E' ormai catastrofe ambientale. Dalla piattaforma Deepwater Horizon della British Petroleum (BP), nel Golfo del Messico fuoriesce una quantità enorme di petrolio, e mentre si da' fuoco al petrolio galleggiante, la marea nera è ormai giunta sulle coste della Louisiana, gli abitanti lamentano già un'aria irrespirabile.
No. Non dobbiamo farci anche prendere per il culo. Il conto lo paghiamo noi, lo paga il nostro unico ambiente di vita irreparabilmente danneggiato. Non c'è risarcimento a un danno del genere, le conseguenze saranno macroscopiche per almeno mezzo secolo.
Dalla BP dovrebbero chiedere scusa, pagare, chiedere scusa, tacere e convertire il loro business su energie pulite e non distruttive.
"Il conto lo paghiamo noi": siamo sicuri che un'insolenza del genere, nell'infausta eventualità che si verifichi qualcosa di vagamente simile in Italia, la mostrerebbero personaggi borderline come Scaroni, Tatò, Conti, Testa e le altre facce di bronzo dei potentati energetici che spremono il nostro territorio. Se c'è una differenza magari sta nel fatto che le loro multinazionali non pagherebbero che qualche monetina alle comunità, e qualche altra ai referenti politici.
A loro modo lo fanno già, basti pensare al tema delle compensazioni. Nella loro visione del mondo i danni sanitari e ambientali sono un rischio ragionevole, accettabile.
30 aprile 2010
Disastro ambientale negli USA. La compagnia petrolifera BP: "Il conto lo paghiamo noi"
29 aprile 2010
J. Cameron, regista di Avatar: "le lobby del petrolio e del carbone investono in DISINFORMAZIONE"
"Il dibattito annoso tra “catastrofisti” e “negazionisti” si sa, spesso è incentrato sulle compagnie petrolifere e quelle del carbone, accusate di star finanziando una campagna di disinformazione per confondere il pubblico sulla scienza del clima. Fino a questo punto, niente di rivoluzionario, come non sorprende il fatto che purtroppo, in molti casi, sembra abbiano successo, come sta avvenendo in Italia ed in altre parti del mondo.
Ed è per questo che è incoraggiante vedere un’elegante figura che trasmette il messaggio della scienza al pubblico con una certa autorevolezza come James Cameron, che ha appena messo questa storia nel suo film campione d’incassi Avatar,il quale ora si schiera in favore degli ambientalisti e ha cominciato una sorta di “tour” televisivo per controbattere alle illazioni di pseudo-scienziati di parte.
Cameron è stato intervistato da CNN International per uno speciale intitolato “Frontiera Terra: il futuro dell’energia”. Al dibattito hanno preso parte anche Mohamed Nasheed, il presidente delle Maldive, e Wu Changhua, direttore del Greater China Director of the Climate Group e altri. Ovviamente però la voce più ascoltata, ed anche più ad effetto, è stata quella del regista americano, grazie anche a frasi come questa:
Quello che vedo negli Stati Uniti è la lobby del petrolio e del carbone spendere enormi cifre di denaro per una campagna di disinformazione che viene utilizzata per screditare le scienze e orientare l’opinione del pubblico lontano dal senso di responsabilità sociale sui cambiamenti climatici.
Ciò che vede negli Stati Uniti è la stessa cosa che tutti noi vediamo anche in Italia, purtroppo. Cameron si è inoltre pronunciato sulla necessità di mettere un prezzo alle emissioni di carbonio, e il danno che i nostri prezzi dei combustibili fossili troppo bassi sta facendo non cambierà fino a quando il prezzo del carbonio non sarà appropriato. Se il costo fissato sarà commisurato ai danni provocati all’ambiente (e per Cameron dovrebbe essere almeno 5 volte in più rispetto ad oggi), si avranno delle conseguenze per l’economia globale e per il cambiamento climatico.
28 aprile 2010
S. Fermina e S. Tupolev
Nella nostra bella cittadina oggi si festeggia Santa Fermina, ma in questo momento difficile, alcuni sperano piuttosto nell'assistenza del tristemente noto -ma efficace- San Tupolev per certa politicaglia itaGliana.
Saltafossi e Larghi Intrallazzi
Anche questa è Civitavecchia: le zompe cor muturino a Zampa D'Agnello e le sarte der fosso in Commune. Perello e Gaglione (non è una coppia di comici, purtroppo) passati dal centrosinistra al sostegno alla vergognosa giunta Moscherini, riposizionati nella palude "Gruppo Promiscuo" (aka Misto), seguendo il percorso di altri loschi figuri del passato recente.
Ma chi diavolo ha scelto queste candidature? Chiaro l'imbarazzo di alcuni poiché P&G mettono impietosamente in luce la pochezza della dirigenza che le ha avallate.
Qualcuno chiede le dimissioni, ma purtroppo è solo retorica poiché cosa ci si può attendere da gente che prima si fa eleggere in una coalizione, e poi dopo aver preso i voti si sposta dove più gli fa comodo? Ah, ma è nell'interesse della città: avevate qualche dubbio?
NB: date un'occhiata qua, come si lavora seriamente dentro l'Aula Pucci.
"Non daremo tregua all'Enel dell'amianto e degli infortuni"
Pregevole articolo di Simona Ricotti su Liberazione. Riportato di seguito.
"Civitavecchia, poco più di 50.000 abitanti, 71 Km2 di territorio.
Due centrali termoelettriche (ma fino a pochi anni fa erano tre) per un totale di 3500 MW di potenza installata, 110 Km di elettrodotti, un porto tra i più grandi del Mediterraneo, un cementificio, una boa petrolifera posta al largo del porto, sei depositi costieri per oli minerali di cui quattro sottoposti a direttiva Seveso, un centro chimico militare per lo smaltimento delle armi chimiche della prima guerra mondiale ( in particolare iprite) e al cui interno vi è lo stoccaggio dell’arsenico utilizzato per inertizzare quest’ultime; due discariche per RSU in fase di post mortem, una in fase di esaurimento, due discariche per rifiuti speciali e pericolosi ed infine, a pochi Km di distanza, la centrale di Montalto di Castro, in odore di riconversione nucleare.
Un territorio dove il mare non è balneabile, l’acqua è in deroga per superamento dei parametri di arsenico, fluoruro, vanadio e selenio da oltre tre anni, dove le percentuali di mortalità e morbilità per neoplasie all’apparato respiratorio, per leucemie e linfomi e quant’altro sono al di sopra delle medie regionali e nazionali e dove, a fronte del ricatto occupazionale utilizzato per sponsorizzare questi impianti veleniferi, la disoccupazione supera il 20 %.
Sono sufficienti questi pochi dati per comprendere che il volto del conflitto su questo territorio è, nel contempo, quello della devastazione ambientale e della crisi occupazionale, di una comunità, condannata a logorarsi al proprio interno, considerata variabile dipendente dei bilanci aziendali delle varie lobby agenti sul territorio, prima fra tutte l’ENEL.
Narrare dei conflitti a Civitavecchia significa narrare la storia di una colonizzazione lunga anni, la storia di un territorio artatamente e metodicamente preparato ad essere aggredito, privato della sua anima e del suo futuro, inquinato nelle coscienze prima ancora che nelle sue risorse naturali, significa narrare dell’inerzia, quando non subalternità, delle istituzioni, Comune in testa, ma anche dell’intero ceto politico del comprensorio, che ha consentito che ciò avvenisse, abbagliato dai milioni di euro per compensazioni ambientali riversati nelle casse dei comuni.
Oggi Civitavecchia piange Sergio, come precedentemente ha pianto Michele ed Ivan, ma Civitavecchia rischia di diventare un territorio rinchiuso nel suo dolore e nelle sue contraddizioni e di non trovare più l’orgoglio di pretendere rispetto nemmeno quando deve salvaguardare i propri figli accettando silente che, dopo l’altisonante annuncio del sindaco Moscherini della chiusura per quindici giorni dell’impianto di Torrevaldaliga Nord, questo venisse riaperto dopo poco più di 72 ore dopo, tempo certo non sufficiente né a verificare a fondo, né tantomeno a ristabilire le condizioni di sicurezza.
Gli occhi dei lavoratori velati di lacrime al funerale di Sergio, offuscati da rabbia mista a rassegnazione narravano della loro paura che tutto tornerà a girare come prima, in quel cantiere della morte, e che le loro vite continueranno ad essere sacrificabili sull’altare della ricerca smodata di profitto.
Dubbi non certo infondati visto il silenzio assordante delle istituzioni, primo fra tutti il Comune di Civitavecchia, sulle tante irregolarità rilevate in quella centrale.
Nulla sulle reiterate denunce dei sindacati e dei lavoratori che, a più riprese, e da svariato tempo, avevano espresso le proprie preoccupazioni riguardo la sicurezza, legate ai serrati ritmi lavorativi imposti e alla sovrapposizione di operazioni lavorative di diverso genere, oltre al non controllo di maestranze fortemente variabili e precarizzate, nella totale latitanza dell’Enel che, in qualità di committente, avrebbe dovuto garantire l’andamento in sicurezza del cantiere.
Nulla sulle inquietanti nubi, a volte rosse a volte bianche , che si alzano dalla centrale e che Enel, con arroganza offensiva, si affretta ad assicurare essere composta, a seconda dei casi, di ruggine o vapore acqueo e comunque confinata (sic!) nell’area di cantiere, come se, peraltro fosse normale che cittadini e lavoratori del cantiere siano costretti a respirare aria satura di ruggine!
Nulla sul rumore sordo e continuo che da tutte le parti della città stanno lamentando.
Nulla sui rifiuti pericolosi accatastati all’aria aperta e sulla gestione ed accatastamento delle ceneri a cielo aperto (ma che il progetto prevede debbano essere trattate in impianti sigillati e depressurizzati) denunciate dal Movimento con video girati dai lavoratori e consegnati anonimamente allo stesso, che hanno condotto la Procura della Repubblica a sequestrare diverse aree del cantiere.
Nulla sulle diverse deroghe ai limiti emissivi e alla gestione dei materiali pulverulenti richieste da ENEL al Ministero dell’ambiente; deroghe, che è bene specificarlo, non costituiscono solo un fatto nominale ma una ulteriore immissione di inquinanti nell’atmosfera con relative ricadute sulla salute.
Nulla, infine, sul fatto che l’impianto di Torrevaldaliga Nord sia in esercizio in assenza di autorizzazione, motivo per il quale, a seguito della denuncia del Movimento, è stato avviato un procedimento che ha condotto il procuratore Capo Gianfranco Amendola a richiedere il sequestro dell’impianto successivamente rigettato dal Giudice per le Indagini Preliminari Giorgianni e che, dopo una prima richiesta di archiviazione ed una nostra opposizione alla stessa, è ancora in itinere.
Oggi, nel piangere Sergio, tutto il territorio sì è trovato unito nel dolore, superando quella contrapposizione tra lavoratori e popolazione contraria alla riconversione a carbone che ha costituito il nodo della lacerazione del tessuto sociale cittadino negli anni scorsi, e non permetteremo che la storia, grazie alla miopia dei sindacati, si ripeta con la vicenda del IV gruppo della centrale di Torrevaldaliga Sud, limitrofa a quella a carbone di Torrevaldaliga nord.
Un gruppo obsoleto di 320 Mw, zeppo di amianto, la cui tecnologia risale al 1973, attiguo a due gruppi turbogas da 1200 Mw, e che Tirreno Power, che ne è proprietario, vorrebbe in prima istanza trasformare da “riserva fredda” a “ciclo continuo” e successivamente, come dimostrano le ricerche di mercato effettuate dal gestore, riconvertire a carbone e di cui il Movimento No Coke, stranamente coadiuvato dal Comune di Civitavecchia, ha richiesto ed ottenuto, anche se per ora solo in conferenza dei servizi, la dismissione.
Una nuova battaglia, quindi, che si affianca a quella contro il carbone a Torrevaldaliga Nord che certo non abbandoneremo nemmeno quando l’impianto andrà totalmente a regime perché, è bene ricordarlo, ogni ora in meno di funzionamento di quella centrale corrisponde a 6.300.000 (seimilionitrecentomila) mc di emissioni in meno immessi nell’atmosfera.
La lotta del movimento No Coke, e più in generale quella delle popolazioni dell’Alto Lazio, è una lotta di legittima difesa: difesa della salute e dell’ambiente, del futuro dei nostri figli e dell’economia dei nostri territori, delle condizioni di lavoro dei nostri figli/fratelli/mariti che in quel maledetto cantiere lavorano, difesa della vita.
All’Enel dell’amianto, degli appalti al massimo ribasso, dei cantieri dove insistono decine di contratti diversi nella quasi totalità caratterizzati dal massimo della precarietà e della flessibilità, all’Enel degli infortuni negati o considerati “accidentalità assoluta” e alla classe politica , sua degna “promoter”, non daremo tregua.
Non vogliamo ma, soprattutto, non possiamo.
Simona Ricotti
Movimento No Coke Alto Lazio
27 aprile 2010
Per i pochi che ci speculano, il carbone è strategico
Nonostante il grande potenziale di sviluppo che potrebbe avere l'eolico in Sardegna, si continua a investire sul carbone.
"Fiume Santo: ok del Ministero per il nuovo gruppo a carbone."
Fonte: Unione Sarda
"La gestione integrata dei rifiuti urbani: analisi economica di scenari alternativi"
Per tutti gli amanti degli inceneritori: "La gestione integrata dei rifiuti urbani: analisi economica di scenari alternativi" (Unibocconi.it)
Marzia Marzoli sul servizio di gestione dei rifiuti a Tarquinia
Ancora aumenti della tariffa sui rifiuti,a carico delle famiglie e delle aziende di Tarquinia,ancora preoccupazioni sul servizio di gestione dei rifiuti.
Il consiglio comunale del 26 Aprile approva con i voti della maggioranza il piano finanziario della gestione dei rifiuti per il 2010,per una cifra da capogiro di € 3.248.894,00,con un evidente aumento dei costi,che per effetto del sistema della TARIFFA (tia) saranno addebbitate sulle bollette dei cittadini.
L’aumento viene imputato dalla presa d’atto della sentenza della Corte Costituzionale n. 238 / 2009, con cui è stata sancita la natura tributaria della tariffa di igiene ambientale (TIA) prevista dall’art. 49 del decreto legislativo n. 22/1997 con conseguenze sulla gestione ed in particolare sulla non applicabilità dell’iva alla Tia.
Ma l’aumento non dipenderà solo dal mancato gettito dell’iva della fascia delle utenze domestiche,ma ai costi riferiti alla raccolta differenziata.
CGD - Costi di gestione della raccolta differeziata: € 511.726,71
La domanda sorge spontanea,la raccolta differenziata fatta finora dalla raccolta con le campane sulla strada,quanto ha fruttato? Dove sono i ricavi della raccolta differenziata?
Sul piano presentato non vi è neache una voce che riguarda le entrate per i materiali riciclabili che i cittadini di Tarquinia con fatica conferiscono negli appositi contenitori,spesso lontani dalle proprie case.
Ma che paese è mai il nostro dove la raccolta differenziata è solo un costo,dove i materiali riciclabili sono un onere,dove non si raccoglie l’alluminio,materiale prezioso e ricercatissimo,visto che in natura è in esaurimento!.
Ma che paese è il nostro,dove gli utenti non possono fare il compostaggio domestico,se non hanno un giardino di almeno 25 metri (vedi regolamento sul sito del comune),quando sanno tutti che l’umido contenuto nei rifiuti vale almeno il 30% del peso totale.
Visti i costi del conferimento in discarica di circa € 90.00 a tonnellata,quanto si poteva risparmiare se fosse stata attivato un incentivo sul compostaggio?.
Ma perché tanta inefficenza?
A seguito dell’espletamento della gara ad evidenza pubblica,è stato aggiudicato in via definitiva l’appalto di durata quinquennale all’ATI Aimeri Ambiente – Lanzi O. di Lanzi Dante & C per l’importo complessivo di € 9.495.000,00 oltre IVA al 10% con decorrenza 01/04/2010,l’allegato Piano Finanziario anno 2010 predisposto dagli uffici comunali, i relativi costi previsti della gestione dei rifiuti urbani e assimilati, con un costo annuale pari ad € 3.248.894,00.
Dunque troviamo già la sorpresa di un aumento annuale di quasi € 1500000.00,che pagheranno cittadini ed aziende di Tarquinia.
Serve competenza e volontà di fare esempi positivi sulla questione rifiuti.
Dal consiglio comunale sono emerse inoltre due temi pericolosi,uno riguardante l’ammiccamento del sindaco Mazzola al sistema ARROW BIO sponsorizzato dal sindaco di Civitavecchia,il quale ignorando l’inutilità del sistema ne decantava gli aspetti ambientali.
ARROW BIO è un sistema non ecologico e non attuabile perché spreca ulteriori risorse,quale la preziosissima acqua,non risolve il problema delle discariche perché 1/3 del processo è residuo ed in ultimo,cosa gravissima non prevede la raccolta differenziata.
Renato Bacciardi in veste di consigliere,parlando dell’importanza della raccolta differenziata ,ha introdotto il secondo tema pericoloso: “la riapertura della discarica di Tarquinia”.
Ma che c’azzecca il riciclo delle materie prime con la discarica,che è una tomba per i materiali conferiti?
;quanta confusione procura la totale mancanza di informazioni sul tema rifiuti.
L’unico futuro percorribile è quello dei RIFIUTI ZERO.
Si cerchino le informazioni in tutte le lingue del mondo,un suggerimento,www.rifiutizero.org www.comunivirtuosi.org www.zerowaste.org
Gli amministratori dovrebbero studiare la materia complessa dei rifiuti prima di esprimersi in pubblico.
Non si racconti la palla che a Tarquinia inizierà la raccolta differenziata PAP (porta a porta) come ad un evento miracoloso,in Italia a Capannori sono arrivati al 90% della raccolta differenziata e i cittadini ma pagano quasi nulla la tariffa.
Il dunque è questo,senza incentivi la raccolta PAP sarà un perfetto flop,i cittadini per fare un grande lavoro dovranno poter risparmiare sulla bolletta.
Oppure si vuole addebitare il costo della raccolta differenziata ancora una volta sulle spalle di tutti i cittadini?
Un buon consiglio,invece di andare a ripetizioni dal sindaco di Civitavecchia,si vada piuttosto a prendere lezioni dai sindaci che aderiscono al gruppo dei COMUNI VIRTUOSI,parola sconosciuta agli amministratori del nostro comprensorio.
Tarquinia: R. Fortuna su Mazzola, carbone e altre brutte storie.
Lettera aperta al Sindaco di Tarquinia Mazzola dall'ex Consigliere Riccardo Fortuna
"Caro Mazzola,
non credevo di essere così al centro dei tuoi pensieri, cribbio, passi il tempo a guardarti i miei risultati elettorali, in voti e in percentuale... ti preoccupi pure di cosa posso fare ora che non sono più consigliere… Beh ho due buone notizie: la prima è che al contrario tuo, un mestiere ce l'ho (e dicono che sia piuttosto bravo). La seconda buona notizia è che di qui in poi sarai protagonista di una vignetta al mese (a mezzo stampa), così avrai modo di apprezzarmi anche come artista e non solo come consigliere. Tanto ragioni per sfotterti ne fornisci in abbondanza.
Veniamo alla tua lettera. Come hai notato 547 persone mi hanno dato fiducia, certo, a te che riempi piazze di moltitudini adoranti sembrerà poca cosa, per me invece è davvero un’emozione... e anche dal lato pratico l'8% non mi pare poi così poco, per altro si tratta di oltre 100 voti in più di quando sono stato eletto cinque anni fa.
Ognuno dei 547 concittadini che mi hanno votato merita rispetto, come chiunque voti uno che non ha mai fatto promesse, né 'marchette', mai spartito una prebenda, mai utilizzato la cosa pubblica come cosa propria a fini elettorali o per altro, uno che non mai favorito o sfavorito qualcuno a scapito del merito e del diritto.
Può dire lo stesso il Sindaco Mazzola, già assessore, già consigliere, già PCI, PDS, DS, oggi PD in quota DC? Sicuramente sì, ma mentre lo dice il naso gli rimane lungo com’è, oppure aumenta? Misuratelo e fammi sapere Mazzo’.
Visto poi che affermi a mezzo stampa che io ho fatto dei “ricatti”, io ti risponderei di “specificare oggetto e termini di questi asseriti ricatti, salvo prenderti un’immediata querela”, ma trattandosi di te Mazzola, che ti vuoi denunciare? Vai preso per quello che sei, io infatti preferisco di molto prenderti per il sedere.
Sul carbone a Civitavecchia e sull'Autostrada tirrenica, in Provincia sia la destra che la sinistra per cinque volte (mica una!) hanno votato all'unanimità i documenti da me proposti.
Mentre Marrazzo, Mazzola e una manciata di altri sindaci si sono accordati con ENEL in cambio di una trentina di denari, la Provincia ha invece mantenuto ferma la propria contrarietà al carbone, non ha tradito il su ruolo di difesa del territorio, se ciò è frutto di “ricatto”, allora io sono Diabolik e me ne vanto. Come si fa a ricattare un'amministrazione intera, minoranza inclusa? Bah!
In ogni caso, anche se fosse, sono orgogliosissimo di aver costretto i tuoi simili (di PD e PDL) a votare, loro malgrado, in favore della nostra gente e contro tumori e sofferenze umane.
Ma che ti sto a spiegare? A te va bene tutto, carbone, olio combustibile, la mondezza bruciata a TVN, il cementificio, l'autostrada in mezzo all'abitato... diciamocelo, ci manca poco che il tuo comune distribuisca alla popolazione degli aerosol caricati a diossina... per non rimanere senza quando i livelli di inquinamento ambientale dovessero abbassarsi troppo... perché se non c'hai il tumore oggi sei fuori moda, vero Mazzo’?
Mo' Mazzolone scappo che c'ho da lavorare (t’è capitato mai???), comunque ci si risente domenica che ti regalo la prima vignetta, a te e alla stampa.
Buon divertimento
Riccardo Fortuna
PS
Dimenticavo: quando ti affacci dall’ufficio del Sindaco e vedi la ciminiera di TVN…. Respira, respira profondamente. Mi raccomando.
26 aprile 2010
Morti di lavoro, malati di nucleare
"Basta morire uccisi dal lavoro e dall'indifferenza"
"Morti sul lavoro e patologie per inquinamento ambientale, politica energetica non sostenibile, ritorno al vecchio nucleare: tutto origina dalla ricerca del profitto a qualunque costo"
(immagine e video: Maremmaoggi.it)
Punti chiave degli investimenti dei padroni: corruzione della politica, ignoranza delle masse, discredito dei critici. Nell'era dell'informazione, si scopre che senza un cittadino ben formato qualunque informazione è inutile.
Inquinamento dell'acqua a Civitavecchia: in attesa di risposte da chi dovrebbe tutelarci
Comunicato del Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti
"Oggi apprendiamo con preoccupazione dagli organi di informazione nazionali che per nove anni alcune regioni italiane hanno agito in deroga alle norme di Bruxelles e fra queste anche il Lazio, permettendo l’utilizzazione di acque ai fini potabili con alte concentrazioni (fino a cinque volte i valori consentiti) di arsenico, bromo e fluoro. L’allarme è stato lanciato dal comitato scientifico incaricato dalla Commissione Ue di dare un parere sulle acque potabili italiane. Noi chiediamo al nostro Primo Cittadino, massima Autorità Sanitaria locale, se sia ancora in vigore, perché prorogato, il Decreto congiunto dei Ministri della Salute e dell’Ambiente (D.M. del 04/10/2007, in G.U. 06/11/2007) che, invece di interdire la captazione e la distribuzione delle acque del fiume Mignone (inquinate dagli scarichi fognari, mal depurati, di quattro Comuni: Vejano, Oriolo, Montevirginio e Canale Monterano), concede al Comune di Civitavecchia la facoltà di erogare acqua contenente un surplus di trialometani fino a 80 microgrammi per litro. Se cosi fosse, nella nostra città avremmo una situazione paradossale perché, agli effetti deleteri dell’arsenico, del bromo e del fluoro, si sommerebbero quelli dei trialometani nella assoluta indifferenza delle autorità preposte a vigilare sullo stato della nostra salute.
Sappiano i nostri distratti concittadini che i trialometani sono sostanze tossiche per tutti gli organi vitali e che sono stati dimostrati la loro patogenicità cancerosa ed altri effetti tossici che interferiscono in modo particolare sulla salute dei neonati, dei bambini e delle gestanti.
Pretendere che “per Decreto” le leggi di Natura e le certezze scientifiche si possano modificare ad libitum è un delitto contro l’intelligenza, oltre che contro ogni elementare principio di uno Stato di diritto quale ci illudiamo che sia la Repubblica Italiana. Per cui noi ci aspetteremmo che il nostro Primo Cittadino (che è la più alta carica di garanzia d’una corretta gestione della salute pubblica), si opponesse a tale ferita inferta alla pacifica convivenza dei propri amministrati, riportando i valori massimi consentiti delle sostanze inquinanti a quelli suggeriti dalla Comunità Europea, anche se il decreto sui trialometani dovesse rimanere ancora in vigore. Questo intervento di adeguamento alle normative europee è, per noi cittadini di questo comprensorio, di vitale importanza viste le innumerevoli fonti inquinanti cui siamo da decenni soggetti."
La corsa dell'uomo-gambero
Intervento di Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore. Fonte: Centumcellae.it
'A margine degli ultimi eventi che hanno interessato il locale complesso energetico dell’Enel, ed alla luce dell’ultima proposta, in merito alla possibilità di utilizzare del cdr (combustibile da rifiuto n.d.r.) per alimentare la centrale di Tvn, presentata dall’on. Prestigiacomo, ritengo quanto mai opportuno, se non addirittura necessario, fare un paio di riflessioni in merito al problema della riqualificazione energetica del polo Enel di Civitavecchia.
La prima riguarda la già tanto discussa, e da me non condivisa, riconversione a carbone della centrale, conversione che di fatto ha proiettato indietro di qualche decennio la locale tecnologia produttiva di energia elettrica in relazione ad un panorama in cui tutto il mondo industrializzato sembrava andare già oltre il nucleare attraverso lo studio e l’adozione di tecnologie rivolte alle fonti alternative.
La seconda riguarda l’attuale ritorno al nucleare, quale fonte di produzione di energia elettrica, tecnologia che nel resto del mondo industrializzato sembra già essere in fase di abbandono per il concreto orientamento dei governi circa il ricorso alle fonti di energia rinnovabile.
In questo contesto mi sembra difficile, oggi, accettare “sic et simpliciter” la proposta della Prestigiacomo che rappresenta in sé un ulteriore terribile “aborto” sulla strada della salvaguardia ambientale che dovrebbe essere il viatico di una politica seria, rivolta alla tutela del territorio e dei cittadini: nella sola area di Civitavecchia, si registrano il 30% in più di patologie cancerogene rispetto alla media regionale, con l’aggravante che le relative terapie devono essere effettuate presso nosocomi esterni al comprensorio.
D’altro canto, che le discariche fossero uno scempio ambientale ed economico per il Paese mi è sempre parso lapalissiano, ma nessun governo si è mai curato di studiare ed attuare un corretto ed efficace “ciclo di smaltimento dei rifiuti” che rendesse possibile l’eliminazione delle discariche….chissà perché!
Ora ci accingiamo ad entrare nel “ nucleare”, ovvero ci accingiamo ad adottare fonti energetiche già vecchie di circa 30 anni e, peraltro, in fase di abbandono nel resto del mondo.
Il ministro Prestigiacomo propone, in tale contesto, il ricorso al Cdr! Viene da ridere per non piangere: il Cdr richiede la realizzazione di impianti dedicati solo alla sua costosa produzione che presuppone, peraltro, l’esistenza di una idonea catena di assorbimento del prodotto, localmente non presente.
In tale ottica, non sembrerebbe più economico ed efficace rivolgere l’attenzione alla realizzazione di impianti che, partendo dal rifiuto tal quale, producessero energia elettrica a basso costo come avviene in Germania, dove noi abbiamo esportato “pagando” tonnellate su tonnellate di rifiuti solidi urbani perché le famigerate ed inquinanti “discariche” erano esaurite? Alla fin , sorge spontaneo e logico chiedersi: “cui prodest ?”, ovvero, a “chi ha giovato”, a “chi giova” ed a “chi gioverà” questa eterna, perversa corsa del gambero?"'
La nostra risposta è: sul breve termine a pochi speculatori, ma sul lungo termine, a nessuno. Ci stiamo solo facendo del male, non ce n'è uno che ci avrà guadagnato, neanche tra i padroni che tramano per imporre i loro velenosi interessi. Una Terra malata e una società decadente sono un problema che coinvolge tutti.
23 aprile 2010
Battaglia contro il carbone in Argentina
Riportiamo da Greenreport.it
"I ghiacciai si stanno ritirando ad un ritmo allarmante a causa del cambiamento climático. Nonostante questo, la presidente Cristina Fernández de Kirchner sta costruendo a Río Turbio una mega-centrale a carbone, la forma di produzione di energia più inquinante e che genera più cambiamento climatico. La soluzione per fermare il cambiamento climatico e salvare i ghiacciai è quella di smettere di utilizzare il carbone per produrre elettricità e farlo con le energie pulite e rinnovabili, come l'eolico». Comincia così l'appello ad una cyber-azione di Greenpeace Argentina che ha già intasato la casella e-mail della presidenza della repubblica con le firme di oltre 93.000 persone sotto questa lettera: «"Carbone o ghiacciai" è la sintesi del prezzo che hanno alcune delle iniziative che si stanno portando avanti in materia energetica. Cominciare a produrre elettricità basata sul carbone fossile, come vuole fare il suo governo con la costruzione della centrale termica di Río Turbio, costituisce un forte contributo alle emissioni di gas che influiscono sull'atmosfera e provocano il riscaldamento globale. Questo processo climatico sta mettendo a rischio la sopravvivenza dei ghiacciai, le principali riserve di acqua dolce. Il carbone non è una opzione da promuovere nell'attuale situazione e nella situazione che vivremo nei prossimi anni; averne promosso e incoraggiato l'utilizzo nella metà del secolo scorso, non fornisce nessuna razionalità per farlo ora. In relazione alla questione climatica, con frequenza si ripetono espressioni come quella che l'Argentina "non ha impegni". Questa dichiarazione è falsa, un grande equivoco. Quello che non ha l'Argentina è un impegno quantificato legalmente vincolante, vale a dire, non deve rispettare un obiettivo specifico in materia di riduzione di emissioni. Però l'Argentina, facendo parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (1992) si assume impegni di riduzione (Artícolo 4). Inoltre, essendo anche parte del Protocollo di Kyoto (1997) questo impegno si ripete nel suo articolo 10. Vale a dire, il nostro Paese, come parte di tali accordi, deve formulare delle politiche di mitigazione. Lo sviluppo del carbone come fonte di energia è un grave errore. Si tratta di una fonte di energia sporca mentre disponiamo di risorse energetiche pulite che non hanno nessuno sviluppo, come l'energia eolica. Mentre si destinano ogni anno milioni di dollari in energie sporche, per le energie rinnovabili esistono solo promesse e annunci che non si concretizzano mai. Lo scarsissimo sviluppo dell'energia eolica è una chiara dimostrazione del fallimento della politica energetica per mettere l'Argentina sulla strada della sostenibilità. E' necessario che il suo governo produca un modello energetico innovativo e che questo sia all'altezza della sfida climatica che stiamo affrontando. L'Argentina può iniziare da subito la transizione verso le energie rinnovabili, ridicendo emissioni ed inquinamento, minimizzando gli impatti sociali e producendo posti di lavoro sostenibili. Il potenziale delle risorse esistenti lo permette, e anche la capacità tecnologica, manca solo la volontà politica di cambiare».
Il problema del carbone in Argentina è arrivato alla ribalta internazionale il 12 aprile, direttamente sulle pagine del Washington Post: Greenpeace ha comprato una intera pagina per criticare il progetto di costruire una centrale a carbone in Patagonia, a Río Turbio, nella provincia di Santa Cruz, dando così il "benvenuto" alla presidente Cristina Fernández de Kirchner in visita ufficiale negli Usa. Il titolo dell'avviso riprendeva il titolo di una nota canzone del film su Evita Peron e non lasciava spazio a dubbi: "Don´t cry for me, Patagonia" e Juan Carlos Villalonga, direttore elle campagne di Greenpeace Argentina spiegava: «Si tratta del primo passo di un piano per cominciare ad utilizzare su grande scala il carbone come fonte di energia». Il paragone tra Evita Peron e la peronista Cristina Fernández de Kirchner è di quelli che bruciano in Argentina, e Greenopeace non risparmiava nulla alla "Presidenta": «Una donna con una visione di largo respiro non potrebbe mettere a rischio i ghiacciai e le riserve idriche dell'Argentina». Eugenia Testa, direttrice politica de Greenpeace Argentina ribadiva: «Il governo scommette sul carbone come fonte energetica, sta scommettendo sul peggior contributo alla mitigazione del cambiamento climatico» Dal Washington Post gli ambientalisti ricordavano ai peronisti: «L'Argentina deve avere un atteggiamento responsabile in materia di cambiamento climatico, tanto nelle sue decisioni interne, come per le sue richieste ai Paesi industrializzati perchè si assumano le loro responsabilità».
Lo scontro politico con le associazioni ambientaliste è molto forte: Greenpeace e l'Asamblea Ambiental Ciudadana (Acc) di Río Gallegos, Santa Cruz, hanno accusato il governo di aver già pagato prima della presentazione dello studio di valutazione ambientale 142 milioni di dollari all'impresa spagnola Isolux Corsán, che costruirà la centrale di Río Turbio. La Isolux Corsán ha risposto di aver ricevuto solo un anticipo di 74.723.863,16 pesos (circa 20 milioni di dollari), ma gli ambientalisti hanno dimostrato che «In virtù della Resolución Conjunta 142/2007 begin_of_the_skype_highlighting 142/2007 end_of_the_skype_highlighting e 9/2007 del 27 di dicembre», sono stati versati circa 142 milloni nell'agosto 2008, mentro lo studio per la Via è stato presentato nel settembre 2008. Secondo Greenpeace «E' una violazione della Ley General del Ambiente e dimostra che la realizzazione di questa opera era già in pieno procedimento esecutivo in maniera indipendente dai risultatoi del procedimento di valutazione ambientale. Secondo la Acc di Río Gallegos, «Isolux continua a mentirci».
Il Secretario de Minería dell'Argentina, Jorge Mayoral, del ministero di pianificazione federale, investimenti pubblici e servizi, ha definito la pagina sul Washington Post, una pubblicità che «Dispezza gli Argentini» e Villalonga e Testa gli rispondono a brutto muso: «E' lei che sta dispezzando gli argentini quando dice che l'impresa del Río Turbio «Cerca di aumetare il valore aggiunto recuperando e migliorando le condizioni di lavoro locali", essendo questo in realtà un'opera che non ha nessuna razionalità economica per poterla considerare come un investimento capace di produrre vero lavoro. Invece, questa proposta significa la continuità dei lavori insalubri come quelli nelle miniere di carbone e in una fonte di energia altamente inquinante. Da un lato, l'impresa che difendete come una "summa" della gestione energetica, in realtà quel che state facendo è solo peggiorarla, visto che già oggi è dipendente per il 90% da combustibili fossili . Quello che si sta aggiungendo è il peggiore combustibile in materia di contaminanti chimici e che più contribuisce al riscaldamento globale. Dall'altro lato, lei non solo disprezza l'intelligenza degli argentini, ma mente anche spudoratamente quando dice che Greenpeace non fa nessuna domanda ai grandi Paesi sugli stessi temi. Lei ha detto che Greenpeace ha "la vista cieca sull'impatto e la mancanza di mitigazione e le carenze delle grandi potenze". Il suo discorso ha riovelato chiaramente che non conosce completamente le discussioni e i negoziati internazionali sul cambiamento climatico che si tengono da più di 20 anni. Una loro m inima conoscenza le avrebbe dato un'idea del ruolo che hanno svolto organizzazioni come Greenpeace e si sarebbe evitato di dire queste sciocchezze».
Norvegia: dubbi sull'eticità degli investimenti carboniferi
Da testimonianze concrete come queste si comprende il grado di avanzamento civile di un Paese.
"Norvegia, sotto esame gli investimenti "carboniferi" (da Borsaitaliana.it)
"Gli investimenti del Government Pension Fund norvegese in aziende che operano nell’estrazione di carbone sono all’esame del Consiglio Etico. Lo riporta il quotidiano online Valori.it che spiega come, quest’ultimo sia un organismo indipendente, interno del fondo, che si occupa di inviare raccomandazioni al ministro delle Finanze del governo di Oslo.
"A preoccupare - scrive il mensile di economia e finanza etica Valori - sono in particolare i numerosi incidenti che si sono verificati nelle miniere gestite dalle 25 aziende, sparse in tutto il mondo, le cui azioni sono presenti nel portafoglio
del fondo pensione. Ma sotto la lente dei cinque esperti in diritti umani, politiche ambientali, diritto economico internazionale ed economia che compongono il Consiglio, c’è anche l’inquinamento del Delta del Niger, provocato dal petrolio, «e le sue conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana». Una questione, quest’ultima, che chiama in causa direttamente il colosso petrolifero anglo-olandese Shell. Il fondo pensione del Paese scandinavo, dunque, si conferma uno dei più attivi per quanto riguarda il controllo e la vigilanza sui propri investimenti".
22 aprile 2010
Tidei -tra i responsabili del carbone a TVN- invoca una nuova mobilitazione dei Medici
Lettera aperta dell'On. Tidei all'indirizzo dei Coordinamenti dei Medici, che in passato si sono battuti strenuamente per far conoscere i DATI allarmanti relativi ala condizione sanitaria del nostro territorio. Fonte: centumcellae.it
"La politica energetica in atto sul nostro territorio, suggellata dalle recenti parole del Ministro Prestigiacomo, sta delineando un futuro ambientale sempre più preoccupante per tutta la popolazione dell’Alto Lazio. Non solo tre centrali termoelettriche che costituiscono insieme il più grande polo energetico d’Europa, non solo il Porto con i maggiori approdi croceristici di tutto il Mediterraneo, non solo migliaia di transiti automobilistici al giorno su infrastrutture nodali come l’autostrada A12 e la statale Aurelia, non solo un cementificio ancora attivo nel centro di Civitavecchia, non solo una conversione a carbone di Torre Valdaliga Nord ormai in fase di ultimazione; a tutto ciò è ormai palese, proprio per voce governativa, l’intenzione di aggiungere la combustione di cdr nel quarto Gruppo di Tvn, il tentativo di non dismettere il quarto Gruppo di Tvs e, ancora più palesemente, l’intenzione di smaltire a Civitavecchia, attraverso Tvn, o il sistema Arrow Bio o una discarica a pochi passi di Allumiere, migliaia di tonnellate annue di rifiuti di Roma. Non credo sia necessario esprimere particolari commenti a questo quadro fosco e criminale che si sta abbattendo sui cittadini del nostro territorio, così come, soprattutto, appare quasi superfluo ricordare con quali dati rabbrividenti ripetute ricerche epidemiologiche hanno certificato l’imponente diffusione nell’Alto Lazio di affezioni alle vie respiratorie e l’incidenza del tumore al polmone in percentuali superiori alla media nazionale. Il pesantissimo inquinamento ambientale, con le sue conseguenze patologiche e mortifere, che affligge Civitavecchia è ormai un dato di fatto. Così come le politiche energetiche e ambientali in atto, a tutti i livelli istituzionali, che non mirano ad un contrasto dell’inquinamento ma semmai ad un ulteriore aggravio dei danni ambientali che già stiamo subendo
Voglio allora appellarmi a chi, in questi anni, ha combattuto strenuamente contro la riconversione a carbone di Tvn e contro l’inquinamento del territorio, a quei medici che hanno contribuito a lanciare l’allarme sui danni alla salute diffondendo una cultura della consapevolezza dell’inquinamento subito. Persone che, in nome di un ambientalismo “senza se e senza ma”, si sono anche avventurate in competizioni elettorali contribuendo talvolta, disperdendo voti, all’elezione di amministrazioni di centrodestra tutt’altro che sensibili alla tutela dell’ambiente, come i recenti fatti dimostrano.(No comment. ndr)
So che alcuni di questi medici continuano con abnegazione e dedizione ad impegnarsi nella sensibilizzazione dei cittadini e nella vigilanza delle istituzioni, ma anche che molti altri, dopo anni di battaglie radicali, si sono rifugiati in un preoccupante silenzio e in una incomprensibile indifferenza. Proprio ora che ulteriori e più nocive nubi si addensano sulle nostre teste la loro ribellione è assente. Non è mia intenzione indagarne le ragioni, ma certamente è mio interesse risvegliarne le coscienze. caro Tidei, poche righe dopo ci sta un altro bel NO COMMENT, ndr)
Ora più che mai, con il cdr che si affaccia a Torre Nord, con combustibili non definiti che si prospettano a Torre sud, con i rifiuti di Roma che si avvicinano a Civitavecchia, c’è bisogno della totale mobilitazione dei medici perché contribuiscano a sensibilizzare la popolazione e a contrastare amministrazioni e istituzioni scellerate nelle loro decisioni. A questi medici chiedo di rialzare la testa, offrendo un patto con quella classe politica che a scelte devastanti per il futuro del territorio vuole opporsi strenuamente, per contribuire insieme a difendere le nostre città, le nostre famiglie e i nostri figli.
A questi medici chiedo di tornare in campo e di rialzare forte la voce, unendo le forze contro chi ha deciso di svendere l’Alto Lazio in cambio di qualche denaro e di troppi morti.
(I due "No comment" di sopra saranno di certo presto colmati da dichiarazioni da parte dei diretti interessati, ndr)
24/04 “Staffetta“ Civitavecchia–Montalto: morti del lavoro e nucleare, mai più!
"Quest’anno il 24° anniversario di Cernobyl - la catastrofe della centrale nucleare, che da quel 26 aprile 1986 ha procurato oltre 50000 morti e 6.000.000 di contaminati tra Bielorussia, Russia, Ucraina ed Europa – è vissuto anacronisticamente con il ritorno al nucleare deciso dal governo Berlusconi, in netto contrasto e dispregio della volontà popolare espressa nel 1987 con il plebiscitario referendum antinucleare.
Il governo di centrodestra, incurante degli enormi costi (oltre 32 miliardi di euro x 4 centrali), della pericolosità degli impianti,delle scorie e dei gravosi danni alla salute per le presenti e future generazioni, ha deciso questa ulteriore “ grande opera” inutile!
Nonostante l’Italia non abbia bisogno di altra energia elettrica – la potenza installata garantisce oltremodo il servizio comprese le criticità : 93.000 MW a fronte dei 55.300 MW consumati – e mentre gran parte del mondo punta sulle energie rinnovabili e il risparmio energetico, il governo per motivi spudoratamente affaristici impone agli italiani la neo tassa nucleare, che graverà sulla bolletta elettrica ben oltre il 2050.
Soprattutto all’enel, il governo affida la realizzazione dell’accordo che la vede subalterna all’EDF francese.
Un enel che ha vuote le casse per la enorme esposizione debitoria a fronte: degli spericolati acquisti di ENDESA e di obsolete centrali (anche nucleari) in Slovenia, Bulgaria, Russia; delle scelte sbagliate della riconversione a carbone di Civitavecchia(Tor Valdaliga Nord, che ha già procurato 3 morti tra i lavoratori, l’ultimo dei quali pochi giorni fa stante una prolungata catena di incidenti, causa la drastica riduzione delle spese per la sicurezza , per le manutenzioni e il proliferare dell’appalto.
Il capitolo della sicurezza e salute dei lavoratori e delle popolazioni, da Seveso a Viareggio a Civitavecchia, da Thyssen a Eternit a Enel, è l’ultima delle preoccupazioni che interessa a governo e padronato, famelici nell’approfittare di tutte le opportunità per ridurre i costi del lavoro e delle tutele ambientali.
Vogliamo cogliere proprio l’occasione dell’anniversario di Cernobyl per porre all’attenzione dei lavoratori e della cittadinanza , il legame che intercorre tra le morti del lavoro e la devastazione ambientale, fino alla follia del ritorno al nucleare , che nelle intenzioni ENEL è ancora primo il sito di Montalto di Castro : ancora a danno primario delle popolazioni della Maremma laziale e toscana!
MORTI DEL LAVORO E NUCLEARE…MAI PIU’!
In memoria e tributo delle vittime del lavoro e del nucleare , nell’impegno per la salute-sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni, nel contrasto all’energia padrona e nucleare,
facciamo appello ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, sociali e sindacali, perché assumano in proprio l’iniziativa della
“staffetta” Civitavecchia-Montalto di sabato 24 aprile,
con appuntamento a Civitavecchia ore 10-11,30 davanti Teatro Traiano/ Corso Centocelle e conclusione a Montalto ore 12-13,30 davanti centrale e Comune.
Cobas Energia/Cobas Lavoro Privato, RdB Energia, SdL ,
Coordinamento Antinucleare”salute,ambiente,energia” del Lazio e Toscana,
No Coke Civitavecchia eTarquinia, Attac
Gruppi Misti e Partiti dell'Amore: dal vostro "bene" è igienico difendersi
In questo 2010 si agitano gli ormoni del malaffare politico italiano: amori di gruppo, larghe intese, appelli al Bene: son caduti i tabù e un crescente numero di malaffaristi si ammucchia senza pudore, in pubblico.
Dopo il Partito dell'Amore che scaglia contro odio e invidia le sue armate del bene, a Civitavecchia assistiamo all'inarrestabile coagularsi di un grumo di politicaglia pronta a tutto in nome di un non meglio precisato "bene", un "Gruppo Misto" dalla storia poco nobile e che continua a ingrassare.
Noi preferiamo giustizia, trasparenza, equità. Nella nostra inattualità non siamo alla moda e ne andiamo fieri. Da quel vostro bene, noi ce ne guardiamo.
Citiamo Marco Galice:
"...Naturale a questo punto chiedersi: ma qual è questo bene della città che
invoglia così tanti politici e consiglieri comunali ad amarsi così spassionatamente e a stare tutti insieme in coalizioni dalle larghissime intese? Per caso le tariffe dei rifiuti che raddoppiano in tre anni? Per caso l’inquinamento ambientale che ci assegna ancora il record di tumori al polmone nel Lazio? Per caso gli stipendi dei Consigli di amministrazione delle Holding? Per caso il cdr a Torre Nord e i rifiuti di Roma ad Allumiere o nella stessa Tvn? Per caso i morti e i feriti nella centrale Enel? Per caso un Comune indebitato fino al midollo? Beh spiegatecelo una buona volta questo
New Democratic Party, Canada: "bloccare subito le centrali a carbone"
Ci piacerebbe avere un Partito Democratico così anche in Italia
"TORONTO - Il ministro ombra dell’Ambiente dell’Ndp Peter Tabuns si è unito ieri a medici e infermieri nel chiedere al premier Dalton McGuinty di mettere immediatamente in stand by le centrali a carbone dell’Ontario come quella di Nanticoke. Secondo le cifre rese note ieri dalla Registered Nurses Association of Ontario e la Canadian Association of Physicians for the Environment mantenere in funzione fino al 2014 le centrali a carbone provocherebbe la morte prematura di mille abitanti della Provincia, oltre che la comparsa di disturbi legati all’inquinamento in altre 10mila persone.
«È avventato e illogico che il governo McGuinty continui a bruciare dello sporco carbone quando ci sono scorte più che sufficienti a mantenere accese le luci dell’Ontario anche senza - ha detto Tabuns - Non solo il carbone uccide, ma al momento è anche economicamente sconveniente e contribuisce a far salire le bollette
della corrente».
Ma le accuse del ndp hanno riguardato anche i 400 milioni di dollari che il governo provinciale ha destinato lo scorso anno alla produzione di carbone: «Invece di dare sussidi alla morte e alla malattia, il governo dovrebbe investire in iniziative economicamente convenienti per la conservazione dell’energia, il modo migliore per calmierare i crescenti costi della bolletta dell’elettricità».
Fonte: Corriere del Canada
CGIL Civitavecchia: opporsi alla distruzione del territorio si può e si deve
Condividiamo ogni parola della lettera di Diego Nunzi (CGIL Civitavecchia). Fonte: trc Da leggere
"Le nubi che si addensano sulla nostra città e sul comprensorio sono estremamente più pericolose di quelle vulcaniche che hanno paralizzato i voli nel nord Europa. In un territorio già gravemente compromesso dall’insistenza in loco da mezzo secolo di centrali termoelettriche ed espansione portuale, che ormai copre tre quarti dello specchio marino civitavecchiese, le Istituzioni che considerano questo comprensorio servitù e la sua popolazione solo un intralcio, sferrano un attacco multiplo alla salute pubblica.
Se si realizzasse, il combinato disposto dei progetti di incenerimento rifiuti a TVN, Carbone anche a TVS, mega discarica ad Allumiere e da ultima l’ipotesi, (ahinoi non tanto ipotetica), di ampliare il sito di smaltimento delle armi
Chimiche e Batteriologiche (residuati bellici) presso il Centro NBC di Santa Lucia, ove peraltro si prevede di incenerire anziché rendere inerti tali sostanze, costituirebbe un progetto di utilizzo del territorio che non ha eguali in scala nazionale e forse anche Europea. La previsione del nucleare a Montalto di Castro completa il quadro…. Ci pare singolare, che ad oggi, la Politica continui ad esaminare tale realtà per segmenti, come dire che nel caso di uno tsunami ci si deve preoccupare di un’onda alla volta e che i resoconti che i Medici impegnati/illuminati periodicamente diffondono sulle insorgenze di malattie/allergie, ben oltre le medie nazionali, sono solo piccole scosse di assestamento…. Sarebbe interessante mescolare in laboratorio contemporaneamente tutte le sostanze chimiche che tali impianti immettono nell’aria che respiriamo, e magari aggiungervi l’acqua residuale del progetto rifiuti del Sindaco e poi scaldare un po’ il tutto… la chimica è una scienza esatta e Seveso qualcosa dovrebbe insegnare. Ma forse la vera strategia è di catapultare sul territorio tutte le jatture possibili, incluse le carceri galleggianti, per poi fingere mediazioni ed accoglierne solo alcune… come dire che il carbone inquinava meno….. di cosa ancora è da definire. No, noi non ci stiamo. Ed in questo caso saremo orgogliosi di far parte del partito del no, tanto in auge nella dialettica di chi vuol fare senza regole e a proprio comodo. Saremo del partito del no perché viviamo questo territorio, ma soprattutto perché sappiamo, con coscienza, che si può fare altro, a partire dalla differenziazione dei rifiuti, che oltretutto porta occupazione stabile e di qualità. Siamo e saremo per le energie rinnovabili, per le stesse motivazioni. Siamo e saremo con tutti i cittadini e con quella parte della politica che guarda soprattutto alla vivibilità ed alla salute pubblica come diritto Costituzionale, non sacrificabile agli altari degli interessi, siano essi di imprenditoriali o politici, troppo spesso mascherati da interessi Nazionali. Da subito inizieremo a confrontarci con tutti i soggetti che vorranno contrastare l’ennesimo scempio al nostro territorio a partire dalla ricerca di una posizione univoca nella CGIL. Faremo la nostra parte, anche per destare la cittadinanza resa narcolettica da una politica che appare orientata verso la autocelebrazione, spesso narcisistica e “distratta” ed incurante dei reali bisogni dei giovani e dei cittadini in generale, basti pensare alla ostinazione della Giunta nel realizzare casette di legno ed impedire la realizzazione di alloggi popolari veri. Sappiamo già che, come in passato, i falchi riproporranno i bisogni occupazionali; questa musica l’abbiamo già ascoltata…. Ad oggi mancano circa 4000 lavoratori edili e metalmeccanici a TVN. Dopo la riconversione, restano nella memoria solo dolore decessi ed infortuni, di sviluppo e occupazione duratura nessuna traccia e qui la crisi non c’entra nulla, era già previsto che andasse così, con nessuna impresa in grado di acquisire connotati industriali, nessuna crescita nell’indotto, solo palate di briciole, anzi… solo palate. Il grande sogno è durato appena pochi anni… il carbone brucerà a TVN per altri 20. E intanto le centraline che dovrebbero informarci sulla qualità dell’aria sono stranamente ferme da tempo…".
Il Segr. Gen. Fp CGIL Civitavecchia Diego Nunzi
energia eolica = bollette meno care
(ANSA) - BRUXELLES, 21 APR - Piu' aumentera' l'uso dell'energia eolica, meno salate saranno le bollette dell'elettricita'. La buona notizia arriva da Varsavia dove e' riunito il Gotha dell'energia eolica per la conferenza europea del settore( EWEC). Il nesso eolico/riduzione dei prezzi dell'elettricita' al consumo viene dimostrato nello studio ''Wind energy and electricity prices'' realizzato dal gruppo di consulenza indipendente Poyry AS su commissione dell'Ewea (European Wind Energy Association) presentato ai lavori Ewec. Frutto per la prima volta di una comparazione tra dati di studi tedeschi, danesi e belgi, l'analisi mostra che, a seconda della quantita' di eolico utilizzato, i prezzi possono essere ridotti in
una forbice tra 3 e 23 euro per MWh. Una maggior penetrazione dell'eolico riduce i prezzi all'ingrosso dell'elettricita', conclude lo studio che analizza anche il rapporto tra l'uso dell'energia eolica e quelle prodotte con combustibili fossili. La forza del vento si sostituisce a tecnologie che producono CO2 in modo massiccio. Tra queste ultime quella che determina il prezzo all'ingrosso del mercato e' il carbone. In tutti i paesi l'eolico si sostituisce alle centrali a carbone nelle ore in cui la domanda e' bassa e a quelle a gas nelle ore di punta. L'impatto positivo sui prezzi e' dato dai bassi costi marginali, la materia prima e' fornita da madre natura e non si paga, che spingono le tecnologie piu' dispendiose, come quella del gas e delle centrali termiche, fuori dal mercato. (ANSA). YFZ-NAN
21/04/2010 19:40
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21 aprile 2010
On line i dati sulla qualità dell’aria a Civitavecchia
Riportiamo da centumcellae.it
A partire da domani, giovedì 21 Aprile 2010, ripartirà la pubblicazione dei dati relativi alle centraline per il monitoraggio sulla qualità dell’aria gestite dal Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale, sotto la supervisione dell’ente Arpa Lazio. I dati, in attesa che sia on-line il nuovo sito del Consorzio, verranno pubblicati provvisoriamente all’indirizzo www.ambientale.org entro le ore 12:00 di ogni mattina. I dati si riferiranno alle centraline fin ora riattivate. La riattivazione dell’intera rete procede nei tempi previsti e si completerà nel giro di pochi giorni. Parallelamente riprenderà la pubblicazione sui pannelli informativi stradali. I dati rilevati dalle singole stazioni verranno comunicati mediante un Indice di Qualità dell’Aria, calcolato secondo un protocollo approvato dall’Arpa e già utilizzato dal Comune di Roma. Le modalità di calcolo
dell’indice saranno disponibili assieme ai dati numerici sulla medesima pagina web. Sui pannelli compariranno anche i dati relativi alle due stazioni di Arpa Lazio già attive sul territorio. A questi si aggiungeranno, al termine dei lavori di riposizionamento, i dati rilevati dalle ulteriori tre stazioni passate sotto gestione diretta dell’Agenzia Regionale. I dati relativi a queste centraline sono disponibili sul sito www.arpalazio.it.
Civitavecchiesi cavie umane
Comunicato del Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti
"Il Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, parlando recentemente in merito alla riapertura delle trattative con Enel Produzione, ha affermato senza mezze misure che: “…le compensazioni sono da ridiscutere perché infime rispetto al livello di rischio dimostrato che corrono i cittadini”. A noi cavie umane che vivono in questo territorio tra i più inquinati d’Italia piace fare alcune osservazioni alle quali il Sindaco, maggiore Autorità Sanitaria locale, avrà certamente la compiacenza di rispondere. 1) Vengano subito resi pubblici gli studi scientifici che dimostrano il “…livello di rischio che corrono i cittadini”. 2) Vengano immediatamente indicati i nomi di coloro che non hanno reso di dominio pubblico i risultati di tali lavori scientifici, considerato che, da parte dell’Ente Elettrico e delle Autorità
Statali, si è sempre parlato di un rischio sanitario inesistente a fronte dell’utilizzo, come combustibile, del carbone a T.V.N. Infine preannunciamo al nostro Primo Cittadino che le eventuali compensazioni pecuniarie, per i rischi alla salute subiti dai cittadini, dovranno essere beneficiati dalle singole persone residenti nel nostro territorio o, in subordine, essere impiegati per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie offerte agli abitanti, non certo utilizzati per scopi che nulla hanno a che fare con lo stato di salute della popolazione.
Qualora l’affermazione del Sindaco dovesse corrispondere a verità, il Coordinamento dei Medici si farà promotore di una azione tendente a spingere i cittadini a chiedere all’Enel o al Comune un risarcimento pecuniario per il danno subito alla propria salute.
20 aprile 2010
Carbone a TVS, rifiuti dentro TVN: questi i piani di Moscherini per coprire l'indebitamento da lui provocato
Un'altra conferma, se ce ne fosse stato busogno. Moscherini ha alzato il rumore quanto gliene bastava per creare le condizioni per batter cassa presso i potentati energetici che assediano Civitavecchia. Ha fatto il duro, si potrebbe quasi dire che la tragica morte di Capitani sia stata per Moscherini un evento fortunato, col giusto tempismo.
Dietro la possibilità di nuove negoziazioni e convenzioni al gusto di carbone e incenerimento, c'è la volontà di Moscherini di farsi coprire il debito milionario che la sua politica ha portato nelle casse di Civitavecchia, oltre a questioni legate al suo potere personale.
Già oggi, senza la manciata di milioni delle sporche "compensazioni", questo sindaco non sarebbe in grado di finanziare il suo bilancio (vedi qui)
Tutto da leggere l'intervento della Attig (fonte centumcellae.it):
"Due anni fa avevamo denunciato le manovre oscure della maggioranza per appesantire la situazione ambientale di Civitavecchia. Basta infatti andare a rileggere
il nostro articolo in allegato del 28/11/2008, dove evidenziavamo la volontà della coalizione delle larghe intese di bruciare il Cdr in barba alla delibera di C.C. n. 110 del 2003, votata dall’allora governo di centro destra, che oggi massicciamente compone l’attuale maggioranza.
Da allora nulla è cambiato. Anzi, se qualcosa è cambiato, il mutamento c’è stato individuando Torre Nord quale nuovo sito per bruciare Cdr. Se a suo tempo la maggioranza appoggiò l’idea moscheriniana (guarda caso di fare un favore a Caltagirone, che è tra i proprietari di Tirreno Power), oggi l’atteggiamento è solo superficialmente diverso.
Dietro al fiacco no alla nuova ipotesi Cdr, infatti, si nasconde una partita ben più complessa. Da notizie in nostro possesso, la vera idea che alberga a palazzo del Pincio, è realizzare il 4°gruppo a carbone a Torre Sud (Caltagirone così sarà sempre contento), e bruciare il Cdr dentro Torre Nord (per far felice l’Enel).
Le due operazioni alla fine saranno “condite” da nuove convenzioni, da redigere con le due società energetiche, il tutto per rianimare le esangui casse comunali ridotte al lumicino dagli oltre 100 miliardi di vecchie lire di debiti contratti in poco meno di due anni da Moscherini. La conseguenza e il premio? La distruzione del Popolo della libertà a Civitavecchia e la buonuscita di Moscherini verso un prestigioso incarico marinaro.
Quanto al Ministro Stefania Prestigiacomo, che recentemente ha consegnato al sindaco Moscherini il Premio Pimby, (che ricordiamo è un premio che si prefigge lo scopo di studiare a livello nazionale l'avanzamento nella realizzazione di infrastrutture, i metodi di coinvolgimento della popolazione locale ed il ruolo svolto da eventuali comitati locali), ci meraviglia il fatto che non abbia sentito la necessità istituzionale di un preventivo confronto con il governo omologo di Civitavecchia.
Le cose sono due: o questa amministrazione non viene minimamente calcolata da Palazzo Chigi sulle grandi questioni, oppure, come crediamo, gli attori principali di questa vicenda già sapevano e stanno facendo il giuoco delle parti…"
Aggiornamento al 21 Aprile:
"Il Bilancio 2010 finisce alla Corte dei Conti"
Esposto di Petrelli, Manuedda e Bonomi che contestano l'inserimento dei fondi Enel nel capitolo della spesa corrente. Operazione già censurata da una ispezione ministeriale del 2005.
Solo uno sciocco si fiderebbe di Moscherini
Uno ed uno solo è il criterio alla luce del quale si può giudicare coerente Moscherini: la pratica sistematica della vendita di beni e diritti pubblici per il suo personale tornaconto. Sempre preceduta da manovre atte all'ammorbidimento dell'opinione pubblica.
Nelle settimane passate ha voluto giocare la parte del difensore del territorio, preoccupato per le sorti degli operai e le loro condizioni di lavoro nel cantiere TVN, e del preoccupato per una soluzione del problema "riiuti" che non fosse quella dell'incenerimento in TVN.
Però chi lo conosce SA (è molto prevedibile ormai) che si trattava solo di manovre subdole e strumentali. Il cantiere TVN è riaperto dopo due giorni anziché quindici. E il suo "no al cdr dentro TVN" solo un'altra azione di copertura, anche se gli ha fruttato ingenui elogi.
Ma ecco, le notizie che purtroppo ci attendevamo non tardano ad arrivare: TVN e TVS: il sindaco riapre tutti i giochi, compresi i combustibili . Prepariamoci alla svendita.
da TrcGiornale.it
"L'amministrazione comunale riapre la partita con Enel, e apre anche quella con Tirreno Power. Questo il senso, esplicito, della conferenza stampa che il primo cittadino ha tenuto stamattina alla sala Cutuli del Pincio. E sono tre le direttrici lungo le quali vanno riaperti i giochi: sicurezza, occupazione, combustibili impiegati negli impianti. Dopo avere riassunto le iniziative di queste settimane e gli esiti del lavoro fin qui condotto dalla task force tecnica istituita dal Pincio dopo l'incidente mortale, costato la vita a Sergio Capitani, Moscherini ha ringraziato una parte della dirigenza Enel, quella che è stata presente in questo delicato momento, e stigmatizzato le assenze di altri.
La prima richiesta del sindaco riguarda, come detto, il fronte della sicurezza: “Chiederemo con una lettera alla direzione provinciale del lavoro – ha dichiarato Moscherini – le risultanze delle indagini della procura della Repubblica dopo il sopralluogo del 19 dicembre. Risultanze che l'amministrazione comunale deve conoscere, perché questi sono argomenti che non possono essere secretati, altrimenti esigeremo che si ricomincino i controlli da capo”. Seconda richiesta: va ridefinito l'organico necessario a Torre Nord. “Enel deve capire che deve smetterla – ha detto ancora il primo cittadino – di fare incontri con i sindacati nazionali su Civitavecchia senza il coinvolgimento del sindaco e delle organizzazioni locali. La cifra per l'occupazione stabile a Tvn non possono essere di 350 unità (ESATTAMENTE QUELLA CHE AVEVAMO PREVISTO NOI! Ndr) . La cifra deve essere quella che avevamo iniziato a discutere a suo tempo con Sandro Fontecedro. A discutere dell'organico dovranno essere i sindacati regionali e territoriali, si mettano d'accordo loro quali, se i confederali o le categorie. Pertanto invierò una lettera ai sindacati nazionali e regionali, diffidandoli dal chiudere ogni accordo senza prima aver discusso con le amministrazioni interessate”.
Una questione, quella relativa alla definizione dell'organico di Tvn, che da sempre le Rappresentanze di Base di Tvn avevano denunciato, sottolineando l'assurdità che tutto fosse stato deciso a Roma (un primo accordo, infatti, è già bello che fatto e operativo da mesi), tra Enel e sindacati nazionali, senza il coinvolgimento di chi la situazione di Tvn la conosce direttamente. Una denuncia che ora entra quindi nell'agenda politico-istituzionale. Ma come detto sul tappeto torna anche la questione combustibili – cdr per Tvn e carbone per Tvs - e “una convenzione con Tirreno Power che parte dalal sicurezza e che si estenderà anche a altri aspetti”, laddove i controlli che si stanno compiendo su Tvn interesseranno, come già annunciato la scorsa settimana, anche Tvs e il porto. “Il capitolo produzione si è aperto sia per Torre Nord che per Torre Sud – ha dichiarato il sindaco – quindi sarà necessario anche un chiarimento su cosa produrre e con quali materiali combustibili: tutto questo è un capitolo nuovo”. Il comune chiederà altri soldi a Enel? “Io non devo chiedere niente a Enel ed Enel non deve chiedere niente a me – ha risposto – ma se per chiedere soldi intendiamo ragionare con Enel sul fatto che le compensazioni siano da ridiscutere perché sono infime rispetto al livello di rischio per i cittadini, allora sì”. Del resto, si sa, il Pincio è in una profonda crisi economica, e la discussione del bilancio di giovedì in consiglio lo mostrerà. Chiaro quindi che per il sindaco i giochi vadano riaperti per forza. Le premesse però non sono delle migliori. Da un lato un comune che sembra intendere le compensazioni solo come monetizzazione dei rischi, dall'altro un'azienda – Enel - che continua a farsi mungere, senza avere nemmeno la soddisfazione di poter indicare una sola opera duratura realizzata con i suoi soldi in città, in dieci anni di “questione carbone” (a parte la Tac del San Paolo). In mezzo i sindacati locali “tradizionali”, in crisi vertiginosa di credibilità."
17 aprile 2010
Filcem, Flaei e Uilcem: "fateci spacciare posti di lavoro in pace"
Nuova presa di posizione di Filcem, Flaei e Uilcem, e questa è la logica di fondo: "se anche l'inquinamento genera affari, viva i padroni che ci danno l'elemosina e guai a chi li critica. La società civile si faccia gli affari propri che ai nostri ci pensiamo noi." Tutto fatto apposta per scatenare la solita guerra tra poveri.
Il quarto gruppo di TVS va dismesso, ma per Filcem, Flaei e Uilcem no: "ci servono posti di lavoro (sottinteso: da gestire por poter sopravvivere come sindacati, poi delle condizioni di lavoro non ci interessa)"
E perché non hanno il coraggio di chiedere la creazione di posti di lavoro che riguardino il settore dell'energia rinnovabile, unico futuro possibile? Non sarebbero ugualmente posti di lavoro? Certo, ma poi i padroni da servire restano contrariati, e certi sindacati già in crisi affonderebbero...
"E poi di ambiente, legalità e salute che m*nchia ce ne frega? Degli altri settori produttivi danneggiati dall'energia sporca: meno ancora! Siamo in epoca di berlusconismo di destra e di sinistra, per stare al passo coi tempi occorre pensare ai c*zzi propri."
Ma neanche quello sanno fare.
Sindacati elettrici senza credibilità: storie di carbone e di scagnozzi del padrone
Una settimana fa (vedi) i sindacati Flaei Cisl, Filctem Cgil e Uilcem Uil si erano espressi in perfetto stile berlusconiano contro la magistratura che indagava sulle condizioni del cantiere di TVN.
Ieri a Torrevaldaliga nord i rappresentanti delle segreterie nazionali degli elettrici – Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem hanno visto andare quasi deserta l'assemblea per ridiscutere il contratto (fonte).
Sempre ieri il segretario di Flaei Cisl in Puglia Nicola Nibbio si scaglia contro i cartelloni di protesta "no al carbone" che i cittadini di Brindisi hanno esposto (fonte).
16 aprile 2010
Parola d'ordine: la porta è sfondata (a Civitavecchia si può far di tutto)
Così Gino Paolis, capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in Provincia di Roma, ci informa sul fatto che è allo studio un inceneritore per armi chimiche nel Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli) Nbc di Civitavecchia.
"Ormai non è più solo un’ipotesi. Va facendosi sempre più strada la costruzione di un inceneritore per la distruzione delle armi chimiche presso il Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli) Nbc di Civitavecchia. Ancora non è dato sapere quali siano le reali motivazioni che giustificherebbero la sostituzione degli attuali impianti di inertizzazione delle armi chimiche. Sembrerebbe prevalere l’idea di utilizzare una nuova tecnologia, che si baserebbe non più sull’ossidazione chimica, come finora è avvenuto, bensì sull’ossidazione termica. Ma, al di là degli aspetti tecnici, che è assolutamente necessario approfondire per inquadrare l’intera questione, in questa fase mi preme innanzitutto portare il tema a conoscenza dell’opinione pubblica e ciò per rispondere ad esigenze di trasparenza e di chiarezza"
Continua qui
15 aprile 2010
"L’assessore Ranucci di Tarquinia prende un granchio"
Comunicato stampa
L’assessore Ranucci del comune di Tarquinia raccoglie l’ennesimo Tapiro, per la meritata brutta figure nei confronti dei cittadini-elettori di Tarquinia.
Non solo replica in maniera plateale al contenuto di un post di un blog, ma ne stravolge il contenuto per giustificare le sue basse insinuazioni e dare sfogo alla furia cieca di un politico che si realizza nel denigrare e sporcare con bugie la rispettabilità degli altri, meritata sul campo.
Il movimento no coke è stato rigorosamente rispettoso degli eventi che hanno
riguardato l’incidente alla centrale Enel, non ha pubblicato mai una riga sui giornali per doveroso rispetto umano del lutto, è stato invece presente in tutti i momenti importanti come lo sciopero dei lavoratori davanti ai cancelli della centrale di Torrevaldaliga Nord e, silenziosamente, tra le tante persone che sabato volevano essere presenti ai funerali.
I cittadini non hanno mai perduto l’obiettivo della difesa della salute e dell’ambiente, per questo anche se orfani dell’impegno del consiglio comunale di Tarquinia, presenziano a tutti gli incontri istituzionali in cui è possibile incidere a favore della salute del territorio, come è successo per l’eliminazione del quarto gruppo della centrale di Torrevaldaliga Sud.
A quell’ incontro noi c’eravamo, Ranucci non c’era, non c’è mai stato neanche in passato.
Spiegasse ai suoi elettori quante iniziative ha intrapreso personalmente, ma anche in maniera collegiale, considerando che il consiglio conta ben tre medici, per salvaguardare la salute e difendere il territorio e i suoi abitanti; nessun ministero ha mai visto nessuna relazione o documento e nessun tribunale ha mai ricevuto denunce su temi ambientali da parte della nostra amministrazione.
Basta con le diffamazioni dettate dalla viltà di chi esercita il potere con arroganza. Non ne possiamo più della politica che annaspa per rimanere a galla a tutti i costi, che cerca consensi con autocelebrazioni e non capisce che la necessità di iniziare a decidere in prima persona possa nascere da sentimenti estranei al profitto, al protagonismo, al proprio tornaconto.
In chiusura, per quanto concerne le accuse di anonimato, consigliamo all’assessore Ranucci di rileggere la querela che a suo tempo ha firmato nei nostri confronti e vedrà, se la memoria e la sincerità, per una volta, lo assistessero, che ci conosce uno per uno.
Movimento nocoke
nocoketarquinia@yahoo.it
www.nocoketarquinia.splinder.com
Civitavecchia respinge l'idea di TVN bruciare rifiuti dentro TVN
Riportiamo alcune voce nel coro di risposte sdegnate alla velenosa proposta della ministrucola Prestigiacomo. (aggiornato al 16/04/2010)
Dott. Marco Di Gennaro, segretario cittadino UDC:
Che un ministro dell’Ambiente affermi che a Tvn si possa bruciare cdr ha dell’incredibile. Da far arrossire di vergogna i sassi ed indegno di uno stato di diritto è il sotterfugio giuridico con il quale vorrebbe trasformare in lecito ciò che è illecito e legalizzare una strage sul nostro territorio consentendo ciò che la Corte di Giustizia Europea ha espressamente proibito ed esponendo l’Italia al rischio di ulteriori censure da parte delle Istituzioni Comunitarie. Sa bene, infatti, la Prestigiacomo che l’utilizzo di cdr, ancorché di Qualità (ma quale?),
al posto del carbone è stato condannato dall’Europa in quanto molto più dannoso del carbone stesso, il che è tutto dire. Cambiano le casacche ma la storia è sempre la stessa. D’Alema, Scaiola, Marrazzo ed ora la ministra dell’ambiente (tutto minuscolo); per tutti Civitavecchia è la Cloaca Massima dove depositare ogni sorta di rifiuto. Questa è la madre di tutte le battaglie. Se la perderemo questa città non avrà futuro. Vogliamo sperare che Renata Polverini, nuova presidentessa della Regione, diversamente da quanto fece Marrazzo, mantenga le promesse fatte in campagna elettorale risparmiando a Civitavecchia l’ulteriore sopruso di dover smaltire i rifiuti che qualcuno altro produce senza assumersi la responsabilità della loro gestione.
Maurizio Campanella del comitato “Piazza Pulita”: ilioni di tonnellate di "sottoprodotto" transiteranno sul nostro territorio – afferma Maurizio Campanella - Milioni di tonnellate di ceneri residue dovranno essere smaltite in discariche speciali. L'Enel incasserà i costi dello smaltimento romano, e Civitavecchia? Cavolo, con un simile apripista il nostro illuminato sindaco potrà accantonare tutte le stramberie a cui è ricorso negli ultimi tempi per sedare le preoccupazioni in merito al problema dei rifiuti locali. Via il Bio Arcobaleno, in esilio perpetuo l'ipotesi della raccolta differenziata spinta e strada libera all'incenerimento dei rifiuti civici. Me lo immagino già alle prese con la calcolatrice per sciorinare nelle sue conferenze stampa fiume i vantaggi di tutta l'operazione. Sembra che la nostra città debba continuare ad avere un destino segnato. Un territorio in cui non è più immaginabile che possa governare la logica
Carlo Rossi di Cisal Federenergia: il paragone condotto dalla ministra Prestigiacomo tra Civitavecchia e Fusina è improponibile, specie se si prendono come riferimento la densità di potenza e le emissioni in massa: la potenza installata sul nostro territorio è circa 6 volte maggiore se riferita al comprensorio.
Fonti:
Centumcellae.it
Trcgionale.it
Aggiornamento.
Arriva anche il secco commento di Moscherini (ci sarà da credergli?): "La centrale di Torre Valdaliga Nord non potrà bruciare rifiuti. Il Ministro Prestigiacomo è stata mal consigliata"
Aggiornamento al 16/04/2010
Cdr a Tvn, si allarga il fronte del "no". Diffidenza verso il sindaco
Sabotato il processo del defunto operaio Cozzolino, ora senza accusa
Stando a quanto riportato dagli organi di stampa locale (vedi Civonline.it)
1)
il pubblico ministero Margherita Pinto, pubblica accusa nel processo Cozzolino, ha presentato con modalità legalmente non valide i testi dell'accusa: il rischio è che il processo risulti svuotato
2)
la famiglia di Cozzolino (operaio morto nel cantiere TVN) era inizialmente costituita come parte civile nel processo, ma ha chiesto la revoca dell’atto di costituzione di parte civile.
Alzi la mano chi non scorge ombre dietro questo processo. Ehi tu con quella manica a strisce rosse e bianche, abbassa la mano.
Ministro Prestigiacomo: "Civitavecchia è la fogna perfetta dove si può bruciare di tutto"
Per qualcuno, questa passata dev'essere stata una notte insonne per le risate, magari lo scopriremo con qualche intercettazione tra qualche anno.
Qui la notizia: "La centrale Enel di Civitavecchia può bruciare una quantità significativa di rifiuti", firmato Stefania Prestigiacomo, attuale Ministo dell'Ambiente.
Ebbene: quando hai un Ministro dell'Ambiente che spinge verso la combustione dei rifiuti come soluzione del problema, cosa puoi fare oltre a sperare in un Tupolev per lei e i suoi compari?
Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che esistono alternative alla combustione dei rifiuti (vedi il modello di S. Francisco), collaudate da anni e più convenienti? Forse lo sa, ma l'interesse pubblico non la interessa.
Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che per fare quel CDR che lei vuole bruciare in TVN serve una raccolta differenziata capillare e perfettamente organizzata, che nel Lazio non c'è? Magari sa, ma finge di non sapere. NB: bruciare CDR non adeguato (rifiuti malamete trattati) significa diossina e veleni in surplus.)
Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che in ogni caso aggraverebbe la nostra situazione ambientale e sanitaria dopo 50 anni di veleni? Lo sa invece! E ci si è fatta pure qualche risata.
Perché un Ministro dell'Ambiente non sa che il bilancio energetico complessivo della combustione dei rifiuti è RIDICOLO? E' ignoranza o malafede? Entrambe, probabilmente.
E allora San Tupolev, liberaci dal male. Accogli sulle tue ali tutta questa marmaglia di cialtroni, ladri e corrotti, e porta il più lontano possibile questi RIFIUTI pericolosi.
--
Aggiornamento al 16/04: oggi l'On. Tidei, colui che per primo avallò la riconversione a carbone, ha rivolto alla ministrucola questa interrogazione urgente.
14 aprile 2010
Beppe Grillo: "La centrale della morte Enel di Civitavecchia"
Riportiamo per intero il post che Beppe Grillo ha dedicato ieri alla nostra triste vicenda (lo scritto riporta il contenuto dell'intervista ad Anna Federzoni)
"Alla centrale Enel di Civitavecchia sono morti finora tre ragazzi, ne manca all'appello ancora uno per le statistiche. La madre di un ragazzo vittima un grave infortunio, avvenuto prima degli incidenti mortali, testimonia la mancanza cronica di minime misure di sicurezza. Dalle reti di protezione, agli strumenti di lavoro legati al polso per evitarne la caduta. Il prossimo morto, il quarto, è già condannato a morte, ma non lo sa ancora. Comunque, nessuno pagherà per il suo omicidio come per quelli precedenti.
Cronaca di un incidente
Questa è la centrale Enel di Civitavecchia, siamo all’ingresso di Torrevaldaliga nord, qui a destra invece abbiamo Torrevaldaliga sud, questo posto mi ricorda circa 6 anni fa l’incidente che ha avuto mio figlio, è stato uno dei primi incidenti accorsi sul lavoro in questa centrale. Mio figlio stava camminando a terra, quando a un altro operaio di
un’altra ditta sfuggì dalle mani un martello da un’altezza di circa 14 metri, il martello pesava circa 2 chili e lo prese sulla schiena, lui riportò una frattura alla spinosa D4, è la quarta vertebra dorsale, spalla destra. Lui non venne soccorso, arrivano degli operai, delle persone che erano lì a lavorare, il capocantiere, il responsabile della sicurezza gli dissero di andare a casa, di riposarsi e poi l’indomani sarebbe tornato sul posto di lavoro. Mio figlio mi chiamò, mi disse: "mamma, sto male, ho avuto un incidente sul lavoro, non andare a lavorare, aspettami che mi porti al pronto soccorso, vediamo cosa è successo perché ho un dolore lancinante". E’ arrivato, l’ho portato in ospedale, lì in ospedale appena entrato al pronto soccorso gli hanno fatto subito una radiografia e gli hanno detto che era un trauma cervicale, la diagnosi è stata di 3 giorni per trauma cervicale, gli hanno messo il collarino e gli hanno detto che dopo 3 giorni lui poteva tranquillamente rientrare a lavoro. La notte è stato trattenuto presso l’ospedale in osservazione, ma il ragazzo stava male, ho chiesto di dargli un antidolorifico ma mi è stato risposto dall’infermiere di turno che non dovevo rompere le scatole. Sono uscita, sono andata a casa, ho preso l’Aulin, gliel’ho portato, sono stata con lui fino a una certa ora e poi in tarda notte sono tornata a casa.
L’indomani mattina sono tornata al pronto soccorso, ho preso mio figlio, gli hanno dato questa prognosi di 3 giorni e l’hanno dimesso. Tutto il giorno il ragazzo è stato male, la notte non è riuscito a chiudere occhio e l’indomani mattina ho pensato di portarlo a Palidoro al Bambin Gesù, l’ospedale più vicino che abbiamo qui a Civitavecchia, gli hanno fatto subito una radiografia e gli hanno detto che aveva la frattura della spinosa D4, si doveva mettere a letto e non si doveva muovere assolutamente, l’hanno ricoverato, aveva 24 anni, l’hanno ricoverato, l’hanno portato a Roma per fargli una Tac, da lì hanno riconfermato la diagnosi che era proprio la frattura della quarta vertebra dorsale della spinosa e l’hanno ingessato, ha portato questo gesso per un mese e poi per altri 4 mesi circa non è andato a lavoro perché il medico dell’Inail nelle visite che faceva periodicamente, non aveva ritenuto opportuno di farlo rientrare a lavoro.
Poi rientrato, gli hanno dato un definitivo, l’Inail gli ha riconosciuto una percentuale di invalidità di 2 punti, che è una sciocchezza, è assolutamente niente, quando una frattura so che parte da 6 punti in su e a lui non gli è stata riconosciuta neanche questa cosa.
Ho denunciato l’A.S.L., ho denunciato anche la ditta avversaria per l’insicurezza che c’era sul lavoro, sono passati quasi 6 anni e devo dire che non ho ottenuto assolutamente niente, c’è da dire anche un’altra cosa che in Italia la giustizia costa troppo, non mi sono potuta permettere un bravo avvocato che potesse difendere mio figlio per quella causa civile e la causa penale, però nel frattempo la Procura della Repubblica ha indagato e le cose sono andate avanti, a luglio ci sarà l’udienza penale contro la ditta in cui lavorava il ragazzo cui è sfuggito il martello dalla mano, erano due ditte diverse e poi vedremo un po’ a luglio quello che succederà, già 6 anni fa quando successe questo fatto a mio figlio denunciai la poca sicurezza sul lavoro ma non venni ascoltata né dai partiti, né dal sindacato, era passato tutto così molto alla leggera, dopo un po’ di tempo purtroppo i fatti mi hanno dato ragione perché sono morti 3 ragazzi, uno aveva 24 anni, tra l’altro si dice che fosse un operaio molto qualificato, poi è morto un altro ragazzo più o meno con la stessa dinamica dell’incidente che era successo a mio figlio, solo che da un’altezza non so di quanti metri fosse, sfuggì un tubo innocente che prese in pieno questo ragazzo e perse la vita e adesso c’è stato il terzo morto.
A chi toccherà morire oggi?
Le statistiche dicono, ho sentito dire poi da vari personaggi politici civitavecchiesi che le statistiche quando si iniziò a costruire la centrale, avevano detto che ci sarebbero stati 4 morti, siamo arrivati a 3, spero che non si arrivi al quarto morto e poi secondo me non c’è proprio sicurezza in questo cantiere… diventano numeretti, adesso facciamo questa centrale, ci saranno 4 morti, quindi mettetevi l’anima in pace, la mattina uno entra e dice: mah, a chi toccherà oggi morire? E’ una cosa assurda, veramente assurda!
Tra l’altro il Sindaco in un’intervista radiofonica ha detto che per quanto riguarda la statistica, l’Enel è in regola, è in regola perché ci sono stati solo 3 morti anziché 4? Questa cosa la trovo veramente folle!
La centrale Enel sì, dice che porta ricchezza, non so a chi, c’è da specificare una cosa che gli elettrici che lavorano nella centrale sono 350, l’indotto sono circa 2000 persone che lavorano per 4/5 anni, il tempo della durata della costruzione della centrale e poi vanno tutti a casa, vanno messi tutti in cassa integrazione, la ricchezza che ci ha portato l’Enel, secondo me, è solamente la morte, gli incidenti sul lavoro, tanti incidenti neanche si sanno e ci ha portato anche tanto inquinamento a Civitavecchia le morti per tumore di polmone, per leucemia sono aumentate, i bambini nascono quasi tutti con l’asma, soffrono di problemi respiratori, adesso si muore anche per tumore, specialmente le donne, alla vescica che è un tumore nuovo, prima non si sentiva dire questa cosa e si muore, purtroppo si muore non solo per il lavoro in centrale, anche per tutto l’inquinamento causato, anche se ci assicurano che tutto quanto è in regola, che la centrale a carbone non inquina.
L’Enel quando cominciò a costruire la centrale a carbone disse che ci avrebbe fatto pagare la luce un po’ di meno perché rischiavamo etc., etc., sulla bolletta della luce paghiamo la corrente un po’ di più perché c’è una tassa, noi paghiamo questa tassa perché usiamo la corrente, l’elettricità che viene prodotta con l’emissione di Co2, quindi oltre al danno anche la beffa!
Sì la sicurezza è un diritto, un dovere, ho letto questa cosa e a me sembra l’ennesima presa per i fondelli, per la sicurezza non c’era, mio figlio non avrebbe avuto questo problema se ci fossero state le reti di protezione e se l’operaio avesse portato al polso il martello perché per la 626 bisogna portare legati gli utensili con cui si lavora, invece questa cosa non c’era!
Mio figlio è tornato a lavorare dopo 5 mesi, ha lavorato un altro po’, però siccome lui lavorava anche in quota a 90/95 metri, a causa del trauma che ha subito ha continui giramenti di testa, ha lavorato un altro po’ e poi si è messo in aspettativa, 6 mesi e poi ci è licenziato completamente perché è impossibile per lui continuare a fare questo tipo di lavoro, tra l’altro mio figlio sta ancora male, la spalla ogni volta che la muove un po’ di più, non la può più muovere come era prima ha dei grossi dolori, ma la cosa brutta è che lui ormai ha una cervicale molto, molto forte e non può più andare in quota, non può più fare questo tipo di lavoro.
Avrei dovuto prendere un medico legale di parte e fargli fare la controperizia, il medico legale di parte mi chiese un’assurdità, non avevo i soldi e non ho potuto fare niente. A luglio ci sarà questo processo penale, vorrei solamente che la Procura della Repubblica indagasse per bene, venisse a vedere il luogo di lavoro di tutti questi operai e poi vorrei giustizia, ma la giustizia non solo per mio figlio ma per tutte le persone che sono state male, che si sono infortunate, per questi 3 ragazzi morti perché veramente questa cosa la sento molto, è come se avessero toccato un’altra volta mio figlio!
13 aprile 2010
TVN: terzo gruppo in blocco, paura tra gli operai
Da Civonline.it
"Intorno alle 10 c’è stato un fuggi fuggi di operai al terzo gruppo; operai che hanno corso per le scale per trovare una via di fuga, impauriti". E’ il racconto che qualche lavoratore della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord ha fatto anche ai sindacati, impegnati proprio ieri mattina in un incontro con l’azienda sulla questione sicurezza. «A quanto pare il terzo gruppo è andato in blocco automatico - ha spiegato il segretario della Camera del Lavoro della Cgil Franco Boriello - improvvisamente si sono aperte le valvole di sicurezza ed è uscito vapore in pressione che, per fortuna, non ha investito nessuno. Soltanto due lavoratori sono stati portati al punto di soccorso della centrale per essere stati colpiti da una nuvola di cenere e polvere. Poi il gruppo ha iniziato a vibrare: lì c’è una caldaia grandissima e per il rumore e la vibrazione gli operai hanno avuto il timore che scoppiasse». I sindacati hanno subito riferito della questione ad Enel, puntualizzando ancora una volta come sia necessario focalizzare l’attenzione sulla sicurezza. Continua qui
Inchiesta sulla morte dell'operaio S. Capitani: "un copione già visto"
"Fate finire in fretta questo teatrino"
Articolo di Marco Galice, merita una lettura.
Da Centumcellae.it
Le Commissioni parlamentari d'inchiesta, è storia nota della Repubblica italiana, non hanno mai portato a nulla. Sono la scappatoia preferita e privilegiata del Parlamento quando qualche scandalo rischia di incrinare privilegi e mettere spalle al muro caste e potentanti. Quando bisogna far calare il silenzio su qualche imbarazzante scandalo la prima e sempre bipartisan risposta che si leva dalle aule di Camera e Senato è sempre la stessa: “Istituiamo una Commissione d'inchiesta!” A memoria d'uomo non si ricordano Commissioni che abbiano determinato al termine
delle loro indagini arresti eccellenti e condanne esemplari. Gli esempi da citare potrebbero essere decine: dallo scandalo della Banca romana, nel lontano 1892, alle più recenti Commissioni sulla P2, sulla mafia, sul terrorismo, sul rapimento di Aldo Moro, sull'uranio impoverito. Chi è mai finito in manette al termine dei lavori parlamentari? La sensazione corale che si prova al termine di queste costose Commissioni (pagate ovviamente in surplus con soldi pubblici) è quella di un ulteriore insabbiamento della verità. E così ieri anche Civitavecchia, dopo la tragica morte di Sergio Capitani, ha avuto l'onore di finire all'attenzione dell'ultima Commissione parlamentare d'inchiesta promossa nel corso della vigente legislatura, quella chiamata a fare luce sulle cosiddette “morti bianche”. Chi si aspettava finalmente un'autorevole istituzione pronta ad indagare senza remore e a scavare nel torbido incurante di potentati e lobby è rimasto deluso. Al termine della giornata di eccellenti audizioni (Comune, Provincia, Regione, Enel, Asl ecc. Ecc.) il senatore Oreste Tofani ha solennemente sentenziato: 'Capitani è morto principalmente perchè aveva poca formazione'. Ci ha segretamente svelato, insomma, che è stato vittima di sé stesso e della propria scarsa competenza su un luogo di lavoro in cui doveva per primo garantirsi la sicurezza. Nessun accenno al fatto che una parte di tubo è letteralmente schizzata, che un getto di ammoniaca sparata a pressione inaudita lo ha investito in pieno volto scaraventandolo a cinque metri di distanza. Se Capitani fosse stato 'formato', ci sono venuti a raccontare, probabilmente non sarebbe morto. Il tubo schizzato e l'ammoniaca sparata in pieno volto sono stati a quanto pare eventi che si potevano, se non dovevano, mettere in conto; e per i quali Enel e ditte operanti nel cantiere non sembrano chiamate a dover rispondere. Due le considerazioni. La prima: è davvero possibile che Senatori della Repubblica, pagati profumatamente, possano venire tranquillamente a Civitavecchia, dopo tre incidenti mortali a Tvn, a dirci che Sergio Capitani è morto perchè inesperto? E' mai possibile che si possa aver riversato le principali responsabilità di un tragico incidente su chi oggi non è nemmeno in grado di difendersi? E' mai possibile che si possa completamente soprassedere sulle responsabilità di chi quella centrale l'ha progettata e costruita definendoa un sempio di efficienza e sicurezza mondiale? Posso solo immaginare lo stato d'animo dei famigliari di Sergio, che in questo momento possono trovare una minima consolazione soltanto nell'accertamento della verità e nell'applicazione della giustizia, dopo aver sentito le parole del Senatore Tofani. Forse avranno sentito morire Sergio una seconda volta. La seconda considerazione. Nessuno, dopo le parole del Senatore Tofani, ha avuto un sussulto di indignazione. Nessuno, soprattutto tra le istituzioni e tra i politici cittadini, provinciali e regionali, ha sentito la necessità di manifestare quantomeno un disagio o un moto di orgoglio. C'è stato al contrario chi, come il Capo centrale di Tvn, l'Ing Ivano Ruggeri, ha avuto anche la spavalderia di affermare che il loro obiettivo è “zero infortuni”. Per adesso dovrebbe ricordarsi che i fatti parlano di tre morti e diversi feriti in soli due anni; tanto bastava per evitare almeno ieri e in quella sede una simile sfrontata dichiarazione e per andarsene via in silenzio e a testa china.
Rimane la rabbrividente sensazione, allora, che si stia ripetendo il copione già visto con le morti di Michele Cozzolino ed Ivan Ciffary. L'iniziale cordoglio e indignazione di politici, sindacati e istituzioni, l'Enel che nega responsabilità e celebra la sicurezza di Tvn, lo sciopero di una giornata dei lavoratori e poi...calato il silenzio e ripresa la normalità, una cappa di indifferenza per non disturbare le inalazioni di carbone e i profitti dell'Enel. Questa volta, a quanto pare, si è aggiunto un pochino di indignazione e di spettacolo in più, con una ordinanza di chiusura della centrale, pomposamente annunciata all'inizio di 15 giorni e poi subito ridotta a cinque, e la visita di una Commissione parlamentare d'inchiesta che ci ha illuminato sulla morte di Capitani. Una sola richiesta allora: se il finale del film è quello che già conosciamo bene, allora fatelo finire in fretta questo teatrino. Per rispetto di Michele, Ivan e Sergio e delle loro famiglie distrutte dal dolore.
Marco Galice