Un piccolo articolo comparso su "Il Venerdì", e messo in evidenza da Beppe Grillo. Una lettura molto istruttiva, anche per comprendere la "buona fede" con cui sistematicamente si disinforma la popolazione. Lo stesso metodo utilizzato per il carbone da enel e compari.
“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”
(Il pezzo non è firmato ma sta all’interno di una specie di box dentro un articolo di Arnaldo D’Amico.)
28 maggio 2008
Sistematicamente disinformati.
Ad Augusto Battilocchio (quando il potere è l'unico fine)
Una lettera amara, di accusa e denuncia contro il sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio.
GRUPPO CONSILIARE "UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE"
Caro Augusto,
dal giorno 24 Maggio, data della manifestazione a Tarquinia contro la riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord, alla quale il Comune di Allumiere non solo non ha partecipato in forma ufficiale con il gonfalone o la fascia tricolore del Sindaco, ma addirittura non ha nemmeno aderito, seppur sollecitato dal nostro gruppo e dai promotori, noi sottoscritti consiglieri comunali Carlo Amici e Manrico Brogi non ci rivolgeremo più a te chiamandoti Sindaco perché non ti riconosciamo più il diritto di rappresentarci. Vogliamo ricordarti che la lotta dei cittadini del Comune di Allumiere contro la riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord è iniziata nel lontano 2001, diventata patrimonio collettivo ed atto istituzionale, primo paese del comprensorio, con Delibera Consiliare nel 2002, punto di programma fondamentale della nostra coalizione alle ultime elezioni comunali del 2007 che, anche grazie a questo
gravoso e difficile impegno preso con i cittadini di Allumiere, abbiamo vinto.
Già nel Consiglio Comunale del 15 febbraio 2008, al momento della discussione sulla partecipazione o meno al famigerato Tavolo della Salute, dello Sviluppo e dell'Ambiente del "falegname" Marrazzo (traduzione in volgare: prendere i soldi dall'Enel e tacere sulle conseguenze della riconversione a carbone) noi non ti abbiamo concesso la nostra delega e quella dei cittadini contrari alla riconversione che abbiamo la "presunzione" di rappresentare, ed abbiamo rimesso nelle tue mani tutti gli incarichi che avevamo (la carica di Vice Sindaco ed Assessore all'Urbanistica – Carlo Amici - e la carica di Presidente della Commissinione Bilancio in Comune e Vice Presidente della Comunità Montana - Manrico Brogi), considerando le argomentazioni da te sostenute (la centrale è fatta, tanto vale prenderci un risarcimento in danaro - senza tenere nella dovuta considerazione tutte le malattie, i tumori, i danni alla nostra economia ed al nostro futuro che la riconversione produrrà) arzigogolio e arrampicamento sugli specchi.
In ogni caso abbiamo voluto credere, sforzandoci non poco, alla tua dichiarazione di contrarietà alla distruzione del nostro futuro da parte dell'Enel ed abbiamo mantenuto un profilo "basso" verso l'operato dell'Amministrazione, facendo per così dire "la minoranza della maggioranza" e non l'opposizione nell'istituzione comunale.
Oggi non possiamo non prendere atto che l'unico interesse che ti muove è quello, parafrasando Woody Allen, "PRENDI I SOLDI E SCAPPA". La non adesione e partecipazione alla manifestazione del 24 a Tarquinia lo dimostra in modo inequivocabile.
Il Sindaco di Tarquinia Mazzola, se pur della tua idea (infatti non ha accettato il punto della piattaforma presentata dal movimento NO COKE di non prendere soldi sporchi di carbone) è stato presente per tutto il giorno ed ha difeso le sue posizioni "sul campo", non è sparito nel nulla.
Il "silenzio assordante" dell'assenza del Comune di Allumiere conferma, purtroppo, la subalternità della tua amministrazione agli interessi dei poteri forti ed all'arroganza dell'Enel, nonché una concezione della politica e dell'amministrazione di basso profilo, che tende all'accaparramento di risorse, da qualunque parte vengano e per qualsiasi motivo siano concessi, per la realizzazione di opere pubbliche che generano soltanto cementificazione, spreco di danaro pubblico, falso benessere, clientele di vario genere.
Noi riteniamo che la politica, anche e di più quella istituzionale, deve tendere a soddisfare i bisogni reali e i diritti delle persone e promuovere i valori di democrazia, partecipazione e solidarietà. La salute dei cittadini e dell'ambiente è un "bene indisponibile" e va salvaguardata e difesa sempre e comunque, contro tutto e contro tutti, SENZA SE E SENZA MA.
Per tutto questo noi non ti consideriamo più nostro Sindaco.
Con amarezza
Allumiere, lì 26 Maggio 2008
Carlo Amici Manrico Brogi
Sul medesimo argomento anche civonline.it "Carbone, Battilocchio sulla graticola"
26 maggio 2008
Presidio permanente sulla Statale Aurelia
Il presidio è formato da commercianti, agricoltori, operatori turistici e semplici cittadini e si trova a ridosso della Statale Aurelia, nella zona commerciale urbana di Tarquinia, dove in queste ore sta giungendo la solidarietà di numerose personalità. Tra queste anche politici, di tutti i partiti, come quelli dell’attuale maggioranza di governo, perché il cancro del carbone, che può attaccare l’economia e la salute, non ha colore politico. Tutti portano la loro solidarietà ad una popolazione laboriosa, unita contro chi ne minaccia il futuro e contro chi le nega il diritto alla salute e al lavoro. Una popolazione che trae sostentamento dai tesori di questa terra: campi fertilissimi, mare, boschi, bellezze architettoniche e naturali, oltre a tesori archeologici di rilevanza mondiale, patrimonio dell’umanità, unici siti etruschi dell’UNESCO.
Sull’Aurelia, all’interno del presidio, visibili alcuni trattori vista la forte preoccupazione degli agricoltori, non solo della Tuscia, ma anche della Toscana e della Maremma. Infatti, oltre al carbone di Civitavecchia, temono che sia riconvertita con il più dannoso ed inquinante dei combustibili fossili anche la centrale di Montalto di Castro, costruita durante la “prima repubblica” in zona sismica.
Questa sera, presso il presidio, saranno accese le fiaccole della legalità affinché, intanto, si inizi a far piena luce sulla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.
Comitato “Cittadini Liberi”.
Sinistra Democratica su centrali e insediamenti
Riceviamo e pubblichiamo.
Qui, sul nostro territorio, a dispetto delle popolazioni, va avanti la riconversione della centrale elettrica di Civitavecchia con i pifferai magici che raccontano la favoletta del carbone pulito sapendo che nella realtà spariranno dalla Maremma laziale l’agricoltura e il turismo di qualità e peggiorerà la salute dei cittadini.
Intanto a Viterbo si vuole realizzare in piena area termale, a due chilometri dal centro storico, un aeroporto che sopporti un traffico quadruplicato rispetto ai cinque milioni di passeggeri che hanno sconvolto l’area dei Castelli romani e stanno minando la salute fisica e mentale degli abitanti di Ciampino, Marino e Roma sud-est senza che la traccia dei low-cost lasci nel territorio alcun beneficio economico.
Il nuovo ministro delle infrastrutture Matteoli rilancia l’autostrada tirrenica, mentre (vera ciliegina sulla torta) non ci si risparmia da parte di qualche politico lungimirante l’idea di rilanciare pure la produzione di energia nucleare nella centrale Alessandro Volta di Montalto di Castro.
Ma davvero si pensa che lo sviluppo della Maremma e della Tuscia possa essere così, nel giro di pochi anni, sottoposto ad una tale torsione senza pagare dazio sul piano ambientale e sociale? Che un territorio agricolo a vocazione turistica possa essere ridotto a concentrato di servitù energetiche e di comunicazione ancor più pesanti di quelle attuali?
Qui la Sinistra deve saper giocare tutte le sue carte. Noi partiremo da queste vertenze territoriali per rilanciare il progetto di quel soggetto unitario e plurale della sinistra e degli ecologisti del quale crediamo ci sia necessità. Ma nel frattempo facciamo appello alle amiche ed agli amici che si definiscono “ambientalisti del Pd”: se ci siete battete un colpo, ora ce n’è bisogno! Solo da qui, da questi fatti concreti che interessano le persone e toccano nel profondo le loro vite e il loro futuro può ripartire un cammino comune per un nuovo centrosinistra.
Valerio De Nardo
Coordinamento provinciale
Sinistra Democratica - Viterbo
"Il carbone delle meraviglie", intervento del Dott. M. Di Gennaro (UDC)
Riportiamo un intervento del dott. Marco Di Gennaro (UDC) pubblicato quest'oggi da www.centumcellae.it
Il carbone non finisce mai di stupire, chiaramente in negativo. Un recente studio pubblicato nel settembre 2007 su Lancet, una delle più importanti riviste scientifiche del mondo, analizza gli effetti sulla salute derivanti dall’utilizzo di vari combustibili per la produzione di elettricità in Europa.
Si viene così a sapere che il carbone comincia a fare vittime prima ancora di essere usato; per ogni TWh prodotto ( Terawattora = 10 miliardi di Kw ) il carbone causa, infatti, per la sua estrazione 100 volte più morti rispetto al gas ( 0.10 contro 0.001).
Se si considera che TVN produrrà ogni anno circa 14 TWh si evince che ciò equivale a 2 morti per anno.
Ancora più drammatiche sono le cifre relative ai danni per la salute derivanti dall’inquinamento dell’aria causati dal carbone e che sono calcolate pari a:
morti/anno 325, malattie serie/anno (infarti, malattie respiratorie, ictus cerebrali, scompenso cardiaco etc.) 3150, malattie minori/anno (tosse, peggioramento dell’asma, della bronchite cronica etc.) 150.000.
La gravità di una tale prospettiva per la salute è ancora più evidente se confrontata con i dati relativi all’utilizzo del gas per la produzione di energia elettrica. Il gas determinerebbe, infatti, oltre ad un migliore rendimento energetico, una riduzione di circa 10 volte di tali numeri.
In altre parole, per provocare i danni derivanti da una centrale a carbone non sarebbero sufficienti neanche dieci centrali a gas della stessa potenza e poste tutte nello stesso sito.
Ancora migliore sarebbe la situazione con l’utilizzo delle energie rinnovabili.
Il messaggio derivante da questi dati è, secondo gli autori, chiarissimo non solo dal punto di vista della salute e dell’ambiente ma anche dal lato economico. I combustibili fossili vanno abbandonati a favore delle energie rinnovabili il cui aumentato utilizzo porterà ad un ulteriore potenziamento della efficienza tecnologica ed ad una riduzione dei costi migliorando ancora di più quella equazione costo / beneficio già oggi favorevole alle energie rinnovabili se si tengono nel debito conto, come la Comunità Europea richiede, i costi per riparare i danni alla salute ed all’ambiente causati dai combustibili fossili ed, in primis, dal carbone.
Dott. Marco Di Gennaro - Udc
Tarquinia 24/05/2008
25 maggio 2008
2011-2050: negli USA il 69% del fabbisogno energetico dal Sole
"Arrivare a soddisfare il 69% del fabbisogno elettrico degli Stati Uniti d'America con l'energia solare entro il 2050. Tre esperti americani spiegano come è possibile in un servizio apparso su Scientific American e Le Scienze." (clicca per scaricare il pdf)
Fantascienza? Tre esperti americani, Ken Zweibel, James Mason e Vasilis Fthenakis, pensano di no e illustrano il loro piano per un'America in cui al 2050 il solare copra il 69% dell’elettricità e il 35% della sua energia totale (inclusi i trasporti, quindi).
Come? Realizzando megaimpianti fotovoltaici, sia con moduli convenzionali che a concentrazione, per una superficie occupata pari a 120.000 chilometri quadrati nei territori desertici del sud-ovest del paese, costruendo una nuova infrastruttura di trasmissione ad alta tensione in corrente continua e mettendo in atto sistemi di immagazzinamento dell’energia come quello di comprimere l’aria in cavità sotterranee.
Un piano che farebbe diminuire le emissioni di anidride carbonica degli Stati Uniti del 62% rispetto al 2005, e che richiederebbe 420 miliardi di dollari di investimenti. Soldi che comunque secondo i tre esperti verrebbero ripagati da un futuro energetico con costi ambientali ma anche politico-militari convenienti per gli Stati Uniti. I particolari dello studio in un servizio che alleghiamo, apparso in Italia su Le Scienze e che contiene anche un intervento di Gianni Silvestrini sul futuro energetico dell'Europa. (Fonte)
Vedi anche l'articolo di ZeroemissionTV
Presidio permanente finché non otterremo risposte dal governo
Presidio permanente sulla statale Aurelia in attesa che il prefetto di Viterbo sensibilizzi l'esecutivo e il ministro dello Sviluppo economico in merito alle richeiste avanzate dai liberi cittadini e dal Movimento Nocoke. Nell'attesa di un comunicato ufficiale riportiamo quanto pubblicato dalle agenzie (vedi qui).
Roma, 24 mag. (Apcom) - E' questo il risultato della manifestazione di protesta contro la riconversione della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, svoltasi oggi a Tarquinia, nel viterbese, alla quale hanno partecipato numerosi cittadini e rappresentanti del mondo istituzionale ed economico.
Gli organizzatori annunciano che è stato costituito un presidio permanente formato da commercianti, semplici cittadini e diversi agricoltori, con i loro trattori, a ridosso della statale Aurelia, nella zona commerciale urbana di Tarquinia. "Passeremo, a turno, il nostro tempo qui fino a quando non ci sarà data una precisa risposta", dicono.
Inoltre, due torri di avvistamento con delle bandiere recanti il simbolo del colibrì sono state costruite all'inizio della strada Civitavecchia-Roma e l'altra allo svincolo sud della Aurelia in direzione Tarquinia. "Serviranno a tenere alta l'attenzione sul tema", spiegano gli organizzatori del Comitato cittadini liberi e del comitato No-Coke.
"Il prefetto - concludono - ha promesso che si farà carico di sensibilizzare il governo sul problema dell'inquinamento da carbone e, inoltre, sul perché alcuni organi di stampa locali non danno il giusto risalto a questo tipo di notizie".
Primi resoconti sulla manifestazione
Riportiamo tre dei primi articoli apparsi in rete sulla manifestazione avvenuta sabato 24 maggio a Tarquinia, contro la riconversione a carbone della centrale TVN di Civitavecchia. (Presto pubblicheremo immagini dall'evento.)
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Da Civonline.it (link)
TARQUINIA - E’ tornata in piazza, come promesso, la protesta dei cittadini dei comuni dell’Alto Lazio contro il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia.
Un cordone umano di oltre 3mila persone. All’inizio in piazza Matteotti, a Tarquinia, c’erano circa mille persone. Poi, quando il lungo cordone umano ha iniziato a sfilare per le vie della città, dirigendosi verso la statale Aurelia, la quantità di manifestanti ha raggiunto oltre tremila persone: tra agricoltori, politici, di destra e sinistra, mamme, papà, nonni e bambini seguiti da decine di trattori con le bandiere della Coldiretti e della Cia. Alla protesta, organizzata dai comitati no-coke, hanno aderito quasi tutti i sindaci del TARQUINIA MANIFESTAZIONE NO CARBONE MAZZOLAcomprensorio, c’era il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, quello di Cerveteri, Gino Ciogli, la Provincia di Viterbo e di Roma, gli assessori regionale e provinciale Luigi Nieri e Massimiliano Smeriglio, la Coldiretti, la Confesercenti e l’Ascom e una lunga lista di associazioni e movimenti. C’erano anche tanti esponenti del centrodestra, come la senatrice Laura Allegrini, i rappresentanti dell’opposizione di Tarquinia, Marco Fiaccadori di Fi e di Montalto di Castro, Fabiola Talenti (An).
Le richieste dei no coke. Sul palco di piazza del Comune hanno parlato prima i no coke che in breve hanno illustrato i punti salienti della piattaforma programmatica, ribadendo che i cittadini «rifiutano i soldi o qualunque altro accordo compensativo che non preveda il blocco della riconversione a carbone della centrale, e chiedendo al ministro Scajola di bloccare i lavori già in corso». In aggiunta anche altre tre richieste: quella di effettuare una nuova Via, quella di creare un registro dei tumori e quella all’Authority per la pubblicità, affinché venga sanzionato l’uso dell’aggettivo pulito in riferimento alla parola carbone.
La rabbia di Mazzola. Il primo ad arrivare in piazza Matteotti, pochi minuti prima delle nove, è stato il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola che con un’azione di coraggio degli ultimi tre giorni, ha deciso di scendere in campo e fare la battaglia contro il carbone al fianco dei suoi cittadini. Fischi dalla piazza nei confronti del sindaco di Tarquinia, che secondo i manifestanti: «non ha mantenuto un comportamento coerente con le promesse di lotta contro la riconversione della centrale fatte in campagna elettorale». Colto dalla rabbia, Mazzola si è sfilato la fascia tricolore ed è salito sul palco di piazza Matteotti, inveendo contro i no coke che non avevano nominato il Comune di Tarquinia tra gli aderenti alla manifestazione. Mazzola ha stigmatizzato l’assenza di tanti primi cittadini e speso parole di fuoco contro «la facile strumentalizzazione politica». Il primo cittadino etrusco ha poi attaccato il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, accusandolo di «connivenza con l’Enel». «Noi siamo per la tutela della salute e dell’ambiente - ha urlato a gran voce il sindaco di Tarquinia - quindi contro ogni forma di inquinamento. Facciamola finita con le strumentalizzazioni. Se l’obiettivo è unico, percorriamolo insieme. Noi siamo contro la centrale e siamo contro tutto quello che inquina, anche contro la centrale di Montalto, contro Tirreno Power e contro il porto. Io sono con i cittadini, mi dicano quello che devo fare e io faccio». Mazzola ha poi ribadito la richiesta di un incontro con il ministro Scajola.
Grillo e il bluff del carbone. La protesta è poi proseguita con un intervento via web del comico genovese Beppe Grillo che ha ribadito: «Il carbone pulito è un bluff, non esiste. Non fatevi infinocchiare. In tutto il mondo i governi stanno riducendo la produzione di energia con il carbone e stanno studiando strade alternative, solo da noi si vuole incrementare l’uso di un prodotto micidiale per la salute dei cittadini. Attraverso l’uso del carbone l’Enel, con la complicità dello stato e dei poteri forti, si accinge a devastare le produzioni agricole e le vocazioni turistiche dei territori». Il comico ha anche TARQUINIA MANIFESTAZIONE NO CARBONE MAZZOLAcriticato i provvedimenti del governo su Napoli.
Il caso di Gualdo Cattaneo. Sul palco degli interventi hanno preso la parola anche Raoul Maltini che ha testimoniato le gravi condzioni della comunità di Gualdo Cattaneo, in Umbria, dove è stata realizzata una centrale a carbone «nonostante le proteste di metà popolazione». «Questo è stato possibile – ha detto Maltini – grazie alla connivenza con l’Enel dell’allora sindaco Becchetti che ignorò le firme. Adesso il nostro comune è l’unico in Umbria che si sta spopolando».
Gli altri interventi. Hanno preso la parola anche l’assessore della Provincia di Viterbo Picchiarelli e l’ex ministro all’Ambiente Willy Bordon: «Da ex uomo di governo e da ex sindaco – ha detto - quindi abituato a conoscere le procedure, vi dico che l’autorizzazione concessa all’Enel per l’uso del carbone a Civitavecchia è illegittima e inaccettabile. Il governo deve disporre, una nuova Via». Bordon ha sostenuto che le affermazioni dell’Enel, secondo le quali con l’uso del carbone le emissioni verrebbero ridotte dell’85%, «non bastano a tranquillizzarci, l’abbattimento deve essere del 100%».
La battaglia contro l’Enel. «Boicottare l’Enel scegliendo un altro gestore per la fornitura di energia elettrica grazie alle possibilità offerte dalle privatizzazioni nel settore dell’energia». È questa la proposta avanzata dagli organizzatori del corteo.
Il blocco dell’Aurelia. Intorno alle 11 il corteo si è avviato verso l’Aurelia, scortato da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: polizia di stato, stradale, carabinieri, finanza e polizia locale. Il traffico automobilistico è stato deviato all’altezza della località Spinicci. I manifestanti hanno percorso la statale per un chilometro e mezzo in direzione Civitavecchia, poi il corteo si è fermato all’incrocio con Villa Bruschi Falgari. I trattori hanno continuato il loro percorso fino all’imbocco dell’autostrada poi sono tornati indietro. Alle 17 la strada era ancora bloccata. I no coke hanno chiesto un incontro in strada con il prefetto di Viterbo Giacchetti che però gli ha dato appuntamento in Comune.
Lo sgombero forzato. I manifestanti hanno continuato a desistere: «Rimarremo qui fino a che il prefetto non scenderà in strada. Dall’incontro deve scaturire una nota ufficiale nella quale venga riconosciuto che non esiste carbone pulito». Le forze di polizia hanno poi iniziato a sgomberare la strada. Circa una sessantina di no coke che si erano seduti per terra, sono stati portati via di peso. «Se non hanno risposte convincenti ribloccheremo ancora l’Aurelia».
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Da il manifesto.it
No coke contro il carbone: «Il futuro sono le fonti rinnovabili»
Migliaia di persone a Tarquinia per dire no anche al nucleare. Beppe Grillo interviene al telefono: «La politica energetica italiana è grottesca»
Giacomo Russo Spena
Tarquinia (Roma)
«Negli ultimi anni sono cresciute patologie respiratorie, allergie e tumori. I più colpiti sono i giovani». La popolazione di Tarquinia è «indignata» per la riconversione della centrale a carbone, di proprietà dell'Enel, nella vicina Civitavecchia. E ieri ha protestato: una manifestazione convocata dal movimento no coke (che tiene dentro associazioni, ambientalisti, produttori agricoli e tantissimi singoli) culminata con l'occupazione della strada statale Aurelia. «La nostra - spiegano i promotori - è una battaglia che va avanti da tempo. Diciamo no all'uso del carbone». Un rifiuto non ideologico ma scientifico: i danni alla salute, spiegano, sono provati.
Un'iniziativa cominciata alle 9 del mattino, nel centro di Tarquinia, con un dibattito tra i cittadini. «E' un grande successo - dichiara dal palco un no coke - la partecipazione è sorprendente». In queste zone non si vedono tutti giorni sfilare migliaia di persone. E in un modo così determinato. Presenti per l'occasione vari esponenti del Prc, l'ex senatore Rossi, Bordon dei Consumatori e la grillina candidata a sindaco di Roma Simonetta Monti. All'iniziativa fa una visita telefonica lo stesso Grillo: «La vostra è una protesta giusta. Rappresentate il futuro. La politica energetica del nostro paese è invece grottesca, sta ancora al carbone e al nucleare». E giù applausi.
Poi il corteo inizia a sfilare, caratterizzato da una partecipazione variegata: Coldiretti, Cia, Cobas, scolaresche con insegnanti, famiglie, tantissime donne e associazioni. Centinaia le bandiere «No carbone». Ad aprire e a chiudere la manifestazione i trattori degli agricoltori. Molti esponenti del movimento no coke indossano provocatoriamente la fascia tricolore: «Ci rappresentiamo da soli - spiegano - perché le istituzioni non lo fanno». La polemica è con il sindaco della città, reo di «non prendere una posizione netta». La fermezza con cui lo dicono i manifestanti fa intravedere una comunità «stanca di non esser ascoltata» dalle istituzioni: «Preferiamo autorganizzarci dal basso». Poi dai megafoni dicono che il loro no al carbone è affiancato al rifiuto del nucleare: «Il futuro sono le fonti rinnovabili». E molti di loro annunciano la presenza anche alla manifestazione milanese del 7 giugno per un nuovo clima.
Nessuna contrapposizione nemmeno coi lavoratori dell'impianto di Civitavecchia, «la soluzione è la conversione, non la disoccupazione». Gli agricoltori della zona invece restano i più danneggiati economicamente: uno studio dell'Enel, confermato dal governo, ha dimostrato la tossicità dei prodotti coltivati a meno di 60 km dall'impianto. Ai proprietari è stato «consigliato» la produzione no food, come i fiori. Belli ma poco redditizi. Un uomo alla guida del trattore ci dice: «Così non si può andare avanti. Oggi vogliamo smascherare anche la bugia sull'esistenza del carbone pulito». Intanto i manifestanti occupano l'Aurelia per qualche ora, con la polizia ferma a guardare. Poi ognuno a casa, con la consapevolezza che sconfiggere il gigante economico Enel non sarà facile. E di mobilitazioni toccherà farne molte altre.
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Da maremmaoggi.it (link originale)
TARQUINIA - E’ tornata in piazza, come promesso, la protesta dei cittadini dei comuni dell’Alto Lazio contro il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia.
Un cordone umano di oltre 3mila persone. All’inizio in piazza Matteotti, a Tarquinia, c’erano circa mille persone. Poi, quando il lungo cordone umano ha iniziato a sfilare per le vie della città, dirigendosi verso la statale Aurelia, la quantità di manifestanti ha raggiunto oltre tremila persone: tra agricoltori, politici, di destra e sinistra, mamme, papà, nonni e bambini seguiti da decine di trattori con le bandiere della Coldiretti e della Cia. Alla protesta, organizzata dai comitati no-coke, hanno aderito quasi tutti i sindaci del comprensorio, c’era il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, quello di Cerveteri, Gino Ciogli, la Provincia di Viterbo e di Roma, gli assessori regionale e provinciale Luigi Nieri e Massimiliano Smeriglio, la Coldiretti, la Confesercenti e l’Ascom e una lunga lista di associazioni e movimenti. C’erano anche tanti esponenti del centrodestra, come la senatrice Laura Allegrini, i rappresentanti dell’opposizione di Tarquinia, Marco Fiaccadori di Fi e di Montalto di Castro, Fabiola Talenti (An) Maeco La Monica e Consolata Piras di FI.
Le richieste dei no coke. Sul palco di piazza del Comune hanno parlato prima i no coke che in breve hanno illustrato i punti salienti della piattaforma programmatica, ribadendo che i cittadini «rifiutano i soldi o qualunque altro accordo compensativo che non preveda il blocco della riconversione a carbone della centrale, e chiedendo al ministro Scajola di bloccare i lavori già in corso». In aggiunta anche altre tre richieste: quella di effettuare una nuova Via, quella di creare un registro dei tumori e quella all’Authority per la pubblicità, affinché venga sanzionato l’uso dell’aggettivo pulito in riferimento alla parola carbone.
La rabbia di Mazzola. Il primo ad arrivare in piazza Matteotti, pochi minuti prima delle nove, è stato il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola che con un’azione di coraggio degli ultimi tre giorni, ha deciso di scendere in campo e fare la battaglia contro il carbone al fianco dei suoi cittadini. Fischi dalla piazza nei confronti del sindaco di Tarquinia, che secondo i manifestanti: «non ha mantenuto un comportamento coerente con le promesse di lotta contro la riconversione della centrale fatte in campagna elettorale». Colto dalla rabbia, Mazzola si è sfilato la fascia tricolore ed è salito sul palco di piazza Matteotti, inveendo contro i no coke che non avevano nominato il Comune di Tarquinia tra gli aderenti alla manifestazione. Mazzola ha stigmatizzato l’assenza di tanti primi cittadini e speso parole di fuoco contro «la facile strumentalizzazione politica». Il primo cittadino etrusco ha poi attaccato il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, accusandolo di «connivenza con l’Enel». «Noi siamo per la tutela della salute e dell’ambiente - ha urlato a gran voce il sindaco di Tarquinia - quindi contro ogni forma di inquinamento. Facciamola finita con le strumentalizzazioni. Se l’obiettivo è unico, percorriamolo insieme. Noi siamo contro la centrale e siamo contro tutto quello che inquina, anche contro la centrale di Montalto, contro Tirreno Power e contro il porto. Io sono con i cittadini, mi dicano quello che devo fare e io faccio». Mazzola ha poi ribadito la richiesta di un incontro con il ministro Scajola.
Grillo e il bluff del carbone. La protesta è poi proseguita con un intervento via web del comico genovese Beppe Grillo che ha ribadito: «Il carbone pulito è un bluff, non esiste. Non fatevi infinocchiare. In tutto il mondo i governi stanno riducendo la produzione di energia con il carbone e stanno studiando strade alternative, solo da noi si vuole incrementare l’uso di un prodotto micidiale per la salute dei cittadini. Attraverso l’uso del carbone l’Enel, con la complicità dello stato e dei poteri forti, si accinge a devastare le produzioni agricole e le vocazioni turistiche dei territori». Il comico ha anche criticato i provvedimenti del governo su Napoli.
Il caso di Gualdo Cattaneo. Sul palco degli interventi hanno preso la parola anche Raoul Maltini che ha testimoniato le gravi condzioni della comunità di Gualdo Cattaneo, in Umbria, dove è stata realizzata una centrale a carbone «nonostante le proteste di metà popolazione». «Questo è stato possibile – ha detto Maltini – grazie alla connivenza con l’Enel dell’allora sindaco Becchetti che ignorò le firme. Adesso il nostro comune è l’unico in Umbria che si sta spopolando».
Gli altri interventi. Hanno preso la parola anche l’assessore della Provincia di Viterbo Picchiarelli e l’ex ministro all’Ambiente Willy Bordon: «Da ex uomo di governo e da ex sindaco – ha detto - quindi abituato a conoscere le procedure, vi dico che l’autorizzazione concessa all’Enel per l’uso del carbone a Civitavecchia è illegittima e inaccettabile. Il governo deve disporre, una nuova Via». Bordon ha sostenuto che le affermazioni dell’Enel, secondo le quali con l’uso del carbone le emissioni verrebbero ridotte dell’85%, «non bastano a tranquillizzarci, l’abbattimento deve essere del 100%».
La battaglia contro l’Enel. «Boicottare l’Enel scegliendo un altro gestore per la fornitura di energia elettrica grazie alle possibilità offerte dalle privatizzazioni nel settore dell’energia». È questa la proposta avanzata dagli organizzatori del corteo.
Il blocco dell’Aurelia. Intorno alle 11 il corteo si è avviato verso l’Aurelia, scortato da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: polizia di stato, stradale, carabinieri, finanza e polizia locale. Il traffico automobilistico è stato deviato all’altezza della località Spinicci. I manifestanti hanno percorso la statale per un chilometro e mezzo in direzione Civitavecchia, poi il corteo si è fermato all’incrocio con Villa Bruschi Falgari. I trattori hanno continuato il loro percorso fino all’imbocco dell’autostrada poi sono tornati indietro. Alle 17 la strada era ancora bloccata. I no coke hanno chiesto un incontro in strada con il prefetto di Viterbo Giacchetti che però gli ha dato appuntamento in Comune.
Lo sgombero forzato. I manifestanti hanno continuato a resistere: «Rimarremo qui fino a che il prefetto non scenderà in strada. Dall’incontro deve scaturire una nota ufficiale nella quale venga riconosciuto che non esiste carbone pulito». Le forze di polizia hanno poi iniziato a sgomberare la strada. Circa una sessantina di no coke che si erano seduti per terra, sono stati portati via di peso. «Se non hanno risposte convincenti ribloccheremo ancora l’Aurelia».
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Da Alice News (link originale):
Roma, 24 mag. (Apcom) - E' stata una protesta pacifica ma decisa per dire "no" al carbone. In 4mila hanno manifestato a Tarquinia, in provincia di Viterbo, contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord. La manifestazione, autorizzata come corteo fino alle 13.30, si è prolungata nel tempo diventando un presidio che ha bloccato per ore la statale Aurelia. La polizia, intorno alle 17, ha sgomberato la strada, dove la circolazione lentamente è ripresa. Gli agenti sono intervenuti per far alzare i molti manifestanti che si erano sdraiati sull'asfalto. Nessuna tensione.
La manifestazione ha avuto una ulteriore parentesi istituzionale nella sala consiliare del comune di Tarquinia dove il Prefetto e i rappresentanti degli operatori turistici e degli agricoltori che hanno partecipato alla manifestazione si sono incontrati. L'obiettivo è ottenere "un incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola", e una precisa presa di posizione sul fatto che alla centrale del territorio di Civitavecchia "non si usa il carbone 'pulito' - spiegano gli organizzatori - ma il carbone". Gli organizzatori non vogliono che la centrale a carbone sorga in un territorio in cui sono presenti due tesori dell'archeologia etrusca, patrimonio dell'Unesco, come Cerveteri e Tarquinia.
Secondo gli organizzatori del Comitato cittadini liberi, oltre ai 4mila manifestanti hanno preso parte anche circa 250 trattori in rappresentanza delle associazioni agricole del territorio. Le adesioni, tra enti e associazioni, sarebbero circa 100, tra cui le Province di Roma e di Viterbo, i comuni di Cerveteri, Ladispoli, Tarquinia. Hanno aderito alla manifestazione, organizzata anche dai comitati No-Coke, anche Confcommercio e Confesercenti, ma anche esponenti politici in quella che, a detta degli organizzatori, è stata una solidarietà "trasversale". Durante la manifestazione, il sindaco di Tarquinia, Maurizio Mazzola, ha dichiarato la sua netta contrarietà al carbone.
Per l'occasione è stata lanciata l'iniziativa "Buon Viaggio Enel", con cui si invitano i cittadini a staccarsi dall'Enel come fornitore di energia e a scegliere un gestore che non utilizzi il carbone sporco.
23 maggio 2008
Beppe Grillo apre la manifestazione.
Mentre compaiono comunicati dai contenuti colmi di arroganza e spirito antidemocratico da parte del gigante nudo golia-enel e delle sue milizie mercenarie, BEPPE GRILLO ha comunicato che aprirà con un suo intervento la manifestazione di domani sabato 24 a Tarquinia contro la riconversione a carbone di TVN - Civitavecchia.
"Michele Santoro ad Annozero ,che come le altre reti televisive ha ospitato i coraggiosi cittadini di Tarquinia e Civitavecchia , durante il lungo sciopero della fame,è di nuovo intervenuto sul tema della centrale. Infatti il noto conduttore, in chiusura di trasmissione, ha parlato dell'iniziativa popolare che si terrà domani a Tarquinia ,citando che si tratta di una manifestazione trasversale contro la riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga nord .
La giornata di domani sarà aperta da Beppe Grillo che già lo scorso anno si era recato a Tarquinia elegiando i valorosi cittadini come fecero anche Maurizio Costanzo e Paolo Mieli e tante altre personalità in occasione del lungo e sofferto digiuno.
Con un collegamento web dal palco il famoso comico darà il suo contributo parlando dei problemi di questo territorio,per una informazione meno legata ai poteri forti.
Il carbone pulito non esiste,esiste un territorio meraviglioso e generoso,patrimonio dell'Unesco,da millenni votato all’agricoltura di qualità e al turismo,che và difeso dall’aggressione dell’inquinamento."
www.nocoketarquinia.splinder.com
nocoketarquinia@yahoo.it
Intervento della chiesa cristiana evangelica battista sulla riconversione a carbone di TVN
Riceviamo e con piacere pubblichiamo questo "Documento della chiesa cristiana evangelica battista di Civitavecchia (via dei Bastioni) sulla costruenda centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord."
Dopo cinquanta anni di attività incessante delle centrali elettriche di Civitavecchia, ci saremmo aspettati una proposta politica nel segno della tregua. Civitavecchia e le altre città del comprensorio interessate in prima battuta ai veleni sputati dalle ciminiere, avrebbero bisogno di sentire allentata la morsa dei prodotti di combustione che inquinano aria e terra. L'effetto cumulo di cinquanta anni di produzione di energia elettrica segnati da un incessante sbuffo di gas velenosi, particelle e nano particelle dannose alla salute, ha contribuito a trasformare lo stesso significato cultu ale della terra nell'immaginario comune. Da risorsa per la vita, dalle viscere della quale vengono da sempre i frutti e il nutrimento per gli umani e gli animali, a sinistro contenitore di veleni, che miete vittime, inquinando la vita con dosi quotidiane.
Ci saremmo aspettati una tregua e in un tempo in cui, quasi ogni giorno, si pubblicano studi che dichiarano la insostenibilità di questo modello di
sviluppo, ci saremmo attesi una svolta ecocompatibile. Invece, nel 2000, è arrivata la proposta, da subito passata in fase operativa, di convertire una delle centrali elettriche a olio combustibile, quella di Torrevaldaliga nord, a carbone.
Uno sviluppo insostenibile promosso con verità insostenibili, come quella che il carbone sarebbe ormai "pulito", garantito dalle nuove tecnologie di combustione. Non era forse venuto il momento di allentare la morsa su questo territorio e su questa popolazione? Non era forse venuto il momento di ripensare alla politica energetica complessiva valorizzando per davvero le forme di produzione a più basso impatto ambientale e promuovendo efficacemente un uso davvero più sobrio della energia?
Non si è neppure tenuto conto né del primo referendum del giugno 1989, né del secondo più recente (2003), in cui una stragrande maggioranza della popolazione ha affermato che questa centrale era "troppo", non la si voleva, e si era pronti a cercare soluzioni alternative.
Quando la politica non sa più ascoltare la voce dei cittadini e non sa sostanziarla di scelte conseguenti, che senso ha rammaricarsi della crisi della democrazia e biasimare coloro che mostrano disaffezione verso i partiti? Ma la cosa più crudele è il tentativo tuttora in corso, che appare deliberato, di scaricare sui cittadini che hanno espresso in forme nonviolente la loro resistenza a questa centrale, il carico morale e psicologico della eventuale perdita di posti di lavoro delle maestranze che operano nella centrale.
Questa insinuazione è paradossale e non tiene conto di cambiamenti epocali nella politica industriale del nostro paese. Inoltre, secondo questa logica, il nostro Paese non avrebbe neppure dovuto mostrare indignazione rispetto alla produzione, ad esempio, di mine antiuomo, che hanno avvelenato di violenza la terra di tanti paesi. Non c'erano anche lì in ballo tanti posti di lavoro di cittadini del tutto onesti? Non possiamo accettare la logica della guerra tra i poveri, lasciandoci intrappolare da tranelli ideologici mirati a separare e dividere i cittadini, per poi, più facilmente controllarne le scelte. Noi esprimiamo la nostra solidarietà alle maestranze che operano a Torrevaldaliga nord e la nostra lotta, deve essere intesa anche in difesa della loro salute esposta più che quella di altri ai veleni della centrale nonché ai posti di lavoro che necessitano contestualmente anche di una riconversione.
La nostra lotta non è contro i lavoratori, ma in difesa della vita e di un modello di sviluppo più umano e sostenibile. La nostra comunità cristiana evangelica si è interrogata sull'argomento. Abbiamo dibattuto già da molto tempo sul tema della centrale e molti membri e amici della comunità, già da anni, si battono nel movimento ambientalista nominato no-coke. Questa lotta per la difesa del territorio ci riguarda? Interroga anche la nostra fede? La svolgiamo con la miopia di chi vorrebbe semplicemente spostare un po' più in là il problema? Abbiamo una parola alta e disinteressata da dire? Di recente, anche per effetto delle iniziative di occupazione della sala consiliare di Civitavecchia, da parte del movimento no-coke, si è fatta più stringente la necessità di rispondere a queste questioni. Non si contano ormai più i documenti ecumenici prodotti da assemblee delle chiese su "Giustizia, pace e salvaguardia della creazione" a partire da Basilea (Assemblea Ecumenica Europea 1989), Seul (Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese 1990), fino ai tempi più recenti Accra (Assemblea dell'Alleanza Riformata Mondiale 2004), che con analisi puntuali hanno focalizzato il nesso che esiste tra l'impegno dei cristiani per la giustizia e quello per la salvaguardia del creato. La giustizia sociale, la difesa dei diritti dei più deboli, deve coniugarsi con una giustizia che renda possibile la vita su questo pianeta anche per il futuro.
Il Signore chiama le chiese tutte a stringersi in un patto comune per una "diaconia della terra". E' necessario che nel recupero della dimensione teologica del limite della nostra esistenza, abbandoniamo modelli di sviluppo voraci di energia, deliranti nei consumi e che minacciano l'ecosistema. La questione perciò non è più semplicemente politica. Non riguarda solamente le scelte giustamente laiche della politica, mirate, come in ogni altra materia a valutare il rapporto tra costi e benefici. La questione diviene anche spirituale. L'ambiente, la natura, per noi è la buona creazione di Dio. Essa è stata data agli umani non perché ne sfruttassero irresponsabilmente le risorse, ma perché ne fossero i custodi (Genesi 2). Per noi l'ambiente è la Creazione, e l'essere umano ha il compito di dar voce e poi ascoltare il gemito della creazione che aspetta la manifestazione della gloria dei figli di Dio (Romani 8). Riteniamo quindi, in tutta coscienza, che la nostra comunità abbia un debito di testimonianza verso la terra. Siamo convinti che sia nostro dovere declinare la nostra fede evangelica anche per richiamare noi stessi e gli altri al rispetto del pianeta. Tutto vive in equilibrio. E la condizione della vita prima del peccato, nel giardino di Eden, era armonia nelle relazioni tra Dio, gli esseri umani e la creazione tutta. La frattura di una sola di queste relazioni, produce un turbamento anche in tutte le altre. Questo è il potere letale del peccato. I conflitti che contrappongono e avvelenano i rapporti tra gli umani e l'ambiente, sono, da un punto di vista teologico, della stessa natura di quelli che alimentano le guerre tra i popoli e le discordie tra le persone. Ci teniamo a dichiarare però che questa nostra opzione per l'ambiente, come quella per i poveri, non la proclamiamo da una cattedra di superiore giustizia o infallibilità. Sappiamo di essere parte del problema. Conosciamo le nostre contraddizioni e i nostri piccoli e grandi egoismi, coi quali abbiamo alimentato la crisi. Confessiamo perciò il nostro peccato. Desideriamo però manifestare i segni del ravvedimento. Desideriamo, con l'aiuto di Dio, ricercare stili di vita più sobri, tesi a valorizzare quel che è essenziale e mettendo al bando lo spreco e la logica dell'usa e getta. Desideriamo sperimentare modelli educativi e di formazione, che valorizzino il riciclaggio, e quindi la raccolta differenziata dei rifiuti, una netta diminuzione del consumo energetico, e quindi una preferenza al trasporto pubblico sull'uso smodato delle auto; una maggiore attenzione alle tecnologie che consentono risparmio energetico mediante, ad esempio, un più efficace isolamento termico delle abitazioni; una incentivazione all'uso anche domestico del solare.
Vogliamo dunque cominciare da noi, ma non possiamo rinunciare al livello politico che ha gli strumenti perché questa nuova sensibilità ecologica si affermi in maniera capillare per tutti. Con questo spirito quindi, desideriamo dare, ufficialmente, il nostro sostegno alla iniziativa presa già da diversi membri di questa chiesa a favore del movimento no-coke. L'idea di organizzare un digiuno a staffetta per mantenere alta l'attenzione pubblica sul problema e contribuire alla campagna dei no-coke dei comuni del comprensorio, ha la nostra approvazione e desideriamo sostenerla, unitamente ad altre iniziative che la nostra creatività ci consentirà via via di prendere.
"Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo?
7 Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?
8 Allora la tua luce spunterà come l' aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, la gloria del SIGNORE sarà la
tua retroguardia." Isaia 58:6-8