieri sera ha fissato la data del 24 maggio per la grande manifestazione popolare che dirà al governo di farla finita con Civitavecchia.
Martedì sera, 29 aprile, presso la sede del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca si terrà la seconda riunione per decidere le modalità di adesione e partecipazione delle strutture agricole alla grande manifestazione del 24 maggio.
Saranno presenti le cooperative, le associazioni di categoria e l'Università Agraria.
La base, gli agricoltori, hanno compreso il pericolo da tempo e ogni volta che si sono riuniti hanno deciso in modo unanime di lottare per fermare la centrale a carbone di Civitavecchia.
Ora chiedono coerenza a chi li rappresenta. Contemporaneamente gli agricoltori chiamano a raccolta tutte le categorie produttive perché ognuno può e deve fare la sua parte. Il 24 maggio Tarquinia aprirà una nuova fase nella vertenza in atto".